Da Catania all’Etna: cosa fare, dove dormire, mangiare e le cantine da scoprire

Catania porta dell’Etna: il capoluogo etneo è il punto di partenza per un emozionante viaggio alla scoperta delle meraviglie del vulcano. E lo stupore comincia prima ancora di mettere piede in Sicilia, quando dal finestrino dell’aereo fa capolino la vetta fumante dell’Etna, riflessa nel Mar Jonio.

Una passeggiata nel centro storico è d’obbligo, per lasciarsi travolgere dal fascino ammaliante delle facciate barocche dei palazzi in pietra lavica e dai sapori e odori delle specialità dello street food catanese, a cominciare dagli arancini al ragù – attenzione non chiamateli arancine, in questo versante dell’Isola è considerato sacrilegio sbagliare il nome – dalla tipica forma a punta che ricorda la sagoma del vulcano. Ottimi quelli preparati dai bar storici di città come Pasticceria Savia e Pasticceria Spinella. Da Uzeta Bistrò l’arancino viene servito al piatto, preparato secondo l’antica ricetta popolare, con la carne sfilacciata. Per smaltire le calorie accumulate, si salgono a piedi gli scalini della Chiesa della Badia di Sant’Agata che portano alla terrazza e al camminamento della cupola. La vista panoramica di Catania dall’alto vi ripagherà della fatica.

Arte, food e natura

Asmundo Gisira hotel
Un interno dell’art hotel Asmundo di Gisira

Sergio Fiorentino artista
Un dipinto di Sergio Fiorentino all’entrata dell’hotel

Per un soggiorno all’insegna dell’arte e del design c’è Asmundo di Gisira, un originale art-hotel ricavato all’interno di un palazzo nobiliare nel cuore della Pescheria, l’antico mercato del pesce ancora pulsante di vita, a pochi passi dalla Cattedrale.

Altro indirizzo da intenditori per food&wine lover è Habitat Hotel, con vista sul Teatro Bellini, dove provare la cucina identitaria della chef Bianca Celano. Dopo una colazione rigenerante, a base di prodotti siciliani, si parte alla volta dell’Etna: al passaggio sosta a Giarre per la IV edizione del Radicepura Garden Festival, biennale del giardino mediterraneo. L’apertura al pubblico è prevista per sabato 6 maggio 2023. Il Parco Botanico Radicepura nasce nel 2012 dalla volontà della famiglia Faro di creare un luogo unico e dedicato alla valorizzazione e ricchezza di biodiversità, proprio in Sicilia, dove il Mediterraneo abbraccia il clima subtropicale. Un luogo davvero unico racchiuso tra le pendici dell’Etna e il Mar Jonio, con più di 3000 specie vegetali per un totale di 7000 varietà di piante. 

Radicepura
Parco Radicepura (ph. by Alfio Garozzo)

Parco Radicepura
Parco Radicepura (ph. by Alfio Garozzo)

Un giro sulla ferrovia circumetnea

Percorrendo l’autostrada A18, in direzione Messina, si svolta all’uscita di Fiumefreddo per imboccare la statale dell’Etna. In salita, tra tornanti panoramici e rocce laviche, si attraversano vigneti cinti da muretti a secco e i borghi pittoreschi del versante nord. Tra questi Linguaglossa è sicuramente la base ideale per esplorare il Parco dell’Etna: da qui parte infatti la strada Mareneve che porta verso la stazione sciistica di Piano Provenzana, a quasi duemila metri d’altitudine, e alla pineta di Ragabo, dove troverete lo Chalet Clan dei Ragazzi con bar, ristorante e 12 camere spartane per trascorrere la notte. Da Linguaglossa passa anche la ferrovia circumetnea, un treno d’epoca che collega ancora i paesini del comprensorio montano: tra le soste suggeriamo Bronte, celebre città del pistacchio, e Randazzo, borgo medievale dove gustare una delle migliori granite di Sicilia.

Circumetnea
La ferrovia Circumetnea

I migliori indirizzi per mangiare, bere e dormire

Nella piazza della Basilica Santa Maria Assunta, troverete l’insegna della Pasticceria Santo Musumeci: la maestra gelatiera Giovanna Musumeci prepara buonissime granite con i prodotti di piccoli agricoltori etnei (tra le più richieste limone, gelsi, mandorla, pistacchio e caffè con panna) e i dolci di antica memoria. Per gli appassionati di vino c’è invece l’enoteca Il Buongustaio, con una selezione delle migliori etichette Etna Doc. L’indirizzo più raffinato per dormire in zona è senza dubbio lo Shalai di Linguaglossa: un boutique hotel a conduzione familiare con una piccola spa e ristorante stellato, guidato dallo chef Giovanni Santoro. Per un pasto più informale si va Dai Pennisi – Macelleria con Cucina, per assaggiare la celebre salsiccia lavorata al ceppo (riconosciuta presidio Slow Food), ovvero una sezione di tronco di quercia dell’Etna.

Le attività da fare immersi nella natura

Per chi preferisce l’atmosfera country, consigliamo l’agriturismo Parco Statella a Randazzo, una proposta di turismo rurale con annessa trattoria tipica, aperta anche agli ospiti esterni. Tantissime le escursioni – da effettuare a cavallo, in jeep, in elicottero e trekking – da praticare sull’Etna e rivolte a tutti: dai percorsi per famiglie, fino alla salita ai crateri sommitali del vulcano per i più allenati. Tra le guide locali migliori segnaliamo Emilio Messina: le sue proposte prevedono trekking nei boschi e canyon dell’Etna, anche in notturna per ammirar le stelle. Da non perdere il sito naturalistico del Parco Fluviale dell’Alcantara, nel territorio di Castiglione di Sicilia, con spettacolari cascate, laghetti (le classiche Gurne) e profonde gole di rocce vulcaniche generate da antiche colate laviche. I più temerari potranno praticare discese di body rafting nelle acque fredde del fiume Alcantara. 

Le cantine da visitare

Infine, le visite in cantina: l’offerta enoturistica rappresenta il vero motore – e anima – del territorio. Benanti è l’azienda storica dell’Etna e il vino bianco Pietramarina è considerato uno dei più eleganti del panorama enologico nazionale. Poi ci sono le nuove realtà d’eccellenza: Tenute di Fessina (A’Puddara Etna DOC Bianco è l’etichetta più rappresentativa), Tenute Bosco, tra i pochi a fare un vino prefillossera, ovvero da vigne centenarie. Senza dimenticare i giovani vignaioli virtuosi: Federico Graziani con il suo memorabile vino bianco Mareneve e la “coppia d’oro” dell’enologia siciliana, Giulia Monteleone e Benedetto Alessandro con i loro pluripremiati vini Monteleone.

Nell’immagine in apertura, il Parco Radicepura (ph. by Alfio Garozzo)

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