IN DIALOGO CON L’ATTORE STEPHEN ODUBOLA: “Mi piacerebbe recitare in un ambito tribale”

Incontriamo l’attore inglese Stephen Odubola, noto al grande pubblico soprattutto per il suo ruolo di protagonista nel film Blue Story di Paramount Pictures, scritto e diretto da Rapman e interpretato da Micheal Ward e Sean Sagar. Il film racconta di una guerra tra bande che mette a repentaglio il legame di una vita tra alcuni amici del sud di Londra e ha ottenuto recensioni eccezionali per “l’elegante grinta e la vibrazione volatile” con cui ha descritto un mondo governato dalla spavalderia e dalla vendetta di un folle leader del branco.

Il suo prossimo ruolo sarà però nei panni di Johnny nella serie drammatica in quattro episodi Boiling Point della BBC, insieme a Stephen Graham e Vinette Robinson. La serie, basata sul pluripremiato film di Netflix del 2021, riprende a sei mesi di distanza dal punto in cui il film era stato interrotto e ha ricevuto recensioni entusiastiche per la sua tensione incalzante e l’approccio coinvolgente alle riprese. L’intervista di MANINTOWN:

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«Avevo sedici anni quando ho deciso che quella era la strada che volevo seguire e, onestamente, stavo solo improvvisando. Non avevo idea di quello che stavo facendo, ma sapevo che volevo farlo funzionare»

Da dove nasce la tua passione per la recitazione e quando hai deciso di intraprenderla a livello professionale?

Ho iniziato nelle recite della scuola elementare e ho amato il teatro come materia solo successivamente guardando sempre avanti perché mi divertivo. Non ho mai considerato la recitazione come una potenziale carriera, finché non ho visto persone come John Boyega sullo schermo e ho pensato: «Oh, aspetta, forse posso provarci anch’io seriamente!».

Avevo sedici anni quando ho deciso che quella era la strada che volevo seguire e, onestamente, stavo solo improvvisando. Non avevo idea di quello che stavo facendo, ma sapevo che volevo farlo funzionare. Così, ho iniziato a fare audizioni per cortometraggi e lavori studenteschi attraverso siti come Castingcallpro e Starnow e alla fine ho messo insieme un curriculum da mostrare a potenziali agenti. Dopo un paio d’anni, finalmente sono stato rappresentato dal mio primo agente!

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Cosa ci puoi dire del tuo personaggio nella serie Boiling Point?

Interpreto il ruolo di Johnny. È un personaggio nuovo e si rende subito conto di non essere all’altezza della situazione. E non solo! Dopo aver visto l’ambiente professionale e frenetico della cucina, inizia a pensare: «Sono davvero tagliato per questo?». Johnny è anche un neo-padre con grandi responsabilità e ha alle spalle un vissuto molto complesso. Nel corso della serie, si vedono emergere nuovi lati del personaggio. In sostanza, vuole solo imparare e migliorare, ma se riuscirà a superare la sindrome dell’impostore… Insomma, dovrete continuare a guardarlo.

Come ti relazioni con il tuo personaggio? Hai seguito qualche metodo specifico per farlo?

Una volta nella vita reale mi sono sentito Johnny. Il mio primo lavoro in assoluto è stato nei palchi dell’hospitality dello stadio del Chelsea e, proprio come Johnny, è facile rendersi subito conto di non essere all’altezza, perché la cucina è qualcosa a cui bisogna abituarsi. È un ambiente in cui o si affonda o si nuota. Così ho rivissuto la mia esperienza passata per far sentire Johnny il più naturale possibile.

«Lavorare con questo cast e questa troupe è stato un piacere assoluto e abbiamo collaborato tutti come una squadra »

Come sono state le riprese sul set? Era così stressante come viene rappresentato nel film?

Siamo solo bravi in quello che facciamo… scherzo! Dietro le quinte c’era un ambiente molto collaborativo ed elettrico, nonostante la tensione e lo stress rappresentati nella serie. A volte ci siamo sentiti un po’ claustrofobici per gli spazi stretti in cui dovevamo muoverci e per non urtare le telecamere e le attrezzature della cucina. Immagino che questo sia entrato in gioco quando sembrava che fossimo sotto forte pressione. In tutta onestà, lavorare con questo cast e questa troupe è stato un piacere assoluto e abbiamo collaborato tutti come una squadra per assicurarci di mantenere le cose leggere anche fuori dalla macchina da presa.

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«Dai miei personaggi imparo e sperimento cose che non potrei mai ottenere altrove»

Tra tutti i personaggi che hai interpretato, ce n’è uno in particolare che ti è rimasto impresso?

A dire il vero mi sono rimasti impressi tutti in un modo o nell’altro. Dai miei personaggi imparo e sperimento cose che non potrei mai ottenere altrove. In Blue Story ho rivissuto esperienze molto simili a quelle della scuola secondaria. In A Violent Man, ho sperimentato brevemente come ci si sente in prigione e in un ambiente costantemente chiuso; l’intero film è stato girato nella cella di una prigione. In Boiling Point, invece, ho imparato le pratiche degli chef e sono diventato più consapevole di alcuni temi e questioni come l’identità di genere, le disabilità invisibili, le dipendenze, la salute mentale e altro ancora. Ognuno di essi porta con sé un’esperienza diversa e preziosa che sicuramente ricorderò.

C’è un personaggio che non hai ancora esplorato e che ti piacerebbe interpretare?

Non so perché, ma vorrei recitare in un ambito tribale. Qualcosa di simile ad Apocalypto, The Revenant o anche Avatar. Vorrei attingere a questa dissociazione dalla modernizzazione ed esplorare un personaggio che si concentra esclusivamente sulla sopravvivenza e sulla famiglia. Penso che potrebbe essere davvero interessante e molto diverso dai miei progetti precedenti.

Total look BOSS
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«Per me il talento è ciò che una persona possiede e che la rende unica, ma soprattutto quello che le viene anche naturale»

Quale sarebbe il tuo ruolo dei sogni?

È difficile! Ce ne sono così tanti! Ho sempre voluto interpretare un supereroe. Datemi qualsiasi potere e ci sto!

Come definiresti il talento?

Per me il talento è ciò che una persona possiede e che la rende unica, ma soprattutto quello che le viene anche naturale. Non significa necessariamente saper recitare o cantare, ma anche saper parlare molte lingue o dipingere. Credo che il “talento” sia soggettivo e alla fine della giornata dovrebbe farti provare un senso di realizzazione.

A cosa stai lavorando al momento? Progetti futuri?

Al momento mi sto godendo la campagna stampa di Boiling Point, ma ho anche un film in uscita intitolato Gassed Up, che sarà presentato in anteprima al London Film Festival di quest’anno e uscirà nelle sale l’anno prossimo.

Total look TOD'S
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Crediti:

Fotografo: Kirk Truman @kirktruman

Styling: Sarah-Rose Harrison @sarahroseharrison

Grooming: Lauraine Bailey @laurainebailey

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