Dalla scena al microfono, il viaggio poliedrico di Matteo Paolillo

Matteo Paolillo

Conosciuto in primis come attore, poi musicista e ora anche autore con il suo primo romanzo 2045: la carriera di Matteo Paolillo, classe 1995, ha conosciuto un vero boom con la serie Mare Fuori, ma non si è fermata a questo. Matteo è un vero talento poliedrico che sta dimostrando come la sua arte possa evolversi in forme diverse.
Inizia prestissimo a recitare, a 13 anni, in una compagnia teatrale di Salerno, sua città natale, cui resta ancora oggi molto legato. Appena compiuti 18 anni decide di proseguire i suoi studi a Roma, al conservatorio teatrale di Gianni Diotajuti, per poi diplomarsi nel 2019 al prestigioso Centro Sperimentale di Cinematografia. Il suo nome esce allo scoperto con il debutto in tv nel 2016, ma il momento in cui raggiunge il successo è grazie alla prima stagione di Mare Fuori nel 2020. Sempre nel 2020 è in tv con Vivi e Lascia Vivere di Pappi Corsicato e al cinema con Famosa di Alessandra Mortelliti. 

Dalla colonna sonora di Mare Fuori fino al suo ultimo singolo Non ho voglia

Matteo non è solo un volto, ma è riconosciuto anche per la sua voce che interpreta la colonna sonora ’O mar for, un tormentone diventato doppio platino. Da questa passione per l’arte e la performance nasce anche la voglia di sperimentare con un progetto musicale da solista: il suo primo EP Edo, dove approfondisce il mondo del personaggio da lui interpretato nella serie. La carriera nella musica continua con il secondo singolo Origami all’alba, a cui segue, a maggio 2023, il suo primo album Come te.
Nel 2024 esce poi il suo nuovo EP Edo-Ultimo Atto e il singolo Non ho voglia, disponibile dal 31 maggio, prodotto da ADA/Warner Music Italy. il brano racconta il ricordo di un amore estivo, la malinconia dell’estate che è come una bolla dove si conoscono nuove persone che poi magari non rivedremo più. Ma insieme alla malinconia, c’è anche la voglia di ballare e di fare rumore.

Il talento di Matteo continua a trasformarsi con il suo primo romanzo dal ritmo cinematografico, edito da Solferino, che vuole innescare una riflessione profonda sull’alienazione emotiva dovuta all’overdose di realtà virtuale. 

Matteo Paolillo
Total look Versace

Matteo Paolillo racconta sul suo romanzo: «È stata una forma di scrittura nuova per me e mi ha permesso di raccontare ogni cosa nei dettagli»

Sei appena uscito con il tuo primo libro dal titolo 2045. Come è nato questo progetto e cosa ti ha portato alla scelta di un tema come la tecnologia e il pericolo di staccarsi dalle proprie emozioni?

Dalla pandemia in poi mi sono reso conto sempre di più di quanto il processo di alienazione dai sentimenti sia dilagato. Fenomeni come gli “hikikomori” o l’ansia sociale sono sempre più comuni, per non parlare di cose ben più gravi. Per questo ho sentito l’esigenza di raccontare una storia che facesse riflettere su questo tema. 

Come hai lavorato alla costruzione del romanzo? Ti senti vicino a qualcuno dei personaggi oppure il progetto è stato tutto frutto di una ricerca letteraria?

È stata una forma di scrittura nuova per me e mi ha permesso di raccontare ogni cosa nei dettagli. I personaggi principali sono nati anni fa nella mia testa. Volevo raccontare due storie contrapposte che in qualche modo si intrecciano. 

«La recitazione mi permette di avere un approccio più profondo nella scrittura delle canzoni. Viceversa, la musica aumenta la mia sensibilità e il mio ascolto in scena»

Sei un artista realmente versatile, dal cinema alla musica passando per la narrativa. Quando hai sentito che la musica sarebbe diventata una parte importante del tuo percorso?

La musica è sempre stata una parte fondamentale per la mia crescita artistica. È un allenamento per la sensibilità e l’immaginazione, uno sfogo creativo e liberatorio.

Come riesci a portare avanti musica e recitazione? E come si influenzano le due arti nel tuo lavoro?

Le due cose sono sempre più in simbiosi. Spesso quando sono in camerino sul set, in attesa della prossima scena, scrivo canzoni. Di solito, se non sto studiando recitazione, sono in studio a far musica. La recitazione mi permette di avere un approccio più profondo nella scrittura delle canzoni. Attraverso un processo di immedesimazione le sento sulla pelle. Viceversa, la musica aumenta la mia sensibilità e il mio ascolto in scena.

Come è stato avventurarsi nell’industria discografica?

L’industria musicale è molto diversa da quella cinematografica: principalmente per i ritmi di lavoro.  Tendenzialmente con un film o una serie resti per un mese o tanti mesi nello stesso posto. Con la musica invece sei sempre in giro tra studio, radio, concerti, ecc. Mi piace poter alternare la mia vita tra fasi più nomadi e fasi più sedentarie.

Devi molto a Mare Fuori. Quale messaggio, che condividi, la serie ha lanciato alle nuove generazioni?

Trovo che il messaggio principale sia: “Anche quando credi di non avere scelta, sei sempre in tempo per fare un cambio radicale nella tua vita”.

Matteo Paolillo: «Ho organizzato le cose in modo da poter far convivere la musica e la recitazione»

Ti abbiamo incontrato e ritratto nel 2021 quando il successo di Mare Fuori era proprio agli inizi. Come è cambiata la tua vita? 

Sono passati solo 3 anni eppure sembra un’altra vita. Sono cambiate molto le mie abitudini nella vita privata e anche il mio approccio al lavoro. Ho organizzato le cose in modo da poter far convivere la musica e la recitazione. Sicuramente andare come ospite a Sanremo nel 2023 e poi di nuovo quest’anno è stato un momento molto intenso. Ho da poco finito le riprese di un film per il cinema di Valentina De Amicis, dove ho interpretato un ruolo completamente diverso da Edoardo di Mare Fuori.

Matteo Paolillo
Total Look Ferragamo, Stilografica Meisterstück Montblanc

Qual è il tuo legame con Napoli? E il tuo posto del cuore?

Napoli è una città che mi ha accolto fin da subito e ho avuto modo di conoscerla in tutti suoi mille colori. Il mio posto del cuore resta sempre in qualche vicolo dei quartieri spagnoli, dove ho vissuto per quasi tutte le stagioni di Mare Fuori. Napoli è una città incredibile e la porterò sempre con me, ma Salerno è casa mia, il mio primo amore e lo sarà per sempre.

Matteo Paolillo
Total look Herno
 Total look Brioni

Credits

Photographer Erica Fava

Stylist Samanta Pardini

Videomaker Jacopo Tofani

Make Up Revlon

Hair American Crew

Postproduction Angela Arena

Photographer Assistant Carolina Smolec & Valeria Demofonti

Stylist Assistant Giulia Lacalamita

Location Contemporary Cluster

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