Antonio Folletto: talento, entusiasmo e passione

Tra i più amati interpreti del cinema italiano, Antonio Folletto, 35 anni, è reduce dal successo della serie RAI Il nostro generale, incentrata sulla figura di Carlo Alberto dalla Chiesa, in cui recita accanto a Sergio Castellitto. Diplomato all’Accademia nazionale d’arte drammatica Silvio d’Amico, ha raggiunto la notorietà tra il grande pubblico nel 2016 grazie al ruolo di ‘o Principe nella seconda stagione della serie di culto Gomorra.
Napoletano, con la passione per il calcio, nel 2015 lo avevamo già visto al fianco di Juliette Binoche nel film L’attesa di Piero Messina, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia. Successivamente, viene scelto da Carlo Carlei per I bastardi di Pizzofalcone e nel 2019 è sul red carpet della Festa del Cinema di Roma con La vacanza, per la regia di Enrico Iannaccone.

Nel 2021 poi è protagonista con Francesco di Leva nella pellicola Come prima del regista francese Tommy Weber, e nel cast della serie Sky diretta da Gabriele Muccino, A casa tutti bene. Una carriera tra teatro prima e cinema dopo, ma se gli si chiede quale sia tra tutti il ruolo che ha amato di più, ci risponde che è difficile scegliere. Riconfermato nel ruolo del fedifrago Diego, nel cast della seconda stagione di A casa tutti bene, Folletto è il protagonista della digital cover di MANINTOWN.

Antonio Folletto 2023
Total look Dior Men

“C’è sempre qualcosa di tuo in ogni personaggio, devi sposarne la causa e cerchi comunque in qualche modo di proteggerlo”

Sei reduce dal successo de Il nostro generale, accanto a Sergio Castellitto, che ha riscosso un grande consenso da parte della critica e del pubblico. Come valuti questa esperienza?

È stata una grande esperienza, mi ha dato modo di lavorare a qualcosa di molto importante con grandissimi professionisti. Sono davvero contento soprattutto che i giovani abbiano seguito la serie, perché non c’è molta conoscenza di un periodo che invece è stato determinante per quello che siamo oggi, e sicuramente è stata un’ottima opportunità di studio anche per me, che in quegli anni non c’ero.

Sei tra i protagonisti del cast di A casa tutti bene – La  serie, diretta da Gabriele Muccino e giunta alla seconda stagione. Sei legato al personaggio di Diego? Cosa ci hai messo di tuo per costruirlo?

Sono molto legato al personaggio, è inevitabile in qualunque ruolo interpreti. Qui ho avuto l’opportunità di lavorare con Gabriele, un grandissimo regista e un grandissimo direttore di attori. È un piacere quando un regista dirige e ha perfettamente chiaro il quadro d’insieme.
C’è sempre qualcosa di tuo in ogni personaggio, devi sposarne la causa, poi ovviamente non sono d’accordo con tutto quello che fa Diego, però cerchi comunque in qualche modo di proteggere il tuo alter ego, di aderire il più possibile alle sue emozioni, al motivo per cui le prova, al perché fa degli errori. Qualsiasi attore è un filtro e si mette a disposizione della storia, dunque provo sempre a dare tutto me stesso affinché quella storia vada come la sceneggiatura richiede.

“Qualsiasi attore è un filtro e si mette a disposizione della storia”

Come evolve il tuo personaggio nei nuovi episodi della serie?

Diego cerca di sopravvivere al turbine degli eventi che gli sono accaduti. Per lui è una reazione a catena continua, è come se non si fermasse mai, qualunque cosa gli accada, non si ferma e prova costantemente a venire fuori da determinate situazioni.

Come ti sei avvicinato al mondo della recitazione e quando hai capito che era quella la tua strada?

Ho frequentato la scuola di recitazione Teatro Azione e poi ho avuto la fortuna di essere preso all’Accademia Nazionale d’arte drammatica Silvio d’Amico. Quando inizi a frequentare una scuola simile, ti rendi conto che non puoi fare questo mestiere se veramente non lo desideri, perché ti impegna tanto, la frequenti dal lunedì al sabato, da mattina a sera, impegnato a fare prove, a leggere, a studiare, quindi se non hai veramente una passione, se non sei dedito a questo al 100%, sicuramente non riesci.
Prima di quello, non ho avuto l’illuminazione, credo però ci sia sempre stata una fascinazione per il cinema. Quando da piccolo vedevo i film in sala ed ero così tanto colpito da ciò che mi comunicavano, che desideravo farli anch’io. La presa di coscienza del fatto che tutto questo fosse possibile è avvenuta quando ho iniziato a lavorare, vedendo che potevo pagarmi da vivere con la mia passione.

Antonio Folletto
Sweater Polo Ralph Lauren

“Se non hai veramente una passione, se non sei dedito a questo lavoro al 100%, sicuramente non riesci”

Il ruolo a cui sei più legato?

È difficile scegliere, sarebbe come fare un torto agli altri. Sicuramente quello di Gomorra è stato un bellissimo viaggio, lo porto sempre con me. Anche A casa tutti bene, non mi aspettavo che le persone si affezionassero a una canaglia come Diego. C’è un ruolo in particolare a cui sono legato, è quello in Ho amici in paradiso (per la regia di Fabrizio Maria Cortese, ndr), un film in cui interpreto un ragazzo che ha il morbo di Pott.  Abbiamo girato a Roma, nella Casa San Giuseppe dell’Opera Don Guanella, dove ci sono vari ospiti, ognuno con una malattia diversa. Nel cast ci sono gli attori, dunque io, Fabrizio Ferracane e Valentina Cervi, tra gli altri, e poi ci sono loro, quelli “veri”. Ecco, questa è una cosa che porto cara nel cuore, è stato davvero gratificante lavorare a questo progetto.

Antonio Folletto serie
Total look Zegna

Autori o generi di riferimento?

Mi piace guardare e seguire tutto ciò che mi emoziona, che mi stupisce, che mi insegna qualcosa, tutto ciò che è un’opportunità di crescita a livello umano. Certo, ho i miei miti: Ugo Tognazzi, Alberto Sordi, Totò, Massimo Troisi. E poi i registi Dino Risi e Mario Monicelli. Guardo a nomi del genere con molta nostalgia, mi rendo conto che quei film erano dei capolavori assoluti ma ho fiducia, perché c’è una nuova generazione davvero in gamba, che sta crescendo parecchio.

“Spero sempre che il viaggio più bello sia quello che verrà”

Hai posato davanti all’obiettivo di Cosimo Buccolieri per la fashion story di MANINTOWN. Com’è andata e che rapporto hai con la moda?

Mi sono divertito veramente tanto. Posare per degli scatti fashion è assai diverso dal girare sul set di un film, un altro mondo. Però mi diverto molto, ci gioco, cerco di non prendermi troppo sul serio e credo che per me sia l’unico modo di farlo, altrimenti non ci riuscirei, mi paralizzerei.
La moda mi piace, è uno stimolo continuo.

Hai altre passioni al di fuori del cinema?

La mia più grande passione è il calcio, sono un grande tifoso del Napoli, questo è un anno molto bello. Poi la cosa che mi piace di più è viaggiare.

Il viaggio più bello?

Una decina di anni fa, un viaggio-lavoro in Sudamerica. Sono stati sei mesi bellissimi, tra l’Uruguay e l’Argentina. Ma tutti i viaggi che ho fatto sono indimenticabili, spero sempre che il più bello sia quello che verrà.

“Vorrei fare questo mestiere finché mi fa battere il cuore e mantenere sempre un sano entusiasmo”

A cosa stai lavorando attualmente? Film, serie o altri progetti in arrivo nei prossimi mesi di cui puoi anticiparci qualcosa?

Uscirà un film a cui tengo tanto, Shukran, che abbiamo girato quest’estate (diretto da Pietro Malegori, ndr). Poi sto lavorando a un film, Sottocoperta (per la regia di Simona Cocozza, ndr).

Qual’è il tuo sogno professionale più grande?

Fare questo mestiere finché mi fa battere il cuore, spero dunque per tanto tempo, e mantenere sempre un sano entusiasmo.

Antonio Folletto film
Total look Brunello Cucinelli

Credits

Talent Antonio Folletto

Editor in Chief Federico Poletti

Text Giulia Cangianiello

Photographer Cosimo Buccolieri

Stylist Stefania Sciortino

Grooming Marco Roscino

Ph. assistant Antonio Crotti

Stylist assistant Federica Mele

Nell’immagine in apertura, Antonio Folletto indossa total look Dior Men

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