“Profilo” di Andrew Vianello è un filo di metallo che si trasforma in una storia

Andrew Vianello Profilo

Profilo nasce in un momento di nostalgia quando, lontano dalla sua famiglia e ispirato probabilmente dalle luci ad intermittenza che decorano Parigi nel periodo natalizio, Andrew Vianello inizia a tracciare con dei fili di acciaio, i profili delle persone che porta nel cuore.

Veneto di nascita e milanese di adozione, prima di diventare uno tra i più promettenti designer cantemporanei, Andrew coltiva la sua passione per la scenografia trasferendosi nel capoluogo lombardo dove frequenterà la Nuova Accademia di Belle Arti (Naba). Il teatro, che da sempre lo affascina, a un certo punto della sua carriera diventa la tana sicura dal quale fuggire e l’intuito, guarnito da un guizzo di genio, lo porta fino a Parigi. Nella capitale della moda, Vianello inizia a lavorare il metallo: un passatempo ritagliato fuori la sua occupazione ufficiale che determina la nascita del marchio di home design che, dal suo giorno 0, racconta storie in 2D e 3D.

Profilo, qual è l’illuminazione cha ha dato il via a questo progetto?

Oddio, quasi sorrido. Se vi racconto tutto quello che mi é successo lavorativamente l’anno precedente alla nascita di Profilo dovrei scrivere una commedia cinematografica.
L’illuminazione più decisiva, me l’ha dato un periodo di lavoro a Paris dove seguivo un progetto di interior design. Era il 2015.
Gia sapevo lavorare il metallo, e divertendomi a disegnare i profili di amici e parenti nei momenti liberi, mi ero detto che unendo la capacità di ritrarre i volti umani alla lavorazione del filo di metallo, poteva nascere un progetto di oggetti esclusivi che non fossero né pezzi d’arte dal costo esagerato, né gadget e neanche oggetti seriali. Mi affascinava l’idea di rendere veloce e facile, l’idea di proporre questa interpretazione della ritrattistica, all’interno di realtà commerciali, quali negozi, department stores e concept stores.

Un successo inaspettato che ha aperto le porte de Le Bon Marché: come hai gestito questa notorietà?

Preferirei parlare di visibilità e non di notorietà. Credo fortemente nel valore del lavoro e del sacrificio ma bisogna stare molto attenti a non usurare il brand e posizionarlo nei contesti commerciali giusti. La fortuna è anche una dominante influente, ma il successo è frutto di un idea e da come sai venderla e da come ti proponi. Ovvio il contesto aiuta, Le Bon Marché mi ha permesso di presentare le collezioni ad un pubblico esclusivo, soprattutto internazionale. Per primo, ha saputo sviluppare una “storia” tramite delle vetrine eccezionali, pubblicazioni nei loro cataloghi ma soprattutto ha saputo creare dei pop up store unici e studiati ad hoc per il brand.

Tra i tuoi clienti varie celebritrà: chi è il compratore ideale di Profilo?

Premetto che i clienti quando pagano sono tutti uguali, però ammetto che Profilo ha avuto un notevole ritorno di famiglie nobili, re e principesse, pure dei Paesi arabi. Star della moda, e personaggi della televisione e della politica. Per privacy non posso fare i nomi, qualcuno ha ringraziato pubblicamente su Instagram, qualcun altro mi ha pure telefonato per ringraziare. Ma rispetto sempre la privacy dei miei clienti, Profilo è un marchio che tocca il privato e gli affetti e la gestione delle vendite deve essere molto riservata e ben gestita.

Qual è il punto di forza del marchio e soprattutto, qual è il mercato principale del brand?

Il punto di forza è la personalizzazione. Noi offriamo la personalizzazione più esasperata. Abbiamo a che fare con la bellezza delle persone ma soprattutto con delle foto che raccontano dei momenti di vita privati. Il mercato è molto ampio, chiunque può acquistare una scultura Profilo per se stesso, per un caro, per un animale, per la famiglia. Ma da qualche mese presentiamo collezioni di automobili, yacht.

Dal 2D al 3D il passo è stato breve: quale sarà la nuova sfida di Profilo?

La nuova sfida di Profilo è allargare il mercato e far crescere sempre di più il brand. Tutto sta andando nella giusta direzione e in questo momento delicato stiamo ottendo grandissimi successi. Il mio slogan “frenare mai, correre sempre” lo continuo a ripetere di continuo ai miei collaboratori e ai miei rivenditori. Bisogna essere coraggiosi e osare. Il pubblico ha bisogno di energia ed ottimismo, ma soprattutto ha voglia di acquistare prodotti sempre più esclusivi ed unici creati ad hoc e venduti con grande maestria.

L’ultima collezione è dedicata al mare e alla vela: raccontaci del progetto

Sono affascinato dalla velocità, da sempre. La nuova collezione si chiama Km/h Profilo. Dopo auto e moto, presentiamo un servizio su misura dedicato al mondo delle barche e yacht. L’amore non è solo per sé stessi, un animale o una persona. Ma anche per il proprio mezzo. Che sia una bici o uno yacht da sogno.
Sempre divertendomi con il mio slogan “frenare mai, correre sempre”.

FacebookLinkedInTwitterPinterest

© Riproduzione riservata