“Guerra Fredda”, Clavdio trasforma in musica le sue battaglie

Clavdio è un cantautore romanissimo, che dopo varie esperienze in band giovanili ora ha trovato la sua maturità, seppur travagliata, anche a causa della pandemia e di altre situazioni personali che l’hanno portato a isolarsi in una casa in campagna per ultimare quello che è il suo nuovo album, Guerra Fredda, edito da Bomba Dischi.
Tra l’incredibile incontro a sorpresa con Malika Ayane e un brano inciso in tre giorni a Berlino, ecco la sua storia.

Clavdio Guerra Fredda
La cover di Guerra Fredda

Dimmi delle tue origini, di dove sei?

Sono nato a Roma, papà è romano e mamma invece di Capo Verde, sono un mix cresciuto tra Centocelle e Alessandrino, due quartieri confinanti in una metropoli che oramai allarga sempre di più i suoi confini, con le periferie che si spostano sempre più lontano, lasciando spazio a zone vive ed eclettiche.

“Mi piace scrivere le canzoni, chitarra e voce, per inventare il brano, le parole e la metrica”

Quando hai iniziato a sentire l’esigenza di cantare, anzi, di scrivere le tue canzoni?

Il primo ricordo, in questo senso, risale a quando avevo otto anni, mi chiudevo nel mio mondo e inventavo canzoni, anche senza strumenti, solo fantasticando con la mente fino a quando poi è arrivata la prima chitarra. Con la prima tastierina inventavo addirittura canzoni in inglese, anche senza conoscerlo.
Poi durante l’adolescenza ho iniziato ad avere dei gruppi, quindi a fare i classici concorsi che si fanno quando sei piccolo e vuoi avventurarti in questo mondo.

Clavdio musica
Clavdio (ph. by Giacomo Gianfelici)

Che musica ascoltavi crescendo?

Diciamo che le prime band a cui mi sono appassionato erano sul genere punk rock, sia straniero che italiano, come i Punkreas. Poi ovviamente stando a Centocelle frequentavo molto il Forte Prenestino, uno dei centri sociali più grandi della capitale. Sono passato così a scrivere canzoni post-rock arrivando al metal, insomma ho spaziato, ispirandomi a quello che mi stimolava.
Poi ho lasciato il mondo delle band e ho iniziato a scrivere da solo, col ritorno a una musica più semplice da cantautore; mi chiamavo Il Rondine, ho pubblicato con questo nome il primo album.

Il tuo nome Clavdio, con la V, è per ricollegarti alla tua romanità?

Sì, decisamente, mi sembrava simpatico e volevo tornare anche col nome al percorso intrapreso; non mi piace etichettarmi, non voglio stabilire in quale categoria del cantautorato potrei inserirmi, non amo le etichette in generale anzi, sono allergico ad esse.
Mi piace scrivere le canzoni, chitarra e voce, proprio per inventare il brano, le parole e la metrica.

“Guerra Fredda descrive le battaglie che ho dovuto affrontare”

Come sei arrivato al tuo nuovo album, Guerra Fredda?

Nel 2020 ho terminato il mio tour il 7 marzo, per ovvie ragioni di pandemia; tutto è iniziato da quel periodo buio quindi, in quanto non avevo scritto nulla mentre ero in giro, poi col lockdown avevo pensato di iniziare a scrivere, invece la voglia me l’ha fatta proprio passare.
Il primo brano, Freccia, l’ho poi scritto nel 2021, dopodiché ho deciso di trasferirmi in una casetta di campagna in Umbria e, in quattro mesi, ho terminato di scrivere tutto il disco.
Personalmente è stato un momento davvero difficile, a causa di eventi che si sono accavallati e mi hanno fatto lottare per arrivare alla fine. Guerra Fredda descrive appunto le battaglie che ho dovuto affrontare.

Dimmi del tuo incontro con Malika Ayane, con cui condividi un brano nell’album.

È stata davvero una sorpresa capitata all’improvviso; avevo scritto Graminacee, uno degli ultimi pezzi, e mentre lo registravo sentivo come se la mia voce fosse di troppo, pensavo che ci sarebbe voluto l’apporto di una voce femminile.
Sia io che il produttore, all’unisono, abbiamo pensato subito a Malika, il fatto che lo avessimo fatto entrambi mi ha fatto capire che dovevo provare a contattarla, così tramite la nostra etichetta discografica, Bomba Dischi, le ho inviato il brano su WhatsApp.
In quel momento lei si trovava a Berlino e avevamo poco tempo, è stata davvero super tranquilla e gentile con noi; ci ha invitati ad andare in Germania in uno studio che conosceva lei, in tre giorni abbiamo inciso.

Clavdio dischi
Ph. by Giacomo Gianfelici

Nell’immagine in apertura, la cover del nuovo disco di Clavdio

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