Noli me tangere

In modo violento si è spezzata la nostra rituale quotidianità, insieme a lei la nostra rappresentazione
ordinaria del mondo. I droni come rondini a primavera sono arrivati attraversando le nostre piazze, dove le statue sembrano aver preso vita diventandone gli abitanti, in un mondo dove oggi sta dominando la paura.


Ognuno di noi ha intrapreso un viaggio attraverso la memoria, vitale per continuare, un antidoto
all’incertezza. Non sappiamo cosa stiano facendo gli artisti nel loro atelier, simile ad un involucro protettivo che lancia ricordi. È certo che l’arte contemporanea può essere un’ottica sorprendente per leggere il mondo odierno. Possiamo affidarci ad opere del passato: “ho impreso e compito un viaggio di 42 giorni intorno alla mia camera…” È un estratto del libro Voyage autour de ma chambre, scritto tra il 1790 e il 1794 dal francese Xavier de Maistre.
Un invito a vedere le cose da un altro punto di vista, Xavier davanti al letto, vede contemporaneamente il
luogo dove si consuma l’amore e quello dove si muore, un consiglio per scuoterci da tanta passività.


Questa è l’ispirazione per una collettiva curata da Bohdan Stupak, dove gli artisti coinvolti portando
un’opera dimostreranno come continua il loro lavoro, che sarà infine esposto e andrà all’asta ( https://www.charitystars.com/collection/noli-me-tangere-it). Qui nasce
l’idea di Olimpia Rospigliosi (Pubbliche relazioni & Comunicazione) di sostenere LaSpes (www.laspes.it)
associazione senza fini di lucro che finanzia borse di studio a giovani ricercatori. Il 100% di quanto raccoglie è destinato a questo. È nata per ricordare Francesco, un giovane uomo affetto dalla WAS, una delle molte malattie rare di origine genetica.


Sperando di vederci presto, ci salutiamo per il momento, con queste poche righe scritte nel 1907 da Luigi
Pirandello nella novella “Ciaula scopre la Luna”, racconto oggi più che mai attuale. Cerchiamo di guardare la luna che sta arrivando con lo stesso stupore del protagonista Ciàula:
“Grande, placida, come in un fresco luminoso oceano di silenzio, gli stava di faccia la Luna.
Sì, egli sapeva, sapeva che cos’era; ma come tante cose si sanno, a cui non si è dato mai importanza.
E che poteva importare a Ciàula, che in cielo ci fosse la Luna?
Ora, ora soltanto, così sbucato, di notte, dal ventre della terra, egli la scopriva.
Estatico, cadde a sedere sul suo carico, davanti alla buca. Eccola, eccola là, eccola là, la Luna…
C’era la Luna! la Luna!”

Testo di Bohdan Stupak

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