Il rilancio dell’extravergine, tra artigianato e design d’autore. Le case history di Frantoio Muraglia e Olio Lamantea

Nella ceramica la materia prima è l’argilla, la terra del vasaio; e dalla terra trae linfa l’olivo, pianta sacra, icona della civiltà mediterranea. A sancire il sodalizio tra le due è l’elemento terroso, plasmato e coltivato. E il frutto, manufatto o extravergine, è un atto creativo. Non è una coincidenza che i laboratori della ceramica siano antichi frantoi sotterranei, e che l’extravergine torni oggi a riempire questi oggetti, infondendogli nuova vita e conquistando un nuovo “look”.

Frantoio Muraglia
Un orcio di ceramica a, decorato a mano

L’origine dell’arte della ceramica in Puglia

Siamo in Puglia, crocevia di antiche civiltà, dove l’arte della ceramica ha una tradizione antichissima e pregevole, che risale all’epoca in cui i coloni ellenici la diffusero in tutta la Magna Grecia, anche se, stando ad alcune fonti, affonderebbe le sue radici addirittura nell’età preistorica. Nel corso dei secoli, abili artigiani impararono dapprima a trasformare l’argilla in utensili di uso quotidiano e domestico, poi affinarono le loro capacità e iniziarono a creare oggetti ornamentali per conciliare finalità pratiche ed estetiche.

Orci di ceramica grezzi

Le creazioni dei ceramisti locali

Ai giorni nostri le creazioni dei maestri ceramisti pugliesi sono famose ovunque, in quanto fortemente distintive del territorio di provenienza. Attualmente, i principali centri di lavorazione si trovano nelle zone di Taranto (Grottaglie, Laterza), Bari (Rutigliano, Terlizzi) e Salento (Cutrofiano). 

Gli oggetti più tipici sono i pumi, boccioli di fiori, simboli di nuovo inizio; i capasoni, grossi recipienti per olio o vino, associati all’idea di abbondanza; i limmi, contenitori per la polpa di pomodoro di cui si preparava la conserva.

L’unione fra tradizione ceramica e produzione dell’olio extravergine

Fino a pochi anni fa, la storia della ceramica pugliese rischiava però di diventare quella tipica di un settore di grande tradizione, ma in via d’estinzione. Ecco allora che l’intuizione geniale di alcune realtà, capaci non solo di mantenere viva quest’arte, ma anche di rinnovarla, risiede nell’aver saputo trasformare un manufatto d’arte contadina in un pezzo di design. I protagonisti più creativi di questa nuova era della ceramica hanno centrato così l’obiettivo, intrecciando la tradizione con un’altra eccellenza del territorio, altrettanto preziosa e secolare, la produzione dell’olio extravergine d’oliva.

orcio ceramica
Lavorazione degli orci

Del resto, non c’è regione italiana più olivicola della Puglia: ospita circa un terzo degli ulivi, quasi 60 milioni di alberi, e oltre un sesto dei frantoi di tutta la Penisola dai quali si ricava, nelle annate più fortunate, anche più della metà dell’intera produzione nazionale di olio. Tradotto: un manto verde-argenteo sterminato, fatto di esemplari maestosi che custodiscono il paesaggio e raccontano, coi loro enormi tronchi contorti, una storia millenaria.

Frantoio Muraglia

Un visionario che, già agli albori del nuovo millennio, ha saputo unire questi due universi è Frantoio Muraglia, da un secolo e mezzo produttore di olio extravergine d’oliva ad Andria, capitale dell’olio pugliese. Savino Muraglia, quinta generazione di una famiglia di “capatosta”, a cominciare dal vero capostipite, un olivo di varietà coratina di 460 anni, ha esaltato il made in Italy mettendo insieme tecnica olearia e arte vascolare, olio evo e design. Ne è venuta fuori non soltanto una combinazione vincente, ma un vero e proprio comparto, presente e apprezzato in tutto il mondo.

«Siamo stati tra i primi in Italia a “vestire” l’olio. L’obiettivo era portare la cultura dell’extravergine pugliese nel mondo, puntando sulla qualità ineccepibile del contenuto e sulla bellezza dei contenitori, bottiglie in ceramica colorate e decorate a mano. Per questo mi sono rivolto all’antica arte vascolare, rivitalizzandola, mettendomi nelle mani di valenti artigiani, ma anche scoprendo nuovi artisti e lanciandoli nel progetto del nostro food design».

ceramiche pugliesi
Savino Muraglia

Il suo motto è “il buono nel bello”, il percorso compiuto si può riassumere in un cambio di paradigma nei due settori: nell’olio, scommettendo sull’eccellenza qualitativa, e nella tradizione ceramica su innovazione e creatività.

«Da esteta quale sono volevo portare freschezza nella tradizione degli orci in ceramica: le linee guida iniziali sono state funzionalità della forma e colore. La vecchia oliera bombata diventa allora un formato più pratico e contemporaneo, una bottiglia, e i colori impiegati sono quelli dell’arcobaleno. Il passo successivo, ancora più ambizioso, è stato dare ai contenitori una connotazione decisamente artistica, facendoli diventare veri e propri oggetti di design. Da qui il coinvolgimento di artisti come Pierpaolo Gaballo, anche lui pugliese e con uno stile molto legato al territorio, per la creazione di edizioni limitate dalle caratteristiche ancora più peculiari e uniche».

Lo stile del frantoio

A caratterizzare lo stile di Muraglia, rendendolo inconfondibile, è la mediterraneità delle cromie, che vibrano vivissime sulla ceramica. L’arcobaleno dei suoi orci rappresenta le mille sfumature della Puglia baciata dal sole. L’edizione limitata di Gaballo inaugura invece una fase più materica e intimista: i colori cedono il posto al binomio bianco-nero e lo stile si fa più austero e stilizzato, mescolando elementi figurativi e simboli geometrici, come ad esempio nel soggetto che rappresenta l’archetipo di Madre Natura, ovvero la rappresentazione della natura sotto forma di donna, in cui l’artista utilizza tre figure geometriche: quadrato, cerchio (che diventa un’oliva) e ottagono, a indicare la terra, il cielo e l’uomo come anello di congiunzione tra i due mondi.

ceramica pugliese
Processo di decorazione a mano dell’orcio in ceramica che contiene l’olio Muraglia

Muraglia interpreta quindi una tendenza che comprende anche la creazione di oggetti personalizzati, perfetti per eventi da celebrare: primi fra tutti le bomboniere che, da oggetto spesso inutile o noioso, si trasformano in ricordo raffinato e gourmet, 100% made in Puglia.

L’olio Lamantea

In questo percorso spicca anche un’altra realtà regionale: Olio Lamantea, nella vicina Bisceglie. Erede di una tradizione familiare che risale al 1950, Mario Lamantea è un giovane imprenditore che fonda nel 2003 il marchio omonimo. In sana competizione col padre, legato a una visione aziendale più conservatrice, intraprende subito l’avventura commerciale e si affaccia sul mercato nazionale e internazionale con l’entusiasmo e l’energia dei vent’anni, partendo dal legame profondo col territorio, la sua Puglia, e puntando alla valorizzazione del proprio extravergine attraverso un percorso qualitativo, ma anche estetico. 

L’influenza del turismo

Il primo stimolo viene dal turismo: «Mi rendevo conto che i turisti che assaggiavano l’olio da noi desideravano portarselo a casa, come prodotto tipico e ricordo della loro vacanza pugliese. Una sorta di souvenir di qualità dalla patria dell’olio. Allora ho cominciato a lavorare sul packaging, sia pensando ai formati adatti ai viaggiatori, sia esplorando il comparto dell’antica arte ceramica. I kit weekend comprendono bottiglie piccole trasportabili in aereo, i condimenti a base di olio evo, in diversi aromi, sono racchiusi in confezioni mignon all’interno di un elegante espositore, e anche le lattine sono declinate in mille varianti. Ma il nostro fiore all’occhiello sono gli orci in ceramica, fatti a mano da artigiani locali e anch’essi realizzati in diversi formati».

Lamantea azienda
Orcio in ceramica, frantoio Lamantea

L’estetica targata Lamantea

Lo stile, anche in questo caso, è contraddistinto dall’utilizzo marcato delle cromie, tutte le sfumature della tavolozza per evocare i caratteri vivaci e rigogliosi di questa terra, che si fanno più tenui e assumono nuance pastello nelle collezioni che mimano i disegni dei bambini, a rappresentare soggetti olivicoli come l’albero, la scala o il torchio. Mentre trionfano le monocromie, in tonalità calde o fredde, nelle linee cosiddette “a schizzo”, che rievocano una tecnica tradizionale che consisteva nel decorare gli orci utilizzando un ramoscello di olivo, usato a mo’ di pennello. Il risultato finale è una superficie irregolarmente colorata, come se il colore fosse stato spruzzato.

Tradizione e innovazione

Le parole chiave per Mario sono tradizione e innovazione: rivolgersi all’antica arte vascolare, reinterpretandola in chiave attuale, significa per lui realizzare oggetti dal packaging accattivante che diventano raffinati complementi d’arredo, non solo in cucina, e oggetti personalizzati per le ricorrenze.
«L’olio è salute, bellezza, arredo, viaggio, moda. E può diventare anche arte. Come il pittore ha a disposizione tela e colori, così chi fa l’olio può dare spazio, dal campo alla bottiglia, alla sua creatività, giovandosi anche del contributo di veri e propri artisti. Per la linea wedding, ad esempio, ci rivolgiamo a una pittrice che, proprio come farebbe per un quadro, dipinge a mano ogni giorno una bottiglia, realizzando opere originali ed esclusive».

Le peculiarità dell’olio d’oliva pugliese

La varietà di olivo regina di questa parte centrale della Puglia è la cultivar coratina. L’olio che se ne ricava è caratterizzato da un aroma fruttato intenso. Al naso sprigiona sentori vegetali di carciofo, cardo e cicoria, accompagnati da note balsamiche di menta e rosmarino. In bocca è avvolgente e di carattere, conferma i toni di verdure di campo e chiude con nuance di mandorla acerba. Le sensazioni finali di amaro e piccante sono decisamente spiccate e ben armonizzate.
A cosa si abbina? Una ricetta su tutte: le mitiche orecchiette con le cime di rapa. Sbizzarritevi poi con altri piatti della tradizione, purché non siano troppo delicati, per non essere sovrastati da un extravergine di carattere come questo: friselle con verdure saporite, zuppe di fave e cicoria, tagliata di tonno o pescespada, grigliate di carne, agnello con le patate, caciocavallo stagionato

La curiosità

Nella mitologia greca Ceramo, venerato dei vasai, era un eroe, figlio di Dioniso che, non va dimenticato, è il dio del vino e della linfa vitale che fluisce nelle piante. Un dettaglio, questo, che sottolinea il profondo legame tra l’arte della ceramica e i frutti della terra, da sempre presenti nella tradizione nostrana.

olio Evo Vintage
Bottiglia di olio ‘Evo Vintage’ decorata con fantasia a mappa geografica, Olio Lamantanea

Un olio quotidiano

La parola chiave è semplicità. Mario Lamantea ama gustare il proprio olio rigorosamente su una fetta di pane. E quando suo figlio di otto anni fa i capricci e non vuole mangiare, gli prepara una merenda con pane, olio e pomodoro: successo assicurato! Savino Muraglia ha un piatto preferito: pasta corta con olio e parmigiano. Il meglio per il risalto immediato di profumi e sapori.

Frantoio Muraglia orci
Orcio in ceramica Il Gallo, parte della capsule collection firmata per Frantoio Muraglia dalla designer Stella Tasca

Nell’immagine in apertura, Olio Fumo extravergine di oliva di Peranzana affumicato naturalmente a freddo con legni naturali, Frantoio Muraglia

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