Sono pochi gli interpreti che, a soli 21 anni, possono vantare un CV che non sfiguri accanto a quelli di colleghi più adulti e con carriere più blasonate.
Aurora Giovinazzo appartiene senza dubbio a questa categoria. Vulcanica, esuberante, piena di talento e con quell’entusiasmo che caratterizza (o dovrebbe caratterizzare) la sua età. Muove i primi passi nel mondo dello spettacolo quando ha appena otto anni debuttando in televisione con Caterina e
le sue figlie 3, al fianco di un’eterna Virna Lisi. Appena un anno dopo approda al cinema con Immaturi e successivamente con il sequel Immaturi – Il Viaggio.
«Non vorrei che passasse il messaggio che ho avuto un’infanzia difficile perché lavoravo, non c’è bisogno di ingigantire la cosa», precisa immediatamente. «Ho avuto un’infanzia molto movimentata e fuori dallo standard. Ho sempre studiato, fatto sport e recitato contemporaneamente e lasciavo poco tempo allo svago. Fin da piccina ho sempre capito che se avessi voluto fare una cosa, avrei dovuto rinunciare a qualcos’altro».
E queste rinunce, fatte con maturità e tenacia, l’hanno portata a ottenere grandi risultati. In pochi anni conquista copioni in diverse produzioni, dividendosi equamente tra piccolo schermo e cinema, spaziando tra i generi più variopinti.
«Freaks Out mi ha fatto vivere un’esperienza unica e da lì mi sono resa conto di voler perseguire questo percorso a tutti i costi»
È pressoché impossibile citare tutti i titoli che la vedono tra i protagonisti: dalle fiction Il peccato e la vergogna e Furore all’ambizioso Anni da cane su Amazon Prime Video. Un ruolo che rappresenta un tassello importante nel puzzle che sta costruendo è sicuramente Freaks Out, seconda opera registica di
Gabriele Mainetti (che segue il clamoroso successo di Lo chiamavano Jeeg Robot). «L’ho visto come una grandissima occasione, un trampolino di lancio. Vivevo un’emozione dopo l’altra, sentivo stimoli da ogni direzione, quel set era magico. Mi ha fatto vivere un’esperienza unica e da lì mi sono resa conto di voler perseguire questo percorso a tutti i costi», racconta sognante Aurora.
«Gabriele con quel ruolo mi ha dato una chance per dare il via ad una ipotetica carriera. E da quel momento per fortuna ho intrapreso un percorso tutto in salita. Fatto di passione, dedizione, studio e sacrifici», aggiunge.
Grazie a Freaks Out conquista le sue prime candidature ad alcuni dei più prestigiosi premi del cinema italiano, dai David di Donatello ai Nastri d’Argento. E quella carriera, che fino a qualche anno fa definiva “ipotetica”, ora è più viva e gratificante che mai.
I nuovi progetti di Aurora Giovinazzo
Sono giorni ricchi di novità per la Giovinazzo, che ha un ruolo da protagonista in ben tre pellicole differenti. «Questo è un momento molto emozionante per me, ricco di studio e di attese. Non vedo l’ora che escano questi progetti, a volte faccio fatica a tenere a bada la curiosità. Ho avuto la fortuna di lavorare con tanta bella gente entusiasta del lavoro che stavamo svolgendo», dichiara con orgoglio. La prima opera in programma si intitola The Cage e la porterà sul grande schermo con uno sport-action movie tutto al femminile. «Al centro della storia c’è Giulia, una promessa delle MMA che, dopo un incontro finito in tragedia, ha lasciato il mondo delle arti marziali miste. Paradossalmente si sente in una gabbia quando è fuori e la vera libertà la assapora una volta chiusa nell’ottagono MMA», ci svela. Una pellicola che le è costato un impegno fisico particolarmente gravoso. «È stato particolarmente impegnativo realizzare questo film. Fisicamente ho fatto un lavoro costante di ore e ore al giorno tutti i giorni ed essendo io una sportiva ho dato tutta me stessa nella realizzazione del personaggio di Giulia», ha raccontato.
Dal 1 novembre è su Netflix con Nuovo Olimpo, film diretto da Ferzan Ozpetek presentato in anteprima alla Festa del Cinema di Roma. «Il personaggio che interpreto si chiama Alice ed è un vulcano di energia, nonché migliore amica del protagonista. Rimarrà per tutta la vita al suo fianco, mano nella mano. Tra i due c’è un’amicizia che va al di là dell’amore. Il film affronta più decadi e vedere il mio viso trasformarsi di anni in pochi mesi è stato particolarmente emozionante», rivela la Giovinazzo.
«Ferzan mi ha dato l’opportunità di interpretare un ruolo bellissimo, fondamentale per me, per il mio percorso lavorativo»
L’attrice condivide la sua gratitudine per aver lavorato in un film diretto da Ozpetek. «Ferzan mi ha dato l’opportunità di interpretare un ruolo bellissimo, fondamentale per me, per il mio percorso lavorativo. Ho imparato tantissime cose sul set e una cosa che porterò sempre con me è l’amore che Ferzan riusciva a trasmettere sul set tutti i giorni», svela sognante.
Poi sarà il turno di Una madre, per la regia di Stefano Chiantini, in cui Aurora è chiamata a interpretare un personaggio complesso e impegnativo. «È un film che affronta tematiche importanti, da non sottovalutare e purtroppo sempre attuali», anticipa la Giovinazzo, «è un film tutto al femminile, incentrato sulla storia di una ragazza che fa il possibile per riuscire a vivere una vita più o meno dignitosa e si ritrova sempre in ginocchio a causa delle avversità che la vita purtroppo le “offre”.
Deva, il personaggio che interpreto, è una ragazza straordinaria e piena di forza, che sacrifica la sua vita per il bene di chi le sta intorno. Devo tanto a Stefano per questo ruolo. È un inno alla potenza che ogni donna ha dentro di sé». C’è ancora spazio per i sogni nel magico universo di Aurora: «Mi piacerebbe fare e vivere molte cose, spero che il tempo e le circostanze siano dalla mia parte», risponde con saggezza ed equilibrio.
Credits
Photographer Davide Musto
Stylist Stefania Sciortino
Make-up & Hair Eleonora Mantovani – Simone Belli Agency
Photographer assistant Cristina Proietti Panatta
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