Orologi: tendenze e must-have

Due sono le grandi tendenze che contraddistinguono l’attuale panorama internazionale dell’orologeria: il ritorno ai grandi classici del passato, complice una proposta creativa e meccanica al passo con i tempi e la celebrazione e la valorizzazione dei mêtiers d’art, con una consacrazione delle tecniche più sofisticate, sia dal punto di vista meccanico che delle complicazioni. Uno slancio artistico con finesse di lavorazioni decorative. La vetrina importante per poter scoprire da vicino le ultime novità e creazioni è senz’altro Basel World, che rappresenta per gli addetti ai lavori e per gli appassionati di orologi e gioielli un appuntamento da non perdere. Una vetrina da sempre ricchissima di novità, originali, ricercate e al tempo stesso adatte a ogni tipo di stile e polso. Nata nel 1917, la manifestazione ha compiuto quest’anno il suo primo centenario. L’edizione si è contraddistinta per un forte orientamento alle novità da parte dei marchi, forse, più storici, consapevoli che il nuovo assetto dell’economia internazionale richiede sforzi e innovazioni volti a soddisfare una clientela sempre più esigente e alla ricerca del nuovo.

Della prima grande tendenza – con un omaggio ai classici – assoluto protagonista è Tag Heuer che, tra le varie novità, presenta una ri-edizione dell’orologio Autavia. Il ritorno di questo modello iconico è frutto di un’operazione partecipativa inedita – l’Autavia Cup – organizzata nella primavera del 2016 con lo scopo di consultare la comunità degli appassionati e dei collezionisti del brand, dialogare con gli intenditori offrendo loro di scegliere a quale modello storico avrebbe dovuto ispirarsi il nuovo Autavia. Ecco, quindi, un segnatempo con il suo look rétro, rivisitato con tocchi di modernità: pulsanti a fungo, corona zigrinata, logo Tag Heuer e cinturino in vitello invecchiato, per conferirgli un’aria vintage. Un orologio dal carattere contemporaneo, grazie all’aggiunta di un datario a finestrella e del fondello zaffiro. Il rivestimento luminescente è beige, così come le impunture del cinturino.

Gucci, in pieno momento di rivisitazione creativa, stupisce quest’anno con una serie di watch che seguono l’estro e la creatività di Alessandro Michele. Le nuove varianti di G-Timeless segnano tuttavia un interessante ritorno alle forme iconiche del passato. Per l’uomo, due inediti segnatempo con movimento automatico e funzione GMT (40 mm). L’inconfondibile motivo a serpente del brand costituisce la lancetta GMT, che va a indicare il secondo fuso orario, mentre gli iconici motivi ad ape, stella e cuore orbitano intorno al quadrante sotto forma di indici. Il movimento e l’incisione dell’ape di Gucci sulla massa oscillante si possono ammirare attraverso il fondello trasparente.

La celebrazione dei mêtiers d’art si ritrova forte con Bulgari, che lancia Octo Finissimo Tourbillon in versione Squelette, il tourbillon più sottile al mondo. La nuova Squelette è dotata di un tourbillon ultrapiatto, con 253 componenti interamente visibili, tra cui 13 rubini e otto cuscinetti a sfera, che servono a ridurre lo spessore complessivo del movimento. Batte a una frequenza di 21.600 A/h alternanze ora e dispone di 62 ore di riserva di carica. Per evidenziare questo movimento come merita, la cassa (40mm) del nuovo Octo è di platino, impermeabile fino a 30m e il cinturino in pelle di alligatore nero con fibbia ad ardiglione.

Jaquet Dros presenta, invece, Loving Butterfly Automaton, un capolavoro di eleganza e savoir faire, proprio perché questo orologio coniuga la complessità del meccanismo meccanico con la bellezza dell’animazione del carrettino e della farfalla che si muovono allo scandire del tempo. La cassa in oro rosa e il quadrante di 43 mm rendono questo segnatempo grintoso e al tempo stesso intrigante. La tiratura è limitatissima, solo 28 pezzi.

In questo panorama di novità interessanti da segnalare anche la presenza di Swarovski che per questa edizione amplia la collezione di segnatempo femminili Crystalline che, quest’anno, si arricchisce delle varianti di Crystalline Hours in rosso, nero e due versioni bianche. Il quadrante contiene circa 2000 cristalli, a conferma, ancora una volta, della capacità del brand di sapere costruire con sapienza ed evolvere il concetto del taglio sfaccettato del cristallo. Il marchio sta conquistando un posto di primo piano anche nel mondo dell’orologeria, divisione che nel 2016 ha avuto una crescita di oltre il 30%. Come afferma Robert Buchbauer, CEO di Swarovski Consumer Goods Business il lancio delle novità a Basel World consente al marchio di affermarsi sempre più in questo settore e di preparare il terreno per ulteriori novità nelle edizioni a venire, anche perché si preannuncia a breve il lancio della prima linea di marcatempo per uomo.

®Riproduzione Riservata

Il nuovo orologio, Piaget Polo S – Play a Different Game

Un orologio adatto a chi sfida le convenzioni e per una nuova generazione di uomini, quella dei “game changer”, sempre pronti a riscrivere le regole e a mostrare chiaramente che si può essere al contempo innovativi ed eleganti.
Presentato nell’atmosfera un po’ retro del The Botanical Club nel quartiere isola di Milano, Piaget Polo S rappresenta per il marchio un omaggio ad una nuova generazione di uomini “i game changer”, uomini in grado di riscrivere le regole. Già la scelta di un orologio Piaget in acciaio rappresenta la voglia di “giocare un gioco diverso” ed ecco che la Maison ha selezionato nove uomini nel mondo che potessero rappresentare l’orologio Polo S ed essere amici del marchio. Questi uomini non seguono pedissequamente le regole e sono spinti dalla passione di rendere veri i propri sogni e avere un impatto diverso sul mondo. Ogni “game changer” ha un suo ruolo professionale ed è un influencer digitale: ecco che questi uomini rappresentano lo spirito e l’ethos di questo nuovo orologio.
Un mondo, quello di Piaget, dall’allure audace e al passo coi tempi. La storia di una Maison di orologeria e gioielleria che nasce nel lontano 1874 quando Georges- Edouard Piaget apre il suo primo laboratorio di produzione di movimenti di alta orologeria nella valle de La Côte-aux-Fées. Nel 1943 , la registrazione del marchio Piaget e alla fine degli anni ’50 il lancio del primo meccanismo ultra piatto , da allora icona e firma della Maison nel campo dell’orologeria.
Nel 1979, Piaget crea un altro master piece nel mondo dell’orologeria : Piaget Polo, associato nell’immaginario collettivo a New York per il suo legame a quel gioco ed energia della città stessa.
E quest’anno sempre a New York la prima presentazione del Piaget Polo S , da qualche settimana disponibile anche in Italia.
Per la prima volta, Piaget ha racchiuso un calibro di precisione automatico in un modello in acciaio inossidabile.
Un design ingegnoso di una forma in una forma, un quadrante cuscino in una cassa di 42 mm. Un bracciale in acciaio dove gli elementi sono intercalati tra lucidi e satinati. Il risultato : un orologio che da giorno o da sera , da lavoro o da svago rappresenta la sua generazione.
La collezione è composta da cinque orologi, tutti con la stessa filosofia.

www.piaget.com

@Riproduzione Riservata

BLANCARRÉ, la bellezza del momento inatteso. Nicolas Mertenat presenta il suo nuovo orologio e concetto creativo

I percorsi della vita spesso allontanano, ma, a volte, riportano su una strada comune. È successo con Nicolas Mertenat, collega conosciuto durante gli anni di insegnamento presso Head Ginevra e ora ritrovato, sempre a Ginevra, in occasione del lancio del suo primo orologio. Nicolas ha presentato l’orologio BLANCARRÉ nella cornice della Galleria d’Arte Tribu House, nella città vecchia. Un nuovo universo, libero e puro, quello in cui s’inserisce questo progetto, voluto e portato a termine grazie alla passione per l’arte contemporanea, ma anche un’opportunità per valorizzare l’esperienza quasi ventennale maturata nel settore. Dopo tanti anni di collaborazioni come designer per marchi quali Swatch, Rado, Ebel, Gucci, Boucheron, solo per citarne alcuni, Nicolas realizza il suo sogno e lancia il proprio marchio grazie al primo orologio. In rottura con l’orologeria tradizionale, in rottura con un’estetica già vista, in rottura con la distribuzione tradizionale, ecco che il suo orologio è quadrato. L’estetica si ispira all’arte minimalista e alla scultura cubista. Pensato come un’architettura, semplice nell’apparenza, la realizzazione è complessa proprio per l’alta qualità di finiture: angoli vivi, superfici piatte, materiali nobili e contemporanei: il titanio, la ceramica e il caoutchouc. Un savoir faire e competenze eccezionali che trovano le loro radici nel cuore della manifattura orologiaia svizzera, nello Jura. Movimento meccanico e carica automatica ore-minuti-secondo, con datario e fuso orario. La collezione BLANCARRÉ comprende 6 modelli numerati.

Ecco quanto mi ha raccontato Nicolas di questa nuova avventura.

Un sogno diventa realtà. Perché un nuovo orologio in un momento di mercato così particolare e con dinamiche molto complesse?
Volevo realizzare l’orologio che sognavo di indossare e trovare la mia indipendenza. Dal punto di vista personale, questo progetto rappresenta un traguardo nella mia maturità professionale. Oggi esiste una clientela che cerca novità e prodotti diversi ed è a lei che mi rivolgo per presentare l’orologio BLANCARRÉ. In un primo tempo lo farò in luoghi non per forza specializzati nell’orologio (gallerie, concept store) per evitare di scontrarmi con un mercato già saturo.

Quali sono i punti forti di questa collezione?
Il design dell’orologio è inedito e si distingue dai marchi già noti. Un vero quadrato, senza compromessi, dalle linee tese e con angoli vivi (senza arrotondarli come si fa di solito nell’orologeria). Un altro punto forte è la dimensione: 37 mm per 37 mm, né troppo grande né troppo piccolo, una dimensione molto portabile.

Parli spesso di arte, come vedi il legame con gli orologi e gli accessori in generale?
Per me, BLANCARRÉ è come una scultura che si porta al polso, ispirata all’arte minimalista a cui tengo in modo particolare. L’arte contemporanea è il vettore della comunicazione, purché la si utilizzi nel modo giusto.

Come pensi di sviluppare la collezione nel futuro? Come la distribuirai?
Al momento la priorità è “fissare” l’immagine di BLANCARRÉ e dell’orologio nella mente del pubblico (quadrato, materiali, aspetto “duro” dalle tinte grigie, nere e bianche). Completerò in seguito la collezione con tocchi di colore (ceramica rossa) e varianti per il cinturino (tessile e eventualmente cuoio). Un modello da donna, sempre quadrato. Per quanto riguarda la distribuzione, voglio essere vicino al cliente finale attraverso eventi e negozi effimeri in luoghi diversi e naturalmente tramite la distribuzione in negozi multimarca.

Bene, aspettiamo Nicolas presto in Italia e potete già scoprire l’orologio su:

www.blancarre.com

®Riproduzione Riservata

Quattro chiacchiere con Ivan Perini, buyer gioielli e orologi uomo e donna per LUISAVIAROMA

Un sogno, quello di diventare orafo. Così inizia la carriera di Ivan Perini che a sedici anni entra in una bottega orafa fiorentina come apprendista e subito il sogno diventa realtà. Tanti anni di gavetta e pian pianino la possibilità di creare i primi pezzi sotto l’attenta guida dei maestri orafi, ecco come Ivan inizia il suo percorso in questo settore che da sempre lo affascina.
Il passo a divenire responsabile del laboratorio è breve e da lì la grande soddisfazione di creare oggetti su ordinazione, la possibilità di viaggiare per conoscere i clienti internazionali, soprattutto negli Stati Uniti e acquisire una forte esperienza commerciale.
Passano vent’anni, a causa della crisi l’azienda chiude e, nel 2008, Ivan inizia la collaborazione con LUISAVIAROMA e crea un nuovo reparto, quello della gioielleria. Una divisione da costruire, una cultura da creare e la necessità di alimentare l’attenzione su di un prodotto, la gioielleria, non sempre facile nella scelta e commercializzazione. Ivan s’ investe in prima persona; contatti già acquisiti, viaggi di ricerca e un senso critico verso il prodotto che lo portano a scegliere linee particolari ed esclusive nelle forme e colori e soprattutto con un appeal internazionale. La strada è quella giusta. Oggi la divisione è la punta di diamante dello store a Firenze e dell’online. L’assortimento si basa sia sull’offerta di marchi ben conosciuti che su brand emergenti e tante Special o Limited Edition, il vero trait d’union tra Ivan, i brand e la clientela finale sotto un unico tetto: LUISAVIAROMA.
Incontro Ivan in occasione del Pitti di Firenze, proprio in boutique dove è facile trovarlo proprio perché la relazione con il cliente è per lui fondamentale. Lo store è in pieno fermento perché è uno dei luoghi culto durante le manifestazioni moda.

Ivan, guardando il tuo percorso professionale; dal “banchetto orafo” al mestiere del buyer, qual è stato la scintilla che ti ha fatto passare dall’altra parte della barricata?

La scintilla è stata “la Sfida” di passare dal laboratorio orafo, dopo tanti anni di duro lavoro per apprendere, alla creazione all’interno dello Store considerato “Il Tempio della Moda”, un vero e proprio reparto fino allora mai esistito: quello della Gioielleria e di poter sfruttare tutte le leve al servizio della ricerca e della selezione. Un grande sogno che avevo nella testa fin da quando ero un ragazzino di sedici anni….

Oggi il gioiello sta vivendo ancora un momento di grossa vitalità artistica, sia per l’uomo sia per la donna, in prospettiva come vedi questa evoluzione e soprattutto quali sono i segnali più interessanti per l’uomo?

Si questo è vero, anche se la parte artistica la dobbiamo cercare in giro per il mondo attraverso i viaggi, purtroppo qui in Italia non è molto facile da trovare … In prospettiva sono convinto che la creatività dei designer crescerà ancora, che nonostante tutto ancora qualcosa di nuovo riuscirà a stupirci… sono fiducioso di questo. Per quanto riguarda l’uomo sono oramai diverse stagioni che questo prodotto la fa da padrone e c’è tanto fermento sia sulla gioielleria che sull’orologeria. In particolare per le linee uomo c’è bisogno di tanta ricerca altrimenti si rischia di cadere nel “già visto…” per questo motivo le nostre selezioni sono spesso collaborazioni fra me e i brand in special edition o pezzi unici per LUISAVIAROMA.

Ivan, le sfilate uomo appena concluse e il Pitti ci segnalano un forte ritorno dell’accessorio, non solo gioiello ma ad esempio il cappello e gli occhiali, come vedi questo nuovo corso e come si evolveranno a tuo avviso le collezioni e la moda maschile?

E’ vero ! l’accessorio da uomo ha un ruolo molto importante già da un paio di stagioni, con occhiali e cappelli, e questo è positivo in quanto l’uomo che veste Luisa è molto stravagante ed eccentrico … io stesso ho fatto selezioni per uomo di maschere, Body Harness ecc… Il trend è ancora verso look aggressivi con accessori molto originali , e questo è sicuramente a mio avviso il percorso che seguirà l’uomo nel  prossimo futuro .

Nel tuo lavoro fai tanta ricerca e scouting, come ti muovi per la ricerca dei nuovi designer? Quali sono secondo te le città più stimolanti da un punto di vista del gioiello. La tua ricerca è basata sulle fiere o hai anche dei quartieri, degli spazi, musei … per te “must see” per la tua ricerca?

Innanzitutto ho sempre bisogno di vedere… guardarmi intorno mi fa trovare stimoli anche per il mio lavoro, ho iniziato con qualche artigiano fiorentino, poi mi sono messo a viaggiare per le Fashion week, Londra,Parigi,Milano,Roma, Basilea per gli orologi in particolare. Tutto è partito da qui, ho cominciato a farmi conoscere, ed essendo stato dall’altra parte ho il grande vantaggio di poter discutere di forme, progetti, disegni e soprattutto manifatture dei gioielli stessi. Incontro spesso designer che mi conoscono e mi invitano a vedere collezioni anche nei loro appartamenti perché hanno difficoltà a fare fiere ed esposizioni. Da lì, insieme ci mettiamo a sedere e, se trovo il concetto che mi attrae, con carta e matita illustro loro come vorrei fosse fatto il gioiello per LUISAVIAROMA.
Questa per me è la soddisfazione più grande: lanciare sul web di LUISAVIAROMA un designer sconosciuto e farlo conoscere agli  addetti ai lavori. Tantissimi designer avrebbero piacere di incontrarmi per farmi vedere le loro collezioni.
Quindi non solo fiere di settore ma visite in show-room, musei, manifestazioni di vario genere che mi possono offrire l’occasione di trovare qualcosa che io reputo interessante…
Quindi sempre occhi aperti !

Con uno sguardo generale oggi al gioiello, al forte fenomeno del “genderless” e la decisione di tanti designer di far sfilare uomo e donna assieme, quali saranno secondo te i filoni più interessanti da seguire ? 

Il mio concetto di gioielleria è sempre lo stesso : “Vedere per Valutare” , il fatto che la donna e l’uomo sfilino insieme può essere un’occasione per capire e valutare nuovi trend legati all’abbigliamento. Sono molto attento alle sfilate in quanto mi danno input legati al colore , ai trend , al modo di indossare il gioiello con determinati abiti …. da qui nascono anche le mie selezioni…

ll gioiello e la personalizzazione o la limited edition, valori aggiunti importanti per la vendita del gioiello oggi ?

Certamente sì ! Oggi la donna che viene da LUISAVIAROMA è molto preparata in materia e cerca sempre di più un gioiello che non ha già nella propria cassaforte, qualcosa di veramente speciale che solo lei ha.
Questo è uno degli stimoli più importanti per me durante la mia ricerca, in special modo nella parte Fine Jewellery, ed è così che nascono le Limited e le Special Edition.
Oggi non dobbiamo vendere un gioiello ma “raccontare una Storia” , una storia che emozioni la donna che la ascolta….”Non vendiamo soltanto la materia , ma molto di più …un’emozione….” questo è il mio concetto di gioielleria.

@Riproduzione Riservata