La fotografia sognante e fiabesca di Federica Duma

Milanese, classe ’99, Federica Duma crea atmosfere fatate attraverso una fotografia sognante e fiabesca. Abbiamo scambiato quattro chiacchiere con lei per conoscere meglio il suo mondo.

Quando e come la fotografia è entrata nella tua vita?

Sono cresciuta con la passione per il cinema, quando ero bambina mio padre mi ci portava ogni fine settimana e così i film sono diventati una costante del mio quotidiano. Credo proprio sia stata quella la natura di ogni mia influenza artistica. La fotografia e le scelte dietro a una composizione sono la base del cinema. Ho avuto l’opportunità di studiare e scoprire tutto ciò che può trasmettere uno scatto frequentando un istituto fotografico che ha alimentato la mia curiosità verso tutto ciò che è arte, in particolar modo digitale. Con il passare degli anni sono riuscita sempre più a comprendere e maturare cosa volessi rappresentare attraverso i miei scatti, a raccontare quello che sono e ciò che mi circonda ma soprattutto a creare legami con lo spettatore.

Federica Duma photography
Red Fruits, ph. Federica Duma

Le tue opere raccontano un mondo onirico e fiabesco. Come mai hai deciso di dedicare il tuo lavoro al tema del surreale?

Trovo interessante poter combinare tutto ciò che impressiona e influenza la mia quotidianità. Quello che mi entusiasma è la possibilità di poter fondere stili, epoche e contesti assieme a concetti simbolici. Poter concepire personaggi fantastici e dare loro vita è l’occasione per sfamare la mia creatività e ispirare quella altrui, coinvolgendo lo spettatore in una storia. Le chiavi di lettura di un sogno possono essere molteplici e così le mie immagini, chi le guarda può immaginare il proprio racconto. Questa mia devozione al mondo onirico è anche una forma di gratitudine verso le principali influenze della mia infanzia, che da sempre condiziona le mie passioni e il mio gusto estetico.

Come scegli i soggetti e come organizzi il lavoro? Quanto tempo impieghi a dar vita a un’opera?

Molto spesso immagino un personaggio o le sensazioni che voglio trasmettere e successivamente cerco un soggetto che possa interpretare quel ruolo. Per realizzare un set ambientato, bisogna considerare tanti dettagli che riguardano gli abiti, il trucco, gli oggetti di scena, la location… Ormai da anni ho una mia routine, una serie di passaggi precisi che mi aiutano a progettare il lavoro. Inizialmente cerco delle reference, guardo film e immagini che possano alimentare la mia idea iniziale e successivamente scarabocchio abiti, oggetti di scena, palette colore, creando un moodboard e uno storyboard di quelle che saranno le pose ipotetiche durante gli scatti. I tempi variano e dipendono molto dal tipo di allestimento, dalle tempistiche e dai costi. Generalmente impiego un mese di studio e lavoro per organizzare la fase di scatto e almeno una settimana per realizzare l’editing adeguato.

Tra le tue serie fotografiche, ce n’è una cui sei particolarmente legata? Se sì, perché?

Per ogni serie fotografica sono coinvolta emotivamente in modi diversi, poiché sono legata non solo al risultato finale ma a tutto il processo che c’è dietro e non si vede. Tutti i set sono ricordi, momenti specifici della mia vita e del rapporto creato con il soggetto che posa. Dal punto di vista stilistico la serie fotografica a cui sono più legata è Celestial Swarm, perché trovo sia quella che meglio rappresenta la mia direzione estetica. Quegli scatti sono un’armoniosa fusione di delicatezza, fragilità, malinconia ma anche sensualità, innocenza e inquietudine.

fotografia fairy 2022
Celestial Swarm, ph. Federica Duma

Ultimamente, oltre alla fotografia, ti sei dedicata al linguaggio delle immagini in movimento e del cortometraggio. Cosa ha influito su questa scelta?

I video offrono un’opportunità immersiva e sostanziosa per lo spettatore, che ha la possibilità di sentirsi più coinvolto con un video piuttosto che con un contenuto fermo e statico. Proprio per questo motivo ho voluto provare a creare una percezione differente del mio lavoro artistico che è in continua evoluzione. Del resto il mio primo amore è stato proprio il cinema

Federica Duma
Red Fruits, ph. Federica Duma

Tutte le foto, courtesy of Federica Duma

Nell’immagine in apertura, una foto della serie Honey Bunny

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