Lo stile ibrido di ModaLisboa

Si è da poco conclusa la sessantesima edizione di Modalisboa, la fashion week che si svolge nella capitale portoghese e offre ogni stagione una proposta creativa avanguardistica della moda, con una particolare attenzione alla sostenibilità e alla tradizione artigianale di questo paese.

Il titolo di questa edizione – CORE – porta tutta l’essenza della cultura portoghese: dai ricami e i macramè di Béhen, alle sculture wearable di Valentim Quaresma, ai tagli contemporanei di Filipe Augusto, fino alle sperimentazioni upcycling ad alto impatto creativo, realizzate dai nuovi talenti con un’efficace maturità stilistica. Quello che è certo è che ancora una volta ModaLisboa ha convinto il pubblico degli addetti ai lavori, portando in passerella i suoi nomi più autorevoli, definiti da una maggiore consapevolezza commerciale, come Carlos Gil e Gonçalo Peixoto, insieme a quella creatività out of the box capace di portare innovazione nel panorama fashion internazionale, il più delle volte attraverso il linguaggio delle forme unisex che ha aperto già da qualche anno un nuovo capitolo della moda contemporanea.

Il palcoscenico multiculturale di Sangue Novo e la partnership con IED

Come ogni anno, ad aprire le sfilate sono stati i talenti di Sangue Novo: l’iniziativa, curata da Miguel Flor, che s’impegna concretamente e, attraverso linguaggi sempre più innovativi, a offrire spazio ai creativi di nuova generazione. Un palcoscenico internazionale di grande valore strategico che fornisce un contributo ad artisti e designer del futuro, attraverso importanti connection a livello mediatico, mantenendo alla base del proprio statuto totale libertà di espressione, necessaria alla realizzazione di una moda che sia in grado di rappresentare pensieri, avversioni e valori controcorrente di una generazione diversa e immune ai compromessi. Il suo impatto, a livello creativo, è un considerevole apporto di sperimentazioni a metà tra l’arte e la moda, fatte di infinite variabili di codici che possano dare voce a soggetti suburbani, digitali, post pandemici ma anche nostalgici, fortemente connessi con un antico passato e ricordi familiari.
Ines Barreto, vincitrice del Premio ModaLisboa X IED – Istituto Europeo di Design, si è meritata una borsa di studio che le darà l’opportunità di frequentare il Master in Fashion Design di Milano, del valore di 20.100 euro. A questo link, una scheda della designer portoghese.
Niuka Oliveira si è aggiudicata il Prémio ModaLisboa X Tintex Textiles Niuka, che prevede un contratto di tre settimane presso Tintex, per sviluppare una capsule collection, insieme a una borsa di studio di 1.500 euro. Un video della collezione della stilista nata a São Tomé è disponibile al seguente link.

I talenti di IED sulle passerelle di ModaLisboa

Uno degli aspetti più interessanti di ModaLisboa è la sua capacità di dare vita a nuovi stimoli, stagione dopo stagione, portando – all’interno dello spazio polivalente del Social Mitra – interessanti progetti in grado di ossigenare la moda europea con stimolanti visioni. Com’è avvenuto per i giovani designer selezionati da IED, per sfilare di fronte a un pubblico internazionale: Nicolò ArtibaniLorenzo AttanasioAlessandro BoniniGaia CeglieLuca De Prà e Maria Eleonora Pignata, che abbiamo avuto modo di conoscere nel corso di Fashion Graduate Italia.

Un’importante attività che ha reso con chiarezza il valore di una partnership e dello scambio culturale tra paesi che creano innovazione e promozione dei propri talenti, come Italia e Portogallo che in questo settore hanno molto da dire. Le proposte dei giovani designer del nostro Paese hanno portato in passerella una retrospettiva sull’individuo e la sua interiorità, offrendo uno sguardo personale sulla moda di oggi, filtrata dai cambiamenti e dai condizionamenti che la recente pandemia ha portato con sé.
Le collezioni dei talenti emergenti dello IED sono visibili nella sezione dedicata del sito ufficiale della fashion week.

Le collezioni di Valentim Quaresma, ARNDES e Béhen

MITHOLOGY è la collezione ispirata a riferimenti mitologici che Valentim Quaresma ha pensato in composizioni e texture post-apocalittiche, che utilizzano tecniche di manipolazione tessile manuale, con lana, poliestere, camoscio, pelle e colori come nero, marrone, grigio e oro. La visione futuristica presente nei gioielli dialoga con i codici di abbigliamento dell’epoca vittoriana.

Si intitola invece RANDOM 12 la collezione di ARNDES: uno studio depurativo ed evolutivo degli elementi caratteristici affrontati nel suo percorso. Si tratta di un impegno che articola l’estetica, la funzionalità, la qualità e l’impatto dei prodotti lungo il loro ciclo di vita, basato sulla sostenibilità ambientale, ecologica ma anche sociale.

Il dio delle piccole cose è il tema scelto da Béhen per rappresentare la sua idea di artigianalità nel mondo contemporaneo che abita. Il tempo che vola via e rende tutto effimero crea nella designer l’emergenza di fare il punto sull’importanza dei dettagli: i piedi nudi in riva al mare, i fiori di metallo, le tecniche ancestrali che si sperimentano attraverso il savoir faire e l’abilità nell’uso dei materiali innovativi come pelle di sughero e pelle d’uva. L’autunno/inverno 2023/2024 del marchio ritorna alle tecniche tradizionali, come il ricamo Madeira, il ricamo Viana do Castelo, la tessitura São Jorge, la Chita de Alcobaça, la stampa digitale su lino, la Latoaria, l’Arte Chocalheira, il taglio laser, le manipolazioni tessili e il ricamo Arraiolos su tessuti di vario genere come il lino, la lycra, il cotone, la lana, fino all’ottone, al metallo, alla finta pelliccia e allo sherpa.

Dal BIG BANG di Call Me Gorgeous ai volumi sciolti di Luís Carvalho

BIG BANG è la grande espansione. La creazione definitiva dell’universo di Call Me Gorgeous, di un tempo e uno spazio in cui la teoria dell’evoluzione si realizza finalmente nella differenza: dove ognuno può crescere fino a diventare una costellazione. Con una collezione che si avventura in una sfilata di storie e personalità: in ognuna, un nuovo big bang.

Il brand omonimo della designer Ana Duarte porta in passerella le arti marziali e il valore della parola hajime che significa “inizio” (初). La creativa, che pratica il judo dall’età di quattro anni, sviluppa il concetto nella sua visione più urbana portando questa disciplina direttamente nelle strade della città. Tra look unisex e silhouette ampie con cuciture a vista, la collezione richiama il colore manifesto di Duarte, il menta, e i judoka in combattimento. I materiali vanno dal cotone organico, al poliestere riciclato, alla lana e al neoprene, fino ai tessuti tecnici Bemberg™ e ReLiveTex®: fibre tracciate da tessuti di recupero dedicati a una collezione no season.

La collezione Filipe Augusto FW23 porta avanti il concept della stagione SS23, sviluppata in una prospettiva contemporanea di alcuni elementi dell’abbigliamento tradizionale portoghese, con dettagli che si concentrano sull’abbottonatura tramite nodi. I materiali provengono dal riutilizzo di avanzi di collezioni passate e da deadstock, nei tagli a tratti asimmetrici che vengono accentuati dall’utilizzo dei colori vividi come lo zafferano, la terra, la sabbia e i pastelli come il rosa e il celeste.

Il Dna della visione di Luís Carvalho ricorre nelle linee rette e nei volumi oversize, amplificati dalla creazione di diversi strati, su tessuti che danno una sensazione di fluidità a contatto con la pelle.

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