Madeira, legno e calore per un vino da navigatori

Madeira è un’isola nel mezzo dell’Oceano Atlantico, al largo della costa del Marocco. In portoghese, significa legno: è chiamata così dal 1419, quando la sua superficie era in gran parte ricoperta da una foresta impenetrabile. Le correnti oceaniche e l’alta pressione subtropicale le garantiscono un clima mite e stabile tutto l’anno, rendendo le sue acque sempre calde o tiepide. L’isola è nota per le scogliere vertiginose, la natura selvaggia e, soprattutto, un vino unico al mondo.

La morfologia del territorio

I terreni vulcanici di Madeira emergono infatti dalle acque del mare, offrendo le condizioni ideali per la crescita di un’ampia gamma di colture diverse. Il rilievo dell’isola è ripido e una catena montuosa la percorre per l’intera lunghezza, dividendola in due parti, con microclimi distinti. I terreni acidi, ricchi di minerali, ferro e fosforo e poveri di potassio attribuiscono acidità al vino, consentendo alla bevanda di mantenersi fresca anche dopo esser rimasta imbottigliata per molti anni. L’irrigazione dei pendii è assicurata da un antico sistema di canali chiamato levadas, che porta l’acqua dalle montagne agli appezzamenti agricoli, fino all’oceano. Sui terrazzamenti, i vigneti sono esposti alla brezza oceanica e le uve dei vigneti piantati a quote più basse esprimono note saline e iodate.

Madeira isola
Veduta dei vigneti, isola di Madeira

Storia del vino a Madeira

A Madeira la produzione di vino ha radici antiche, risale al XV secolo quando i portoghesi, sfruttando la rotta oceanica, scoprirono le isole dell’Atlantico e l’Africa. I navigatori portarono le prime viti sull’isola e, sfidando i suoi ripidi pendii, ne avviarono la coltivazione. Inizialmente questa era destinata al solo consumo locale ma, ben presto, venne apprezzata e richiesta da tutto l’impero portoghese.

Una volta raccolta dai terrazzamenti, l’uva veniva pigiata e il mosto fermentato in tini di acciaio o legno per circa tre giorni. Il vino fortificato veniva quindi invecchiato in botti di rovere per almeno tre anni, in condizioni di temperatura e umidità estreme, come quelle che caratterizzavano le lunghe rotte da Madeira verso altre destinazioni.
Questo processo di invecchiamento attribuiva alla bevanda un sapore dolciastro e lo rendeva un ottimo “conservante”, grazie a una serie di reazioni chimiche che acceleravano quella di ossidazione del vino, aumentandone la resistenza alla crescita batterica.

Madeira Wine Company
Processo di imbottigliamento tradizionale (ph. courtesy of Madeira Wine Company)

L’evoluzione del processo di vinificazione

Nel corso dei secoli, il processo di produzione del vino si è evoluto adottando nuove tecniche di vinificazione e varietà d’uva diverse. Ancora oggi, tuttavia, la produzione impiega tecniche simili a quelle tradizionali, con un processo termico di riscaldamento controllato. Dopo la fermentazione, il vino viene fortificato con l’aggiunta di alcol e poi trasferito in botti di rovere da 500 litri chiamate pipas. A questo punto, inizia il processo di invecchiamento termico in botti collocate in locali denominati estufas, sottoposti a temperature variabili comprese tra i 45°C e i 50°C per diverse settimane o mesi.

In questo periodo il Madeira subisce una serie di reazioni chimiche, che gli conferiscono il caratteristico sapore e aroma di noci tostate, caramello e frutta secca. Il vino riposa poi in botti di rovere più piccole, fino a raggiungere la maturità desiderata, un processo che si può ripetere più volte per produrre vini più pregiati e di maggiore complessità.
Il processo di invecchiamento del Madeira è particolarmente complesso, esige grande pazienza e cura, che conferiscono al prodotto caratteristiche uniche, tra cui un aroma tostato, un gusto deciso e una lunga durata. Il suo sapore intenso e persistente è ideale per accompagnare la complessità dei formaggi stagionati, la ricchezza della carne arrosto o brasata, il sapore terroso dei funghi, la delicatezza dei dolci al cioccolato e delle noci. Viene impiegato anche in cucina, come base per preparare salse o ingrediente per marinare la carne e insaporire zuppe e dessert.

vini Madeira
Bottiglie di Madeira invecchiate più di un secolo

Le varie tipologie del vino portoghese

Le cantine dell’isola producono vini di diverse tipologie, tra cui Seco (secco), Meio Seco (semi-secco), Meio Doce (semi-dolce) e Doce (dolce), a seconda del livello di dolcezza attribuito. Grazie all’alta qualità dei prodotti, le sue varietà sono conosciute in tutto il mondo.

La Blandy’s Wine Lodge, nata nel 1811 dall’iniziativa di John Blandy, è una delle più antiche e prestigiose cantine locali. Ancora oggi di proprietà della famiglia del fondatore, apre le sue porte nella città di Funchal, sulla costa meridionale di Madeira, per visite guidate e degustazioni.
Poco lontano, a Câmara de Lobos, nel 1850 cominciò la storia di Henriques & Henriques, inizialmente specializzata solo nella produzione di vini secchi. Negli anni, quattro generazioni della famiglia Henriques hanno continuato a tramandare, sviluppare e migliorare la qualità dei loro vini. Oggi la cantina produce una vasta gamma di Madeira, dai secchi ai dolci, dai giovani ai vecchi, molti dei quali sono diventati icone a livello internazionale.

Madeira Wine Company

Dal 1913, l’unione di diverse cantine ha dato vita alla Madeira Wine Company, una delle maggiori aziende produttrici del posto, con l’obiettivo di consolidare e gestire la produzione e massimizzare l’esposizione globale dei vini locali, pur mantenendo l’indipendenza e la specificità di ogni singola cantina. Anche grazie a questa realtà, la consistenza liquorosa dei vini di Madeira continua a raccontare nel mondo dell’ingegno dei navigatori portoghesi, di antiche esplorazioni marittime e di grandi rotte commerciali.

Madeira Henriques & Henriques
Madeira Century Malmesey, Henriques & Henriques (ph. courtesy of Henriques & Henriques)

Nell’immagine in apertura, veduta della costa di Madeira (ph. Colin Watts su Unsplash)

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