Andrea Lattanzi, l’arte che ti salva la vita

Un viaggio oltreoceano, incontri più o meno fortunati, provini su provini, tanto studio e una grande caparbietà. Andrea Lattanzi ha conquistato con le unghie e con i denti il suo posto nel panorama cinematografico e seriale italiano e non ha alcuna intenzione di mollare la presa. 31 anni il prossimo luglio, l’attore romano ha esordito nel 2017 con il film Manuel, che gli ha permesso di calcare il prestigioso red carpet della Mostra del Cinema di Venezia. Per tre stagioni ha piantato ombrellone e lettino nelle assolate spiagge della riviera romagnola raccontate in Summertime, teen drama targato Netflix che lo ha fatto entrare nelle case del grande pubblico. Lo scorso gennaio è ritornato nelle sale con il film Grazie ragazzi, che lo vede tra i protagonisti al fianco di Antonio Albanese, disponibile su Sky dal 12 giugno. Andrea ci ha condotto nel suo mondo e ci ha raccontato qualcosa di più della sua storia.

Andrea Lattanzi
Total look Brioni

“Quando è arrivata la recitazione nella mia vita, ho seguito un percorso ben preciso. Mi ha dato una disciplina”

Grazie ragazzi parla anche dell’importanza salvifica dell’arte. Si può dire che la recitazione abbia avuto lo stesso ruolo nella tua vita, l’arte ti ha un po’ “salvato”?

Sì, tantissimo. Sono cresciuto grazie a questo lavoro. Ho frequentato tanti corsi, tanti seminari e ogni cosa che ho fatto mi ha permesso di migliorarmi. Quando è arrivata la recitazione nella mia vita, ho seguito un percorso ben preciso. Mi ha dato una disciplina.

Qual è stato il momento in cui hai capito che la recitazione sarebbe stata la tua strada?

Era un periodo un po’ buio della mia vita a livello personale, non stavo molto bene con me stesso. L’unica cosa che mi faceva un po’ staccare da quella che era la quotidianità erano proprio i film. Ne vedevo tantissimi. Ogni tanto davanti allo specchio ripetevo alcune scene che vedevo. Poi questo gioco è diventato una vera passione, mi ha acceso quella piccola fiamma che era nascosta dentro di me.

“Il viaggio in America ha cambiato la mia vita. Non avevo più un soldo in tasca e ho iniziato a dormire per strada”

C’è un evento che, nel bene o nel male, ha cambiato il corso della tua carriera?

Il viaggio in America ha cambiato la mia vita. Non avevo più un soldo in tasca e ho iniziato a dormire per strada. Lì mi sono detto “Ok, devo tornare in Italia”, ma non volevo arrendermi. Apro casualmente il computer e scopro che c’era una manifestazione organizzata dalla RB Casting alla Festa del Cinema di Roma. In giuria c’erano Carlo Verdone, Lina Wertmüller e Daniele Luchetti. Dovevamo presentare un monologo in romanesco.

Torno in Italia e studio un monologo portato al successo da Gigi Proietti, intitolato Il fattaccio del vicolo del Moro. Un ragazzo prima di me porta il mio stesso monologo e Carlo Verdone lo stoppa dopo 15 secondi. Ero pronto ad andarmene e, mentre sto per farlo, sento chiamare il mio nome. Decido di rimanere e Verdone mi chiede che monologo portassi. Gli rispondo “è lo stesso monologo del ragazzo di prima, però a me lo devi far finire”. Vinsi quella manifestazione e venni notato da Dario Albertini, che poi mi scelse per Manuel.

Nella tua carriera hai fatto parte di un progetto importante che è Sulla mia pelle, che racconta gli ultimi giorni di vita di Stefano Cucchi. Che esperienza è stata e quanto reputi sia importante per il cinema raccontare queste storie?

È stato un evento straordinario perché quando è uscito il film è crollato tutto il muro di omertà che si era creato intorno a questo caso. Per me è stato un onore far parte, anche se con un ruolo marginale, di un film che è riuscito a fare una cosa del genere. Il cinema dovrebbe avere il coraggio di raccontare storie come quella di Stefano Cucchi.

Andrea Lattanzi serie
Total look Brioni

“Fino ad ora mi sono divertito a fare qualsiasi cosa abbia fatto”

In questi anni ti sei cimentato in generi diversi, dal thriller alla commedia passando per i teen drama. Qual è lo stile per cui senti di avere una propensione, un’attitudine più naturale?

Io penso che un attore dovrebbe essere in grado di cimentarsi in tutto o quantomeno provarci. Il nostro lavoro è quello di riuscire a immedesimarci in un personaggio e raccontare una storia. Non c’è qualcosa per cui sento di poter dire di essere più portato, perché non ho ancora avuto la possibilità di provare tutto. Fino ad ora mi sono divertito a fare qualsiasi cosa abbia fatto.

Un sogno da realizzare e un sogno che invece sei riuscito ad esaudire?

Di sogni ancora da realizzare ne ho troppi, ho un cassetto pieno e ogni giorno ne aggiungo di nuovi. Uno che si è realizzato è sicuramente quello di aver trasformato la mia passione per la recitazione in un lavoro.

Andrea Lattanzi 2023
Total look Brioni

Andrea Lattanzi attore
Total look Brioni

Credits

Talent Andrea Lattanzi

Photographer Davide Musto

Stylists Sara Castelli Gattinara, Vanessa Bozzacchi @Other

Nell’immagine di apertura, Andrea Lattanzi in total look Brioni (ph. Davide Musto)

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