NH Collection Milano Porta Nuova, place to be dell’hotellerie milanese

NH Collection Milano Porta Nuova, il nuovo indirizzo milanese della catena

La vivace scena dell’hotellerie milanese si arricchisce di una new entry, che si candida a diventare la meta elettiva cui rivolgersi per scoprire le mille sfaccettature del capoluogo lombardo, metropoli cosmopolita e camaleontica, costantemente in fieri, da vivere – e apprezzare – in ogni suo angolo. Il risultato della trasformazione dell’hotel 4 stelle NH Milano Grand Hotel Verdi è, infatti, il NH Collection Porta Nuova, nel cuore dell’omonimo quartiere, cuore finanziario della città. Nell’ultimo arrivato della prestigiosa catena alberghiera, sofisticatezza ed esclusività della location si fondono armoniosamente, esaltandone il carattere urban-chic.

NH hotel Collection Milano Porta Nuova
La facciata dell’hotel

Tra i punti di forza dell’hotel c’è sicuramente la posizione privilegiata, attigua ai numerosi ristoranti e locali à la page della zona. Gli ospiti possono raggiungere comodamente Brera (fiore all’occhiello meneghino, con le sue viette acciottolate e l’atmosfera bohémien ) e Corso Como. La vista su piazza Gae Aulenti, emblema della Milano contemporanea, di cui rappresenta plasticamente lo slancio, la proiezione al futuro, è a dir poco suggestiva, permettendo di abbracciare con lo sguardo lo skyline dominato dai grattacieli, tra cui svetta, coi suoi 231 metri, l’Unicredit Tower.

Comfort e cura meticolosa dei dettagli nelle 100 camere dell’hotel

La succitata visione panoramica sulla città è possibile grazie a una struttura sviluppata su otto piani. Le 100 camere totali dell’hotel si distinguono per ariosità e ampiezza degli spazi, le cui dimensioni variano dai 36 mq delle superior agli oltre 70 delle magnifiche suite, in cui un’inconfondibile tonalità di rosso (firma visiva del brand NH Collection) si amalgama con le nuance grigie, verdi e oro degli arredi, creando un’atmosfera unica, raffinata.
Oltre al Wi-Fi e alle amenities in ogni stanza, gli ospiti hanno a disposizione un fitness corner perfetto per ritemprare corpo e spirito.

NH Collection Milano Porta Nuova novità
NH Collection Milano Porta Nuova

NH Collection Milano Porta Nuova camere
Una camera dell’albergo

Le proposte gourmet del NH Collection Milano Porta Nuova

La nuova proposta ristorativa dell’albergo è targata Artusia, divisione del Gruppo Elior specializzata nella gestione del food & beverage per l’hotellerie, che ha inaugurato Timo Bistrot. Si tratta di un ristorante la cui offerta è incardinata sulle erbe aromatiche, filo conduttore di piatti che rimandano immediatamente alla migliore tradizione italiana e mediterranea.
Il bistrot è stato concepito per soddisfare il palato con portate di qualità, in ogni momento, dalla pausa pranzo all’aperitivo post lavoro, accompagnato dagli esclusivi Timo Cocktails, alle cene all’insegna del benessere.

Timo Bistrot, cucina centrata sulle erbe aromatiche

Il menù del pranzo offre quattro combinazioni, si può inoltre ordinare alla carta, naturalmente, scegliendo tra una ricca varietà di insalate, tra cui la rivisitazione della classica Caesar salad con dressing al parmigiano ed erbe aromatiche, ribattezzata Caesar del Timo. A disposizione della clientela, poi, aggiunte di proteine animali (ad esempio mozzarella di bufala o salmone) e dressing e condimenti a scelta nel buffet.

Timo Bistrot
Timo Bistrot

Nella carta spiccano i burger in versione vegan, a base di spinaci e verdure, alternativa ai classici di fassona. E ancora, un’ampia scelta di primi e secondi della tradizione: si può spaziare tra bigoli con ragù estemporaneo (ragù di funghi, mandorle e maggiorana), calamarata alla sorrentina, tagliata di pollo con erbe mediterranee, salmone in crosta di pane, la caprese del Timo (a base di mozzarella di bufala, ciuffi di pomodoro cuore di bue e olio al timo). In chiusura i dessert, golosità assortite che comprendono la tagliata di frutta e sciroppo al basilico, il fondente al cioccolato con crema di fragole al Campari e noci sablé, la tropicale con ananas marinato alle spezie e timo, l’immancabile tiramisù, con salsa in estrazione di caffè.

NH Collection Milano Porta Nuova camere
Gli ambienti del NH Collection Milano Porta Nuova

NH Collection Milano Porta Nuova

Via Melchiorre Gioia, 6 20124 Milano – Italia

T: +39 02 62371

Milano Moda Uomo 2022, tutti gli eventi

Tutto pronto per la prossima edizione della Milano Moda Uomo 2022. La kermesse meneghina andrà in scena dal 17 al 21 giugno grazie al supporto del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, di ICE Agenzia e del Comune di Milano. Partner ufficiali di CNMI, per questa edizione, saranno KiaMastercard, Scalapay, Wella Professionals,YKK Italia, Class Editori (media partner) e il wine partner Franciacorta. Scopriamo tutti gli eventi.

Iniziamo a render noto che questa sarà l’edizione dei graditi rientri.

Milano Fashion Week Men’s Collection. Il rientro, tra gli altri, di Gucci, Moschino e Versace

Dopo un momentaneo addio alle tradizionali sfilate a causa della pandemia, infatti, tornano a sfilare MoschinoVersaceMarcelo Burlon County of Milan (che festeggerà il 10° anniversario della fondazione del brand con un evento speciale), Plein Sports e Billionaire. Tra i ritorni si segnalano anche Gucci (che presenterà la sua collezione lunedì 20 giugno) CornelianiLuca Larenza Pal Zileri.

Campagna Ufficiale della Milano Moda Uomo 2022
Campagna Ufficiale della Milano Moda Uomo di giugno 2022

I numeri della Milano Moda Uomo di giugno 2022

Si partirà da Kiton e Dsquared2 (con la prima sfilata in presenza), che inaugurano il primo di una serie di cinque giorni dedicati al prêt-à-porter maschile.

In calendario 25 sfilate, 24 presentazioni, 3 presentazioni su appuntamento, 5 contenuti digitali 9 eventi per un totale di 66 appuntamenti di cui 61 fisici. A chiudere il calendario delle sfilate fisiche sarà Zegna con uno show all’Oasi Zegna lunedì 20 giugno alle 19:00. Martedì 21 giugno sarà dedicato ai contenuti digitali sulla piattaforma di CNMI.

Il debutto della new generation

Durante la Milano Fashion Week di giugno, dedicata alla moda uomo, ci sarà il debutto in passerella dei marchi Lessico Familiare|Gianmarco Porru, Altea, Sease; il brand inglese Charles Jeffrey Loverboy, invece, ha scelto un format digitale per il suo esordio. Inoltre, CNMI annuncia che la sfilata del progetto Milano Moda Graduate, di cui YKK Italia è Main Partner, aprirà la Milano Fashion Week di settembre con un ricco parterre di giovani stilisti selezionati da CNMI insieme a una giuria tecnica composta da Beppe Angiolini, titolare dei negozi Sugar in Arezzo e presidente onorario di Camera Italiana Moda Buyer, con delega marketing e comunicazione; Gianluca Cantaro, critico, giornalista di moda e creativo; Sara Sozzani Maino, Head of Special Projects Vogue Italia e International Brand Ambassador Camera Nazionale della Moda Italiana; Veronica Trezzi, Marketing & Communication at YKK Italia; e Sabine Bourgeau, Product Innovation Team Coordinator at YKK Italia.

Il commento di Carlo Capasa, Presidente di Camera Nazionale della Moda Italiana

“Quella che ci aspetta è una Fashion Week che vede tanti grandi ritorni e molti nuovi arrivi, a dimostrazione del fatto che Milano continua a essere una capitale della moda viva e appealing per un pubblico internazionale”, dichiara Carlo Capasa, presidente di CNMI. “Stiamo vivendo un momento di difficoltà dovuto alla guerra e alla pandemia che sta colpendo nuovamente la Cina, è importante che la moda continui a dare un messaggio di positività e di speranza, rispondendo alle istanze del tempo attuale con una particolare attenzione alla sostenibilità, inclusione e supportando le nuove generazioni”.

“Sono certa che questa edizione sarà segnata da un grande fervore” – il commento di Alessia Cappello

Dopo il lungo e difficile periodo di emergenza pandemica, sono certa che questa edizione sarà segnata da un grande fervore – sottolinea l’assessora allo Sviluppo economico, con delega a Moda e Design, Alessia CappelloLo dimostrano il ritorno in presenza a Milano di grandi nomi della moda e anche, come già per le scorse edizioni, il debutto di molti giovani promettenti. Desidero sottolineare poi come ci sia sempre, da parte di questa manifestazione e di Camera della Moda in generale, una spiccata attenzione ai temi importanti del presente, dalla sostenibilità ambientale all’inclusione. Quando parliamo di fare sistema, intendiamo anche questo: mettere insieme le energie, attivare il dialogo, partecipare alla crescita di questa città e del Paese, anche attraverso progetti mirati e concreti in grado di rispondere alle questioni sociali su cui ciascuno, a proprio modo, deve e può dare un contributo”.

Il commento di Carlo Ferro, Presidente di Agenzia ICE

Vogliamo dare tutto il nostro supporto al settore della moda con la consapevolezza delle nuove sfide verso digitale e sostenibilità e la preoccupazione per gli eventi in corso” – afferma Carlo Ferro, presidente di ICE Agenzia – “In un quadro geopolitico del commercio internazionale che è in fase di ridefinizione, ICE Agenzia è ancor più vicina ai settori produttivi. Abbiamo destinato uno stanziamento di 15 milioni di euro per accompagnare la diversificazione su mercati alternativi a Russia Bielorussia e, purtroppo, Ucraina.

E stiamo accelerando nell’esecuzione delle 19 nuove azioni verso digitale e sostenibilità. Sulle vetrine online del Made in Italy sono presenti 744 PMI dei settori della moda che hanno aderito alle nostre iniziative di e-commerce. E da giugno sarà operativo il nuovo servizio di supporto alle imprese della moda e dell’agroalimentare per la tracciabilità dell’origine dei prodotti attraverso tutti gli stadi della catena del valore: un nuovo strumento digitale non solo per la tutela del brand ma soprattutto per il marketing della sostenibilità.

Azioni e nuovi strumenti che, con il MAECI, abbiamo messo in campo in tempi record per una pubblica amministrazione. Voglio, infine, ringraziare CNMI, della quale ICE è proud partner, per aver reso la Milano Fashion Week uno degli eventi più iconici della moda nel mondo e averlo adattato in chiave digitale per rispondere alle sfide di questi anni. Finalmente sarà un evento di incontro e socialità per l’industria della moda e per la città di Milano”.

Gli eventi da segnare in agenda durante la Milano Moda Uomo 2022

Lunedì 20 giugno, dalle ore 16:00 alle 21:30, si terrà il Festival Franciacorta presso il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci. Durante la serata si potranno degustare i vini di 46 cantine della Franciacorta.

Il 18 giugno, Scalapay organizzerà una cena esclusiva con i principali KOL che s’incontreranno sulla terrazza di CNMI.

Crediti campagna pubblicitaria

Ph. – Gaia Bonamoni

Styling – Matteo Greco

Hairstyling – Wella Professionals

Location – Orto Botanico di Brera

I modelli hanno indossato le creazioni di Federico CinaÇanakuMagliano e 44 Label Group.

IN&AUT, a Milano il primo festival su autismo e inclusione

Dal 13 al 15 maggio, alla Fabbrica del Vapore di via Procaccini 4 (Milano), si svolgerà IN&AUT Festival, kermesse dedicata all’inclusione sociale e al lavoro delle persone con autismo, la prima nel suo genere in Italia. A tenerla a battesimo una “madrina” d’eccezione, la presidente del Senato Maria Elisabetta Casellati, che aprirà venerdì alle 12 la tre giorni di talk, incontri, appuntamenti culturali. Saranno presenti, inoltre, diverse altre cariche istituzionali, dal sindaco Beppe Sala alla vicepresidente della Regione Lombardia Letizia Moratti, oltre a numerosi parlamentari e figure politiche e istituzionali.

Il programma del festival

Il programma di IN&AUT prevede dibattiti scientifici e confronti tra addetti ai lavori, che vedranno confrontarsi realtà sociosanitarie e aziendali che si occupano di  autismo, disabilità, inclusione nell’ambito lavorativo. Vi prenderanno parte neuropsichiatri ed esperti di fama come Maurizio Arduino, Luigi Mazzone, Roberto Keller, Maria Luisa Scattoni, fondazioni quali Don Gnocchi, Fondazione Bracco, Fondazione Adecco, Fondazione Italiana Autismo, Aut Academy, Rai per il Sociale, Auticon, Angsa Umbria, Fondazione un futuro per l’Asperger, Cometa; e ancora, imprenditori e aziende che hanno deciso da tempo di investire nell’inclusione delle persone  autistiche, oltre a realtà lavorative italiane impegnate sul tema, da PizzAut a Il Tortellante passando per Equo Food, Cascina Blu, Duepuntiacapo, InChiostro.

Festival autismo

Ospiti e conduttori di IN&AUT Festival

Non mancheranno neppure momenti conviviali, tra proiezioni di film, presentazioni di libri e performance teatrali sull’argomento. La direzione artistica dell’evento è affidata all’attrice Giorgia Cardaci, tra gli artisti che hanno confermato la loro presenza, mettendosi volentieri al servizio della causa, ci sono invece Vinicio Marchioni, Elio, Paolo Ruffini, Milena Mancini, Valeria Solarino, Francesco Foti, Arduino Speranza, Fausto Sciarappa, Eleonora Daniele, Camilla Filippi, la Banda Rulli Frulli, Sabrina Paravicini, Giulio Pranno e Giulia Bevilacqua.
Parteciperanno al festival, alternandosi alle conduzioni degli appuntamenti, anche i giornalisti Safiria Leccese, Paola Severini Melograni, Elisabetta Soglio, Riccardo Bonacina, Eugenio Fatigante, Mimmo Pesce.

Promosso dalla Fondazione InOltre, dal giornalista (e papà di un bambino autistico) Francesco Condoluci e dal senatore Eugenio Comincini (promotore della legge sugli sgravi fiscali per le startup che assumono lavoratori con autismo), IN&AUT Festival è patrocinato dal Comune di Milano e dalla Regione Lombardia. Tra i partner istituzionali troviamo Saint-Gobain, Fondazione Bracco, Fondazione Cariplo, Istituto Buddista Italiano Otto per Mille Sokka Gakkai, come main partner BCC Milano, Autostrade per l’Italia, Tecne e Fondazione di Comunità Milano.

Altre informazioni sono disponibili sul sito del festival.

Obiettivo su MIA Fair

Eventi in rinascita nella primavera che segna maggiore libertà nelle interazioni e vede approdare una nuova edizione di MIA Fair – Milan Image Art Fair, realizzata in tempi record ma ricca di talk, premi e progetti speciali.
Per tutti gli appassionati e i professionisti della fotografia è il luogo dove concentrarsi sulla ricerca e sulla trasversalità dei linguaggi artistici contemporanei, nonché un hub culturale utile a monitorare lo stato dell’arte fotografica a livello globale.

97 gli espositori provenienti dall’Italia e dall’estero, ritrovatisi negli ambienti di SUPERSTUDIO MAXI a Milano, per un’edizione che ha segnato l’ingresso nel gruppo di Fiere di Parma, collocandola tra i fiori all’occhiello delle realtà fieristiche europee.
Il baluardo visivo scelto per rappresentare, dopo Rankin, la manifestazione dal punto di vista iconografico è la giovane artista olandese Larissa Ambachtsheer. Attingendo dalla serie You Choose, I seduce, l’immagine scelta fa parte delle mise en scène, versione still life, che celebrano l’indagine e le influenze cromatiche nell’ambito food, e come le stesse possano essere usate come strumento di manipolazione.

Larissa Ambachtsheer I choose you seduce
ph. Larissa Ambachtsheer

I premi principali dell’edizione 2022

Per tutti gli appassionati, i cultori e i professionisti, quali sono i premi e gli eventi speciali sui quali soffermarsi?

Oltre al cuore dell’intera fiera, rappresentata dalla Main section, la cui curatela è affidata a Fabio Castelli, direttore di MIA Fair, Gigliola Foschi ed Enrica Viganò, advisor, il premio di maggior rilievo è quello istituito da BNL BNP Paribas, suo partner decennale

Marco Lanzetta Bertani
Ph. Marco Lanzetta Bertani
Giovanni Chiamenti a MIA Fair
Ph. Giovanni Chiamenti

Sono state premiate ex aequo le opere Isola di Simona Ghizzoni e Corpo ligneo di Antonio Biasiucci. La prestigiosa giuria afferma “’Isola’ di Simona Ghizzoni racconta, con tre immagini molto forti, il rapporto tra uomo e natura, spesso fatto di coercizione e spesso conflittuale; la natura, allo stesso tempo, rappresenta la salvezza per gli uomini, soprattutto in un momento come quello del lockdown. La fotografia di Biasiucci è un miraggio; un tronco appare trasfigurato e sembra una città abbandonata, la carica metafisica è fortissima così come la capacità tecnica di far emergere da una realtà oggettiva una visione onirica”.

“Entrambi i fotografi – prosegue la motivazione – attraverso il loro obiettivo invitano a guardare con attenzione il mondo attorno a noi e a coglierne i lati nascosti e straordinari”.
Le opere entrano di diritto nella collezione del gruppo BNL BNP Paribas, che ad oggi conta oltre 5.000 lavori.

Antonio Biasiucci fotografo
Corpo Ligneo, Antonio Biasiucci

Si segnala anche il Premio New Post Photography che propone, attraverso uno spazio dedicato, le tendenze più creative e innovative nel mondo della fotografia contemporanea, in qualità di significativa vetrina per giovani talenti, capace di registrare e mettere in luce i cambiamenti in atto.

La kermesse ha ospitato poi la prima edizione del Premio IRINOX SAVE THE FOOD, a cura di Claudio Composti, aperto a progetti sviluppati, ancora una volta, sul tema del cibo in ogni sua forma.

Uno dei prestigiosi partner di MIA Fair è Sky Arte con il suo premio omonimo, assegnato ai fotografi presenti in fiera. Questa edizione la scelta è ricaduta su Delphine Diallo e Ryan Mendoza, che saranno protagonisti dello speciale del canale sulle loro carriere e visione artistica.

Massimiliano Gatti fotografo
Le nuvole, Massimilano Gatti

I progetti speciali visti a MIA Fair

Non da meno la lista dei numerosi progetti speciali come Olympism Made Visible, iniziativa promossa dalla Olympic Foundation for Culture and Heritage per divulgare i valori olimpici grazie alle immagini di Alex Majoli e Lorenzo Vitturi, che documentano il lavoro di organizzazioni, in Brasile e Cambogia, impegnate nello sviluppo sociale attraverso lo sport.

Lorenzo Vitturi fotografo
Ph. Lorenzo Vitturi

Eberhard & Co., altro partner decennale della manifestazione, conferma il proprio supporto con un progetto per la divulgazione di una parte dell’archivio del fotografo Adriano Scoffone (1891-1980). Nello specifico, la sua documentazione della difficoltosa sfida automobilistica Cuneo-Colle della Maddalena,che vedeva tra i protagonisti il mito dell’automobilismo Tazio Nuvolari.

La nuova scelta italiana, invece, è la proposta di BDC, polo culturale di Parma, che mira a valorizzare il lavoro di tre fotografi individuati come gli eredi dei grandi maestri della fotografia italiana, o ancora NEFFIE di Neuro-Estetica Fotografica organizzato dall’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, che invita gli spettatori a scoprire e interpretare le complesse dinamiche del pensiero e delle emozioni che scaturiscono di fronte ad un’opera d’arte.

Collaborazioni, attualità e rassegne fotografiche al centro della kermesse

Proiettandoci all’estero ci focalizziamo sulla Galleria Project 2.0 de L’Aia, con il Dutch Talent Pavillion, che sceglie la vetrina di MIA Fair per presentare il dialogo visivo dei 5 fotografi più originali della nuova scena olandese contemporanea: Sanja Marušić, Manon Hertog, David Hummelen, Lisanne Hoogerwerf e la già citata Larissa Ambachtsheer.

Ziqian Liu photography
Ziqian Liu, Symbiosis, 2021

Volando dall’altra parte del globo si rinsalda la collaborazione con Photo Independent, la fiera di fotografia di Los Angeles che sonda le nuove generazioni di fotografi indipendenti e, per l’occasione, presenta una mostra immersiva di Jessie Chaney (Stati Uniti) e una collettiva con Abdullah Alrasheed (Arabia Saudita), Torrie Groening (Canada), Sara Hadley (Stati Uniti), Maureen J Haldeman (Stati Uniti) Wilson Herlong (Stati Uniti) Cathy Immordino (Stati Uniti), Giancarlo Majocchi (Italia), Erica Kelly Martin (Stati Uniti), Tebani Slade (Australia), Gianluca Sodaro (Italia), Ye Wenlong (Cina) e Forough Yavari (Australia/Iran).

MIA Fair non poteva chiudere un occhio sulla fotografia d’attualità e lo fa grazie ad Emergenza Ucraina, progetto promosso dalla Fondazione Rava, raccontato attraverso le intense immagini di Alfredo Bosco, fotoreporter dell’Agenzia LUZ, che si trova in territorio ucraino.

Martina Stapf
Ph. Martina Stapf

La mostra Nuovo Cinema Paradiso a MIA Fair

Tra le novità si segnala la mostra itinerante Nuovo Cinema Paradiso di Davide Musto, che esplora la nuova generazione del cinema italiano valorizzandone i talenti.

Il fotografo, di origine palermitane ma con base a Roma, segue da anni lo scenario magmatico del mondo dello spettacolo; il suo istinto e occhio attento allo scouting gli hanno permesso di catturare molto in anticipo sui tempi numerosi volti che oggi si stanno facendo conoscere anche a livello internazionale, da Rocco Fasano a Eduardo Scarpetta.

Rocco Fasano serie tv
Ph. Davide Musto

“Da un’innata passione per cinema e teatro e vivendo a Roma da molti anni il mondo del cinema è arrivato in modo naturale. Ho la fortuna di seguire e cogliere le evoluzioni dei nuovi talenti e i cambiamenti che il settore e i suoi attori ci regalano quotidianamente. Il mio è un impegno costante nella ricerca e nella scoperta di nuovi volti che accompagno insieme a storie di moda.

Sono da sempre attratto da quello sguardo cinematografico e appeal internazionale che riconosco per istinto. Così anni fa mi aveva colpito il magnetismo di Rocco Fasano, all’epoca modello, che sarebbe poi diventato uno dei protagonisti di ‘Skam Italia’. E ancora la personalità di un giovanissimo Francesco Gheghi, classe 2002, che sta riscuotendo grande interesse nel film ‘Il filo invisibile’. Fino a Maria Chiara Giannetta che avevo notato nella serie ‘Blanca’ e ha poi conquistato il pubblico al Festival di Sanremo”. Sono le parole di Musto, che ha in agenda eventi espositivi ricchi di nuovi contenuti a Roma, Noto e al Festival del Cinema di Venezia.

Edoardo Purgatori instagram
Ph. Davide Musto

La partnership con Instagramers Milano

Strizzando l’occhio ai social, va menzionata infine la collaborazione con Instagramers Milano, community di riferimento per gli appassionati con oltre 54mila follower. Si è tradotta in due iniziative, una “sfida fotografica” su IG e il workshop Instagram e fotografia: 10 profili per ispirarsi.

In apertura, ph. di Anna Di Prospero

Rosana Auqué, i dipinti che diventano tappeti di lusso

I dipinti della pittrice di origini italo-colombiana, Rosana Auqué, presto diventeranno tappeti dal design moderno. Definita artista neo-impressionista, Rosana concentra la sua ispirazione nella natura, tanto da definirsi grata ad essa. Ad affascinarla è la musicalità delle onde che si infrangono sulla battigia e il calore sprigionato dalla sabbia. Il legame con le città di Santa Marta (Colombia) e di Napoli, è forte: tutto diventa un piacevole contraddittorio artistico che si trasforma in poetica visiva.

Ritratto di Rosana Auqué

Nelle sue collezioni, inoltre, è evidente anche il legame con il cielo: “In ogni dipinto creo un mondo unico che deve essere esplorato, compreso ed espresso. L’arte è il mio linguaggio, il mio modo di comunicare. Sono affascinata dal cielo, penso che sia inaspettato e in costante cambiamento“.

Il Giardino del Carmine, 2022 – Acrylic and Gold on canvas, 150×100 cm
La gracia de la Luz, 2022 – Gold and Acrylic on canvas – Diámetro 70cm

Le sue collezioni private sono state esposte sia in Italia sia in Colombia, a confermare quanto la sua creatività abbia conquistato i critici di tutto il mondo.

Rosana esplora l’arte da quando era poco più che un’adolescente e da allora non ha smesso mai di esplorare nuove tecniche e, dunque, reinventarsi. L’influenza di più correnti, però, si plasma armoniosamente, coabitando naturalmente. La sua dote artistica risente delle influenze rinascimentali e dell’arte contemporanea con gli artisti Claude Monet (impressionismo) e Gustave Klimt (Art Nouveau).

Un altro dettaglio non trascurato dall’artista è l’equilibrio tra colore e forma, perché la libertà cromatica è caratteristica del folklore colombiano

Todo está escrito en el Cielo – 2022 – Gold and Acrylic on canvas – 170x70cm

Trasferire i suoi cieli su una collezione di tappeti non è un esercizio fuori dalla sua portata. La Auqué, infatti, ha conseguito un Master all’Istituto Marangoni focalizzato sulla moda (milanese di adozione, il suo studio si trova nella centralissima Brera). Il design, dunque, sarà un terreno tutto da esplorare, in attesa di un’importante mostra che si terrà prossimamente a Milano.

Rosana mentre dipinge

Qui l’intervista completa all’artista

Segui Rosana Auqué su:

Instagram

rosanaauque.com

Happy hour al tramonto: le migliori terrazze milanesi

La stagione degli aperitivi è ufficialmente iniziata e non esiste posto migliore delle terrazze milanesi per godersi un buon calice di vino durante il tramonto sulla città, in totale sicurezza. Abbiamo selezionato per voi le location più alla moda per ricominciare a godere degli spazi aperti.

Partiamo dal Radio Rooftop, affacciato su Piazza della Repubblica, con un ambiente vivace ed elegante nel quale è possibile assaporare aperitivi internazionali, ammirando la splendida vista dello skyline milanese. L’atmosfera è magica e accesa, grazie alla musica glamour e ai suoni deep house dei Dj.



Segue, a pochi passi dal centro, Ceresio 7 Pool and Restaurant, famoso in tutta la città per la panoramica terrazza, dove vengono serviti a bordo piscina cocktail e piatti di cucina italiana e contemporanea. All’ultimo piano del palazzo storico dell’Enel, è infatti possibile concedersi un momento di totale relax, arricchito dalla presenza di due piscine  ed una vista mozzafiato.



Se amate invece il centro storico, la Terrazza TownHouse è la soluzione ideale per voi. Affacciata su Piazza Duomo, la struttura si trova all’ultimo piano dello storico hotel TownHouse Duomo, offrendo una vista senza eguali. La location è dotata di uno spazio all’aperto dove è possibile vivere un’esperienza innovativa grazie al robotico bartender pronto a preparare i cocktail più alla moda e ricercati del momento.



Non può mancare all’appello la storica Terrazza Martini, che domina Milano da più di 60 anni: a 15 piani al di sopra di Piazza Diaz, si può gustare l’intero skyline in compagnia di un fresco Martini. Non solo, lo spazio aperto si presta anche per meravigliosi scatti, ideali per gli amanti dei social, pronti ad immortalare ogni singolo tramonto sulle loro piattaforme online.



Per i più eleganti e raffinati c’è la Terrazza Gallia, al settimo piano dell’omonimo hotel, meta prediletta da VIP italiani e internazionali. Da qui potrete ammirare la Stazione Centrale da un’affascinante prospettiva e godere di una suggestiva vista sulla zona di Porta Nuova. 



Ultimo ma non per importanza è il fascino di Clotilde Brera, nuovo indirizzo affacciato sulla suggestiva piazza San Marco: il secondo bistrot della stessa famiglia, dopo l’apertura del 2015 in Porta Nuova. Alla regia c’è lo chef  Domenico Della Salandra, di origini pugliesi ma milanese d’adozione, che dopo Taglio e Desino Lento, torna sulle scene cittadine etrova nel cuore di Brera nuova dimora. 



Il 24 agosto tutti sotto il palco dell’Arena Civica a Milano per il Football Rock Live

Sono stati finalmente svelati i primi nomi degli artisti e dei calciatori che saliranno sul palco dell’Arena Civica di Milano il 24 agosto, per l’evento dell’anno: il Football Rock Live.

Da un’idea di Helga Leoni, questo spettacolo illuminato da grandi stelle della musica, riaccende gli amplificatori del fantastico mondo della musica live, sotto la frase “bandiera” IL RISPETTO CAMBIA IL MONDO. FOOTBALL ROCK INIZIO IO, INSIEME SIAMO INSUPERABILI”.
La direzione casting, a cura di Maya Sound www.mayasound.net/ equella artistica di Saturnino, vede annunciare i primi nomi delle voci che riscalderanno l’atmosfera dell’evento, nato da un’idea lungimirante del noto agente sportivo Helga Leoni.

Stiamo lavorando con passione e determinazione per formare un cast artistico da Champions League che vi sveleremo in tre tempi e questo è il primo” dichiara Anna Merzari (Maya Sound), si tratta di Oscar AntonBoro BoroMichele Bravi, Clementino, Jake La Furia, Alice Merton, Shade, Alvaro Soler e Nina Zilli i primi artisti che hanno aderito con entusiasmo all’iniziativa di Football Rock Live.

Per il mondo del calcio, sia maschile che femminile invece, salgono sul palco: Robin Gosens (Atalanta), Matteo Darmian (Inter), Alessandro Bastoni (Inter), Ciro Immobile (Lazio), Andrea Ranocchia (Inter), Regina Elena Baresi (Inter), Veronica Boquete (Milan), Francesco Caputo (Sassuolo), Kristin Carrer (Juventus), Remo Freuler (Atalanta), Valentina Giacinti (Milan), Manuela Giugliano (Roma), Pepe Reina (Lazio) Chiara Marchitelli (Inter),  Giuseppe Marotta (Inter), Weston McKennie (Juventus), Daniele Padelli (Inter), Lorenzo Pellegrini (Roma), Linda Tucceri Cimini (Milan) , Jordan Veretout (Roma), Christian Kouame (Fiorentina), Spillo AltobelliLuis Alberto (Lazio), Sergej Milinkovic-Savic (Lazio) ed Eleonora Goldoni (Napoli).

Tanti calciatori avrebbero voluto essere delle Rock Star e viceversa molti artisti avrebbero voluto fare i calciatori. Questa la filosofia alla base di Football Rock Live. I calciatori, coordinati da Letterio Pino (Responsabile Coordinamento Calciatori Football Rock),insieme agli artisti formeranno delle coppie o collettivi, performance uniche, jam session, dj set. 

Football Rock Live è prima di tutto un concerto con un obiettivo charity ben preciso, infatti parte del ricavato sarà devoluto in beneficenza alla Onlus “INSUPERABILI” -www.insuperabili.eu- associazione che dal 2012 si occupa di rendere possibile l’attività sportiva e calcistica a ragazzi con disabilità cognitiva, relazionale, affettivo emotiva, comportamentale, fisica, motoria e sensoriale.

Attraverso il calcio, il progetto Insuperabili mira a garantire la crescita e l’integrazione di ragazzi con disabilità all’interno della società, individuando in questo sport uno strumento di socializzazione e integrazione che con il divertimento e l’allenamento può portare miglioramenti a livello di salute psico-fisica, alla soddisfazione personale e più in generale alla qualità della vita del singolo atleta.

I biglietti per partecipare all’evento si potranno acquistare sulla piattaforma A-LIVE, sul sito ufficiale di Football Rock e in tutti i punti vendita autorizzati, ma non perdetevi gli approfondimenti di Radio 105, partner ufficiale dell’evento.

Sito: http://footballrock.it

Instagram: https://instagram.com/footballrock_

Facebook: https://www.facebook.com/footballrock.live/

Deliziose dimore milanesi: Casa Calicantus

Calicantus è un fiore, ed anche il nome di una graziosa villa di fine ottocento a Milano.

Nicola, l’host, è nato in Casa Calicantus. Ha vissuto la passione e la cura di sua madre per gli arredi e l’architettura della Casa, il restauro del soffitto a cassettoni e dei camini, la scelta delle porte antiche, l’invenzione di nicchie ed archi. Ed i rami del Calicantus, che fiorisce ogni gennaio in un angolo del giardino, hanno sempre profumato la Casa. 



La Casa fu costruita da un ufficiale di Cavalleria, proprio di fronte alla sua caserma. Quando suo padre la acquistò nel 1953, la Casa divenne il centro della sua vita familiare.Vittorio e Rossana, sua moglie, hanno avviato il B&B Casa Calicantus per condividere la Casa con gli ospiti.
Hanno realizzato sei stanze particolari. Alcune più tradizionali ed altre di design. L’atmosfera è accogliente ma sobria, in perfetto stile milanese.

Hanno progetti e sogni e Casa Calicantus è un luogo perfetto per arricchire e sorprendere.



Saturnino e il mondo del calcio fanno ripartire il rock live

La musica live riparte da Milano.
Il 24 agosto si riaccendono, finalmente, i riflettori dell’Arena Civica (stadio Gianni Brera), teatro in cui ha esordito la nazionale di calcio nel 1910. L’evento unisce due forze motrici del cuore tricolore, il mondo del pallone e le note vibranti della musica, per una finalità charity.

Per la prima volta, infatti, vedremo su uno stesso grande palco calciatori e cantanti, in duetti emozionanti, con un unico scopo e un chiaro messaggio di ripartenza, dalla capitale italiana della musica.
Da un’idea di Helga Leoni (noto agente sportivo), con la direzione artistica di Saturnino Celani, le voci più belle del panorama musicale e del calcio si fondono in un team d’eccezione per una grande festa, battezzata sotto l’insegna Football Rock Live.
Ogni coppia cantante-calciatore duetterà un pezzo di repertorio del cantante, e qualcuno potrebbe anche stupirci con un inedito, sotto il valore “bandiera” RESPECT, per sottolineare ancora una volta come di fronte allo sport e alla musica siamo tutti uguali, ma soprattutto più forti e uniti per costruire insieme un mondo migliore.

E Football Rock live lo fa nella maniera più concreta possibile, devolvendo in beneficenza alla Onlus “INSUPERABILI” www.insuperabili.eu che dal 2012 si occupa di rendere possibile l’attività sportiva e calcistica a ragazzi con disabilità cognitiva, relazionale, affettivo emotiva, comportamentale, fisica, motoria e sensoriale.
La Onlus è già riuscita a creare vere e proprie accademie dello sport, già operative in 17 città italiane, rivolte sia a bambini che adulti con disabilità.

È per noi motivo di grande orgoglio oggi poter annunciare questo evento in cui musica e sport si ritrovano per una grande iniziativa di solidarietà e umanità sotto il segno del rispetto verso il prossimo – dichiara Helga Leoni (direttore generale e founder dell’evento) – Noi tutti siamo convinti che il diritto allo sport sia fondamentale e indispensabile per lo sviluppo della persona. Lo sport come la musica si sono rivelate spesso delle ottime terapie naturali per i ragazzi con disabilità e non solo. Insieme siamo più forti e abbiamo bisogno di dare un messaggio di speranza e di ripartenza. Teniamo a ringraziare sin da subito tutti gli artisti e i calciatori che saranno con noi in questa grande impresa per il bene comune”.

“Sono onorato di aver ricevuto il titolo di Direttore Artistico di Football Rock – dichiara Saturnino – Il calcio e la musica hanno in comune tante cose, come l’energia e la passione. Faremo di tutto per dare un segnale positivo in questo momento difficile e fare gol tutti assieme!” ha dichiarato Saturnino.

L’evento è prodotto e organizzato da Lions H Group insieme ad Edizioni Corniglia. Partener dell’evento Top Eleven Management, EHappen, Cb Digital e Insuperabili Onlus.

IG https://instagram.com/footballrock_

FB https://www.facebook.com/footballrock.live/

Delivery d’autore, a Milano il Food & Beverage si reinventa

Anche se la fase due ha dato un sospiro di sollievo, ancora non possiamo godere a pieno della socialità a cui siamo abituati, e si sa, Milano vive di aperitivi e cene fuori. Ci sono delle realtà, diverse tra di loro per stile, gusto e proposta, ma che in comune hanno la voglia di raccontare nuove storie e tracciare nuovi orizzonti. Sono degli storyteller, imprenditori appassionati, ricercatori sopraffini, ma anche delle brillanti brigate.

Raccontano storie fatte di cibo buono e sostenibile, influenze messicane che stanno dettando le nuove tendenze in ambito F&B, di street food e cocktail d’autore.

Un occhio di riguardo al take away e al delivery, rigorosamente creativo e sostenibile, capace di portare nelle nostre case una ventata di energia positiva. Di seguito i posti più cool che abbiamo intervistato e vogliamo raccontarvi:

Soulgreen 
Piazzale Principessa Clotilde – Milano
@soulgreenitalia

Stefano Percassi – Founder

Come nasce Soulgreen?

Soulgreen nasce da un’idea, o forse meglio dire da un sogno, di Stefano Percassi. L’intento era ed è quello di soddisfare precise esigenze in un mondo in continua trasformazione. Lo stile di vita odierno è faticoso e stressante, vogliamo offrire un servizio teso a rispondere a un modo di nutrirsi sano. La nostra cucina può aiutare non solo noi stessi ma anche la natura. Crediamo che ogni singola decisione possa avere un impatto positivo sul nostro pianeta. Per questa ragione scegliamo fornitori e produttori che condividono i nostri valori. Uno dei più importanti per noi è la sostenibilità. Il nostro approccio è Plastic-Free, scegliamo di utilizzare packaging compostabili e biodegradabili. Scegliamo di offrire acqua gratuitamente, perché l’acqua è un bene di tutti.  Vogliamo restituire concretamente un po’ della nostra fortuna, “Proud To Give Back” è il nostro programma di charity, che garantisce acqua e cibo ai bambini in difficoltà nel mondo.

Cosa si ordina da voi?

La nostra cucina è plant-based, quindi principalmente composta da prodotti di origine vegetali, e i nostri piatti sono studiati per essere bilanciati a livello nutrizionale. Quasi tutto il menu è gluten free. Abbiamo un menù volutamente variegato con influenze provenienti da tutto il mondo, i nostri piatti spaziano dalle bowl, ai ramen, passando ai burger e wrap, ai bites e appetizers e infine i dessert. Ovviamente non possono mancare le eccellenze del nostro paese – come i nostri noodles o gli spaghetti con sugo alla norma.

Tutto è rivisitato in chiave Soulgreen.

Avete riaperto dopo un periodo di blocco, com’è stato tornare a lavoro?

Siamo rimasti chiusi per pochi giorni dopo che è stato dichiarato il lockdown in Italia. Non riuscivamo a stare con le mani in mano! Ci siamo presi qualche giorno per capire come far lavorare i nostri dipendenti in sicurezza, ma non solo, abbiamo “riammesso” a lavoro solo coloro che non dovevano utilizzare i mezzi di trasporto pubblici per non metterli ulteriormente a rischio. I ragazzi del nostro staff erano impazienti di avere novità sulla riapertura e avevano voglia di tornare a lavorare. Oltre a Deliveroo con cui lavoriamo da tanto, la novità di questi giorni è la consegna a domicilio che facciamo direttamente noi, ci siamo quindi organizzati per consegnare e garantire il nostro standard di servizio per “tutta la filiera” anche per il take away. 

Delivery, avete studiato un concept ad hoc? 

Fortunatamente il nostro format e il nostro menu hanno sempre avuto un’ottima resa anche per il Take Away. Come offerta in menu abbiamo semplicemente ridotto la scelta, che solitamente è composta da più di 100 piatti, per ridurre al minimo gli sprechi alimentari – cosa a cui teniamo molto. Abbiamo dato più spazio ai nostri best seller e agli ingredienti stagionali. In parallelo stiamo lavorando a diversi progetti, come dei kit per preparare le nostre ricette a casa, dei box con tutto il necessario per un aperitivo con cocktail o vini biodinamici, cesti di frutta e verdura di primissima scelta, la stessa che utilizziamo nel nostro ristorante

Qual è il vostro best seller?

Le nostre BOWL, Italian Bowl, Lebanese Bowl, Thai Bowl e Asian Bowl.

Chihuahua Tacos
Piazza Ventiquattro Maggio – Milano 
@chihuahuatacos_

Alessandro Longhin – Founder

Come nasce Chihuahua Tacos?

Sono Trevigiano di origine e terzo figlio di una famiglia di globe trotter, dopo qualche anno vissuto tra Messico e Africa Orientale mi sono traferito a Milano per laurearmi in Comunicazione e pubblicità. Sono stato co-founder di The Botanical Club e di Champagne Socialist. A Marzo del 2019 ho deciso di uscire – in parte – dal gruppo da me co-fondato per dedicarmi all’apertura di “Chihuahua Tacos”, un tacos/mexican bar focalizzato sul far divertire e intrattenere i propri clienti con una proposta autentica di street food messicano e di cocktail a base di mezcal e tequila. 

Il nostro motto è “ridiamo un sacco ma non scherziamo per niente”.

Cosa si ordina da voi?

Da Chihuahua Tacos i protagonisti sono senza dubbio loro, i tacos, fatti rigorosamente con tortillas artigianali di mais italiano – come vuole la tradizione  e proposti in tante irresistibili varianti tutte gluten free e con salse e topping artigianali: dalla carnita mexicana al pastor come ad Oaxaca, dalla variante più californiana con il pescado a quella leggera e fresca vegetariana. Tostadas, quesadillas ed elotes completano il menu assieme ad una selezione di cocktail in puro stile messicano a base tequila e mezcal, come il Paloma o il Margarita, e vini naturali freschi e divertenti: tutto il necessario per farsi trascinare dal ritmo tropicale e sfuggire alla frenesia della città.

Avete riaperto dopo un periodo di blocco, com’è stato tornare a lavoro?

Siamo ripartiti con più energie di prima e con nuovi progetti nella nostra route map. Innanzitutto il delivery ci sta dando grandi soddisfazioni e stiamo ricevendo moltissimi feedback positivi. Abbiamo studiato il nostro packagin perché fosse il più funzionale possibile per mantenere i nostri tacos caldi e belli – e stilisticamente riprendessero lo stile mexican cool di Chihuahua Tacos. Ovviamente tutti i nostri packaging sono plastic free ed ecologici. Abbiamo inserito nuove proposte come la Fiesta Mexicana per riportare a casa l’esperienza di una festa messicana con tortillas, toppings, salse e condimenti tutti preparati da noi. Diamo così la possibilità ai nostri clienti di organizzare cene e aperitivi a casa con gli amici divertendosi a costruire con pochi semplici passi i propri tacos a piacimento.

Stiamo studiando nuovi piatti e nuove proposte ideate ad hoc per il delivery e per il take away, ad esempio pensiamo ad un set mexican per i pic nic con tacos, le nostre cervezas artigianali Chihuahua, la shopping bag in canvas e tutto il necessario per un mexican pic nic all’aria aperta.

Quale è il vostro best seller?

Sicuramente i tacos, il più amato da grandi e bambini è il Suadero Brisket morbidissimo e succoso di manzo cotto a lungo e a bassa temperatura con gli aromi messicani e poi servito in tortillas con una salsa nera affumicata e un crumble di patate fritte. 

Attenzione, provoca dipendenza!

Il Nemico 
Via Piacenza, 20 – Milano 
@il_nemico_milano

Andrea MarroniMaddalena MontiRobi Tardelli – Co-founders

Come nasce il Nemico?

C’era un bar di fronte al Dabass, il nostro primo locale, che puntavamo da qualche tempo, appena si è liberato ne abbiamo approfittato e ci siamo fiondati in questa nuova avventura. L’idea era di avere più spazio dedicato a chi volesse fare un aperitivo e stuzzicare qualcosa senza bisogno di prenotazione, al Dabass quando cala il sole, iniziano le cene e gli aperitivi cedono il posto a chi ha prenotato per magiare. Volevamo creare uno spazio ancora più informale, che rispecchiasse il nostro animo rilassato ma sempre vigile, con qualche serata di spettacolo dal vivo e cibo semplice che facesse d’accompagnamento ai nostri cocktail.

Cosa si ordina da voi?

Da noi puoi ordinare da bere: drink, vino e birra.

Dalle vetrine, come in un vero bacaro veneziano, puoi scovare e ordinare tramezzini e paninetti, mentre dalla cucina serviamo piccoli piatti caldi: come il baccalà mantecato, il vitello tonnato e le braciole alla messinese.

Avete riaperto dopo un periodo di blocco, com’è stato tornare a lavoro?

Durissima! Abbiamo riaperto con il delivery che possiamo dire: è un altro mestiere e stiamo imparando a farlo ora. Il nostro forte è sempre stato il rapporto diretto con il cliente, l’atmosfera che si riesce a creare. Ci siamo sempre divertiti ad accontentare le richieste del cliente, a riconoscere e a soddisfare i suoi desideri sul momento. Vogliamo ripartire, riaprire le nostre porte, incontrare i nostri clienti e amici e farli accomodare nei nostri salottini anni 70.

Delivery, avete studiato un concept ad hoc? 

Non siamo tipi da concept, né da format. Quindi proponiamo quello che sappiamo fare, facendo sentire la nostra vicinanza al cliente, mettendo nel sacchetto un pensiero in più, un messaggio – qualcosa che possa accompagnare i nostri piatti e i nostri drink, regalando un momento di piacere a chi ci manca e a cui manchiamo noi. Vogliamo, per quanto possibile, continuare a curare i rapporti con i nostri clienti, anche semplicemente rispondendogli al telefono per salutarli ed esaudire le loro richieste. Proprio per questo, al momento non usiamo piattaforme dedicate al delivery, ma comunichiamo con i nostri canali diretti.

Quale è il vostro best seller?

Il Tardelli: un sour con estratto di zenzero fresco – questo è il drink che in questi anni abbiamo venduto di più, sia al Dabass che al Nemico. Tra i panini? quello con il pastrami home-made è davvero buonissimo.

Il piatto caldo? Direi le braciole alla messinese…a prova di siciliano.

Agua Sancta
Corso Garibaldi, 110 – Milano 
@aguasancta

Fabio Morelli – Co-Founder

Come nasce Agua Sancta?

Agua Sancta nasce dall’amicizia tra Fabio Morelli e il cuoco messicano Juan Alessi.

Grazie all’aiuto dei due fratelli imprenditori HU proprietari del locale Chinesebox e all’inserimento nella squadra del bartender Christian Gazzoni, abbiamo voluto creare un luogo che punta sulla proposta drink& food latina.

Cosa si ordina da voi?

Noi siamo un cocktail bar con una selezione di taco e platillos messicani dall’influenza mediterranea. 
Il nostro locale è situato in Corso Garibaldi, crocevia di turisti e di abituè della movida milanese, che da noi possono rilassarsi bevendo un buon cocktail e gustare ricette autentiche messicane, proposte in sinergie a ingredienti nostrani che vanno a rendere internazionale un’esperienza locale.

Avete riaperto dopo un periodo di blocco, com’è stato tornare a lavoro?

La pausa imposta si è fatta sentire e anche se fisicamente siamo stati fermi per un mese, mentalmente ci siamo messi subito all’opera. Abbiamo sviluppato un app per il delivery, studiato e messo in atto una campagna di comunicazione e marketing puntando sui passaparola dei social, che ha fatto incrementare la nostra popolarità, in un momento in cui tutto il nostro settore, specialmente quello dei cocktail bar si stava fermando.
Abbiamo pianificato e realizzato un nuovo layout per il dehor esterno in modo da massimizzare i coperti per quando potremo riaprire. Stiamo rivedendo i turni dei dipendenti, in modo da garantire la loro sicurezza per lavorare insieme, allegramente, come piace a noi.

Appena potremo aprire, saremo operativi dalle 8:00 del mattino alle 5 del mattino dopo, dalla colazione fino all’alba.

Delivery, avete studiato un concept ad hoc? 

Per il delivery abbiamo da subito puntato sul concetto di aperitivo messicano e ora che è già passato più di un mese dall’inizio, proporremo una formula accattivante che comprende una porzione di guacamole e nachos accompagnati da 4 margarita al prezzo davvero conveniente. Inoltre con la pianificazione di un delivery notturno, stiamo preparando delle soluzioni che copriranno tutte le fasce orarie, anche quelle più impegnative.

 Quale è il vostro best seller?

Abbiamo ideato Aqua Sancta: un signature drink servito in un bicchiere a forma di teschio che prende il nome del locale, consiste in un margarita a base di tequila infusa agli agrumi, lime, triple sec e sciroppo d’agave, da accompagnare ai nostri tacos, in particolare il più venduto è il taco di tinga de pollo, che dopo l’assenza nel menu di quest’inverno ritornerà in quello estivo. 

1930, il secret bar più secret di Milano

Il suo simbolo è un cerchio imperfetto in Stile Art Nouveau, con quei decori floreali tipici dei primi ‘900; come accedervi rimane un segreto, almeno per voi che non ci siete ancora stati, ma a rivelarvelo toglierei il divertimento perchè il 1930, il secret bar più secret di Milano è davvero una chicca. 

Uno dei modi per tentare di spalancare la porta del proibizionismo è diventare assidui frequentatori del Mag Cafè, altro luogo della stessa famiglia, e meritarvi un invito dagli stessi proprietari. Come? Immaginiamo il cliente perfetto del 1930 come un gentleman che beve come un vero maschio; un dandy che accompagna la propria signora e l’inizia all’arte del bere; ma oggi i tempi sono cambiati e potrebbero ribaltarsi i ruoli; in quel caso il barman si complimenterà con voi! 
Potrete quindi iniziare a collezionare cocktail al Mag per poi ritrovarvi o semplicemente ubriachi, o i fortunati “uomini da bere” del 1930.

L’impatto è deludente, una porticina vetrata vi svelerà una triste ex latteria, o potrebbe sembrare uno di quei bar arrabattati all’ultimo senza budget da investire; ma anche questo è il calcolo diabolico di chi ha voluto, con il 1930, creare un mondo al rovescio, un tempo che volge al passato, una clessidra che si ferma, perchè una seconda porta nascosta vi catapulterà nel caldo universo dei cocktail proibiti


Sono due i livelli del locale, il piano superiore sembra più affollato, luminoso e destinato a gruppi; quello inferiore è la ricetta perfetta per una serata intima in cui è piacevole conversare perchè tutti bisbiglieranno anziché sbraitare, sorseggeranno anziché trangugiare, flirteranno anziché pretendere. 

1930 è uno stille di vita, il cocktail è protagonista, lo si rispetta come un mito, lo si attende come una medicina, e tutto diventa un rito, tra un sorso di whiskey cocktail e un tiro di Montecristo n.2, perchè anche questo è concesso.

Ogni angolo presenta un cimelio de les temps passés, vecchi registratori di cassa su antichi bauli di legno, candelabri in argento a 5 braccia, poltrone in blu velvet incorniciate da drappeggi porpora come una scena a teatro. I mattoni alle pareti riscaldano l’ambiente, su ogni oggetto poggiano foto vintage in bianco e nero, con una Marilyn Monroe ammiccante e infinite scatole di sigarette di ogni dimensione, portate lì da un contrabbandiere sul cui petto è finita una pallottola. 


Le uniche luci sono quelle delle candele, per fortuna, perfette per creare quell’atmosfera pittoresca e silenziosa che è d’obbligo in un locale che vuol essere chiamato “secret bar”. 

Una sedia a dondolo sta accanto alla porta d’ingresso del bagno, utile per chi deve fare il palo e fuggire dopo essersi caricato con uno Sazerac.
Comodo per le ladies che vogliono poggiare giacche o cappotto, nel bagno trovate un manichino in ferro, delle foto d’antan del Naviglio Grande fine ‘800, dei poster in stile Art Déco e un simpatico tariffario della “Madama Gioia”, la donna ad ore che dovrebbe soddisfare desideri e svezzare giovani studenti a cui viene concesso un trattamento speciale con agevolazioni. Insomma non manca nulla per essere un perfetto Peaky Blinders

Prima di salutare con un arrivederci (perchè vorrete assolutamente tornarci) il 1930, scaldatevi l’ugola con un Tom & Jerry, vi verrà servito in un bicchiere di legno senza manici, ha i profumi di casa, del caffè latte prima della buona notte ma alcolico; in questo modo potrete almeno fingere di essere dei bravi ragazzi! 

Cosa farai dopo il lockdown: Lorenzo Rebediani

Il lockdown dovuto all’emergenza Covid-19 potrebbe durare ancora qualche settimana ma ciò non ha impedito ai milanesi di meditare su un futuro positivo e un ritorno alla normalità.

Abbiamo selezionato 5 creativi che hanno fatto di Milano la loro casa e a cui abbiamo domandato: Che cosa farai appena potrai uscire? Quali sono le abitudini che più ti mancano?

Un paesaggista, un interior designer, una stylist, un visual artist e un fotografo ci hanno raccontato le loro esperienze in questo delicato momento e la loro voglia di revenge.

Lorenzo Rebediani – Architetto Paesaggista e co-founder di Rebediani Scaccabarozzi Paesaggisti

@lorenzorebediani
www.vslr.it

In questi giorni di disorientamento viviamo una dimensione emozionale inedita, perché le premesse del mondo di ieri sembrano non valere più. 

I presupposti della mobilità globale e senza limiti, la densità di offerta e di servizi che tanto amiamo della nostra città, tutto ciò che plasma l’egemonia del modello spaziale metropolitano, è ora in discussione.
 
Se penso ora a Milano, svuotata dei suoi valori, la immagino come una grande mappa nuda. 
Ma nel giro di qualche settimana, la torneremo ad abitare.

La nostalgia dei luoghi sarà sicuramente uno degli strumenti che ci guiderà nel processo di riappropriazione della città e penso sia un bell’esercizio quello di immaginare una giornata milanese in alcuni dei nostri luoghi preferiti, quelli cui adesso aneliamo come alla libertà: se il desiderio sarà alla base della ricostruzione, e lo sarà, dovremmo prepararci a desiderare bene.

Subito m’intrufolerei in Via Corsico, a due passi dal Naviglio Grande, dove trovo la concentrazione di eccellenze che mi rende Milano simpatica e superba. Faccio una breve passeggiata e incrocio tre dei locali che preferisco: la mia gastronomia, la Macelleria Masseroni, il mio ristorante: 28 Posti e il mio cocktail bar preferito Elita Bar

Esaudito il desiderio di ritorno alla mondanità, andrei a visitare la Fornace Curti, non molto distante, che dal ‘400 è il luogo della tradizione lombarda di terracotta, dove aleggia un’atmosfera tuttora magica che intreccia sapere artigiano, storie d’arte e architettura.

Infine vorrei tornare ad Abraxa, nel cuore di Nolo, un giardino disegnato lo scorso anno da me e Vera Scaccabarozzi, in collaborazione con Space Caviar. 

Poiché “a garden is not an object but a process” (Ian Hamilton Finley) ci prendiamo cura dei nostri progetti anche dopo la realizzazione, seguendone l’evoluzione nel tempo e monitorandone lo sviluppo ecologico.

Nato da una corte industriale, questo giardino è stato progettato come uno spazio sperimentale d’intrattenimento e agricoltura urbana per creativi, architetti e designer, secondo un modello di conversione virtuosa delle periferie in spazi di grande qualità urbana.

Cosa farai dopo il lockdown: Marcello Arena

Il lockdown dovuto all’emergenza Covid-19 potrebbe durare ancora qualche settimana ma questo non ha impedito ai milanesi di meditare su un futuro positivo e un ritorno alla normalità. Abbiamo selezionato 5 creativi che hanno fatto di Milano la loro casa e a cui abbiamo domandato: Che cosa farai appena potrai uscire? Quali sono le abitudini che più ti mancano?

Un paesaggista, un interior designer, una stylist, un visual artist e un fotografo ci hanno raccontato le loro esperienze in questo delicato momento e la loro voglia di revenge.

Marcello Arena – Fotografo

@marcello_arena

Vivo a Milano da sette anni, mi ricordo ancora il primo quartiere “a sud” in cui abitavo, prima di trasferirmi dall’altra parte, “a nord”.

Posso dire di aver vissuto questa città da tutti i punti di vista, in lungo e in largo.

È una città che mi ha dato tanto, mi ha fatto correre fin dal primo giorno e non mi sarei mai aspettato che da un momento all’altro si fermasse e con lei tutti noi.

Ho bisogno di spazio, di stare all’aperto, di riprendere contatto con la natura e se domani potessi uscire, farei una passeggiata al parco Lambro vicino casa, è uno di quei posti talmente “infiniti” da perdersi.

Mi siederei su una panchina vicino alla cascata che c’è nel parco e ricomincerei a respirare per riprendermi l’aria che mi è stata tolta.

Uno dei quartieri che mi manca è quello di Paolo Sarpi, vorrei fare un brunch da Otto, ordinare i miei piatti preferiti e gioire della spensieratezza che un po’mi sfugge.

Da lì m’incamminerei verso la Galleria Sozzani, in Corso Como, la raggiungerei a piedi per vedere se tutto è cosi come me lo ricordo.

Vorrei vedere una mostra del fotografo David Sims, purtroppo in Italia non lo espongono mai.

Uscendo dalla galleria mi fermerei allo store di 10 Corso Como, ho bisogno di cose belle e di farmi ispirare, un salto al bookstore per comprare compulsivamente riviste e libri, mi piacerebbe trovarne uno di Paolo Roversi che ancora non ho.

Un veloce caffè da un’amica in Cairoli per poi terminare la giornata da Ugo, il mio bar preferito sui navigli e chiederei al cameriere un paio di Hugo con quel sapore di fiori di sambuco e menta, mi ricorda la primavera che forse non c’è ancora stata.

Da Milano a Parigi è tempo di Formal Leisure

Forme striminzite addio, pantaloni skinny da varicocele? Anche no, via libera al colore saturo e vitaminico purchè sia azzeccato e portato bene, per le maglie sottili avete sbagliato indirizzo. Ora si volta pagina e si abbraccia il vero lusso, quello opulento, ottimo e abbondante, fatto di dettagli preziosi, di belle lavorazioni artigianali, di tessuti pregiati anche se talora riciclati nel nome di Greta. La password di stagione per l’autunno-inverno 2020-21 è formal leisure, ovvero una sintesi di opposti che diventa subito cool, dal boudoir alla giungla d’asfalto, facendo cambiare attitudine a un uomo che è sempre più ibridato, praticamente un maschio profiterolles, tenero ma con le palle.

E’ quanto abbiamo registrato sulle passerelle maschili di Milano e Parigi dove i marchi più branché del menswear hanno impartito le loro lezioni di stile ai nuovi, aspiranti gentlemen. Dai catwalk delle due capitali della moda globale ecco per i nostri men in town alcune pillole di stile. In pole position il cappotto, da quello shabby chic di Marlon Brando in ‘Ultimo tango a Parigi’ (costumi della meravigliosa Gitt Magrini), fino a quello a vestaglia di ‘Borsalino’ o quello doppiopetto con revers a lancia da gangster di Robert De Niro in ‘The intouchables’. Che sia check (Prada) o stampato graffiti (Iceberg), che sia leggero (Dior Homme by Kim Johnes) o riccioluto, che sia rosso (Marni) o verde (Vetements, Berluti), che sia ecologico o di cocco vero (100.000 euro da Billionaire), che sia in velluto a coste (Brunello Cucinelli) o liscio (Dolce & Gabbana) poco importa: quel che conta è che sia morbido, maestoso, ampio e confortevole come un caldo abbraccio. La giacca poi si allaccia a vestaglia o a kimono come sarebbe piaciuto a Mishima (Ermenegildo Zegna by Alessandro sartori docet) oppure perde il collo (Giorgio Armani che non perde un colpo), oppure ha dei revers frastagliati (Off-White), oppure ha la vita segnata da cinture con metal clutch incorporata (Alexander McQueen) ed è stampata a motivi paisley (Etro), oppure è ricamata di baguettes (Marcelo Burlon per County of Milan, Givenchy, Valentino) o ancora è in broccato a motivi esotici jacquard (Brioni), oppure è in satin liquido e simula una felpa da jogging (Balmain by Olivier Rousteing).

Gilet: torna protagonista soprattutto da solista, come negli anni’90 quando Gianni Versace lo esibiva in pelle nera ricamata d’oro sul torace nudo. Prada lo propone in vernice foderata di pelo color biscotto o in maglia con i profili bicolori, DSquared2 lo declina in pelle cognac da abbinare ai jeans sovrapposti, Marco De Vincenzo lo ha pensato con degli alamari, Alexander McQueen by Sarah Burton lo risolve in una ragnatela gioiello intessuta di fili d’argento, paillettes, cristalli su base in seta, per Brunello Cucinelli il gilet è in duvet bianco e beige da portare sulla felpa di cachemire grigia, per Etro è in velluto a coste fantasia paisley sempre imbottito, per Jacquemus è finestrato over e si porta sul pull di lambswool da tenerone, per Lanvin è attillato e a pois blu su giallo canarino, per Fendi è dark e si porta infilato nei pantaloni di nappa lucidi in stile ‘Cruising’ come nel film omonimo e controverso di Friedkin.

Dicevamo ibridazione? Bene allora lo sportswear si contamina con il fashion anche negli accessori, come il marsupio crossbody, che in passerella ha il dono dell’ubiquità. Portato in vita completa la belt bag mannish oppure si indossa in tono scanzonato a bandoliera persino sulla giacca doppiopetto gessata. Torna anche il borsello che si porta come una borsetta a tracolla un po’ femminile, dolce, sensuale, come da Valentino e Hermès, mentre Prada lo vuole nero, bello e funzionale. La maglieria più rustica acquista un timbro couture un po’ ovunque sia in versione pullover che in chiave sciarpone a grana grossa quasi 3D, lunghe e bellissime da portare sino ai piedi (Fendi e Dolce&Gabbana, Missoni, Loewe by JW Anderson, Hermès). Altro tormentone di stagione sarà il velluto. Molto amato da Alessandro Michele per Gucci che ne fa la divisa del suo ‘piccolo principe’, e da Kean Etro come da Ralph Lauren che lo traspone in chiave check, ma anche da Missoni che lo declina in print botanici stilizzati che sarebbero piaciuti al re del Jazz Miles Davis, mentre per Giorgio Armani è grigio di giorno effetto lapin o orylag oppure verde oliva per il parka effetto foresta, e nero e drammatico di sera per il tuxedo da red carpet degli Oscar ai quali re Giorgio si starà già preparando.

E i pantaloni? Come sopra, ampi e comodi, baggy e con un fit nipponico, da indossare sulle sneaker col carrarmato o negli stivali (Salvatore Ferragamo) oppure esotici in versione sarouel, drappeggiati ad arte (Balmain). Per un look molto ‘revenant’ l’ideale sarà vestirsi a strati dato che con questi chiari di luna chi lo sa che farà questo meteo pazzerello. Quindi sì a montoni vintage lunghi (Lanvin) o corti (Zegna, Prada, Valentino), e sì anche ai poncho e ai plaid effetto cocooning da portare sul completo formale come sul golf voluminoso da alta montagna, fra Aspen e Cortina (Etro, Hermès, Balmain, Off-White). Una camicia bianca non si nega a nessuno specialmente se è tecno-couture (Bagutta) o croccante e ricamata in pizzo (Dolce&Gabbana) o intarsiata con un lettering molto funny-cool (Valentino) o surreale (Louis Vuitton by Virgil Ablooh). Dedicato a maschi più gentili che finalmente rispettano le donne in barba ai rigurgiti di un cielodurismo sul quale sinceramente preferiamo glissare.

®Riproduzione riservata

Hair style: i consigli di stile di Stefano Terzuolo

I consigli di stile di Stefano Terzuolo, fondatore di Gum Salon Milano e artigiano dei capelli dall’animo british. Linee morbide e naturali, ispirazioni che arrivano dagli anni 90, ma anche dalle passioni che guidano e influenzano il suo lavoro.

Come sta evolvendo il progetto Gum?

Siamo partiti nel 2009 con il primo negozio ispirato ai saloni inglesi. Il nostro pubblico erano gli studenti delle accademie di moda, chi cercava qualcosa di davvero cool e fuori dalle righe o personaggi meno conformi ai canoni del classico parrucchiere.

Con il passare degli anni, per maturazione personale ma anche perché i tempi stavo cambiando abbiamo deciso di sviluppare il nuovo progetto, introducendo il concetto di experience.  Oltre che al semplice taglio ho implementato la linea di prodotti per capelli insieme allo skincare per trasformare il negozio in una sorta di hair spa, concetto che ad oggi funziona benissimo.

Quali sono i trend nei tagli maschili al momento?

Abbiamo assistito per molto tempo a tagli da barbiere anni 40 e 50  ispirati alla old school, ma oggi non è più così. Già da tre anni ho abbandonato quel mondo, poiché volevo abbracciare linee più morbide. Certamente, l’ispirazione attuale proviene dagli anni 90, c’è un grande ritorno del colore anche per l’uomo con la decolorazione e i ramati, mentre per i tagli vanno le frange destrutturate. I capelli si portano più lunghi ai lati e sulla nuca tenendo come riferimento alcuni grandi della musica, come David Bowie e gli Oasis.

Ovviamente, non è la regola fissa, ogni look è studiato sul cliente e questo ci permette di prendere un ampio bacino, dai più fashion addicted agli uomini che amano gli stili più classici.

Cosa evitare assolutamente per essere “out of style”?

Il taglio rasato con bordi molto alti e il ciuffo lungo. Meglio un look morbido e naturale. Quanto alla barba, assolutamente no alle barbe lunghe, per questo motivo l’anno scorso ho tolto il servizio barberia.

Dove nasce la tua ispirazione?

La mia ispirazione nasce principalmente dalla musica. Cerco nuove band inglesi soprattutto, con look non estremi ma da cui posso attingere spunti originali. E ovviamente da Londra, la mia città del cuore. Penso che molti trend nascano ancora da lì.

Destinazioni lifestyle da non perdere a Londra?

Torno in questa città molto spesso e nel mio giro non mancano mai la Summer House che è uno dei più importanti centri espositivi di arte contemporanea. Poi, il Broadway Market che si trova nell’East End a London Fields, una zona di tendenza  dove ogni sabato si tiene un mercato con prodotti davvero super selezionati che arrivano dalla campagna.

Brick Lane, perché adoro il vintage e lì ci sono dei negozi fantastici. Come esperienza di barberia consiglio invece Mardok, uno storico barbiere inglese per vivere un’experience d’altri tempi.

Milano riesce a reggere il confronto?

Negli ultimi anni questa città è davvero esplosa ed è al pari delle altre europee. Mi viene in mente un ristorante da non perdere, si chiama Motelombroso ed è nella zona del Naviglio Pavese. La cucina è di alto livello, ottima anche la cantina con  i suoi vini naturali e al suo interno organizzano spesso delle mostre.

Nuovi progetti legati a Gum?

Sto implementando la linea Supernova con un nuovo scrub a base di sale marino per i capelli, che andrà a lavorare sulla cute per riequilibrare la pelle dal sebo, ma è anche adatto a psoriasi e problematiche di caduta. Stiamo collaborando  inoltre con Depuravita che ha creato un integratore biologico e totalmente naturale per la pelle presente ora in negozio.  E visto che abbiamo parlato di musica un altro progetto personale a cui tengo è il mio ep musicale di cantautorato, si chiama “Di Notte” che al momento sta andando molto bene.

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Raw&Co, lusso contemporaneo e atemporale

Un racconto stilistico in cui si celebra un interior design dal carattere unico in chiave atemporale. Questo è lo store milanese Raw&Co, dove l’arredo vintage dei primi del secolo scorso, con escursioni fino agli anni ’70, si mescola alla selezione di complementi, accessori e oggetti contemporanei che hanno un comune denominatore: il fascino, la ricerca, la qualità assoluta e l’esclusività. Quest’accurata selezione segue il gusto délabré sofisticato e i riferimenti culturali delle due anime creative di Raw&Co: l’interior decorator Paolo Badesco e l’architetto e paesaggista Costantino Affuso.

Vi presentiamo un vero e proprio cabinet des curiosiés, segnalato tra i ‘place to be’ di Milano dalla guida Louis Vuitton. Pronti?

La boutique di Raw&Co si trova in Corso Magenta n.10 e si sviluppa su due piani di un suggestivo ed elegante palazzo di fine Ottocento.  Entrare in questi spazi è un’esperienza unica, dove vi sentirete parte di un grande progetto estetico che vi incanterà. Raw, che in inglese significa grezzo, al naturale, crudo, definisce la filosofia del brand.

Troviamo lo stile raw nell’arredo vintage, per lo più proveniente da Francia, Belgio, Regno Unito e Olanda, unito a oggetti, complementi e accessori realizzati da brand, italiani e non, che hanno come comune denominatore eccellenza e savoir faire.

Dalla cucina, intimo ambiente familiare, al salotto fino alla corte interna, colorata e fiorita con un tocco campestre e naturalmente chic, tutto esprime un’eleganza nonchalante. Un iter ordinatamente armonioso che vive dinamicamente grazie al costante supporto tecnico e stilistico dei due proprietari.

Ampia la selezione dei brand presenti, i quali, accostati ai pezzi vintage della collezione Raw&Co, rendono evidente come il patrimonio del progetto sia desideroso nel ricercare sempre qualcosa di inedito. Dai press papier e svuotatasche del newyorkese John Derian, alle ceramiche della maison francese Astier de Villatte Paris, con la quale è stato stretto un importante accordo di esclusiva; spazio alla luce con le lampade in ottone e vetro soffiato di Schwung; si possono inoltre trovare i preziosi piatti di ceramica francese Gian, la carta da parati di Antoinette Poisson, la storica azienda italiana di pelletteria e stampa di carte pregiate Pineider, le cucine taylor made italiane di Homewood, le carte da parati di Wall&Decò, i tappeti in vinile ispirati alle antiche piastrelle del sud Europa dell’azienda israeliana Beja Flor e il lino purissimo dell’azienda belga Libeco.

A questi marchi, durante l’anno, si aggiungono altre aziende con presenze temporary, che offrono sorprese e l’incontro con nuove realtà.

L’esperienza nell’ambito dell’interior design e le numerose collaborazioni con aziende e brand del settore hanno consolidato il ruolo di Raw&Co anche come consulente per la progettazione di interni. Forti dell’esperienza pluridecennale dello Studio di Architettura Paolo Badesco & Partners, i clienti si fanno accompagnare nelle scelte di arredo e anche nel progetto della propria casa.

Per gli orari d’apertura, altre curiosità, eventi in corso/futuri e tutte le informazioni utili, visitare il sito ufficiale https://www.rawmilano.it/chi-siamo/corso-magenta/ senza mancare la pagina instagram @raw_milano.

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Verde e sostenibilità: la Milano Outdoor Week

Dal 22 al 26 maggio 2019 arriva in via Fiori Chiari, nel cuore del capoluogo lombardo, MOW-Milano Outdoor Week. Uno spazio nel cuore di Brera ospiterà, per cinque giorni, un importante evento che dimostra come un’importante via possa essere vista e vissuta attivamente dalla comunità al pari di un terrazzo o giardino di casa. Il progetto nasce dall’unione di design e natura, insieme per il futuro della città.

Lo spazio, messo a disposizione da Robertaebasta, Galleria d’arte antiquaria tra Milano e Londra, ospiterà dei dibattiti nei giorni 22-23-24 alle ore 17:00. I talk sono organizzati dalla rivista Villaegiardini, storico magazine attento e sensibile alla vita nel verde. Le tematiche all’ordine del giorno saranno: la natura, l’arredo urbano e il design, discusse e approfondite da professionisti del verde e dell’architettura. Dai paesaggisti come Emanuele Bortolotti, Flora Vallone, Massimo Semola, Patrizia Pozzi e Roberta Peverelli, agli architetti e desinger come Marc e Paola Sadler, Guido Canali e Giovanna Latis.

L’evento Milano Outdoor Week verrà inaugurato la sera di Giovedì 23 Maggio con un opening speciale, tra un brindisi e buona musica live presso la Galleria Robertaebasta di Via Fiori Chiari 3 al quale sarà possibile accedere previo accredito all’indirizzo presente sul save the date del MOW.

Partner importanti del progetto saranno i vivaisti, le aziende legate ai temi della sostenibilità e i produttori di arredi outdoor. Da Mapei a Unopiù fino a Officine Ciani e Touseè gioielli. Venite a trascorrere piacevoli momenti di realx, svago e informazione catapultati in una realtà green ed eco-friendly tra desing, interessanti dibattiti e una suggestiva location cittadina.

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Piano City Milano 2019

PIANO CITY MILANO 2019 è il festival musicale che valorizza la città che cambia, racconta i quartieri e promuove la cultura. Anche grazie a partner con i suoi stessi valori il festival di pianoforte, in calendario nel capoluogo lombardo da venerdì 17 a domenica 19 maggio regalerà ai milanesi, turisti, appassionati e curiosi, oltre 50 ore di musica tra quartieri, case, terrazze, grattacieli, parchi, musei e teatri.

L’evento di ampio respiro che coinvolge l’intera città, rendendola ancora più affascinante, ogni anno permette di scoprire luoghi insoliti offrendo al pubblico nuovi indirizzi, e che pur mettendo al centro la musica riesce a offrire molto di più. L’edizione di quest’anno si contraddistingue in particolare per una forte attenzione ai temi ambientali e per questo, grazie al supporto di LifeGate e ATM, è stata pensata all’insegna del “plastic less”, quindi con un ridotto consumo di materiali plastici, e della mobilità sostenibile. Non solo, ci si potrà anche immergere nella bellezza della musica sotto la luce della luna e delle stelle oppure ritrovarsi a camminare nel silenzio della città che dorme per partecipare a uno degli esclusivi concerti che si tengono all’alba o spingersi nei quartieri fuori dal centro per ascoltare pianisti di fama mondiale e giovani talenti. Fra i concerti più sentiti di questa edizione, che dimostrano la forte attenzione ai temi sociali di Piano City Milano, ci sono infatti quello che si terrà al Bosco di Rogoredo, dove sarà protagonista Emanuele Misuraca (domenica 19 alle ore 16), quello di Dardust a Gratosoglio (domenica 19 alle ore 19.30), e quello organizzato nel particolare contesto del Refettorio Ambrosiano (domenica 19 alle 10).

Con un ricco calendario di eventi e oltre 450 concerti gratuiti (alcuni su prenotazione), Piano City Milano è possibile solo grazie al supporto di una rete di aziende (Intesa San Paolo, Campari, Hermès Italie, Red Bull, Volvo) che contribuiscono a portare la musica in tutti i luoghi di Milano on un messaggio comune: quello di una città che cambia, si trasforma e si vuole avvicinare sempre di più a ogni tipo di spettatore a beneficio di profondi valori come quelli della musica, della cultura e della conoscenza in generale.

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FUORI SALONE 2019: LE MIGLIORI INSTALLAZIONI

È tempo di Salone del mobile a Milano, e tutto ruota intorno al design, all’architettura e alla creatività. Eventi, mostre e installazioni invadono la città, da via Tortona a Porta Venezia, da Bovisa a Sant’Ambrogio, da Isola a Brera, passando per Ventura-Lambrate, via Durini, Porta Romana, l’Università Statale e le 5 vie. Gli appuntamenti del Fuorisalone sono davvero centinaia e non mancano ovviamente le installazioni. Ecco le nostre preferite:

 

“MAESTA’ SOFFRENTE” di Gaetano Pesce

Nel 2019 ricorre il 50° anniversario di un’icona del design italiano dal forte significato politico: la Up 5&6 disegnata da Gaetano Pesce e prodotta da B&B Italia. La Up 5&6 è trafitta da centinaia di frecce per ricordare gli abusi che la donna subisce quotidianamente, e la condizione di prigionia e sottomissione viene enfatizzata dalla presenza di sei teste di belve che ricordano la crudeltà dell’uomo. Con il patrocinio del Comune di Milano l’opera è esposta Piazza Duomo per tutta la Design Week 2019.

 

 

A Friend di Ibrahim Mahama

Si chiama A Friend, l’installazione realizzata dall’artista Ibrahim Mahama: un invito a riflettere su cosa Porta Venezia rappresenta e ha rappresentato nei secoli, declinato nel significato di soglia, di delimitazione urbana e, conseguentemente, nell’incontro con l’esterno e lo straniero. Promossa da Fondazione Trussardi ed è stata inaugurata martedì 2 aprile, nell’ambito dell’art week intorno alla fiera miart, e resterà visibile al pubblico fino al 14 dello stesso mese.

 

Unfluencer di Freitag

Freitag si è chiesto se anzichè parlare di bellezza non fosse importante parlare di “design cattivo”. In fondo nessuno è immune da influenze negative ed errori, a tutti è capitato di comprare qualcosa di inutile e insostenibile. Per smascherare l’ipocrisia, il brand svizzero, con l’artista Georg Lendorff e il supporto degli scenografi di Ortreport, ha creato l’installazione “Unfluencer – De-sinning the Designer”. Proiezioni su migliaia di fili appesi al soffitto rendono sfocata la percezione dei passanti, offrendo un rifugio ideale per un momento di riflessione. I visitatori possono anche confessare i loro peccati in fatto di design e acquisti, soli e in modo anonimo o in un colloquio a due.

Pratofiorito

Un giardino temporaneo ideato dall’architetto Davide Fabio Colaci in collaborazione con gli studenti del Politecnico di Milano e il progettista del verde Dario Valenti. Questo progetto nasce per stimolare la biodiversità urbana, infatti unisce specie animali e vegetali e attività appartenenti all’iniziativa “Bee The Future”, supportata da Eataly , dalla Fondazione Slow Food per la Biodiversità, dall’azienda sementiera Arcoiris e l’Università degli Studi di Palermo, Dipartimenti di Scienze Agrarie e Forestali.

The Green Life

Un progetto ideato dall’olandese Sabine Marcelis che ricopre sia gli spazi esterni che quelli interni della Rinascente. L’evento è pensato per chi ha a cuore il mondo dell’ecologia ed è stato realizzato grazie al posizionamento di sedici ulivi centenari tra la piazza e il negozio. Vi sono inoltre otto sculture mobili nelle vetrine, dischi di plexiglass colorati ruotano attorno ad alberi di specie diverse. Presente inoltre un’installazione al Design Supermarket e una grande vastità di piante all’interno dello store.

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HAPPY ST. PATRICK WEEKEND

La festa di San Patrizio è una celebrazione di origine cristiana che si festeggia il 17 marzo di ogni anno in onore appunto di Saint Patrick, patrono dell’Irlanda. La festa commemora l’arrivo del cristianesimo nella nazione durante il quinto secolo d.C., diffuso dal celebre vescovo. Tale ricorrenza viene celebrata anche in altri paesi del mondo, in particolar modo quelli interessati da una significativa immigrazione irlandese. La festa di San Patrizio è, inoltre, una delle ricorrenze nazionali più festeggiate al mondo e ha acquisito grande fama e interesse in tutta Europa. Nella nostra Milano moltissime vie si tingeranno di verde durante tutto il weekend con vari eventi, concerti e iniziative che rimandano alla cultura irlandese. Ecco allora alcuni appuntamenti da non perdere!

 

Da oggi 15 marzo, fino a domenica 17 presso lo Stadium si terrà il St. Patrick Street Food Fest 2019, dove si festeggerà in pieno stile irlandese, con piatti, danze tipiche e naturalmente fiumi di birra.  Anche lo Spirit de Milan ha voluto trasformarsi in Spirit of Ireland, attraverso uno spettacolo presentato da Jude Sweeney, showman e cantante irlandese.

 

Sabato 16 marzo si terrà l’immancabile Block Party di Jameson Irish Whiskey in Via Corsico sui Navigli, l’equivalente milanese del quartiere Temple Bar di Dublino, dove si esibiranno live il gruppo Irish folk Wooden Legs e Diego Montinaro. Dalle 22 dello stesso giorno si darà il via ad un grande evento gratuito ed aperto al pubblico al Superstudio, in via Tortona 27, dove si entrerà nel vivo del Jameson Neighborhood.

Tara Dance Academy, storica presenza, proporrà anche quest’anno le sue danze tradizionali irlandesi, e darà la possibilità al pubblico di imparare i movimenti e partecipare ai balli. Infine, per gli amanti del settore, ASD Rugby Nordmilano effettuerà una dimostrazione del popolare sport anglosassone. L’appuntamento è sabato 16 e domenica 17 marzo 2019. L’ingresso è gratuito.

Spostandosi leggermente fuori città,  sempre sabato 16 marzo la Contrada San Magno di Legnano si colora di smeraldo. Per tutta la serata, a partire dalle 20:30, fiumi di birra, musica irlandese e danze celtiche animeranno e coinvolgeranno il pubblico per onorare il patrono d’Irlanda. La Contrada San Magno sorge nel cuore della città di Legnano; da sempre definita “Nobile Contrada San Magno”, la precisazione deriva, per prima cosa, dalla posizione centrale che essa occupa, dalle famiglie di rilievo che vi risiedono, tra le quali le famiglie fondatrici della Contrada, e dalle opere monumentali che custodisce.

 

 

 

 

 

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DOVE GUSTARE LE MIGLIORI PIZZE GOURMET A MILANO

La pizza, che sia la tradizionale napoletana con cornicione alto, o sottile e croccante come si usa nella capitale, è sempre stata la regina indiscussa del panorama culinario italiano.  Ciò che differenzia le pizzerie italiane però, è l’approccio alla tradizione, in quanto il trend della pizza gourmet sta diventando sempre più diffuso, con una particolare attenzione alla creatività e all’innovazione. Eccovi allora una selezione delle migliori pizzerie da degustazione a Milano.

 

Pizzium

Quello di PIZZIUM è un vero e proprio “viaggio” culinario della Pizza Napoletana lungo lo Stivale, alla scoperta dei sapori della tradizione italiana. Oltre che alle classiche Margherita, Marinara e Bufala troviamo pizze speciali dedicate a tradizioni, ricette, ingredienti e prodotti delle Regioni italiane. Un’esplosione di sapori che nasce dall’attenta selezione di prodotti regionali DOP e IGP provenienti da aziende locali. Per i suoi due anni inoltre, il locale propone un nuovo menu con tante pizze inedite e creative che rendono omaggio al capoluogo campano seguendo come fil rouge il viaggio tra i quartieri napoletani. Da Posillipo a Mergellina, da Vomero a Focerlla, il nuovo menù è una mappa del gusto davvero da scoprire.

Berberè
Il progetto Berberè nasce grazie alla mente creativa di due fratelli calabresi trasferitisi a Bologna per studiare economia. Matteo e Salvatore propongono una pizza artigianale da lievito madre vivo, morbida dentro e croccante fuori.  Il concetto che caratterizza la pizza Berberè è il cosiddetto sharing, attuato grazie alla creazione di otto spicchi per permettere a tutti i commensali di gustare la grande varietà di ingredienti, anche insoliti come il miele di Acacia o il cavolo nero.  Assolutamente da provare è la pizza che rappresenta appieno la Calabria, con ‘Nduja di Spilinga, fior di latte ed i classici pomodoro e prezzemolo.

 

Briscola Pizza Society
Perché accontentarsi di una sola pizza, quando se ne possono ordinare due?  Ecco la filosofia di Briscola Pizza Society, che supporta anch’essa il pizza sharing, consentendo al cliente di scegliere se optare per due pizze da 20 cm o una classica da 30 cm.  Come se non bastasse, attraverso il Pizza Profile i commensali possono comporre la pizza che più rispecchia i loro gusti, partendo da una semplice Margherita bianca o rossa e condendola con ingredienti provenienti da tutta Italia. Insomma, un’esperienza assolutamente da provare e decisamente Instagram worthy!

 

Lievità
Grazie all’utilizzo di farina semi-integrale di tipo 1 e farina integrale, Lievità intende rivoluzionare la preparazione della pizza, senza però stravolgere la ricetta tradizionale napoletana.
La pizza Lievità, vincitrice del  titolo di migliore pizza gourmet di Milano, è pensata per risultare più saporita e paradossalmente anche più digeribile, grazie all’accuratezza risposta nella preparazione dell’impasto base. Il menu vanta una varietà di accostamenti e sapori unici con ingredienti creativi e decisamente freschi, che rendono la pizza più gustosa.

 

Assaje
Se siete alla ricerca di una pizza gourmet unita a piatti tipici della tradizione napoletana, Assaje a Milano fa decisamente al caso vostro. Il brand è nato infatti grazie alla tenacia e alla passione di un team completamente napoletano, il quale ha deciso di portare nel panorama milanese i veri sapori della genuinità partenopea.  Ciò che maggiormente caratterizza Assaje è la varietà del menu, che comprende inoltre panzerotti, arancini napoletani e le “gourmissime del mese”, ovvero quattro pizze estremamente creative pensate in base agli ingredienti di stagione. Una piccola curiosità sulla pizzeria Assaje, è la partecipazione al programma “4 ristoranti” dello chef Alessandro Borghese tra le migliori pizzerie gourmet di Milano.

 

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ALLENARSI COME CASSIUS CLAY DA AUDACE MILANO

Dopo il successo di Londra e New York, arriva anche a Milano Clays, una tipologia di allenamento ispirata alla boxe che scopriamo presso Audace Palestre Milano Repubblica. Il nuovo corso di gruppo ideato da Ciro Santucci, Ceo delle palestre Audace Milano trae ispirazione dal pugilato (deve infatti il suo nome al celebre pugile) ma è aperto a tutti perché in realtà non richiede specifiche competenze sugli sport da combattimento.  Sacchi e pungiball sono gli strumenti del nostro allenamento, contengono fluidi per rendere l’esercizio più sfidante e l’impatto meno traumatico. L’atmosfera è accattivante perché ci si muove con playlist create su misura e un sistema di luci studiato ad hoc che accompagna i nostri esercizi.

Questo corso è perfetto a fine giornata per scaricare le tensioni e rappresenta allo stesso tempo un valido allenamento a circuito. Dal pugilato infatti sono stati selezionati i movimenti più intensi, come saltelli, chassé, ganci e montanti al sacco organizzati in piccole sequenze alternate di esercizi, ad esempio 3 minuti al sacco o 3 di allenamento funzionale con un successivo minuto di recupero. Tutto questo lo rende un ottimo workout cardiovascolare che garantisce anche un notevole dispendio calorico.

Oltre a Clays, da Audace troviamo la sala training per il bodybuiliding, un’area cardio animata da dj set e varie “fitness boutique” dedicate esclusivamente a una specifica tipologia di attività come cycling, yoga, pilates. Infine attraverso la app del club verranno registrate tutte le informazioni sul nostro training, dal tipo di esercizi svolti fino al numero di lezioni frequentate. Così si potranno monitorare progressi, risultati raggiunti e vedere i punti acquisiti direttamente dallo smartphone accedendo a un programma di vantaggi per i soci più fedeli e a sconti sul nostro abbonamento. Mai come in questo caso allenarsi ripaga, anche il nostro portafoglio!

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SOHO HOUSE MILAN POWERED BY APPLE MUSIC

L’appartenenza alla community è uno dei modus vivendi più in voga della società contemporanea.

2019_09_19_SohoHouse_AppleMusic_PreviewDJ_0008Soho House è un progetto di condivisione fondato a Londra negli Anni Novanta per i creativi di tutto il mondo con lo scopo di dare ai suoi membri la possibilità di viaggiare anche in città dove non posseggono un’abitazione.  Le Houses a livello globale attualmente sono 22 e sono pensate per accogliere i membri dell’esclusivo Club quando viaggiano in tutto il mondo. Seppur diverse nel design (ogni casa è studiata per amalgamarsi bene con l’architettura del quartiere in cui è localizzata), le abitazioni condividono lo stesso principio: quello di far sentire a casa i propri ospiti . Lo scorso settembre a Milano si è tenuto un party esclusivo organizzato da Cities Without Houses Milan in partnership con Apple Music (uno dei principali podcast di musica in streaming mondiale) per l’annuncio del lancio della Soho House milanese, che verrà inaugurata nel 2020. L’appartamento  sarà dotato di SPA, un giardino sul tetto, una sala di proiezioni e camere da letto. Sorgerà a Brera, quartiere bohemien della città meneghina. La festa per l’annuncio dell’apertura della Soho House ha fatto ben intendere l’atmosfera unica che si respirerà negli spazi di questa community, grazie agli ospiti presenti (un gruppo di happy few tra designer, dj, fashion editor, influencer and much more) e alla loro contagiosa energia.

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Leggi anche -> Paolo Lugiato, l’analisi della svolta di Apple

BUON COMPLEANNO BAR BASSO!

Nel 13 ottobre 1967 ricorre una data di apertura storica nel mondo dei cocktail bar, ovvero quella in cui venne inaugurato a Milano, a due passi dai bastioni di Porta Venezia, il leggendario Bar Basso. Mirko Stocchetto acquistò appunto dalla famiglia Basso questo posto che da lì a breve sarebbe diventato un punto di riferimento della “Milano da bere”.

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L’intuizione di Stocchetto fu semplice e geniale, ovvero condividere la sua arte della preparazione dei cocktail, all’epoca esclusiva dei bar dei grandi Hotel, con il pubblico milanese. Ma il suo estro non si fermò a questo: decide di sostituire il gin con il prosecco nella preparazione del Negroni, da miscelare con il Vermouth Rosso e il Bitter Campari. Oggi quella miscela alcolica conosciuta come “Negroni Sbagliato” è un cocktail bevuto in tutto il mondo, e ha reso il Bar Basso un’icona mondiale. Per farne un’esperienza speciale, lo Sbagliato viene servito al Basso nel famoso bicchierone, accompagnato da un altrettanto celebre maxi cubetto di ghiaccio. Alcuni giovani designer emergenti a partire dagli anni Ottanta iniziano a frequentare il Bar, che nel frattempo è gestito da Maurizio, il figlio di Mirko, e ne diventano amici. Quei giovani designer di lì a pochi anni fanno carriera: stiamo parlando nientemeno che di Marc Newson, Jasper Morrison, Thomas Sandell, RossLovegrove e James Irvine. Nel 1999 insieme decidono di organizzare un party che infiammò la settimana del Design meneghina. Da quel momento il bar diventa il punto di riferimento per tutti i designer e creativi. Il compleanno del Bar si avvicina: come ha deciso di festeggiare Maurizio Stocchetto? Aggiungendo luminosità al locale! Un gesto rivoluzionario, basti pensare che dal 1967 ad oggi all’interno del Bar Basso pressochè nulla è cambiato. Con la collaborazione della prestigiosa azienda canadese di interior design Gabriel Scott guidata da Gabriel Kakon e Scott Richler, è stata progettata un’installazione di luci nella versione Long Chandelier creata ad hoc per la celebrazione dell’anniversario del locale. Bar Basso organizzerà un grande party supportato da Campari e battezzato “Compleanno Sbagliato”: ancora la data è segreta ma sarà sicuramente successiva al 13 ottobre. E voi, siete stati invitati?

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MASHABLE SOCIAL MEDIA DAY | DIGITAL INNOVATION DAYS 2018

Innovazione digitale, Web content editing, Social Media Strategy: molte di queste locuzioni al giorno d’oggi stanno diventando sempre più prioritarie nel mondo del lavoro, sebbene appartengano esclusivamente alla realtà virtuale. La capitale meneghina, da sempre anticipatrice di tendenze, ospita dal 18 al 20 ottobre 2018 una rassegna di tre giornate dedicate alla rivoluzione del digital marketing. I Mashable Social Media Day | Digital Innovation Days 2018 avranno luogo allo spazio IULM, che si è da sempre distinto come Ateneo nei settori della Comunicazione dei Nuovi Media. Mashable, organizzatore della kermesse, è il terzo blog più popolare al mondo: il suo primo evento è stato organizzato negli States alcuni anni fa, e di lì a poco replicato in altre parti del mondo. L’edizione made in Italy giunge alla quinta edizione e rimane fedele al concetto di raccontare l’innovazione attraverso strategie concrete e case study di successo presentate da professionisti del settore.

logoUn’occasione importante dove attraverso workshops, public speaking, and much more, si creerà un forte buzz tra freelancer, aziende, imprenditori e start up per confrontarsi, crescere, e perché no, collaborare.Ecco in breve i numeri dell’edizione alle porte: 150 Relatori, 105 Speech, 15 Workshops, 88 Brand ambassador. Tra i temi caldi di quest’anno ci sono: Influencer & Micro Influencer Marketing, Blockchain & Cryptovalute, rapporto tra TV & Social Media Marketing, Smart Working & Sharing Economy, Strategie di Facebook Advertising, rapporto tra Pubblicità tradizionale e nuovi media, nuove frontiere della comunicazione sia in ambito E-commerce che nel settore Retail, utilizzo strategico dei dati e molto altro ancora. Condivideranno progetti, esperienze e strategie, i manager e le personalita’ piu’ creative di aziende e agenzie di comunicazione di fama mondiale come MTV, Google, Microsoft, L’Oreal, Mediaset, Huawei, SAS, Armando Testa, Sony Interactive Entertainment Italia , Costa Crociere, Coty International, Drive Now Italia, Perfetti Van Melle, Deutsche Bank , Banca Mediolanum, Quora, Ogilvy & Mather, Open Influence , Talkwalker e Foodora. Segnaliamo anche un’interessante “Startup competition” all’interno della manifestazione con premiazioni per i primi tre classificati.
More info at: https://mashablesocialmediaday.it/

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TEX. 70 ANNI DI UN MITO

Ci sono personaggi che resistono al passare del tempo. Alcuni diventano parti fondamentali della cultura di un paese, accompagnandoci anno dopo anno, sempre lì testimoni immobili della nostra storia e che attraverso le loro avventure ci stanno accanto.
Quest’anno uno dei protagonisti principali della fumettistica italiana compie 70 anni: TEX.

Cop_TEX_695 (1)Il 30 settembre 1948, infatti, veniva pubblicata la prima striscia di fumetti ideata da Gianluigi Bonelli e disegnata da Aurelio Galeppini, il ranger più amato del fumetto italiano e uno tra i più longevi al mondo.
Settant’anni dopo, Sergio Bonelli Editore celebra l’eroe con una grande mostra dal titolo TEX. 70 ANNI DI UN MITO, aperta dal 2 ottobre 2018 al 27 gennaio 2019 al Museo della Permanente di Milano e patrocinata dal Comune di Milano. Curata da Gianni Bono, in collaborazione con la redazione di Sergio Bonelli Editore, la mostra racconta, attraverso foto, disegni, schizzi, materiali rari o assolutamente mai visti prima, come Tex sia diventato un vero e proprio fenomeno di costume. I visitatori potranno così ammirare, tra gli altri pezzi, la prima vignetta di Tex declinata in varie lingue, il ritratto di Gianluigi Bonelli e famiglia realizzato da Tacconi,fotografie di Aurelio Galleppini e anche la mitica macchina da scrivere di Gianluigi Bonelli: l’Universal 200 con cui sono state scritte le primissime storie di Tex, decorata con disegni a penna dallo stesso Gianluigi e oggi conservata nella sala riunioni della Casa editrice.

TEX. 70 ANNI DI UN MITO.
2 ottobre 2018 – 27 gennaio 2019
Museo della Permanente di Milano
Via Filippo Turati, 34
20121 – Milano

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BE READY FOR FASHION WEEK

La Camera Nazionale della Moda Italiana e The Blink Fish ritornano con il loro ultimo fashion film: Be Ready. Creato come tributo al caos della fashion week, ci troviamo a seguire la modella Nastya Timos determinata ad essere in ottima forma per l’arrivo della settimana milanese dedicata alla moda.

“You  are not  walking. You  are catwalking. Walk  like everybody is envying  you.”

La troviamo quindi a provarsi freneticamente diversi indumenti, dilettandosi nell’arte del selfie e allenandosi senza sosta. Il risultato è un’allegra e divertente interpretazione dell’energia che caratterizza la fashion week ed i suoi preparativi.

“You  are the  new black.”

The Blink Fish e la Camera Nazionale della Moda Italiana collaborano dal 2016 per creare una presenza online sempre più forte e per dare supporto al design locale. Nel caso di Be Ready la stylist Georgia Tal ha lavorato con dieci brands con sede in italia, dagli emergenti ai più conosciuti, ossia Arthur Arbesser, Gabriele Colangelo, GCDS, Giannico, Lucio Vanotti, Marco de Vincenzo, Paula Cademartori, Sara Battaglia, Stella Jean e Vivetta.

 

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APRE A MILANO AUDACE PALESTRE

Passato e presente si incontrano a Milano grazie alla nuova idea dell’imprenditore illuminato Ciro Santucci che rilancia il brand Audace con un progetto fitness unico nel suo genere, dove i valori tradizionalmente legati a questo nome importante si sposano con l’innovazione e con la tecnologia più avanzata disponibile sul mercato, per dare vita a una proposta unica.

Quella del marchio infatti è una storia che parte da lontano, dai tempi dell’Antica Roma dove nel 72 d.C. l’imperatore Vespasiano decide di collegare il Colosseo attraverso una rete di corridoi sotterranei, al Ludus Magnus luogo in cui si allenavano i gladiatori. Nel 1901, in quella stessa area, nasce la prima palestra Audace.

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Oggi i due nuovi centri di Milano si propongono di racchiudere l’intero universo del fitness. Lo spazio è stato organizzato in “fitness boutique” dedicate esclusivamente a una specifica tipologia di attività, dove i corsi sono tenuti solo da istruttori specializzati che propongono anche programmi personalizzati. Ogni boutique ha un’identità e un design unico per far vivere un’esperienza multisensoriale ed estremamente coinvolgente. Si va dalle tradizionali classi di cycling, yoga, pilates alla possibilità di allenarsi con un metodo ispirato al mondo del pugilato che sfrutta particolari sacchi da boxe riempiti di acqua. Naturalmente non manca uno spazio pensato per il workout con i pesi e per la corsa sui tapis roulant. Attraverso una app specifica inoltre verranno registrate tutte le informazioni sul training, dal tipo di esercizi svolti fino al numero di lezioni frequentate. Così si potranno monitorare progressi, risultati raggiunti e vedere i punti acquisiti direttamente dallo smartphone.
Inoltre, da scoprire la formula “Più ti alleni, meno paghi”, che permetterà ai propri iscritti di guadagnare punti per ogni attività fisica che intraprenderanno, da investire nella palestra o da utilizzare per ottenere sconti sia sui prodotti che sul costo dell’abbonamento successivo.

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L’ambiente, di stampo Made in Italy possiede le migliori attrezzature Technogym, l’illuminazione è realizzata e studiata per aggiungere una componente emozionale all’allenamento così come la playlist musicale . Lo stile e i materiali eclettici rimandano ad un’atmosfera underground dal sapore internazionale. Infine, il fitness abbraccia il beauty con una proposta di alcuni trattamenti estetici come massaggi, depilazione laser e bagno turco. Una promessa di wellness a 360 gradi.

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NABA: GRADUATE SHOW 2018

L’Apollo Club di Milano è stato cornice dell’ evento di chiusura dell’anno accademico di NABA – Nuova Accademia di Belle Arti con la sfilata di una selezione di studenti del Triennio in Fashion Design e del Biennio Specialistico in Fashion and Textile Design.

Il tema “CULT – From Gods to Goods” ha raccolto le collezioni di 30 giovani designer emergenti del Triennio in Fashion Design che hanno avuto la possibilità di presentare a pubblico e stampa le loro creazioni. Una prestigiosa giuria – composta da giornalisti, influencer, esperti e aziende del settore – ha visionato e selezionato i migliori progetti, regalando così agli studenti l’opportunità di sfilare durante il Fashion Show finale.

Ecco una selezione di giovani designer da tenere sicuramente sott’occhio.

BAO FENGXUE
Dopo aver studiato ingegneria a Shanghai, si è specializzato in Fashion Design and Engineering. A Milano ha conseguito un ulteriore diploma in Fashion and textile design, ampliando in maniera considerevole le sue conoscenze nell’ambito. La sua collezione SCAN ME, si concentra sulla tecnologia che permea la nostra società, in cui tutto viene codificato attraverso codici: come codici a barre e QRcode.

CAMILLA SANNI
Da Genova a Milano, passando per gli USA e la Cina.  Camilla propone una collezione ironica in cui sottolinea lo sforzo dell’uomo contemporaneo di presentarsi sotto una luce, spesso diversa, da quella reale.
i suoi capi sono avvolti da un’aura un po’ snob, in cui fa trasparire la necessità di presentarsi per ciò che si è, senza badare troppo al giudizio altrui.
Camilla Sanni (1)

CHEN YIHUA
Non ha dubbi, fin da bambino ha sognato di fare il fashion designer ed ha seguito questo sogno fino in fondo. La collezione proposta si ispira al periodo della corsa all’oro. Un mix di stili da ogni parte del mondo, proprio come un mix infinito di culture si è ritrovato sotto lo stesso cielo californiano alla ricerca della fortuna dorata.
Chen Yihua (1)

FRANCA TOMAINO
Figlia d’arte, ha conseguito un diploma presso la scuola svizzera SAMS (Scuola d’Arti e Mestieri della Sartoria) a Lugano e dopo un periodo in giro per l’Europa si è iscritta alla NABA. La sua collezione CLAY, celebra artisti che hanno lavorato con l’argilla, quali Maria Martinez, Shoji Hamada e Bernard Leach. Come l’argilla i suoi capi si mixano, affondando in dettagli provenienti da culture diverse, creando un’unica entità.
Franca Tomaino (2)

IGNACIO RODRIGUEZ
Nato in Spagna, da genitori della Repubblica Dominicana, e cresciuto tra Messico e Spagna, Ignacio vanta dentro di sé un ritrovo di culture diverse, arricchito dal suo soggiorno a Milano. Influenzato dal cavaliere d’Eon, presenta una collezione menswear, per un uomo che non ha paura di esplorare e giocare con il suo lato femminile.
Ignacio Rodriguez (2)

MARCO BYNICHAKIS
Nato in Grecia ma cresciuto in Italia, da sempre appassionato di arti, frequentando la NABA scopre la sua passione per la moda ed il design. Nel processo creativo ama utilizzare l’ironia come mezzo di riflessione, tentando di sviluppare dialoghi tra l’Io (individuo) e il prossimo. Baci rubati di Truffault e il MAI68 francese hanno ispirato questa collezione, ne è derivato un gioco ironico tra rivoluzioni, tra sanculotti del passato e del presente, tra la protesta gridata e quella personale che sbeffeggia i canoni borghesi nonostante ne faccia parte.
Marco Bynichakis

SAPIR OZ
Da Israele a Milano. Una collezione pensata per l’uomo moderno che si deve destreggiare nella giungla urbana. Ogni outfit presentato ha un nome, e al suo interno combina vari elementi: natura, landscape urbano e dettagli tratti dal mondo militare. Gioca con gli opposti: morbidezza contro durezza, masse contro leggerezza, ordine contro camouflage.

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Endless Italian Summer Coast Society e Ramazzotti @ Full Milano

Gli spazi del nuovo Full Milano Concept Store hanno ospitato un evento con due protagonisti d’eccezione: Coast Society e Ramazzotti. Così ha commentato Davide Jais, founder di Coast Society, che presenta la nuova collezione Riviera: “Volevo un evento che potesse celebrare l’estate, Milano, il lifestyle Italiano e comunicare l’Italianità di Coast Society fondato proprio a Milano nel 2014.  La cornice del nuovo store Full Milano e i cocktail estivi di Ramazzotti sono stati il setting perfetto per celebrare la collezione Riviera e incontrare clienti e amici del marchio che hanno potuto vedere e toccare la collezione e apprezzare la grande ricerca dei materiali e i canoni estetici che contraddistinguono il nostro abbigliamento resort e che non sono percettibili online”.

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L’evento «Endless Italian Summer» in partnership con Ramazzotti ha voluto sottolineare l’Italianità del marchio e la sua passione per il Made in Italy. Due valori condivisi con Ramazzotti che, con i suoi 200 anni di storia rappresenta un’icona dell’Italian lifestyle e si propone oggi in chiave moderna con tre signature summer cocktails dal sapore unico conferitogli dall’amaro, equilibrata miscela di erbe, spezie, fiori e frutti.

Fabrizio Oriani

Numerosi gli ospiti intervenuti all’evento tra cui alcuni influencer come Fabio Attanasio (The Bespoke Dude), Fabrizio Oriani, tanto per citarne solo alcuni.

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MILANO PRIDE 2018: IL FLASHMOB ARCOBALENO

Ancora una volta, come da tradizione degli ultimi anni, il flashmob di Angelo Cruciani si è concluso in Piazza Oberdan con un tripudio di bandiere arcobaleno.

Il messaggio di quest’anno è un potente inno a quella sensazione di unità e appartenenza ad un unico Paese, appartenza ad una stessa bandiera e agli stessi diritti sociali, civili e umani. Ne è nato un flashmob emblematico – Bandiera tricolore e arcobaleno – un solo stendardo, con i colori italiani da un lato e rainbow dall’altro, volto a indicare il legame che lega ognuno di noi al proprio paese, a prescindere dalla provenienza, dal colore della pelle o dall’essere alternativi o meno.

Molte bandiere, infiniti colori, diverse sfaccettature: una sola identità globale.
Usando le parole di Cruciani: “Viviamo un periodo di crisi, ma noi siamo colore, gioia e inclusività“. Il desiderio di costruire un Paese migliore, in cui la fratellanza è la base delle relazioni sociali e nessuno è escluso.

Siamo un Italia azzurra, tricolore e arcobaleno.

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Photography by Manuel Scrima

A|X ARMANI EXCHANGE E MARTIN GARRIX A MILANO

A|X Armani Exchange sta animando la città di Milano con una speciale iniziativa che vede come protagonista il DJ di fama internazionale Martin Garrix, testimonial del marchio, e che coinvolgerà con appuntamenti imperdibili tutto il capoluogo.

Prima tra tutte un tram personalizzato che dal 23 Giugno si sta muovendo per tutta la città, fermandosi ogni giorno per due ore, dalle 17.00 alle 19.00, in Piazza Castello. Durante la sosta si può salire sul tram, completare il proprio look acquistando, nel corner dedicato, uno dei capi iconici del brand e farsi scattare una foto nel photo booth allestito a bordo. Tra tutte le foto scattate, ne saranno estratte trenta. L’iniziativa durerà ancora per poche ore e i fortunati vincitori potranno incontrare personalmente Martin Garrix durante il Meet & Greet previsto sul tram nel pomeriggio di oggi 29 giugno, in Piazza VI Febbraio, prima del grande concerto che il DJ terrà all’Ippodromo San Siro.

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L’AMORE LIBERO, SENZA ETICHETTE

Diverse le iniziative che in questi giorni si sono sviluppate in occasione del Milano Pride 2018, manifestazione che si terrà a Milano il 30 Giugno. Non potevano quindi mancare attività speciali anche da parte dei più noti brand del sistema fashion che per questa ricorrenza hanno creato delle capsule collection divertenti e originali dedicate a questa giornata.

 

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Desigual

La marca si unisce al Gay Pride per festeggiare l’autenticità e la libertà di amare senza condizioni. Desigual ha quindi creato una maglietta ispirata ad una stampa d’archivio per rivendicare l’amore libero e senza etichette. La Tshirt riprende uno dei simboli più emblematici della marca, creato negli anni 80: le figure di un uomo e una donna nudi che si tengono per mano. Per l’occasione, la coppia raffigurata non è più solo una, ma tante e molto diverse. La Tshirt è disponibile sul sito desigual.com. Una parte del ricavato servirà per sostenere iniziative del gruppo LGBT.

 

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Converse

Portate in vita con gli artisti LGBTQ +, le storie d’amore hanno fatto da sfondo alla Pride Collection 2018 di Converse.   La collezione footwear è composta da 4 modelli, una Chuck Taylor All Star Platform Hi con una paltform multicolore ispirata alla Pride Flag e al logo di Happy Hippie Foundation, una Chuck 70 Hi con tomaia multicolor e la Chuck Taylor All Star con una tomaia in tela stampata con pois glitterati. La collezione apparel è composta da una felpa, coordinata ad un track pants e una t-shirt con due varianti colore. Le scarpe sono state disegnate da Miley Cyrus e tutti i proventi netti della Converse Pride Collection supporteranno i partner della comunità giovanile LGBTQ + a livello globale.

 

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eBay con Adidas in favore della fondazione Albert Kennedy Trust

Dal 3 luglio parte la campagna ‘Prouder’ di Adidas grazie all’apporto di creatori della comunità LGBTQ + e sostenitori tra cui Elton John, Kate Moss, Marc Jacobs, David Beckham e tanti altri. Ogni personaggio coinvolto ha contribuito a disegnare la sua personale versione delle iconiche Adidas Samba e ogni paio sarà messo all’asta su eBay a favore della fondazione Albert Kennedy Trust. L’asta per le 30 paia di sneakers sarà accessibile da tutto il mondo, Italia inclusa, a partire dal 3 luglio e attiva per 10 giorni. 

 

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DA MILANO A ROMA: 5 MOSTRE FOTOGRAFICHE DA NON PERDERE

Una stagione intensa per gli appuntamenti sparsi in Italia, da Milano a Torino, passando per Roma, con la fotografia contemporanea, che esplora tematiche diverse.  Vi proponiamo una selezione, in giro per l’Italia, di cinque mostre fotografiche assolutamente da non perdere.

A Milano, domenica 20 maggio e fino al 10 giugno, debutta Christian Boaro con la mostra “The Naked Truth”, allestita negli spazi del PlasMA, la galleria d’arte del Plastic – storico club milanese – inaugurata nel 2014. Una selezione di Polaroid scelte tra gli scatti di oltre dieci anni, che indagano le unicità, le imperfezioni fisiche e le fragilità dei soggetti – presi dalla strada, dai social, dai club e dagli incontri di lavoro – che hanno acconsentito a mettersi a nudo davanti alla camera. Non solo fisicamente, perché la bravura di Boaro sta nel farsi specchio e catturare, con uno sguardo quasi documentarista, l’intima essenza d’ognuno: un’incrinatura nello sguardo, un braccio lasciato cadere a coprirsi. Un’eterogeneità di forme, sessi e sessualità, giovani e meno giovani, che nel proprio insieme aspira, idealmente, a rappresentare il mondo.
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Il Museo Ettore Fico di Torino, in collaborazione con Fundacion Mapfre di Madrid, organizza fino al 29 giugno una vasta retrospettiva su Duane Michals, uno dei fotografi contemporanei che ha rinnovato il linguaggio fotografico con maggiore intensità, in bilico tra poesia e fotografia. Michals interpreta quest’ultima non come strumento di memoria visiva, ma come mezzo per la ricerca di ciò che non può essere visto, che rimane nascosto e lo fa introducendo la tecnica della sequenza per raccontare storie immaginarie e iniziando a disegnare a mano, sulla superficie delle sue copie, brevi testi che fungono da contrappunto o integrazione alle immagini. Come lui dice: «Non mi interessa la stampa perfetta. Mi interessa un’idea perfetta. Idee perfette sopravvivono a stampe scadenti e a riproduzioni economiche. Possono cambiare le nostre vite». Non importa quale sia il mezzo, ciò che conta per lui è non ripetere mai se stesso, inventare nuovi modi di comunicare con il resto del mondo, raggiungere il profondo dell’essere o ridere di se stessi.

Ancora per pochi giorni, fino al 27 maggio, l’incantevole Palazzo Pallavicini di Bologna presenta Vivian Maier, una delle fotografe più apprezzate di questo secolo sulla base delle foto dell’archivio Maloof Collection e della Howard Greendberg Gallery di New York. Il lavoro della Maier, rimasto nell’ombra fino al 2007, è venuto alla luce dopo che John Maloof, figlio di un rigattiere, acquistò un box a un’asta, da cui emersero effetti personali femminili e una cassa contenente centinaia di negativi e rullini, tutti ancora da sviluppare. L’originalità di Vivian Maier si esprime nel catturare particolari e dettagli evocativi della quotidianità raccontando così la strada, le persone, gli oggetti e i paesaggi e nell’ossessione per la propria figura, imprimendo la sua ombra, il suo riflesso, la sua silhouette nello scatto. La mostra, divisa per sezioni (infanzia, autoritratti, ritratti, vita di strada, forme e colore), contiene 120 fotografie in bianco e nero, di cui 10 in grande formato, 90 di formato medio più una meravigliosa sezione di 20 foto a colori relativa alla produzione degli anni Settanta dell’artista.

Di nuovo a Milano, il Museo Diocesano Carlo Maria Martini presenta, fino al 22 luglio, L’ITALIA DI MAGNUM. Da Cartier-Bresson a Paolo Pellegrin, una raccolta di 150 immagini di venti tra i più importanti maestri della fotografia del XX secolo. L’esposizione, curata dal direttore di CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia di Torino, Walter Guadagnini, con il patrocinio del Comune di Milano e il sostegno di Rinascente, celebra i settant’anni di Magnum Photos, una delle più importanti agenzie fotografiche del mondo fondata da Henri Cartier-Bresson, Robert Capa, David Seymour, George Rodger e William Vandivert. Organizzata per decenni, la mostra racconta cronaca, la storia e il costume del nostro Paese dal dopoguerra a oggi: il funerale di Palmiro Togliatti, l’affermazione in Italia nel turismo di massa e le discoteche romagnole degli anni Novanta, per citare alcuni esempi. Un affascinante intreccio di fotografie celebri e di altre meno note, di luoghi conosciuti in tutto il mondo e di semplici cittadini, protagonisti delle vicende sociali, politiche e culturali italiane, che si fa tentativo di rileggere il passato e il presente per cercare di interpretare la complessa fisionomia della contemporaneità.

Per festeggiare il 50° anniversario del 1968, il Museo di Roma in Trastevere ospiterà fino al 2 settembre la mostra fotografica e multimediale “Dreamers 1968. Come eravamo, come saremo” ricostruita, grazie agli archivi storici di quell’anno da AGI Agenzia Italia, che ha recuperato il patrimonio di tutte le storiche agenzie italiane e internazionali. Non solo occupazioni e studenti, ma anche e soprattutto la dolce vita, la vittoria dei campionati europei di calcio e le altre imprese sportive, il cinema, la vita quotidiana, la musica, la tecnologia e la moda. Come scrive Riccardo Luna, curatore insieme a Marco Pratellesi, sul catalogo della mostra: «Questa non è una mostra sul passato ma sul futuro. Sul futuro che sognava l’ultima generazione che non ha avuto paura di cambiare tutto per rendere il mondo migliore […] quello che ci ha colpito sono gli sguardi dei protagonisti, l’energia dei loro gesti, le parole nuove che usavano». Oltre all’esposizione sarà organizzato un ciclo di eventi e incontri estivi, che si svolgeranno nel Chiostro del Museo, dedicati ai principali momenti musicali, sportivi, politici, culturali e cinematografici che hanno caratterizzato l’Italia nel 1968.
DREAMERS 1968 - ADRIANO MORDENTI - IL TERREMOTO DEL BELICE, MACERIE DELLE CASE DISTRUTTE

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Corse spaziali: La nuova Adidas Solarboost

Si è chiusa lo scorso weekend la due giorni di Adidas dedicata al lancio delle nuove SOLARBoost running. Sabato 19 Parco Sempione e l’arco della Pace hanno visto protagoniste una serie di attività sportive e all’insegna del divertimento mentre Domenica 20 i più temerari hanno corso la Polimi Run, una corsa di 10 km che si sviluppa in un percorso tra le due sedi del Politecnico di Milano.

Noi c’eravamo, e abbiamo provato le nuove SolarBoost insieme a Saverio Ricciuti, personal trainer e strenght coach di Adidas Runners. Saverio, con i suoi programmi di allenamento ha accompagnato i corridori per tutta la settimana con delle sessioni serali di workout all’interno del parco, testando poi i risultati durante il weekend di sport.

Protagonista indiscussa di tutta la settimana è stata proprio la nuova scarpa, ispirata alle scoperte ingegneristiche della NASA e costruita all’insegna della funzionalità. L’elemento di spicco è la Tailored Fibre Placement, una tecnologia pionieristica che permette di disporre in maniera mirata le fibre composte da materiale Parley (un materiale innovativo ottenuto da rifiuti riciclati, che vengono recuperati prima che possano raggiungere gli oceani). Nasce così un prodotto senza precedenti in termini di comfort, calzata e sostegno, proposto in un formato leggero, che permette ai runners di muoversi sicuri a qualsiasi velocità e su qualsiasi distanza. È proprio questa la sensazione che si prova appena indossata, infatti la nuova tomaia  è progettata per avvolgere il piede in modo preciso nei punti in cui è necessario ottima per i professionisti e ideale per i principianti perché ha una calzata che mette subito a proprio agio. Non resta dunque che metterla alla prova.

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ASA ONLUS CELEBRA IL CANDLE LIGHT MEMORIAL

Fervono i preparativi per l’International Candlelight Memorial una manifestazione nata con l’obiettivo di sensibilizzare le persone sul tema della prevenzione dell’HIV, un evento previsto per domenica 20 maggio in contemporanea in 115 città nel mondo.

Per questa speciale occasione ASA Onlus organizza due eventi. Il primo, venerdì 18 maggio dalle 1830 (in sede ASA di Via Arena 25 a Milano) con la presentazione del libro “Se hai sofferto puoi capire”. Il secondo domenica 20 maggio 2018, dalle 19.00 alle 24.00 al Teatro Franco Parenti di Milano, con l’evento “International Candlelight Memorial” che vede la partecipazione di diversi artisti sul tema U=U – Undetectable = Untrasmittable, un messaggio che invita a superare la diffidenza verso le persone sieropositive ancora soggette a discriminazioni.

Il primo appuntamento di venerdì 18 maggio è con la presentazione del libro “Se hai sofferto puoi capire” di Giovanni F. con Francesco Casolo (edito da Chiare Lettere) in cui Giovanni ci racconta la sua scoperta dell’HIV e come affronta la convivenza con questo “ospite” di cui non può parlare. Dalle pagine del libro emerge forte e chiaro lo stigma che circonda ancora oggi l’HIV. Leggendo i racconti di Giovanni appare evidente che le persone hanno paura di infettarsi e di conseguenza prendono le distanze dalle persone sieropositive. Al talk parteciperanno: Marinella Zetti (giornalista), Francesco Casolo, editor di chiare Lettere e co-autore di Giovanni F, Simona Trotta, psicologa del reparto pediatria dell’Ospedale Sacco e Angelo Ascari cardiologo e volontario all’ospedale Sacco.

Il secondo evento organizzato da ASA – Associazione Solidarietà AIDS Milano, è domenica 20 maggio 2018, dalle 19.00 alle 24.00 al Teatro Franco Parenti, con l’International Candlelight Memorial, una serata di incontro (con invito gratuito per la cittadinanza) durante la quale si alterneranno performance, reading di attori sul tema, e dj set che accompagnerà la serata. Il nome stesso ‘Candlelight’ rimanda al concetto di una fiaccolata commemorativa, ma ogni comunità nel mondo declina l’evento a secondo della mission che si propone. ASA, negli ultimi 10 anni, incorpora nell’evento principale una serie di iniziative rivolte ad un pubblico giovane per creare aggregazione e partecipazione. Quest’anno – grazie alla collaborazione con il Teatro Franco Parenti – ASA ha chiamato la compagnia teatrale Animanera che mette in scena lo spettacolo teatrale” Try Creampie! Vuoi venire a letto con me?”. Una performance interattiva one to one “per 10 spettatori ogni 10 minuti, il cui tema ruota proprio intorno alle storie di amori diversi all’insegna dei desideri travolgenti e totali. Amori che scorrono sulla sottile linea rossa che separa vita e morte, eros e violenza, autocoscienza e confusione. Un viaggio attraverso esperienze artistiche e letterarie, dove l’amore viene scandagliato nelle sue pieghe più segrete: dall’ossessione alla gelosia, dall’abbandono all’appagamento dei sensi, dalla lontananza al contatto fisico, dall’immaginazione alla realtà, attraverso parole sublimi ed evocative, a volte dolorose a volte ironiche. La seconda performance vede protagonisti i due attori Angelo Di Genio e Riccardo Buffonini che hanno scelto di interpretare alcune scene da The Normal Heart, film diretto da Ryan Murphy e tratto dall’omonima opera teatrale del 1985 di Larry Kramer, fervente attivista gay, sieropositivo, e fondatore del Gay Men’s Health Crisis, la più grande associazione di assistenza per malati di Aids nel mondo. Infine la serata vedrà uno speciale DJ SET di Thomas Costantin, artista e dj resident del Plastic, che si distingue per sonorità elettroniche e sperimentali. Thomas ha da poco lanciato il suo primo EP, Fire, prodotto da Emerald & Doreen Records,EP e vanta già collaborazioni importanti nel mondo della moda e del design.

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Commenta Massimo Cernuschi, medico infettivologo dell’Ospedale San Raffaele di Milano e presidente di Asa: “Il Candlelight è nato nel 1983 per ricordare i morti di AIDS. Oggi è anche un modo per sensibilizzare contro la discriminazione e lo stigma che ancora colpisce le persone sieropositive e per diffondere informazioni sulla prevenzione. Due messaggi che in Italia vengono diffusi poco. Siamo davvero entusiasti di poter lavorare con attori e performer al Franco Parenti per coinvolgere le persone con il teatro e far conoscere le attività di ASA”.

ASA Milano punta a trasmettere il messaggio di prevenzione, invitando a superare lo stigma verso le persone sieropositive. Durante tutta la durata dell’evento saranno a disposizione operatori qualificati per fornire informazioni e distribuire materiale informativo.

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CALENDARIO EVENTI

Venerdi 18 maggio, presentazione del libro “Se hai sofferto puoi capire”

Via Arena 25 a Milano, dalle 18.30 

Domeninca 20 maggio, International Candlelight Memorial

Teatro Franco Parenti

Via Pier Lombardo 14 – Milano

Cocktail, Performance & Dj set

 

Dalle 20.00 alle 24.00 Spettacolo ” Try Creampie! Vuoi venire a letto con me?” di Animanera  

Dalle 20.30 alle 21.00 Performance di Riccardo Buffonini e Angelo Di GenioDalle

Dalle 21.30 alle 24.00 – DJ SET by Thomas Costantin

 

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È TEMPO DI GELATO!

È bastata una settimana di caldo e i consumi di gelato sono volati. Infatti in quest’ultimo ponte lungo si sono mangiati il 30% in più di coppette e coni rispetto alla settimana precedente. Secondo l’analisi Coldiretti/Ixè il preferito dagli italiani (ne consumiamo oltre 6 kili l’anno) è il gelato artigianale nei gusti storici anche se cresce la tendenza nelle diverse gelaterie a offrire “specialità della casa” come i gelati con frutta e verdura locali ma anche con formaggi Dop o grandi vini.

Tutto il comparto utilizza ogni anno 220mila tonnellate di latte, 64mila di zuccheri, 21mila di frutta fresca e 29mila di altre materie prime. Quando siamo indecisi sul locale dove gustare il gelato è importante premiare quelle gelaterie che impiegano frutta e latte freschi italiani perché questi sono gli indicatori del vero gelato e non di un prodotto realizzato con surrogati di bassa qualità. Un rischio che non si corre nelle agrigelaterie, che garantiscono la provenienza della materia prima dalla stalla alla coppetta con gusti che vanno dal latte di asina a quello di capra fino alla bufala.


Esiste anche un campionato mondiale del gelato artigianale: il Gelato Festival World Masters 2021, un torneo individuale internazionale di categoria con partner Carpigiani e Sigep – Italian Exhibition Group. In tutto il mondo concorrono alla conquista del titolo ben 5000 gelatieri che, dopo le varie eliminazioni, si ridurranno a 36 e parteciperanno alla tappa finale che si terrà in Italia. Il percorso di qualificazione dei gelatieri si snoderà attraverso una serie di appuntamenti, dalle centinaia di selezioni nelle sedi dei concessionari Carpigiani denominate “Gelato Festival Challenge” (non aperte al pubblico) alle oltre 50 tappe di Gelato Festival in giro per Europa e Stati Uniti, fino ai tre “Carpigiani Day” che si terranno nella sede di Anzola Emilia tra il 2019 e il 2020.

Il 5 e 6 maggio sarà la volta di Torino. In piazza Vittorio Veneto verrà allestito il Gelato Village dove si potranno assaggiare i lavori dedicati al capoluogo piemontese: dal gelato del patrono San Giovanni a quello ispirato al Gran Torino, da quello che valorizza le nocciole e il gianduja fino a gusti d’ispirazione più mediterranea o addirittura esotici. La prossima settimana toccherà Milano in piazza Castello (12 e 13 maggio) nell’ambito della Milano Food City e da giugno il Festival si sposterà all’estero con le tappe al McArthurGlen outlet di Berlino (1-2 giugno), Varsavia (9-10 giugno), a Covent Garden a Londra (23-24 giugno) e al McArthurGlen outlet di Parndorf (Vienna) il 6 e 7 luglio.
Il programma continentale culminerà con la All Star a Firenze (14-16 settembre), la gara dei campioni, che riunirà su un unico palco tutti i vincitori del Gelato Festival dal 2011 a oggi, prima di varcare l’Atlantico per l’edizione americana, in 8 tappe tra la West Coast e, per la prima volta, la East Coast.

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LIFESTYLE TIPS

Una serie di suggerimenti tra moda, food, beauty e musica. Scopriamo l’immaginario e il lifestyle di Stefano Terzuolo, fondatore di Gum Salon a Milano.

”Per la sera opto per l’Apollo Club Milano, cocktail bar, ristorante e discoteca nato dall’idea di Marcellina e Tiberio fondatori di “Rollover Milano”, dove mi sento accolto come nelle famose SoHo house. 1000mq suddivisi in 4 sale per poter vivere esperienze diverse: Cocktail room dove fermarsi per l’aperitivo, Ristorante, Gaming room ( con ping-pong, flipper e videogames ) e ovviamente una sala disco dove ballare.
Mi piace per l’atmosfera intima e privata che si riesce a vivere rimanendo comunque in un ambiente dal sapore internazionale, dato anche dalla cucina ricercata dello chef italo-brasiliano Bruno Cassio con sapori da tutto il mondo, in una fusion tra la cucina classica e la cucina moderna globalizzata. Il mio piatto preferito? Polpo con Crema di Zucca.”

Per il pranzo quando ho bisogno di un Exit Way dal mio solito tran tran mi concedo un momento di ricreazione da EXIT. Il nuovo progetto nato dall’idea di Matias Perdomo, Thomas Piras e Simon Press: lo stesso trio che ha portato al successo Contraste. Un classico chiosco milanese riconvertito a Chiosco Gourmet con una trentina di posti a sedere. L’ambiente è luminoso, la mise en place di una trentina di coperti semplice ed elegante, con un blocco di Ceppo di Grè (una pietra ornamentale con cui la gran parte dei palazzi meneghini è stata costruita) usato come poggia posate. Il piatto da provare? L’UOVA all’ EXIT!

Il mio punto di riferimento per lo shopping a Milano sicuramente è Groupies Vintage, in via Gian Giacomo Mora. Non un semplice vintage shop ma un ambiente in divenire che non segue le mode, le costruisce. Nato con l’idea di recupero e riciclo di capi di abbigliamento vintage in potrete trovare diverse tipologie di abiti, principalmente identificabili in tre categorie:
-Vintage selected: capi selezionati dagli anni 50 agli 80 provenienti da Londra e Berlino.
-Vintage recycled: una linea innovativa disegnata da Alice, che ha dato nuova vita a diversi capi rimodernizzandone le linee.
-Kilo Vintage, ossia è possibile comprare abbigliamento vintage “al chilo” scegliendo tra innumerevoli stili e pezzi a costo ridotto.
La mia ossessione? Le vintage shirts.

Il mio momento beauty? Da Bahama Mama, a due passi dai Navigli. Un concept store, interamente dedicato alla bellezza ma anche un ricercato vintage shop con bar dove puoi goderti la coccola sorseggiando un frullato o una tisana. Un ambiente moderno e familiare, ma dal tocco retrò, sottolineato non solo dagli oggetti che decorano gli spazi, ma anche dal look anni 40 del personale.

Extra: l’album del momento AS YOU WERE di Liam Gallagher.

Prodotto beauty: PURE-CASTILE LIQUID SOAP.

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IL BEST OF DAL SALONE DEL MOBILE 2018

Allestimenti teatrali, prosceni domestici, la fotografia della “casa che tutti vorremmo”, i set d’arredo di questo Salone del Mobile 2018 hanno lasciato il segno.
Non a caso il risultato è più che positivo, arrivato alla sua 57a edizione, conta 434.509 presenze provenienti da 188 paesi, con un incremento del 17% rispetto all’edizione 2016.
Il Salone del Mobile si riconferma quindi leader di attrattiva commerciale e di rappresentanza dei valori e delle esigenze del mercato.

Qui abbiamo voluto raccogliere una parte delle aziende che hanno esposto al Salone del Mobile 2018, ecco il nostro BEST OF:

BADGLEY MISCHKA HOME
Madonna, Jennifer Lopez, Rihanna, Sharon Stone, Julia Roberts, Kate Winslet, Taylor Swift e Sara Jessica Parker hanno indossato i loro abiti nelle serate di gala e durante occasioni mondane, oggi il brand di moda Badgley Mischka veste le stanze di casa.

Dopo il grande successo che li ha visti nominati tra i 10 migliori designer americani da Vogue America, la coppia artistica Mark Badgley e James Mischka, si cimenta nelle loro passione dell’interior design, con una collezione presentata per la prima volta nel febbraio 2017 durante la New York Fashion Week ed ora all’evento di design che raccoglie addetti al settore di tutto il mondo: Il Salone del Mobile di Milano.

L’ispirazione è quella della Hollywood anni ’40, con 200 pezzi fatti a mano e destinati all’arredo di sale da pranzo, soggiorno e camere da letto, con oggetti decorativi quali sculture, candele, cornici di metallo lavorato, dalle forme essenziali e pulite.
Per la collezione Bagdley Mischka Home, i tessuti utilizzati vengono prodotti in America, per gli accessori invece è nata una partnership con PTM Images di Los Angeles, produttore leader di carte da parati e mobili, un matrimonio nato per consentire un livello qualitativo molto alto e soddisfare così i clienti più esigenti.

CITCO
Per il Salone del Mobile CITCO Privè ci porta in viaggio verso Cina, Cambogia, Indonesia, dove troviamo animali selvaggi e maestosi dragoni, intagliati rigorosamente su pregiati pezzi di marmo.

I colori sono vivi come quelli delle foreste, verdi accesi come le foglie e arancio brillanti come l’uccello del paradiso.
Nella serie “Saigon” CITCO omaggia le tradizioni dell’antica Cina, dove il dragone è simbolo di potere, di forza e buona fortuna. Dietro l’intaglio del drago, sono state apposte strisce di colore verde bianco e nero, linee accurate che lasciano spazi vuoti per far meglio risaltare la figura dell’animale.

All’India è dedicato il prestigioso pezzo del rinoceronte, animale spesso associato al mitologico unicorno per via del corno che sorge tra i suoi occhi. Questa gloriosa testa di rinoceronte è un incredibile esempio delle più avanzate tecniche di progettazione digitale. Progettato con un so ware parametrico e realizzato esclusivamente con macchinari a controllo numerico, questo pezzo vanta un design molto dettagliato.

SMANIA
Smania riconferma la sua presenza al Salone del Mobile con uno spazio dedicato al lusso senza tempo e presenta un ampio ventaglio di nuove proposte raffinate ed eleganti che interpretano al meglio la cultura artigianale aziendale. Per quest’anno l’architetto Massimo Iosa Ghini si fa portavoce SMANIA con una collezione completa e ricercata, espressione di passione e dedizione, l’unione tra tradizione e contemporaneità.

Nel caleidoscopico catalogo di Smania troviamo:

BELMOND, un divano modulare componibile in pelle e tessuto, con cuscini di grande formato riposizionabili;

EMBASSY, un’originale seduta dinamica ed accogliente, dalle superfici e dalla scocca interamente imbottite e dai braccioli con forma arcuata;

GRAND SOHO, un letto matrimoniale impreziosito dalla testiera imbottita in pelle, che coniuga il comfort quotidiano ad un aspetto morbido e avvolgente;

DALTON, un pouf imbottito dalle linee essenziali e dalle forme arrotondate, pensato come accessorio da abbinare al letto Grand Soho.

A completamento, la volontà di dare spazio a un’estetica accogliente e ricercata, con la collezione SMANIA outdoor firmata  Alessandro La Spada,  forme organiche, linee morbide e curve sinuose, ispirate ai profumi e alle sensazioni di meravigliosi giardini in fiore.

ALTAMODA ITALIA IN TOSCANA
Sono le meraviglie delle terre toscane, luogo di nascita del brand, che fanno capolino nella collezione ALTAMODA in questo Salone del Mobile 2018. Dalla camera da letto alla zona living, tutto il profumo dei fiori e degli aromi di una terra magica, i colori che ci regala, la sinuosità delle sue colline.
Arredare la casa a 360 gradi si può con ALTAMODA, che produce tendaggi con preziosi tessuti made in Italy, complementi d’arredo, lampadari, ma anche essenze e fragranze.

Allo stand E29 fino al 22 aprile, ALTAMODA sfoggia un kimono, simbolo di stile eleganza e grazia, come pezzo iconico della nuova collezione 2018.

VG CONCEPT & DESIGN BY LEA CHEN
Uno spazio le cui creazioni sono collocate come nelle tradizionali case cinesi, patria dell’architetto e interior designer Lea Chen.

Auspicio Dresser è una reinterpretazione di una cassettiera larga e bassa, tradizionalmente collocata al centro delle zone living posta di fronte al bang riscaldato, un tradizionale letto matrimoniale fatto di mattoni. Cassettiere che contenevano oggetti di uso quotidiano e talvolta includevano scomparti segreti per riporre oggetti di valore, lo abbiamo visto fare anche dalla nonna, che nascondeva soldi e gioielli all’interno di qualche mobile antico. Può essere utilizzato come mobile contenitore all’interno di un grande armadio o essere collocato in camera da letto; grazie alla sua dimensione può anche fungere da credenza in sale da pranzo o zone giorno.

Esiste un armadio che pare abbia mille occhi, compare spesso nelle scene dei film provenienti dal Sol Levante, sono ex mobili da farmacia, contenitori per centinaia di scatolette e prende il nome di Yaochu. Tutti i cassetti sono estraibili per porvi dentro in tutta comodità erbe ed ingredienti della medicina cinese. Oggi reinterpretato Royal Medicinal Cabine, ha uno stile raffinato e contemporaneo, i cassetti sono incorniciati da un top ed un supporto arrotondato in finitura oro lucido 24k, mentre i dettagli dei cassetti includono una finitura bicolore che separa l’esterno e l’interno, con pomelli in finitura oro lucido 24k che conferiscono eleganza all’intera struttura.

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Le identità creative di Superdesign Show. È di scena: Only The Best

A Milano, è risaputo, vengono fuori mode con più frequenza di uno spot pubblicitario, ma ci sono eventi e luoghi che sono sempre presenti nell’immaginario collettivo, perché sanno essere precursori e innovatori ogni qualvolta vanno in scena. Nella babele creativa del Fuori Salone, dove tutti vogliono far sentire la loro voce spicca, come di consueto, il Superstudio Più di Tortona 27, con il progetto Superdesign Show che, a questa edizione, si avvale della direzione artistica di Giulio Cappellini. Anche quest’anno Gisella Borioli, cuore e anima della manifestazione, lancia il suo manifesto programmatico: Only The Best, ideato e costruito attorno ai grandi nomi del design, ai progetti innovativi, alle tendenze del lifestyle e alle soluzioni tecnologiche che ci aiutano a vivere meglio. Quattro grandi identità creative partono da Superstudio Più per allargarsi ai confini del mondo: la mostra di Nendo – tra i più importanti studi di design – Dassault Systèmes con Kengo Kuma, all’insegna dell’alta tecnologia e della sostenibilità; l’esposizione Smart City e il Superloft, con i top brand del design italiano.

Da Nendo ci si aspetta sempre qualcosa di spettacolare e, anche stavolta, lo studio giapponese non delude le attese, portando in Tortona 27 un labirinto misterioso, con 10 concept basati sull’idea del movimento per condurre i visitatori in un avvincente viaggio nel cuore della creatività.

Kengo Kuma realizza un progetto esperenziale per Dassault Systèmes, nell’ambito della mostra Design in the Age of Experience, ideata per proporre soluzioni fattive al problema dell’inquinamento dell’aria.

Smart City: Materials, Technologies & Peoples invita a riflettere sul tema delle città intelligenti, proponendo soluzioni materiche innovative e tecnologie applicate ai cambiamenti attuali.

Superloft: più reale che immaginaria l’abitazione creata da Cappellini, raccoglie al suo interno il non plus ultra del design made in Italy. Brand iconici e maestri artigiani concorrono a delineare le stanze di questa ipotetica casa dove la creatività è protagonista in ogni stanza. Da Barovier & Toso, a Piero Lissoni, da Alessandro Mendini a Fontanot, Da Ron Arad a Tom Dixon, Superloft è un concentrato di visioni contemporanee che hanno come oggetto il living.

Se Calvino diceva che, «la fantasia è come la marmellata, bisogna che sia spalmata su una solida fetta di pane», qui c’è da farne scorpacciata.

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MILAN ART WEEK 2018: A BALANCING ACT

Fra uno scroscio improvviso e uno spiraglio di luce abbagliante Milano è elettrizzata per l’arrivo della sua stagione più amata, la lunga e attesa kermesse primaverile della creatività, che inizia con la fiera d’arte moderna e contemporanea MIART e prosegue, poi, con il Salone del Mobile

Milano si sveglia in questi giorni più aperta che mai a nuove idee e nuovi progetti culturali, che invadono letteralmente la città, in tutti i suoi molti poli culturali. Tutti sono invitati a prendere parte a questo “banchetto” della cultura, non soltanto i Vip stranieri e nostrani. Tanti i progetti di arte pubblica offerti da mecenati come la Fondazione Trussardi che, dal 12 al 15 aprile, invita l’artista inglese Jeremy Deller – già vincitore del Turner Prize nel 2004 – a portare nel cuore del parco delle sculture di CityLife il gigantesco gonfiabile Sacrilege, che ricostruisce in scala 1:1 il sito archeologico di Stonehenge. Poco più in là, nei padiglioni di Fieracity, è protagonista assoluta invece la fiera MIART, diretta da Alessandro Rabottini che con grande maestria armonizza le sette sezioni della fiera con i suoi 184 espositori provenienti da 20 Paesi, spaziando dal contemporaneo al moderno.

 

Da non perdere le sezioni Emergent, a cura di Attilia Fattori Franchini e Generations, a cura di Lorenzo Benedetti. Quest’anno, fra i moltissimi progetti da segnalare in città, seguendo un asse nord-sud, la retrospettiva dell’artista americano Matt Mullican all’Hangar Bicocca. The Feeling of Things, a cura di Roberta Tenconi è la più grande mostra personale mai realizzata da Mullican, che ha concepito l’imponente struttura scultorea sulla forma delle sue iconiche cosmologie in cinque colori, occupando quasi completamente i 5mila metri quadrati dello spazio espositivo delle Navate dell’Hangar. In via Solferino invece, presso lo show-room Missoni, viene presentata al pubblico, dal 13 al 22 Aprile, l’installazione site-specific dell’artista Rachel Hayes a cura di Mariuccia Casadio. E per finire, per chi ancora non avesse avuto modo di vederla, imperdibile la mostra alla Fondazione Prada Post Zang Tumb Tuuum. Art Life Politics: Italia 1918-1943, una riflessione del critico Germano Celant sull’arte in Italia, tra prima e seconda guerra mondiale.

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Revolution, Musica e ribelli 1966-1970, dal Beatles a Woodstock

Già approdata al Victoria and Albert Museum di Londra, luogo dove è nata la rivoluzione, la mostra Revolution, Musica e ribelli 1966-1970, dal Beatles a Woodstock, è arrivata a Milano il 2 dicembre fino al 4 aprile 2018. I temi della mostra sono le storie, i protagonisti, i luoghi, gli abiti e i film di questi quattro intensissimi anni rivoluzionari i cui effetti hanno plasmato la società contemporanea. La mostra, a cura di Clara Tosi Pamphili, giornalista e storica della moda, si terrà negli spazi della Fabbrica del Vapore.
La “Revolution” come idea nasce contemporaneamente in differenti parti del mondo, ma vede in Londra il suo maggiore e, più evidente, motore propulsore. Sono questi gli anni dei Beatles, dei Rolling Stones, e degli Who nella musica, e delle prime gambe scoperte e dei capelli lunghi nei ragazzi nella moda; un periodo di grande attività rivoluzionaria che, grazie ai suoi temi così vivi, si è profuso come un’onda, arrivando a condizionare addirittura noi.

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Il Pop-up store di Ray-Ban a Milano

Apre in piazza San Babila, a Milano, il primo pop-up store italiano di Ray-Ban. Lo store offre un’ampia ed esclusiva offerta di prodotti Ray-Ban e si configura come un luogo in cui il consumatore può entrare in contatto con la storia e il futuro del brand: i modelli Ray-Ban, nella loro continua evoluzione, verranno mostrati periodicamente sulle interfacce interattive dello store. Questa inaugurazione è una nuova importante tappa strategica nel piano di sviluppo del brand e di Luxottica, il gruppo leader nel design, produzione e distribuzione di occhiali di fascia alta, di lusso e sportivi con circa 9.000 negozi in giro per il mondo.

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HUBLOT – NUOVA APERTURA A MILANO

Dopo le aperture di Capri e Porto Cervo, Hublot, il noto brand svizzero di orologeria di lusso, ha aperto una nuova boutique a Milano. La boutique, in via Verri 7, è situata all’interno del Flagship di Pisa Orologeria e vi si può accedere tramite l’ingresso principale dell’edificio. Il negozio è estremamente moderno e ispirato al gusto contemporaneo, con materiali unici ed elementi innovativi. Vittorio Carena, il progettista architettonico, ha seguito per questo spazio le linee guida del concept della già esistente boutique di New York.

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“GRAN MILANO” SPECIAL EDITION

All’ esposizione internazionale ciclo e motociclo EICMA 2017, Milano, è stato possibile ammirare una “Special Edition” della moto “Gran Milano” grazie all’accordo tra Boggi Milano e SWM. La collaborazione nasce da un comune denominatore, la passione per la bella Milano, nonché dalla spiccata propensione verso un pubblico internazionale che ama emozionarsi e distinguersi.
Prodotta nel colore blu Boggi la “Special Edition” avrà personalizzazioni grigie come il ricamo sulla sella e lo stemma Boggi Milano sul serbatoio ed il doppio sellino di serie (monoposto in chiave sportiva o biposto in versione confort).

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Gialle&Co – Baked potatoes dal cuore italiano

In zona Moscova, Milano, apre Gialle&Co, un ristorante che reinterpreta in chiave italiana, con prodotti semplici ma di alta qualità, la tipica baked potato inglese. Vengono proposte alcune ricette fisse accompagnate da altre stagionali per accontentare tutti i palati: dalle Fishytariane alle Veggytariane, dalle Meatariane alle Vegane. L’idea nasce da un’esperienza culinaria di cinque amici in viaggio a Londra, i quali dopo aver assaggiato le baked potatoes, hanno avuto l’idea di renderle più leggere e sfiziose: da qui la rivisitazione in chiave italiana.
È anche possibile assaggiare le mini baked, patate più piccole servite come finger food, ideali per un aperitivo.

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CENTO COLPI DI PETTINE (DA BARBA)

In questi anni in cui ai barbieri è stato riconsegnato il loro ruolo di veri artigiani si è assistito alla nascita di nuovi punti di riferimento per il men’s grooming e all’evoluzione di saloni storici che hanno affinato la propria arte nel soddisfare anche il cliente più esigente. A Milano, il barbiere è ormai un must per l’uomo di oggi: che sia per farsi ridisegnare la lunga barba da ‘hipster’, per la cura dei baffi o per una rasatura completa in stile americano, sono sempre di più gli uomini che si affidano alle mani di barbieri esperti in quello che, più che un semplice rito quotidiano, è divenuto sempre più un rituale di benessere per abbandonare la stanchezza del giorno e sentirti parte di un vero e proprio gentleman club.  Dalle ispirazioni nordamericane a quelle gipsy ogni salone ha una propria caratteristica identità che ne rinforza non solo il prestigio ma anche la sensazione, nel cliente, di far parte di un luogo unico.

Ecco i cinque saloni scelti da ManInTown per voi!

1 – GUM SALON
Lo storico salone, che prende il nome dalla brillantina in voga negli anni ’50, nasce nel 2009 e ha inaugurato l’anno scorso la sua nuova location in Corso Italia 46, infondendo la sua anima rock’n’roll a un elegante appartamento dei primi del ‘900. “Le nuove tendenze barba stanno portando sempre di più ad un mood, No Beard. La barba lunga, ormai, sta lasciando spazio a baffi curati, barbe corte e definite o addirittura completamente rasate. Il tutto ovviamente abbinato al giusto taglio di capelli, racconta Stefano Terzuolo, fondatore di GUM e brand ambassador di Braun che, insieme al suo team, lavora per reinterpretare creativamente stili innovativi, dal taglio alla barba, e per ricercare colori, sfumature e tonalità personalizzate in grado di valorizzare l’unicità di ogni cliente.
gumsalon.com

2 – ROOTS – HAIR & TATTOO
Roots – Hair & Tattoo, trasferitosi da poco in Corso San Gottardo 3, è un salone dallo stile rètro, curato in ogni minimo dettaglio dagli hairstylist e tattoo artist che vi lavorano per creare uno spazio intimo e dare l’idea di casa, così che ogni cliente possa sentirsi da subito a proprio agio.
All’interno del salone è inoltre possibile trovare in vendita prodotti esclusivi, limited edition, capsule di designer – emergenti o affermati – e oggetti personalizzati. Sulle pareti si alternano oggetti di design e immagini di icone tatuate, e anche ex voto, mentre e un’accurata selezione di libri aiuta a creare quel mix di passato e presente, capace di regalare un’esperienza indimenticabile a chi sceglie di affidarsi al team di Roots.
www.rootsmilano.com

3 – TONSOR CLUB
Nato nel 2016 dalla mente di Stefano Piuma e Mauro Bellini (già menti creative di Les Garçon de la Rue, storico salone di parrucchieri), il Tonsor Club, in Via Palermo 15, è uno spazio interamente votato alla cura dell’uomo contemporaneo, in cui è possibile dimenticarsi almeno per un po’ dei problemi quotidiani, sorseggiando un drink e sfogliando un buon libro, mentre si ascolta un brano jazz e si vive la tradizione più antica della barberia. Non a caso il nome latino ‘tonsor’ designa un ‘barbiere’, inteso come punto di ritrovo maschile in cui condividere la quotidianità d’ognuno. Il Tonsor Club non è solo un posto in cui sentirsi a casa, ma a cui appartenere, come nei più famosi gentleman’s club.
tonsorclub.com

4 – BULLFROG – MODERN ELECTRIC BARBER
Bullfrog è uno dei barbershop di Milano tra i più conosciuti punti di riferimento per il cultori del grooming. Nato nel 2013 da Romano Brida – che dopo un viaggio a New York ha importato il concept dei barber shop – offre alla propria clientela non solo un servizio di alta qualità, in un ambiente che è un mix tra quello della tradizione italiana e le atmosfere dei barber shop “di strada” nordamericani, ma anche una linea di prodotti e accessori che fanno del grooming un vero e proprio culto di lifestyle. Oltre al locale storico in Via Thaon de Revel 3, a Milano sono stati aperti altri tre store in Via Dante 4, Piazza Alvar Aalto e Largo La Foppa 4.
www.bullfrogbarbershop.com

5 – BARBERINO’S – CLASSIC ITALIAN BARBER
Dalle maniglie in ottone a conchiglia al profilo dei grandi specchi, dalle linee rètro dei mobili ai pomelli dei lavandini in ceramica: da Barberino’s tutto è avvolto nel verde, capace di ispirare calma ed eleganza e di richiamare i mosaici dei lussuosi boudoirs degli alberghi di inizio ‘900. Qui i clienti possono riscoprire i rituali, le gestualità e le autentiche abitudini del “men’s grooming”, dalla rasatura con panni caldi ai trattamenti purificanti e rivitalizzanti per il viso, oltre ovviamente al classico taglio di capelli, vivendo la sognante atmosfera di una volta. Gli store sono presenti in Via Cerva 11 e in Corso Magenta 10.
www.barberinosworld.com

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NUOVA APERTURA PER IL BISONTE A MILANO

Lo storico brand fiorentino Il Bisonte inaugura a Milano un nuovo punto vendita monomarca dedicato alla collezione uomo e donna. L’anima della boutique, per rispondere alle esigenze del mercato, è una commistione tra passato e futuro, alla quale si aggiunge una spiccata attenzione verso i materiali quali legni e pelle. Qualità e artigianalità sono, ovviamente, sempre garantite.

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Giancarlo Vitali – Time out

Dal 5 luglio al 24 settembre 2017 il Comune di Milano – Cultura, dedica a Giancarlo Vitali un prestigioso progetto espositivo, che prenderà vita nei più importanti snodi culturali della città, e avrà come suo cardine la prima grande antologica di uno dei maestri del Novecento italiano, proposta a Palazzo Reale.
Castello Sforzesco, Museo di Storia Naturale e Casa del Manzoni: questi i corollari del complesso percorso espositivo di “Giancarlo Vitali – Time Out”, progetto curato da Velasco Vitali. A ciascuna di queste sedi storiche dell’arte e della cultura meneghina, il compito di raccontare la poetica di Vitali da un punto di vista differente.
Sempre consapevole della storia da cui la sua pittura proviene, e al tempo stesso indifferente alle sirene delle mode, Vitali per settant’anni, ha avuto come unico fine e scopo quello di dipingere. Epitetato dalla critica “Ultimo pittore”, non ha mai fatto distinzione alcuna tra una tela e una lastra di rame, tra un foglio o un supporto “trovato”; ciò che conta è dipingere.
La mostra accompagna dunque il visitatore in un viaggio di oltre settant’anni, attraverso la florida produzione dell’artista lombardo, che spazia tra tele, disegni e incisioni; tutti cronologicamente articolati a partire dai primi dipinti degli anni Quaranta, già apprezzati da Carlo Carrà.
Time Out”, titolo che racchiude tutti i percorsi proposti nelle varie sedi della città, evoca quel momento di sospensione necessario per misurare i valori in campo e il ritmo delle cose, per ri-vedere, come accade all’artista nell’istante in cui si ferma davanti alla tela. “Time Out” quindi non è altro che il tempo della pittura di Giancarlo Vitali, proposto al visitatore secondo una narrazione storico-artistica.
È dunque un incontro a tu per tu con una realtà sfaccettata e ancora vividamente impressa nelle pennellate: un uomo dalle mille sfumature. Nato a Bellano, sul lago di Como, ottantasette anni fa, Vitali è orgogliosamente e ostinatamente locale, ed è proprio questa l’origine della sua universalità di artista. I riferimenti più profondi, i fari della sua indipendenza portano i volti illustri di Goya e Velàzquez, Rembrandt ed Ensor. Sono loro l’antidoto all’appiattimento, alla banalizzazione e alle tentazioni della società del “consumo” dell’arte.
Un cursus honorum che si delinea all’inizio degli anni Cinquanta, con una pittura rapida e sintetica, ritratto schietto e sincero delle origini lombarde e di una realtà popolare.
È dopo l’incontro con Giovanni Testori nel 1983, che la parabola artistica di Vitali segna un’impennata; in questi anni, il suo segno diventa potente, i dipinti sono pieni, la materia è ricca, tutto è parte di una complessità racchiusa in un impasto denso nel quale sembra essere il colore a modellare i volumi.
Tutto questo e tanto altro della sua infinita produzione, diventa materia di indagine e approfondimento, una lente di ingrandimento attraverso cui rileggere uno dei secoli più controversi, affascinanti e ricchi della storia umana: il Novecento.

www.palazzorealemilano.it/GIANCARLO_VITALI

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A cena nella magia de La Rampina

Alcuni posti sono come casa. Anzi, a volte meglio. Il calore elegante che risiede tra le mura de La Rampina è una specialità che oggi raramente si trova nei ristoranti gourmet che animano le serate milanese. A memoria, si contano sulle dita di una mano.

La storia di quest’antica osteria, inseriti anche nella guida del Gambero Rosso, si perde nelle notti del ‘500, quando le carrozze dei viandanti si fermavano sul selciato per rifocillarsi prima di entrare a Milano. Si dice anche che il generale Radetzky, scappando a gambe levate dai moti milanesi delle Cinque Giornate, si sia fermato qui. Oggi, non sono generali e non sono solo viandanti a scegliere di accomodarsi nelle sale de La Rampina, o in giardino nelle serate più fresche, ma sono milanesi e non che vogliono regalarsi un pranzo o una cena appena fuori dal caotico ritmo della città senza rinunciare all’eccellenza.

L’osteria è gestita, egregiamente, dalla famiglia Gagliardi, più o meno dagli anni ’70 e recentemente alla straordinaria cucina tradizionale di Lino Gagliardi, che prepara un risotto con osso buco semplicemente perfetto, si è aggiunta quella ricercata e di sperimentazione del figlio Luca. Giovane, appassionato e con già un’ottima esperienza alle spalle costruita a Le Buerehiesel di Strasburgo, sotto la guida dello Chef tristellato Westermann, Luca propone un menu sensibile e innovativo, senza strafare e raggiungendo equilibri di gusto impeccabili. Rigorosamente stagionale, la carta spazia quindi dalla tradizione della cucina lombarda a piatti arditi, tra i quali spiccano i risotti (su tutti il buonissimo risotto al salmerino e finger lime, seguito subito da quello al limone, scamorza affumicata e camomilla).

Infine, la cantina, uno degli ambienti, oltre alla sala del camino, più suggestivo dove oltre 500 etichette tra rossi, bianchi e rosè aspettano di essere le compagne di una serata unica. Lasciatevi consigliare da Lorenzo, secondo genito di Lino, sia per le bottiglie storiche d’annata che per vini più giovani.

www.rampina.it
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PPS: Ping Pong makes life more funny

Photo by Luca Grottoli, Stylist Francesca Ferretti

Nasce a Milano un club, o meglio una società, di Ping Pong, storico sport entrato a far parte anche delle discipline olimpiche. Il progetto, oltre a partite e tornei, prevede eventi di design, fotografia, musica, fashion e lo staff che ha ideato il PPS garantisce divertimento a 360 gradi, “senza prendersi troppo sul serio”. Come ogni sport, le divise per giocare, disegnate da Champion, sono estremamente fashion e mostrano sulla schiena la scritta PPS (Ping Pong Society). Il tennis da tavolo, come prima era definito, ha lo scopo di unire in un unicum giocatori provenienti dal mondo della moda, dell’arte, del cinema, del food, mentre la crew composta dall’artista argentino Mariano Franzetti, il dj Ruggero Isacchi e il graphic designer Vittorio Marchetti ha programmato di fare ogni volta spettacolo, in un mix di eclettismo e stravaganza, set fashion e photoshooting. Il Ping pong diventerà, così, uno stile di vita ed un modo elegantemente cool di trascorrere una serata. Il primo evento si è tenuto domenica 26 marzo all’Apollo Club, vicino ai Navigli, in collaborazione con il brand di streetwear Champion e Stiga, produttori all’avanguardia di attrezzatura da Ping Pong.
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IL FASHION FILM FESTIVAL MILANO APRE LE ISCRIZIONI

Il Fashion Film Festival Milano, fondato e diretto da Constanza Cavalli Etro, apre le iscrizioni della 4° edizione fino al 15 maggio 2017. I registi, i brand e tutte le menti creative provenienti da ogni parte del mondo sono invitati a iscrivere gratuitamente il proprio fashion video sul sito ufficiale del Festival. La scorsa edizione ha riscosso successo nel mondo della moda, ha infatti coinvolto 50 paesi, 8 giurati, più di cinquemila spettatori e ha ricevuto ben 700 video. Al progetto hanno preso parte artisti emergenti e importanti nomi, sia di registi che di brand tra i quali: Moschino, Armani, Gucci, Roberto Cavalli, Trussardi, Giorgio Armani, Loro Piana, Ermenegildo Zegna etc.  L’edizione in arrivo sarà ricca di appuntamenti e progetti, prima , durante e dopo il festival, che aspira a riconfermarsi come incubatore di talenti di qualità da tutto il mondo in modo da  favorire gli scambi culturali.
fffmilano.com
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NIKE+ RUN CLUB: PRENDONO IL VIA A MILANO E ROMA LE JDI SUNDAY

Nike + Run Club a Milano e Roma si arricchiscono di una speciale sessione domenicale. La domenica è il giorno giusto per allacciare le scarpe e correre, non ci sono scuse che tengono. Un’ora o poco più da dedicare completamente a se stessi, grazie al supporto di Esperti Coach, Trainer, Pacer e Atleti in grado di ispirare e supportare i runner – principianti e maratoneti – a correre sempre meglio e sempre più lontano. La prima Just Do It Sunday Run a MILANO è in programma domenica 19 febbraio, con una Long Run (è possibile scegliere tra 5 /7 e 10km) che costeggerà i Navigli. Al termine un brunch rifocillerà tutti i runner. A ROMA, invece, l’appuntamento è fissato alle 11.34 presso Cisalfa Sport Roma Eur. Inoltre Nike ha dato via al progetto “Nike Hoodwaves Sessions” per guardare la città con nuovi occhi, con la possibilità di vivere il training in location inaspettate e di scoprire o riscoprire i diversi quartieri di Milano, instaurando un nuovo rapporto con il luogo in cui si vive dominando lo spazio urbano con la propria training crew.
Per conoscere tutti gli appuntamenti e prenotarsi per la corsa:
nike.com/milano
nike.com/roma

nike.com

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NEW BALANCE INAUGURA IL PRIMO FLAGSHIP STORE IN GAE AULENTI

New Balance ha inaugurato il primo flagship store a Milano con un party a porte chiuse: il negozio, situato al piano terra della Torre Unicredit, in Gae Aulenti, è parte del progetto urbano di Porta Nuova. Progettato dall’acclamato architetto César Pelli, il grattacielo domina lo skyline come uno dei più alti d’Italia. Con una estensione di oltre 700 mq, il negozio è versatile e spazioso, disposto su due piani e dominato da un’imponente architettura interna – una maestosa scala centrale progettata dal team di retail design di New Balance. Disposti lungo le pareti di tutto il negozio, schermi digitali che mostrano i benefici dei prodotti New Balance, gli atleti del brand e gli editoriali più rappresentativi. Uno schermo più grande caratterizza la parte alta della scala, andando a sottolineare l’imponenza di questa struttura di design.

www.newbalance.it

@Riproduzione Riservata

RAY-BAN UNPLUG: un progetto per raccontare la socialità

L’iconico brand di occhiali da sole e da vista Ray-Ban, con la campagna di comunicazione Ittakescourage incoraggia ognuno ad agire rimuovendo gli schermi digitali davanti ai propri occhi per poter riacquistare una visione chiara del mondo reale e riconnettersi ad esso attraverso l’interazione umana.
Dal 4 al 17 Novembre Ray-Ban sarà presente a Milano, all’interno della fermata della metropolitana Duomo con una domination sul mondo Unplug.
Sul sito ufficiale di Ray-Ban è stata documentata l’esperienza Unplug di sette giovani digital influencers, che hanno vissuto 48 ore in un’area priva di segnali radio e di wi-fi in West Virginia, a Green Bank, e hanno testimoniato cosa significhi davvero, nel 2016, vivere disconnessi.

Per maggiori informazioni sulla campagna:
http://www.ray-ban.com/italy/courage

Per maggiori informazioni sull’esperienza Unplug:
http://www.ray-ban.com/italy/courage/unplug/experience

@Redazione Manintown

PREMIATA: nuovo flagship store firmato Vincenzo DeCotiis Architects

Graziano Mazza, direttore creativo e proprietario di PREMIATA, ha scelto ancora una volta Milano per celebrare l’inarrestabile crescita del brand.
L’azienda marchigiana, dal 1885 ad oggi una delle realtà più rappresentative e sofisticate del Made in Italy, ha inaugurato nel corso della fashion week di Milano una nuova boutique nel quadrilatero della moda, in Via Sant’Andrea 12, firmata dallo studio dell’Architetto Vincenzo De Cotiis.
Lo spazio è un perfetto connubio tra l’approccio sperimentale del brand PREMIATA e la chiara espressione concettuale del designer, ottenuta grazie ad un sapiente ed innovativo mix di materiali vissuti e dettagli preziosi.
Trasparenze, specchiature e metalli degli arredi accolgono e valorizzano il prodotto esposto, attraverso uno spazio fluido e artisticamente ricercato.

www.premiata.it

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Moda di Carta: le opere di Isabelle de Borchgrave a Villa Necchi Campiglio grazie al FAI

Sarà la splendida cornice novecentesca di Villa Necchi Campiglio, in via Mozart a Milano, a ospitare la mostra Moda di Carta, con oltre trenta abiti realizzati interamente in carta dall’artista e stilista belga Isabelle de Borchgrave. Organizzata dal FAI e curata da Angelica Guicciardini l’esposizione, che aprirà il 20 ottobre prossimo e chiuderà il 31 dicembre 2016, si colloca nell’ambito dell’iniziativa Manualmente, espressione dell’impegno dell’ente tutelare sulla ricerca, salvaguardia e valorizzazione dell’artigianato artistico, quest’anno incentrato sulla scoperta e rivalutazione della carta, materia dalle “mille vite”, multiforme e versatile.
A patrocinare l’evento la Regione Lombardia, il Comune di Milano e la Camera Nazionale della Moda Italiana. La mostra è stata realizzata anche grazie al contributo di Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte, main partner, e di Comieco Consorzio Nazionale per il riciclo di carta e cartone – sponsor dell’iniziativa – e si integra nel progetto di Expo in città.
L’accurata e varia selezione di modelli, che passano dai tailleur di Dior ai colorati kimono giapponesi, si inserisce perfettamente nei saloni della villa, ideata e realizzata dall’architetto Piero Portaluppi tra il 1932 e il 1935. Queste fedeli riproduzioni cartacee sono frutto di una capillare ricerca dell’artista di quegli abiti che, tra la fine dell’Ottocento e la metà del Novecento, hanno segnato la storia del fashion system, inoltre sono anche il frutto di una scrupolosa sperimentazione di quasi quarant’anni da parte della stilista, i cui materiali e le tecniche di lavorazione riescono a trasformare un elemento semplice e pregiato come la carta in vere e proprie opere d’arte, già esposte nei più importanti musei del mondo. Inoltre, grazie a questa mostra, è possibile osservare, nello spazio espositivo del sottotetto, l’allestimento del laboratorio da dove tutto prende vita.
La mostra sarà accompagnata da un catalogo edito da Skira, realizzato grazie al sostegno di Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte e arricchito da un progetto fotografico speciale realizzato da Guido Taroni per il FAI.

Moda di Carta. Opere di Isabelle de Borchgrave.
Villa Necchi Campiglio, Via Mozart 14, Milano

Da mercoledì a domenica dalle ore 10 alle 18.

www.villanecchicampiglio.it

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Il nuovo orologio, Piaget Polo S – Play a Different Game

Un orologio adatto a chi sfida le convenzioni e per una nuova generazione di uomini, quella dei “game changer”, sempre pronti a riscrivere le regole e a mostrare chiaramente che si può essere al contempo innovativi ed eleganti.
Presentato nell’atmosfera un po’ retro del The Botanical Club nel quartiere isola di Milano, Piaget Polo S rappresenta per il marchio un omaggio ad una nuova generazione di uomini “i game changer”, uomini in grado di riscrivere le regole. Già la scelta di un orologio Piaget in acciaio rappresenta la voglia di “giocare un gioco diverso” ed ecco che la Maison ha selezionato nove uomini nel mondo che potessero rappresentare l’orologio Polo S ed essere amici del marchio. Questi uomini non seguono pedissequamente le regole e sono spinti dalla passione di rendere veri i propri sogni e avere un impatto diverso sul mondo. Ogni “game changer” ha un suo ruolo professionale ed è un influencer digitale: ecco che questi uomini rappresentano lo spirito e l’ethos di questo nuovo orologio.
Un mondo, quello di Piaget, dall’allure audace e al passo coi tempi. La storia di una Maison di orologeria e gioielleria che nasce nel lontano 1874 quando Georges- Edouard Piaget apre il suo primo laboratorio di produzione di movimenti di alta orologeria nella valle de La Côte-aux-Fées. Nel 1943 , la registrazione del marchio Piaget e alla fine degli anni ’50 il lancio del primo meccanismo ultra piatto , da allora icona e firma della Maison nel campo dell’orologeria.
Nel 1979, Piaget crea un altro master piece nel mondo dell’orologeria : Piaget Polo, associato nell’immaginario collettivo a New York per il suo legame a quel gioco ed energia della città stessa.
E quest’anno sempre a New York la prima presentazione del Piaget Polo S , da qualche settimana disponibile anche in Italia.
Per la prima volta, Piaget ha racchiuso un calibro di precisione automatico in un modello in acciaio inossidabile.
Un design ingegnoso di una forma in una forma, un quadrante cuscino in una cassa di 42 mm. Un bracciale in acciaio dove gli elementi sono intercalati tra lucidi e satinati. Il risultato : un orologio che da giorno o da sera , da lavoro o da svago rappresenta la sua generazione.
La collezione è composta da cinque orologi, tutti con la stessa filosofia.

www.piaget.com

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Dal 1 al 9 ottobre a Milano si parla di Design

Conferenze, interviste, dialoghi, mostre, proiezioni, laboratori, presentazioni, installazioni, eventi.
Dall’1 al 9 ottobre 2016, Milano vivrà un momento di dialogo tra il design e il suo pubblico, una riflessione sullo stato attuale del mondo del progetto e della città, attraverso la quale diffondere il sapere e la cultura. In questo panorama, prenderà forma la prima edizione di Design City, un palinsesto di eventi dedicati alla divulgazione e alla promozione della cultura del progetto a Milano.

www.designcitymilano.it

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Gucci annuncia l’apertura del “Gucci Hub”: la sua nuova sede Milanese

E’ stato inaugurato il Gucci Hub, nuova sede milanese del celebre marchio della moda che ha scelto di ridare vita a un edificio ricco di memorie per la città: la ex-fabbrica aeronautica Caproni, costruita nel 1915.
Nel 2013 Gucci sceglie quest’area per farne la sede dei propri uffici e affida a Piuarch – noto studio milanese di architettura, www.piuarch.it – l’incarico di recuperare il patrimonio architettonico preesistente definendo un impianto volumetrico e concettuale capace di accogliere le esigenze di un moderno headquarter.
Al termine di un meticoloso processo di restauro della struttura originaria, il nuovo “Gucci Hub” è oggi un complesso di 35.000 metri quadri che raggruppa insieme per la prima volta tutti gli uffici di Milano del marchio, gli showroom, lo spazio destinato alle sfilate, le attività grafiche e il foto studio, all’interno di una location che oggi ospita oltre 250 persone.
La nuova sede Gucci a Milano nasce come progetto 100% sostenibile: un bosco, una piazza alberata, giardini diffusi, pati e pareti verdi, il tutto in armonia con il linguaggio storico degli edifici, che, insieme alla certificazione Leed Gold, mette al centro la qualità del vivere lo spazio di lavoro.

www.gucci.com

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CHI E’ CHI AWARDS 2016: BLACK TIE EDITION

CHI E’ CHI AWARDS, giunti ormai alla loro XVI edizione, sanciscono l’inizio della settimana della moda milanese premiando i personaggi del mondo dello spettacolo, dello sport, del giornalismo e della moda che si distinguono per la loro eleganza e per il savoir vivre. Il 20 settembre, nella prestigiosa cornice della sala Alessi di Palazzo Marino, a Milano, una speciale giuria ha riconosciuto e premiato per la loro eleganza alcuni tra i più noti personaggi italiani, tra cui l’ex calciatore juventino Alessandro Del Piero, noto anche per il suo savoir-faire dentro e fuori dal campo da gioco e ora creatore di una linea di scarpe da golf, a cui è andato il premio come “Sportivo più elegante”, Pierfrancesco Favino, riconosciuto come il “Miglior Attore e interprete dello stile Italiano” e il giornalista Ferruccio de Bortoli, presidente dell’Associazione Vidas di Milano, già direttore del Corriere della Sera, insignito del premio speciale intitolato a Elio Fiorucci.
Inoltre sono stati premiati anche Andrea Incontri, come Miglior Stilista, Davide Marello quale Miglior Stilista Emergente e il brand italiano Pal Zileri, come Miglior Marchio Moda Uomo.
Fra le varie tipologie di eleganza maschile prescelte dalla giuria ha brillato anche quella ironica e disincantata di Guido Taroni, giovane e già celebre fotografo, nipote del famoso Giovanni Gastel e pronipote di Luchino Visconti.

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Deejay Ten: Milano si prepara a celebrare la XII° edizione

E’ stata presentata la dodicesima edizione della DEEJAY TEN, corsa non competitiva di 10 Km che il 9 ottobre attraverserà Milano.
Per preparare i runner al meglio, per questa edizione Nike mette a disposizione di tutti una serie di servizi e attività: la possibilità di essere ispirati e motivati da atleti professionisti, le sessioni di corsa del Nike Run Club – per iscriversi basta registrarsi su Nike.com/Milano – e una nuova e speciale iniziativa che coinvolge 100 Personal Pacer, con il compito di assistere, motivare e scortare il proprio runner giorno della gara dalla linea di partenza a quella d’arrivo.

Registrandosi al programma di allenamento su Nike.com/Milano, infatti, ogni runner riceverà indicazioni e suggerimenti per la preparazione alla 10km.

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BLUE HABITAT: NEL BLU DIPINTO DI BLU

Presso lo Spazio Killer Kiccen in Via Pestalozzi, 10 a Milano, dal 21 settembre al 20 novembre 2016 è ospitata la mostra dell’artista spagnolo Kraser, residente a Milano e noto a livello internazionale per le sue partecipazioni a numerose esposizioni d’arte e per i live painting in vari festival. Le sue opere sono state più volte inserite in libri e riviste e lui stesso si è occupato dell’organizzazione di diverse kermesse ed esposizioni. “Blue Habitat” rappresenta un’occasione per immergersi nel surreale mondo onirico del pittore, che imprime su tela i suoi sogni, rigorosamente dipinti di blu. Diversi sono i soggetti rappresentati, dal mondo animale e vegetale fino a piccole architetture e all’iconografia della chiave, un elemento costante nei suoi lavori.

Spazio Killer Kiccen
Via Pestalozzi, 10, Milano
Dal 21 settembre al 20 novembre 2016
Orari Mostra: Lunedì / Venerdì ore 10.00- 18.00

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Emporio Armani lancia la campagna advertising autunno/inverno 2016/2017

Pareti di cemento, texture tattili e scabre, una scaffalatura riempita di libri, una scala di metallo e un divano di pelle dalle linee moderniste: sono tutti gli elementi di una rappresentazione insieme scarna e intensa, realizzata a Milano dal fotografo Lachlan Bailey.

La fisicità dei modelli (Luna Bijl, Damaris Goddrie, Ophelie Guillermand, Jordy Baan e Kit Butler) è spontanea e rilassata, le immagini esprimono una nonchalance urbana che rinnova il senso di appartenenza da sempre associato a Emporio Armani.
Le fotografie descrivono un ambiente raccolto: forse un club underground, situazioni di socialità metropolitana senza una precisa caratterizzazione geografica, fluida e intima, un non-luogo di spiriti simili.

www.armani.com

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