Nina Zilli, ‘Innamorata’ della musica come il primo giorno

Cantautrice dalla formazione sui generis (ha studiato da soprano al conservatorio, è partita dalla musica anni ‘70 per esplorare poi la Motown, l’R&B, il soul, il pop rock dei primi Sixties, mescolando il tutto con la Giamaica e il suo amore per i grandi cantautori italiani alla Mina e Celentano) e sempre nelle posizioni apicali delle classifiche, fin dal singolo che le ha regalato la notorietà, 50mila (ft. Giuliano Palma), Nina Zilli è un tornado, una creativa poliedrica, vulcanica, che “inchioda” all’istante chi l’ascolta con le sue passioni e fantasie musicali.
Solo nell’ultimo anno, l’abbiamo vista mettersi alla prova col suo primo romanzo, L’ultimo di sette, sfornare una hit come MUNSTA e collaborare con artisti quali Danti per Vasco a San Siro e Inoki e DJ Shocca per Sorelle, per concludere il 2022 cimentandosi nella recitazione con La California, film di Cinzia Bomoll che ha ottenuto importanti riconoscimenti in tutto il mondo. Ad aprile, infine, è uscito il brano Innamorata (F____U!), accompagnato da un videoclip con un cast d’eccezione: Danti, Le Donatella, Katia Follesa, Articolo 31, Alvin.

Nina Zilli 2023
Costume by Sara Costantini, styling by Nina Zilli and Sara Costantini, headpiece design & fringe costume by Sara Costantini (made by Dglamour), shoes Haus of Honey (ph. Toni Thorimbert)

Ritratta, per la digital cover di MANINTOWN, dal maestro dell’obiettivo Toni Thorimbert, l’artista piacentina condivide col magazine alcune riflessioni sui progetti professionali più recenti, dall’ultimo singolo (un pezzo che «parla dell’insostenibile leggerezza dell’amore», spiega), al libro edito da Rizzoli, dall’esperienza sul set del suo esordio cinematografico al rapporto viscerale con l’arte delle sette note, di cui è «innamorata come il primo giorno, fortunatamente i suoi poteri magici su di me sono rimasti invariati».

“Certi aspetti non sono ancora diventati ‘lavoro’ e tento di scrivere il più naturalmente possibile, senza pensare a nulla” 

Un percorso musicale e artistico davvero ricco di successi il tuo, sei ancora Innamorata come il primo giorno?

Innamorata della musica sì, come il primo giorno, appunto, fortunatamente i suoi poteri magici su di me sono rimasti invariati. Fare musica come agli inizi, invece, è già più difficile: quando non si ha niente da perdere né un pubblico “reale”, è inevitabile scrivere più liberi da ogni tipo di congettura o ansia. Di sicuro, però, certi aspetti non sono ancora diventati “lavoro” e tento di scrivere il più naturalmente possibile, senza pensare a nulla. Metto le mani sul pianoforte o prendo la chitarra, suono e canticchio melodie, che forse diventeranno canzoni.

Il video di Innamorata (F____U!) è all’insegna dell’ironia, tra atmosfere retrò e la presenza di tanti amici. Cosa ti ha ispirato per questo nuovo singolo e per il videoclip?

L’ispirazione viene sempre dalla musica, il pezzo parla dell’insostenibile leggerezza dell’amore. «Innamorata senza sapere perché», magari della persona sulla carta più “sbagliata” per noi, senza poter farci nulla: è semplicemente successo. Anche Tenco cantava «mi sono innamorato di te perché non avevo niente da fare», e niente si può fare davanti a un sentimento così forte, se non decidere di lasciarci trasportare. Di qui l’idea della sposa sgangherata e del matrimonio rocambolesco, poche cose nella vita vanno come le abbiamo immaginate e volevo che questo tsunami amoroso si vedesse anche nel video. Il fatto che fossi incinta è stata la ciliegina sulla torta, non potevamo che essere contornati da grandi amici. In qualche modo per me e per Danti ha avuto un significato più profondo ed è stato davvero un bellissimo viaggio musicale e di vita, insieme a persone care.

“Ho un amore sconfinato per il cinema, mi ha fatto scoprire musiche fantastiche e influenzato in tutto”

Come è stata l’esperienza nel cinema col film La California, e comè nata questa opportunità?

Finalmente ho avuto il coraggio di dire sì al cinema. Ho un amore sconfinato per quest’arte, che mi ha anche fatto scoprire musiche fantastiche e influenzato in tutto, nel mio modo di essere, di scrivere e di pormi come cantante, compositrice e cantautrice. Per questo sono sempre stata restia, per non dire spaventata, all’idea di vestire i panni di qualcun altro e fare un lavoro che “non fosse il mio”. Con Cinzia (Bomoll, ndr) è avvenuto tutto in modo naturale, ho avuto una piccola parte in un film molto femminile e tutto emiliano, che parla di grandi sogni provinciali, la maggior parte dei quali infranti. Mi sono rivista in tanti personaggi, ho preso coraggio e compiuto questo piccolo passetto nel cinema… E mi è piaciuto tantissimo!

Nina Zilli canzoni 2023
Dress Act N°1, headpiece Dglamour designed by Sara Costantini (ph. Toni Thorimbert)

“Musica e parole sono due modi diversi di comunicare, ma si rincorrono e spesso l’uno suscita e risveglia l’altro”

Nel 2022 è uscito L’ultimo di sette, che messaggio volevi dare con il libro e che rapporto hai con la scrittura?

Fa parte della mia vita, da sempre. Ho iniziato il conservatorio a otto anni e a undici avevo già composto la prima canzone. Musica e parole sono due modi diversi di comunicare, ma si rincorrono e spesso l’uno suscita e risveglia l’altro. Il primo romanzo lo scrissi a diciott’anni, anche se il rock ‘n’ roll si era già impossessato di me e la musica mi fece accantonare le altre grandi passioni, la pittura, il disegno, il basket. Avevo in testa il libro da anni, lo iniziai tre anni prima di finirlo, è dovuta arrivare una pandemia che ci ha rinchiusi in casa, per avere il tempo per poterlo scrivere.
Il tempo è una risorsa così scarsa per la nostra società, il fatto che sia infinito costituisce un paradosso della “modernità”. Finalmente anch’io, con tutto quel tempo a disposizione e segregata in casa, ho potuto realizzare e portare a termine quello che credevo rimanesse ormai un film nella mia testa, il mio primo, vero romanzo.
Il messaggio è uno, forte e chiaro: nulla è a caos; se voleste scambiare la O e la S, il risultato non cambierebbe. È una riflessione su tutte quelle piccole cose di poco conto che, spesso involontariamente e senza nemmeno accorgercene, ci cambiano completamente la vita. Sono tante storie sospese che ne chiudono (o aprono) una sola, una grande storia d’amore, nata sotto il segno del “non sapere”, del “non controllo”, del “caos” o “destino” che dir si voglia, non sarò certo io a compiere questa scelta. Fatalisti o no, è così che va la vita, per tutti, e mi sono divertita a immaginare i meccanismi che la rendono così precisamente imprevedibile.

“Mi auguro che mia figlia possa essere una femmina fiera e libera, che insegua i propri sogni trasformandoli in progetti da realizzare, tangibili”

Quale le sfide più grandi in questo periodo, aspettando Anna Blue?

Le sfide sono numerose, tutte personali, e partono dal giorno uno della gravidanza: dal modificare le proprie abitudini al sentire il proprio corpo cambiare, fino ad arrivare a non riconoscerlo quasi più, man mano che ci si avvicina al parto. E poi c’è il pensiero al futuro e ci si sdoppia: da una parte penso a me, riuscirò ad essere una brava madre? Sarò in grado di darle tutto ciò che le serve? Dall’altra penso al futuro delle nuove generazioni e a quello del pianeta, sono molto preoccupata. I danni del cambiamento climatico sono sempre più evidenti, la situazione per i più giovani non è certamente incoraggiante.
Ho però una grande fiducia nelle nuove generazioni, starà a loro combattere per un cambiamento vero, per migliorare la società; spero, anche in questo senso, di riuscire ad aiutare mia figlia, a farle capire l’importanza degli esseri umani, dell’empatia, del sentirsi parte di un tutto, della nostra piccolezza e fragilità di fronte a Madre Natura e un sistema antichissimo, in equilibrio perfetto ma davvero precario. Mi auguro che possa essere una femmina fiera e libera, che insegua i propri sogni trasformandoli in progetti da realizzare, tangibili. Che possa avere tutta la mia forza e tutta quella delle grandi amazzoni, metropolitane e non, che mi hanno ispirato e hanno animato e cambiato la storia.

Dress Act N°1, earrings De Liguoro (styling Nina Zilli and Sara Costantini, ph. Toni Thorimbert)

Credits

Artist Nina Zilli

Editor in Chief Federico Poletti

Photographer Toni Thorimbert

Styling Nina Zilli e Sara Costantini

Nell’immagine in apertura, Nina Zilli indossa abito Act N°1, headpiece Dglamour designed by Sara Costantini (ph. Toni Thorimbert)

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