A SAN MARINO, UNA MOSTRA SULLA TRANSAVANGUARDIA RISCOPRE IL SOGGETTIVO E IL BELLO DI ESSERE ARTISTI

«Il linguaggio è uno strumento di transizione, di passaggio da un’opera all’altra, da uno stile all’altro». Così afferma Bonito Oliva, padre di quel movimento artistico che dagli anni ’70 ha rappresentato in Italia una vera e propria rivoluzione: la Transavanguardia. Caratterizzata da un ritorno alla pittura, dalla riscoperta di strumenti tradizionali come pennelli e tela, e da un repertorio di tipo figurativo, questa corrente si afferma in modo decisivo con la partecipazione di alcuni suoi esponenti alla Biennale di Venezia nel 1980. Enzo Cucchi, Sandro Chia, Mimmo Paladino, Francesco Clemente e Nicola de Maria – i cosiddetti “Fabulous Five” – si distinguono dalle tendenze pittoriche precedenti, mostrando uno spiccata soggettività, una prospettiva individuale e libera che riporta l’opera d’arte al centro.

Transavanguardia. La vitalità del contemporaneo: una mostra tra segno e colore

La Transavanguardia diventa ora protagonista di un progetto che intende porre l’accento su un’espressività dal potere poetico ed evocativo; un’iniziativa inaugurata lo scorso 1° giugno presso Palazzo SUMS a San Marino. Curata da Alessandro Gea, la mostra Transavanguardia. La vitalità del contemporaneo si articola in un percorso espositivo tra dipinti e sculture, per un totale di cinquanta opere firmate dai sopracitati “Fabulous Five”, a cui si aggiungono lavori più recenti che attualizzano il concetto di Transavanguardia. Visitabile fino a domenica 22 settembre 2024, l’esposizione punta i riflettori su segno e colore riscoprendo il piacere dell’essere artista.

Ma cosa vuole significare l’espressione “vitalità del contemporaneo”, parte del nome della mostra? Ce lo spiega lo stesso curatore Alessandro Gea, consulente per il collezionismo e banditore d’aste d’arte. «A distanza di 45 anni dall’origine della Transavanguardia, l’esposizione sanmarinese a Palazzo SUMS non vuole limitarsi a celebrare un importante movimento affermatosi anche oltre oceano, bensì evidenziare quanto alcune sue peculiarità influenzino ancor oggi, consapevolmente o meno, il mondo dell’arte. È questa “vitalità del contemporaneo” che si è voluta rappresentare nel percorso della mostra, evidenziando come argomenti attuali, quali il cambiamento come mutazione, l’accoglienza che riduce le differenze tra alto e basso, il nomadismo interpretato anche come crescita esperienziale, possano incontrarsi negli enunciati della Transavanguardia».

San Marino e la Transvanguardia

La mostra acquisisce poi ancor più valore considerando il luogo in cui è stata organizzata. La Repubblica di San Marino, infatti, è storicamente legata allo sviluppo del movimento artistico oggetto dell’esposizione, qui già celebrato nel 1982 con il progetto La Transavanguardia Tedesca. Tra le altre iniziative sanmarinesi degne di nota, risale al 1996 la Prima Bella Mostra Italiana, a cura di Sandro Chia e Enzo Cucchi, di cui l’attuale esposizione allestita a Palazzo SUMS è l’ideale continuazione. Il dipinto Prima Bella Mostra (1995) e l’opera Scala Santa (1987) sono solo due delle testimonianze riguardo l’importante esperienza della Transavanguardia italiana, un cambio di rotta drastico rispetto alle tradizioni antecedenti.

Organizzata da Segreteria di Stato per l’Istruzione e la Cultura, Dipartimento Turismo e Cultura, Istituti Culturali ed FR Istituto d’Arte Contemporanea S.p.a., Transavanguardia. La vitalità del contemporaneo si colloca all’interno del progetto Grandi Mostre di San Marino Arte Cultura. L’esposizione è aperta al pubblico tutti i giorni dalle ore 10.00 alle ore 18.00 e sarà visitabile fino a domenica 22 settembre 2024 presso Palazzo SUMS.

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