Uyn: innovazione e sostenibilità nell’abbigliamento sportivo

Per molti brand, produrre capi di abbigliamento a basso impatto ambientale è ormai una missione. È così anche per UYN® (Unleash Your Nature), giovane azienda italiana leader nell’abbigliamento funzionale ad alto contenuto tecnologico. Guidato dall’idea di ridurre la dipendenza dalle fibre sintetiche derivate dal petrolio, il brand mostra grande sensibilità verso temi quali sostenibilità e impatto ambientale. Natura, tecnologia e scienza sono i tre principi che ispirano i nuovi sviluppi ed esprimono la filosofia del marchio.

Proprio durante le ultime settimane, il brand ha posato una nuova pietra miliare nella sua giovane storia con l’inaugurazione di AREAS, Academy for Research and Engineering in Apparel and Sport. AREAS è il moderno laboratorio di ricerca e sviluppo dell’azienda, un’accademia per studiosi e giovani talenti nel campo tessile, ma anche un hub creativo per il design di prodotto e della comunicazione.

UYN, giovane azienda italiana, si impegna per garantire un abbigliamento sportivo tecnologico e a basso impatto ambientale.
L’abbigliamento sportivo a basso impatto ambientale di UYN

La collezione Biotech di UYN

La nuova capsule è realizzata con fibre derivate dalla natura e potenziate attraverso la tecnologia, proprio per portare l’abbigliamento sportivo nella nuova era del post-sintetico. Inoltre, segna un punto di svolta con intimo e calze realizzati per la prima volta con fibre derivate da ingredienti naturali. Il risultato è l’unione definitiva di performance e sostenibilità, natura e tecnologia.

Attraverso la collezione Biotech, l’azienda prosegue nella sua missione di ridurre la dipendenza dalle fibre sintetiche, derivate dal petrolio con alto impatto ambientale, garantendo al tempo stesso elevate prestazioni di resistenza, asciugatura, traspirazione e termo-regolazione.

I capi della linea Biotech sono il risultato delle ricerche condotte da AREAS in partnership con alcuni tra i migliori atleti al mondo. Una collaborazione strategica che ha permesso alla collezione di essere testata in discipline sportive e condizioni atmosferiche diverse. Nell’ambito degli sport invernali, UYN è anche partner, con il suo intimo tecnico, delle principali nazionali di sci, tra cui Italia, Austria, Francia, Slovenia, Slovacchia, Repubblica Ceca, Spagna, Gran Bretagna e Cina.

La nuova collezione Biotech.
La collezione Biotech di UYN

I materiali del futuro: le fibre bio-based

La collezione introduce per la prima volta i biomateriali di nuova generazione nel settore dell’abbigliamento sportivo. In particolare le nuove fibre bio-based sono Kapok, Flexicorn, Biolight, Ecolypt e Natex. I capi di abbigliamento comprendono tre nuovi modelli, attraverso i quali UYN reinventa l’intimo tecnico: Energyon, Evolutyon e Fusyon Biotech. Maglie e pantaloni sono realizzati fino al 99% con un sofisticato mix di bio-fibre che sostituisce i tradizionali materiali sintetici. Le nuove linee si caratterizzano per le qualità performanti e per la straordinaria sensazione di comfort naturale sulla pelle.

La prima collezione Biotech si completa poi con le calze Ski One Biotech, progettate per gli sciatori che cercano il perfetto incontro di performance e comfort. Le calze sono realizzate attraverso l’ingegnerizzazione dei cinque bio-materiali. Il risultato è una straordinaria termo-regolazione grazie alle proprietà isolanti della fibra kapok, alta traspirabilità e una straordinaria sensazione di naturale morbidezza sulla pelle.

IN DIALOGO CON L’ATTORE STEPHEN ODUBOLA: “Mi piacerebbe recitare in un ambito tribale”

Incontriamo l’attore inglese Stephen Odubola, noto al grande pubblico soprattutto per il suo ruolo di protagonista nel film Blue Story di Paramount Pictures, scritto e diretto da Rapman e interpretato da Micheal Ward e Sean Sagar. Il film racconta di una guerra tra bande che mette a repentaglio il legame di una vita tra alcuni amici del sud di Londra e ha ottenuto recensioni eccezionali per “l’elegante grinta e la vibrazione volatile” con cui ha descritto un mondo governato dalla spavalderia e dalla vendetta di un folle leader del branco.

Il suo prossimo ruolo sarà però nei panni di Johnny nella serie drammatica in quattro episodi Boiling Point della BBC, insieme a Stephen Graham e Vinette Robinson. La serie, basata sul pluripremiato film di Netflix del 2021, riprende a sei mesi di distanza dal punto in cui il film era stato interrotto e ha ricevuto recensioni entusiastiche per la sua tensione incalzante e l’approccio coinvolgente alle riprese. L’intervista di MANINTOWN:

Total look AMI
Total look AMI

«Avevo sedici anni quando ho deciso che quella era la strada che volevo seguire e, onestamente, stavo solo improvvisando. Non avevo idea di quello che stavo facendo, ma sapevo che volevo farlo funzionare»

Da dove nasce la tua passione per la recitazione e quando hai deciso di intraprenderla a livello professionale?

Ho iniziato nelle recite della scuola elementare e ho amato il teatro come materia solo successivamente guardando sempre avanti perché mi divertivo. Non ho mai considerato la recitazione come una potenziale carriera, finché non ho visto persone come John Boyega sullo schermo e ho pensato: «Oh, aspetta, forse posso provarci anch’io seriamente!».

Avevo sedici anni quando ho deciso che quella era la strada che volevo seguire e, onestamente, stavo solo improvvisando. Non avevo idea di quello che stavo facendo, ma sapevo che volevo farlo funzionare. Così, ho iniziato a fare audizioni per cortometraggi e lavori studenteschi attraverso siti come Castingcallpro e Starnow e alla fine ho messo insieme un curriculum da mostrare a potenziali agenti. Dopo un paio d’anni, finalmente sono stato rappresentato dal mio primo agente!

Shirt JACQUEMUS, pants and shoes AXEL ARIGATO
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Cosa ci puoi dire del tuo personaggio nella serie Boiling Point?

Interpreto il ruolo di Johnny. È un personaggio nuovo e si rende subito conto di non essere all’altezza della situazione. E non solo! Dopo aver visto l’ambiente professionale e frenetico della cucina, inizia a pensare: «Sono davvero tagliato per questo?». Johnny è anche un neo-padre con grandi responsabilità e ha alle spalle un vissuto molto complesso. Nel corso della serie, si vedono emergere nuovi lati del personaggio. In sostanza, vuole solo imparare e migliorare, ma se riuscirà a superare la sindrome dell’impostore… Insomma, dovrete continuare a guardarlo.

Come ti relazioni con il tuo personaggio? Hai seguito qualche metodo specifico per farlo?

Una volta nella vita reale mi sono sentito Johnny. Il mio primo lavoro in assoluto è stato nei palchi dell’hospitality dello stadio del Chelsea e, proprio come Johnny, è facile rendersi subito conto di non essere all’altezza, perché la cucina è qualcosa a cui bisogna abituarsi. È un ambiente in cui o si affonda o si nuota. Così ho rivissuto la mia esperienza passata per far sentire Johnny il più naturale possibile.

«Lavorare con questo cast e questa troupe è stato un piacere assoluto e abbiamo collaborato tutti come una squadra »

Come sono state le riprese sul set? Era così stressante come viene rappresentato nel film?

Siamo solo bravi in quello che facciamo… scherzo! Dietro le quinte c’era un ambiente molto collaborativo ed elettrico, nonostante la tensione e lo stress rappresentati nella serie. A volte ci siamo sentiti un po’ claustrofobici per gli spazi stretti in cui dovevamo muoverci e per non urtare le telecamere e le attrezzature della cucina. Immagino che questo sia entrato in gioco quando sembrava che fossimo sotto forte pressione. In tutta onestà, lavorare con questo cast e questa troupe è stato un piacere assoluto e abbiamo collaborato tutti come una squadra per assicurarci di mantenere le cose leggere anche fuori dalla macchina da presa.

Shirt JACQUEMUS, pants and shoes AXEL ARIGATO
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«Dai miei personaggi imparo e sperimento cose che non potrei mai ottenere altrove»

Tra tutti i personaggi che hai interpretato, ce n’è uno in particolare che ti è rimasto impresso?

A dire il vero mi sono rimasti impressi tutti in un modo o nell’altro. Dai miei personaggi imparo e sperimento cose che non potrei mai ottenere altrove. In Blue Story ho rivissuto esperienze molto simili a quelle della scuola secondaria. In A Violent Man, ho sperimentato brevemente come ci si sente in prigione e in un ambiente costantemente chiuso; l’intero film è stato girato nella cella di una prigione. In Boiling Point, invece, ho imparato le pratiche degli chef e sono diventato più consapevole di alcuni temi e questioni come l’identità di genere, le disabilità invisibili, le dipendenze, la salute mentale e altro ancora. Ognuno di essi porta con sé un’esperienza diversa e preziosa che sicuramente ricorderò.

C’è un personaggio che non hai ancora esplorato e che ti piacerebbe interpretare?

Non so perché, ma vorrei recitare in un ambito tribale. Qualcosa di simile ad Apocalypto, The Revenant o anche Avatar. Vorrei attingere a questa dissociazione dalla modernizzazione ed esplorare un personaggio che si concentra esclusivamente sulla sopravvivenza e sulla famiglia. Penso che potrebbe essere davvero interessante e molto diverso dai miei progetti precedenti.

Total look BOSS
Total look BOSS

«Per me il talento è ciò che una persona possiede e che la rende unica, ma soprattutto quello che le viene anche naturale»

Quale sarebbe il tuo ruolo dei sogni?

È difficile! Ce ne sono così tanti! Ho sempre voluto interpretare un supereroe. Datemi qualsiasi potere e ci sto!

Come definiresti il talento?

Per me il talento è ciò che una persona possiede e che la rende unica, ma soprattutto quello che le viene anche naturale. Non significa necessariamente saper recitare o cantare, ma anche saper parlare molte lingue o dipingere. Credo che il “talento” sia soggettivo e alla fine della giornata dovrebbe farti provare un senso di realizzazione.

A cosa stai lavorando al momento? Progetti futuri?

Al momento mi sto godendo la campagna stampa di Boiling Point, ma ho anche un film in uscita intitolato Gassed Up, che sarà presentato in anteprima al London Film Festival di quest’anno e uscirà nelle sale l’anno prossimo.

Total look TOD'S
Total look TOD’S

Crediti:

Fotografo: Kirk Truman @kirktruman

Styling: Sarah-Rose Harrison @sarahroseharrison

Grooming: Lauraine Bailey @laurainebailey

Dream Of A Blue Garden: a Milano la mostra di Martina Giammaria X Portofino Dry Gin

Va in scena dal 14 al 28 settembre 2023 Dream Of A Blue Garden, la temporary exhibition della fotografa Martina Giammaria ideata da PhMuseum presso gli spazi di Condominio a Milano.
Realizzata in collaborazione con Portofino Dry Gin, la mostra anticipa la terza edizione dei PhMuseum Days, il festival di fotografia che si svolgerà a Bologna dal 22 settembre all’1 ottobre con il sottotitolo I Don’t Know How To Respond To That, esplorando il rapporto tra gli esseri umani e la tecnologia.

Dream Of A Blue Garden, ph. Martina Giammaria
Dream Of A Blue Garden, ph. Martina Giammaria

La mostra Dream Of A Blue Garden

La personale di Martina Giammaria nasce in continuità con l’impegno di Portofino Dry Gin a sostegno degli artisti emergenti. Ogni anno, infatti, il brand invita un professionista della fotografia ad abbracciare il tema dei PhMuseum Days utilizzando il borgo di Portofino come set della propria ricerca concettuale e creativa.

Questa volta lo spettatore è accompagnato in una Portofino surreale e onirica, dove due danzatori reinterpretano il paesaggio circostante, diventandone con il tempo parte integrante e armonica. Seguendo un suono impercettibile, aiutano la fotografa a creare un’atmosfera di meraviglia. I loro gesti trasportano in una Portofino sognante, vissuta attraverso luce, vento, acqua, roccia e piante. La particolarità è che alcune immagini, generate tramite intelligenza artificiale attingendo alla memoria collettiva che si manifesta digitando la parola Portofino, mostrano un altro livello di incertezza, un sogno nel sogno che mantiene le caratteristiche del luogo senza essere però nessun luogo specifico.

Dream Of A Blue Garden, ph. Martina Giammaria
Una foto della mostra, ph. Martina Giammaria

Intervista a Chris Egger, CMO e Co-Founder di Portofino Dry Gin

Quando è nata la tua passione per l’arte (in particolare la fotografia)?

È una passione che nasce prima di Portofino Dry Gin. Sono appassionato di fotografia documentaria e mi sono ispirato allo stile di Martin Parr e Slim Aarons nella creazione dell’immagine del marchio. Infatti, esiste una fotografia di Slim scattata dal nostro giardino botanico a Portofino nel 1977. Col tempo abbiamo naturalmente voluto collaborare con diversi fotografi e scoprire la loro interpretazione di Portofino. Grazie all’aiuto dei nostri amici del PhMuseum, abbiamo accesso a una curatela di artisti emergenti e affermati: ogni anno invitiamo un fotografo a Portofino e poi pubblichiamo il suo lavoro nell’ambito del festival internazionale di fotografia PhMuseum Days.

 Un commento sull’ultimo lavoro di Martina Giammaria?

Martina è un’artista affermata. Il suo stile surreale ci ha colpito molto e ci siamo subito innamorati delle sue idee originali. È stato un vero piacere lavorare con lei e con tutto il team di PhMuseum.

Dream Of A Blue Garden, ph. Martina Giammaria
Dream Of A Blue Garden, ph. Martina Giammaria

«Il progetto Dream of a Blue Garden porta il pubblico in una Portofino surreale e onirica, dove due ballerini reinterpretano il paesaggio circostante diventando parte armonica di esso»

Quanto avete ritrovato della vostra Portofino all’interno di queste immagini?

Non si riconosce Portofino perché il panorama della baia non è riprodotto – almeno non fedelmente – nelle fotografie di Martina. Il progetto Dream of a Blue Garden porta il pubblico in una Portofino surreale e onirica, dove due ballerini reinterpretano il paesaggio circostante diventando, nel tempo, parte armonica di esso. Si riconosce l’iconico colore blu della nostra bottiglia e un’interpretazione paesaggistica fatta dell’intelligenza artificiale.
 
Cosa ne pensi della relazione tra arte e intelligenza artificiale?

L’intelligenza artificiale apre nuove frontiere artistiche. Nel progetto di Martina, questo strumento rivela un’interpretazione molto stereotipata e semi-realistica di Portofino. Le case colorate, la vegetazione rigogliosa, il mare blu turchese e i personaggi risaltano in modo enigmatico.

Dream Of A Blue Garden è stata inaugurata lo scorso giovedì 14 settembre presso Condominio in Via Melchiorre Gioia 41 a Milano. Sarà poi aperta al pubblico fino al 28 settembre 2023.

Dream Of A Blue Garden, ph. Martina Giammaria
Dream Of A Blue Garden, ph. Martina Giammaria

Montblanc: The Library Spirit arriva a Shangai e a New York

L’avevamo già scoperta durante la scorsa Design Week a Milano, ma  solo oggi si conclude l’ultimo capitolo della campagna Montblanc The Library Spirit. Questa volta, l’invito è quello di scoprire le identità dinamiche di New York e Shanghai attraverso i loro spazi letterari e gli esploratori che si avventurano tra gli scaffali alla ricerca di nuove idee e ispirazioni. Che si tratti di Milano, Londra, Parigi, New York o Shanghai, le biblioteche presenti in ogni città del mondo possiedono un fascino, uno spirito e uno stile espressivo unici, che riflettono il luogo in cui si trovano. 

La collezione Extreme 3.0, Montblanc
La collezione Extreme 3.0, Montblanc

L’ispirazione della campagna The Library Spirit di Montblanc

Marco Tomasetta, Direttore Artistico della Maison, racconta: «Le biblioteche e le librerie offrono uno sguardo avvincente e affascinante sull’anima di una città, di un Paese, di una cultura. Sono luoghi di rivelazione, ispirazione e creatività, dove le storie trovano rifugio e le idee vengono custodite con cura in attesa di essere scoperte o riscoperte. Questa campagna ci ha portato in tutto il mondo perché, anche se le parole hanno un potere universale, ogni città subisce influenze diverse, che trovano espressione nelle biblioteche. Le persone che le vivono hanno personalità e stili unici, ma c’è sempre Montblanc ad accompagnarle nel loro percorso di scoperta».

New York ospita un proprio network di biblioteche che esprimono l’identità unica della città: un polo internazionale di suggestioni, in grado di attrarre menti creative, talentuose e appassionate provenienti da tutto il mondo. La singolarità della sua architettura e dei suoi musei, nonché la sua vivace scena artistica, rappresentano lo spazio perfetto per lo scambio e lo sviluppo di pensieri creativi. Questo spirito pionieristico, innovativo e vibrante, vive in ogni newyorkese.

Nella città di Shanghai invece le immagini sono state realizzate in una libreria locale e hanno per protagonista Jing Boran, attore e ambassador globale del brand Montblanc. La scelta della location rappresenta perfettamente il mix di tradizione e modernità che caratterizza la città: la sua impressionante selezione di opere letterarie in un ambiente arredato in modo tradizionale si contrappone al panorama ultramoderno dello skyline di Lujiazui sullo sfondo.

La collezione Montblanc Extreme 3.0

Gli accessori protagonisti comprendono la collezione di pelletteria Extreme 3.0 caratterizzata dal design ispirato alle immagini di Grete Gross, la responsabile della pubblicità di Montblanc che negli anni ’20 influenzò profondamente il linguaggio visivo della Maison. Razionale e geometrico, il suo stile grafico era un diretto richiamo all’allora attuale movimento Bauhaus. I nuovi accessori fondono quindi design innovativi e tonalità inedite come nel caso della nuova Bag 142 caratterizzata dal design elegante e allungato che ricorda lo stantuffo dello strumento da scrittura Meisterstück, il sistema di caricamento per l’inchiostro utilizzato dal 1948 o della envelope e dello zaino con fibbia M LOCK 4810 che si ispira al mondo dell’arrampicata.

La palette colori esalta il blu felce, una raffinata sfumatura del color foglia di tè, ampliando anche gli accessori disponibili in verde britannico e nella tonalità di grigio ferro battuto a cui si aggiunge una speciale variante argento brillante. 

 Alla pelletteria si uniscono lo strumento da scrittura fineliner StarWalker SpaceBlue Metal, il segnatempo 1858 Iced Sea Grey Dial e i nuovi auricolari in-ear MTB 03. Tutte le proposte combinano funzionalità ed eleganza e sono pensate per accompagnare nel percorso verso il proprio successo. 

La collezione Extreme 3.0, Montblanc
La collezione Extreme 3.0, Montblanc

Da Ernia a Penn Badgley: le star agli eventi esclusivi

Per celebrare la conclusione della campagna sono stati organizzati due esclusivi eventi a New York e Shanghai. A New York, all’interno della stessa location in cui è stata scattata la nuova campagna, l’esclusivo loft degli Stephan Weiss Studios, si è svolto uno speciale cocktail party seguito da un DJ set curato dalla super DJ Peggy Gou, che ha preso parte anche alla serata. Insieme a lei, hanno partecipato numerosi ospiti internazionali tra cui: l’attore Adrien Brody vincitore dell’oscar come miglior protagonista per il film Il Pianista, Penn Badgley protagonista della serie You, l’attrice e regista Chloë Sevigny, il cantante Ernia, insieme all’attrice Sveva Alviti e all’imprenditore e content creator Carlo Sestini, la super modella Stella Maxwell, l’attore Alex Pettyfer, Violet Chachki, lo scrittore Derek Blasberg, il content creator Renan Pacheco insieme ai protagonisti degli scatti della campagna Liya Kebede e Garrett Neff.

BANG & OLUFSEN X FERRARI: un connubio di stile forza e precisione

Bang & Olufsen, il noto brand danese che da quasi un secolo contribuisce a diffondere prodotti per l’acustica di altissima qualità, ha presentato ieri la sua nuova collaborazione con Ferrari con un evento nel cuore di Milano. Una nuova collezione che evidenzia la maestria del brand nella lavorazione dell’alluminio ed esalta la passione dei due brand per lo stile, la potenza e la precisione. La collezione include alcuni modelli di cuffie e speaker, ora realizzati in una nuova veste: l’home speaker wireless Beosound 2, le cuffie Beoplay H95, gli auricolari Beoplay EX e lo speaker portatile Beosound Explore per la prima volta sono declinati in una appassionata tonalità di rosso, inconfondibile simbolo dell’estetica del marchio Ferrari.

La nuova collezione di Bang & Olufsen in collaborazione con Ferrari, Ph. Alberto Feltrin
La nuova collezione di Bang & Olufsen in collaborazione con Ferrari, Ph. Alberto Feltrin

«Siamo entusiasti di questa collaborazione: abbiamo percepito un grande coinvolgimento nell’avviarla, con l’emozione di trovarci in un momento storico per la nostra azienda», ci racconta Kristian Teär, CEO di Bang & Olufsen. «L’occasione ci ha permesso di ripercorrere le nostre rispettive storie e le idee che hanno generato due grandi brand come B&O e Ferrari. I fondatori, Enzo Ferrari da un lato e Peter Bang e Svend Olufsen dall’altro, sono accomunati da personalità forti e grandi progetti con i quali hanno ridefinito il modo di lavorare nei rispettivi settori, sfidando lo status quo. Le loro eredità non sono state scalfite dal tempo e ancora oggi ispirano entrambi i marchi a superare nuovi traguardi».
Tra i personaggi ospiti della serata anche esponenti del mondo dello spettacolo, il rapper Tony Effe, la star televisiva Dee Jackson e David Garrido, presentatore di Sky Sport che ha intervistato i due CEO.

La Ferrari Collection di BANG & OLUFSEN

La nuova collezione sceglie questa volta un linguaggio diverso rispetto ai canoni tradizionali del brand: la qualità del design resta invariata, ma ogni pezzo sembra voler farsi notare, esattamente come le supercar che non passano inosservate ovunque si trovino. Ed eccola nel dettaglio:

Beosound 2

È il classico home speaker di Bang & Olufsen che garantisce un’esperienza acustica di qualità impeccabile erogata a 360 gradi, in grado di colmare qualsiasi spazio. Un design versatile con la giusta flessibilità per posizionare lo speaker a pavimento, ma anche su un tavolino o su un ripiano, con la possibilità di spostarlo facilmente da una stanza all’altra.

Beoplay H95

Sono le cuffie di punta del catalogo Bang & Olufsen, dotate di tutte le più recenti innovazioni tecniche e con le migliori prestazioni della categoria. I driver in titanio personalizzati erogano un suono più pulito e incisivo che mai, mentre la funzione adattiva di cancellazione del rumore di fondo (Active Noise Cancellation) consente a chi le indossa di regolarle semplicemente ruotando l’anello in alluminio del padiglione auricolare. Rifinite in pregiata e morbida pelle di agnello e caratterizzate da 38 ore di ascolto continuo, le Beoplay H95 sono costruite per sfidare il tempo.

Lo speaker portatile Beosound Explore e gli auricolari Beoplay EX, Ph. Alberto Feltrin
Lo speaker portatile Beosound Explore e gli auricolari Beoplay EX, Ph. Alberto Feltrin

Beosound Explore

È lo speaker portatile ideale per seguirti all’aria aperta. Con un grado di protezione IP67, ovvero con una specifica resistenza all’acqua e alla polvere, Beosound Explore è progettato per accompagnarti sempre e ovunque. Equipaggiato con Bluetooth e Fast Pairing, ti offre musica sempre a portata di clic per lunghissime avventure outdoor, fino a un massimo di 27 ore di riproduzione.

Beoplay EX

Sono gli auricolari true wireless più potenti di Bang & Olufsen, dotati di funzione di cancellazione attiva del rumore per una qualità acustica impareggiabile, completati dalla loro elegante custodia di ricarica wireless che permette di godersi fino a un massimo di 20 ore di ascolto in movimento. Grazie ai sei microfoni e alla tecnologia di beamforming intelligente, i Beoplay EX possono essere utilizzati egregiamente non solo per il lavoro ma anche per godersi ogni sfumatura della propria musica.

David Garrido, Benedetto Vigna, CEO di Ferrari, e Kristian Teär, CEO di Bang & Olufsen, Ph. Alberto Feltrin
David Garrido, Benedetto Vigna, CEO di Ferrari, e Kristian Teär, CEO di Bang & Olufsen, Ph. Alberto Feltrin

La Ferrari Collection è disponibile online sullo store di Ferrari oltre che nei negozi Bang & Olufsen e Ferrari in tutto il mondo.

Torna Polifonic Festival in Puglia

Siamo stati al consueto appuntamento estivo con Polifonic Festival in Puglia, giunto quest’anno alla sua sesta edizione. La Valle d’Itria dal 27 al 30 Luglio diventa lo scenario d’eccezione di uno dei più celebri festival di musica elettronica del panorama internazionale, che ci ha proposto una experience immersiva attraverso il fil rouge del tema 2023: Ecosistemi. Il palinsesto ha visto protagonisti artisti internazionali d’eccezione che si sono esibiti nella cornice di location magiche e suggestive, come Masseria Capece,
Cala Maka e le Palme Beach Club. La Masseria Capece è senz’altro il luogo che ha caratterizzato l’edizione: un simbolo archetipico dell’architettura locale che sorge nel territorio di Cisternino e vanta una storia molto antica, probabilmente antecedente agli anni ’30 del 1700. Qui, un oliveto millenario si estende per circa 35 ettari in un’area pedecollinare con una vista eccezionale sulla Piana degli Ulivi e sulla costa. La serata conclusiva si è tenuta direttamente con i piedi nella sabbia e la vista sul mare cristallino de Le Palme Beach Club, in località Capitolo, a sud di Monopoli.

Polifonic Festival

Musica elettronica, location nella natura e artisti internazionali

Il concetto di ecosistema, inteso come insieme di organismi viventi e sostanze non viventi che scambiano materia e energia in un’area circoscritta, si sviluppa all’interno di Polifonic Festival. Environment, Commitment, People e Food sono i quattro ecosistemi che, interconnessi tra loro, sono accomunati da un’unica mission: valorizzare il territorio pugliese agli occhi di un ricercato pubblico internazionale sensibilizzando su tematiche di grande attualità e, al contempo, coinvolgere le comunità locali della regione dove il Festival ha sviluppato le sue radici.

All’interno di questi ecosistemi si inserisce come esperienza trasversale, ma di fondamentale importanza, la proposta musicale di alto livello di Polifonic Festival, mix unico di disco, house, techno e non solo. Nella line up pugliese si esibiranno artisti nazionali e internazionali come Nu Genea (Live Band), Marcel Dettmann (House Set), DJ Tennis, KiNK, Kerri Chandler, Young Marco, Job Jobse, Skee Mask, Avalon Emerson, DJ Nobu e SHERELL.

La collaborazione con Honor

In occasione del lancio della nuova serie HONOR 90, quest’estate l’azienda leader mondiale del mondo tech, arriva in Puglia proprio per una collaborazione speciale con Polifonic Festival.
Il concept del Festival si sposa perfettamente con la campagna Share your Vibe di Honor che ci presenta in questi giorni il nuovo modello di smartphone: Honor 90.

Lo smartphone, infatti, è stato ideato per essere un vero e proprio concentrato di innovazione e stile, perfetto per l’intrattenimento dei più giovani che desiderano catturare le proprie avventure estive, e racchiudere non solo la bellezza visiva ma anche le emozioni, i sentimenti e l’energia di ciò che li circonda, aiutandoli così a connettersi con il mondo esterno e con gli altri.
L’unione tra HONOR e Polifonic è nata proprio dalla condivisione di valori comuni con l’obiettivo di sensibilizzare su tematiche importanti e attuali: l’attenzione all’ambiente, con location scelte nel rispetto e nella valorizzazione del contesto naturale; l’impegno nella tutela del territorio locale; le persone al centro dell’evento artistico che favorisco l’interscambio culturale e sociale; e infine, l’offerta culinaria che racconta le radici pugliesi in chiave contemporanea.
Il nuovo device, con il suo sistema a tre fotocamere è stato il compagno ideale per scattare i momenti più belli del Festival e continuerà ad esserlo per quelli che verranno nel corso dell’estate.

Honor x Polifonic
Honor x Polifonic
Polifonic Festival
Polifonic Festival

Questa estate ti porto al mare: nelle Marche

Questa estate ti porto al mare”. Comincia così il nostro viaggio alla scoperta delle Marche con Manuel Ritz, noto brand nel portfolio della storica manifattura Paoloni, che ha sede proprio tra le dolci colline marchigiane e in questi giorni ci racconta della sua nuova collezione, una capsule perfetta da indossare nelle nostre giornate estive.

Ispirata ad una frase che appartiene al vissuto e al lessico comune, “questa estate ti porto al mare” rappresenta un richiamo a quando, durante l’infanzia, si aspettava l’estate come il momento preferito dell’anno, racconta Diletta Paoloni. Presentata in modalità see-now-buy-now, si compone di due T-shirt, due polo e una camicia genderless. Ogni capo è contraddistinto da frasi ironiche e divertenti, realizzate in collaborazione con l’illustratore Miciolangelo, che ben rappresentano l’essenza solare e spensierata, caratteristica del brand. Le grafiche di “bella come uno Spritz al tramonto”, “sea you tomorrow”, “il resto può aspettare”, “restate che è estate”, “oggi mi abbronzo, domani mi sbronzo” sono infatti espressione dell’atmosfera tipica di un’estate italiana, vissuta con il sorriso.

Alla scoperta della riviera del Conero

Questo viaggio però, è anche l’occasione per conoscere più da vicino le Marche, un territorio che ha molto da offrire tutto l’anno. Mare, sole, storia e cultura, incantevoli spiagge diverse tra loro, alcune addirittura con tratti caraibici: il Conero ad esempio, è un luogo incantevole ed unico nel suo genere, un piccolo paradiso incastonato sulla costa.
Accogliente, con eccellente gastronomia, è un posto ideale per trascorre vacanze fra vita attiva e relax. Eccovi qualche highlights:

Il Clandestino Susci Bar (gioco di parole voluto dai fondatori, ndr) si trova nella pittoresca baia di Portonovo, circondato da scogli bianchi, acqua turchese, lavande e ginestre nelle colline adiacenti. È la perla del parco del Conero, un’oasi incontaminata e ricca di una macchia mediterranea dai profumi intriganti che avvolgono gli ospiti. Il locale (primo classificato per 50 Top Italy come migliore ristorante di pesce) ha tanto da raccontare ai visitatori, una storia di profumi e sapori sempre nuovi, che si susseguono armoniosamente nel corso dell’ esperienza gourmet.

Il Clandestino Susci Bar Marche
Il Clandestino Susci Bar

Una serata nella vivace Civitanova Marche

Civitanova Marche è una delle località di mare più apprezzate. Spiagge, locali, negozi sempre in prima linea con le nuove tendenze ma anche anche ricca di storia e cultura, grazie al suo borgo in collina, Civitanova Alta. È una meta perfetta per sorseggiare un aperitivo al tramonto in uno dei vivaci stabilimenti sul mare, oppure per una cena in centro. Qui troviamo il celebre ristorante Vitanova, un locale che dà una nuova veste agli spazi dell’ex Lido Cluana, tornato da qualche anno agli antichi splendori, un vero e proprio salotto cittadino. I piatti della tradizione sono riletti in chiave contemporanea, con qualche accenno all’internazionalità, pur mantenendone la semplicità, tratto che contraddistingue la personalità degli chef.

Ristorante Vitanova Marche
Ristorante Vitanova

In barca alla scoperta del Conero

Dal Porto turistico di Marina Dorica di Ancona partono ogni giorno diverse escursioni per godere anche dal mare di questo tratto magnifico della regione. Una gita in barca sarà una bella opportunità per conoscere da vicino le bellezze naturali della Riviera del Conero: più precisamente la stupenda spiaggia dei Gabbiani, la spiaggia delle 2 sorelle e la Baia di Portonovo. Attività assolutamente da provare se capitiamo in queste zone. Buona estate!

Spiaggia Le Due Sorelle Marche
Spiaggia Le Due Sorelle
Spiaggia Mezzavalle

Power2Music: il contest musicale di Pulsee Luce e Gas

Pulsee è l’energy company full digital di Axpo Italia, quarta in Italia nel mercato libero. Attraverso una piattaforma accessibile e intuitiva con servizi integrati su misura, propone un nuovo modo di fruire l’energia che mette al centro le esigenze quotidiane delle persone, la libertà di scegliere, la semplicità di fruizione e il consumo sostenibile.

I love Italia Night, il concerto gratutito powered by Pulsee Luce e Gas

Lo scorso 28 giugno il brand ha acceso una delle prime serate estive genovesi con una concerto gratuito. L’evento è stato supportato da Pulsee Luce e Gas in qualità di Sponsor del Comune di Genova in occasione di The Ocean Race, la regata internazionale che si conclude per la prima volta in Italia, a Genova, trasformando la città nella protagonista mondiale del mondo della vela.
Ampia partecipazione del pubblico in Piazza della Vittoria per l’evento musicale che ha fatto ballare tutti fino a notte fonda. Hanno acceso la serata Paola & Chiara con la tappa genovese del loro Per Sempre tour. Dopo la reunion all’ultimo Festival di Sanremo e il successo della loro Furore, Paola & Chiara hanno fatto cantare e ballare sulle note dei loro più grandi successi, da Vamos a bailar a Festival, ma con una scaletta che è stata all’insegna anche dei nuovi brani del duo musicale.

Paola&Chiara ph. Paolo Santambrogio
Paola&Chiara ph. Paolo Santambrogio

Paola&Chiara ph. Francesco Prandoni
Paola&Chiara ph. Francesco Prandoni

Il contest Power2Music

A scaldare il pubblico però ci sono state le esibizioni dei cinque vincitori di Power2Music, il contest di produzione musicale promosso da Pulsee Luce e Gas, diretto da Philip Abussi e guidato dal tutoring di Andro dei Negramaro. Il progetto, che sintetizza l’impegno del brand nel sostenere i giovani innovatori attraverso l’energia giusta, accendendo il futuro e tutte le sue potenzialità, ha dato la possibilità a cinque giovani talenti di incidere una traccia prodotta con la tecnologia Dolby Atmos, tra le più recenti innovazioni nel campo audio in grado di garantire un ascolto musicale tridimensionale e ad altissimo tasso di coinvolgimento. Keyra, Disteso, VISCARDI, Carlotta Rosini e VIMA hanno avuto così la possibilità di esibirsi dal vivo sulle note delle loro tracce già pubblicate all’interno dell’EP Powered by Pulsee Luce e Gas presente sulle principali piattaforme di streaming.

Commenta Alicia Lubrani, Chief Marketing Officer e Country Corporate Communication Director di Axpo e Pulsee Luce e Gas: “Con questo evento confermiamo ancora una volta la nostra collaborazione con il Comune di Genova, città in cui la realtà di Axpo Italia è nata e cresciuta in modo straordinario in oltre 20 anni di attività”. E prosegue: “È un’iniziativa che coinvolge tutta la città e siamo particolarmente contenti, in questo contesto, di dare possibilità a cinque giovani talenti di calcare il palco accanto a due artiste del panorama musicale italiano”.

I vincitori del Power2music
I vincitori del Power2music

MCARTHURGLEN lancia I AM, un manifesto di inclusività e libertà d’espressione

“I AM”, “Io sono”. Questo l’incipit del nuovo manifesto di inclusività di McArthurGlen Designer Outlet. 5 cinque cortometraggi fanno parte del progetto All Of Me, una serie di video-racconti nei quali 6 ambasciatori e ambasciatrici, partono dalla propria definizione di se stessi per poi snodare la narrazione toccando episodi peculiari della propria esistenza; in questo modo chiariscono come ciò che avrebbe potuto renderli e renderle deboli lì e le ha resi e rese al contrario più forti, fino a farne portavoce ed esempio di una community sempre più vasta che con loro condivide scopi, background e aspirazioni.

Gli ambassador del progetto

Prosecuzione ideale del progetto “i MAGnifici 5, pillole di unicità” del 2022, All Of Me sceglie protagonisti e protagoniste accomunati e accomunate dall’intensità della loro passione per ciò che fanno. Il cantante statunitense Big Boy, l’influencer e modella bionica Nina Rima, Edoardo Pinto con il suo racconto coinvolgente e profondo di transizione, l’attivista trans bolognese Jessica Giorgia Senesi, Tasnim Ali tiktoker che spiega l’Islam con ironia e l’atleta in sedia a rotelle Manuel Bortuzzo, si raccontano in sei video, intervistati dalla conduttrice TV Veronica Ruggeri. Veronica aiuta i ragazzi e le ragazze a raccontarsi  senza filtri né compromessi, rendendo fluida e coinvolgente la conversazione  e i temi trattati. Non solo, Veronica diventa autrice di un editoriale speciale, inserito nella clip mash-up di lancio del progetto veicolato su tutti i canali di comunicazione scelti da McArthurGlen dal 5 giugno. 

I protagonisti della campagna I AM

I sei personaggi del progetto vengono scelti per le loro capacità di parlare di sé e degli ostacoli che hanno affrontato e superato in maniera autentica facendosi promotori di positività e impegno, di passione e determinazione; focalizzati e decisi a raggiungere i propri obiettivi, che esprimono con autenticità le proprie realtà senza alcun tipo di retorica. Ragazzi e ragazze con sogni e valori, mossi dalla volontà di vivere e cambiare il mondo anche attraverso la rappresentazione della propria quotidianità al fine di diventare anche portavoce per quelle persone che in loro si possono riconoscere e, di conseguenza, da loro sentirsi comprese.

A Milano, un evento da non perdere

McArthurGlen celebra il mese del pride di giugno con istallazioni ad hoc per la comunità milanese e una rassegna musicale all’insegna dell’inclusività al Parco Ravizza di Milano. Appuntamento da non perdere sarà l’evento di giovedì 22 giugno dalle 19.30 in poi presso il Parco Ravizza: “The sound of Colors”, una rassegna artistica musicale completamente gratuita in partnership con Milano Pride e il patrocinio del Comune di Milano. Protagonisti il rapper e cantautore milanese Dargen D’Amico, la cantante Pop palermitana Beatrice Quinta e B. Fujiko, performer ed esponente della Ballroom culture che si esibirà nel Vogueing. 

Tommaso Donadoni, Vivere non è un gioco da ragazzi

19 anni e origini bergamasche, Tommaso Donadoni è uno dei beniamini della Gen Z; quest’anno fa il suo esordio da attore nella serie Rai Vivere non è un gioco da ragazzi, adattamento di un noto romanzo che mescola il tema investigativo col racconto di una piccola comunità di giovani liceali colpita da un lutto improvviso e sconvolgente.
Nella serie, Tommaso interpreta il ruolo della vittima (Mirko), un personaggio chiave a cui riesce a dare grande spessore, forse perché il personaggio di Mirko ha molti tratti della sua personalità e lui ci si riconosce sotto parecchi aspetti; la parte nel serial diretto da Rolando Ravello, però, è solo l’inizio, perché i progetti e le aspettative sono alte, come ci racconta nella nostra conversazione.

Come nasce la passione per la recitazione?

Mi ci sono appassionato da piccolo, un po’ per indole e un po’ perché in famiglia dicevano che fossi portato. Stare davanti alla telecamera (anche solo quella del telefono) mi ha sempre messo a mio agio. Soffrendo di balbuzie, era l’unico modo in cui riuscissi a parlare con fluidità, perché recitare implicava avere un progetto da seguire. Così, ho iniziato ad approfondire la materia frequentando qualche scuola e, parallelamente, sviluppando il mio personaggio sui social (Tommaso ha un grandissimo seguito, esploso prima su TikTok, poi su Instagram, ndr).
Quest’anno è arrivato il provino a Roma e, da lì, è partito tutto.

Raccontami del tuo personaggio nella serie.

Mirko Masi è un personaggio che si vede poco, ma di cui si sentirà parlare tanto in tutta la serie. È un esempio per gli altri ragazzi del gruppo, ha voglia di evadere da una realtà che gli sta stretta, proprio come me, sempre bisognoso di fuggire dalla vita reale.

Giacca Ferrari, collana Myril Jewels
Jacket Ferrari, necklace Myril Jewels

Quale ruolo ti piacerebbe interpretare ora?

Grazie a questa prima esperienza con Rolando Ravello (regista della serie, ndr) sono riuscito a entrare nel mondo dei casting. Mi sto impegnando per misurarmi nei provini, di base per quelli relativi a personaggi introspettivi e che hanno diversi aspetti del mio carattere, a tratti complesso e un po’ autodistruttivo.

Qualche modello di riferimento, invece?

Tra i big americani stimo Keanu Revees e Johnny Depp. Tra i giovani italiani, Massimiliano Caiazzo, mi è piaciuto molto in Mare fuori.

Total look Dsquared2

Top, orecchini  e bracciale Radà, bermuda Çanaku
Top, earrings and bracelet Radà, shorts Çanaku

Devi partire velocemente, cosa porti con te?

Sigarette e il mio telefono, un’ottima fonte di compagnia e anche un mezzo per ascoltare la musica… Magari una bottiglia di Jack Daniel’s (ride, ndr).

Progetti per i prossimi mesi?

Impegnarmi nei casting in programma, studiare tanto e trasferirmi a Roma per coltivare al meglio la passione per il cinema.

Camicia Moncler Collection, jeans Moncler x Alicia Keys, cravatta vintage, scarpe Marsèll
Shirt Moncler Collection, jeans Moncler x Alicia Keys, shoes Marsèll, tie vintage

Harness Babylon, pantaloni Versace, orecchini Gerlando
Harness Babylon, trousers Versace, earrings Gerlando

Blazer Ferragamo, chocker Radà
Blazer Ferragamo, chocker Radà

Credits

Talent Tommaso Donadoni

Editor in Chief Federico Poletti

Photographer Umberto Buglione

Art Director Mario Apuzzo

Stylist Adele Baracco

Ph. assistant Vittoria Cervone

Stylist assistants Giusy Pisano e Martina Gilardi

Make-up Eleonora Marotti

Hair Francesco Sarri

Nell’immagine in apertura, Tommaso Donadoni indossa tank top e anello Versace, collana a catena Radà

Canali celebra i 150 anni del denim

Dal 1934, Canali promuove l’eccellenza del Made in Italy attraverso il suo know-how artigianale, creando capolavori sartoriali di vestibilità e comfort eccezionali, fondendo cultura e storia con stile ed eleganza. In occasione del 150° anniversario del denim, uno dei capi chiave del nostro guardaroba, il brand lo reinterpreta in chiave sartoriale attraverso una viaggio raffinato sulla riviera ligure.

Un viaggio nella Riviera Ligure

La sua costa a forma di mezzaluna e i porti pittoreschi dai colori pastello schiariti dal sole ispirano la nuova collezione PE 23 che si contraddistingue per rilassatezza e raffinatezza. È proprio la Liguria il luogo dal quale risalgono le primissime testimonianze dell’utilizzo della Tela di Genova, perfetta sintesi di stile, innovazione e funzionalità.


Il 150° anniversario del denim

Una reinterpretazione in chiave sartoriale con giacche destrutturate che si appoggiano a jeans cimosati dal taglio asciutto oppure extra soft, bomber in denim leggero creano full look solo apparentemente casual.
La palette è chiara e definita, le sfumature del blu si uniscono al bianco ottico. Le righe marinare diventano pattern chiave della stagione. Look denim composti da shaket e sahariane abbinati a camicia in cotone e cravatta dal taglio dritto trasformano i codici stilistici dell’eleganza formale.


Infine l’accurato studio progettuale unisce design esclusivo alla miglior ricerca dei materiali per celebrare tessuti, forme e dettagli uniti all’eccellenza del Made in Italy.

Colla Zio, una band piena di talento

Andrea Arminio, Andrea Malatesta, Tommaso Bernasconi, Francesco Lamperti e Tommaso Manzoni formano Colla Zio, collettivo milanese che, alla definizione di gruppo, preferisce quella di banda o, per l’appunto, “colla” (slang milanese che allude al raccogliere soldi tra gli amici, una sorta di colletta, ndr). La chiave di lettura decisiva è proprio quella della fluidità: ogni membro, infatti, porta nel progetto un’influenza distinta. Nel loro tessuto sonoro, un pop “complesso”, si alternano barre e canto, un’esplosione di energia che trova la sua massima espressione dal vivo.

Colla Zio
Total looks Moncler

Il debutto live risale al festival Mi Manchi, tenutosi nel 2021; quella stessa estate, condividono il palco con artisti del calibro di Rkomi, Lo Stato Sociale, Dola. Nel 2022, entrati nel roster di Virgin Music, pubblicano nuovi pezzi, tra cui chiara (coi Selton), Ci rimango male quando sei puntuale e Tanto Piove. Lo scorso dicembre, arrivano in finale a Sanremo Giovani con Asfalto: definito dagli stessi Colla Zio un brano di «non amore», parla degli stati d’animo che si provano quando un rapporto «non va troppo bene», una situazione a cui reagire ballando e cantando. La canzone gli vale un posto nella sestina dei finalisti che, il successivo febbraio, parteciperanno alla 73esima edizione del Festival di Sanremo.

“Giochiamo molto con le parole. Ci piace coniare termini nuovi, come pure inventare personaggi”

Riguardo l’esperienza all’Ariston, la ricordano come «una grande emozione, un momento surreale e al tempo stesso provante. Abbiamo avuto la sensazione di una vacanza incredibile, dove però bisognava faticare e lavorare».
Parlando della loro cifra musicale, rivelano di «giocare molto con le parole. Ci piace coniare termini nuovi, come pure inventare personaggi. Billy Carter, ad esempio, il protagonista del disco Rockabilly Carter, l’abbiamo inventato, non c’entra nulla col vero Billy Carter né col genere rockabilly, è frutto della nostra fantasia; l’album racconta del suo percorso alla ricerca di sé». Per il futuro, sottolineano che «è importante crescere, farci conoscere da più gente possibile tramite i concerti; sicuramente è il modo che ci riesce meglio, fa capire agli ascoltatori chi siamo veramente. Poi bisogna sempre cogliere tutte le occasioni, di sicuro non ci lasceremo sfuggire nulla».

Colla Zio 2023
Sweaters Avant Toi, denim Levi’s, shoes Dr. Martens and New Balance

Colla Zio Sanremo
Total looks PS Paul Smith

Credits

Talent Colla Zio

Editor in Chief Federico Poletti

Text Massimiliano Benetazzo

Photographer Mattia Guolo

Production & styling Alessia Caliendo

Hair Davide Perfetti @Blend Management

Grooming Filippo Ferrari @Blend Management

Production assistants Sara Passaretti, Clementina Anzivino

Light assistant Jacopo Peloso

2nd light assistant Alessandro Germani

Special thanks Il Piccolo Lab

Nell’immagine in apertura, i Colla Zio indossano total look PS Paul Smith

LDA, quello che mi fa stare bene

LDA – alias Luca D’Alessio – ha solo vent’anni, ma muove i primi passi nel panorama musicale nostrano già a tredici. Mentre giocava a calcio, infatti, le note gli risuonavano costantemente in testa, da qui l’idea di proporre su YouTube cover dei brani di grandi artisti italiani e internazionali. Nel 2017 pubblica il primo inedito Resta, uscito dopo il feat. con Il Mago, che gli chiede di collaborare a Orizzonte dopo aver notato le sue performance online.
Tre anni dopo, è tra i protagonisti del singolo Buongiorno di Gigi D’Alessio, insieme a Clementino, CoCo, Enzo Dong, Franco Ricciardi, Geolier, Lele Blade, MV Killa, Samurai Jay e Vale Lambo. Sempre nel 2020, collabora con Astol e Robledo al brano Vediamoci stasera. A marzo dell’anno successivo lancia il secondo singolo, Vivimi, uscito pochi mesi prima di Amici, un trampolino importante che, racconta, ha sconvolto (in positivo) la sua routine di teenager.

LDA Luca D'Alessio
Total look Armani Exchange

“Il tema principale dell’album è l’amore in tutte le sue infinite forme, ho cercato di affrontarlo in modo sia scherzoso che introspettivo”

Quest’anno, dopo aver debuttato tra i Big al Festival di Sanremo (sostiene a riguardo che «la cosa più incredibile, oltre alla popolarità, sono gli impegni quotidiani e il supporto dei fan, che mi sorprende continuamente. Sono passato dagli impegni di un ragazzo a quelli di un vero professionista») con Se poi domani, LDA si racconta nell’album Quello che fa bene.

Sono 15 le tracce di un disco che racchiude sonorità e generi eterogenei; il tema principale, commenta l’autore, è «l’amore in tutte le sue infinite forme, ho cercato di affrontarlo in modo sia scherzoso che introspettivo. Il titolo è dovuto al fatto che, col tempo, ho capito che amarsi significa anche lottare per ciò che ci fa stare bene e, a volte, lasciarsi andare migliora la vita. Non vedo l’ora che diventi del mio pubblico!».
Confida che «il mio modello di riferimento è Justin Bieber, un vero fenomeno», mentre parlando di valori per lui importanti, che lo fanno star bene, cita «le cose semplici, gli amici, la fidanzata, stare con la famiglia, passare del tempo di qualità con le persone che amo. È importante per me vivere la quotidianità di un giovane come tanti»; oltre a un posto cui tiene particolarmente, vale a dire «il balcone di casa a Napoli, un luogo speciale, che mi dà molta ispirazione a livello musicale».

LDA cantante
Total look Calvin Klein

LDA disco
Total look Calvin Klein, sneakers Hogan

LDA canzoni
Total look Calvin Klein

Credits

Talent LDA

Editor in Chief Federico Poletti

Text Massimiliano Benetazzo

Photographer Gioele Vettraino

Stylist Stefania Sciortino

Stylist assistant Chiara Carrubba

Grooming and hair Lorena Leonardis using Cotril

Nell’immagine in apertura, LDA indossa total look Calvin Klein, sneakers Hogan

HONOR lancia il suo primo smartphone pieghevole

Si chiama HONOR Magic Vs e vanta un design, un display e prestazioni eccezionali. Obiettivo? quello di portare l’esperienza degli smartphone pieghevoli a un livello superiore. Compagno perfetto per gli imprenditori in viaggio ma anche per per coloro che mettono l’intrattenimento mobile al di sopra di ogni altra cosa. Questo nuovo dispositivo offre anche il massimo mix di stile e sostanza.

Robusto e portatile: L’introduzione di un innovativo design a cerniera

Eccezionalmente sottile e leggero, con uno spessore di soli 12,9 mm quando è ripiegato e un peso di 267 grammi. Nonostante la sua forma compatta, HONOR Magic Vs è dotato di una batteria da 5000 mAh, la più capiente tra gli smartphone pieghevoli di peso inferiore a 270 g oggi disponibili. A contribuire a tanta leggerezza, è la rivoluzionaria cerniera superleggera senza ingranaggi che è stata accuratamente realizzata utilizzando la tecnologia di fusione in un unico pezzo, riducendo il numero di componenti strutturali dai 92 della precedente generazione a soli 4. Grazie alla sua eccezionale durata, la cerniera è in grado di resistere fino a 400.000 pieghe, come testato da TÜV Rheinland, il che equivale a più di dieci anni di utilizzo con 100 pieghe al giorno, stabilendo un nuovo punto di riferimento per il design degli smartphone pieghevoli.


ll doppio display per un’esperienza di visione eccezionale

Per aumentare al massimo la produttività, HONOR Magic Vs è dotato di un display esterno da 6,45 pollici con un rapporto di aspetto 21:9 e un rapporto schermo/corpo del 90%. Quando è aperto, HONOR Magic Vs offre un’esperienza simile a quella di un tablet, grazie a un display interno da 7,9 pollici extra-large, che consente agli utenti di svolgere più attività e visualizzare contenuti con estrema facilità.

Grazie alla sofisticata struttura della cerniera si piega saldamente senza spazi vuoti e ha uno schermo quasi completamente piatto quando è aperto, una caratteristica che i dispositivi pieghevoli concorrenti sul mercato non offrono.

Dotato di soluzioni professionali per il comfort degli occhi, il dispositivo è dotato di dimmer dinamico, visualizzazione notturna circadiana e dimmer PWM (Pulse Width Modulation) a 1920 Hz, la frequenza più alta mai raggiunta negli attuali mercati degli smartphone pieghevoli, per ridurre efficacemente gli effetti dell’affaticamento digitale degli occhi.

Una fotocamera che ci sorprenderà

HONOR Magic Vs è dotato di un impressionante sistema di tripla fotocamera posteriore che comprende una fotocamera principale IMX800 da 54MP, una fotocamera principale Ultra-Wide & Macro da 50MP e una fotocamera con zoom ottico 3X da 8MP, per offrire un’esperienza fotografica eccezionale, indipendentemente dallo scenario di ripresa. HONOR Magic Vs esegue l’ultima versione di HONOR MagicOS 7.1 basata su Android 13. Oltre a HONOR Connect per la collaborazione tra più dispositivi e Magic Text per il riconoscimento intelligente del testo, l’ammiraglia pieghevole è dotata di Smart Multi-window e APP Extender per supportare il multi-tasking tra le applicazioni e all’interno della stessa applicazione, rispettivamente, aiutando gli utenti a risparmiare tempo e a ottenere di più nella vita.

Honor Magic VS

Visto che abbiamo parlato anche di stile, ricordiamo che questo modello sarà disponibile in due splendidi colori: Cyan e Black. 

Il mondo del vino in un bicchiere: Maximilian Riedel

Maximilian J. Riedel è l’undicesima generazione, nonché l’amministratore delegato della celebre azienda vetraria austriaca Riedel, con sede a Kufstein.
Notevoli negli anni sono i riconoscimenti e premi per il suo lavoro, tra cui quelli del Museum of Modern Art, del MoMA di San Francisco, del Corning Museum of Glass, di Maison et Objet Paris e delle riviste enologiche Wine Spectator e Wine Enthusiast

Grazie a una solida conoscenza degli affari, alla comprensione del mercato e all’occhio per il design, insieme ad una precoce consapevolezza del potenziale dei social media e dell’e-commerce, Maximilian continua a guidare con successo l’azienda di famiglia nel XXI secolo. Dal pubblico è conosciuto come un vero e proprio networker globale, che riunisce persone che la pensano allo stesso modo, stringendo partnership con aziende come Miele, LVMH e Nespresso, senza mai perdere di vista le responsabilità sociali dell’azienda. I suoi progetti per il cancro al seno Pink Ribbon e le collaborazioni con la Elton John Aids Foundation e Napa Valley Auction testimoniano inoltre un grande impegno sociale. 

Nel tempo ha continuato ad utilizzare la sua creatività per modernizzare la presenza di Riedel sulla rete ed è stato determinante per la creazione dei primi shop online (uno dei canali di vendita per l’azienda più importante a livello internazionale).

Riedel vetri
Maximilian J. Riedel

Il successo della serio O

Nel suo percorso non possiamo non menzionare il 2004, una data importante per via dell’introduzione della serie O, una collezione di bicchieri da vino senza stelo, specifici per ogni varietà. Questa serie non solo ha dimostrato il talento creativo di Riedel, ma ha anche sottolineato la sua capacità commerciale. La gamma infatti è diventata il punto di partenza per il lancio di nuovi prodotti di maggior successo nella storia come le collezioni per il settore hospitality, specificamente adattate alle esigenze della ristorazione e via via molte altre.

Riedel bicchieri
Maximilian J. Riedel con alcuni bicchieri del marchio

Intervista a Maximilian J. Riedel

Oggi, la sua personalità ci sorprende anche sui social. Il suo seguito su Instagram supera i 100.000 utenti, che aumentano di giorno in giorno grazie alla sua capacità comunicativa e alla sua proverbiale positività. Nella nostra intervista, tra qualche consiglio sulla scelta del bicchiere perfetto e alcuni spoiler sul futuro, ripercorriamo il suo percorso e l’evoluzione del settore del vetro da vino negli ultimi anni.

Come nasce la passione per il vino e per il design applicato a questo ambito?

La passione per il vino ha una lunga tradizione nella mia famiglia e grazie a questa, negli anni, abbiamo costruito anche un rapporto stretto con l’Italia.
Mio nonno, Claus J. Riedel, ha trascorso molto tempo nel vostro paese, dove ha sviluppato la filosofia dei bicchieri a misura di vino insieme ai sommelier di Orvieto; questo è anche il motivo per cui la nostra prima collezione di bicchieri fatti a mano si chiama proprio “Sommelier”.

Quali sono i valori fondamentali della vostra azienda?

Il valore fondamentale è quello di fornire i migliori strumenti possibili per offrire un piacere del vino più equilibrato e completo possibile.

Come può un bicchiere influenzare il gusto del vino?

Sta tutto nella forma del recipiente, è il diametro del bordo che influenza ed esalta il gusto e il profumo del vino. Fornire lo strumento perfetto per creare la migliore esperienza enologica possibile è il cuore della nostra filosofia ed è anche la ragione del nostro successo mondiale.

Riedel vino
Maximilian J. Riedel

Come è cambiato il mondo del vetro da vino negli anni?

Quando mio nonno e mio padre hanno iniziato, sono stati spesso derisi. La gente non credeva nella filosofia dei bicchieri per tipo di vitigno. Dubitavano che la forma del bicchiere facesse la differenza. Oggi, la nostra filosofia è all’avanguardia, ci sono moltissime copie dei nostri bicchieri in tutto il mondo e per noi è una conferma del nostro lavoro. Solo i migliori vengono copiati, così diceva mio padre.

Qualche consiglio per orientarsi alla scelta del bicchiere perfetto?

È molto semplice, basta avere chiaro il vino che andrai a bere. Solo così si può scegliere il bicchiere corretto. Se il vostro vino preferito è il Pinot Nero, avete sicuramente bisogno di un bicchiere da Pinot Nero. Se invece si tratta di chardonnay luppolato, vale la pena di investire, ad esempio, nel nostro bicchiere da chardonnay luppolato.

Parliamo del decanter: ha una funzione specifica oltre a quella di arredo per la tavola?

Il decanter è molto importante! Il suo compito è quello di aprire il vino, di aerarlo e sostenerlo per mostrarsi al meglio. La pancia ampia della coppa aiuta a sprigionare i profumi del vino mentre il diametro stretto del bordo li convoglia verso il naso esaltandone la percezione. A seconda del vino, più o meno giovane, la nostra azienda offre diverse forme. ll fatto che i decanter abbiano anche un aspetto elegante è solo un ulteriore vantaggio.

Riedel glass
Maximilian J. Riedel

Vetro e cristallo, in questo caso che differenza c’è per il vino? 

Come dicevo, la differenza principale sta nella forma e meno nel materiale. Certo, l’aspetto e il tocco di un bicchiere di cristallo è completamente differente.

Come è cambiato l’approccio del consumatore nei confronti dei bicchieri da vino?

La consapevolezza del consumatore è sicuramente cresciuta nel corso degli ultimi anni. Sempre più persone sanno che la scelta del bicchiere giusto fa la differenza per godere al meglio del vino. Le vendite di 60 milioni di pezzi all’anno di Riedel ne sono la prova lampante!

Dove trova l’ ispirazione per la comunicazione sui social?

Trovo ispirazione in tutto quello che mi circonda, mentre sono immerso nella natura, nei musei, quando viaggio oppure mentre gioco con i miei figli. Ovviamente, anche sui social stessi.

Può svelarci qualche progetto imminente?

Molti! Prima di tutto vorrei evidenziare una nuova collezione chiamata “Superleggero”.
In omaggio al 50esimo anniversario dei Sommelier, reintroduciamo proprio il Riedel “Superleggero”. La perfezione di un bicchiere fatto a macchina rispetto a quello fatto a mano risiede nella precisione del diametro della coppa e del bordo e nella sua qualità costante.
Sono molto orgoglioso di questa collezione di bicchieri più grandi, sottili e leggeri, con il diametro di base più ampio, fino a 106 mm, mai prodotti a macchina fino ad oggi. Questi bicchieri sono strumenti di grande precisione, appositamente modellati per esaltare il piacere del vino. Perfettamente bilanciati, specifici per ogni vitigno e con l’aspetto e la sensazione di un bicchiere fatto a mano.

Nell’immagine in apertura, un ritratto di Maximilian J. Riedel, amministratore delegato dell’omonima azienda vetraria

The Library Spirit, la libreria che racconta il mondo Montblanc alla Milano Design Week

Animata dallo spirito pionieristico che la caratterizza fin dal 1906, Montblanc ha rivoluzionato la cultura della scrittura con straordinarie innovazioni. Oggi, la maison continua a spingersi oltre i confini e a promuovere l’evoluzione delle maestrie artigianali in tutte le sue categorie di prodotto, raggiungendo l’eccellenza negli strumenti di scrittura, orologi, pelletteria, nuove tecnologie, accessori e fragranze.
Ogni innovazione è al passo con i tempi e la prossima verrà svelata in occasione della Milano Design Week, momento in cui il brand presenta in anteprima mondiale le nuove collezioni all’interno del Temporary Store “The Library Spirit” , aperto dal 18 al 23 aprile nel cuore del quartiere di Brera.

Centinaia di scaffali, migliaia di libri e milioni di parole da scoprire. Le librerie di tutto il mondo sono meravigliosi luoghi d’ispirazione, dove la conoscenza viene tramandata attraverso il tempo e le generazioni. Ad ogni pagina, ad ogni parola scritta sulla carta, si viene trasportati in una nuova dimensione.
L’universo delle parole è anche quello della maison, che fin dalla sua nascita realizza strumenti di scrittura capaci di catturare sulla carta pensieri ed emozioni. Come racconta Marco Tomasetta, Direttore Artistico di Montblanc“Le librerie sono fonte di conoscenza ed emozioni, posti in cui le parole rimangono custodite per l’eternità, espressione della forza immaginifica dell’autore attraverso il tempo. Si tratta di luoghi strettamente legati all’identità di Montblanc, che da sempre celebra la forza delle parole e il modo in cui plasmano la nostra identità culturale collettiva. Invitiamo le persone a entrare in questo affascinante universo per lasciarsi ispirare, imparare qualcosa di nuovo, mettersi alla prova”.

Le novità del marchio, ispirate alla bellezza e all’esperienza impareggiabile della scrittura a mano, in uno speciale temporary store

Montblanc The Library Spirit
Foto della campagna Montblanc The Library Spirit (ph. courtesy of Montblanc)

All’interno di questo “temporary library” saranno presentate, in anteprima esclusiva, creazioni di pelletteria, strumenti di scrittura, cartoleria e nuove tecnologie. Profondamente legati alla cultura calligrafica, i nuovi accessori sono caratterizzati da codici di design ispirati alla bellezza e all’esperienza della scrittura a mano.
Immerso nella suggestiva location del Brera Design District, in piazza San Marco 8, lo store sarà aperto al pubblico; ospiterà workshop e attività che permetteranno di avvicinarsi al mondo della scrittura. I visitatori avranno inoltre la possibilità di far realizzare un piccolo ricordo personalizzato di questo viaggio immersivo.
Nelle stesse giornate di apertura, la maison accoglierà nel flagsghip di Montenapoleone artisti che realizzeranno customizzazioni uniche e ci sarà una speciale animazione delle vetrine della boutique in Galleria Vittorio Emanuele, per accompagnare i visitatori nel loro percorso di scoperta del ricco heritage di Montblanc.

Montblanc 2023
Foto della campagna Montblanc The Library Spirit (ph. courtesy of Montblanc)

Nell’immagine in apertura, uno scatto della campagna Montblanc The Library Spirit (ph. courtesy of Montblanc)

Off the record: Saturnino tra musica e imprenditoria

Si chiama Off the record la nuova serie condotta da Marco Pelle, coreografo di fama internazionale e oggi in veste di “Academic Fellow” presso l’Università Bocconi di Milano. Il progetto (parte del corso tenuto da Marco Pelle all’interno del master in Arts Management) nasce prima della pandemia, dove si erano già susseguiti ospiti del calibro di Alessandra Ferri, ballerina italiana tra le maggiori esponenti della danza classica e Valérie Chapoulaud-Floquet.

Marco pelle, credits Francesca Romano

Protagonista dell’incontro di questo 2023 sarà Saturnino Celani, il bassista più famoso in Italia. Una chiacchierata sulla carriera di Saturnino tra musica e nuovi progetti imprenditoriali (Saturnino Eyewear, Satusocks e Saturnino footwear) e il piacere di una sua mini performance per chiudere l’incontro.

Saturnino Celani svelerà la sua carriera eclettica con un racconto del suo percorso artistico come solista ma anche partner artistico di Lorenzo Jovanotti. Se è vero che il basso esalta il suono e ci fa ballare, è anche vero anche che Saturnino, produttore musicale e compositore di successo non si è fermato qui. Si è infatti da poco lanciato anche nella moda con la sua linea Saturnino Eyewear e, più recentemente, nelle calzature con il brand Saturnino Shoes, in collaborazione con il designer Luigi Cardinal e con Shoto, un marchio di scarpe artigianali 100% italiano. La storia di Saturnino è il risultato di duro lavoro, sogni e talento. È inaspettata e stimolante, divertente e perspicace. 

Commenta Marco pelle: “Saturnino vive, nell’arte come nell’imprenditorialità il concetto di banda, di condivisione totale. Questo è il segreto del suo successo. Non usa l’altro per arrivare dove vuole, lo fa insieme all’altro. Condividendo la visione, il viaggio ed i successi. Diventando non solo strumento, ma anche strumentale. Perché nella banda, come nell’imprenditoria, tutti hanno un ruolo strumentale. E di questo Saturnino ne è profondamente cosciente “

L’appuntamento è aperto al pubblico e si terrà il 3 Aprile alle ore 18 presso l’Università Bocconi, in via Gobbi 5 (Aula Magna).

Immagine di apertura: Saturnino

Francesco Sole: La storia d’Amore che ti cambierà la vita

Scrittore, poeta, influencer. Francesco Sole, alias Gabriele Dotti è oggi un trentenne risoluto ma sempre con quel lato romantico che lo ha reso caro al grande pubblico. Negli ultimi anni si divide tra editoria e la sua attività imprenditoriale nella gestione di talent. Ha esordito in libreria per la prima volta con Stati d’animo su fogli di carta (2014), divenuto immediatamente un clamoroso caso editoriale. Da allora non ha mai smesso di scrivere storie che hanno conquistato le classifiche e i cuori di centinaia di migliaia di lettori.

Oggi parliamo insieme del suo nono libro, La Storia d’Amore che ti cambierà la Vita  un racconto che parla di amore, romanticismo e di scelte difficili. Dato il titolo, non possiamo che essere curiosi di leggerlo.

Cover del romanzo La storia d’amore che ti cambierà la vita

Ripercorriamo il tuo percorso, dove nasce la passione per la scrittura?

È cominciato tutto nel periodo universitario, durante quegli anni ho iniziato a creare i primi video su YouTube diventando popolare sul web. Dopo un po’ di tempo il canale funzionava sempre meglio e grazie all’incontro con Maria De Filippi sono arrivati i primi programmi tv. Subito dopo ho iniziato a mettermi in gioco con tutti gli altri media e alla fine sono approdato all’editoria, il mio grande amore, che mi ha catturato fin da subito. Oggi sono arrivato al nono libro.

Come nasce l’idea dell’ultimo libro, dove trovi ancora l’ispirazione?

A differenza di altri autori del genere romance parto sempre dall’esperienza personale. Sono un ascoltatore dei miei sentimenti e delle emozioni di chi mi sta attorno. Grazie alla curiosità e alla sensibilità riesco ad avere un orecchio in più, una sorta di super potere che mi permette di trovare sempre una nuova ispirazione.

Scrivi meglio quando ti trovi in una relazione o quando sei single?

Il file rouge è rimanere appassionato. Ho sempre avuto come riferimento la passione e mai la vanità o il denaro. Traggo ispirazione in qualsiasi momento a prescindere dal fatto che sia single o fidanzato, ho sempre voglia di amare (e quando sono single ancora di più).

Francesco Sole

Quando sono single non sono cinico, anzi ho più desiderio di romanticismo

Hai avuto una storia d’amore che ti ha cambiato la vita?

Ogni relazione ci cambia la vita, in meglio o in peggio. Una storia d’amore dopo tutto è un investimento, forse ancora più importante di quelli economici o lavorativi.

Cosa cambia nella relazioni tra i 20 e i 30 anni? 

Tutto e niente. Forse la profondità di quello che proviamo. Per alcuni versi le sensazioni sono le stesse ma le emozioni nella vita diventano sempre più intense. Perdiamo la testa in modo diverso.

Qual è al giorno d’oggi il segreto di una relazione duratura?

Cerco di rispondere con i libri a questa domanda, leggi il mio ultimo libro (ride ndr).

Hai fondato anche un’agenzia di talent, Sartoria, raccontami del progetto…

In passato ho fatto fatica a trovare una realtà che fosse costruita a 360 gradi su misura per le esigenze di un talent, così ho deciso di aprirla sulla base delle mie idee. Sartoria è proprio un vestito che si crea da zero. Ci proponiamo di curare il talento come se fosse un abito sartoriale e mi permette di costruire i sogni anche per altri. Io sono stato fortunato con la rete e così ho deciso di aiutare quei giovani che abbiano talento e passione nelle arti visive e nella creazione di contenuti.

Responsabilità e opportunità sono due parole chiave

Quale consiglio dai più spesso ai tuoi talent?

Avere pazienza e passione, se ti fai muovere da altro la magia finisce.

Hai un seguito ampissimo e molte generazioni stanno crescendo con te, senti una responsabilità verso di loro?

Sono piuttosto selettivo nei miei contenuti, parlo poco della quotidianità e scelgo cosa raccontare. Vedo la responsabilità in questo senso, la scelta del tone of voice per creare un canale costruttivo. Mi piace raccontare qualcosa che serva a costruire un dialogo che sia un motivo di crescita personale, stimolo di creatività o una narrazione sui sentimenti. Sempre in maniera positiva, proprio come faccio nei romanzi.

Dove ti vedi tra 10 anni?

Mi piacerebbe continuare con la scrittura e restare sempre appassionato di libri e di film. Vorrei anche realizzare più spesso progetti cinematografici legati ai mie libri e continuare a crescere talent.

Quali progetti hai invece per i prossimi mesi?

Sto valutando un seguito cinematografico per il nuovo romanzo e la pubblicazione dell’opera in lingua straniera. Sarei molto felice e onorato di arrivare anche all’estero! Poi sto lavorando ad un nuovo romanzo che spero possa uscire molto presto, sotto Natale, il mio periodo preferito.

Come mai?

Il Natale ha una magia speciale ed è un momento di grande intensità sentimentale. Sono un romantico del resto ed essere in mezzo a questo ciclo di sentimento condiviso è sempre molto bello!

Torna grande protagonista la musica di SILENT BOB & SICK BUDD

“Piove ancora” è stato un disco che ha superato oltre 60 milioni di ascolti , dopo un tour da sold out nelle principali città italiane da Venerdì 24 Febbraio  è ora disponibile in digitale su tutte le principali piattaforme “Bussola”, il nuovo singolo che segna l’atteso ritorno in musica di Silent Bob, una delle migliori penne della nuova scena urban contemporanea. Il brano in uscita su etichetta Bullz Records, licenza esclusiva Believe Artist Services, ed è prodotto interamente da Sick Budd, geniale producer che proprio insieme a Silent Bob ha saputo disegnare un’identità musicale unica ed inconfondibile.

Ritratto di Silent Bob

Come dichiara Silent Bob: ” Il brano nasce qualche mese fa in maniera istintiva e spontanea, scritto di getto proprio mentre era lontano dalla città e addirittura dal mio paesino, ero immerso nella natura, tra i mille pensieri che mi tartassavano in quel periodo“.

Bussola rappresenta per me l’inizio di un viaggio, un percorso di crescita personale

Ho lavorato molto su me stesso nell’ultimo anno e ho imparato anche a stare da solo ritrovando nel silenzio un luogo in cui potevo esprimermi e gridare tutte le volte che ne avevo bisogno. Trovare sé stessi e imparare a conoscersi meglio, stando da soli, credo sia un’azione necessaria per stare bene anche in mezzo agli altri”.

Relativamente alle sonorità e alla produzione del brano – Sick Budd – aggiunge – “Bussola è un brano che si apre a delle sonorità nuove per noi, stavamo cercando di fare qualcosa di diverso per questo nuovo percorso mantenendo comunque il suono coerente con quella che è la nostra visione musicale che in questo caso è ispirata alla musica lo-fi”.

Ritratto di Sick Budd

Un sound ammaliatore in grado di catturare sin dai primi ascolti 

“Bussola” è un pezzo che ben rispecchia l’evoluzione in corsa di Silent Bob & Sick Budd, una coppia ormai di fatto e consolidata che negli anni è riuscita a creare un legame indissolubile. Attraverso Bussola i due artisti tornano così prepotentemente sulla scena musicale urban confermandosi tra le novità più autentiche ed originali, sia per liriche che per le sonorità, nel panorama italiano odierno.

La scrittura di Silent Bob è sempre autentica, riflessiva, a tratti malinconica e profonda, in grado si scavare nell’essenza più profonda dell’anima dell’essere umano, proprio lì dove il silenzio crea quella rottura indispensabile che fa da spartiacque per rigenerarsi e trovare la forza e il coraggio necessario per tornare più forti di prima. “Bussola” è pertanto il primo tassello di un nuovo percorso personale, artistico e musicale dove il cantante mixa sonorità urban classiche con orizzonti hip hop lo – fi, senza dimenticare l’anima black che ha sempre contraddistinto la sua singolare personalità.

La cover del brano “Bussola”

IN THE BOX: Un contenitore di creatività made in Milano

È una r-evolution della moda quella che ha lanciato nel 2011 In The Box, il brand di calze e collezioni apparel made in Milano fondato da Mario Pastorini e Carla Bottoni, partners in crime sul lavoro e anche nella vita privata, entrambi con un consolidato background nel settore della moda. In the box è un vero e proprio contenitore di creatività in continua evoluzione che cambia di dimensioni a seconda di ciò che contiene. Oggi sono collezioni di calze e di capi d’abbigliamento, domani un nuovo progetto che esce da una box per crearne una sempre nuova. Non più un semplice accessorio, con In The Box le calze diventano protagoniste dell’italian style nel guardaroba maschile e femminile: il punto di partenza per definire il proprio look.


Ispirazioni vintage, street culture e musica rnb old school

Come un tatuaggio, riescono a raccontare molto di chi le indossa grazie a disegni complessi realizzati esclusivamente a jacquard, con la stessa minuziosa precisione che solitamente viene applicata alla creazione di un maglione o di una giacca. Le collezioni prendono ispirazione dal culto di Mario per il vintage, ma anche per il second hand americano e giapponese, dalla passione di Carla per la street culture e la musica rnb old school, da icone preppy come John Kennedy che mescolava capi classici con dettagli sportivi e dall’immaginario western alla cultura Navajo. Ecco allora che, con un linguaggio decisamente contemporaneo il brand rende omaggio a un grande esempio di recycling, o meglio di upcycling, creando felpe e capi basic curati in ogni dettaglio, impreziositi da patch e applicazioni recuperati dal proprio archivio.

Nella collezione Autunno/Inverno 2023 di In the Box le atmosfere dei capolavori di Sergio Leone, quelle interpretate da Kevin Costner in Balla con i lupi, ma anche nella più recente serie tv Yellowstone e la cultura secolare dei Navajo risvegliano la passione per il western e si mescolano tra di loro. Come ogni stagione, le calze finemente lavorate a jacquard sono il punto di partenza di un total look senza tempo, basic e ricercato: i disegni realizzati con minuziosa precisione artigianale prendono vita e valorizzano quello che comunemente è considerato un accessorio per evolversi in un gioco di riproduzioni in scala che definisce felpe in cotone premium e maglie in morbida alpaca e lana riciclata.


In the box X Peanuts

Sempre in questa stagione ritorna la tanto amata capsule collection In The Box x Peanuts. La collezione sintetizza perfettamente la eco-consciousness del marchio: i personaggi sono realizzati con la tecnica del ricamo e i vestiti con frammenti di tessuto scozzese e in velluto recuperati dalla produzione In the Box. Così il tartan rigenerato che definisce la main collection, decora il piumino e il cappello di Snoopy ma anche la giacca di Charlie Brown. In The Box continua a ispirarsi ai fumetti cult, che hanno appassionato generazioni di ragazzi, e lancia sempre per la fw 2023 la Capsule Collection Disney. Le avventure di Topolino e Pluto, le peripezie rocambolesche di Paperino e la proverbiale avidità di Zio Paperone animano questa nuova collezione. Le icone della cultura pop sono riprodotte con estrema precisione grazie alle accurate lavorazioni jacquard e diventano le protagoniste di un effetto all-over sulle calze in cotone.

La colab con MANINTOWN

In occasione del 10 compleanno di Manintown, In the box realizza un’esclusiva capsule collection in edizione limitata per celebrare i dieci anni della rivista nata nel 2013. Due modelli di calze nelle varianti black and white personalizzati con frasi ironiche e divertenti che richiamano il dna del magazine in perfetto connubio con lo stile In the box.

gIANMARIA, un Mostro di bravura

Lo abbiamo conosciuto meglio a Sanremo 2023, lui e il suo Mostro: si intitola così, infatti, il brano che gIANMARIA ha portato alla 73esima edizione del Festival della canzone italiana, dove ha gareggiato tra i big dopo la vittoria nella finale di Sanremo Giovani (con la canzone La città che odi).
Classe 2002 e originario di Vicenza, Gianmaria Volpato (questo il nome completo dell’artista) è stato uno dei più giovani cantanti in gara sul palco dell’Ariston, anche se si è fatto conoscere un paio di anni fa con la sua partecipazione a X Factor 2021, grazie all’inedito I suicidi.

Gianmaria disco
Total look Valentino

Noi lo abbiamo incontrato proprio alla vigilia del Festival, ripercorrendo insieme tutti i suoi passi fino ad oggi, indagando un po’ anche il suo futuro che vedrà per prima cosa una nuova serie di live, sulla scia del successo del precedente tour estivo del cantautore veneto.

Come inizia il tuo percorso?

Ho iniziato a scrivere testi in prosa e poesie da piccolo, poi a quattordici anni ho registrato per scherzo a casa di un amico e mi sono innamorato del canto.

Ricordi la prima volta che ti sei esibito?

Il mio primo concerto è stato surreale, davanti a venti persone nel cortile di una polpetteria. Ho cantato per cinque minuti.

“A Sanremo Giovani ero andato in confusione con le prove e non mi sentivo molto sicuro, poi sul palco mi sono lasciato andare ed è finita bene”

Cosa puoi raccontarci dell’esperienza di Sanremo Giovani?

Non pensavo di vincere, ero andato in confusione con le prove e non mi sentivo molto sicuro. Poi, quando sono salito sul palco, mi sono lasciato andare ed è finita bene!

Come ti senti oggi rispetto al periodo di X Factor?

Ho più chiare le dinamiche della tv e soprattutto la cosa più importante, essere me stesso. Ciò che traspare più di tutto è proprio il tuo modo di essere. L’ansia da prestazione non cambia, sarà sempre come la prima volta.

Cosa ti aspetti dal Festival invece?

Mi aspetto di svolgere questo percorso al meglio delle mie possibilità, di divertirmi e di mettere giù una base importante per la mia carriera. La canzone che presento l’ho scritta io; molto intima e meno vicina al mood sanremese, ma con un bel potenziale.

La canzone vincitrice di Sanremo Giovani parlava di dipendenza affettiva…

Ho vissuto questo tipo di dipendenza in prima persona, l’esperienza è stata tosta ma ne parlo in modo risoluto perché sono riuscito ad uscirne, seppur con difficoltà. Il ritornello è proprio un grido all’indipendenza.

Come si riconosce questa dipendenza?

Non esiste una regola. Io me ne sono accorto perché non riuscivo a staccarmi da questa persona.

Il testo a cui sei più affezionato?

Fallirò, che ha dato il titolo al mio primo progetto. 

Se non avessi intrapreso questo percorso dove saresti oggi?

Forse lavorerei con i miei, nella ristorazione. Oppure farei qualcosa sempre in ambito artistico.

“Il talento è avere dei contenuti e saperli interpretare”

Che musica ascolti nel quotidiano?

Da due anni a questa parte solo rock, David Bowie, The National, in generale il rock americano. Tra gli italiani gli Afterhours o i Verdena. La mia playlist musicale va molto a periodi.

Come hai gestito il successo sui social?

Ho un rapporto molto stretto con i fan, quasi di amicizia. Sento le mie fan base, abbiamo gruppi su Telegram in cui parliamo attivamente. Mi sento come loro. La sfera della popolarità mi interessa meno, però fa parte della cosa. Più gente mi ferma per strada, più significa che sto lavorando bene.
Il talento è avere dei contenuti e saperli interpretare. Una persona che ha contenuti ha un talento.

Come gestisci le critiche?

Non mi sono mai sentito ferito da una critica, è giusto che ci siano.

Che progetti hai per i prossimi mesi?

Ho tutto in testa, dopo Sanremo partirà un tour molto lungo e non vedo l’ora. Poi altri progetti extra-musica, posso solo dire che sono a metà tra cinema ed arte. Nel lungo periodo, invece, vedo un futuro solo in campo musicale e voglio lavorarci tanto, affinché duri il più a lungo possibile.

gIANMARIA for MANINTOWN: backstage + videointervista

Credits

Talent gIANMARIA

Editor in Chief Federico Poletti

Text Massimiliano Benetazzo

Photographer Ragazzi Nei Paraggi – William Frank & Guido Pancotti

Stylist Silvia Ortombina | Tiny Idols

Wardrobe Coordinator Fabiana Vardaro

Assistants Ana María Najarro, Mattia Boccato, Rachele Bonazzo

Production Alessia Caliendo

Alessia Caliendo’s assistants Sara Passaretti, Clementina Anzivino

Videomaker Vincenzo Traettino

Grooming Leon Gorman @Blend Management 

Set assistant Irene Barcarolo

Catering Il Piccolo Lab Milano

Special thanks to Nilufar Gallery e Finemateria

Nell’immagine in apertura, gIANMARIA indossa total look Valentino

Le “manie” di Axos, rapper in costante evoluzione

Quella di Axos, nome d’arte del milanese Andrea Molteni, rapper classe 1990, è stata un’ascesa decisamente veloce, trainata da una crew di ascoltatori che sono (anche) un po’ degli amici. Nell’intervista a MANINTOWN racconta delle sue manie (che danno il titolo all’omonimo singolo), del live trip di successo alle spalle e dei tanti nuovi progetti work in progress per il 2023. Lui è pronto ad arrivare in alto, guai a sottovalutarlo.

Come nasce il tuo interesse per la musica?

Ho sempre avuto un rapporto molto stretto con scrittura e musica, sin da bambino, quindi è stato naturale unire le due passioni. Inizialmente era solo un hobby, poi si è trasformato in un lavoro, i miei amici mi hanno spronato molto ad emergere, avevano ragione! Oggi sono al quarto disco.
Sempre grazie alla passione per la scrittura, sto per pubblicare il mio primo libro, una raccolta di poesie, frasi e citazioni. Sul versante musicale, invece, sto lavorando a un nuovo disco che, a livello di sonorità, mi riporterà ai primi tempi. Ho sempre avuto un immaginario estremamente dark, col tempo sono arrivato a scoprire il pop.

Il tuo ultimo disco si chiama Manie, quali sono le tue?

Le manie sono tante e sempre in evoluzione, la mia è proprio quella di cambiare continuamente.

Axos rapper
Total look Çanaku, hat MISBHV

Che musica ascolti?

Rock anni ‘70, jazz e autori inglesi come i The Kooks e Paolo Nutini. Nonostante il rap sia ormai il mio genere di appartenenza, devo dire che sono cresciuto con il metal.

“Il talento va direzionato, altrimenti è solo fortuna, io cerco di farlo fin da piccolo”

Cosa ne pensi di Sanremo?

Mi piacerebbe partecipare al Festival, ci andrei con qualcosa scritto da me e applicabile alla realtà sanremese. Per esempio Molecole, del mio ultimo disco, sarebbe un pezzo molto in linea. 

Axos disco
Total look Canali, bag Diesel

Per chi hai tifato quest’anno?

Lazza, innanzitutto perché mi è sempre piaciuto il suo stile, poi è un mio grande amico.

Come è stato esibirti a Milano con il tuo live?

Lo scorso aprile ho creato un live psichedelico molto bello, The Experience, un mood tra cuffie e live. L’ambientazione era quella di un vero e proprio trip, perché volevo portare tutti nel mio mondo. Nei nuovi spettacoli dal vivo, nei prossimi mesi, ci saranno delle evoluzioni.

Come definiresti il talento? 

Fortuna. La maggior parte delle volte chi ha talento si perde, e chi non ce l’ha cerca di averlo, quindi paradossalmente ottiene di più. Va direzionato però, altrimenti è solo fortuna. Io cerco di direzionarlo il più possibile, fin da quando sono piccolo.

Se non fossi un cantante che lavoro faresti?

Sarei sempre in viaggio, ho iniziato da giovanissimo ad andare in giro per l’Europa, senza un soldo e con lo zaino in spalla, e penso che continuerei (magari in situazioni meno estreme).
Pur facendo questo lavoro, vorrei proseguire a viaggiare. Mi piacerebbe andare in Thailandia e approfondire le discipline di combattimento, che pratico da quando sono piccolo, e poi in Kenya, dove sto portando avanti il progetto di una onlus.

Axos EP
Total look Moschino, watch Diesel

“Molti dicono che sono sottovalutato, vorrei lavorare proprio su questo punto per avere il giusto riconoscimento”

Di cosa si tratta?

Sto aprendo una onlus, per costruire un orfanotrofio insieme alla mia ragazza. Mi ha fatto scoprire questo paese, ho sentito l’esigenza di dare un contributo concreto.

Desideri e progetti futuri?

Mi piacerebbe, prima di tutto, che il lavoro con la musica continuasse ad andare bene, centrare l’obiettivo col nuovo disco, dandogli il successo che merita. Molti dicono che sono sottovalutato, vorrei lavorare proprio su questo punto per avere il giusto riconoscimento.
Infine, mi piacerebbe terminare di costruire l’orfanotrofio che, al momento, è davvero fatiscente, stiamo cercando anche degli associati validi che vogliano mettersi in gioco.

Marni uomo spring summer 2023
Total look Marni

Axos 2023
Total look Moschino

Credits

Talent Axos

Editor in Chief Federico Poletti

Text Massimiliano Benetazzo

Photographer Antonio Mercurio

Styling & creative direction Julie Wozniak

Make-up and hair Caterina Fico

Stylist assistants Christian Marinaro, Gaia Citiso, Martina Alvi

Nell’immagine in apertura, Axos indossa total look Canali, borsa Diesel

Olly, dalla scena rap genovese al palco dell’Ariston

Olly, genovese classe 2001, è un giovane cantautore che ha le idee ben chiare sul suo futuro. Emerso dalla scena rap ligure, il suo stile è definito fin dai primi passi da un metodo hip-hop e dalla centralità della parola, che tende a sublimarsi da subito in un utilizzo della voce profondamente melodico, a tratti soul.
Lo scorso 2022 è stato un anno davvero ricco per lui, a ottobre ha pubblicato il nuovo singolo ed è stato selezionato tra gli otto finalisti di Sanremo Giovani. Il 16 dicembre è tra i vincitori del concorso con il brano L’anima balla, e si guadagna così un posto tra i Big in gara nella 73° edizione del Festival di Sanremo con l’inedito Polvere. Sempre il 16 dicembre è uscito il nuovo EP Il mondo gira, mentre nella primavera 2023 Olly tornerà live con tre spettacoli, il 5 e 6 aprile a Milano (già sold out) e il 16 a Roma (Magellano Concerti). Il 10 febbraio pubblicherà Gira, il Mondo gira, repack dell’ultimo EP.
Noi lo incontriamo poco prima dell’inizio della kermesse musicale più attesa del nuovo anno, e ripercorriamo insieme il suo percorso.

Olly Sanremo
Total look Tommy Jeans

“Prendo Sanremo Giovani come un’esperienza che mi farà crescere a livello artistico e personale”

Come e quando ti sei avvicinato alla musica?

È iniziato tutto quando studiavo al conservatorio, un ambito che non sentivo completamente mio. Così ho iniziato a fare freestyle con i compagni di rugby, abbiamo prima creato uno studio indipendente e poi fondato una crew in cui facevamo rap. Come spesso accade nei gruppi abbiamo litigato, così ho proseguito da solista ed eccomi qui.

Ricordi la tua prima esibizione?

Ricordo che era in un locale che si chiama Little Italy, a Genova. In quel momento c’era così tanta energia… Vorrei portare la stessa carica di allora sul palco dell’Ariston.

Cosa porti con te dell’esperienza di Sanremo Giovani?

È stato un momento nuovo e forte. Lo prendo come un’esperienza che mi farà crescere a livello artistico e personale.

Sanremo 2023 Olly
Total look Tommy Jeans

Il brano che presenti al Festival si chiama Polvere, cosa puoi dirci in merito?

È un brano molto intimo e malinconico. Tutti in casa abbiamo uno scatolone impolverato, abbandonato e dimenticato nella mensola più alta. Io mi sono chiesto: chissà che vista si ha della casa e delle cose attorno a sé, da lassù. Ho voluto raccontare la mia idea sul fatto che insicurezze, paure, difficoltà e disagi possano essere un modo per farci vedere la realtà in modo diverso, da un punto di vista insolito, non per forza sbagliato. 

“Sanremo è uno step del mio percorso, voglio affrontarlo con la giusta testa”

Cosa ti aspetti da Sanremo?

Cerco di non aspettarmi nulla, la considero un’esperienza nuova, una situazione da affrontare con tanto entusiasmo. Sanremo è solo uno step del mio percorso, voglio affrontarlo con la giusta testa.

Olly Fammi morire
Total look Moschino, sneakers talent’s own

Cosa ci sarà di nuovo nei tuoi live in primavera?

Sarà molto divertente, abbiamo parecchie idee e mi aspetto di trovare persone che desiderano da tanto partecipare a un concerto dal vivo. Darò finalmente una quarta dimensione alla musica, secondo me i concerti devono essere pensati per divertire le persone.

Cosa ascolti nel quotidiano?

Ascolto davvero di tutto. Mi piace tanto il rap, italiano e anche quello d’oltreoceano, alla Kendrick Lamar. Il bello della musica è che qualsiasi cosa ruoti intorno ad essa può sviluppare nuove idee. Amo la contaminazione con artisti di generi diversi.
Il mio background è principalmente rap e pop, che mischiati stanno formando quello che sono io ora. In questo periodo sto anche riscoprendo il cantautorato.

Olly Instagram
Total look Diesel

Con chi ti piacerebbe lavorare in futuro?

Con qualsiasi artista da cui emerga una verità. Se guardiamo all’estero posso dirti Post Malone, tra gli italiani Marracash e Lazza, di cui sono grande fan.

Temi qualcuno sul palco dell’Ariston?

No, non ho la testa improntata sulla sfida, mi interessa solo vivere l’esperienza.

Olly concerti
Total look Diesel

“Amo la contaminazione con artisti di generi diversi”

Come gestisci il rapporto con i tuoi fan?

Cerco di essere il più libero possibile, loro mi conoscono bene e capiscono anche i miei momenti di down. È una comunicazione serena, diretta, senza troppe dietrologie. Per alcuni di loro Sanremo sarà un momento forte, molti sono gelosi e abituati a un “Olly per pochi”. La mia matrice sarà sempre quella di comunicare a più persone possibili, neppure questo momento snaturerà ciò che sono.

Tre oggetti da cui non ti separi mai?

La mia collana, un accendino di Vasco ( anche se sto cercando di smettere di fumare) e le cuffiette, mi piacciono ancora quelle col filo a livello di suono. Le porterò anche a Sanremo.

Olly social
Total look Magliano, sneakers talent’s own

Un rito scaramantico prima di andare live?

Mi dico “in bocca al lupo” da solo e, se ho tempo, dieci flessioni.

Cosa ti aspetti dai prossimi mesi?

Prima di tutto il repack dell’EP Gira, il Mondo gira, poi molti live e spero con tutto me stesso di continuare a fare musica. Vorrei anche vivere e fare esperienze extralavorative. Sono un ragazzo giovane, ho bisogno di tornare anche alla normalità e stare con i miei amici a Genova, sul nostro molo preferito davanti al mare.

Olly brani
Total look Tommy Hilfiger

Olly tour
Total look Moschino

Credits

Talent Olly 

Editor in Chief Federico Poletti

Text Massimiliano Benetazzo

Photographer Xin Hu

Stylist Lorenzo Oddo

Art director Tommaso Bordonaro 

Production Alessia Caliendo

Producer Julien Boverod

Video director Vincenzo Traettino

Ph. assistant Irene Starita

Alessia Caliendo’s assistants Sara Passaretti e Clementina Anzivino

Metatron managers Paolo Ceresoli and Sara Esposito

Agency Matilde Scoglio and Teresa Brancia (Words For You agency)

Grooming Jeune/Ange

Location Multiset Studio Bicocca

Nell’immagine in apertura, Olly indossa total look Tommy Jeans

Face to face con l’attrice Francesca Valtorta

A tu per tu con Francesca Valtorta, attrice romana classe 1986. Nel suo percorso artistico e personale, il cinema con Muccino e la televisione con Cinzia TH Torrini, ruoli da protagonista in vari cortometraggi, un diploma di sommelier; è anche imprenditrice, ha infatti aperto a Roma il Vinificio, un’enoteca specializzata in vini naturali, rari e di grande qualità. Scopriamo insieme una personalità vulcanica che non si ferma mai, con una forte passione per i quadri, il bello e tutto ciò che è ricerca e sperimentazione.

Francesca Valtorta
Francesca Valtorta (ph. Viviana Berti)

Sei in scena a Roma con Caravaggio, il maledetto. Come sta andando e cosa puoi dirci del tuo ruolo?

Caravaggio per me è stata un’occasione di crescita umana e professionale importantissima. Il mio primo ruolo di “responsabilità” a teatro, interpretando una donna popolana, la prostituta Lena, quella che fu non solo l’amante del pittore, ma soprattutto la sua modella. Un personaggio che incarna una delle rivoluzioni più importanti operata dal grande artista, quella di rendere il popolo protagonista in quadri rappresentanti scene sacre. La sfida è stata quella sia di far emergere il lato umano, quello che abbiamo immaginato ci potesse essere fra Lena e Caravaggio, sia di sottolineare il valore rivoluzionario del loro rapporto, che ha dato vita ai quadri geniali che conosciamo, come la Madonna dei Palafrenieri, che altri non è che Lena. La sfida ad oggi l’abbiamo vinta, lo spettacolo ha riempito il teatro tutte le sere, sono felice di annunciare che sicuramente lo riprenderemo questa estate e forse la prossima stagione!

Un carriera da attrice, sommelier e oggi anche imprenditrice

Francesca Valtorta attrice
Ph. Viviana Berti

Oltre alla recitazione, sei anche sommelier e imprenditrice, in quale ruolo ti senti più a tuo agio?

Sicuramente in quello di attrice, la mia unica grande passione e il mio lavoro. Però sono contenta di aver imparato in questi anni quanto sia importante dedicarsi anche ad approfondire altre strade, perché essere focalizzati solo su un’unica direzione può diventare ossessionante e far perdere lucidità e equilibrio. Ho imparato a fare spazio anche alle altre cose belle della vita, come il mio amore per il vino, che sto coltivando sotto varie forme, lavorando alla creazione di un piccolo format  per il web e come socia (orgogliosa) di un locale stupendo di vini naturali, il Vinificio Roma. Tutto questo mi permette di godermi con più rilassatezza anche il lavoro di attrice.

“Anna Magnani è per me una grande fonte di ispirazione”

La tua principale fonte di ispirazione nel tuo lavoro di attrice?

La mia fonte inesauribile di stimoli è guardare film e serie tv. Penso a quando dovevo lavorare al personaggio di Lena e facevo fatica a trovare la chiave giusta, allora ho pensato, chi può aiutarmi? Mi è corsa in aiuto nientemeno che Anna Magnani! La sua strabiliante interpretazione in Mamma Roma è stata folgorante. Ogni volta che ero confusa pensavo a lei in quel film e tutto, nella mia mente, diventava chiaro.

Francesca Valtorta serie
Ph. Viviana Berti

Il ruolo interpretato a cui sei più legata ad oggi?

Il ruolo a cui sono più legata è quello di Silvia Corradi in Sacrificio d’amore. A Silvia ho dato tutta me stessa, l’ho amata profondamente.

Progetti per questo 2023?

Inizio a breve a girare un film, un’opera prima di cui però non posso dire ancora nulla. Un gioiello di forza e sensibilità, che vi travolgerà.

Francesca Valtorta film
Ph. Viviana Berti

Nell’immagine in apertura, Francesca Valtorta ritratta da Viviana Berti

Quando il talento incontra l’opportunità: Giacomo Gianniotti

Giacomo Keaton Gianniotti nasce a Roma, il 19 giugno 1989, da padre italiano e madre canadese, ma cresce in Canada, vicino Toronto, dove si diploma allo Humber College’s Theatre Program. In seguito completa gli studi al Norman Jewison’s Canadian Film Centre, dove studia recitazione, portando avanti la sua passione per il cinema. Molti lo ricordano per l’interpretazione del dottor Andrew DeLuca in Grey’s Anatomy, ma in realtà Giacomo Gianniotti sul set c’è cresciuto. Parla italiano e inglese fluentemente, tanto che l’esordio sul grande schermo avviene a Cinecittà nel 1999, quando a soli dieci anni entra nel cast del film La bomba di Giulio Base, recitando a fianco di Shelley Winters e Alessandro Gassmann.

Giacomo Gianniotti 2023
Camicia Tod’s

Il personaggio interpretato all’interno del famoso medical drama gli calza a pennello: italo-americano, affascinante e intraprendente, il giovane Andrew rappresenta perfettamente la versione ospedaliera di Mr. Gianniotti. Dopo un’apparizione nell’italiano Medicina Generale, nel 2013 prende parte a due episodi dei serial Beauty and the Beast e Time Tremors. Ma non solo: recita anche in Copper, Reign, I misteri di Murdoch e Selfie, e partecipa ad una miniserie dedicata alla vita segreta di Marilyn Monroe. La vera svolta, però, arriva nel 2015 con la famosissima serie Grey’s Anatomy, in cui il dottor DeLuca diventa uno dei personaggi cult, affiancato da un’altra attrice italianissima, Stefania Spampinato, che interpreta la sorella. Ottiene poi un ruolo in Race – Il colore della vittoria di Stephen Hopkins, film biografico sulla vita di Jesse Owens, uscito nel 2016. Il 14 aprile 2022 si aggiudica il ruolo di Diabolik, subentrando a Luca Marinelli nel seguito del film del 2021, un personaggio molto distante dal suo carattere ma che segnerà un punto di svolta importante a livello personale, come racconta nella nostra conversazione.

“Diabolik, nonostante abbia tratti caratteriali freddi e sia un personaggio impassibile, mi ha lasciato molto”

Ricordi ancora la tua prima esperienza sul set?

Accadde a 10 anni, mentre stavo passando l’estate a Roma a casa di mia nonna e un amico di mio zio che lavorava a Cinecittà mi presentò alla produzione del film La Bomba di Giulio Base, alla ricerca di un ragazzino vivace e dinamico. Da lì non ho più smesso, ho continuato a studiare recitazione fino all’università e nel frattempo cominciavano i primi lavori.

Oggi su cosa stai lavorando?

È appena uscita la nuova serie Netflix From Scratch, una storia di una ragazza americana che si reca a Firenze per studiare arte e lì si innamora. Da qui comincia un cammino di passione, lutto, resilienza e speranza, tra culture e continenti diversi, che le cambierà la vita. Io interpreto il ragazzo che la conquista inizialmente e ci sarà una breve storia tra noi, solo successivamente lei troverà il vero amore.

Giacomo Gianniotti attore
Total look Bally

Un personaggio a cui sei più legato tra quelli interpretati?

Direi Diabolik, anche se non l’avrei mai pensato. Nonostante abbia tratti caratteriali freddi e sia un personaggio impassibile, mi ha lasciato molto. Ho studiato tanto per avvicinarmi a lui essendo il mio opposto, mi è piaciuta la sua disciplina e lo spirito di dedizione che mette nelle imprese. Il film sarà visibile dal 17 novembre 2022 nei cinema italiani.

“Mi ha sempre affascinato James Bond”

Il fatto di interpretare per molto tempo lo stesso personaggio ha degli svantaggi?

Quando interpreti a lungo lo stesso personaggio, come nel mio caso in Grey’s Anatomy, rischi di essere riconosciuto e collegato solo ad un genere. In realtà, devi lavorare tanto per rompere questa immagine. Quando è capitato il ruolo di Diabolik, infatti, mi sono lanciato perché era esattamente quello di cui avevo bisogno, ridefinire chi sono e il mio ruolo da attore.

Giacomo Gianniotti Grey's Anatomy
Total look Golden Goose

Com’è essere un attore italiano negli Stati Uniti?

Qui a Los Angeles sono percepito più come un attore nordamericano, essendomi trasferito in Canada molti anni fa. Si sa che sono italiano, parlo la lingua e rappresento la cultura italiana. Penso mi dia un tocco in più rispetto ai miei colleghi americani, forse fascino o classe. Questa caratteristica mi permette di essere versatile e lavorare in più produzioni anche in altri mercati.

Un personaggio che vorresti interpretare?

Mi ha sempre affascinato James Bond. Guardavo i vecchi film con Sean Connery e Roger Moore e sono sempre stati di grande ispirazione, le dinamiche di questo personaggio sono davvero coinvolgenti. Il suo sviluppo è uno dei franchise più grandi nel cinema ed è interpretato solo e sempre dai migliori attori. Quando riesci ad essere Bond è come entrare in un club esclusivo, una cerchia stretta a cui tutti aspirano.

“Il lato umano è molto importante per me, sul lavoro e nella vita”

Un regista con cui lavoreresti?

Stefano Sollima. In questi anni ha contribuito ai film più importanti usciti dall’Italia. Tutti moderni, con un fascino che richiama il vecchio cinema italiano ma aggiungendo un tocco di nuovo grazie alla tecnologia disponibile oggi. Ci sono dei grandi passi avanti nel cinema italiano, lui è uno dei nuovi registi avantgarde che stanno mettendo sulla mappa una nuova forza. Il processo era iniziato da La grande bellezza di Sorrentino e da lì è definitivamente partito questo riposizionamento del nostro paese. Grazie allo streaming, inoltre, c’è una bella possibilità di far vedere l’Italia più ad ampio raggio.

Giacomo Gianniotti Diabolik
Total look Tod’s

Per cosa ti piacerebbe essere ricordato?

Mi piacerebbe essere ricordato sicuramente come attore ma anche per essere stato un uomo generoso e disponibile per le persone che avevano bisogno di me. Il lato umano è molto importante per me, sul lavoro e nella vita.

Che definizione daresti del talento?

Quando la disciplina incontra l’opportunità. C’è un talento innato, infatti alcuni attori non hanno mai aperto un libro o studiato. Io ho studiato molto, tra scuola e teatro. Questa è la cosa bella dell’arte, non importa se si è studiato o no, il talento è nel prodotto finale. Penso che non ci si debba adagiare, ma continuare a dedicarsi al lavoro con disciplina. Diversamente, il fallimento è dietro l’angolo.

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Total look Paul Smith

“Ho imparato a non giudicare il mio personaggio, mai farlo”

Hai un rito scaramantico prima di iniziare un nuovo set?

Ho imparato a non giudicare il mio personaggio, mai farlo. Piuttosto mettermi subito nei suoi panni. Pensare: “Io non potrei mai ricoprire quel ruolo” è sbagliato e a volte porta male! Bisogna fare tanta ricerca e arrivare al set con fiducia verso le proprie capacità. Lasciare il lavoro della mente ed entrare in quello del corpo, usando anche l’istinto.

Dove ti vedi tra 10 anni?

Mi piacerebbe concretizzare una carriera che si divide tra Italia e Stati Uniti lavorando come attore e regista. Ci sono aspetti molto belli qui a L.A. ma tornare in Italia sarebbe fantastico, c’è la mia famiglia, la mia cultura e potrei conciliare tutto.

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Total look Paul Smith

Giacomo Gianniotti film
Total look Tommy Hilfiger

Credits

Talent Giacomo Gianniotti

Editor in Chief Federico Poletti

Text Massimiliano Benetazzo

Photographer Davide Musto

Stylist Alfredo Fabrizio

Ph. assistant Valentina Ciampaglia

Stylist assistants Arianna Zanetti, Federica Mele

Grooming Nichole Gianniotti

Location Anantara Palazzo Naiadi Rome Hotel

Nell’immagine in apertura, Giacomo Gianniotti indossa Tod’s

Guidato dalla creatività: il percorso di Giovanni Crozza Signoris

Originario di Genova, classe 1998, Giovanni Crozza Signoris inizia a muovere i primi passi nel mondo della recitazione dopo aver conseguito la maturità scientifica. Si iscrive alla facoltà di filosofia dell’università di Genova e, nel gennaio 2018, si stabilisce a Roma per seguire il corso di recitazione al Centro sperimentale di cinematografia, continuando a portare avanti gli studi.

Giovanni Crozza Signoris
Giovanni Crozza Signoris (ph. by Sebastian Bonolis)

Nel corso del triennio partecipa ad alcuni cortometraggi prodotti dalla scuola, nonché a rappresentazioni teatrali di testi come Un mese in campagna di Turgenev e La bisbetica domata di Shakespeare. Ha anche l’opportunità di fare alcune esperienze di lavoro al di fuori del contesto accademico, tra cui un piccolo ruolo ne Il traditore di Marco Bellocchio. Oltre al cinema, ha lavorato in serial come MasantonioSezione scomparsi, Fedeltà, Come quando fuori piove e nel programma comico La tv delle ragazze. Nel 2022 è nel cast della serie Sky Il grande gioco ( disponibile su Sky e Nowtv) diretta da Fabio Resinaro e Nico Marzano, un racconto sul mondo dei procuratori sportivi, in cui interpreta il ruolo della giovane promessa del calcio Antonio Lagioia, in onda da novembre. Nell’ultimo anno ha inoltre recitato il ruolo di Adamo nella serie con Kim Rossi Stuart Everybody Loves Diamonds, diretta da Gianluca Maria Tavarelli, che uscirà sulla piattaforma Amazon Prime Video nel 2023.

Come ti avvicini al mondo della recitazione?

Mi sono avvicinato a questo mondo da piccolo, facendo teatro, piccoli spettacoli, appassionandomi sempre di più alla materia. A scuola avevo un istinto creativo e la passione per la scrittura alimentava il mio interesse, poi sempre a quei tempi stavo con una ragazza che frequentava le principali accademie di recitazione tra Genova, Milano e Roma. A 18 anni sono riuscito ad entrare al Centro sperimentale e da lì è partito tutto. Parallelamente, studio filosofia all’università di Genova.

“Mi piace inventare, costruire qualcosa dall’inizio, quello della finzione è l’aspetto che prediligo del cinema”

Raccontaci il tuo ruolo nella serie Sky Il grande gioco

Il personaggio che interpreto è un giovane di Quarto Oggiaro, periferia a nord di Milano. Il primo passo è stato proprio il lavoro sull’accento. Lui è aggressivo, fisico nell’approccio, ha un atteggiamento impulsivo dovuto a una grande diffidenza verso gli altri. Non si fida dei procuratori che cercano di proporgli contratti vantaggiosi, perché è guidato unicamente dal sogno del calcio e teme di essere considerato un prodotto. Inoltre, porta con sé il grande trauma della morte del padre.

Ti sei sentito a tuo agio in questo ruolo? Anche tu giocavi a calcio…

La passione per il calcio mi ha aiutato molto. Praticavo questo sport quand’ero più giovane e per questo ruolo, quindi, funzionavo bene. La produzione non ha dovuto prendere una controfigura, l’obiettivo era quello di rendere tutto il più realistico possibile. La cosa più dura, forse, è stata allenarsi molto e seguire un’alimentazione ferrea.

A cosa stai lavorando al momento?

Sono all’opera con le prove di uno spettacolo teatrale di un amico e studio per l’università, cercando sempre di dare spazio alla passione per la scrittura. A breve uscirà anche la serie Everybody Loves Diamonds, in cui interpreto un piccolo ruolo.

Giovanni Crozza Signoris attore
Ph. by Sebastian Bonolis

Cosa ti ispira nel tuo lavoro?

Dipende molto dal ruolo. Se devo interpretare una situazione nel modo più aderente alla realtà, cerco di prendere spunto il più possibile dal personaggio che mi viene proposto. Se invece posso partire da zero lascio tutto alla mia creatività. In generale mi piace inventare, costruire qualcosa dall’inizio. Quello della finzione è l’aspetto che prediligo del cinema.

“Vorrei interpretare personaggi che hanno dei tratti caratteriali folli o un po’ nevrotici, come quelli di Woody Allen”

Come mai ha scelto la facoltà di filosofia?

Questa materia mi piaceva sin dal liceo e ad oggi rende fruttuoso quello che faccio. Stimola la mia creatività e, oltre ad arricchirmi culturalmente, riesce ad ispirarmi anche sul lavoro.

Un ruolo che vorresti interpretare?

Non ho un ruolo specifico in mente, piuttosto potrei dirti personaggi che hanno dei tratti caratteriali folli o un po’ nevrotici, come quelli di Woody Allen. Lui è un genio a 360 gradi, è un grande modello per me.

Un regista italiano con ti piacerebbe lavorare?

Vorrei citare tre pilastri del nostro cinema: Sorrentino, Garrone, Sollima.

La soddisfazione più grande di questo 2022?

Penso che il 2022 sia stato un anno di crescita personale. È uscita la serie Sky in cui ho recitato un ruolo importante e ho fatto progressi con la scrittura. Non posso lamentarmi.

Un rituale prima di andare sul set?

Cerco di prepararmi tanto, fino ad essere molto sicuro di quello che sto per fare.

Cosa ti aspetti dal prossimo anno e dal futuro?

Spero tanto possa esserci la seconda stagione de Il grande gioco e poi anche la laurea! Per il futuro vorrei assolutamente proseguire con la professione di attore.

Credits

Talent Giovanni Crozza Signoris

Photographer Sebastian Bonolis

Stylist Stefania Sciortino

Stylist assistant Giulia Laface

Grooming Simona Mari @Making Beauty Management

‘Heaven’, il nuovo singolo dei Boomdabash con gli Eiffel 65

Boomdabash sono pronti a farci ballare tutto l’inverno! Dallo scorso 9 dicembre è disponibile, in rotazione radiofonica e in tutti i principali digital store il loro nuovo singolo, Heaven, realizzato insieme agli Eiffel 65, che segna una vera e propria svolta dance del gruppo pugliese.

La band record d’ascolti, che ha conquistato l’affetto del grande pubblico dopo aver collezionato oltre 28 dischi di platino con successi clamorosi (tra gli altri Karaoke, Tropicana, Non ti dico no, Per un milione, Mambo salentino, Don’t worry, Portami con te e Mohicani), è ora pronta a tornare sulla scena musicale in modo inaspettato, scaldando l’inverno con l’intento di farci danzare a ritmi sfrenati.

Eiffel 65 e Boomdabash
Un ritratto di Eiffel 65 e Boomdabash

Un singolo che rappresenta una svolta in puro stile dance della band

Heaven – dichiara il gruppo – è figlio di due grandi passioni dei Boomdabash, l’amore per gli anni 80 e la musica indimenticabile di quegli anni, che si unisce alla grande passione per il re-making musicale. ‘Heaven‘ nasce così sulla base di un sample di ‘Too much of Heaven’, hit iconica degli Eiffel 65, band leggenda della musica dance italiana, alla quale abbiamo voluto rendere omaggio, da grandi cultori del genere quali siamo. Da subito abbiamo convolto nel progetto gli Eiffel 65, che con entusiasmo hanno lavorato a stretto contatto con noi alla produzione musicale”.

Heaven Boomdabash
La cover di Heaven

Heaven è un pezzo di grande impatto, in perfetto stile dance, che spinge chiunque ad alzare il volume per ballare anche nei mesi più freddi, lasciandosi andare all’inconfondibile energia che da sempre caratterizza i tormentoni musicali di Biggie Bash, Payà, dj Blazon e Ketra, che hanno messo insieme una delle band italiane più acclamate e apprezzate della scena contemporanea, dai numeri impressionanti; il loro repertorio, nel complesso, supera i 2 miliardi di stream, mentre su YouTube sono oltre 800 milioni le views dei loro videoclip.

Grazie ad Heaven, i Boomdabash tornano sotto i riflettori, proponendosi per la prima volta in una chiave musicale inedita e speciale; attingendo da una super hit del passato, ci ricordano come un brano non sia solo una semplice canzone ma possa rimanere nel tempo, diventando la perfetta colonna sonora di momenti indimenticabili.

Nell’immagine in apertura, un ritratto della band e degli Eiffel 65

Inside Montblanc: il percorso di Marco Tomasetta

Marco Tomasetta, nuovo direttore artistico di Montblanc, ci racconta il suo percorso. Con alle spalle una lunga carriera, trascorsa negli uffici stile di alcune delle più celebri maison, come Gucci, Givenchy e Louis Vuitton, per l’occasione svela sua visione dell’uomo del marchio svizzero, e di come ha reinterpretato l’heritage del brand nelle nuove collezioni di pelletteria della griffe.

“Ogni mio progetto è sempre partito dalla creatività, i prodotti di maggior successo sono nati in maniera casuale, istintiva”

Montblanc storia
Ph. courtesy of Montblanc

Come nasce la tua passione per la creatività?

Parte tutto dal cinema, cui mi sono avvicinato sin da piccolo, ma anche da Napoli, città natale dei miei genitori, che mi ha ispirato molto. La bellezza del luogo, le sue personalità così forti hanno dato una spinta consistente alla mia passione per l’arte. Grazie al cinema, poi, ho iniziato a immaginare l’arte, la bellezza e l’emotività, che restano tuttora la caratteristica del mio approccio alla moda.

Cosa porti con te dalle esperienze passate nelle grandi maison?

Ogni marchio mi ha lasciato qualcosa di diverso. Ho lavorato per aziende familiari, di cui porto con me il background e le radici. Ogni mio progetto, però, è sempre partito dalla creatività, i prodotti di maggior successo sono nati in maniera casuale, istintiva.

Homo Faber mostra
Foto della mostra Homo Faber (ph. courtesy of Montblanc)

Che direzione stai dando oggi a Montblanc?

È un brand il cui mondo ruota intorno alla scrittura, lo sento molto mio, sto cercando di dare a ogni pezzo una sua identità. Il mio lavoro parte dai materiali e dall’archivio, ma sono consapevole che bisogna entrare nella storia con umiltà, poi con la giusta esperienza si può lavorare per rinnovare.

“La collezione Extreme 3.0 nasce per soddisfare le esigenze di chi si sposta quotidianamente, ridefinendo i limiti dell’innovazione tecnica”

Parliamo della collezione Extreme 3.0, protagonista del nostro shooting. Quanto ti rappresenta?

È una collezione che nasce per soddisfare le esigenze di chi si sposta quotidianamente, ridefinendo i limiti dell’innovazione tecnica per raggiungere nuove vette in termini di resistenza e prestazioni.
Sono partito dalla superficie liscia, quella della pelle Montblanc delle origini, caratterizzandola con dei segni che rappresentano una reminiscenza del passato. Guardando alcuni vecchi diari, coi loro schizzi a penna, ho pensato fosse opportuno segnare la pelle. Le forme sono invece più attuali, vicine alla nuova generazione.

Montblanc adv
1924’s Meisterstück advertising (ph. courtesy of Montblanc)

Quali sono le forme più vicine, appunto, ai gusti dei giovani?

In fondo non si tratta di forme particolarmente nuove, i modelli si ripetono negli anni. Direi comunque lo zaino, la messenger, una document case moderna e ben proporzionata, magari più piccola, data il bisogno odierno di oggetti che sposino la modernità. La caratteristica irrinunciabile e è il portapenne interno, un codice del marchio, che non può mai mancare. Per quest’anno il mio obiettivo è rendere iconici i volumi, cioè document case, zaino e tote bag, le colonne portanti di ogni azienda di pelletteria.

“Mi piace pensare alla fluidità delle cose che realizzo, proprio come lo scorrere fluido dell’inchiostro”

Il tuo accessorio preferito?

Io amo il disegno, quindi direi l’iconica penna Meisterstück. Preferisco la fase del disegno a quella del prodotto finito, in questo senso apprezzo maggiormente l’energia che mi dà la creatività.

Quali sono i tuoi progetti per i prossimi mesi?

Abbiamo intenzione di presentare il nuovo uomo Montblanc, parlare di maschilità, di ritualità nell’avvicinarsi a tutti gli oggetti di cui parlavamo. E ancora, raccontare il brand e un nuovo concetto di dandy che include anche la donna, con accessori che rifiutano l’idea di genere. Mi piace pensare alla fluidità delle cose che realizzo, proprio come lo scorrere fluido dell’inchiostro.

Montblanc testimonial
Alberto Malanchino: total look Hermès, purse and watch Montblanc

Nell’immagine in apertura, un ritratto del direttore artistico di Montblanc Marco Tomasetta (ph. courtesy of Montblanc)

Alberto Malanchino: il duro lavoro è la chiave per raggiungere il successo

Ci tiene a definirsi figlio di una coppia “mista” (sua madre è del Burkina Faso) Alberto Malanchino, attore italiano classe 1992, originario dell’hinterland milanese, appassionato di cinema sin da piccolo. Formatosi all’accademia Paolo Grassi di Milano, si divide da subito fra teatro e televisione, dove abbiamo avuto modo di apprezzarlo in alcune produzioni Rai, tra cui l’ultimo successo della rete ammiraglia, Doc – Nelle tue mani, serial in cui interpreta il ruolo di Gabriel Kidane. A marzo 2022 entra nel cast dello spettacolo teatrale The Boys in the Band, opera teatrale del commediografo americano Mart Crowley, andata in scena per la prima volta a New York nel 1968; la versione italiana dello spettacolo è stata adattata da Costantino della Gherardesca, con la regia di Giorgio Bozzo. Per la Disney Pixar, invece, Malanchino è la voce italiana di Buzz Lightyear nel suo film di animazione Lightyear – La vera storia di Buzz, al cinema la scorsa estate. Nell’intervista che segue, racconta a MANINTOWN i retroscena del suo percorso attoriale e le ultime novità professionali.

Alberto Malanchino 2022
Polo shirt Scotch & Soda, trousers Tagliatore, bag and watch Montblanc

“Svolgo attività di doppiaggio da un po’ di anni, è un ambito in cui mi trovo a mio agio”

Quando hai realizzato che la tua passione era quella della recitazione?

È nato tutto quand’ero piccolo, periodo in cui guardavo molti film italiani e stranieri in lingua originale insieme a mia mamma. Poi, durante l’ultimo anno delle superiori, ho visto a teatro la compagnia Quelli di Grock ne Le allegre comari di Windsor, in quel momento ho realizzato che la recitazione sarebbe diventata il mio lavoro.

Total look Paul Smith, backpack Montblanc

A cosa stai lavorando al momento?

Sono in scena a Milano al teatro Franco Parenti con Sid – Fin qui tutto bene. La serata di oggi è già sold out, lo spettacolo sta andando molto bene. Ci saranno altre repliche, fra Torino e Parma.

Che rapporto hai con il teatro?

Il teatro è la mia base di partenza, ho frequentato scuole private e accademie teatrali come la Paolo Grassi di Milano. L’essenza di un attore non cambia, a prescindere dal contesto, palco, video o doppiaggio. Le difficoltà tecniche e lavorative, in quest’ambito, sono una sorta di gavetta. Il sistema italiano, poi, se si parla di diversità è più “difficile”, nel mio caso, essendo figlio di una coppia mista, ho trovato diversi ostacoli sul mio percorso. Oggi, però, si intravede finalmente qualche apertura in questo senso.

Total look Paul Smith, backpack Montblanc

Come ti sei trovato col doppiaggio?

Sono molto contento di aver lavorato con Disney per Lightyear – La vera storia di Buzz, essere la voce italiana di Buzz Lightyear è stato motivo di orgoglio, sono cresciuto con il cartone originale, perciò quando mi hanno chiamato per doppiare lo space ranger di Toy Story, non potevo certo tirarmi indietro. Inoltre svolgo attività di doppiaggio da un po’ di anni, è un ambito in cui mi trovo a mio agio.

“Trovi il modo di innamorarti di ogni singolo personaggio su cui lavori”

A quale personaggio, tra quelli interpretati finora, sei più legato?

Direi tutti, in fondo trovi il modo di innamorarti di ogni singolo personaggio su cui lavori. Gabriel Kidane di  Doc – Nelle tue mani, per esempio, è stato una svolta a livello di carriera. La serie mi ha dato modo di raggiungere un’amplissima fetta di pubblico, trasversale per gusti ed età. È un personaggio inclusivo e ha richiamato molti spettatori, sia su Rai 1 che sui miei social, dove mi scrivono anche molte persone afro-discendenti, felici di essere finalmente rappresentate su un canale tv nazionalpopolare.

Alberto Malanchino social
Total look Hermès, purse and watch Montblanc

“Quando preparo un ruolo ascolto tanta musica, cercando di farmi influenzare da un genere specifico”

Quali altre passioni coltivi, oltre alla recitazione?

La musica. Amo il genere rock, metal e rap, anche la musica classica. Penso sia una delle arti più belle, in grado di rompere ogni barriera; crea un ponte tra le persone e può essere ascoltata davvero da tutti, da chi ha gusti colti come da chi ha meno cultura musicale.
Nell’ultimo periodo sto apprezzando molto i due album di Marracash, che ha creato due concept album fondamentali e racconta delle fragilità all’interno del rap. Quando preparo un ruolo ascolto tanta musica, cercando di farmi influenzare, a seconda del tipo di personaggio che andrò ad impersonare, da un genere specifico. Adesso che sono in scena con Sid ascolto molta musica classica, proprio come il protagonista dello spettacolo.

“Mi piacerebbe, attraverso il mio percorso, trasmettere il concetto che il lavoro ripaga, a prescindere dalla condizione sociale e dall’etnia”

Ti piacerebbe lasciare un segno per le generazioni che verranno?

Mi piacerebbe, attraverso il mio percorso attoriale, trasmettere alle nuove generazioni il concetto che il duro lavoro ripaga, a prescindere dalla condizione sociale e dall’etnia. Credo di avere una responsabilità rispetto ai più giovani, soprattutto verso chi mi ha seguito in Doc. Vorrei che il mio esempio non sia un fuoco di paglia, che possa essere valido anche per il futuro.

Un personaggio storico che ti piacerebbe interpretare?

Mi piacerebbe interpretare Leone Jacovacci, un pugile italo-congolese. È stato il primo afro-discendente a vincere il titolo italiano, in epoca fascista. Una bella parentesi di storia, ma anche un esempio su come sfruttare le proprie doti, genetiche e non, diventando un campione.

Obiettivi per i prossimi mesi?

Per il momento posso solo dire che mi vedrete al teatro Stabile di Torino con lo spettacolo Riccardo III. Per il resto, devo entrare nel ruolo dell’ attore scaramantico, quindi non posso dire di più.

Alberto Malanchino
Sweater Antonio Marras, jeans Loro Piana, clutch and pen Montblanc

Credits

Talent Alberto Malanchino

Editor in Chief Federico Poletti

Text Massimiliano Benetazzo

Photographer Alessandro Lo Faro

Stylist Simone Folli

Ph. assistant Fabio Meinardi

Stylist assistants Nadia Mistri, Julie Wozniak

Grooming Alessia Motti

Nell’immagine in apertura, Alberto Malanchino indossa polo Scotch & Soda, pantaloni Tagliatore, borsa e orologio Montblanc

Giuse The Lizia, un giovane cantautore all’avanguardia

Giuseppe Puleo aka Giuse The Lizia ha solo 21 anni, ma è già un cantautore promettente. Nato e cresciuto a Bagheria, in provincia di Palermo, comincia a suonare la chitarra all’età di 14 anni. A 17 inizia a scrivere canzoni mescolando rap e cantautorato. Nell’aprile del 2021 esce per Maciste Dischi Vietnam, il suo primo singolo prodotto da Mr. Monkey. Nel maggio dello stesso anno è ospite del format Trap Take di Radio 105, in cui presenta un brano inedito. Sempre nel 2021 Giuse The Lizia sale per la prima volta sul palco, nella cornice del Mi Manchi (Mi Ami), storico festival milanese, e durante l’estate accompagna i migliori artisti della scena (tra cui Gazzelle, Frah Quintale e Psicologi) in un piccolo tour di 12 date. Poi ancora, esce Serate Toste, secondo singolo prodotto di nuovo da Mr. Monkey. Il 5 novembre 2021 arriva Come minimo, EP d’esordio acclamato da pubblico e critica, in cui fonde urban e itpop. Il 13 maggio 2022, infine, arriva il suo secondo EP, LALALACRIME.

Giuse The Lizia tour

Oggi, dopo essere stato stato ospite in estate dei principali festival italiani, Giuse The Lizia è pronto a tornare live con One More Time Tour, suo primo tour nei club nazionali, che toccherà alcune delle città cui è più legato, tra cui Milano, Bologna e Palermo, come racconta nella nostra intervista.

Il percorso di Giuse The Lizia

Quale è stato il tuo primo approccio alla musica?

È iniziato tutto da piccolo, ascoltando musica tramite i miei genitori, a casa non mancava mai un sottofondo musicale. A 14 anni invece ho cominciato a suonare come autodidatta la chitarra. Da lì è partito tutto un percorso di crescita personale, influenzato anche dalle canzoni che ascoltavo.

Giuse The Lizia
Giuse The Lizia, ph. by Gianluca Normanno

Quale è l’ispirazione testuale del tuo nuovo singolo?

L’ispirazione parte dal mio stato d’animo attuale, cerco di raccontare in maniera autentica quello che provo e il mio distacco da casa. Oggi mi trovo a Bologna per studiare e accuso molto la distanza dalla Sicilia. La difficoltà più grande per me è quella di coltivare rapporti, e da lontano risulta tutto più complicato.

La distanza da casa, però, in qualche modo aiuta a crescere no?

Al di là dei miei sentimenti, andare via da casa era necessario, soprattutto per iniziare un percorso di indipendenza personale.
Bologna mi sta regalando un’ispirazione particolare. Vorrei ricordare che è un luogo importante per la scuola cantautorale, poi è una città che puoi vivere in maniera genuina e ti sa coccolare.

One More Time, il primo tour dell’artista

A breve inizierai il tuo primo tour, quali sono le tue sensazioni?

Sono molto emozionato, durante l’emergenza Covid abbiamo suonato poco dal vivo, mentre le prossime date che farò sono davvero fondamentali. Bologna è già sold out, sarà un momento importante per avere un feedback reale da parte del mio pubblico, poi su Milano e infine Palermo.

Giuseppe Puleo cantante
Ph. by Gianluca Normanno

Hai un rituale che segui prima di esibirti? 

Tentare di chiacchierare per distrarmi. Sono abbastanza ansioso e riesco a gestire l’ansia accanto a persone con cui sto bene, parlando del più e del meno. È il mio momento per staccare e poi godermi il concerto sul palco.

Quali sono i tuoi modelli di riferimento nel mondo musicale?

Prendo ispirazione da numerosi cantanti, il mio artista di riferimento è Battiato. Anche il mondo rap influenza molto i miei testi, Marracash e Club Dogo solo per citarne un paio.

Cosa pensi del mondo dei talent show?

Quando si parla di talent penso principalmente a X Factor. Trovo che le prime edizioni fossero un po’ limitanti per l’artista, mentre adesso ci sono maggiori possibilità di espressione grazie agli inediti. Non ho mai pensato di partecipare ad un talent perché, grazie alla mia etichetta discografica, ho iniziato subito a realizzare il mio percorso. Al di là della mia situazione personale, trovo siano un’ottima opportunità di lancio.

LALALACRIME
La cover di LALALACRIME

Quindi come definiresti il talento?

Talento è saper fare delle cose che richiedono una certa sensibilità. In un cantante, consiste nel tradurre in musica o testo sentimenti e situazioni che molti vivono.

Oltre alla musica, quali passioni coltivi?

Un’altra mia grande passione è il cinema. Nei momenti liberi guardo molti film e serie tv, un cinecult che mi piace molto è Seven, thriller poliziesco psicologico, e poi American Psycho.

Progetti per i prossimi mesi?

il 16 dicembre partirà Sanremo Giovani, un’esperienza molto gratificante e che mi auguro possa portarmi fortuna. Poi l’uscita di un nuovo disco, il primo lavoro vero a 360 gradi che uscirà in vinile, e infine spero anche un mini tour la prossima estate.

Dove ti vedi tra 10 anni?

Vorrei raggiungere una serie di obiettivi, musicali e non. Allo stesso tempo mi piacerebbe costruire una vita semplice, non troppo distante dalla città in cui sono oggi.

Giuse The Lizia concerti

Nell’immagine in apertura, un ritratto di Giuse The Lizia

Fashion highlights

Capi tradizionali ma tecnologici , outdoor performante dagli accenti sempre più cool e reminiscenze anni 90. Questi alcuni degli elementi chiave del guardaroba per la stagione fall winter.

Abbiamo raccolto alcune news per sneakers addicted, ispirazioni per gli amanti del lusso senza tempo , fino alle nuovissime collaborazioni in arrivo. Se volete trascorrere un’autunno con stile non perdetevi questa gallery.

La capsule ad alta tecnologia di Santoni e GORE-TEX

Per la stagione autunno/inverno 2022, Santoni collabora con il marchio GORE-TEX per la realizzazione di un’esclusiva capsule collection dove la tecnologia più avanzata incontra la più alta maestria artigianale. Scarpe classiche, tra cui l’iconica Santoni con doppia fibbia (firma del marchio) che acquisisce modernità grazie alla suola chunky carrarmato, e una selezione di stivaletti da montagna, vengono innovati grazie all’esclusiva tecnologia GORE-TEX, che arricchisce la proposta maschile Santoni per la stagione più fredda dell’anno.

Seguendo i rigorosi standard di qualità, funzionalità e design di Santoni e di GORE-TEX, la membrana GORE-TEX viene applicata a questa esclusiva selezione di scarpe per fornire prestazioni superiori e protezione dalle condizioni atmosferiche, garantendo un comfort climatico estremo: impermeabilità, antivento e traspirabilità. Queste edizioni speciali saranno disponibili esclusivamente sul sito Santoni e in una selezione di flagship store.


Sartoria tradizionale e abbigliamento tecnico: Sease + The Woolmark Company

Mostrando il futuro innovativo della lana Merino, il marchio lifestyle italiano Sease, e The Woolmark Company uniscono le forze per trasformare la sartoria tradizionale in abbigliamento tecnico contemporaneo. Sinonimo di eccellenza e innovazione, i due brand danno nuova vita ai tessuti classici, tradizionalmente utilizzati nel mondo formale, rielaborandoli per sviluppare un urban & skiing essential kit di capi iconici composto da giacche, felpe e T-shirt certificati Woolmark Blend. Un progetto che evidenzia ancora una volta l’impegno di The Woolmark Company nel celebrare e supportare l’innovazione, dando seguito al premio The Woolmark Company Award for Innovation vinto da Sease in qualità di promotore dell’innovazione sostenibile durante i CNMI Sustainable Fashion Awards 2022.


Velasca e Sealup: due eccellenze italiane si uniscono

Dall’incontro tra Velasca e Sealup prende forma “Corsaro”, una sneaker raffinata, dalle linee retrò, espressione del design e del saper fare tutto italiano.

La collaborazione tra i due brand sorge spontanea grazie ai molti valori in comune. In primis le stesse radici milanesi, non solo un dato anagrafico, ma un humus ricco di creatività, di eleganza sobria e contemporanea, di tradizione e modernità, di design e innovazione, il tutto unito ad una visione internazionale. Sealup e Velasca sono entrambe riconosciute come eccellenze italiane e condividono l’amore per il bello, la passione per la qualità e i dettagli, la stessa idea di stile, unico ed elegante, al di sopra delle tendenze passeggere.

Ecco allora una sneaker elegante, sofisticata ed estremamente confortevole, ideale da indossare nelle occasioni più formali, ma anche che perfetta per il tempo libero, grazie al suo tessuto a prova d’intemperie. La sneaker è disponibile presso gli store Velasca, Sealup e online sui rispettivi e-commerce.


L’outdoor si trasforma in pista da ballo anni 90

Nata dalla sinergia tra due icone dello stile italiano sin dagli anni ‘90, la capsule Napapijri x Fiorucci Drop 2 trasforma l’outdoor in una pista da ballo. Uniti da un heritage distintivo e da un’insaziabile spinta all’esplorazione – dalla vita all’aria aperta all’espressione di sé – la collab fonde gli stili iconici e il know-how tecnico di Napapijri con l’estro e i colori vivaci di Fiorucci.

L’ispirazione della collezione è incentrata su un intrepido esploratore che si ritrova improvvisamente nel bel mezzo di una discoteca outdoor. Dettagli neon, tessuti metallici, grandi patch e gli inconfondibili cherubini: l’esplorazione diventa un racconto glamour dove capi tecnici e spirito di divertimento si fondono lasciando una scia luccicante.


Una versione ibrida dello streetwear essenziale

Basandosi su un’amicizia di lunga data, il direttore creativo di Givenchy Matthew M. Williams e (b).STROY,  il duo americano Brick Owens e Dieter Grams , esplorano un amore condiviso per la moda e l’arte contemporanea attraverso forme e lavorazioni sperimentali con un pizzico di audacia.

Per la spring 2023, Givenchy e (b).STROY svelano una capsule che guarda al futuro della moda attraverso l’inclusività, materiali innovativi, silhouette e dettagli. Per Givenchy, (b).STROY offre una sorta di ciclo eterno di spazio tra positivo e negativo, colori stratificati ed effetti distressed, come sulla felpa con doppio cappuccio, presentata nella mostra “American Fashion” al Metropolitan Museum of Art. La capsule è in vendita dal 4 novembre in selezionati negozi Givenchy e sul sito.


MM6 Maison Margiela x Salomon

MM6 Maison Margiela e Salomon presentano il primo capitolo di una collaborazione che parla dell’etica condivisa dai due marchi dal design di transizione, vista per la prima volta nella sfilata AW22 di MM6.

Queste sneakers costituiscono la prima iterazione della collaborazione MM6 Maison Margiela x Salomon, che fonde l’irriverenza tipica della casa di moda con l’approccio progettuale orientato alla performance del marchio di abbigliamento sportivo outdoor. Composte da due nuove silhouette, la Cross Low e la Cross High, entrambe le calzature creano un’inaspettata armonia tra anticonformismo estetico e calibro high-tech.


Vault by Vans e Palm Angels debuttano con la loro prima collaborazione 

Vault by Vans unisce le forze con il fondatore e direttore creativo di Palm Angels, Francesco Ragazzi, per rendere omaggio alla cultura dello skate. La capsule di tre pezzi rappresenta un approccio al design che celebra la libertà e l’individualità, il tutto basato sulla cultura dello skate. La collaborazione è stata lanciata il 27 settembre in esclusiva su Palm Angels, seguita da una release globale per i rivenditori Vault by Vans selezionati il 1° ottobre. Palm Angels ha da sempre promosso un modo di essere libero e privo di costrutti, che esalta l’unicità degli individui e un approccio personale alla vita. La scena dello skateboarding è sempre stata un riferimento primario per il marchio, con radici che affondano nelle immagini scattate da Francesco Ragazzi e pubblicate nel 2014, sulla spiaggia di Venice a Los Angeles.

Travel tips: weekend autunnali

Qualche idea per alcune destinazioni da assaporare durante i weekend in questa stagione. Per un fine settimana lungo oppure durante il prossimo ponte dell’Immacolata o ancora in occasione di ferie da smaltire. Il momento ideale per raccogliere un po’ di giorni per spezzare la routine e assaporare il piacere dei mille colori che ci regala l’autunno. Questa stagione, è perfetta per riscoprire la montagna con il suo foliage e i sapori tipici oppure per beneficiare del microclima che ci regala il lago. Ecco qualche consiglio:

Benessere sostenibile e food experience

In una posizione strategica tra Lombardia e Veneto troviamo Aqualux Hotel Spa & Suite Bardolino, un design hotel dall’anima green (testimoniata dalla prestigiosa certificazione ClimaHotel) dove potrete vivere un’esperienza di benessere a 360 gradi.

La struttura, sorge in uno dei borghi più suggestivi della sponda veronese del lago di Garda, immerso in un paesaggio unico caratterizzato da acque azzurre, circondate da vigneti e ulivi coccolati da un clima dolce e mite che favorisce la produzione del famoso olio del Garda DOP, rinomato per leggerezza e delicatezza.

I percorsi d’acqua e il grande spazio verde sono gli elementi che saltano subito all’occhio. L’AquaExperience è una realtà davvero impareggiabile, con otto piscine interne ed esterne, percorsi di acqua corrente, una zona dedicata al nuoto, stazioni idro e aeromassaggio, una vasca salina dedicata al relax. Fiore all’occhiello della zona wellness è l’AquaSPA &Wellness: uno spazio di 1000 mq dedicati al benessere e alla bellezza con cabine per trattamenti, idroterapia e fangoterapia, una Private SPA, saune e bagni di vapore. Nella Bio SPA invece potete scoprire i trattamenti sostenibili dedicati al corpo, a base di selezionati prodotti a chilometro 0 proprio nel territorio limitrofo, provenienti dalle aziende agricole dei dintorni del Lago di Garda che non ricorrono a fertilizzanti o pesticidi. Sempre nella zona spa troverete anche un’area bar per sorseggiare a fine trattamento un infuso o un “cocktail” con ingredienti funzionali preparato al momento.

Il benessere prosegue anche con una food experience ricercata, dalla prima colazione alla cena passando per il brunch della domenica. Anche qui, tutte le materie prime utilizzate nelle proposte gastronomiche sono selezionate secondo il criterio della qualità, privilegiando ingredienti freschi e di stagione.

La cucina propone, anche a chi non soggiorna in hotel, un’offerta gastronomica variegata e di alto livello attraverso l’irresistibile food experience del ristorante Italian Taste in grado di soddisfare anche i palati più critici ed esigenti con una full immersion nei sapori e nei profumi del territorio con ingredienti provenienti da produttori locali e ricette originali che esaltano i cicli naturali delle materie prime.

Infine, da portare a casa assolutamente sono i prodotti della linea cosmetica by Aqualux, nata dalla innovativa combinazione tra l’acqua termale e l’acqua di olive proveniente dal frantoio “Olio Viola” magari insieme ad una bottiglia del loro olio DOP , ideale in cucina ma anche come ingrediente per la beauty routine.


Concedersi una pausa autunnale a Limone sul Garda

Facilmente raggiungibile da Milano, il Park hotel centro Tao è un elegante hotel 5 stelle lusso affacciato su uno degli angoli più suggestivi del Lago di Garda. La salute è l’elemento cardine intorno al quale lavora da oltre 30 anni il Centro Tao, la divisione medical delle struttura, con programmi volti anche a rinforzare le difese immunitarie in ogni stagione. Il Tao Salute è stato creato per chi vuole prendersi cura del proprio corpo e della propria mente rilassandosi, tonificandosi, dimagrendo ed eliminando le tossine con un metodo che fonde la moderna scienza della nutrizione con i rimedi millenari della medicina tradizionale cinese come l’agopuntura, la riflessologia plantare e il massaggio dei meridiani. Questo programma è ideale per chi desidera iniziare un percorso nutrizionale detossinante e/o dimagrante e apprendere un metodo pratico e interattivo di nutrizione sana ed equilibrata. Gli ospiti che decideranno di intraprendere questo programma, potranno seguire una dieta personalizzata con spuntini e un menù speciale a pranzo e a cena presso il ristorante Tao. Chi invece volesse concedersi solo un soggiorno in relax può optare tra le diverse proposte gastronomiche dei ristoranti principali.

Ancora, i clienti possono scegliere se utilizzare la graziosa zona wellness, con piscina coperta, zona relax, idromassaggio, sauna finlandese, bagno turco, aromarium e docce tropicali, oppure provare la bellissima esperienza nella nuova spa, concedendosi ai benefici del percorso benessere che prevede Soft Sauna, Steam Bath, Finnish Sauna, Vertical Kneipp e Ice Fall, oltre a un’ampia e calda zona relax, affacciata su un giardino fiorito.


Forest bathing ad alta quota

Per gli amanti della montagna e soprattutto del contatto stretto con la natura, Josef Mountain Resort è la destinazione ideale. Si trova proprio di fronte alla stazione di partenza della cabinovia di Falzeben: un rifugio davvero speciale per chi vuole vivere la montagna a 360°. Per la stagione ventura (l’hotel riaprirà al pubblico nel mese di Dicembre) ci aspettiamo piste innevate, sentieri battuti per passeggiate nel bosco, ciaspolate e nordic walking, con anello per lo sci di fondo: tutto a pochi passi dall’hotel. Dentro, un mondo di coccole: dall’esclusiva Forest Sauna che sconfina letteralmente nel bosco e si affaccia su un panorama che riconcilia corpo e mente alla grande Forest Spa di 1300 mq con piscine, interna ed esterna, mondo delle saune, percorsi sensoriali, idromassaggi e un centro wellness dove lasciarsi conquistare da massaggi, trattamenti e proposte ayurvediche per fare il pieno di energia vitale e ridurre lo stress da città. 

Immagine di apertura: Josef Mountain Resort

Will: ecco a voi chi sono veramente

William Busetti, in arte Will, è oggi uno tra i giovani del panorama musicale più seguiti dalla Gen Z. Basti pensare che alle audition di X Factor, il suo inedito Estate, una delle prima canzoni da lui scritte, divenne subito virale sui social e il brano iniziò a macinare stream e condivisioni. Quel testo, liberamente ispirato a Someone you loved di Lewis Capaldi, ha superato oltre 30 milioni di stream totali solo su Spotify, conquistando anche la cover della playlist “Generazione Z”, dedicata alle giovani promesse della musica italiana. A giugno 2022 l’artista pubblica il suo primo EP, Chi sono veramente, per l’etichetta Capitol Records (Universal Music Italy), la cui uscita è stata accolta con milioni di views anche su TikTok Italia. Dal prossimo novembre, invece, partirà il suo primo tour dal vivo nei più prestigiosi club delle principali città italiane: Firenze – Viper Theatre il 10 Novembre; Roma – Largo Venue, 13 novembre 2022; Milano – Santeria Toscana,16 novembre 2022; infine, Treviso – New Age Club, 19 novembre 2022.

Will cantante

Il percorso musicale di William Busetti

Quando nasce la tua passione per la musica?

Non so bene quando ho iniziato a realizzare che scrivere canzoni sarebbe diventata la mia passione numero uno, sicuramente la musica è sempre stata importantissima nella mia vita, ne ho sempre ascoltata tantissima fin da bambino. Mi ha aiutato in tanti momenti no e ha reso indimenticabili alcuni episodi della mia adolescenza. Credo sia il mezzo di comunicazione più bello, da sempre. La passione per la musica in sé, probabilmente, nasce insieme a me!

Il tuo nuovo singolo parla d’amore, trovi che questo sentimento sia condiviso dalla tua generazione?

Più forte di me parla d’amore, verso le altre persone e noi stessi. Credo che l’amore non passi mai di moda, giustamente. Quello che secondo me è diventato più complicato è vivere le emozioni che in qualche modo ti rendono fragile. Vorrei fosse normale avere delle debolezze, poterne parlare e farle vedere senza sentirsi perennemente giudicati. Questo è l’aspetto che manca alla mia generazione.

Come è cambiato il tuo percorso dopo X Factor?

X Factor è stata un’esperienza illuminante per me, ho capito che stavo facendo la cosa giusta. Sono tornato a casa semplicemente con più convinzione di prima. Quella ha cambiato tutto e mi ha spinto a fare sempre meglio.

William Busetti

Il successo sui social e i desideri per il futuro

Secondo te perché i tuoi brani sono molto apprezzati su TikTok?

Credo i miei pezzi siano apprezzati su TikTok perché sono sinceri. Le persone si rendono conto quando una cosa è forzata, i più giovani (che sono i principali utenti di questo canale) si rivedono in quello che scrivo, spero possano continuare a farlo.

Hai un modello di riferimento nel mondo della musica?

Ho diversi modelli di riferimento, dalle star del pop mondiale agli esponenti della musica rap italiana, mi piacerebbe molto unire questi due mondi che in realtà hanno sempre più cose in comune. Questa è un po’ la mia filosofia di musica in generale, non mi pongo limiti o barriere, l’importante è sentirsi sempre liberi di creare!

Will più forte di me
La cover di Più forte di me

Quali progetti hai in corso per i prossimi mesi?

Nei prossimi mesi ci saranno i live! Finalmente vedrò le persone che mi hanno supportato in questo viaggio incredibile. Sto preparando uno spettacolo intimo, mi piace molto il dialogo con il mio pubblico e vorrei fosse allo stesso tempo di grande impatto. Avrò una band live e sono “gasato”, ci sarà sicuramente da divertirsi.

Dove ti vedi tra 10 anni?

Mi vedo con la penna in mano, cercando di scrivere un’altra canzone, ad emozionarmi e divertirmi come sto facendo ora; la musica è la mia casa, non posso immaginarmi più senza.

Nell’immagine in apertura, la cover del nuovo singolo di Will Più forte di me

ICEBERG CHANGE THE FLOW: LA FRAGRANZA PER I RIBELLI

In occasione della presentazione della nuova fragranza maschile incontriamo James Long, il direttore creativo britannico del brand Iceberg, simbolo sin dagli anni 70 del concetto di sportswear deluxe.

James Long, direttore creativo di Iceberg

Oggi, James guida con orgoglio l’iconico brand di abbigliamento sportivo di lusso tra i più ambiti e ci racconta alcuni retroscena sulla creazione della nuova fragranza da poco lanciata sul mercato.

Si chiama CHANGE THE FLOW ed è audace, irriverente e inaspettata, pensata per chi si rifiuta di seguire le linee prestabilite e vuole definire le proprie regole. Insomma, una fragranza ispirata ad nuova generazione di uomini che vogliono cambiare lo status quo. Indossandolo per la prima volta non possiamo fare a meno di notare che il profumo è straordinariamente fresco, intenso e avvolgente…

Qual è l’ispirazione della nuova fragranza?

L’ispirazione è proprio il cambiamento, le persone non dovrebbero mai sentirsi in obbligo di essere una sola entità, si può cambiare modo di essere, di sentire o apparire e questa fragranza vuole esprimere proprio l’idea di mutevolezza e la libertà di non essere bloccati in uno schema fisso.

Quale l’innovazione rispetto alle altre fragranze di Iceberg?

Visto il successo delle altre fragranze sarebbe stato facile creare qualcosa di simile invece  l’innovazione sta proprio nel profumo stesso. Prima di tutto, abbiamo realizzato qualcosa di completamente nuovo introducendo le note di cuio e di tabacco insieme ad altre dai tocchi più agrumati.

Tolto questo, il restante processo di creazione è tradizionale . Altri profumi sono legati ad una visione classica di uomo e di donna, mentre per me questa distinzione non esiste. L’innovazione sta nel rendere la fragranza davvero inclusiva.

Quale è invece il tuo ingrediente preferito nei profumi?

Decisamente le note di cuoio. Ho lavorato con questo elemento per tutta la mia carriera, è un tessuto che amo. Questo odore è così intenso, evocativo, quasi eccitante, da non poterne fare a meno.

La nuova fragranza Change the Flow

Come, il clame della fragranza rispecchia la filosofia di Iceberg?

Credo che nella vita la cosa peggiore sia omologarsi per temere di non essere apprezzati o compresi, quindi Change The Flow vuole essere proprio un invito a non aver paura di esprimersi ed essere se stessi.

In generale cosa rappresenta il profumo per te?

Ogni momento della nostra vita è legato ad un profumo e questo rappresenta un link a quelle situazioni accadute nel corso degli anni. Ognuno di noi ricorda i profumi dell’infanzia , quello che utilizzava nostra nonna , oppure quello che mettevamo durante le prime feste da giovani. Io stesso se ripenso alla fragranza che usavo a 20 anni, ricordo esattamente le sensazioni di quell’epoca. Il profumo è evocazione,  un viaggio nel tempo e nei ricordi.

Puoi raccontarci qualche sviluppo del tuo lavoro?

Ho iniziato a lavorare su una fragranza femminile, una versione decisamente più vicina al mondo delle donne rispetto a questa. Inoltre, pensiamo di rielaborare le linee della fragranza Twice (uscita lo scorso autunno nella versione per lei e per lui) perchè restino attuali e al passo con il brand. Per la parte moda invece, stiamo ultimando il lavoro sulla collezione invernale.

Dove ti vedi tra 10 anni?

È una domanda curiosa, ho passato lo scorso weekend a discuterne. Non ho mai pensato troppo al futuro, mi concentro sul qui ed ora.  Creare troppe aspettative su quello che verrà può portarti ad avere grandi delusioni, quindi meglio vivere il momento. Per il resto, la costante della mia vita è certamente il viaggio, una fonte continua di ispirazione, quindi probabilmente questo sarà un aspetto che non smetterà mai di esistere nel mio percorso.

Il sesso semplice: il manuale sul sesso dall’urologo più famoso del web

Un manuale per parlare di sesso come se fosse la cosa più normale del mondo

Nicola Macchionemedico chirurgo specializzato in urologia e andrologia noto ormai da alcuni anni dai nostri lettori, da qualche anno è impegnato nella divulgazione scientifica attraverso i social e la stampa. La sua pagina Instagram @md_urologist è tra le più seguite in ambito medico e le sue rubriche hanno dato vita a un nuovo filone divulgativo della sessualità maschile all’insegna della sex positivity. Attraverso il suo modo di comunicare, ha sdoganato miti e tabù che ancora ruotano intorno al sesso.


Il primo libro di Nicola Macchione


Nella sua prima fatica letteraria, il Sesso Semplice, ci racconta il sesso in maniera immediata, intuitiva, del resto è un aspetto connaturato nell’essere umano. Invece per secoli, se non millenni, la nostra società ha fatto di tutto per nascondere e sopprimere questa nostra esigenza primaria. Il sesso è sporco, è peccato, è male. Con il risultato di generare inutili sofferenze e sensi di colpa, complicandoci parecchio la vita. Poi è arrivato internet, fonte inesauribile e fuori controllo di pornografia. E quello che lottavamo per chiudere fuori dalla porta è rientrato dalla finestra del browser. È arrivato il momento di ritrovare consapevolezza, di riportare il sesso a quello che è davvero, ovvero una parte della nostra vita, né giusta né sbagliata. Qualcosa che ci appartiene, di cui parlare senza vergogna, con lucidità e con l’obiettivo di viverlo serenamente.

Ripartiamo quindi dalla storia del sesso nei millenni; ripassiamo l’anatomia; impariamo a osservarci senza paura e ad affrontare eventuali problemi e patologie chiedendo aiuto ai professionisti; ritroviamo passo passo le coordinate del piacere, che è nostro, personale, unico, e semplicissimo.

Commenta Nicola Macchione: “Mi aspetto che il lettore possa trovare risposte ai mille dubbi che spesso abbiamo in merito al sesso, ma sopratutto mi aspetto di che i temi trattati diventino spunti di riflessione in merito a come oggi è percepita o vissuta la sessualità, compresa “quella invisibile”, che sebbene esista, facciamo finta di non vedere.”

Il sesso semplice è disponibile in libreria da oggi, 20 settembre 2022.

Alto Adige: 5 hotel per le vacanze

Lo sappiamo bene, in estate la voglia e il richiamo del mare sono forti ma anche la montagna dal canto suo, ha davvero tutto quello che si possa desiderare: tra valli, laghi, percorsi naturalistici, buon cibo e tanto sport. In Alto Adige troveremo strutture dotate di spa di ultima generazione, piscine all’aperto con vista Dolomiti e ristoranti gourmet o stellati direttamente all’interno dell’hotel. Cosa desiderare di più?

Ecco 5 destinazioni da non perdere per il mese di agosto in Alto Adige.

MANNA RESORT 

La novità estiva del Manna è la cucina, ai fornelli il nuovo chef Michele Iaconeta, che apre all’interno del resort anche il Luisa Gourmet (4 tavoli con max 16 posti). Per un’estate di tutto relax, poi, una meravigliosa spa dove farsi coccolare con massaggi thai, una sauna con vista spettacolare, piscina e biopiscina, 3 chalet esclusivi e 15 stanze a tema per fare il “giro del mondo”. E un centro medico certificato FX Mayr per regalarsi una rimise en forme da star.


HOTEL TYROL 

Una “casa di montagna” nel cuore di Selva di val Gardena è il posto giusto per staccare la spina e vivere una vera vacanza in montagna fra tradizione e comfort moderno. Legno, velluti, loden, pizzi contribuiscono a ricreare il calore e l’atmosfera della tradizione ladina. Bella area wellness e ottima proposta gastronomica dello chef Alessandro Martellini. Tante le experience x l’estate: dal pranzo in baita privata(raggiungibile con una bella camminata tra boschi e pascoli) a parapendio e zip line per ammirare la Val Gardena dall’alto, in compagnia dell’ex sciatore Peter Runggaldier.


HOTEL BONFANTI

A Chienes, Val Pusteria, l’estate è su due ruote. Tanti percorsi bike per scoprire la Val Pusteria (dall’hotel accesso diretto alla bellissima Pusterbike, ciclabile lunga 105 km). Mountain bike e freeride su tracciati di diversi gradi di difficoltà. In hotel vi aspetta un grande centro wellness e anche un laghetto balneabile!


JOSEF MOUNTAIN RESORT 

A soli 10 km da Merano una struttura in cui poter vivere la mondanità della cittadina con corse all’ippodromo, shopping e feste musicali – l’altipiano è il luogo perfetto per chi vuol vivere la natura senza stress e in totale relax. Qui si possono fare passeggiate nei boschi e salire a Merano 2000 in funivia per respirare aria pulita e lasciare che lo sguardo spazi all’infinito sulle montagne e sui protoni verdi. L’hotel offre anche soggiorni di relax esclusivo: Forest spa di 1300 mq , Forest sauna che sconfina nel bosco, piscina, percorso Kneipp, sky terrace con piscina riscaldata e whirpool a cielo aperto, e un’offerta food ottima per colazioni e cene superabbondanti e di qualità.


HOTEL SILENA 

L’hotel è stato appena ristrutturato, con tante novità: 6 nuove suite design con area di meditazione privata e ofuro esterno, giardino zen e vasca onsen sulla terrazza, nuovo bar con angolo del tè in stile jap. Qui l’Oriente incontra le Dolomiti. Anche in cucina, con piatti che mixano Alto Adige e Sud-Est asiatico. Hotel only adults. Molto esclusivo e con una filosofia improntata al benessere di corpo e mente, tra ying e yang, feng shui, yoga, meditazione e il silenzio della natura.

Nell’immagine di apertura scorcio di St. Magdalena (Bolzano), in uno scatto di Stefano Bazzoli su Unsplash

Il nuovo percorso musicale di Riki

Classe ’92, oltre un milione di follower su Instagram, Riki fa il suo esordio nel mondo della musica nel 2017, partecipando alla 16° edizione di Amici di Maria De Filippi, dove vince nella categoria Canto. Nello stesso anno conquista le classifiche italiane vendendo oltre 310.000 copie fisiche con il suo primo EP Perdo le parole e il suo primo album di inediti Mania, diventando l’artista italiano che nel 2017 ha venduto più dischi in assoluto.

Riki cantante
Total look Dolce&Gabbana, shoes Marsèll

L’anno successivo conquista anche il pubblico d’oltreoceano, pubblicando per il mercato argentino Serás mía (la versione in lingua spagnola del suo singolo di debutto Sei mia). Inizia inoltre una collaborazione con i CNCO, la band latina numero uno al mondo, con cui incide il singolo Dolor de cabeza che schizza subito al primo posto delle classifiche di diversi paesi del mondo (tra cui Italia, Polonia, Finlandia, Cile, Argentina e Perù). Il 2018 è anche l’anno del suo primo vero tour: con 19 tappe sold out, compresa quella al Mediolanum Forum di Milano, e 145mila biglietti venduti diventa l’unico artista italiano emergente ad avere ottenuto questo risultato in soli sei mesi.

Nel 2019 consolida il suo successo in Sud America duettando con la band dei record Reik nel brano Resulta e arrivando ad esibirsi, a dicembre dello stesso anno, di fronte a 22mila persone all’Arena Ciudad de México di Città del Messico. Nel 2020 partecipa per la prima volta al 70° Festival di Sanremo presentando il brano Lo sappiamo entrambi , contenuto nel suo terzo album di inediti PopClub uscito a settembre 2020. A novembre 2021 torna con il nuovo singolo Scusa prodotto da Big Fish, che racconta la fine della sua storia d’amore, ma anche l’inizio di un nuovo percorso musicale, come racconta nella nostra intervista…

Riki Ferrari White
Tank top Dsquared2

Da qualche settimana è uscito il tuo nuovo singolo, su cosa stai lavorando ora? 

Il nuovo singolo si chiama FERRARI WHITE ed è una corsa verso il mare e incontro all’estate fatta immaginandosi sopra una Ferrari bianca: una vera hit estiva, molto fresca, scritta per la prima volta insieme ad altri autori. 

Oltre al nuovo singolo, mi sto concentrando sullo scrivere, lavorare insieme a un bel team e creare un disco di successo. Ho dei bellissimi pezzi in corso che devono ancora uscire e spero possano darmi la giusta soddisfazione.

Quali sono gli ingredienti per il successo di una hit estiva?

Prima di tutto deve essere “paracula”, cioè entrare nella testa di chi ascolta. Struttura molto semplice, ripetizione di parole e sonorità che ammiccano all’estate e al divertimento. No ballad o pezzi lenti, i bpm devono essere importanti.

Anche il featuring fa la sua parte, così come il momento storico che sta vivendo il personaggio. In generale sul successo di una hit influiscono molti fattori come l’hype, il gossip, il dietro le quinte, il nome del produttore, le radio o le partnership. Insomma un equilibrio vincente, composto da diversi elementi.

Riki Riccardo Marcuzzo
Total look Dsquared2

Tu invece quale momento storico stai vivendo?

Mi sento in una fase di passaggio e vorrei ritornare in cima, sperimentare con canzoni che possano arrivare a tutti. Non testi scontati ma qualcosa che contenga il giusto mix di elementi. Rispetto al passato sono cresciuto e spero di poter dare più spessore ai miei lavori.

Oltre alla musica hai studiato anche design all’università, come mai questa scelta?

Dopo il liceo ho scoperto che mi piaceva disegnare, creare qualcosa da zero, in generale mi sono sempre sentito vicino al mondo della creatività. Il design è una forma stimolante di arte. Dopo musica e cinema è una delle forme più belle a mio avviso. Su questo fronte ci sono diversi progetti in corso, collaborazioni stimolanti anche con l’estero. Mi piacerebbe poi sfruttare la mia casa anche per alcuni eventi del Fuorisalone a Milano.

Riki Instagram
Total look Iceberg

Tra le tue canzoni ne hai una a cui sei particolarmente legato?

Da un punto di vista di scrittura posso dirti Margot, la storia di una prostituta che ho visto piangere per strada, con un testo profondo e bellissime immagini. Questa canzone mi emoziona molto perché ho creato un piccolo cortometraggio nella mia testa, cercando di immaginare lo stato d’animo di quella situazione infelice. Un testo inaspettato, forse, per un ragazzo che esce da un talent. Invece, se parliamo di canzoni più commerciali certamente Perdo le parole e altre ballad scritte negli anni.

Cosa ti ispira di più per scrivere?

Scrivo quello che vorrei ascoltare, ci sono periodi come questo ad esempo (ride, ndr)  in cui non ho voglia di sentire nulla e quindi non scrivo. Per il resto mi baso sulla vita di tutti i giorni, provo a trasmettere emozioni e situazioni che le persone vivono senza rendersene conto. Descrivo quello che vivo cercando di ottenere l’effetto sperato. Sono molto romantico e istintivo dal punto di vista della scrittura.

Riki cantante magazine
Shirt Dsquared2

Piani per l’estate?

Coca-Cola Summer Festival, eventi, poi in vacanza in montagna e al fresco, per iniziare a scrivere e stare un po’ da solo. L’anno prossimo vorrei fare uscire una bella ballad, di quelle che ti fanno emozionare davvero!

Dove ti vedi tra dieci anni?

Ho la possibilità di fare tantissime cose, quindi mi vedo realizzato con tanti dischi di qualità e altre attività da svolgere in parallelo rispetto alla musica. Magari anche un’esperienza al cinema con un film (ho studiato anche teatro).

Spero di diventare una persona che abbia modo e tempo di aiutare gli altri, soprattutto chi ha voglia di fare. Dare delle possibilità ai ragazzi col mio stesso sogno è un bellissimo obiettivo.

Riki cantante fashion
Shirt Dsquared2

Credits

Talent Riki

Photographer Emanuel Tosi

Fashion Editor and stylist Simone Folli

Fashion assistant Nadia Mistri

Make-up and hair Alessia Motti

Special thanks to Officina32

Nell’immagine in apertura, Riki indossa total look Dolce&Gabbana, scarpe Marsèll

Beauty in vacanza: 5 creme solari per l’estate

Che sia mare o in montagna (ma anche città) la protezione solare va sempre applicata per evitare fastidiose scottature e arrossamenti.

Per l’estate 2022 le creme solari racchiudono formule sempre più hi-tech con ingredienti di ultima generazione che non proteggono solamente dai raggi del sole, ma anche da smog, inquinamento, raggi UVA/UVB e tutelano il mare e i suoi abitanti.

Questi prodotti infatti strizzano l’occhio anche alla cura della flora e fauna delle acque. Hanno texture innovative e per la nostra pelle risulteranno iper-leggeri perchè si stendono con un colpo di spray asciugandosi velocemente. Manca ancora un po’ alle tanto sospirate ferie, ma qualche tips pre partenza ci farà sentire subito in vacanza!

La linea Sea & Skin Friendly di GERARD’S

PANAREA SPF 50+ oltre a proteggere dal sole, è al contempo una base trucco leggera ad azione anti-macchia. L’esclusiva formula spot-control, grazie allo speciale Phyto-complexTM WHT, previene, infatti, la formazione di nuove macchie e aiuta a contrastare quelle esistenti.

Abbronzatura intensa senza rinunciare alla protezione con SKINIUS


PLUSOL SPRAY SOLARE CORPO CAPELLI SPF 30 si assorbe rapidamente senza ungere ed è resistente all’acqua, al sudore e agli sfregamenti. Oltre al prezioso complesso Plusolina, la formula è arricchita con la microalga marina unicellulare Isochrysis galbana che favorisce il naturale processo di pigmentazione cutanea, prolungando così l’abbronzatura.

La protezione solare e l’effetto antirughe di ROC

ROC SKINCARE Soleil Protect Fluido Viso Levigante Antirughe SPF 50 è arricchito con Acido Ialuronico, mentre la texture leggera e a rapido assorbimento lo rendono perfetto per le nostre giornate cittadine o in spiaggia.

La protezione sostenibile e un pack limited Edition di SHISEIDO

Expert Sun Protector Face Cream SPF 50+ crea un potente scudo contro i raggi UVB, combinato con un efficace filtro UVA, per assicurare alla pelle protezione ad ampio spettro. Inoltre la formula di Expert Sun Protector Face Cream è stata attentamente ricalibrata per ridurre la dispersione in mare, testimonianza dell’impegno del brand verso la tutela di spiagge e oceani. Il pack contiene il 48% in meno di plastica derivata dal petrolio.

I solari pro-age di FILORGA

I trattamenti UV-BRONZE sono dei veri e propri prodotti pro-age. Matrichine, polisaccaridi, attivi rassodanti, attivi melano-regolatori e NCEF, il cocktail esclusivo di Filorga composto da attivi poli-rivitalizzanti e acido ialuronico, apportano alle formule un’efficacia visibile su rughe, macchie, rilassamento e disidratazione. I trattamenti UV-BRONZE proteggono da UVA, UVB, IR con un Fattore di Protezione Solare (SPF) elevato, misurato in vitro ed in vivo. Le texture innovative e sensoriali sono associate a una fragranza avvolgente.

Il percorso di Simone di Scioscio, dal teen drama al sogno del cinema d’autore

La recitazione è una vera necessità per Simone di Scioscio. Lo abbiamo intervistato in occasione dell’uscita del nuovo fashion issue Youth Babilonia, il numero speciale di Manintown dedicato alla moda.

Simone di Scioscio
Pants and boxers Federico Cina

Ci racconta della sua gavetta (ma come dice lui stesso la sto ancora facendo”), dagli studi presso la Scuola di Teatro Quelli di Grock a Milano, al mondo del teen drama su Rai Gulp, e ancora il desiderio di fare cinema d’autore, un settore che lo appassiona sin da bambino…

Marta & Eva serie
Pants and boxers Federico Cina

Come nasce la passione per la recitazione?

Da piccolo mi piacevano molto le acrobazie, il circo e il teatro danza. Io stesso ero un bambino istrionico e avevo bisogno di concentrare l’attenzione su di me. Così ho iniziato il primo approccio con la recitazione presso la scuola di teatro Quelli di Grock, improntata molto sul linguaggio del corpo, e in seguito ho proseguito con altri sette anni di studi.
Il primo lavoro è stato Mare fuori, una celebre serie Rai ora su Netflix, dove interpretavo una piccola parte all’inizio del film, proprio dal mio personaggio si sviluppava poi tutto il racconto. Poi sono venuti anche altri progetti per la Rai, come il teen drama Marta & Eva, che è stato una grande palestra.

Ci sono dei ruoli in particolare che vorresti interpretare?

Mi piacerebbe lavorare di più con il corpo. La recitazione è anche un modo per trasmettere bellezza e avrei voglia di usarlo in questo senso. Sarebbe interessante trattare anche temi sociali. Mi affascinano i gialli, inoltre. Sono personaggi diversi ma vorrei fossero dei contesti in cui posso puntare alla perfezione.

Un regista italiano con cui lavoreresti?

Giovannesi, per le tematiche sociali, ma anche Fiore, Garrone, Rovere e Sorrentino.

Manintown editorial fashion
Total look Gucci, hat Hurricane

Come definiresti il tuo stile?

Il mio stile dipende molto dallo stato d’animo. Sto attento a come mi sento prima di decidere cosa voglio indossare. Il nero ad esempio mi fa stare sempre a mio agio, è un colore neutro che richiama tante cose. Mi piacciono i pantaloni in pelle, magari anche a zampa, e le catene come accessori. Un’attitude che definirei rock punk, mi piace andare oltre e avere uno stile coraggioso.

Cosa significa il viaggio per te? 

Il viaggio è sempre stato una parte importante della mia vita. Ho conosciuto diverse zone del mondo soprattutto grazie ai miei genitori. Oggi mi piace molto la città di Berlino, amo il mondo del clubbing e della notte ma in generale scelgo di visitare luoghi in cui ci sia la possibilità di esprimersi. Questa città racchiude tutte queste cose , per questo mi piace tornarci.

Manintown young generation
Total look Dolce & Gabbana

Manintown young generation
Total look Saint Laurent by Anthony Vaccarello

Progetti futuri?

Una serie di call back per alcuni progetti importanti e poi ho un corto che devo girare a breve. Ovviamente non si può dire ancora nulla…

Dove ti vedi tra 10 anni ?

Tra cinema e teatro, libero di scegliere su cosa lavorare.

Manintown Youth Babilonia
Total look Givenchy

Manintown Youth Babilonia
Total look Dior, briefs stylist’s own

Credits

Talent Simone Di Scioscio

Photographer Davide Musto

Stylist Rocco Collazzo

Ph. assistant Valentina Ciampaglia

Make-up Flavio Santillo @MakingBeautyManagement

Nell’immagine in apertura, Simone di Scioscio indossa pantaloni e boxer Federico Cina

Slide: il design come estro e sorpresa

Slide è un’azienda amata da sempre per l’arredo del mondo outdoor: nuove forme, materiali e texture tattili hanno conquistato il cuore e le idee di architetti e interior designer del mondo. L’azienda ha fatto nascere così collezioni e arredi completi, con nuove forme, le cui linee nascono dalla collaborazione con designer di fama internazionale del calibro di Alessandro Mendini, Paola Navone, Stefano Giovannoni, Fabio Novembre, Marcel Wanders, Karim Rashid. Noi abbiamo incontrato l’AD Marco Colonna Romano, con cui ripercorriamo il suo percorso e le prospettive future.

L’attenta lettura del mercato, la creazione di qualcosa che non c’era e che poi è diventato necessario: ecco che Slide continua la sua produzione a Buccinasco, alle porte di Milano, ma il suo nome e i suoi prodotti arrivano a più di 130 paesi in tutto il mondo.

Raccontaci il tuo percorso, come sei approdato al mondo del design?

Dopo l’università e un inizio carriera in ambito finanziario, 16 anni fa sono approdato nell’azienda di famiglia, occupandomi della parte commerciale. All’epoca fornivamo tutto il settore degli eventi e ci distinguevamo per i mobili luminosi, per cui avevamo molta richiesta. Con il passare del tempo ho spostato l’offerta sul mondo del contract, quindi hotellerie, allestimenti dei ristoranti o il mondo delle abitazioni private.

Slide design collezione
Threebù collection, design di Marcantonio

Avete anche una linea sostenibile?

L’approccio verso la sostenibilità va avanti ormai da anni e i nostri prodotti sono 100% riciclabili. Nell’azienda produciamo molta plastica ma il mercato non la vuole più, abbiamo quindi lavorato in questo senso per far sì che tornasse appetibile ma rispettosa degli standard ambientali. Lavoriamo da sempre sugli scarti e sul riciclo, su questa linea abbiamo introdotto l’EcoAllene, una materia plastica ottenuta dal recupero contemporaneo delle frazioni plastiche e metalliche che compongono i poliaccoppiati, raccolti attraverso la raccolta differenziata.
Anche la collezione con Marcantonio è realizzata in bioplastica derivante da canna da zucchero. In azienda abbiamo compilato il bilancio di sostenibilità e introdotto pannelli solari, creando così un’economia circolare.

Come scegli le colab che sviluppi?

Mi affido al mio intuito, cerco designer giovani facendo un mix di personalità. Lavorare su diverse collezioni ci dà molta libertà, la parte più difficile è stata dare un’anima precisa all’azienda proponendo comunque prodotti assai diversi. Le collezioni sono state la chiave di questo processo.
Cerco ogni volta di valorizzare la diversità di Slide, il progettista può trovare sempre una risposta con noi.

Quali sono i vostri mercati principali?

Italia e Francia, dove troviamo più outdoor, i gusti sono moderni e il budget di spesa più alto. A seguire Medio Oriente, Corea, Giappone e Benelux. Esportiamo in 130 paesi.

Progetti futuri per i prossimi mesi?

Oltre alla scelta di nuovi designer, abbiamo acquisito da poco un ristorante sui Navigli a Milano, e lì realizzeremo Casa Slide. Sarà un complesso di 9 bilocali, arredati con prodotti del marchio dai nostri designer. I lavori dureranno un paio di anni, sorgerà in una posizione strategica per la città.

Slide design Marcantonio
Il designer Marcantonio con alcuni dei modelli realizzati per Slide
slide arredo lampade
Lampada Threebù, design Marcantonio per Slide

Nell’immagine in apertura, ‘Afrika collection’, design Marcantonio per Slide

Sustainable Style: a Pitti Uomo il menswear innovativo e responsabile

Anche per l’edizione di Pitti Uomo 102 torna S|Style sustainable style, il progetto espositivo presentato dalla Fondazione Pitti Discovery che fin dal suo esordio ha attratto l’attenzione di stampa e top buyer internazionali. In Fortezza, un’area speciale al Padiglione Medici in cui Giorgia Cantarini, fashion journalist e curatrice del progetto, presenta una nuova selezione di 10 brand, frutto di uno scouting dalla forte impronta internazionale e inclusiva, con una presenza significativa di designer da tutto il mondo e con un risvolto etico. 

Le “pratiche” della sostenibilità scelte da ogni brand e designer sono molteplici: dal popolare upcycling, ovvero la tecnica di rielaborare un capo già esistente, all’impiego di tessuti certificati secondo standard internazionali; dalle attività di giving back a favore del pianeta, con supporto ad associazioni e organizzazioni ambientaliste, fino all’utilizzo di materiali riciclati e al lavoro etico capace di valorizzare l’artigianalità.

“Questa edizione ci concentriamo su slow fashion, altro non è che la valorizzazione del lavoro artigianale commenta la curatrice Giorgia Cantarini – ora più che mai un approccio responsabile. Ritrovare tecniche perdute, filati scartati, tessuti deadstock inutilizzati. I designer del futuro usano quello che è già esistente, portando un esempio concreto di circolarità che diventa mezzo di espressione creativa.”


I 10 brand protagonisti al Padiglione Medici in Fortezza

Bennu: fondato da Niccolò Chiuppesi, è un brand italiano che utilizza tecniche di recupero e personalizzazione artigianale di abiti sartoriali vintage oppure di capi provenienti da stock invenduti. Il nome BENNU, infatti, che deriva dall’uccello della mitologia egizia da noi conosciuto come fenice, trasmette un messaggio di rinascita e speranza in una seconda vita.


Connor McKnight
: famoso per i suoi completi casual-sartoriali, Connor McKnight è una giovane promessa del menswear Made in Brooklyn e pupillo di Maison Kitsunè, che ha recentemente investito una quota di minoranza nel brand nato durante la pandemia. Con esperienze da Bode a Kith, l’eclettismo stilistico di McKnight passa attraverso il mescolare e riadattare capi vintage, utilizzo di tessuti deadstock e filati di recupero.

Curious Grid: grazie al recupero delle tecniche tradizionali di tessitura, Sheetal Shah, creatrice del brand, recupera capi dagli archivi dell’abbigliamento da lavoro proiettandoli creativamente nel guardaroba della Gen Z.

Dhruv Kapoor: emblema del sartorial- sporty artigianale, s’impegna per la circolarità con il 40% della collezione creata da tessuti scartati dai produttori nazionali. Lavora con la Fondazione Hothur nella creazione di opportunità di lavoro per i sopravvissuti agli attacchi con l’acido e progetti di collaborazione in una rete di villaggi in tutta l’India per elevare e preservare artigiani qualificati del lavoro manuale. 

Junk: dalla “spazzatura” nascono nuovi occhiali, ovvero dalla plastica recuperata nei mari vengono forgiati occhiali da sole Y2k con finiture in argento, in un inno al movimento, definito dal brand “motion sleekness” l’eleganza del movimento.

Margn: per il brand indiano Margn essere sostenibili è professare la cultura dell’umanesimo. Il concetto è legato all’abbigliamento attraverso composizioni simboliche, simboli umanoidi, valvole e tubi dell’acqua riciclati che rappresentano l’interconnessione tra tutti noi. Un linguaggio sartoriale e maglieria realizzata da laboratori artigianali di una comunità di sole donne nell’Himalaya settentrionale che ha realizzato gli argyles e gli ikats.

Maxime: sartorial comfort con tessuti certificati con applicazioni in punto coperta su jersey e maglieria, che ricorda le tapisserie o le coperte che spesso si trovano nelle vecchie case di campagna. La tavolozza dei colori segue i toni della terra, beige, tortora, marrone medio e scuro, salvia, ma sono accentuati da vivaci tonalità ruggine o un profondo blu pavone.

MWORKS: ispirato all’architettura, all’evoluzione dei modi di vivere moderni e al mix di culture contemporanee, crea un guardaroba genderless 100% consapevole. Gli abiti sono fatti a mano localmente in Francia, Belgio e Polonia da atelier e produttori indipendenti con materiali certificati o riciclati, non vi è uso di chimica inquinante e le lavorazioni sono per lo più al laser, con limitato uso di zip, che vengono sostituite dalle termo saldature.

Philip Huang: preserva le tradizioni thailandesi di Sakon Nakhon del Tye and dye artigianale tingendo a mano i suoi capi urban con tinture naturali e non chimiche. Le “Indigo Grandmas“, le custodi di questa antica arte, sono capaci di ricavare il blu più puro a partire dalle piante di indaco, e altri colori dall’argilla, il palissandro, la corteccia di albero e i lac (acari che vivono sugli alberi). 

Waste Yarn Project: brand di maglieria, guidato da Siri Johansen, ha capito di poter ottimizzare gli avanzi delle lavorazioni della lana attraverso una visione poetica della maglieria. La forma di ogni maglia è studiata con cura, ma ciascun capo ha una combinazione di trame e ordito puramente casuale, a seconda della disponibilità dei filati recuperati. 

Insieme al main sponsor Unicredit, che supporta S|Style, Pitti presenterà ancora una volta la UniCredit Start Lab, il progetto dedicato alle giovani imprese startup e scaleup italiane del segmento moda impegnate nella moda sostenibile e una serie di talk tematici all’Unicredit Theatre, per sensibilizzare, educare e far conoscere cosa significhi “sostenibilità” oggi.

Alle radici del talent factor: il successo globale di Luca Tommassini

«Ho sempre creduto nei sogni, e ho sempre creduto che per raggiungerli bisogna coltivarli costantemente, pensarci quasi in modo ossessivo»: è questo il mantra di sempre di Luca Tommassini. Ballerino e coreografo, attore, regista e direttore artistico, un artista a 360 gradi. Sopra le righe, dalla personalità travolgente, ha saputo conquistarsi uno spazio di primo piano attraverso creatività e grandissimo talento.

Il debutto avviene da giovanissimo nel 1987 in Festival di Pippo Baudo, poi il lavoro in moltissimi spettacoli, ballando con Lorella CuccariniHeather Parisi. Nel 1993 decide di trasferirsi in America, e la sua carriera ha una svolta clamorosa. Madonna lo sceglie come primo ballerino per il suo tour mondiale The Girlie Show, partecipa anche al video di Human Nature e al musical Evita. Da quel momento, tutte le star statunitensi lo cercano per i loro spettacoli. Balla con Diana Ross, PrinceWhitney Houston, Kylie Minogue e Janet Jackson. E riesce a realizzare un altro suo grande sogno: quello di ballare con colui che, sin da bambino, è stato il suo mito, il suo idolo, Michael Jackson, che nel 1997 lo chiama a ballare nel video di Blood on the Dance Floor.  Come coreografo ha collaborato inoltre con Geri Halliwell nel celebre video It’s Raining Men e in quello di Mi Chico Latino, curando poi la regia del videoclip di Ride it.

Nei primi anni Duemila rientra in Italia e lavora con Paola e Chiara, con Giorgia (della quale cura il restyling dell’immagine), torna a lavorare con l’amica Lorella Cuccarini e con Ambra Angiolini, Elisa, Marco Mengoni, Anna Tatangelo. Per dieci anni è coreografo dell’edizione italiana di X Factor, e nel 2018 è direttore artistico del serale di Amici.
La fine del 2020 segna l’inizio della collaborazione di Luca con Tim per la realizzazione del mega spot istituzionale, il più lungo della storia, in onda il 31 dicembre con l’inconfondibile voce di Mina, realizzando così uno dei sogni di sempre di Luca, collaborare con la più grande artista italiana di tutti i tempi.

A maggio 2021, cura la direzione artistica della performance della rappresentante di San Marino, Senhit, con il brano Adrenalina all’Eurovision Song Contest, di cui ha firmato anche la regia del video featuring Flo Rida, uno dei più grandi rapper americani. A giugno Luca firma la collezione We Are Dreamers in collaborazione con Dream Project Spa, con un progetto speciale a favore di Pangea ONLUS per supportare i sogni di mamme e bambini con la creazione di un laboratorio ludico pedagogico.

Manintown intervista Luca Tommassini

Nella tua lunga carriera hai lavorato con i pesi massimi dello star system internazionale (tra gli altri Michael Jackson, Prince, Madonna, Diana Ross) e nostrano, dalla Carrà a Claudio Baglioni, fra tutte c’è un’esperienza che ritieni particolarmente significativa, cui sei più legato perché ha rappresentato un punto di svolta?

Difficile dire quale esperienza sia stata la più significativa, ho avuto tanti punti di svolta: iniziare a lavorare in America, diventare il primo ballerino di Madonna, e ancora quando mi chiamò Michael Jackson. Se parliamo di danza, ognuno di questi eventi ha dato una spinta al mio successo e, nel tempo, il mio lavoro si è evoluto. Sono stato regista della pubblicità di Coca-Cola, ho lavorato in televisione dietro le quinte, come giudice in programmi televisivi italiani e stranieri. Tanti punti di svolta in diversi ambiti della mia carriera.

Si diceva delle numerose star con cui hai avuto occasione di collaborare, guardando invece al panorama odierno, chi pensi abbia le potenzialità per affermarsi ai massimi livelli, in Italia e non?

In ambito musicale certamente i Måneskin hanno aperto ancora di più la scena italiana al mercato internazionale, rendendola più interessante. Ancora, Mahmood, Madame, Blanco. Penso che in Italia si tende a essere critici verso i nuovi artisti, quelli che conquistano subito il successo ci rendono meno “stronzi” nel giudicarli.
In ambito cinema invece siamo sempre stati conosciuti e apprezzati e ora sempre di più, anche con le nuove generazioni di attori. Mi piace molto Luca Marinelli che sta avendo un grande successo mentre, tra i giovanissimi, Filippo Scotti nel film di Sorrentino.

Nel 2015 usciva per Mondadori il tuo libro – in parte autobiografico – Fattore T, in cui partivi dalla domanda su cosa sia il talento; la riproponiamo, cos’è secondo te il talento?

Il talento è un valore molto sfaccettato e ha diverse chiavi di lettura. C’è un talento naturale, innato, che riguarda l’arte (un dono di natura), però c’è anche un talento “imprenditoriale” che può compensare quello artistico. Essere famosi, quindi, non significa avere talento, oggi spesso è sufficiente vendersi bene per avere successo e costruire un personaggio su altre basi. I social, in particolare, contribuiscono a questo processo. Il talento è arte, diversamente sei solo una persona famosa.

Quali qualità deve possedere oggi un ballerino/a  e, in generale, un new talent della scena artistica musicale per emergere e affermarsi, professionalmente parlando?

Quando sono stato in America non c’erano ballerini italiani, oggi Los Angeles ne è piena. Questo significa che il livello tecnico si è globalizzato ed è diventato molto più alto, e anche che gli italiani hanno una marcia in più, pensiamo tra gli altri alle nostre eccellenze come Jacopo Tisci, che è stato primo ballerino del Bol’šoj di Mosca.
Se parliamo di un ballerino commerciale, invece, è importante che questo tipo di profilo conosca tantissimi stili e abbia alla base tanti anni di studio. Certo, non basta solo la tecnica, personalmente scelgo persone che si sentano libere mentre ballano, sappiano giocare, essere buffe senza paura di risultare ridicole. Bisogna essere un po’ attori a livello di struttura, non mi interessa il ballerino perfetto. Devi essere sveglio e calarti nella parte, altrimenti diventi poco interessante per il pubblico ma anche per te stesso.

Quali sono i tuoi prossimi progetti?

Al momento i progetti più recenti sono lo show di Enrico Papi in cui ho il ruolo di direttore artistico, poi ho in corso anche la serie Le fate ignoranti di cui ho curato le coreografie. Ho appena finito di girare con i Manetti Bros. Diabolik 2, inoltre sto lavorando a tanti video musicali e numerosi progetti, al momento top secret. Saranno mesi intensi!

Nell’immagine in apertura, Luca Tommassini tra Álvaro Soler e Fedez

Art direction e non solo: il talento rivoluzionario di Laccio

Giovane, eclettico, poliedrico, Emanuele Cristofoli (in arte Laccio) rappresenta un talento non convenzionale e rivoluzionario nel mondo della danza e non solo.
La sua carriera intraprende diverse direzioni: prima ballerino, poi coreografo e direttore artistico. Oggi grazie all’esperienza, Laccio è in grado di curare, coordinare ed organizzare un evento, che sia di natura teatrale, musicale o televisiva, definendolo in ogni suo dettaglio. La sua direzione artistica si avvale di un’impronta cangiante ed innovativa, è evidente il suo stampo nella realtà del Modulo Project, la compagnia di danza urbana più attiva ed originale nel panorama nazionale, e della Modulo Academy, la prima accademia ad avviamento professionale dedicata a ballerini specializzati nell’ambito delle danze urbane.

Laccio art director
Laccio (ph. Umberto Nicoletti)

Il tuo è un percorso sui generis: hai studiato Interior Design allo IED, quindi la moda, con collezioni vendute in prestigiose boutique e department store, e progetti nei quali hai spaziato tra programmi come X Factor, cinema (Loro di Sorrentino, Muccino), teatro, show per brand del calibro di Calzedonia, Alberta Ferretti, Benetton. Ritieni che questo mix di versatilità ed eclettismo sia decisivo per affermarsi nel mondo dello spettacolo odierno? Cerchi di trasmetterlo anche ai tuoi allievi e ai giovani con cui hai a che fare?

Oggi il mondo dell’intrattenimento è sempre più ricco di contaminazioni. Si parla spesso di “performance” perché si mescolano linguaggi e forme di comunicazione. La danza, La musica, l’arte visiva ma anche  grafica e styling sono ingredienti necessari, ognuno necessita dell’altro per completare un racconto. Lo studio dell’ interior e l’esperienza nella moda mi permettono di parlare il linguaggio dei professionisti che lavorano con me, così da capire cosa è fattibile e cosa no. È fondamentale conoscere le risorse e saperle sfruttare.
I giovani dovrebbero sapere che oggi il settore dello spettacolo è fatto di commistione tra i reparti (costumi, luci, scenografia, musica e coreografia), la conoscenza è fondamentale per far si che l’unione di questi elementi crei qualcosa di armonico.

Laccio coreografia x factor
Courtesy Sky Press Office, ph. Bianca Burgo

Cos’è secondo te il talento?

Difficile descriverlo, oggi bisogna avere la capacità di raccontarsi e di sapersi raccontare. Il “genio” è colui che ha delle idee, delle cose da dire e che sa farlo usando i mezzi che la società offre. Non ci può essere spazio per la “sregolatezza”, ma c’è bisogno di organizzazione e pianificazione.

Puoi parlarci nel dettaglio del tuo lavoro da Modulo Academy (accademia che forma e avvia al lavoro ballerini specializzati nella danza urban)? Quali sono le caratteristiche irrinunciabili per un emergente che intenda farsi strada in questo settore?

L’Academy è un luogo in cui i ragazzi lavorano su loro stessi e su come trovare il proprio linguaggio passando attraverso quello degli insegnanti. Si trova a Milano e questo ci permette di portare al suo interno diversi professionisti che lavorano nel mondo dello spettacolo, artisti che riportano le proprie esperienze. Cerco di coinvolgerli nei progetti, dandogli la possibilità di completare la loro formazione vivendo direttamente delle esperienze straordinarie. Non ultima, la finale di X Factor al Forum di Assago.
Oggi per distinguersi come danzatori bisogna avere una forte base tecnica, ma anche cura di stessi e della propria immagine come artisti, con la A maiuscola. Conoscere ciò che ci circonda, vedere il lavoro degli altri per poi lasciarsi ispirare da qualsiasi forma d’arte.

Laccio x factor
Courtesy Sky Press Office, ph. Bianca Burgo

Quali tra i nuovi nomi e talenti in ascesa ritieni abbiano la possibilità di diventare volti di spicco dello showbiz?

Sicuramente Blanco ha portato una ventata di energia che ha “spettinato” la scena musicale. In generale credo ci siano molti artisti della scena underground con grande talento e voglia di raccontarsi. Come in ogni cosa però, bisogna avere l’occasione di mostrare le proprie capacità, quell’occasione che ci permetta di far vedere, provare a molti ciò che spesso rimane chiuso in una cameretta, in un cassetto o in un mp3 dentro il nostro laptop.
Con X Factor diamo la possibilità di “urlare” ad un pubblico selezionato le proprie canzoni. In particolare le ultime due edizioni hanno dato la possibilità ai ragazzi di portare i propri pezzi e abbiamo lavorato molto sulle loro personalità. Devo dire che è stato uno spettacolo nuovo!

I tuoi progetti futuri?

Al momento sto seguendo Laura Pausini, un’artista che stimo molto per la sua sensibilità e per la capacità di farsi ispirare da tutto ciò che la circonda.
Inoltre è in arrivo l’Eurovision Song Contest, forse l’evento nella mia carriera più esposto mediaticamente! Oltre a seguire Laura per le sue performance, curerò le coreografie di tutta la parte show, sarà un lavoro faticoso ma sicuramente indimenticabile.

Per l’immagine in apertura, courtesy Sky Press Office, photographer Bianca Burgo

Claudia Gusmano, dagli astri di Netflix a nuove sfide attoriali

La sua carriera inizia all’età di diciannove anni, dopo aver studiato tantissimo, quando è stata scritturata per il suo primo spettacolo teatrale, inconsapevole del successo che avrebbe ottenuto in futuro in fiction note al pubblico, come L’allieva su Rai1. Oggi Claudia Gusmano è reduce dal successo di Guida astrologica per cuori infranti, in cui racconta il dramma dei trent’anni e cosa significa rimettersi in discussione a livello personale e professionale, sotto la protezione dell’astrologia. Nel 2022 sarà protagonista nel film di Marta Savina Shotgun, nei panni di Lia, una ragazza che subisce un’orribile violenza e che, con il suo coraggio, darà inizio a una ribellione che permetterà l’avvio della lotta per i diritti delle donne. Il talento per lei «è quella luce che ti contraddistingue da tutti gli altri, che puoi decidere di far brillare riempendo i tuoi occhi di cose bellissime oppure far affievolire per paura di non essere mai abbastanza».

Claudia Gusmano serie Netflix
Shoulder accessories and collar Amen, shirt Gianluca Saitto, earrings Nove25

Come ti appassioni alla recitazione?

Comincia tutto al liceo, quando dopo aver visto uno spettacolo di Anna Mazzamauro a teatro mi innamoro all’improvviso di questo luogo. Poco dopo decido di iscrivermi ad alcuni corsi di recitazione e da lì non mi sono più fermata. Dopo la scuola ho lavorato in teatro per otto anni e, mentre stavo debuttando in Alice nel paese delle meraviglie nel ruolo della regina, un agente mi chiese di entrare nella sua agenzia, da lì è partita anche la carriera legata al mondo della televisione.

A quale produzione sei più legata?

Sono molto legata a tutti i miei lavori, uno in particolare è il cortometraggio su Franca Viola che ha segnato uno spartiacque fra teatro e quello che faccio ora. È stato molto stimolante. Quando sono entrata in questo progetto mi sono sentita totalmente a mio agio, ho modificato il mio percorso e la rotta è cambiata. Il teatro ha comunque un posto speciale nel mio cuore, infatti sto lavorando anche ad un monologo che andrà in scena nelle prossime settimane…

Di cosa si tratta?

Il monologo si chiama Mozza, è un grande metafora della vita e racconta la storia di quando ci troviamo a percorrere dei cammini già disegnati da qualcun altro per noi. Sarò all’Officina Pasolini a Roma dal 13 maggio. Il teatro è casa, il posto in cui amo tornare.

Guida astrologica per cuori infranti Claudia Gusmano
Total look Judy Zhang, rings Bronzallure, sandals stylist’s archive

Quali sono le tue fonti di ispirazione?

In primo luogo la vita di tutti i giorni, è proprio vivere che ci aiuta a raccontare qualcosa. Pensando invece ad un personaggio posso dirti Olivia Colman in particolare ne La favorita. È una persona che mi sa di normalità sotto vari punti di vista, la sua interpretazione in questo film è straordinaria. Sulla scena italiana invece senza dubbio Vanessa Scalera, il suo percorso mi piace molto.

È difficile interpretare un personaggio lontano dalla tua età anagrafica?

Significa uscire dalla tua zona di comfort, quando torni indietro nel tempo ad esempio ti rendi conto di quanti schemi ti sei messo addosso. Allo stesso modo capisci l’importanza del qui e ora, perché l’unica cosa che hai in fondo è il presente. Tornare indietro e ristrutturare è difficile ma molto bello.

Che rapporto hai con la musica?

Avrei amato cantare e prima o poi inizierò a prende lezioni di canto. Pensa che Tosca è la persona che mi ha dato la possibilità di fare il monologo di cui parlavo prima, ascoltavo le sue canzoni sin da piccola. Sono grata al mondo della musica, mi aiuta nei periodi più tristi o in cui sono a disagio. Ogni momento della mia vita ha un sottofondo musicale che mi ricorda cosa è accaduto.

Claudia Gusmano Netflix
Dress Vivetta, jewelry Nove25

Ora che è possibile ricomincerai a viaggiare?

Sono appena stata a Madrid e Barcellona. Voglio scoprire tutto quello che è possibile vedere. È il momento giusto per farlo e rimettere in moto l’economia in modo sano.
Ho la necessità di staccare dalle piattaforme digitali. Viaggiare ti riporta con i piedi per terra e ti fa vedere chi sei. Misurarti con il mondo apre la mente e aiuta molto nel nostro lavoro, che consiste nel raccontare la vita di tutti i giorni.

Desideri per il futuro?

Spero che Shotgun, film in uscita per il cinema,  abbia il giusto successo e mi auguro di raccogliere i frutti del lavoro impostato negli ultimi anni. Per il futuro in generale vorrei continuare a fare l’attrice finché sarò vecchia (ride, ndr), ed essere una donna fiera e orgogliosa.

Claudia Gusmano Instagram
Total look Delfrance, sunglasses stylist’s archive

Credits

Talent Claudia Gusmano

Editor in Chief Federico Poletti

Text Massimiliano Benetazzo

Photographer Davide Musto

Stylist Alfredo Fabrizio

Photographer assistant Valentina Ciampaglia

Stylist assistant Federica Mele

Hair & make-up Eleonora Mantovani @simonebelliagency

Nell’immagine in apertura, Claudia Gusmano indossa colletto e accessori Amen, camicia Gianluca Saitto e orecchini Nove25

Beatrice Grannò, la mia storia tra recitazione e passione per la musica

Beatrice Grannò foto
Dress Antonio Grimaldi

Classe 1993, Beatrice Grannò comincia il suo percorso televisivo in Italia nel 2013, dopo essersi formata nella scuola di recitazione East 15 Acting School. Il debutto arriva nel ruolo di Valentina, sul set della fortunata serie Rai Don Matteo 9, con Terence Hill.

Oggi cavalca l’onda di una rinnovata popolarità dovuta alla serie Doc – Nelle tue Mani, dove indossa i panni di Carolina Fanti. Un personaggio a cui tutti noi siamo molto legati e abbiamo imparato ad apprezzare moltissimo nell’ultima stagione. Il lavoro di attrice va di pari passo anche con la sua passione per la musica, ambito in cui la vedremo sempre più protagonista nei prossimi mesi…

Beatrice Grannò Doc
Dress Sylvio Giardina, sandals Giuseppe Zanotti, earrings Cristallonero

Com’è nata la passione per la recitazione?

Il mondo dello spettacolo mi ha affascinato fin da quando ero piccola. Ho sempre sentito la necessità di raccontare qualcosa e la recitazione è un mezzo per esprimere parole e narrare storie che nella vita di tutti i giorni non potresti raccontare.
L’ho sempre visto come un modo per essere capita, e poi la cosa particolare che c’è dietro a questo lavoro è che puoi trasformare in chiave positiva storie difficili, nella realtà invece non è sempre così.

Cos’è per te il talento, come lo definiresti?

Il talento è come un fuoco che arde e ti spinge ad avere l’attitudine a realizzare qualcosa di bello. Proprio come il fuoco, però, va sempre alimentato perché per sua natura è fluttuante. Deve essere sempre accompagnato dallo studio, dalla preparazione giorno per giorno, altrimenti se manca questo tipo di spinta tenderà ad esaurirsi.

Beatrice Grannò film
Total look Valentino

A quale personaggio tra quelli interpretati fino ad oggi sei più legata?

Sono molto legata al primo film in cui ho lavorato, Mi chiedo quando ti mancherò, dove interpretavo il personaggio di Amanda. È stata la prima grande responsabilità da protagonista e la storia era quella di una forza femminile non stereotipata, che riesce ad ottenere ciò che vuole senza essere aggressiva.
È stata una produzione piccola ma con un grande cuore, un set faticoso (soprattutto per le condizioni meteorologiche) a cui lego bellissimi ricordi.

Il tuo rapporto con la musica…

Ho sempre fatto musica e nel mio modo di farlo c’è lo stesso intento che ho con la recitazione. Come attrice ho un approccio razionale, con la musica sono impulsiva. Mi piace raccontare in maniera dolce un segreto, cantare cose difficili con le parole. Da quando sono piccola suono il pianoforte, poi crescendo mi sono avvicinata anche ad altri strumenti perché avevo voglia di sperimentare. L’esperienza a Londra è stata fondamentale per questo ambito, quando studiavo recitazione lì mi sono occupata anche di realizzare la parte musicale in alcuni spettacoli.
Negli ultimi due anni ho individuato nel cantautorato con sonorità folk americane il mio genere musicale preferito e ora sto lavorando anche ad un album.

Beatrice Grannò Carolina
Jacket and skirt Desa 1972, earrings Bronzallure

Dove ti vedi tra qualche anno?

Spero di aver fatto uscire il mio album e continuare la carriera da attrice, una doppia dimensione che potrebbe andare di pari passo. Mi piacerebbe anche realizzare un videoclip in cui recito o ricoprire un ruolo attinente al mondo musicale.

Progetti imminenti?

Al momento sto girando The White Lotus. Sono una grande fan della prima stagione e adoro il regista. Questo progetto è una tragicommedia entusiasmante e rapportarsi con attori americani è un grande privilegio. Poi nell’aria c’è la possibilità di girare anche la terza stagione di Doc – Nelle tue mani, vorrei inoltre ritagliarmi del tempo per andare in studio di registrazione o fare qualche concerto.

In tutto questo ti prenderai anche una vacanza?

Ormai ho una filosofia: prenoto solo quando so di non avere lavori imminenti, altrimenti finisce che non parto (ride, ndr). Per il resto adoro la montagna, ma sto bene anche nella mia casa al mare che è sempre un porto sicuro.

Beatrice Grannò serie tv
Shirt TPN, errings Bronzallure

Credits

Talent Beatrice Grannò

Editor in Chief Federico Poletti

Text Massimiliano Benetazzo

Photographer Davide Musto

Stylist Alfredo Fabrizio

Photographer assistants Valentina Ciampaglia

Stylist assistant Chiara Polci

Hair Lucia Cirino @simonebelliagency

Make-up Charlotte Hardy @simonebelliagency

Location: Coho Loft Roma

Nell’immagine in apertura, Beatrice Grannò indossa un abito Antonio Grimaldi

Weekend in città: 3 indirizzi gourmet a Milano

Milano non è solo la capitale della moda, ma anche quella del food: cucine di ogni parte d’Italia e del mondo qui si mescolano e sperimentano nuovi sapori e ricette innovative. Il panorama gastronomico della città è in continuo fermento; soprattutto se parliamo di realtà giovani che uniscono tradizione a sperimentazioni moderne che non possono passare inosservate. Abbiamo conosciuto da vicino tre indirizzi food che consigliamo assolutamente di visitare per un weekend in città tutto da vivere.


DRY AGED

Dry Aged, è il nuovo progetto di Matteo Ferrario e Stefano Carenzi. Sono due giovani, chef e maitre, che dopo diverse esperienze gourmet hanno deciso di puntare su loro stessi. L’accoglienza la fa la scritta al neon “LIFE IS BEAUTIFUL” che racconta il mood di questi due giovani intraprendenti. 

La nuova destinazione, in pieno centro Milano si trova tra Sant’Ambrogio e Corso Genova. Stile urban ed eleganza informale accolgono gli ospiti in tre ambienti: dal New York bar con tavolo social, alla sala con panoramica sulla cantina, da prenotare anche come privée, una delle poche sale disponibili per almeno 14 persone a Milano, e la sala con cucina a vista attraverso un oblò, quasi un occhio magico a spiare lo chef al lavoro. 

Tra i piatti signature spiccano sicuramente i Mondeghili della tradizione, lo Spaghetto ai 3 pomodori mantecato con olio EVO e basilico; l’Entraña alle braci con cipolla caramellata. Le carni sono certamente un grande focus, con un’attenta ricerca della concentrazione del gusto, nella sperimentazione delle frollature e infine delle macerazioni. Anche la carta dei vini è frutto di grande ricerca con una selezione di tanti produttori di nicchia, sia esteri che italiani per allestire la spettacolare cantina a vista che abbraccia la sala privée. 

Non solo food ma anche arte e design, due componenti fondamentali che caratterizzano il dna del locale.  Dalla scultura lampadario dal design futuristico che con i suoi giochi di luce illumina il pavimento originale anni Venti alla selezione di opere uniche in cui troviamo un “Joker” originale di No Curves, lo pseudonimo dietro il quale si nasconde uno dei più famosi artisti della tapeart di tutto il mondo.

PARTICOLARE

Uno chef, Andrea Cutillo e il maître e sommelier Luca Beretta hanno creato la loro “tana”: Particolare. Il locale vuole essere un punto di accoglienza per tutti coloro che vogliono uscire e sentirsi a casa; che desidererebbero un cocktail ma forse anche una cena; che arrivano per un aperitivo post lavoro e si trovano in un giardino di oltre 100 mq nascosto a Porta Romana, in via Tiraboschi 5

La cucina è creativa e mediterranea, un’attenta selezione di piccoli produttori e una forte attenzione a privilegiare l’allevamento italiano ed etico; una filiera pulita di approvvigionamento degli ingredienti della cucina. Poi abbiamo anche una carta dei vini selezionata privilegiando piccoli produttori come grandi realtà legate al territorio nazionale.

Anche il design non viene meno al nome del locale. Gli architetti Rodolfo Sormani, Alessandro Tonassi e Matteo Ranghetti si sono ispirati all’eleganza degli anni Cinquanta e Sessanta. Tutto è progettato e disegnato nei minimi dettagli, osservando le prospettive specchiate, le textures a rombi, gli accostamenti cromatici, le linee degli arredi, le lampade dorate.

CLASSICO TRATTORIA & COCKTAIL

Classico trattoria &cocktail è il nuovo progetto imprenditoriale della famiglia Murray, con un ampio giardino interno in pieno stile liberty, tra tavoli e sedie d’epoca che coniugano dettagli decò a tessuti di tendenza come il velluto, che raccontano di un elegante salotto in un contesto di Vecchia Milano. La sinergia tra cucina e cocktail bar, le due anime di Classico, è il tratto distintivo del ristorante, da gustare al civico 6 di via Marcona

I drink lover troveranno qui una cocktail list in cui ogni miscela è legata al titolo, al testo, o all’autore di una canzone. La cucina dello chef Emanuele Menna valorizza invece le ricette della cucina regionale con sapori netti, senza filtri e genuini, che rimandano alla tradizione gastronomica mediterranea con un piglio fresco che non stravolge, bensì esalta i gusti dei singoli ingredienti.

In cover: Dry Aged

Stefano Cocco: l’uomo delle stelle

In dialogo con Stefano Cocco, l’editore e imprenditore romano con un passato nella ristorazione che oggi si divide tra il lavoro come critico enogastronomico e un nuova serie tv che sarà on air dalla prossima settimana. Il suo è un orizzonte vocato all’apertura costante: il mondo è la sua casa mentre il viaggio è una continua fonte di ispirazione. La buona cucina e il buon vino sono una passione che vive e contempla con dedizione e ogni esperienza a tavola diventa, nelle pagine del suo giornale, un racconto vivido e intenso di ogni particolare. 



Nella nuova serie Uomo delle stelle, in onda dal 7 Marzo su Sky e Now, Stefano aka l’uomo delle stelle è protagonista delle vicende comiche e divertenti che ruotano attorno al ristorante in cui è ambientata, tra chef e camerieri un po’ inesperti che regalano pillole e consigli sul mondo food and beverage. 

Come è andata questa prima esperienza da attore?

Quello della recitazione non è il mio campo, nella vita sono un critico enogastronomico quindi all’inizio c’è stato un po’ di imbarazzo. I miei colleghi però sono stati molto disponibili, il regista mi ha messo subito a mio agio facendomi esprimere normalmente, come farei nella vita quotidiana.

Quindi il tuo personaggio ha molte similitudini con il tuo ruolo nella vita di tutti i giorni?

Certo, gli episodi riflettono la mia attività nelle giornate normali. Mi confronto quotidianamente con realtà in difficoltà o con aree da migliorare. Sono stato anche io ristoratore per molto tempo e oggi riesco ad essere un supporto in molte situazioni, proprio come nella serie.


Stefano Cocco, si racconta mentre presenta il suo nuovo progetto come attore nella serie "Uomo delle Stelle"

Quali sono le qualità fondamentali nel tuo lavoro di critico?

Per prima cosa devi essere un buon osservatore, guardare bene quello che accade nel ristorante, come si muove il personale e capire come raggiungere gli obiettivi. A seguire, una grande empatia.

Cosa ne pensi del ruolo degli influencer nel tuo ambito?

Credo che l’influencer puro non abbia ragione di esistere, ci sono dei personaggi molto giovani che a volte si permettono di giudicare lavori di esperti con anni di lavoro alla spalle in 4 parole riassumendo tutto. Questo non mi piace. Anche alcune famose community food sono troppo democratiche. Per dare un giudizio onesto devi conoscere bene cosa ci sia dietro ad un piatto, da questo punto di vista i social hanno dato troppo potere e alcuni se ne approfittano.

Io sono di Milano e tu di Roma, dove mi consiglieresti di mangiare in queste due città?

A Roma sicuramente non da uno stellato. Se vuoi entrare nelle dinamiche della città ti consiglierei una tipica osteria romana, un posto non turistico magari nel quartiere giudaico. Su Milano ti direi sempre di provare posti che si rifanno alla tradizione, magari con ossobuco e risotto. Quelli che ti fanno capire i veri sapori della cucina di una volta.

Quale viaggio ti ha lasciato di più dal punto di vista gastronomico?

Decisamente la Corea del Sud, è il viaggio che mi ha lasciato più ispirazioni. Lì ho visitato molti ristoranti da quelli tradizonali a quelli più in voga. Ho capito che il coreano medio mangia molto bene: poche calorie, dinamicità nei piatti, diversità e ricerca. Il Kimchi ad esempio è una ricetta molto divertente.

La tua cucina preferita invece?

Amo la cucina francese, fatta di rigore e tecnica. Sono due elementi fondamentali e un grande valore aggiunto. 

Una tua passione fuori dal lavoro?

Sono un grande appassionato di padel, un gioco nuovo, moderno e divertente. Poi il calcio, da sempre. Ho girato il mondo per vedere partite.



A quali progetti stai lavorando oltre alla serie? 

Stiamo già preparando la seconda, per dare ciclicità e le idee nuove non mancano. Poi un desiderio più che un progetto: mi piacerebbe molto partecipare come giudice al programma 4 matrimoni, amo questo format.

Lato rivista invece (il magazine So Wine So Food) uscirà la nostra guida, composta da persone e non da luoghi fisici. Racconteremo una serie di personalità del mondo hotellerie e  ristorazione, l’uscita è prevista per la prossima estate.

Ph Credits – Simone Proietti Marcellini

MANINTOWN BEAUTY ISSUE: SKINCARE

Ricerca della qualità nel prodotto, ingredienti innovativi (preferibilmente naturali) e soprattutto specifici per il proprio tipo di pelle. Questa è la tendenza degli ultimi due anni legata al boom di una skincare sempre più minimale.

A cavallo tra primavera e inverno, Febbraio porta con sé le ultime settimane di freddo e il nostro beauty necessita di qualche consiglio per prepararsi all’arrivo della bella stagione. Ecco la nostra selezione di brand perfetti per il periodo.



YASAE

Da sinistra LE LUMìE – NUXE

ISDIN – ELF

Da sinistra GERARD’S – CAUDALIE

EISENBERG

Ph: Riccardo Albanese

In Val di Fassa tra sci, wellness ed esperienze gourmet

Riconnettersi con se stessi, trovare nuove ispirazioni, emozionarsi. Le Dolomiti sono in grado di suscitare tutto questo tra boschi a perdita d’occhio, montagne scenografiche, vallate ricoperte da una coltre di neve bianca e piste da sci che disegnano i pendii innevati.  Se state cercando la destinazione perfetta per la vostra settimana bianca la Val di Fassa è la meta ideale.



Siamo nel Trentino nord orientale, uno straordinario impero naturale incastonato tra le più spettacolari e famose cime delle Dolomiti. Proprio in questi luoghi a fare da padrone sono la Marmolada, il Gruppo del Sella, il Gruppo del Sassolungo e quello del Catinaccio. Per chi ancora non conoscesse queste zone, scoprirà che l’originalità delle proposte outdoor,  gourmet e wellness la rendono davvero una meta perfetta per gli appassionati della montagna in inverno, ma anche per chi fosse semplicemente alla ricerca di un modo per staccare la spina facendo del sano digital detox. 

In un luogo da tempo devoto all’accoglienza, abbiamo scoperto un hotel dal cuore ladino, l’Olympic SPA hotel. Il legame stretto con il territorio , come elemento di sostentamento e la profonda conoscenza dei ritmi della natura, come unico modo per poterne trarre il massimo beneficio, sono incarnati nella mente e nella cultura dei ladini, che da sempre sentono la montagna come loro responsabilità prendendosene cura. Con questo sentimento, la famiglia Pellegrin ha costruito le fondamenta di un’azienda sostenibile.

La struttura di charme si trova a San Giovanni di Fassa, in una valle soleggiata che gode di una posizione strategica per raggiungere i più celebri impianti sciistici della regione. Dal 10 Gennaio 2021 è anche  il primo Adults Only Hotel in Trentino.

Oltre al valore e alla cura nell’accoglienza, il benessere e la cucina sono gli altri due focus della struttura. Partendo dal primo, la nuova piscina esterna panoramica riscaldata a 34° è l’ideale per una nuotata tra le Dolomiti o per piacevoli momenti di relax nell’acqua calda, mentre attorno l’atmosfera frizzante di montagna ci ricarica di nuova energia. Da provare, l’abbraccio caldo della Spa: sauna alle erbe, bagno turco, doccia tropicale, baita alpina con sauna finlandese. Altro elemento di spicco di questa stagione è la Bolla Relax, un’area perfetta per rilassarsi dopo un trattamento nella Te Jaga SPA o alla fine di una giornata sulle piste da sci.


Per chi volesse vivere questi momenti in intimità è disponibile anche una Private Spa Suite, dedicata ad un relax assoluto ed esclusivo. Nelle aree relax ritroviamo un contatto più sincero con la natura: tutti gli elementi naturali del territorio si ritrovano anche in questi piccoli spazi di benessere.

Dalla cucina invece possiamo assaporare i gusti locali, per scoprire le tradizioni e la cultura culinaria. Qui si rimane sorpresi da sapori genuini e al tempo stesso da presentazioni che strizzano l’occhio ai trend più moderni. Il ristorante rappresenta proprio questo, l’accostamento di gusti della tradizione della montagna con prodotti a km 0 ( o comunque a basso impatto) a piatti che li propongono con nuove modalità.

Da scoprire assolutamente nei prossimi mesi l’ampliamento della struttura secondo un modello sostenibile, che punta a valorizzare la proprietà e a integrarla con il paesaggio circostante. Dalle nuove suite immerse nel prato, con terrazze e patii interni, alla sauna in cima agli alberi, da raggiungere attraverso un percorso aereo. Le 10 Natural Suite saranno dedicate al benessere, al desiderio di staccare la spina e all’idea di vivere la filosofia green. Un’autentica full immersion ancora più intensa nel bellissimo scenario della Val di Fassa. 



4 indirizzi beauty da conoscere adesso

Beauty e skincare per i milanesi sono ormai una cosa seria. Taglio e colore a volte, vengono prima di un outfit. Moltissimi tra uomini e donne, non rinunciano ad un rituale viso almeno una volta a settimana, mani e piedi devono chiaramente essere on point, per non parlare poi dei massaggi rilassanti dopo una dura settimana di lavoro e, per i più pigri, quella voglia di sperimentare comodamente a casa il trattamento per la pelle più innovativo.

Ecco perché, che voi siate di Milano oppure no, dovete provare almeno uno di questi indirizzi nelle prossime settimane…

Kult Milano

Hair Salon, Beauty Room e Tattoo Studio: Kult unisce tre vocazioni in un ambiente iconico e innovativo fondando il proprio lavoro su professionalità ed etica. Il servizio non solo è attento al cliente ma strizza l’occhio anche all’ecosostenibiltà utilizzando materiali e tecnologie eco-friendly e cruelty free. L’ambiente è eclettico e caratterizzato da un’estetica industrial ma sempre legata alla filosofia green.

Smalto Milano

In un contesto elegante e chic , il salone offre un trattamento esclusivo dalla testa ai piedi. L’ambiente moderno è attento alla cura dei dettagli, partendo dalle decorazioni fino ai prodotti personalizzati. ll team di professionisti si prende cura del cliente offrendo servizi e prodotti di alta qualità.

Shampoo Milano

Tra le linee pulite di un arredo elegante e essenziale, il proprio appuntamento diviene un percorso di benessere e bellezza. L’atmosfera fresca e colorata di Shampoo è la cornice per un servizio professionale e attento alle esigenze del cliente. Il salone offre trattamenti di diverso genere, anche tra i più complessi, con molta attenzione ai particolari.

SOUL4SKIN

La cura per la pelle è importante tanto quanto quella dei capelli e delle unghie. SOUL4SKIN racconta la dedizione per la cosmesi, la cura per la pelle e per le persone attraverso prodotti, trattamenti e consulenze mirate e puntuali. Lo store si candida a Milano come punto di riferimento per la skincare di ricerca attraverso la sintesi del sapere e dell’esperienza orientali con un’attenzione tutta “made in Italy”.

La rosa al maschile: 5 fragranze da scoprire

Regina della cosmesi, ma soprattutto della profumeria, la rosa negli ultimi anni è stata sdoganata come nota profumata per creare anche prodotti cosmetici da uomo. Per chi già ama questo ingrediente o chi ancora volesse scoprirlo, ecco alcune eau de parfum nate per ispirare uomini e donne ad indossare una nota classica reinterpretata in chiave contemporanea.

L’Homme À la rose – Maison Francis Kurkdjian

Le note di testa estremamente fresche e verdi abbracciano un accordo di pompelmo con l’essenza di rosa Damascena della Bulgaria. Sono seguite da un accordo legnoso e rosato che porta verticalità alla composizione. Infine, le note di fondo legnose-ambrate espandono la fragranza dandole una firma olfattiva inconfondibilmente maschile.

Rosam – Histories de Parfums

Rosam svela una rosa maestosa, eterea e sofisticata, regale e al contempo fragile, abbracciata dall’oud e da volute di incenso. Un’interpretazione contemporanea della preziosa resina dell’albero dell’aquilaria. Allo stesso tempo anche lo spirito di un Oriente vibrante e magnetico.

Unleash the rose – Diptyque

Diptyque amplia la famiglia Eau Rose, aggiungendo alla già esistente Eau de Toilette anche la versione eau de Parfum, creata dal naso Fabrice Pellegrin per esaltare tutte le sfaccettature della rosa.

Rose Poivrée – The Different Company

Lontano da una semplice evocazione di Rose, questa è una versione inaspettata con sfaccettature diaboliche. La rosa viene mischiata con spezie scure, legnose, narcotiche e liquorose, potente ma fresca.

BDK – Bouquet de Hongrie

Bouquet de Hongrie è una fragranza floreale muschiata, con una splendida rosa turca e gelsomino. Le note legnose e muschiate racchiudono e completano la formula.

Sustainable Style: a Pitti Uomo 101 torna l’appuntamento consolidato con il menswear dall’anima eco-responsabile

Sustainable Style è il progetto speciale che fin dal suo esordio ha attratto l’attenzione di stampa e top buyer internazionali. Proprio in questi giorni durante la kermesse fiorentina, Giorgia Cantarini, fashion journalist e curatrice del progetto, presenta una nuova selezione di 15 brand, frutto di uno scouting tra le realtà giovani e i designer più cool che creano e producono seguendo criteri di eco-responsabilità.

“A questa edizione la selezione si è concentrata sul processo creativo che guida i designer nell’approccio responsabile – dice la curatrice Giorgia Cantarini – che si riassume in 3 R: riciclare, riutilizzare, reinventare. Partire da quello che esiste, gli invenduti, le passate collezioni, gli scarti tessili e i materiali pronti a essere smaltiti. Il design del futuro è anche questo: non solo creare, ma reimmaginare.”

S|Style è inoltre è uno dei progetti realizzati grazie alla collaborazione di Pitti Immagine con UniCredit, incentrata sui temi della sostenibilità e innovazione.

I nomi dei 10 brand protagonisti al Padiglione Medici in Fortezza sono:

Curious Grid – brand di upcycling specializzato in rework di tessuti, che mixa radici indiane e stile europeo.

Alessio Bargiacchi @alessio0o.6 in shirt, gilet and denim jeans Curious Grid @curiousgrid and sneakers @umoja_shoes

Figure Decorative – porta gli zoccoli artigianali toscani fatti di pelle e materiali deadstock agli hypebeast appassionati di street.

Abdoulae Mbengue @Bryan._laye21 in total look Figure Decorative @figure_decorative

Junk – realizza occhiali in Econyl con plastiche raccolte negli oceani.

Alessio Bargiacchi @alessio0o.6 in Junk eyewear @wearejunk

Ksenia Schnaider – smonta e rimonta patchwork di felpe, cardigan e denim per il look est-europeo tanto amato dalle sorelle Hadid.

Yara Bazzari @r.ara51 in top and denim jeans Ksenia Schnaider @kseniaschnaider & Cote Charles @chqllo in matched sporty suit Ksenia Schnaider @kseniaschnaider

Maxime – reinventa il completo classico in mille modi con tessuti di fine serie.

N Palmer – pezzi rigenerati e tessuti vintage per un’esplosione di stampe e colori verso i confini del genderless, con impronta tailoring, creati da un designer che si è formato da Ralph Lauren e Coach.

Li Chen @chen_liz: suit, shirt and Foulard N Palmer @npalmerstudio

Philip Huang – preserva le tradizioni thailandesi del Tye and dye tingendo i suoi capi urban con tinture naturali e non chimiche.

Yara Bazzari @r.ara51 in top, gilet, denim jeans and bag Philip Huang @philiphuangnyc & Alessio Bargiacchi @alessio0o.6 in top and jumpsuit Philip Huang @philiphuangnyc and sneakers @umoja_shoes

Provincia – la designer Serena Novello punta sull’agender con completi tra formale e workwear, con costruzioni couture affinate da esperienze negli atelier di Schiaparelli e Margiela.Umoja – sneakers minimal e materiali certificati organici, per vibe dalle radici africane e destinazione contemporanea.

Li Chen @chen_liz and Chiara Pacini @peachhpout in suit Provincia @provincia__studio

Waste Yarn Project – il patchwork della maglia realizzato con filati e maglie di recupero, frutto di anni di esperienza in Maison come Burberry e Pringle of Scotland.

S|STYLE Sustainable Style x RINASCENTE 

A questa edizione di Pitti Uomo si inaugura anche un nuovo capitolo della collaborazione ormai fissa tra Rinascente e Pitti Immagine, con un focus dedicato proprio al progetto S|Style. Le due realtà tornano a dialogare tra loro con uno scambio di vedute che unisce la Fortezza da Basso e lo Store Rinascente nel cuore di Firenze. Le creazioni dei 10 brand di S|Style saranno infatti protagoniste nelle vetrine dello store per tutta la settimana del salone, e le collezioni SS22 di una selezione di questi – Figure Decorative, Junk, Umoja, Waste Yarn Project – sarà acquistabile in una speciale area pop up al 2° piano dello store appena rinnovato.

Team credits:

Photographer Mattia Guolo @mattia_guolo

Styling Giorgia Cantarini @giorgiacantarini

Make-Up & Hair Chiara Fedi @chiarafedimakeup
Make-Up & Hair assistant Andrea Russo @im_sourandy
Photo Assistant Matteo Delia @98matteodelia
Styling Assistant Laura Lombardo @lanabanana4998
Special Thanks to Polimoda Firenze @polimodafirenze and @castingfirenze


Il percorso di Emanuela Rei: beniamina della tv dei ragazzi oggi protagonista a teatro

A metà tra l’adolescenza e l’età adulta, i trent’anni rappresentano un vero cambiamento. Tra i bilanci di quel che è stato e i progetti per ciò che sarà, a quest’età anche noi giovani facciamo un piccolo punto sul percorso che abbiamo intrapreso. Nel nostro dialogo, Emanuela Rei (giovane attrice romana classe 1991) ci racconta un pezzetto della sua storia: dalla passione per la recitazione e l’intrattenimento sin da piccola, un talento innato nell’imitare i personaggi famosi e poi la danza e il canto. Insomma, una bambina destinata a lavorare nel mondo dello spettacolo ma soprattutto nel teatro, primo amore che continua ad essere ancora oggi la sua più grande passione.



Quando hai realizzato che saresti diventata un’attrice?

Fin da piccola mi piaceva far ridere le persone e creavo degli sketch tutti miei. Ho iniziato a studiare recitazione e a studiare teatro. Amo la recitazione a 360 gradi, sono cresciuta a pane Verdone e De Sica.

Al momento sei in tournè con Aladin, come sta andando?

Non vedevo l’ora di riprendere dopo la pausa legata al covid e la voglia e le aspettative erano alte. Le ultime tappe sono andate bene, lo spettacolo sta funzionando nonostante alcuni membri del cast siano cambiati rispetto all’inizio, c’è un’evoluzione positiva.



Il mio personaggio, che nella nella nostra versione si chiama Aisha perchè si ispira a quello de “Le Mille e una notte” (Jasmine nella versione Disney) ha un’indole decisamente più romantica e dolce.

Un consiglio che daresti a te stessa agli esordi?

Sembra banale ma funziona sempre: non buttarsi mai giù e crederci molto, perchè la fatica e l’impegno ripagano. Il nostro è un mondo complicato e i no sono certamente più dei si. Non si molla mai però!

Il tuo pubblico è decisamente giovane, senti una sorta di responsabilità nei loro confronti?

Assolutamente si, la prendo molto sul personale soprattutto con lo sviluppo dei social. È una cosa a cui tengo molto, ho stretto un bel rapporto con molti fan e mi sono sempre posta con loro come una sorella maggiore. L’aspetto più bello di questi canali è proprio il fatto di poter essere vicino a chi avesse bisogno di un consiglio. Anche se sembra banale mi ritrovo molto spesso a mettere in guardia che la vita reale non è quella dei social, per cui è bene sviluppare una giusta capacità di discernimento.



Se avessi un tappeto magico come Aladin dove voleresti ora?

A New York, la mia città del cuore. Magari con la neve, per godermi a pieno l’atmosfera natalizia!

Come stai trascorrendo le festività?

In famiglia, a Roma con i miei cari e poi in teatro. Sono felice di lavorare in questo momento speciale, sarà una bella esperienza. Ce lo meritiamo, vorrei trasmettere momenti di vita leggeri e divertenti a tutti quelli che verranno a trovarci sul palco.



È vero che hai imparato ad apprezzare la moda con la serie Maggie e Bianca?

Devo dire di sì, la serie mi ha aiutato molto ad appassionarmi al fashion. Adesso il mio guardaroba ha preso una nuova forma e io stessa cerco di essere più attenta agli abbinamenti. Ho imparato anche qualche nozione di armocromia, anche se non mi definirei mai una fashion victim! ( ride ndr)



Quali progetti o desideri hai per il nuovo anno?

Il desiderio più grande è quello di poter continuare a fare questo lavoro per tutta la vita. Vedremo se la tournè sarà più lunga del previsto, per il resto teniamo le dita incrociate!



Credits:

Photographer Davide Musto

Video Director Federico Cianferoni

Music Iskander

Styling Andreas Mercante

Stylist assistant Federica Mele, Valentina Calicchio

Special thanks to Alfredo Fabrizio, Coho Loft

Travel inspo dagli influencer

Anche questa stagione si è rivelata difficile per i viaggi, soprattutto quelli all’estero. Così, chi per lavoro o passione una volta riusciva a viaggiare quasi tutti i mesi, oggi ha trasformato la propria anima da globe-trotter rendendola (temporaneamente) più stanziale. Come buon auspicio per l’anno che verrà alcune delle nostre più care personalità social hanno voluto ispirarci con i loro luoghi del cuore, e noi li inseriremo sicuramente nella nostra wish list per il 2022.


Dubai, credits Alessandro Magni

“Dubai per me rappresenta la metropoli del futuro e ci torno sempre con piacere perché ogni volta è in grado di stupirmi! Mi è rimasta nel cuore per l’architettura avveniristica, per le emozioni ed esperienze incredibili che offre, per l’atmosfera che si respira, il clima spettacolare e infine per la cultura e l’accoglienza delle persone”.

Trentino Alto Adige, credits Anselmo Prestini

“Amo la montagna, in particolare le Dolomiti perché mi sento a casa. Ci sono nato e cresciuto e solo qui trovo il tempo e le energie per potere ascoltare me stesso al 100%. Non c’è cosa più bella che vedere sorgere il sole da una vetta all’alba oppure ammirarlo tramontare dalla parte opposta di sera”.

Riyadh, Arabia Saudita credits Roberto De Rosa

“Uno degli aspetti che preferisco di Riyadh è la sua posizione: a pochi km dal deserto riesce ad essere una delle città più vibranti del Middle East. Attualmente ospita la Biennale, assolutamente da visitare”.

Lanzarote, credits Eros Luca

“La calma e il silenzio di quest’isola ti invitano a staccare la spina e fare il pieno di energia. È il luogo ideale per rilassarsi e passeggiare tra vulcani, grotte e spiagge incontaminate. Meta ideale anche per chi ama gli sport acquatici come il surf ma anche corsa e ciclismo grazie al clima mite che si respira tutto l’anno”.


Immagine di cover: credits Alessandro Magni

Irene Antonucci: l’energia positiva di un’attrice dai mille volti

Irene Antonucci è un’attrice dai mille volti. Sin dagli esordi si rivela un’ artista a tutto tondo e soprattutto amante delle sperimentazione tesa alla ricerca della vera inclinazione artistica. Il suo percorso inizia nella terra natale, la Puglia, per approdare poi sui primi palcoscenici con il canto, con la moda e poi diventare conduttrice di numerosi show live e musical. Oggi, la ritroviamo in Italia a teatro con lo spettacolo Disuniti, ma prepariamoci a vederla presto anche fuori dai confini nazionali…

Ph: Denny Mosconi Stylist e Art Director Linda Boranga- Make up Graziano Giommaroni – Hair stylist Sabrina Locci

Come inizia il tuo percorso?

Ho sempre avuto sin da piccola la propensione all’arte e con il tempo la sperimentazione mi ha dato modo di capire quale fosse la forma più adatta a me. Nel corso degli anni ho compreso che la recitazione sarebbe stata il mio futuro, l’ambito in cui mi sento totalmente a mio agio. Mi sono avvicinata allo studio in un’età più adulta, prima a Milano presso il CTA, per poi passare negli Stati Uniti, America Latina e infine tornare a Roma, città in cui vivo e riconosciuta da tutti come capitale del cinema.

Oggi quali progetti hai in corso ?

Di recente c’è stato il debutto in teatro di Disuniti, scritto diretto e interpretato da me e Domenico Palmiero, un omaggio ai grandi autori del teatro italiano.  Con questo spettacolo volevamo che l’arte e la cultura tornassero ad essere protagoniste nella vita delle persone. “L’arte deve stare nel posto in cui è nata, nei teatri e nei set cinematografici e deve essere fatta da professionisti e da persone che nutrono una passione incondizionata e dedicano la propria vita a questa grande missione”.


Ancora, progetto di portare in scena degli altri lavori come attrice e regista. L’anno prossimo uscirà un nuovo cortometraggio con nomi importanti sul panorama italiano, una sorta di ventaglio di apertura di diverse generazioni di donne. Si metteranno a confronto le diverse problematiche di una società patriarcale. Infine un progetto cinema in America latina a cui tengo molto, questo paese fa parte del mio percorso e sento che mi darà grandi soddisfazioni.

Come hai vissuto invece la recente esperienza televisiva?

Mi sono diverita molto anche se considero questo tipo di esperienza un momento di passaggio. Ho voluto sperimentare quella strada per capire cosa sentissi e provassi nel fare qualcosa di diverso, ma se dovessi immaginarmi ancora in televisione mi vedrei più nelle fiction o produzioni di serie.

A proposito di serie, cosa stai seguendo al momento?

La Reina del flow (così alleno anche lo spagnolo), sto terminando la Casa di carta e poi mi piace anche il tema action e il thriller, due generi che vorrei sperimentare anche come attrice.

Ph: Denny Mosconi Stylist e Art Director Linda Boranga- Make up Graziano Giommaroni – Hair stylist Sabrina Locci

Sei molto attiva su diversi canali social da tempo, un consiglio per avere successo?

In primo luogo un pizzico di senso civico ed etico e poi la chiave di lettura migliore è sempre quella di essere se stessi. Io li affronto come una vetrina, uno storytelling della vita professionale e meno di quella personale. Grazie ai social ho la possibilità di trasmettere energia positiva a chi mi segue, dare consigli o ispirazione, come con Youtube dove ho ideato un format dedicato agli attori, con curiosità e consigli da trasferire a chi vuole intraprendere questo mestiere.

Credi molto all’energia e all’essere positivi come stile di vita?

Io credo fortmente nella legge dell’attrazione, nella meditazione e al potere dell’ energia, che serve per alimentare le nostre azioni, solo così possiamo generare risultati. Avere un atteggiamento positivo e domandarsi se le nostre azioni possono essere di beneficio a noi e a chi ci circonda è un filo conduttore per me.

Un viaggio che ti ha colpito?

La Thailandia, dal punto di vista spirituale mi ha toccato molto l’attitudine con cui la popolazione coltiva la propria anima. Ad esempio loro pregano per te quando paghi per un bene o un servizio, hai modo di sentire tutta la loro gratitudine. Poi ho sempre in mente l’America Latina, NY Los Angeles.

Come inizierai il nuovo anno?

Spero di partire per l’America Latina con il progetto Colombia, poi il cortometraggio e nel mentre incrocio le dita per tante nuove date a teatro!

Giorgio Avola: la vita di un’atleta ai tempi della pandemia

Per il campione olimpico di scherma Giorgio Avola non si smette mai d’imparare, ed è proprio il caso di dirlo visto che in tempi di pandemia ( dove lo sport è rimasto praticamente bloccato) lui è riuscito ad accelerare sugli esami universitari e presto raggiungerà il traguardo della laurea.

Sport e studio del resto, sono due vere palestre integrate nel suo programma quotidiano. In questi mesi hanno costituito una motivazione costante che gli ha permesso di non perdere mai la concentrazione, come ci racconta lui stesso nella nostra intervista…


È passato un anno dalla nostra ultima conversazione, come ha vissuto questo periodo uno sportivo come te?

È stato un anno molto particolare per tutti noi dello sport. Ci siamo resi conto che bisognava trovare delle vie alternative per “sopravvivere”, soprattutto noi che lavoriamo con una disciplina dove lo scontro e il contatto con l’avversario sono fondamentali. In un periodo così duro ho trovato rifugio nello studio, ho superato un bel po’ di esami e adesso sono sempre più vicino alla laurea.

Nel frattempo ho vissuto un po’ a Milano, frequentato ambienti diversi e scoperto mondi nuovi. Nel complesso posso dirti che è stato un periodo comunque produttivo.


Che ricordi hai dell’ultima olimpiade?

Non nego che aleggi ancora oggi un po’ di amarezza, la scherma ha sofferto molto, non siamo riusciti a vincere una medaglia d’oro e l’essere stati fermi due anni è stato determinante in questo. L’Italia in particolare ha subito maggiori chiusure prima di altri paesi quindi era inevitabile arrivare meno preparati di altri, ad ogni modo nessun rammarico, ho dato tutto.

Parlando di esperienze extra sportive, come ti trovi sul set?

Cambia la location ma l’emozione è la stessa. Sei comunque sotto i riflettori e cerchi di fare la migliore performance possibile. Ho avuto diverse esperienze anche sul set ed è andata sempre bene. Questo tipo di attività mi ha fatto scoprire lato diverso della mia personalità.



Sei un po’ schivo nei confronti dei social, come mai questa scelta?

C’è stato un momento in questi mesi in cui ho cercato di produrre dei contenuti diversi, nuovi e di qualità. Ma sono rimasto più volte deluso dai perché ho trovato una realtà molto finta. Senza volerlo i social mi davano degli stimoli sbagliati, quindi è stata una relazione po’ univoca. Per trovare qualità in questo ambito bisogna scegliere bene ed essere molto selettivi.



Che tipo di allenamento che hai seguito in questi mesi per non perdere la forma?

Ho lavorato molto in palestra con allenamenti di forza o a corpo libero, senza mai tralasciare l’aspetto cardiovascolare. Quando invece mi sono riavvicinato alle gare si puntava sulla forza veloce e/o forza esplosiva. Il fatto di dover mantenere lo stato di forma è risultato una grande motivazione nei mesi di lockdown.


Ti manca viaggiare? 

Molto, gli anni scorsi andavo spesso negli Stati Uniti tra Texas e California. Mi mancano i miei periodi a Los Angeles, le amicizie che ho costruito lì e vedere i gruppi live dei miei cantanti preferiti.



Progetti per il 2022?

A Gennaio si parte con la gara di Coppa del mondo, sono molto felice di questa nuova ripartenza per vedere i risultati del grande lavoro dei mesi scorsi . A seguire la laurea a Marzo alla Luiss in Economia e management, poi l’inizio di un Mba ad Aprile. Ho grandi aspettative dal 2022, sarà l’anno del raccolto.



Photography: Davide Musto @davide_musto

Styling: Rosamaria Coniglio e Alfredo Fabrizio @rosamaria_coniglio, @alfredofabrizio_aeffe

Ph Assist: Dari Tucci, Valentina Ciampi @dariotucciph e @valeciampi

Grooming: Asia Morales @asiamorales_makeupartist

Location @thehoxtonhotel

Inverno in montagna: 3 destinazioni per iniziare la stagione

L’inverno è ufficialmente iniziato e anche questa stagione c’è sempre un buon momento per mettersi in viaggio e visitare uno degli angoli meravigliosi del nostro paese, soprattutto quando parliamo di montagna. A ridosso delle vacanze di Natale è quanto mai sentita la necessità di prendersi una pausa dalla routine e dallo stress quotidiano alla ricerca di mete e destinazioni che combinino cibo delizioso, paesaggi spettacolari e magari anche delle spa per rilassarsi e dedicarsi ad una veloce rimise en forme. In queste settimane sono arrivate anche le prime nevicate quindi ecco pensate per voi tre destinazioni ideali per il periodo!


Un soggiorno gourmet a Villa Eden Leading Park Retreat

Villa Eden è il luogo ideale per godersi un soggiorno all’insegna della massima tranquillità e del benessere. La villa si compone di 29 suite immerse in un parco secolare situato nella zona residenziale più esclusiva di Merano.

Oltre ai trattamenti di benessere e medicali, sicuramente da non perdere le delizie del ristorante gourmet interno, capitanato dal giovane chef Philipp Hillebrand. Recentemente è stato insignito con il Premio Godio quale miglior chef dell’Alto Adige 2020 e ha inoltre ottenuto il riconoscimento “Due forchette” dalla guida Gambero Rosso e 2 cappelli da Gault Millau. L’hotel dispone inoltre di una bella terrazza panoramica, una Cheminée Lounge Bar, elegante e frizzante luogo d’incontro, 2 sale ristoranti gourmet e il Mindful Restaurant, perfetto invece per chi volesse seguire un trattamento teso al dimagrimento.


Rigenerarsi al Linta Hotel Wellness & Spa

Già celebre negli anni ’60 e ’70 in quanto alloggio preferito di star della musica, il Linta Hotel Wellness & Spa è la destinazione giusta per una vacanza in relax sull’Altopiano di Asiago. La struttura è situata in una posizione privilegiata che gli garantisce una straordinaria vista panoramica sulle montagne circostanti e sulla famosa località turistica. Inoltre sposa con eleganza una location naturale da sogno con i comfort più moderni.

Colpisce la Five Senses Wellness & Spa, un luogo dove risvegliare i propri sensi e scoprire una straordinaria esperienza fatta di colori, suoni e fragranze indimenticabili. Ci si può rigenerare grazie alle proposte di massaggi e trattamenti per la cura e l’estetica del corpo e rilassarsi nei 2000 mq di puro benessere, con sauna finlandese, bio-sauna, vasca a reazione, piscina coperta con idromassaggio a cascata, docce emozionali e vasca riscaldata esterna, ma anche un’area naturista con due saune, bagno turco, stanza del sale e cascata di ghiaccio.


Sole e sci allo Sporthotel Sonne

L’hotel è situato nella zona dell’Alpe di Siusi tra sentieri escursionistici e piste da sci. Non appena arrivati sull’alpeggio quindi meglio non fidarsi di google maps (ottimo spunto per cominciare un digital detox) ma prestiamo attenzione alla segnaletica stradale, grazie anche al permesso di transito nella valle che ci darà il privilegio unico di guidare fino all’Alpe.

Il Sonne per questo motivo è una delle mete preferite da escursionisti, sciatori e amanti del buon vivere. I piatti della cucina sono un viaggio per il palato che parte dalla tradizione per esplorare i territori del gusto e dei sapori con una proposta contemporanea e per la maggior parte composta da prodotti autoctoni.


Altro grande plus della struttura è la posizione. Si trova all’interno di un’area escursionistica spettacolare, in inverno si è direttamente sulle piste da sci mentre in estate risulta un ottimo punto di partenza per passeggiate ed escursioni. Addio auto insomma, l’unico pieno da fare è quello di energia pura e relax.

I profumi “genderless” da regalare e regalarsi a Natale

Una volta si definivano unisex, ora genderless o gender fluid (probabilmente il termine più corretto per questa epoca). Tre parole per indicare un cambiamento anche nella profumeria, superata la tradizionale destinazione di genere sui flaconi.  La cosa certa è che i profumi di oggi sono pensati per le persone e si scelgono basandosi sul proprio gusto e su un dettaglio fondamentale: i ricordi personali.

Giusto in tempo per il periodo natalizio alcune novità perfette per questa stagione, ideali anche per un regalo di tutto rispetto.



Acqua di Noto – Marzamemi

Un bouquet graffiante di fiori e di agrumi con intense sfumature acquatiche che desta una sensazione di libertà e il ricordo di un luogo in cui perdersi e lasciarsi andare. Le note di testa sono il fior di limone e il bergamotto poi troviamo lavanda, mirra, foglie di tabacco e gelsomino. Come note di fondo si percepiscono la vaniglia e l’ambra.



Fenty Beauty – Fenty Eau de Parfum

Questa fragranza cattura l’essenza complessa, vibrante e sensuale della sua creatrice, Rihanna. La cantante ha selezionato personalmente ogni ingrediente per creare un profumo unico nel suo genere che combina magnolia e muschio con mandarino, mirtillo e sentori assoluti di rosa bulgara, geranio e patchouli.



Maison Tahité – Officine Creative Profumi 

Vicious cacao è una fragranza golosa, una carezza morbida ed intrigante sulla pelle. Gli ingredienti che sembrano la ricetta di una torta con aggiunta di fiori nobili e resine avvolgenti, lampone e pepe rosa, una preziosa assoluta di cacao e narciso e gelsomino, caramello salato e zafferano.



Maison Crivelli – Ibiscus Mahajad

Hibiscus Mahajád è la prima creazione della collezione di Extrait de Parfums di Maison Crivelli: si apre con una nota sfavillante con accenti fruttati di ebelia e sorprende con la sua potente firma dalle sfaccettature sgargianti.



Bond no.9 – NoMad

Il cuore di NoMad è un oud forte, sensuale e deciso, un cenno ai nomadi d’Oriente, con l’aggiunta di moderne note fruttate in testa. La pera cremosa e il ribes nero fresco aggiungono un calore gourmand, arrotondato da lussuosa ambra e legno di sandalo.



New notes – Osmanto shock

In questo profumo, l’aroma rotondo dell’osmanto regala energia e leggerezza, e lascia sulla pelle una sensazione di beatitudine infinita. Nelle note di testa troviamo il bergamotto e il mandarino giallo, in quelle di cuore il gelsomino e l’osmanto mentre in quelle di fondo le bacche di vaniglia e i semi di ambretta.




Oud ShamashThe Different Company

Questa fragranza è il risultato di un’alchimia tra l’assoluta di oud che viene esaltata da note speziate e ambrate. Oud Shamash si apre con le note uniche del pepe rosa, zafferano e cannella, esplorando le sfaccettature resinose più profonde dell’oud prima di essere sublimate dal patchouli.

5 cantanti da conoscere adesso

Generi, età diverse e differenti provenienze per i protagonisti della nostra review dedicata alle nuove voci da scoprire questo mese. Sono alcuni giovani artisti promettenti del momento, da ascoltare a ripetizione nelle prossime settimane e da tenere d’occhio in futuro…


MATTEO FAUSTINI

Un giovane cantautore bresciano, protagonista della 70a edizione del Festival di Sanremo nella sezione Nuove Proposte con il brano “Nel Bene e Nel Male” e vincitore del “Premio Lunezia per Sanremo” per il valore musicale e letterario del brano in gara, ha esordito al 2° posto della classifica iTunes e tra i dischi più venduti nella classifica FIMI/GfK con il suo album di debutto “Figli delle Favole”. 

Reduce dal successo dell’instore tour e dei suoi concerti sold out, a giugno 2021 è tornato in radio e in digitale con il nuovo singolo “1+1”, che ha debuttato nella top 10 della classifica Earone Airplay Radio Indipendenti e nella top 100 nella classifica generale, e solo sulle piattaforme streaming e in digital download con il nuovo ed emotivo brano “Stanco di piangere”, che verranno entrambi contenuti nel prossimo disco di inediti.

DANI FAIV

Spezzino, classe 93 è uno tra i più attivi e apprezzati rapper della scena italiana attuale. Con il singolo “Yoshi” (ad oggi certificato 4 volte platino) ha fatto numeri incredibili. Dopo l’esperienza Machete (da cui è uscito a marzo 2021) Dani è tornato a luglio con il singolo “ANNO ZERO”, brano con testo super critico nei confronti della società moderna: ci sono riferimenti all’omicidio di George Floyd, al crollo del Ponte Morandi, all’esplosione nel porto di Beirut fino al cambiamento politico del nostro paese.

Il secondo singolo “LUNA NERA” è decisamente più fresco con nuove sfumature sonore. Questo perché Dani Faiv continua sempre a mettersi in gioco, sperimentando moltissimo con la sua musica, insieme a STRAGE, fedele collaboratore.

ELLYNORA

Lei è una cantautrice urban con uno stile attuale e unico, caratterizzato sia nel look che nelle sonorità da influenze gitane. Un personaggio femminile che pian piano sta conquistando la musica italiana. Romana, con radici partenopee, ha lasciato l’Italia per inseguire il suo sogno in America, prima New York, poi Los Angeles e poi di nuovo Roma.

Gli elementi urbani, editoriali, gitani e latini si fondano perfettamente, creando un mix interessante, insolito in Italia e molto credibile. Da poco è uscito il suo nuovo singolo “Get Lost”, che segue “No Trouble”, ma all’attivo ha diversi singoli, come Nina Blanca e Zingara  (con cui ha vinto il contest Primo Maggio Next).

LA SAD

Il trio è formato da Theø, Plant e Fiks, nasce nel 2020 dall’incontro di questi artisti che decidono di unire i loro percorsi musicali per creare un nuovo collettivo, caratterizzato da sonorità e immaginario punk in chiave moderna. Theø, Plant e Fiks, che provengono da tre regioni diverse (Lombardia, Puglia e Veneto), si sono uniti grazie alla stessa passione per la musica e a un forte legame di amicizia creatosi negli ultimi anni. Sin dal primissimo singolo, “SUMMERSAD”, i tre prendono una direzione innovativa sia a livello di sound che di liriche, portando avanti tematiche legate alla depressione e a problemi di relazioni. Successivamente escono “Psycho girl”, “Miss U”, “2nite” e “Summersad 2”, altri quattro singoli che consolidano la posizione della Sad nella scena Italiana e che aprono nuovi orizzonti musicali. NIENTE X SEMPRE è il loro nuovo singolo, un brano che trova le sue radici in un turbine di sperimentazione ed energia in un susseguirsi di nichilismo, demoni del passato e amore tossico.

JIMMY SAX

Un sassofonista francese super cool che, oltre ad aver suonato in alcune delle località più di tendenza al mondo, ha uno stile anticonvenzionale e azzardato e sceglie tanto accuratamente gli outfit per i concerti, quanto la scaletta dei brani da eseguire! L’8 ottobre è uscito esce il suo disco “Jimmy” che racconta tutto il suo mondo e l’anno prossimo sarà in Italia per un tour teatrale. Un’artista in grado di far arrivare uno strumento così settoriale al grande pubblico.

Con più di 475.000 follower e oltre 150 milioni di visualizzazioni su YouTube, Jimmy ha raggiunto il successo con il singolo “No man no Cry”, ha raggiunto un platino in Francia per il singolo “Ibiza”, realizzato insieme a JUL, artista tra i più ascoltati sul territorio francese, ed è attualmente al lavoro sul suo primo vero album.

4 indirizzi beauty da conoscere (o riscoprire)

Il miglior momento per rilassarsi è quando non abbiamo neanche un attimo per farlo. E se invece avessimo a disposizione almeno un’ora? Di seguito alcuni indirizzi da scoprire adesso per dimenticare in una sola sessione di bellezza una settimana di stress e portare benefici visibili al nostro corpo ( e alla mente). Provare per credere!

Un massaggio speciale da You Off

In uno spazio nuovissimo dove si respira armonia e bellezza potete sperimentare un massaggio speciale (la particolarità è che è l’unico trattamento previsto sul listino insieme allo scrub) nato dopo dieci anni di esperienza e ricerca continua. Si tratta di una sequenza unica di movimenti intensi ispirati a culture diverse e integrati in un unico trattamento. Sono tecniche vigorose e dinamiche che mirano a modellare il corpo, ossigenare i tessuti, migliorare la circolazione e il metabolismo linfatico e venoso.

La Clinica Milano

Nel centro di Milano sorge La Clinica Milano Skin Lab, un luogo dedicato alla persona specializzato in trattamenti di medicina e chirurgia estetica. L’obiettivo è quello di valorizzare la bellezza grazie all’ ampia gamma di protocolli altamente personalizzati e macchinari di ultima generazione utilizzati con tecniche all’avanguardia. I trattamenti sono efficaci, sicuri e si possono classificare in base a tre criteri: zona da trattare, obiettivo da ottenere, metodologia da utilizzare tramite un accurato screening delle esigenze del cliente. Ottima soluzione per chi cerca risultati visibili uniti a momenti di relax.

Un rituale viso da Comfort Zone Space

Comfort Zone è ormai consolidato e apprezzato nell’universo del benessere e della bellezza, soprattutto dall’uso di ingredienti naturali e dal concetto di ”rituale” (ogni trattamento si trasforma, grazie a piccoli gesti e attenzioni, in una seduta da spa). Situato in via Brisa 7, lo spazio è un elegante salotto vintage della vecchia Milano dove scoprire tante opzioni per prendersi cura della pelle del viso/corpo riossigenare, purificare i tessuti oppure i trattamenti antiage.

Barba (e non solo) da Bullfrog

L’ormai iconico barbershop si arricchisce della nuova Bullfrog Grooming Lounge, un luogo ideale per concedersi una pausa rilassante e prendersi cura della pelle, delle mani e dei piedi, scegliere tra una gamma di servizi di altissima qualità per ritrovare, anche in poco tempo, benessere ed energia. Oltre ai trattamenti, la possibilità di scegliere i prodotti Bullfrog: cosmetica, fragranze e piccoli accessori per prolungare l’esperienza anche a casa.

Timeless destinations

Nella zona del Lago di Como abbiamo esplorato lo storico Grand Hotel Tremezzo, il moderno rigore del Sereno, il classicismo di Villa Lario e il raffinato design di Villa Peduzzi. Sul Lago di Garda, il classico incontra l’esotico al Grand Hotel Fasano, mentre silenzio e semplicità sono di casa al Forestis sulle Dolomiti.

Questa sezione è un viaggio tra destinazioni affermate e conosciute ma con uno sguardo diverso sul lifestyle, luoghi che si distinguono per la loro bellezza nascosta.


Villa Peduzzi – Pigra (CO) 

Un raffinato esempio di architettura Art Nouveau perfettamente integrato con le strutture moderne. La Villa gode di una delle più belle viste in Europa poiché situata al di sopra il lago di Como. Il suo panorama abbraccia il lago, le valli e le montagne.


Grand Hotel Tremezzo – Tremezzina (CO) 

Inizia la sua storia nel 1910, nel cuore della Belle Epoque. Un luogo incantevole, con una spettacolare vista panoramica su Bellagio, la Riviera delle Azalee e sulle splendide vette rocciose delle Grigne.


Villa Lario – Pognana Lario (CO) 

Questa tenuta rappresenta il connubio perfetto tra l’architettura classica italiana e i moderni standard di lusso. Le 18 suite del complesso sono dislocate in quattro diversi edifici: Il Palazzo, Villa Bianca, il Padiglione e la Garden Suite, immersi in due acri di verde privato.


Il Sereno – Torno (CO)  

La sobrietà stilistica si rispecchia sul silenzioso lago circostante: l’armonia delle forme riconduce ad un senso di pace ed elegante tranquillità. Progettato da Patricia Urquiola si distingue per il rigore e per la semplicità costruttiva, cardine di ogni creazione dell’archi-star iberica.


Grand Hotel Fasano & Villa Principe – Gardone Riviera (BS) 

Tradizione e modernità si combinano armoniosamente all’interno di questa oasi di pace. Un hotel di lusso ideale per rilassarsi nel fascino di una dimora storica che mixa atmosfere nostrane e suggestioni esotiche.


Forestis Dolomites – Bressanone (BZ) 

Un rifugio baciato dal sole e immerso nel silenzio dei boschi di Plancios, dove riscoprire i valori del tempo, della semplicità e della naturalezza, immersi in un luogo energetico dalle straordinarie caratteristiche naturali.

Il beauty eco-friendly

È ormai innegabile che per mantenere la pelle in salute è buona regola introdurre nei nostri rituali quotidiani anche qualche prodotto “al naturale”. Se siete amanti del genere apprezzerete le novità beauty anche in questo campo. Sempre di più i piccoli brand ma anche le grandi aziende continuano a proporre cosmetici green, realizzati con metodi di produzione eco-friendly, packaging riciclabili e formulazioni a base di ingredienti botanici e possibilmente biologici.

Ecco allora qualche consiglio per una beauty routine che rispetta la pelle abbinata ad uno sguardo attento all’ambiente.

Honieh – The Routine

Honieh The Routine è il kit perfetto per gli amanti della skincare naturale. Comprende i prodotti più iconici del brand per creare una beauty routine completa, in grado di lenire, illuminare e nutrire la pelle.

Clarins – Shampoo solido

Il nuovo shampoo solido di Clarins è formulato con l’87% da ingredienti di origine naturale e bio, perfetti per prendersi cura dei capelli in modo naturale, nutrendoli, sublimandoli e lasciandoli puliti, morbidi e lucenti. Questa nuova formula combina olio di argan e olio di camelia che sono noti per le loro proprietà nutrienti. Il sentore di cocco avvolge la chioma lasciando un delicato e piacevolissimo profumo.

Colekt – Relive face mist

Relive face mist fa parte della wellness collection nata dalla collaborazione tra Polite Worldwide e Colekt. Il duo ha immaginato il trattamento di bellezza di una spa e di conseguenza ha creato una limitata wellness capsule per vivere questa esperienza ogni giorno. Questo spray attivo anti-pollution vegano rilascia un’idratazione istantanea e pulita per proteggere la bellezza del viso in ogni momento della giornata.

YASAE – Skin Booster Serum

Un siero anti-age ad azione rigenerante e lenitiva in grado di nutrire e tonificare la pelle. Grazie alla vitamina B3 rafforza la barriera cutanea e stimola la produzione di collagene, l’acido ialuronico la idrata in profondità, mentre l’acqua essenziale di cetriolo, ricca di antiossidanti, ne migliora l’elasticità donandole un aspetto più luminoso e uniforme.

Beauty thinkers –  Antioxidant Boost e Antioxidant Cream

La linea BT si contraddistingue grazie a un composto chimico antiossidante, l’idrossitirosolo, ricavato dalle foglie e dall’acqua di spremitura delle olive centenarie di Monte Vibiano. La straordinaria azione antiossidante dell’idrossitirosolo induce il progressivo aumento del collagene, dell’elasticità e dell’idratazione della pelle e allo stesso tempo riduce gli effetti irritanti dei prodotti chimici e dei raggi UV. Gli attivi sono potenti, botanici, sostenibili e limitati nel numero.

Weekend in spa: destinazioni da scoprire questa stagione

Impacchi che stimolano il metabolismo, saune meditative al fieno di montagna abbinati a rituali per rilassarsi e lasciarsi andare. Dalle Dolomiti in Alto Adige alle colline del centro Italia, una piccola selezione di strutture di spicco a tema spa, dove provare una nuova dimensione del tempo, nel silenzio e nella bellezza della natura.

Palazzo di Varignana 

L’esclusivo resort e azienda agricola immersa nei colli bolognesi sono perfetti per un weekend fuori porta. Strutturato come un antico borgo, il resort si sviluppa su sei diversi complessi perfettamente integrati nella collina, richiamando il moderno concept di ospitalità diffusa. Un lounge bar di design con affaccio sui colli circostanti e due ristoranti si compensano in gusto ed estetica. La struttura al suo interno accoglie un oliveto di 150 ettari, il più grande dell’Emilia Romagna, a cui si aggiungono vigneti, frutteti, orti e una rara produzione di zafferano, che danno vita a materie prime di altissima qualità, genuine e ricche di proprietà benefiche.

Queste materie primi si ritrovano nei nuovi trattamenti spa ed esprimono tutto il profondo legame con il territorio, combinando ingredienti naturali a cosmetici ecologici di altissima qualità. Nei trattamenti, i principi attivi delle materie prime sono amplificati dalla tecnica di massaggio, per regalare dei preziosi momenti di benessere all’interno di Varsana SPA, un’oasi di benessere che si articola tra piscine interne ed esterne e zone umide.

Credits: Luca Postacchini

I programmi per il benessere psico-fisico sono combinati inoltre a menu studiati ad hoc, con la consulenza di una nutrizionista, dagli chef creativi del ristorante Aurevo, in cui la cucina ci propone ricette che privilegiano i prodotti dell’azienda agricola di Palazzo di Varignana e i suoi sani prodotti del territorio, primo tra tutti l’ olio extravergine di oliva per passare poi alle  marmellate, al miele e ai succhi di frutta, rigorosamente a km 0.


Manna Resort

Completamente immerso nel silenzio e nella natura è un nuovo luogo d’eccezione che si candida ad essere il nuovo hot-spot delle Dolomiti.  Nato sulle ceneri di una vecchia segheria, l’esclusivo resort è perfettamente inserito nell’habitat alpino/mediterraneo, in completa armonia con ciò che lo circonda, secondo un progetto a basso impatto ambientale che utilizza rame, ottone, legno e pietra locale nel pieno rispetto della natura e del luogo. 

La sua spa è un ambiente raffinato, ispirato dall’amore per la Thailandia, con forti richiami all’Oriente: dagli arredi ai profumi, dalle musiche alle tecniche di massaggio ai trattamenti eseguiti da un beauty team in parte originario. Un menù spa che mette al centro la persona e si prende cura del corpo e dell’anima con massaggi Thai, programmi Ayurvedici, trattamenti specifici che si avvalgono di moderne tecnologie abbinate a prodotti dai principi attivi più funzionali


Renaissance Tuscany il Ciocco Resort & Spa

Non c’è luogo migliore della Media Valle del Serchio per tuffarsi nella natura e apprezzarne i colori. Perfetto per andare alla scoperta del territorio garfagnino e della Valle, tra foreste incontaminate e vette che superano i 2.000 metri, borghi e riserve naturali che si rivestono di calde tonalità date dal foliage, lo splendido spettacolo delle foglie che cambiano tonalità e lasciano andare il verde intenso dell’estate.

Una volta rientrati in hotel dopo una giornata in pieno stile autunnale, è stupendo lasciarsi coccolare nella Beauty Spa del Resort che dispone di piscina interna e bagno turco oppure, per rilassamento e rigenerazione totale, provare uno degli esclusivi trattamenti proposti a base di vinacce di produzione locale.  


Hotel Lamm

Circondato dall’incomparabile scenario delle Dolomiti l’Hotel Lamm di Castelrotto è un piccolo diamante incastonato alle pendici dell’Alpe di Siusi, al centro di un paesino medievale. Dopo un attento restyling che ha saputo conciliare il fascino della tradizione con un design moderno, elegante e unico, l’hotel, la cui struttura risale al 1670, è diventato una meta prediletta per gli amanti del relax e della vita attiva di montagna. 

All’ultimo piano dell’hotel si trova una spettacolare oasi spa: un’ampia e raffinata area wellness con sauna finlandese, biosauna, bagno turco, docce esperenziali, zona relax con lettini di cirmolo indoor e outdoor, e un ampio menù di trattamenti benessere per ritrovare l’armonia di corpo e mente, recuperare le energie e la forma fisica, depurarsi, o semplicemente regalarsi qualche coccola tutta per sé e lasciare liberi i pensieri.  Inoltre, dalla spa una scala in pietra conduce sulla terrazza dove si apre una grande piscina a cielo aperto con temperatura constante di 30°, affacciata sui tetti di Castelrotto e sulle splendide cime dolomitiche.


Bonfanti Design Hotel 

L’hotel si trova a Chienes, in Val Pusteria e si presenta con un look tutto nuovo con il quale è pronto a inaugurare l’inverno. Un abito progettato e ridisegnato per regalare a tutti un’esperienza unica fatta di emozioni, comfort, relax e buon gusto.

Anche il centro wellness indoor ha effettuato un restyling, con tre nuove sale e cabine beauty e un’accogliente zona relax con tanto di caminetto. Sono state rinnovate le piscine, le saune, il bagno turco, le vasche whirpool, il percorso Kneipp, e la sala fitness. La novità assoluta è l’esclusiva snow room, un luogo speciale dove lasciarsi avvolgere dalla magia dei paesi nordici ricreata grazie alla neve (vera), che ricopre pareti e pavimento e scende a fiocchi leggeri leggeri, e alla temperatura che può raggiungere anche i -10°. È l’alternativa soft al bagno di reazione freddo dopo la sauna.

Da non dimenticare anche il bellissimo ed esclusivo laghetto balneabile, un’oasi di benessere di 300 mq immersa con una vista privilegiata sulle cime e il cielo azzurro. Accanto, una spettacolare sauna esterna che lascia davvero a bocca aperta.


Immagine di copertina: Palazzo di Varignana

Ritratto di un giovane attore: Sebastiano Kiniger

Ha origini trentine il giovane Sebastiano Kiniger e la sua storia inizia proprio nella città di Rovereto, un luogo di rifugio nei lunghi mesi del lockdown ma anche un posto da cui scappare da giovanissimo, per trovare la sua strada all’estero prima nel teatro e poi nel cinema. Nella nostra intervista ci racconta sottovoce la sua storia, un viaggio che inizia in Italia per poi arrivare in India e tornare infine a Roma, una città che gli ha dato tanto e continuerà a farlo…


Come è avvenuto il tuo primo approccio con la recitazione?

Ho scoperto il mondo del teatro durante l’infanzia, prima con le recite a scuola e poi al liceo. Questa passione è maturata dentro di me sin da subito così dopo gli studi ho iniziato a studiare recitazione prima in Italia e dopo a Parigi alla scuola Jacques Lecoq, più incentrata sul teatro fisico. Quel periodo mi ha permesso di conoscere una realtà completamente diversa e sono cresciuto molto dal punto professionale e personale, mentre ero in Francia mi sono avvicinato anche alla fotografia, e ho iniziato a scattare per strada scoprendo anche la passione per la street photography. È stato da lì che ho iniziato a pensare di portare la recitazione davanti alla macchina da presa. A Londra invece ho lavorato in una compagnia teatrale, e poi è arrivato il primo ruolo in tv in the Durrels.

Raccontami del tuo personaggio nella serie Netflix 56k…

Questa serie è stata girata nel pieno del secondo lockdown e mi sono innamorato da subito del personaggio perché è un uomo molto contemporaneo. Enea riflette valori e temi molto legati alla nostra società come il rispetto della figura della donna. Lui riesce ad ascoltare e apprezzare la sua compagna avendo con lei un rapporto prioritario, sarebbe disposto a fare di tutto anche se questo significasse perderla. 



Nel tuo ambito lavorativo la figura femminile è vittima ancora molti svantaggi come spesso sentiamo?

Purtroppo anche nell’ambito del cinema la figura femminile subisce numerosi torti. Sulle pari opportunità c’è ancora da lavorare.

A quale dei personaggi interpretati fino ad oggi sei più legato?

Oltre ad Enea in 56k anche il personaggio nei Durrels mi è molto caro, una personalità molto turbolenta. Questa caratteristica si avvicina anche al mio carattere, spesso interpreto personaggi taglienti e poco sereni. 

Come ti senti oggi?

Sono turbolento nell’anima, vicino al fuoco. Faccio fatica a trovare la calma anche se la cerco tutti i giorni. Penso derivi dal fatto che ho perso uno dei miei genitori da adolescente e questo mi ha fatto sentire davvero spiazzato per molto tempo. Ho avuto bisogno di trovare un’identità fuori dalla mia società e scappare da brutti ricordi, in questo senso andare all’estero è stata anche la mia salvezza.



Hai vissuto molto all’estero, quale destinazione ti ha colpito di più? 

Ho avuto la fortuna di scoprire l’India grazie alla mia compagna, lei è originaria di New Dheli e poi si è trasferita a Londra per lavoro. Ogni giorno continuo a conoscere nuovi aspetti dell’India e ci tornerò anche a Natale. Sono appassionato anche del loro cibo, adoro la cucina indiana. 

Parlando di musica invece cosa ti piace ascoltare?

Ho scoperto l’hip hop a Parigi, a Londra la techno. Nell’ultima settimana sto ascoltando Damn di Kendrick Lamar.

Altra fonte di ispirazione è Colors, uno studio di registrazione con base a Berlino che ospita vari artisti ad esibirsi nei loro spazi, è il mio canale di riferimento su YouTube per la sua estetica molto minimale e un suono pulito.

Il tuo rapporto con la moda…

Ho iniziato ad interessarmi alla moda una volta uscito dal liceo, facendo i primi lavori mi sono divertito l’ho sempre vista come un gioco. Il modo in cui vesto è molto importante perché mi fa sentire bene. Ho uno stile minimal molto vicino al mood londinese, vivendo lì ho assorbito un po’ la loro impronta. Un capo che non può mancare in questa stagione è il cappotto lungo monocromatico sui toni del marrone caldo. 

Cosa ti aspetti dal futuro, dove ti vedi tra qualche anno?

A Roma, spero che la mia carriera mi dia l’opportunità di lavorare in ambito internazionale con l’intento di costruire una carriera in Italia e all’estero. Un percorso che rifletta chi sono e che mi dia l’opportunità di viaggiare. Per il resto ci sono nuovi progetti in ballo ma è ancora presto per parlarne. 

Sebastiano Kiniger

Photographer: Erica Fava

Make-up: Marialivia Igliozzi @makingbeauty.management

Location: Istituto Superiore di fotografia

Assistenti: Laura AurizziValeria Demofonti

Sui banchi di scuola con il giovane attore Simone Casanica

Già interprete in numerose serie e film, il ventenne Simone Casanica veste proprio in queste settimane i panni di Giulio, alunno al Liceo Leonardo Da Vinci di Roma nella nuova fiction di Rai 1 Un professore. Serio, ordinato e studioso, apparentemente l’allievo e il figlio che tutti vorrebbero avere. Ma cosa si cela dietro quest’immagine? Scopriamo qualcosa in più su di lui anche al di fuori del suo ruolo sul set…

Come ti avvicini ai personaggi che devi interpretare?

Cerco di recitare il mio personaggio, trovando delle similitudini tra chi sono e chi interpreterò, affinché venga riportato sullo schermo una scena quanto più reale possibile.

Raccontaci del tuo personaggio nella serie “Un professore”.

Giulio è un ragazzo molto introspettivo, vive un conflitto con se stesso che lo porterà ad un’enorme evoluzione all’interno della serie.
Con l’aiuto di Dante (il professore interpretato da Alessandro Gassamann) riuscirà a rompere delle barriere che all’inizio sembravano insormontabili.

La serie ha come protagonista un prof. del liceo. Tu che tipo di studente sei stato?

Diciamo che Giulio è uno studente modello mentre io non lo sono mai stato, ho studiato al liceo Classico e me la sono sempre cavata con il minimo sforzo.



A quale dei personaggi interpretati fino ad oggi sei più legato?

Certamente Giulio è il personaggio che mi ha regalato più emozioni.
Avere l’opportunità di interpretare un personaggio tanto diverso quanto simile a me è riuscito a farmi scoprire lati del mio carattere a me sconosciuti fino ad ora.

Un modello d’ispirazione?

Sin da piccolo ho avuto sempre e solo un punto di riferimento: Jack Nicholson. Ho sempre cercato di rubare dettagli dalle sue interpretazioni magistrali. Da mostri di questo calibro si può solo osservare e imparare.

Come ti sei trovato con i colleghi sul set? Hai mai percepito aria di competizione?

Abbiamo sin da subito cercato di essere il più affiatati possibile e col passare del tempo, sul set, abbiamo costruito un rapporto meraviglioso.
Questo è anche merito del regista Alessandro D’Alatri e da tutti i professionisti che hanno lavorato per mettere in piedi questo viaggio stupendo.

Colgo l’occasione per ringraziare tutta la troupe che ha investito tantissime energie per sorreggere questo meraviglioso progetto.



Quali passioni o hobby ti piace coltivare al di fuori del lavoro?

Una mia grande passione è la musica. Il cantautorato italiano è il mio preferito. Infatti nel tempo libero mi piace dedicarmi al canto e a suonare la chitarra.

Cosa ti aspetti dal futuro? Dove ti vedi tra qualche anno?

Ovviamente spero di consolidare sempre di più il mio percorso all’interno di questo mondo meraviglioso. So che ci vorrà tanto impegno, dedizione e tanta umiltà ma è il sogno della mia vita e sono contento del cammino che sto percorrendo.

Photography: Francesco Guarnieri

Dove mangiare in un weekend autunnale

Dove mangiamo nel week end? È una delle domande più comuni da quando ci siamo lasciati alle spalle molte limitazioni dovute al lockdown. Durante il fine settimana, soprattutto chi resta in città o vuole spostarsi il minimo indispensabile è sempre alla ricerca di pranzi, aperitivi o cene (anche meglio se con vista panoramica). Per iniziare bene l’autunno ecco qualche spunto per vivere delle vere esperienze gastronomiche, tra nuove insegne e indirizzi classici della tradizione.

Il pranzo sul lago da Momi 

A Blevio, suggestivo borgo sito sulla sponda orientale del Lago di Como, si trova la terrazza panoramica del ristorante Momi, location perfetta per un’esperienza gastronomica locale di grande emozione. Lo storico ristorante è guidato da Andrea Dotti, da tutti conosciuto come “Momi”, uno chef eclettico e solare che da anni abbina la sua passione per il lago con le origini toscane. La filosofia in cucina è all’insegna della semplicità, direttamente all’orto alla tavola. Troverete sapori semplici e salutari che valorizzano il territorio e le eccellenze del Lago di Como. La proposta gastronomica infine esalta i piatti della cucina classica italiana in una fresca contaminazione con i prodotti del lago e della provincia.

L’ora dell’aperitivo al Tàscaro

Il Tàscaro è il primo Bacaro veneziano a Milano che riapre le sue porte nella nuova sede in via Thaon di Revel uno dei quartieri culturalmente più attivi del capoluogo: Isola. Sembrerebbe di essere a Venezia, in uno dei localini storici quasi invisibili tra le calli dove i veneziani si fermano a fare “quatro ciacole” in compagnia, uno di quei posti che i turisti non si filano a dispetto dell’autenticità e del dialetto che aleggia tra uno spritz e un “dame un’ombra de bianco”. Ed è proprio così che funziona: una moltitudine colorata di cichéti con baccalà, saor e tramezzini che qui si chiamano proprio Tàscari, vino bianco o rosso e tutti i tipi di Spritz possibili da quello al Select, l’originalissimo veneziano, ai più celebri con Aperol o Campari.

Una cena creativa da El Ganassin

Una terrazza da vivere in ogni stagione nel cuore di Milano, in zona Washington-Solari. Nasce dalla volontà di creare una cucina creativa contemporanea, come ci racconta Feng Ye, proprietario e imprenditore nel mondo della ristorazione milanese da oltre venti anni.

La cucina è guidata da un giovane Chef di Milano, intende proporre piatti della tradizione lombarda con contaminazioni orientali come ad esempio i Dimsum, vale a dire i casoncelli tradizionali, chiusi come tipici ravioli cinesi, impiattati con alga wakame e salvia essiccata, e irrorati con delicato brodo dashi; la cuboletta alla milanese con verza saltata, cipollotti brasati e salsa tonkatsu o dessert come Tea-ramisù.

Un dopo cinema da Miro Osteria

Situato all’interno di uno dei primi cinema d’Italia, Miro- Osteria del Cinema è un’osteria ricavata su due livelli nello spazio che negli anni ’30 era destinato al palco, ai camerini degli artisti e alle luci del Cinema d’Annunzio. Una grande quinta illuminata accoglie chi entra, vero e proprio sipario di un cinema. Divertente e frutto di ricerca è il menu (inserito nel contenitore di un dvd) che prende spunto dai film più famosi e si intreccia dagli antipasti al dolce con i nomi tipici del linguaggio cinematografico, dal prologo per gli antipasti, passando per primo e secondo tempo, all’epilogo per i dolci. Da scoprire adesso per tornare poi durante la bella stagione, è il Giardino Segreto, un cortile interno nascosto che fa parte del complesso dell’antico convento benedettino del 1496.

Un drink sul Naviglio da GRAMM Café

Perdersi nella meravigliosa ed intramontabile cornice dei Navigli di Milano, per ritrovarsi seduti a sorseggiare un drink in un luogo dove il tempo lascia spazio alle emozioni, un inaspettato preludio di un’esperienza sensoriale e antropologica dalle mille sfaccettare. Nato nel luglio del 2018 dalla tenacia di Niccolò E Giacomo Mazzucchelli assieme a Eda Akman e il loro team, il GRAMM café è un cocktail bar con un tocco in più; ambienti scaldati da luci soffuse e arredi ricercati e dal sapore vintage che strizzano l’occhio alle botteghe di una volta, ma anche una forte componente musicale, cosi In un angolo a voler dominare la scena, ma con discrezione, si può scorgere un antico grammofono, un simbolo di rivoluzione sociale ed energia, la stessa che qui si vive ogni giorno e che ha ispirato il suo nome.


Edoardo Purgatori: dal sogno di Ozpetek al cinema impegnato per le nuove generazioni

Si può dire che Edoardo Purgatori abbia seguito quasi letteralmente le orme dei genitori, con la madre attrice e storica dell’arte e il padre giornalista d’inchiesta. Negli anni riesce a conservare valori antichi e passione artistica con l’eleganza e il savoir-faire di un attore d’altri tempi. La sua formazione teatrale, anche oltreoceano, gli permette di conquistare il panorama televisivo e il grande schermo, dove spicca nella storia italiana “Quando corre Nuvolari”, approdando poi nel cast de “La Dea Fortuna” e “Le Fate Ignoranti” – la serie – selezionato da uno che non ha mai sbagliato un colpo in fatto di scouting di giovani promesse: Ferzan Ozpetek. Inoltre, lo vedremo anche come protagonista di un film contro il bullismo: “Ikos” di Giuseppe Sciarra…



L’ultima volta che ci siamo sentiti su Manintown era l’inizio del secondo lockdown. Cosa è cambiato nel frattempo?

È stato un periodo difficile ma ho continuato a lavorare tanto! A breve mi vedrete nel cast della serie Le fate ignoranti (tratta dal film cult di Ferzan Ozpetek) che uscirà la prossima primavera. Interpreto il ruolo di Riccardo , precedentemente interpretato da Filippo Nigro nel film. Sarà una delle prime serie di Disney + Star.

Visto il grande successo del film c’è stata un po’ di ansia da prestazione nel girare la serie?

Non posso negarlo, del resto è stato un film di grandissimo successo. A distanza di 20 anni, la tematica dell’omosessualità è più sdoganata, in questo senso penso ci sia stata più leggerezza nell’affrontare e proporre alcune scene. 

Come prosegue con il teatro, altra tua grande passione?

Al momento si svolgono le prove per uno spettacolo che girerò per la rassegna TREND. Stiamo realizzando un testo inglese di drammaturgia contemporanea, Girl in the machine. In questa avventura mi accompagna anche Liliana Fiorelli. In seguito riprenderà anche la Tournè di Mine vaganti a Dicembre, precedentemente interrotta per il covid.



E poi sempre tanto cinema…

Esatto, mi vedrete nel film di Mainetti con un cameo dove interpreto un soldato tedesco. Poi sarò con Paolo Virzi in Siccità, un film corale ambientato a Roma.  Ancora, nella produzione di Veronesi che mi vedrà protagonista insieme a Pilar Fogliati. Questo film che Giovanni ha scritto con lei mette in scena una serie di episodi sempre ispirati alla città di Roma.

Come prosegue invece la vita da papà?

Sono diventato padre in un periodo davvero difficile, ma ci ha portato fortuna. È un’avventura meravigliosa da bilanciare con tanti impegni e non vedo l’ora di fare il bis…

Sei tra i protagonisti del nostro numero dedicato alle nuove generazioni. Un giovane attore che reputi promettente?

Oggi rispetto al passato ci sono più possibilità di lavoro anche per i giovanissimi. Tra i ragazzi più in gamba cito Giulio Pranno, Gabriel Montesi (con cui ho lavorato nel film di Virzì) e ancora Jacopo Antinori. 

Tra le ragazze: Lia Grieco, scoperta nella serie Netflix Luna Nera.



Sempre in questo numero parliamo di places, tu che tipo di viaggiatore sei?

Decisamente avventuroso, il viaggio è sempre stato una parte integrante della mia vita. Ho un animo nomade e viaggiare è sinonimo di scoperta di vita.

Una destinazione insolita che ci consiglieresti? 

Perù, decisamente una grande scoperta. Poi Cuba, ma non nelle tratte classiche, da vivere con zaino in spalla per scoprire la cultura dei paesi meno noti.

Il tuo desiderio per il futuro?

Continuare a lavorare come oggi con persone che stimo profondamente e magari arrivare a realizzare la regia di un film. Un altro figlio/a, l’avevo già detto? (ride ndr)


Photography by Davide Musto 

Styling by Rosamaria Coniglio 

Grooming Giulia Mariti – Making Beauty Management 

Location Villa Egeria – Appia Antica 

Photographer Assistants Dario Tucci, Edoardo Russi and Valentina Ciampaglia 

Styling Assistant Federica Pannetti 

Edoardo Purgatori wears Paoloni 

Special thanks Rocco Panetta | Ganesh Poggi Madarena

COVER: Coat and pants| Paoloni Shirt | Alessandro Gherardi

Federico Cesari: “Mi metto alla prova e vi stupirò”

Abbiamo conosciuto Federico nel ruolo di Martino in “SKAM Italia”, che ha aperto le porte dell’Olimpo agli attori più amati dalle nuove generazioni italiane. Questa nuova stagione cinematografica lo ritrae come protagonista di un nuovo progetto, diretto da Francesco Bruni e tratto dal libro Premio Strega Giovani 2020 Daniele Mencarelli “Tutto chiede salvezza” che ci mostra in una rappresentazione forte e allo stesso tempo fragile il ritratto di questa nuova generazione attraverso la cruda esperienza dei trattamenti medici obbligatori. Lo vedremo poi nel primo film italiano Amazon Original, “Anni da Cane”, diretto da Fabio Mollo, e il prossimo autunno su Amazon Prime Video.

Su Manintown ti abbiamo scoperto quando interpretavi il ruolo di Martino Rametta in Skam. Cosa è successo in questo anno e mezzo?

In questo anno e mezzo è successo tanto perché sono maturato molto e ho affrontato progetti che mi hanno aiutato a capire ancora di più questo lavoro. Non si smette mai di imparare, continuo a seguire nuovi lavori dai quali apprendo molto e mi auguro che sia sempre così. Sto lavorando a progetti che mi hanno permesso di cimentarmi in storie e dimensioni che sono totalmente lontane da me ma che mi permettono, grazie all’esperienza indiretta, di viverle e quindi di crescere. 



Cosa puoi dirmi del tuo ruolo in Anni da cane?

In Anni da cane ho un ruolo diverso da quelli che ho sempre interpretato perché nonostante sia sempre un adolescente, il personaggio è molto ben caratterizzato. Nel film il personaggio è fortemente caratterizzato dal suo impaccio, dall’ incapacità e timidezza nel comunicare i sentimenti e questo motivo lo porta a sviluppare un modo di relazionarsi diverso da quello dei suoi coetanei. 

Un ruolo che vorresti interpretare?

Non ne ho uno specifico, ne vorrei uno che mi metta alla prova, anche se sono contento di quelli che ho avuto fino ad ora. In generale mi appassiono molto ai personaggi più diversi da me, che mi portano ad uscire fuori dal mio.

Sei tra le new faces del nostro nuovo numero cartaceo insieme ad altri giovani talenti, chi apprezzi particolarmente tra le nuove generazioni?

Sono contento che si stia dando spazio ai nuovi talenti e alle giovani promesse perché possono dare tanto e, se messi alla prova, possono maturare moltissimo arrivando a regalare bellissime emozioni al pubblico ma anche al nostro cinema. Chi apprezzo particolarmente lo tengo per me…



Parallelamente alla carriera di attore come proseguono gli studi universitari?

Gli studi universitari procedono un po’ a rilento per via degli impegni lavorativi che sto avendo in questo periodo. È importante arrivare al momento di una scelta e io l’ho fatta. Questa è stata fatta come parte di un processo di maturazione nell’ultimo anno e mezzo e per adesso sono soddisfatto del percorso fatto finora compatibilmente con il lavoro che ho intrapreso. Se valuto esclusivamente il mio percorso accademico senza metterlo in relazione al mio lavoro si creano delle aspettative che non vengono soddisfatte per forza di cose perché non ho tempo ed energie piene da dedicare all’università. Da un certo lato mi dico di aver fatto il massimo, dall’altro lato se la mia vita dovesse essere il percorso da medico, dovrò sicuramente recuperare della strada. 

Il tuo motto?

Non ho un motto preciso, cerco sempre di mettermi in gioco per superarmi e stupirmi ogni volta ma senza dimenticare da dove sono partito ossia dal divertimento e dalla bellezza che c’è nel mio lavoro cercando di non focalizzarmi solo sul fatto che sia un lavoro e quindi bisogna ottenere dei risultati a tutti i costi. Ci sono periodi in cui le aspettative non sono raggiunte ma questo fa parte del processo. 

Prospettive per i prossimi mesi?

Nei prossimi mesi tanto lavoro e tanta concentrazione. Sto affrontando un progetto bellissimo di cui sono molto felice e che mi sta facendo scoprire parti di me che non conoscevo. Molto faticoso, ma che spero possa dare tanto alle persone. Al momento è l’unico focus e vorrei che anche in quelli successivi ci siano molte soddisfazioni, perché ce la sto mettendo tutta. 


Photographer Davide Musto

Fashion Director Rosamaria Coniglio

Grooming Cosimo Bellomo

Photographer Assistants Dario Tucci and Edoardo Russi

Styling Assistant Cecilia Fefè

Look cover DROME | Radà accessori

Le fragranze per la casa da avere questo autunno

Mai sottovalutare il potere dell’aromaterapia: profumare la casa con fragranze che stimolano i sensi e riequilibrano il benessere fisico ed emotivo, può essere un modo per aiutarci a viverla ( e vivere) al meglio. Inoltre, l’atmosfera dei profumatori per ambiente e della luce delle candele è una coccola che ci meritiamo, alla fine di una giornata stressante o nei momenti di relax durante il fine settimana. Quale scegliete questo autunno?



Autumn sunset – Yankee Candle

Per godere degli ultimi istanti di uno splendido tramonto autunnale con profumi caldi e attraenti che rievocano il legno di cedro e di sandalo. Perfetta per regalarci un momento di serenità a fine giornata.



Volcanic Purple – Millefiori Milano

Volcanic Purple è una fragranza elaborata con vibranti note di testa ispirate al bergamotto, alla pera e al lampone, abbracciate da radiose sfumature fiorite. Le delicate note che evocano il patchouli, il cashmeran e il muschio bianco creano un ricco accordo di fondo. Le lussuose sfumature olfattive e l’intrigante colore aggiungono un tocco distintivo a ogni spazio.



Smoked walnut & Maple – WoodWick

Un infuso ipnotizzante di aromi di acero dolce e noci tostate, cosparso da una spolverata di cannella. Smoked Walnut & Maple è una miscela piccante, bilanciata dalla nota secca del legno affumicato che crea immediatamente un’atmosfera di calore in casa.



Feelings Collection – YNot?

La Feelings Collection, composta da 5 fragranze realizzate con ingredienti naturali, nasce per riscaldare l’atmosfera degli ambienti con rasserenanti abbracci olfattivi. Il profumo inebriante del gelsomino che sa , l’eleganza rara e naturale del geranio, la fragranza classica del muschio bianco si intrecciano fra loro e con le note legnose del sandalo e dei chiodi di garofano emanando un profumo intenso e suggestivo.



Sicilian sunrise – & Other Stories

Un trionfo di limoni appena raccolti galleggia sul calore del legno di cedro e del muschio, con in lontananza la frizzantezza del Mar Mediterraneo. Petali di gelsomino salutano l’alba, mentre i ribes rossi si accendono al loro risveglio, invitando a un’atmosfera serena.

Ca’ di Dio: storia di una casa Veneziana diventata hotel di lusso

La storia del Ca’ di Dio ha inizio nel 1272, un palazzo che guarda il Bacino di San Marco e negli anni ha vissuto vite diverse, senza mai perdere la sua vera anima. Da alloggio per pellegrini di passaggio verso la terra Santa a luogo che accoglieva donne in difficoltà rimaste sole. Nel 1544 i Procuratori de San Marco de supra avviano un completo rinnovo della struttura, incarico che affidarono al celebre Jacopo Sansovino. Oggi, la vocazione di profonda ospitalità trova la sua massima espressione nel restauro avvenuto ad opera dello studio dell’architetto e designer di fama internazionale Patricia Urquiola. La riqualificazione trasforma l’antica “casa” nel nuovo hotel che racchiude fascino e storia, celebrando la città che lo ospita fin dalle origini.



La struttura stessa dell’edificio rappresenta un unicum per la città di Venezia accogliendo al suo interno tre corti interne, che diventano oasi di pace e tranquillità, rifugi naturali in cui ritrovare il proprio tempo, dopo una giornata trascorsa a visitare la città, le mostre, i festival e le fiere, immersi nella sua vita scandita dallo scorrere dell’acqua e degli appuntamenti internazionali di cinema, arte, cultura e architettura. 

È un progetto in cui Alpitour World ha creduto fortemente” afferma Gabriele Burgio, Presidente e AD del Gruppo. “Un investimento che abbiamo portato avanti, senza rallentare, nonostante il difficile periodo. Come prima realtà italiana nel mondo dei viaggi e dell’ospitalità, abbiamo il dovere morale di sostenere il turismo e spenderci in prima battuta per il nostro Paese. Questa giornata è per noi un nuovo inizio, un simbolo che vogliamo condividere e che racchiude in sé il valore della memoria e l’energia del futuro.”



Gli ospiti possono accedere a piedi dall’ingresso principale posto sulla riva omonima o direttamente in taxi attraverso la “porta d’acqua”. All’interno una lobby ricavata dall’antica chiesa, illuminata da un lampadario di oltre 14 mila cristalli in vetro di Murano – realizzato come da tradizione vetraria propria della città – volto a riprodurre tre vele che rispecchiano la forma e il movimento sinuoso delle sedute sottostanti: ne nasce un immediato senso di accoglienza e fresca ospitalità. Una reading room dove ritirarsi per cercare un momento di intimità e privacy, un bar e una corte, la principale, che diviene il luogo perfetto durante la bella stagione per sorseggiare e gustare il menù e le sue specialità; la corte è uno spazio aperto a tutti non solo agli ospiti dell’hotel.



Ogni spazio presenta una ricercatezza materica caratterizzata da tessuti, vetri, pietre e marmi, lavorati nel rispetto delle tradizioni delle maestranze locali. A completare la narrazione di quella che appare come una “casa veneziana” dall’intima ospitalità, le due altane, da cui ammirare tutta Venezia, e i tre giardini ricavati dalle corti e oasi di pace in cui riconnettersi a sé stessi e all’ambiente circostante. 



Ca’ di Dio dispone di 66 camere, di cui 57 Suite e 9 Deluxe: la maggior parte affacciano sulla laguna, con vista sull’isola di San Giorgio e sul Rio Ca’ di Dio. Presentano boiserie tessili e cornici in legno, che riquadrano le finestre, quasi a sottolineare la relazione fra interno ed esterno, lampade disegnate su misura, soffiate dai maestri dell’arte vetraia: anche nelle camere, ogni dettaglio si inserisce delicatamente nel contesto e viene riscritto in chiave contemporanea. 



Dopo Roma e Taormina, Ca’ di Dio rappresenta l’ultimo luxury hotel della collezione VRetreats, brand di VOIhotels: ogni struttura ha la sua personalità, intessuta di storia, arte e cultura italiana. Presenta elementi differenzianti che rendono l’hotel unico rispetto agli altri: non c’è lusso fine a sé stesso, ma un’identità forte e chiara, la volontà di celebrare la bellezza della destinazione attraverso le atmosfere, le esperienze e in ogni gesto di accoglienza.

Dove trascorrere un weekend offline in montagna

L’autunno altoatesino, con la sua luce e le atmosfere avvolgenti, invita a immergersi in una natura capace di rigenerare, nutrire il corpo e lo spirito. È il periodo ideale per una vacanza rigenerante, tra aria pura, percorsi poco battuti e la possibilità di esplorare in serenità un territorio eccezionalmente ricco. Nel borgo di Chiusa (Klausen) che è anche riconosciuto come uno dei più belli in Italia troverete un tripudio di colori, temperature ancora piacevoli, prelibatezze contadine in cantina e in tavola che invitano a rallentare i ritmi, e a intraprendere escursioni a piedi o in bicicletta. Una stagione perfetta per piacevoli passeggiate in quota o in valle, sul sentiero del castagno o del pino mugo. 

Le passeggiate e le visite con sosta e degustazione sono un ottimo modo per scoprire le particolarità della regione. Una pausa golosa in una malga baciati dal tiepido sole autunnale, un brindisi con il vino nuovo, una piacevole passeggiata tra le pittoresche vie di uno dei “Borghi più belli d’Italia”. Sono tante le attività che si possono praticare nella stagione autunnale nel territorio, che insieme ai suoi dintorni, costituiti dai paesi di Barbiano, Velturno e Villandro, si rivela un luogo autentico, dal fascino senza tempo, che rappresenta il “vero” cuore dell’Alto Adige – Südtirol. 

Un territorio ricco di piaceri e di sapori, in grado di far tornare in equilibrio corpo e spirito, cuore e anima, grazie ai ritmi lenti che lo caratterizzano e ai suoi paesaggi dolci e invitanti. Facile da raggiungere, Chiusa è situata a pochi chilometri dall’autostrada del Brennero, in Valle Isarco, a una decina di chilometri a sud di Bressanone. 

Se siete alla ricerca del silenzio e di un’esperienza completamente offline l’hotel Gnollhof (Gudon) è la scelta giusta. Potete raggiungerlo attraverso una strada tortuosa (ma incredibilmente panoramica) che costeggia masi contadini e vigneti. Adagiato su un’altura soleggiata, a 1.160 metri, è una meta molto apprezzata sin dal 1888. Ancora oggi boschi di abeti rossi, prati fioriti e le Dolomiti, proprio davanti agli occhi, danno vita allo scenario che abbraccia questo luogo energizzante. Grazie alla grande passione e alla lungimiranza dei fratelli Margit e Peter Verginer, l’hotel attrae oggi le persone desiderose di rigenerazione nel cuore della natura. Questa località dall’energia spirituale è impreziosita dai momenti di leggerezza nell’Infinity pool, dall’area wellness con sauna e dai pacchetti beauty regionali, seguiti da un profondo rilassamento in una delle silenziose sale con vista nel verde. Il periodo di pausa è arricchito dai nettari della cantina e dalle specialità della cucina, fatte in casa, a base di erbe fresche, verdure di stagione e carni locali. I bicchieri accolgono solo vini selezionati, come quello del Taschlerhof, la tenuta di famiglia poco lontana da queste zone.

Beauty tips: le novità dell’autunno

Archiviata definitivamente la bella stagione anche il nostro beauty kit comincia ad assumere fattezze autunnali. La skincare riabbraccia formulazioni più ricche e corpose, e in generale pelle e capelli necessitano di maggiore idratazione dopo le lunghe settimane trascorse al sole. Se vogliamo evitare quindi un aspetto spento e opaco è tempo di correre subito ai ripari con una beauty routine autunnale pensata ad hoc.

Agustinus Bader The Serum

The Serum è un trattamento concentrato ad assorbimento rapido studiato per combattere problemi quotidiani della pelle come disidratazione, stress, segni del tempo, perdita di elasticità e danni ambientali. Coadiuva la pelle nell’ottenimento di un aspetto impeccabile e radioso, grazie alle virtù antietà, alla capacità di idratare intensamente e ottimizzare le condizioni cutanee.

Davines Naturaltech Elevating Scalp Recovery Treatment

Trattamento leave-on per la cute, sviluppato per riequilibrare l’ecosistema naturale del cuoio capelluto grazie ai MICROBIOTIC BOOSTER, ovvero i batteri «buoni» che vivono sulla cute e ne promuovono l’equilibrio, il benessere e le capacità difensive. Dall’azione idratante e lenitiva immediata, dona sollievo istantaneo e offre una protezione supplementare contro l’inquinamento.

Nieh Glow up

Maschera in gel adatta a tutti i tipi di pelle ed è realizzata con il 5% di Acido Glicolico che rimuove lo strato superiore delle cellule, comprese impurità e inquinamento, rendendo la pelle più luminosa e compatta. La presenza di Aloe Bio stimola la crescita delle cellule sane, ripara i danni ai tessuti e idrata la pelle, mentre la Calendula rigenera la pelle e ha una buona azione calmante e lenitiva.

Nuxe Huile Prodigieuse Néroli

Il suo profumo 100% naturale ci connette ai nostri sensi grazie alla sua delicata alchimia di oli vegetali preziosi BIO. Questa formula vegana nutre, ripara ed esalta la pelle e rende i capelli più luminosi. è anche un ottimo trattamento per la barba perchè la rende morbida e setosa. È possibile utilizzarlo prima della rasatura (sotto la spuma o il gel) per formare un film protettivo che attenua l’irritazione.

Ren clean skincare Youth cream

Un olio notte nutriente dall’azione antiage che sfrutta le proprietà Retinol-like di un estratto botanico, la pianta erbacea Bidens Pilosa, limitando le irritazioni anche sulle pelli più sensibili.
Formulato con il 99% di ingredienti di origine naturale, tonifica e rimpolpa la pelle, mentre l’Olio di Rosa Mosqueta, ricco di Omega 3 & 6, aiuta a rinforzare la naturale barriera di idratazione della pelle, donando benessere anche alle pelli più disidratate.

Grown Alchemist Hand wash

Un detergente per le mani estremamente lenitivo ideale per la pelle danneggiata o facilmente irritabile grazie a una potente miscela di fito-attivi calmanti, come il pepe della Tasmania. Il profumo è infuso con oli botanici che idratano senza disturbare l’equilibrio del PH della pelle, nutrendola e proteggendola dalle impurità.

Caudalie Gelée Nettoyante Purifiante

La detersione è il primo step per una beauty routine efficace e il Gel Vinopure è anche un’arma efficace per un rituale anti-imperfezioni. Deterge, restringe i pori e riduce l’eccesso di sebo senza seccare la pelle così da renderla fresca e luminosa.

Le Labo Scrub shampoo

Uno scrub delicatamente fondente dall’effetto mentolo rinfrescante che rinvigorisce il cuoio capelluto e deterge i capelli con un’azione innovativa detossinante e detergente.

MCS omaggia la montagna con una collezione ispirata alle Dolomiti

In autunno anche in montagna vestirsi diventa un gesto che richiede maggiore cura. Le temperature non ci consentono più di scegliere il primo bermuda con l’ennesima t-shirt, ma è necessario trovare un equilibrio fra tutti quei componenti imprescindibili dell’abbigliamento di stagione. Camicia e maglione, pantaloni e calze, giacca e cappello: l’accostamento è sempre più ampio, comprendendo un’ampia selezione di capi e accessori che, oltre a contrastare le basse temperature, devono saper raccontare qualcosa dello stile di chi li indossa.

MCS, forte di una lunga tradizione, ha sempre raccontato nelle sue immagini gli spazi naturali ed umani più affascinanti. Sin dagli anni ’70 celebra un uomo appassionato di viaggi, amante della propria terra e dell’avventura, un amante delle emozioni e delle passioni, un uomo capace di cogliere l’importanza della storia e del suo spirito, in grado di cogliere il fluire vitale della natura e appropriarsene.

Per questo motivo con la collezione FW21 il brand omaggia uno dei luoghi unici del nostro Paese, le Dolomiti, una delle catene montuose più affascinanti del pianeta e Patrimonio dell’Umanità dal 2009.
Questi luoghi vengono raccontati attraverso le immagini della collezione, restituendoci le loro atmosfere, il sapore dei secoli e l’aria libera che solo la grande montagna può donare. L’Uomo MCS nelle immagini della nuova campagna rispecchia la tradizione del brand, sia nei capi più invernali come i capospalla check e i parka, sia nella maglieria, con lo stesso spirito heritage e avventuriero che da sempre lo contraddistingue.

10 profumi per chi ama l’estate

L’estate è per antonomasia la stagione della spensieratezza, anche olfattiva. Le nuove fragranze, simbolo di quel desiderio di evasione, concentrano tutto il sapore del mare e della vacanza (a volte solo immaginaria), ma bastano poche gocce e ci si sente immersi in un “bagno di sole”, trasportati nei luoghi più cool di villeggiatura tra la costa e i giardini della macchia mediterranea. Le note principali sono quelle agrumate e poi arrivano anche quelle salmastre del mare, aromi fioriti e sentori gourmand. Dulcis in fundo: hanno il potere di influenzare positivamente l’umore. Noi siamo pronti per partire con loro!

Note fresche e agrumate con una base di vetiver e patchouli per Paradiso: il profumo dell’estate 2021 di Pigmentarium
Pigmentarium, Paradiso