Rebel: 30 years of London Fashion. Ode ai talenti della moda giovani e ribelli

Al Design Museum di Londra ha aperto il 16 settembre, in contemporanea con l’avvio della London Fashion Week, una mostra finanziata da Alexander McQueen dal titolo Rebel: 30 years of London Fashion, dedicata agli ultimi 30 anni di moda di Londra.

Trent’anni intensi che gettano luce sul ruolo della moda e dell’innovazione del mercato britannico, con designer che hanno costruito dalla strada e dalle nuove comunità un prodotto valido, diventato celebre in molti casi oltreoceano e nel mondo.

Mostra Rebel: 30 years of London Fashion.
Mostra Rebel: 30 years of London Fashion

Londra, fucina di designer di talento

Sarah Mower, guest curator della mostra, insieme alla senior curator museale Rebecca Lewin, dice: «Quando viaggio con Vogue Runway, e le persone mi domandano cosa succede a Londra, mi chiedono sempre come mai tutti i più incredibili designer vengono proprio da Londra». La curatrice ha quindi pensato che l’organizzazione di questa mostra potesse fornire una possibile risposta al quesito.

La città è una vera e propria fucina di nuovi talenti, che nel passato hanno preso spunto dalle nuove comunità emergenti, dallo streetwear quando ancora era allo stadio iniziale, dalle tendenze delle tribù di giovani che popolavano la città in fermento. E proprio a questi ultimi, ormai diventati famosi, viene dedicata una mostra piena di creazioni esuberanti e trasgressive. Abiti e accessori che hanno stupito e scioccato, e in certi casi stravolto un settore, in molti Paesi, ancora strettamente legato al passato e all’eleganza senza tempo. Londra, al contrario, ha sempre avuto il fascino del mistero delle nuove scoperte.

La mostra Rebel: 30 years of London Fashion

La mostra spiega i processi creativi – insieme a ciò che c’è intorno – che hanno portato la moda inglese a essere iconica nell’immaginario lungo i decenni; dall’educazione nelle scuole alla vita notturna, fino alle ambientazioni underground. Mower ci dice: «Ho voluto evocare il più possibile della cultura che circonda gli abiti esposti nella mostra».

Un’esposizione definita “una scintillante celebrazione delle personalità che hanno reso Londra così chic”, e “un’esplosione di libertà e creatività tanto contagiosa quanto ispiratrice”.

Look iconici e fuori dagli schemi, sfilate quasi come allucinazioni, inizialmente contestati ma anche osannati come groundbreaking, diventano oggi parte integrante del panorama mozzafiato di quella Londra che ha cambiato lo scenario della moda.

Il programma NEW GEN scopre giovani talenti emergenti

Il British Fashion Council da 30 anni si dedica al programma NEW GEN che esalta il genio delle nuove generazioni. Tra i nomi scovati ci sono Marjan Pejoski, designer del celebre swan dress di Bjork, e poi Christopher Kane, Simone Rocha, Craig Green, JW Anderson, Meadham Kirchhoff, Wales Bonner e Sinéad O’Dwyer. Dei 300 esposti, almeno 100 sono i look iconici scovati negli archivi.

Londra è sempre stata in grado di supportare i giovani talenti della moda, credendo fermamente nell’impatto che essi hanno sul mondo del design, la loro visione fresca ed entusiasta è l’ingrediente che può potenzialmente renderli delle star e dare una nuova spinta al settore. L’idea di dedicare loro una mostra dopo 30 anni non poteva che essere finanziata dall’altrettanto brillante e iconica label Alexander McQueen. Il fondatore, che dello stupore ha sempre fatto la sua arma vincente, seppur venuto a mancare ha lasciato con la sua azienda un’immensa eredità.

La mostra Rebel, finanziata da Alexander McQueen, celebra gli ultimi 30 anni della moda londinese e i designer che ne hanno fatto parte.
La mostra Rebel, finanziata da Alexander McQueen, celebra gli ultimi 30 anni della moda londinese e i designer che ne hanno fatto parte

Indimenticabili sono stati gli show del designer. In particolare ricordiamo la collezione Highland Rape (1995), Dante (1996) e n.13 (1999), diventata celebre per l’abito dipinto sul palco dello show. Per non parlare del 2010 con Plato’s Atlantis e le celeberrime scarpe Armadillo.

Non possiamo dimenticare poi la celebre Vivienne Westwood. Partendo dal basso, con un negozio che vendeva sue creazioni fatte in casa, diventerà poi famosissima, sempre ispirandosi al punk che molto prima di essere mainstream era una corrente di nicchia e di strada.

La mostra Rebel passa la parola agli abiti

Da sempre la moda parte dalle nuove community e lì ritorna. Sotto al corpo scintillante della moda, la struttura sono i giovani e Londra lo ha compreso forse prima di tutti. In questa esposizione la maggior parte delle opere sono state concepite e create da designer poco più che ventenni, dunque freschi, inesperti e con risorse scarse o limitate. La prima collezione di Kane, per esempio, è fatta interamente con materiali provenienti dalle bancarelle di Ridley Road market; oppure gli abiti di Erdem del 2008 sono stati creati in uno studio in una zona considerata malfamata dell’East End. A dimostrare che nella Londra di questa mostra a parlare sono gli abiti, spogliati di qualsiasi altra chiave di lettura se non la creatività.

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