A tu per tu con Andrea Busato, General Manager di Timeway

Le nuove collezioni di una squadra di segnatempo tra le più popolari a livello internazionale, si fanno questa stagione portatrici di un’immagine fashion di grande valore stilistico, resa ancora più solida dall’accurata strategia di Timeway, divisione wholesale del gruppo internazionale Thom, retailer leader nel settore dell’orologeria e della gioielleria affordable luxury.

I cavalli di battaglia di Timeway: Tommy Hilfiger, Hugo Boss e Calvin Klein

Dai prodotti Tommy Hilfiger, brand ambassador del lifestyle preppy americano, che trova i suoi capisaldi nell’estetica Ivy League dei Kennedy e nell’intramontabile stile college, all’eleganza contemporanea degli orologi Hugo Boss, nati dalla collaborazione con il player americano dell’orologeria Movado, dedicata all’uomo dinamico che celebra la propria unicità e, per questa stagione, ha scelto Matteo Berrettini a rappresentare il fascino iconico del brand.
E ancora, lo stile audace e sensuale di Calvin Klein, caratterizzato da un design minimal – quasi architettonico – che ben si esprime nelle sue linee di orologi e gioielli Architectural Force e Lines, perfettamente allineate col motto pensato dal suo fondatore “pure, simple, modern is what I do best”.

A pochi mesi dal cambio della ragione sociale da Thom Trade Italy a Timeway Italy, incontriamo Andrea Busato, General Manager dell’azienda, che ci racconta il segreto di un successo costante e di un mercato in rapida crescita a livello globale. Una scelta effettuata «al fine di identificare meglio l’oggetto della nostra attività, ovvero il commercio di orologi e gioielli. È un nome semplice e internazionale. Ci muoviamo in un contesto molto competitivo e la cura di ogni aspetto è fondamentale per avere successo», così il manager commenta la scelta strategica di cambiare il nome della ragione sociale di un’azienda fortemente riconosciuta nel settore dei segnatempo dalla caratterizzazione strettamente fashion.

Fashion watch, uno status symbol senza tempo

Timeway orologi
Andrea Busato

Parliamo di segnatempo. Quanto è importante nella vita di una persona il tempo? È sicuramente un valore da custodire e un accessorio come un orologio non passa mai di moda, piuttosto si evolve insieme alla moda.

In effetti noi li chiamiamo ancora segnatempo, ma il vero valore di un orologio oggi è quello di rappresentare un oggetto di moda, uno status symbol, un accessorio per trasmettere la personalità di un uomo o una donna, i suoi gusti e il suo stile. Questo vale soprattutto nel segmento più legato alla moda, quello che proponiamo noi, in cui il core business è quello della collezione di stagione il cui stile si riflette totalmente nell’orologio e negli accessori che completano il look.

I marchi per cui siete distributori sono diversi e appartengono a heritage differenti. Identificate segmenti di pubblico per ogni brand?

Sicuramente l’accessorio rappresenta un entry point nell’universo di una determinata fashion house, quindi teniamo conto che il segmento del consumatore è, a prescindere dalla fascia d’età o dal genere, sicuramente più ampio perché l’orologio o il gioiello rappresentano oggetti del desiderio di più facile accesso al marchio. Poi esistono diverse caratterizzazioni che distinguono il pubblico di Tommy Hilfiger, più affascinato dallo stile preppy americano, ma anche più trasversale se parliamo di fascia d’età – dai teenager ai 45, rispetto a quello di Hugo Boss che è un po’ più business oriented, un uomo più attento all’aspetto tecnologico e non soltanto a quello stilistico, incline a scegliere un’estetica più sobria.

Calvin Klein orologi 2023
Un adv degli orologi Calvin Klein

“Il vero valore di un orologio è quello di rappresentare un oggetto di moda, uno status symbol, un accessorio per trasmettere la personalità di un uomo o una donna”

Il 2023 segna un anno di ripresa per il mercato della moda, con una conseguente rivoluzione del costume e dei sistemi di produzione in chiave più ecologica. Quanto tutto questo tocca il settore dell’orologeria?

Di certo la moda sta subendo una grande rivoluzione e in maniera sempre maggiore alcuni dei brand da noi distribuiti si rivolgono a un pubblico misto, perché è questo che il mercato richiede. Calvin Klein e Movado sono un esempio di questa scelta stilistica e di materiali che parlano a un pubblico maschile e femminile, indifferentemente. Per quello che riguarda l’attenzione all’ambiente e i nuovi cicli di produzione, faccio l’esempio di Adidas (che noi distribuiamo), che fa operazioni di questo tipo puntando al rispetto dell’ambiente e alla salvaguardia degli oceani.

In un’epoca in cui il retail si serve di nuovi linguaggi digitali per raggiungere le generazioni più giovani, avete mai pensato a strategie alternative come Intelligenza Artificiale o Metaverso?

Tutte le attività stabilite dalla fashion house per comunicare il brand, si riflettono sulla strategia che noi mettiamo in atto per tutto quello che concerne gli accessori. Questo può significare anche scegliere un testimonial come Matteo Berrettini, per raccontare i valori di un marchio come Boss e raggiungere un determinato segmento di pubblico.

«Quando vogliamo arrivare direttamente sul consumatore scegliamo canali digitali più tradizionali come l’e-commerce o lo stesso Instagram che è ormai diventato un canale tradizionale, scegliamo degli influencer e organizziamo eventi locali per attività drive to store. Per tutto quello che riguarda l’advertising, quella parte è curata dalla fashion house o dal licenziatario nel caso di Tommy Hilfiger. Vale anche per attività di nuova generazione come il metaverso, che sono gestite dai marchi: è il caso di Philipp Plein, che ha preso questa direzione».

“Nel nostro ruolo mettiamo a disposizione dei marchi la conoscenza del mercato e dei gusti dei consumatori, garantendo la tutela della brand equity

«Operiamo in un mercato decisamente interessante, dove i brand di moda spesso scelgono di completare la loro offerta attraverso la creazione di orologi e gioielli. L’ingresso in questi segmenti rappresenta per loro senza dubbio un’opportunità di business ma anche di comunicazione e di sviluppo della brand awareness. Il nostro ruolo di distributori si colloca alla fine della filiera che inizia con la fashion house, continua attraverso l’azienda licenziataria e arriva poi alla fase di distribuzione dei prodotti sul mercato attraverso di noi. Nel nostro ruolo mettiamo a disposizione dei marchi la conoscenza del mercato e dei gusti dei consumatori, garantendo la tutela della brand equity», spiega Busato sull’importante ruolo dell’azienda nel campo del retail e della distribuzione.

Cosa pensa del fenomeno smartwatch?

L’Apple Watch per posizionamento è un segmento a sé, poi ci sono quelli più tecnici con funzionalità destinate al mondo dello sport, quindi tutta una fascia di smartwatch più bassi ma meno appetibili. Per noi che lavoriamo con i marchi, notiamo che è più difficile da affrontare il tema perché gli elementi distintivi di ogni brand sono caratterizzati da cassa e cinturino che riflettono uno stile ben definito. Però, mai dire mai.

Quali sono i brand più venduti e quanti punti vendita contate in Europa?

Sicuramente Calvin Klein, Tommy Hilfiger, Stroili, ma anche Alviero Martini 1a Classe riscuote un discreto successo. Timeway possiede oltre 1.000 punti vendita diretti tramite 7 banner retail e oltre 3.000 porte wholesale, oltre a 4 siti e-commerce, e può contare a livello internazionale circa 5.000 collaboratori.

Tommy Hilfiger orologio
Orologio Tommy Hilfiger

Nell’immagine in apertura, Matteo Berrettini con un orologio della collezione Hugo Boss Watches

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