IO E IL SECCO ALLA FESTA DEL CINEMA DI ROMA: UN FILM SUL SENSO D’ESSERE UOMINI

Io e il Secco è l’opera prima di Gianluca Santoni in concorso nella sezione Alice nella città alla Festa del Cinema di Roma. L’opera di Santoni è un fiore che sboccia nel fango. Una favola realistica, un film di speranza più che di denuncia. Ma una speranza alla portata di molte. Un film che parla di famiglia e di come la famiglia sia un qualcosa che va al di là dei legami di sangue.

Scena dal film Io e Secco.
Scena dal film Io e il Secco

La colonna sonora è firmata da Davide Pavanello, in arte Dade, e include anche un classico della musica italiana, Sere Nere di Tiziano Ferro, re-interpretata dai Santi Francesi, duo vincitore di X Factor composto da Alessandro De Santis e Mario Francese.

Protagonista è “Denni con la i”, un ragazzino di dieci anni e una missione da compiere: salvare sua madre dalla violenza di suo padre. Piccolo com’è, da solo non ce la può fare e chiede aiuto a un super-killer. La persona scelta è il Secco, che non è un criminale ma un innocuo sbandato con un disperato bisogno di soldi. L’incontro tra Denni e Secco dà vita a un’avventura che oscilla tra dramma e commedia, un buddy movie ad altezza bambino, in bilico tra la fantasia e una realtà anche troppo cruda. Un film sul senso dell’essere uomini.

Di Io e il Secco ne parliamo con il regista Gianluca Santoni alla Festa del Cinema di Roma.

«Io e il Secco è un film che mi assomiglia»

Gionatan con la G era il titolo del suo corto del 2016. Ora c’è “Denni con la i”. Sempre due bambini e sempre, sullo sfondo, situazioni di disagio. Che relazione c’è tra i due progetti?

Gionatan con la G era il cortometraggio con cui mi sono diplomato al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. È stata la prima volta che abbiamo trattato questa tematica assieme alla sceneggiatrice Michela Straniero. Per Io e il Secco siamo ripartiti dalla stessa premessa, ma abbiamo lavorato su personaggi completamente diversi, calati in un altro contesto. In questo film, ad esempio, ci sono l’ironia e la fantasia, che non avevamo in Gionatan con la G. Voglio molto bene a quel corto, ma in un certo senso Io e il Secco è un film che mi somiglia di più.

I protagonisti: "Denni con la i" e il Secco.
I protagonisti: “Denni con la i” e il Secco

Punto di partenza: la violenza domestica. Qui però c’è un pezzo in più: la violenza assistita. Chi è Denni per Gianluca? Perché le preme lo sguardo dei bambini sulla loro infanzia rubata?

In Denni c’è sicuramente qualcosa di me. Anche se la sua storia non è ricalcata sulla mia, anche se i suoi genitori non sono i miei, anche se non ho vissuto quello che lui vive nel film, abbiamo ugualmente molto in comune. O meglio, Denni ha qualcosa in comune con il bambino che sono stato. Penso che la storia di Denni abbia a che fare con tutte le storie di molte e molti di noi, perché tutte e tutti, in un modo o nell’altro, abbiamo avuto a che fare con modelli di mascolinità tossica. Dentro o fuori casa. Parlo di quei modelli che oggi possiamo e dobbiamo mettere in discussione.

Io e il Secco racconta la possibilità di una vita diversa per le donne vittime di violenza

La sceneggiatura è firmata anche da Michela Straniero. Una donna entra meglio nelle pieghe, e nella piaga, della violenza sulle donne?

Crescendo ho capito che purtroppo le donne hanno a che fare con molte situazioni negative, a volte terribili, che raramente noi uomini siamo costretti ad affrontare. Ma quello che mi ha spinto a lavorare con Michela, per questo film come per i cortometraggi precedenti, è stato il suo talento e la sua grande sensibilità.

Di nuovo la violenza e il degrado delle periferie metropolitane, ma senza una morale. Oggi la denuncia passa meglio con le immagini nude e dirette? O semplicemente la morale non interessa più?

Semplicemente non sono interessato alla morale, perché non penso di avere nulla da insegnare, specie a chi vive queste situazioni difficili. Però credo che il cinema abbia lo straordinario potere di far sentire meno soli e di portare delle carezze. Quindi più che di morale mi piace pensare che abbiamo cercato di raccontare delle possibilità. La possibilità di una vita diversa per le donne che vivono quello che vive Maria, la mamma del protagonista, e la possibilità per i ragazzi come Denni e Secco di diventare uomini diversi rispetto a quelli che li hanno cresciuti.

A differenza di Gionatan, che era ambientato nella periferia Romana, per Io e il Secco l’ambientazione scelta è quella della provincia del centro Italia. Per la precisione siamo a Ravenna, anche se alcune scene sono state girate a Cesenatico. Abbiamo voluto raccontare quella provincia dove la nebbia abbraccia i campi coltivati, dove d’inverno le folle di persone in vacanza lasciano le spiagge e si portano via i colori. Trovo questi luoghi suggestivi e affascinanti.

Ho usato come mappa le fotografie di Luigi Ghirri, in cui l’ordinario diventa straordinario, e sembra che sia lì, alla portata di tutti. Sono luoghi in cui sembra quasi che “la vera vita è altrove”. Ma non è così. Basta avvicinarsi all’umanità per capire che anche in questi luoghi ci sono delle avventure da raccontare.

"Denni con la i".
“Denni con la i”

L’equilibrio delicato della scuola di cinema

Si è formato al Centro Sperimentale di Cinematografia. Cosa pensa del cambiamento del CdA e del Comitato Scientifico voluto dal nuovo Governo? E del fatto che il Ministero dell’Università entri nella gestione di una scuola di alta formazione che non fa parte delle università?

Devo molto di quello che so di questo mestiere all’esperienza al Centro Sperimentale. Frequentare lì il corso di regia per me è stato bellissimo. Comprendo la preoccupazione degli studenti, perché credo che la scuola di cinema sia un equilibrio delicato e credo basti poco per rovinarlo. Sicuramente il CSC non è un’università e ha esigenze molto diverse. Mi auguro che il nuovo CdA ne tenga conto.

Castellitto nuovo preside del CSC fa ben sperare?

Penso che sia molto positivo che ci sia ancora una persona di cinema, con un profilo come il suo, a ricoprire questo ruolo. Credo sia ancora presto per capire come sarà la sua gestione.

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