Sestini, l’eyewear che combina ricercatezza e sostenibilità

Nonostante i numeri (quasi 490mila follower su Instagram) lo classifichino inequivocabilmente come tale, Carlo Sestini, fiorentino 29enne, sguardo di ghiaccio, charme d’altri tempi e affabilità da vendere, è un influencer per molti aspetti atipico. Di nobile lignaggio (la sua è una storica famiglia aristocratica toscana), studi in diplomazia e diritto internazionale a Londra, pacato, cortese, sfugge i facili cliché sulla categoria; anche sui social, non si segnala certo per l’iperattivismo osteso dalla maggior parte dei “colleghi”, piuttosto sembra attenersi al precetto latino del cum grano salis.

Carlo Sestini 2023
Carlo Sestini (ph. courtesy of Sestini)

Dopo aver collaborato con i pesi massimi della moda, da Dolce&Gabbana a Dior, da Versace a Canali, due anni fa decide di dedicarsi al pallino di sempre, l’occhialeria, ma anziché limitarsi ad apporre la firma sull’accessorio bell’e finito di un brand X, avvia la propria start-up, per seguire da vicino ogni passaggio della realizzazione, dall’ideazione dell’occhiale all’astuccio che lo contiene. Il risultato è il marchio che porta il suo nome, Sestini, montature luxury che sposano le ferree convinzioni del fondatore in tema di circolarità ed etica, rispolverando alla bisogna il sempreverde “meno, ma meglio”. Gli acetati provengono dai magazzini di produttori specializzati, la plastica di custodie e panni per le lenti è riciclata, imballaggi e spedizioni sono a emissione zero in quanto, per ogni nuovo paio, viene piantato un albero, in collaborazione con l’organizzazione One Tree Planted.
Lui, d’altro canto, ritiene i sunglasses un accessorio «necessario, non un effimero “it” o “must have” del momento»; l’ambizione, per converso, è ottenere «un’immagine classica, senza tempo, per occhiali made in Italy sostenibili, da tenere e usare tutta la vita».

Una start-up che ha già convinto i buyer di prestigiose boutique e department store

La seconda collezione, “Gloriosa”, è stata presentata qualche settimana fa, nel pieno della fashion week maschile di Milano, nella cornice pregevole e però intima, raccolta, di una suite dell’hotel Principe di Savoia. Perfetto anfitrione, Sestini si aggirava fra i tavoli con impilate le novità della griffe, un ventaglio di colorazioni e silhouette considerevole, a suggellare l’evoluzione di una realtà giovane ma seguita con attenzione dai buyer, già approdata, infatti, in boutique, department store e hotel blasonati.

Carlo Sestini brand
Il laboratorio dove vengono realizzati – a mano – gli occhiali firmati Sestini (ph. courtesy of Sestini)

«Per il debutto nella settimana della moda milanese – dichiara l’imprenditore e founder – ho pensato a una proposta audace»; il packaging è rinnovato (in chiave green, ça va sans dire), i modelli «senza loghi, perché mi piace pensare che il focus di chi indossa i miei occhiali da sole siano le persone».
Osservando le montature esposte, il pensiero corre subito ai fuoriclasse del cinema che fu, utilizzatori seriali che hanno sancito l’immortalità dell’equazione divo/a del grande schermo uguale occhiali inforcati accaventiquattro. Si fanno i nomi di Rodolfo Valentino, Elizabeth Taylor, Marcello Mastroianni, Stanley Kubrick, Sergio Leone. Il coté cinematografico, tuttavia, è solo uno dei pilastri della label, come si evince dalle risposte fornite da Carlo Sestini alle domande di MANINTOWN.

“Ho voluto creare degli stili timeless, senza inseguire mode e tendenze”

Quali sono i i tratti distintivi del marchio?

Qualità, artigianalità, sostenibilità, unicità. Ogni occhiale è creato in Italia a mano da un maestro artigiano, usando esclusivamente materiali recuperati dagli archivi di aziende italiane produttrici di acetato.
Ho voluto creare degli stili timeless, senza inseguire mode e tendenze, per questo ho scelto di non utilizzare loghi; a mio avviso, la personalità e lo stile di una persona non vengono definiti dalle etichette. Mi piace pensare che il focus di chi indossa i miei occhiali da sole siano le persone. Il volto è al centro della scena, non il brand e, anche se gli occhi sono schermati, la personalità di chi li sceglie dev’essere protagonista.
L’attenzione all’artigianalità, unita all’uso di tecniche all’avanguardia, fa di Sestini una collezione pregiata, luxury ma senza ostentazione, estremamente contemporanea nella sua predilezione per un gusto vintage.
Il design è essenziale ma ricco di dettagli: i telai sono realizzati a mano in quantità limitate, nessuno stile viene riprodotto una volta esaurito il lotto originale. Ogni paio è numerato, per ricordare a chi li indossa l’unicità del manufatto. Le lenti Carl Zeiss sono utilizzate su tutti gli occhiali, per garantire il massimo livello di protezione dai raggi UV.

Carlo Sestini occhiali da sole
Un occhiale da sole della nuova collezione Sestini (ph. courtesy of Sestini)

“Il tema della sostenibilità è fondamentale, l’ho affrontato a 360 gradi”

Sestini è fortemente improntato alla sostenibilità, sotto quest’aspetto come si concretizza l’impegno green dell’azienda? 

Il tema per me è fondamentale, l’ho affrontato a 360 gradi. I materiali usati sono interamente ecologici, a partire dalla confezione, progettata pensando alla totale funzionalità e sostenibilità della stessa. Ogni occhiale viene infatti proposto in un contenitore di pelle vegana, una custodia in seta riciclata, un panno per lenti in plastica riciclata, un biglietto di ringraziamento e un opuscolo in carta biodegradabile.
Nulla è lasciato al caso. Tutte le emissioni di carbonio delle spedizioni commerciali e dei clienti sono state compensate, aderendo al programma UPS Carbon Neutral Shipment, che permette di compensare l’impatto climatico delle operazioni. Sestini pianta, inoltre, un albero per ogni paio di montature venduto tramite One Tree Planted, un grande programma di riforestazione mondiale.

Carlo Sestini brand
Ph. courtesy of Sestini

Cosa caratterizza l’ultima collezione in termini di modelli, colori, ispirazioni…? 

Ho voluto omaggiare le star del cinema, reinterpretando le forme vintage più belle. I grandi nomi del settore, attori o registi, rappresentano a mio avviso un’eleganza aspirazionale che vorrei trasferire ai giovani, ovviamente lasciando loro totale libertà espressiva.
Potrei dire che la bellezza è la mia primaria fonte d’ispirazione; in particolare quella della mia terra, la Toscana, che ti travolge con la sua arte, cultura e natura.

“La mia mission è creare un vero e proprio lifestyle”

I riscontri ottenuti finora dagli addetti ai lavori sono lusinghieri, quali sono i prossimi passi? Novità o sorprese in arrivo di cui puoi anticiparci qualcosa? 

Sono molto soddisfatto dello sviluppo di Sestini, calcolando che si tratta pur sempre di una start-up. Dal lancio della prima collezione nel 2020, ho stretto collaborazioni con Eden Rock St. Barth, The Dorchester, Modes, LuisaViaRoma. Oggi siamo venduti da Level Shoes a Dubai, Harvey Nichols Riyadh, Galeries Lafayettes Doha, Modes Milano e Sankt Moritz, Curio at Faena Bazaar (Miami), Esmeralda in Sardegna.
Per carattere, tuttavia, non mi accontento mai e continuo a guardare avanti, cercando nuove sfide e traguardi. A livello distributivo, sicuramente l’obiettivo più strategico è l’ingresso nel mercato asiatico.
La mia mission è creare un vero e proprio lifestyle, inserendo nuove brand extension come, per esempio, le 300 bottiglie di vino che ho recentemente lanciato (un omaggio, non in vendita), a breve si potranno trovare in esclusiva… Ma non voglio svelare troppo!
Concludo con un ultimo pensiero, per me importante: mi piacerebbe essere considerato un giovane imprenditore che ha dato via a un progetto serio e coerente, aprendo la strada a una nuova generazione di giovani businessmen liberi e interessanti agli occhi dei player. Ho ancora tanto da fare, siamo solo all’inizio.

Sestini brand
Ph. courtesy of Sestini

Sestini sunglasses
Ph. courtesy of Sestini

Nell’immagine in apertura, un ritratto del fondatore e imprenditore digitale Carlo Sestini (ph. courtesy of Sestini)

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