I consigli dell’insider Christoph Noe per orientarsi nell’art world contemporaneo

How to Not Fuck Up Your Art-World Happiness, ossia come non mandare a quel paese la tua felicità nel mondo dell’arte. È questo il titolo del libro non convenzionale di Christoph Noe, co-fondatore di Larry’s List, una delle più importanti società di consulenza per collezionisti d’arte contemporanea.
Nella filosofia dell’autore, però, niente guru saccenti che guardano un’opera d’arte con sguardo enigmatico e l’acquirente dall’alto in basso. Il mercato delle opere può, e deve, essere anche divertente.

All’apparenza How to Not Fuck Up Your Art-World Happiness sembra uno di quei curiosi testi oracolari a cui fare domande, aprendo a caso per leggere la risposta. Scorrendolo, si scopre di avere tra le mani un divertente vademecum per muoversi felici nel mercato dell’arte.
E se Einstein diceva che hai capito una cosa se sai spiegarla a tua nonna, allora il volume di Christoph Noe è il libro che puoi regalare anche a tua nonna.
Galleristi, direttori di case d’asta, mercanti, neofiti: l’arte può essere per tutti.

Christoph Noe arte
Christoph Noe

Qual è la differenza tra un consulente d’arte, un art advisor, e un gallerista?

Hai toccato subito un punto molto interessante della scena artistica. Spesso fa comodo che i confini tra queste professioni siano sfocati, ma ciò crea confusione e, al tempo stesso, è poco professionale. È come se, vendendo un’opera d’arte di Etsy a un amico dell’Uptown Manhattan o di qualsiasi altro hub artistico, aggiungessi al titolo sul tuo biglietto da visita “art ddvisor”.

“Credo che ci siano tanti pro quanti contro nella scelta di un art consultant”

Perché scegliere un art consultant?

La spiegazione emerge direttamente dalla definizione di consulente d’arte. Nel nostro caso, spesso lavoriamo con aziende o brand che vogliono creare una relazione tra arte e impresa. Questo settore è totalmente diverso quando si tratta di consigliare l’acquisto di artwork. Ecco, un art consultant è qualcuno che consiglia nell’acquisto di opere.
Perché sceglierlo? Il piacere di collezionare può essere ridotto se filtrato tramite un art consultant. Credo che ci siano tanti pro quanti contro nella scelta di un art consultant.

Qual è il cliente tipo?

Siamo davvero felici che non esista un cliente tipo. Lavoriamo con aziende, case d’asta, musei e collezionisti privati. Tutti hanno in comune lo sforzo che fanno per ottenere visibilità sulla scena artistica contemporanea, creando e condividendo contenuti e idee significative.

Quali sono i mercati emergenti o quelli più vitali e aperti alle novità?

Preferisco non fare uso di superlativi. Quando lavori nell’arte da molti anni, ti rendi conto che ciò che suscita interesse oggi, difficilmente sarà interessante anche domani. Berlino e la Germania dell’Est erano in voga a metà degli anni Novanta; nel 2010 si parlava di Zombie Formalists, e sono sicuro che la maggior parte dei lettori oggi non abbia mai sentito il termine Zombie Formalism (espressione coniata da Walter Robinson per definire una corrente di pittura astrattia – nda… Che ammette di aver cercato su Google).
Aggiungerei che, al giorno d’oggi, i network digitali e globali rendono complessa una rigida connotazione dei mercati emergenti. Ho però la sensazione che tu non voglia arrenderti su questo argomento! Sembra che al momento Los Angeles abbia un’alta densità di artisti, spazi d’arte e collezioni private tale da essere considerata attraente.

“Al giorno d’oggi, i network digitali e globali rendono complessa una rigida connotazione dei mercati emergenti”

Christoph Noe libro
Il libro dell’autore

Quali sono i prodotti più richiesti sul mercato? Dipinti, sculture, foto?

Risposta semplice: i dipinti.

E il settore con il maggior tasso di crescita atteso? Molti pensano sia il mercato degli NFT, ad esempio…

Ci sono alcuni specialisti che potrebbero rispondere meglio. UBS pubblica una relazione annuale sul mercato generale dell’arte. Sono in corso molti dibattiti sul ruolo degli NFT nel mercato. Qualcuno tende a sostenere che siano più vicini alle carte da gioco che all’arte. Penso sia un mercato in evoluzione.
Spesso suggeriamo di aspettare un po’ e vedere cosa accade. Tuttavia, questo è un consiglio molto difficile da seguire, FOMO (stato d’ansia sociale a causa del quale le persone tendono ad avere paura di essere tagliate fuori – nda)!                   

Come è cambiato il mercato dopo la pandemia, tra guerra in Ucraina (e conseguente contrazione del mercato russo) e la recessione economica nell’Eurozona e in alcuni mercati dell’Estremo Oriente a causa dell’inflazione?

Che ci piaccia o meno, l’arte e il collezionismo d’arte sono spesso connessi a ceti sociali benestanti. Si tratta di quelli meno colpiti dagli avvenimenti che hai menzionato.
Oggi siamo testimoni di una grande confusione: anche se ci sono state molte crisi nel 2022, abbiamo assistito ad un elevato numero di record registrati proprio nel mercato dell’arte. Tuttavia siamo consapevoli che si tratta di un segmento molto ridotto: le registrazioni di prezzi d’asta da record non significano necessariamente che un ampio gruppo di artisti ne beneficino.

“L’arte offre una bella piattaforma di scambio e confronto, consente di creare curiosità e rispetto reciproco”

In Italia spesso cinese è sinonimo di bassa qualità. Tutti sanno cosa sia un vaso Ming, ma cosa offre il mercato cinese, o della zona dell’Estremo Oriente, oggi?

Abbandoniamo i luoghi comuni. L’arte offre una bella piattaforma di scambio e confronto, consente di creare curiosità e rispetto reciproco. Crediamo fermamente che questo sia più importante che mai.

Christoph Noe How to Not Fuck Up
Christoph Noe al talk per il lancio del libro a Singapore

How to Not Fuck Up Your Art-World Happiness. 60 Tips and Tricks on How to Stay Relaxed and Mentally Sane in the Art Industry. Il suo libro sembra andare contro quelle regole che hanno da sempre governato il mondo dell’arte. Qual è la sua esperienza?

Non lo so. Una delle “regole” è “essere umili”. Se ciò risulta contrario a tutte le regole, credo che la domanda implichi l’aver accettato una realtà che è molto triste. Inoltre trovo che sia ancora sorprendente come certe cose debbano essere messe per iscritto.
Nella mia esperienza ho compreso che il mondo dell’arte non è un luogo così amichevole, accogliente e idealistico come tendiamo a credere. L’arte riguarda la cultura, l’estetica, la bellezza, ma non sempre siamo all’altezza di questi valori. Il libro è nato come promemoria di tutto questo per me stesso e sembra che lo sia anche per un pubblico più ampio.

“Se si collezionano opere solo per un mero guadagno economico, è finita la rilevanza dell’arte contemporanea”

Il libro ha 60 suggerimenti. Nr. 35: «colleziona opere che perdono valore». Sembra uno scherzo.

Questo accade se ti fermi ai titoli. Vorrei fornire qualche spiegazione e alcuni esempi del mio pensiero, eliminando la componente finanziaria dall’equazione. Perché, se si collezionano opere solo per un mero guadagno economico, allora è finita la rilevanza dell’arte contemporanea.
Esaminiamo altri settori dove la perdita di valore sembra essere pienamente accettata. Prendi l’acquisto di una nuova auto. Nel momento in cui la ritiri dal concessionario e inizi a guidarla, in quel momento l’auto ha già perso il suo valore iniziale, ma sembra che le persone non se ne preoccupino, perché la soddisfazione non arriva dalla componente economica.

Nr. 20: «Dite no alle grandi possibilità». Qualsiasi mercante d’arte cercherebbe di convincerti del contrario.

Non sto parlando in particolare del commercio di opere. Mi riferisco a quelle persone che “vendono grandi opportunità”. Io sono un idealista e conservo questo elemento che mi caratterizza. Ma sono consapevole che mondo dell’arte, come altrove, non si mangia gratis.

“Non voglio scoraggiare le persone ad iniziare a collezionare, ma consiglio di credere di più nel proprio giudizio”

Nr. 30: «Cerca un mentore». Un art consultant è un mentore?

Potrebbe. Ma un mentore, per come lo intendo io, non è solo qualcuno che ti insegni competenze tecniche. È anche, e soprattutto, qualcuno che ti ispiri, che sia interessato allo sviluppo generale di una tua inclinazione, qualcuno che capisca i tuoi punti di forza e le tue debolezze. Magari è qualcuno che ti dirà “forse non dovresti essere un mercante d’arte”.
Non è semplice trovare un mentore, anche perché troppo spesso le persone sono molto concentrate su loro stesse.

Nr. 21: «Quando ci sono 200 persone in lista d’attesa per acquistare lo stesso artista, perché dovresti voler essere il numero 201?». È un atteggiamento che dà sicurezza perché si ritiene che il rischio sia inferiore. Non è così?

Sapresti citarmi una grande collezione messa insieme da qualcuno che non ha corso un rischio? “Grandi collezionisti” e “playing safe” non funzionano nella stessa frase.
Non voglio scoraggiare le persone ad iniziare a collezionare, ma consiglio di credere di più nel proprio giudizio.

Christoph Noe art world
Un’altra immagine dell’evento di lancio del libro a Singapore

“Per una carriera duratura, non credo sia sufficiente basarsi sull’influencer marketing”

Nr. 29: parlando del divieto di fotografare un’opera d’arte, sottolinea l’importanza di custodire un tesoro e scrive che  «tutta l’intimità è stata uccisa». La direttrice del museo egizio di Torino ha invitato Chiara Ferragni per far sì che il suo museo sia conosciuto come gli Uffizi. La pubblicità è l’anima del commercio e oggi la pubblicità viaggia su Instagram. Assumerebbe un influencer per aumentare il valore delle opere di un artista?

Rispetto molto i social media e anche il nostro business è in gran parte basato su di essi. Inoltre, il fatto che il mainstream sia entrato nel mondo dell’arte mi entusiasma. Se gli influencer sono una chiave di accesso a un pubblico nuovo e consentono un aumento di persone interessate a visitare un museo, non c’è molto da criticare.
Ci sono molti modi di indirizzare l’andamento di un artista sul mercato. Uno potrebbe essere l’approvazione da parte di una celebrity o un influencer, come hai giustamente osservato. Ci sono anche metodi “classici” come la “creazione” di un record d’asta che quell’artista non ha ancora raggiunto. Dovremmo però chiederci quanto siano metodi sostenibili.
Per far crescere un artista è necessario lavorare su diversi aspetti, come la visibilità, l’acquisizione da parte di collezioni istituzionali e private, i critici d’arte, mostre presso gallerie, la pubblicazione su cataloghi specializzati e così via. Suona molto vecchia scuola, ci sono sempre le eccezioni e ora su Instagram chiunque può essere un artista. Ma per una carriera duratura, non credo sia sufficiente basarsi sull’influencer marketing.
Per rispondere alla tua domanda: non assumerei un influencer. Fa parte del nostro lavoro rendere le persone interessate, come i collezionisti, entusiaste di un artista: se non lo sono loro, non ha senso. Il pubblico riconosce l’autenticità.

“Uno dei rischi, sui social, è che opere d’arte non sono abbastanza appariscenti vengano penalizzate dall’algoritmo”

Quali rischi corre l’arte diffusa su Instagram?

Ce ne sono diversi. Permettetemi di menzionarne due. Uno: il rischio che quelle opere d’arte che non sono abbastanza appariscenti, vengano penalizzate dall’algoritmo. Composizioni cromatiche che mostrano più contrasti, tendono a funzionare meglio. Ma a volte, opere d’arte meno colorate possono essere più sorprendenti. Purtroppo questo non funziona sempre bene con le immagini digitali.

Due: gli artisti più noti si espongono più facilmente. Si ha pochissimo tempo per catturare l’attenzione del pubblico e, quando le persone hanno già una reputazione, è ovvio che è più facile.

Nell’immagine in apertura, un ritratto di Christoph Noe

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