Costa Toscana da amare: cosa fare, dove dormire, mangiare e le cantine da scoprire

Sono molteplici le attività che si possono collegare ad una visita in cantina situata sulla costa Toscana, tra relax e gastronomia locale.

Le cantine da visitare a Riparbella e Suvereto

Alcune cantine che non si può fare a meno di visitare sono DueMani e Petra, rispettivamente a Riparbella e Suvereto, dove si può unire la bellezza architettonica delle strutture a una sana passeggiata tra i vigneti, per concludere con il piacere di un’elegante degustazione. Le cantine propongono vini identitari che profumano di macchia mediterranea e che mantengono un fil rouge con i classici sentori fruttati e floreali della Toscana.

DueMani

DueMani viene alla luce dalla volontà di Elena Celli e Luca D’Attoma. La scelta di fondare DueMani nella Costa Toscana nasce per produrre vini dai vitigni: Cabernet Franc, Syrah e Merlot; qui il clima e la terra sono ideali per queste varietà.
La conformazione del pendio forma un caratteristico anfiteatro di vigne, in un luogo estremo, con predominanza di argilla e una forte presenza di sassi, incolto da anni e circondato dalla Macchia Mediterranea. È una collina che si affaccia sul Mar Tirreno ad un altitudine tra 200 e 300 metri. Vi sono sole, luce e continue brezze che garantiscono buone escursioni termiche, determinanti per i profumi e per una lenta maturazione, garanzia di perfetto equilibrio nel prodotto finale.

Fin dall’impianto del vigneto, la scelta è stata quella di seguire i principi dell’agricoltura biodinamica, per rispettare e preservare questo ambiente incontaminato e arricchirlo di energia e vitalità. La viticoltura è accurata, principalmente manuale o con trattori piccoli e leggeri per le lavorazioni del suolo e la distribuzione dei preparati biodinamici. Si ottengono uve profumate e saporite per produrre vini puliti, originali, gustosi, ciascuno con un proprio carattere unico e riconoscibile.

DueMani Winery
DueMani Winery & Wineyard

Petra

Petra, di proprietà della famiglia Moretti (titolare anche di realtà storiche come Bellavista in Franciacorta e Sella & Mosca nel nord della Sardegna), colpisce per la sua monumentalità. Prima ancora di essere una cantina, Petra è un’oasi naturale che si estende su 300 ettari, comprendendo la cintura verde delle Colline Metallifere, il Parco di Montioni, la Riserva Poggio Tre Cancelli e il Parco della Sterpaia, affacciato sul Mar Tirreno. Progettata dall’architetto svizzero Mario Botta, la struttura della cantina Petra “evidenzia la misura, la bellezza, la profondità del paesaggio”. Totemico e organico, simbolo di un approccio sensibile al processo tecnologico, il corpo cilindrico accoglie al suo interno le attività di ingresso e di vinificazione.
Per gli amanti della gastronomia di alto livello è possibile provare l’unico stellato che si trova in zona, La Pineta di Zazzeri, e approfittare di un momento di relax nello Spa Resort Fonte alla Lepre.

Petra cantina
La cantina di Petra, progettata dall’architetto Mario Botta

Bolgheri

Spostandoci nella famosa zona di Bolgheri, è praticamente impossibile non imbatterci in un tour in cantina, perché è proprio in questo areale che nascono alcuni dei vini più famosi del mondo. Tenuta San Guido e Ornellaia sono eccellenze del Made in Italy enologico, ma tra le più rinomate e spettacolari compaiono anche Tenuta Argentiera, Le Macchiole e Guado al Tasso.

Il clima favorevole dell’area

In questo areale il microclima è unico e caratteristico, circoscritto dalle colline che lo circondano a forma di anfiteatro. I venti, soprattutto quelli che arrivano dal mare canalizzati dall’Arcipelago toscano, rinfrescano per la maggior parte dell’anno la zona, portandola ad avere una temperatura media annua di 15,5°, più bassa di circa un grado rispetto alle altre zone della costa. Una condizione questa che conferisce maggior freschezza ed eleganza ai vini. La presenza frequente dei venti, almeno 250 giorni l’anno, ha anche un altro effetto molto importante a livello di salute delle piante, in quanto limita la presenza di umidità nei vigneti e quindi tutti i rischi di malattie ad essa legati.

La geologia del terreno

Oltre al clima, anche i suoli giocano un ruolo importante, infatti a livello geologico Bolgheri ha una doppia origine, da un lato marina, dovuta al ritiro del mare, dall’altra alluvionale, legata ai depositi che i corsi d’acqua provenienti dalle colline hanno formato nel corso delle ere. Per capire la grande complessità dei suoli bolgheresi, è stato approntato a metà degli anni ’90 un importante studio di zonazione, conclusosi nel 2006, guidato dal professor Attilio Scienza. Sono stati individuati 27 tipi diversi di suoli, difficilmente identificabili per macroaree.
Per godere di un rilassante soggiorno con visita in cantina è possibile pernottare da Podere il Castellaccio e La Cipriana, che produce anche uno degli oli più rappresentativi del territorio. Se volete invece provare la vera cucina locale, una tappa obbligatoria è Osteria La Magona, sulla Bolgherese.

La Maremma

Anche la Maremma è un territorio ricco di esperienze da compiere. Per gli amanti dello sport, il ventoso golfo dell’Argentario è ideale per praticare kitesurf e le distese maremmane in campagna sono perfette per una passeggiata a cavallo.

Curiosa l’iniziativa di Terre di Talamo, una delle aziende vitivinicole di riferimento nel maremmano, che ha depositato uno dei suoi vini rossi sul fondale di Talamone, dando vita a “Talamo a Mare”, che sosterà e si cullerà in gabbie di acciaio ad una profondità di circa 30 metri per affinamenti subacquei a partire da 12 mesi. Terre di Talamo, tenuta di proprietà della famiglia Bacci, si estende su una collina di 52 ettari nei pressi di Talamone. Di questi, 32 sono coltivati a vite. Oltre al sangiovese, per produrre il Morellino di Scansano a Terre di Talamo sono state piantate altre varietà come il Merlot, il Cabernet Sauvignon e Franc, il Syrah, il Petit Verdot, l’Alicante, il Vermentino e Viogner.

Petra vini
La stanza delle barrique della cantina Petra

La tipologia del terreno

La tipologia del terreno è molto particolare e per grande maggioranza composta da materiali drenanti come sassi, calcare e sabbie in superficie. A partire da circa un metro e mezzo di profondità, la composizione cambia. Si arricchisce di argille che mantengono il terreno fresco e trattengono le riserve idriche necessarie per la sopravvivenza e maturazione dei grappoli anche nelle calde estati tipiche del microclima del territorio. Attraverso le radici questa complessità del terreno, si ritrova poi nei vini prodotti in azienda con note minerali ed un perfetto equilibrio tra alcol e acidità.

La vista che si ha dalla tenuta verso il mare è veramente mozzafiato. Qui i ristoranti non mancano e il punto di riferimento è sicuramente Il Pellicano, dove è anche possibile soggiornare per una completa full immersion stellata.

Talamo a Mare
Vino Talamo a Mare, dell’azienda Terre di Talamo

Nell’immagine in apertura, la cantina della tenuta Petra, progettata dall’architetto Mario Botta

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