‘Come da copione’: l’omaggio alla scrittura di Pierfrancesco Favino nella nuova campagna Pineider

Considerata la caratura di tanti, illustri clienti affidatisi, nel tempo, agli articoli deluxe di Pineider (tra reali, politici, intellettuali, esponenti del mondo artistico), sorprende fino a un certo punto che la griffe fiorentina abbia deciso di legare la propria immagine a quella di un big della scena attoriale come Pierfrancesco Favino. Interprete racé e versatile, dal curriculum fitto di riconoscimenti (che comprendono tre David di Donatello, sei Nastri d’argento, la Coppa Volpi per il ruolo di Alfonso Le Rose in Padrenostro), l’attore ha contribuito a scrivere pagine importanti del cinema tricolore, dando vita a una sfilza di personaggi memorabili, dal “Libanese” di Romanzo criminale (che, nel 2005, lo impose all’attenzione del grande pubblico) al pentito di Cosa nostra Tommaso Buscetta de Il traditore, dal Bettino Craxi di Hammamet al protagonista de Il colibrì, appena uscito nelle sale, adattamento dell’omonimo romanzo (vincitore del Premio Strega) di Sandro Veronesi.

Pierfrancesco Favino Pineider
Ph. courtesy of Pineider

In concomitanza con l’uscita di quest’ultima, attesa pellicola, Pineider ha svelato, durante un evento nella boutique di via Alessandro Manzoni, a Milano, la collaborazione con Favino, che ribadisce per l’ennesima volta lo stretto legame della maison col mondo cinematografico e letterario, ambiti imperniati su valori affini ai propri, in primis quello della scrittura (pilastro fondamentale per entrambi), e poi la riflessione, la ricerca di nuove identità, sulle pagine di un libro come davanti alla macchina da presa, l’eleganza frutto di precise scelte espressive, la tensione continua al miglioramento.

Qualità che hanno contraddistinto anche il percorso artistico di uno dei migliori attori della sua generazione, che nelle immagini della campagna racconta la passione per la scrittura a mano, il viaggio, la raffinatezza senza tempo che è conditio sine qua non del miglior made in Italy, quello di cui il marchio è alfiere da oltre due secoli.

Una campagna che celebra il valore dell’attesa, rappresentata dalla pagina bianca, da riempire – e interpretare – in modo del tutto personale

Il copione, per Favino, è una pagina di bellezza carica di emozione, preludio allo costruzione dell’ennesimo alter ego sullo schermo, che dà forma e ordine all’essenza delle parti. In una vita che, come quella del “suo” Marco Carrera ne Il colibrì, è scandita da continue sospensioni, l’obiettivo dovrebbe essere rimanere ancorati tanto alle proprie riflessioni più intime, quanto alla quotidianità; usando, magari, gli strumenti di scrittura, la cancelleria e le proposte di pelletteria targate Pineider, pensate per uno stile di vita dinamico che, però, sappia – e voglia – concedersi momenti di analisi, di raccoglimento, da consegnare a parole vergate di proprio pugno; perché mai come in questo periodo storico, in cui (quasi) tutto passa per l’estemporaneità di social e digitale, risulta valido il precetto latino del verba volant, scripta manent.

Gli scatti dell’attore romano per il brand declinano il concetto di attesa, quella che intervalla gli attimi trascorsi scrivendo, e si mantengono in equilibrio tra le sue origini ultrasecolari e la trasformazione, l’evoluzione che lo connota fin dalle origini, come spiegato del resto nel Manifesto della casa toscana, a firma dallo scrittore Enrico Dal Buono. La paura della pagina bianca, invece, intende lodare la perseveranza e concentrazione necessarie per poterla riempire a modo proprio, ça va sans dire.

La campagna Come da copione è, in definitiva, un elogio del cosmopolitismo, dell’heritage sofisticato, della conquista del proprio tempo interiore; la scelta di Favino come ambassador di Pineider trova una corrispondenza nel dinamismo di un’azienda che ha sempre saputo far fronte alle sfide della contemporaneità, come dimostrano – tra le altre cose – la nuova sede di Firenze, i corner nei principali department store e all’aeroporto di Milano Malpensa, le aperture dei monomarca in metropoli quali New York e Singapore.

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