MARSĒM e il suo gentleman contemporaneo

Linee eleganti e moderne, tra proporzioni e volumi morbidi per il guardaroba dell’uomo contemporaneo. Ecco MARSĒM, brand nato in Puglia, che guarda avanti proponendo capi all’insegna della libertà e della fluidità dai tocchi sartoriali, disegnati da Antonio Semeraro.

I materiali usati nella produzione dei pezzi del brand rispecchiano i suoi valori. La morbida flanella, filato riecheggiante ricordi e tradizioni, è ripresa su abiti, pantaloni e camicie nei toni del marrone, cammello e burro. Presenti anche il velluto, la lana e la viscosa fino alla pelle, che dona un tocco rock e sofisticato ai capi, acquistabili direttamente sullo store online – www.marsemitalia.com – dove è possibile, inoltre, conoscere più da vicino la storia e l’evoluzione delle collezioni dell’azienda. Dalle giacche doppiopetto alle maglie, versatili e sfruttabili in più occasioni, fino ai cappotti; tanta scelta e qualità per ogni occasione per mixare e sperimentare.

A breve sarà possibile acquistare, anche, i capi della linea donna – La Gentle Rock Woman.

Ph: Piero Migailo

Abbiamo avuto il piacere di intervistare Antonio Semeraro – Direttore Creativo del Marchio (a destra) e il C.E.O Mario Monaco (a sinistra). I due ci portano a scoprire il DNA di MARSĒM e l’importanza delle creazioni Made in Italy, artigianali e intrise di tradizione ma sempre volte alla sperimentazione e al cambiamento.

Quali sono, secondo voi, le caratteristiche che più distinguono il vostro brand sul mercato? 

Antonio Semeraro: Sicuramente la libertà. Siamo liberi da schemi e meccanismi – quelli della moda – che a volte impongono dei cliché che non sentiamo nostri. MARSĒM è Rock in tutto facendolo diventare Gentleman, curato nei dettagli, ricercato, “avanti” nelle proporzioni e tradizionalmente rivoluzionario. 

Mario Monaco: Credo che uno dei nostri plus sia anche il fatto che nonostante i ritmi insostenibili tutto è curato da noi non deleghiamo nulla, dalla cucitura fino alla boutique che venderà le nostre collezioni. 

Cosa cercano i consumatori di oggi? 

Antonio Semeraro: Vogliono sempre di più sentirsi bene nell’abito, nella giacca, nel cappotto e nei pantaloni che indossano. Viviamo in tempi talmente frenetici – tra meeting, viaggi, business lunch e giornate interminabili – che l’abito che indossi ormai deve essere un passe-partout, adatto ad ogni tipo di occasione che va dalla mattina alla sera. Le nostre camicie dalle stampe originali, per esempio, sono adatte sia per l’ufficio che per l’aperitivo nel locale più cool della città; l’abito da uomo, invece,  pur mantenendo una sua classicità, “rompe” tutti gli schemi giocando su volumi o proporzioni nuove che lo rendono più moderno. 

Qualche settimana fa è stato lanciato lo shop online di MARSĒM. Potete svelarci altri progetti che avete per il futuro? 

Mario Monaco: Il nostro e-commerce non è nient’altro che il risultato dei tempi che cambiano, che si evolvono. Il futuro del retail sarà molto basato sullo shopping on line che sta diventando sempre più comodo e veloce anche se noi – con le nostre collezioni – saremo presenti anche fisicamente nelle boutique, ci rendiamo conto che una parte dei nostri clienti ama ancora scegliere “toccando” i tessuti e trascorrendo un’esperienza di shopping non virtuale. Tra i nuovi progetti stiamo lavorando per portare MARSĒM verso nuovi mercati soprattutto all’estero, oltre all’arrivo della nostra collezione donna, la nostra Gentle Rock Woman. 

I vostri abiti sono versatili e dal tocco sartoriale. Qual è il vostro pubblico di riferimento? A quale segmento mirate? 

Antonio Semeraro: L’uomo e la donna MARSĒM hanno un animo Rock. Da qui tutto parte evolvendosi, collezione dopo collezione, in un lavoro su tessuti, dettagli, colori e soprattutto proporzioni e volumi. I nostri clienti hanno uno spirito che va oltre gli schemi, oltre alla loro attitude ribelle, amano la moda, hanno una personalità spiccata e gradiscono l’immagine che nasce da un giusto equilibrio tra questi 2 elementi. 

La produzione 100% made in Puglia è un importante sinonimo di qualità e artigianalità. Ci raccontate qualcosa in più del legame con la vostra terra? 

Mario Monaco: La Puglia è una terra particolare. Qua tutto è tradizione, attaccamento alle radici, protezione. Ma anche spirito di innovazione, forte innovazione, che sa ben combinarsi – in un perfetto equilibrio – con le belle realtà artigianali. 

Antonio Semeraro: Sono perfettamente d’accordo. Queste realtà vedono ancora quelle Signore che con amore e passione tagliano, ricamano e fanno speciale la moda, proprio come ai vecchi tempi.  Nonostante siano legate fortemente al passato, il loro intuito incredibile per la moda di domani le contraddistingue.

I look in lana Merino di Luna Rossa Prada Pirelli per un guardaroba sportivo e cool

Tutto pronto per la 36^ edizione dell’America’s Cup presented by Prada. In occasione dell’evento alcuni look creati in esclusiva per il team Luna Rossa Prada Pirelli vengono resi disponibili al pubblico. Grande news per tutti gli appassionati del più antico trofeo velico al mondo che potranno acquistare ed indossare i prodotti della mini-collezione, disponibili dal 22 novembre presso selezionate boutique Prada, sull’e-commerce Prada.com e da Luna Rossa store, nel Villaggio America’s Cup di Auckland, in Nuova Zelanda – dove si svolgeranno le regate dal 6 al 21 marzo 2021.



Grazie alla partnership tecnica con The Woolmark Company, annunciata in occasione della 96° edizione di Pitti Uomo a Firenze, sono stati realizzati per la squadra diversi capi in lana Merino: tecnici, altamente performanti e sostenibili da usare durante tutte le attività, dall’allenamento alla gara. Con l’impiego delle tecnologie più innovative la fibra, naturale ed ecologica, risulta essere ideale e confortevole per affrontare ogni tipo di sfida in mare. Tre i prodotti disponibili per tutti coloro che vogliono provare l’emozione di indossare sulla propria pelle parte dell’uniforme del Team Luna Rossa.



La giacca, composta per il 54% da lana Merino australiana, gode di un tessuto traspirante e termoregolante, insieme ad una speciale membrana impermeabile resistente fino ad 11 colonne d’acqua. La polo a mezze maniche è realizzata al 100% in lana Merino: morbida, facilmente lavabile in lavatrice, soffice ed incredibilmente adatta sia durante l’estate che sotto maglioni e felpe, nelle stagioni più fredde. Presente anche la T-Shirt, casual e adatta ad ogni occasione, contenente il 36% di lana Merino. Un capo versatile da mettere anche sotto un blazer scuro o con un jeans.

“L’abbigliamento che utilizziamo durante le nostre attività è fondamentale: i capi che indossiamo devono essere isotermici, elastici, traspiranti e possibilmente impermeabili. Ho scoperto sulla mia pelle che la lana Merino è tutto questo. È una fibra davvero performante, oltre ad essere sostenibile e biodegradabile. Devo ammettere che le nostre nuove uniformi sono state una magnifica sorpresa e riescono a farci star bene sia nel fisico che nello spirito” – Queste le parole di Max Sirena, Team Director e Skipper di Luna Rossa Prada Pirelli, intervistato da noi nel mese di settembre e soddisfatto della collaborazione con l’autorità globale della lana Merino che accompagna la squadra in questo viaggio.

Green Carpet Fashion Awards 2020, tra digitale e sostenibilità

Premi e riconoscimenti per i protagonisti green dell’industria della moda, sempre più vicina a scelte etiche e sostenibili, dai materiali usati fino alla capacità di fronteggiare cambiamenti e reinventarsi. Tutto pronto per l’edizione 2020 dei Green Carpet Fashion Awards, il 10 Ottobre.

La manifestazione, giunta alla sua quarta rappresentazione e organizzata da Camera Nazionale della Moda Italiana, insieme ad Eco-Age, agenzia di consulenza e comunicazione di Livia Firth, con il supporto del Ministero degli Affari Esteri della Cooperazione Internazionale e di ICE Agenzia, sarà interamente digitale.

Rinascita e sostenibilità’ le tematiche al centro dell’evento. Parole chiave come simboli di speranza, direttive per un mondo più etico con uno sguardo volto verso il futuro del nostro pianeta. Cliccando qui potrete immergervi nella piattaforma interattiva creata ad hoc per l’occasione, tutta all’insegna della tecnologia, tra filmati cinematografici proposti con realtà aumentata, ologrammi ed effetti speciali. Un modo sicuramente diverso e mai visto prima d’ora di vivere la premiazione, che dal 2017 – I° edizione dei GCFA, illumina Piazza della Scala di Milano. I visitatori potranno guardare da vicino gli abiti sulla passerella verde e sfogliare le guide glamour-green create da make-up artist e stilisti.

Novità e anticipazioni

Immancabile il Red Carpet, che si terrà in maniera del tutto nuova con il primo Green Carpet Digitale al mondo. Non solo, le celebrities partecipanti condivideranno i loro look online promuovendo scelte di acquisto etiche. Presente anche l’attore Robert Downey Jr. che prenderà parte all’evento presentandone i momenti di apertura e di chiusura in diretta Youtube.

Saranno in 5 i premiati, un numero ridotto rispetto al passato, con le statuette in oro etico realizzate da Chopard. A proposito di premi: Zendaya vince il GCFA Visionary Award. L’attrice, ballerina, cantante, modella e attivista è un grande esempio per le generazioni più giovani e non solo. Promotrice, con la sua immagine e la sua brillante carriera, di inclusività, uguaglianza e diversità nell’industria.

Durante la serata interverrà, anche, il Presidente del Consiglio Italiano Giuseppe Conte con un messaggio per l’occasione incentrato sulla capacità artigianale del Made in Italy e sull’importanza della resilienza. Diretta dal regista Giorgio Testi, la cerimonia sarà trasmessa in tutto il mondo sabato 10 ottobre su Sky Uno in Italia, Sky Arts nel Regno Unito, Sky Atlantic in Germania, Tencent in Cina e sul canale Youtube di Fashion Channel in tutto il mondo.

Per voi una speciale intervista a Carlo Capasa, Presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana, che si racconta pieno d’entusiasmo e orgoglio per la nuova edizione dei GCFA e un pizzico di nostalgia per quelle passate.

Carlo Capasa

Presidente Lei ha vissuto nascita e crescita dei Green Carpet Fashion Award, sin dall’inizio. Ha un ricordo particolare che porta con sé? 

Il ricordo più emozionante che possiedo risale ad un istante particolare dell’edizione 2017 dei GCFA. L’iconico momento dove Miuccia Prada, Giorgio Armani, Pierpaolo Piccioli e Alessandro Michele erano insieme sul palco. Oltre che grandi designer e forti personalità, mi piace definirli come veri alfieri della sostenibilità della moda italiana nel mondo. Lo scatto ha fatto il giro del web con migliaia di likes ricevuti sui social, diventando una delle immagini simbolo della prima edizione.

Qual è stata la sfida più difficile nel gestire la Camera Della Moda e i vostri progetti in un periodo come quello che abbiamo affrontato? 

La Camera della Moda vive di costanti relazioni nazionali ed internazionali. Una grande sfida che ci siamo trovati a dover affrontare è connessa alle restrizioni nei trasporti e al non poter comunicare fisicamente con tutti i nostri interlocutori. Abbiamo trasformato il fisico in digitale, così siamo riusciti ad arrivare ovunque portando contenuti ed emozioni, dando la possibilità a tutta la community di accedere ai nostri progetti, per una moda più inclusiva. Ne sono un esempio le recenti Settimane della Moda, quella di luglio che abbiamo chiamato Milano Digital Fashion week e quella di settembre, versione Phygital (fisica – digitale).

Con China we are with you siamo arrivati, invece, in terra asiatica nel mese di febbraio offrendo una copertura mediatica totale della nostra manifestazione, raggiungendo oltre 400 milioni di visitatori cinesi. Un omaggio per il nostro grande pubblico orientale, purtroppo lontano.

Ricordo Piazza della Scala nel cuore di settembre come un salotto verde, la sicurezza, gli ospiti attesi, il duro lavoro del dietro le quinte. Quanto le manca non poter vivere la cerimonia dal vivo? Spera nella prossima edizione live?

Per quanto l’edizione 2020 sia un’esperienza nuova per tutti noi e per quanto la moda sia interessata a tutte le frontiere della tecnologia e dell’innovazione nulla è equivalente all’evento fisico. Ci sono istanti insostituibili come le strette di mano, il tappeto rosso, gli incontri e l’emozione che trapela dagli sguardi. Ricordo le sarte di Valentino, gli artigiani di Ferragamo e Chiara Vigo, maestra del bisso marino, ma anche l’elegante determinazione di Stella McCartney, la classa eterna di Sophia Lauren e…..potrei andare avanti all’infinito. Scoperte uniche, lontane nel loro quotidiano dai riflettori, insieme a big della moda. E’ un mix di emozioni inspiegabili che mi mancheranno tanto e che spero di vivere presto.

Pierpaolo Piccioli e le sarte della Maison Valentino

Millenials e Generazione Z hanno dimostrato molto interesse per gli show online dell’ultima fashion week, quelli con avatar inclusi, da Moschino a GCDS. Cosa piacerà, secondo lei, ai più giovani di quest’edizione dei Green Carpet Fashion Awards?

Abbiamo lanciato un messaggio forte e interessante dimostrando, ancora una volta, di esser pronti ad affrontare le sfide nel migliore dei modi. Gli show di cui parla ne sono stati un esempio. Dei GCFA, oltre le star amate dai giovani come Robert Downey Jr, piacerà la realtà aumentata, gli ologrammi e la produzione, che sfrutterà le migliori tecnologie disponibili (a cura di Northouse Studio). Penso sia molto interessante per loro, che amano questo mondo e per noi più adulti uno stimolo a credere nel futuro e nelle nuove generazioni.

Vostro partner d’eccezione è Eco-Age. Qual è il principale punto di forza della vostra collaborazione con l’agenzia di Livia Firth? Come è cambiato il vostro approccio alla sostenibilità?

Livia è una grande professionista che ha sposato la causa della sostenibilità sentendola, nelle sue sfaccettature, fortemente vicina a sé. Il rapporto tra Eco-Age e CNMI è sempre in evoluzione, un costante scambio formativo e umano con l’obiettivo di render il pianeta un posto migliore, ognuno tramite il proprio contributo. Livia è una persona molto attenta ai dettagli e piena di energia, una donna che lavora con un team altamente valido. Un tassello di entusiasmo e competenza aggiunto alla nostra associazione.

Insieme alla sostenibilità il Fashion System sta inglobando sempre di più tematiche come Empatia e Solidarietà, presenti anche ai GCFA. A suo avviso quanto i brand di moda oggi sono più vicini alle persone? A che punto siamo e quanto c’è ancora da fare?

I valori stanno cambiando e l’industria della moda sta diventando sempre più vicina ad un sistema valoriale dal DNA più emotivo e profondo; spero e credo che negli anni a venire questo continui e si amplifichi esponenzialmente, coinvolgendo ancora più attori che credano nel riconoscere le diversità come punto di forza e abbattere ogni barriera. Noi, ad esempio, nel 2019  abbiamo lanciato il Manifesto della diversità e dell’inclusione. Non dimentichiamoci, inoltre, che la filiera della moda è scesa in campo sin da subito per fronteggiare la pandemia producendo mascherine, camici, macchinari ed effettuando cospicue donazioni economiche.  Nessuno si è tirato indietro. La Camera Nazionale della Moda ha raccolto, inoltre, 3 milioni di euro che ha destinato alla Protezione Civile.

La lana di Woolmark per il Luna Rossa Prada Pirelli Team

Le tante facce della lana, calda per combattere il freddo in arrivo e altamente performante per il mondo dello sport, ora pronta alla conquista dei mari. 

The Woolmark Company, autorità globale della lana Merino australiana, è da oltre un anno partner del team Luna Rossa Prada Pirelli, impegnata nella creazione di capi tecnici in lana dalle tecnologie più innovative per supportare al meglio le sfide del gruppo verso la 36^ America’s Cup presented by PRADA, celebre competizione velica internazionale. 

La divisa realizzata, dalla giacca impermeabile a quella soft shell e dalle polo all’intimo, è isotermica, elastica, traspirante ed impermeabile. Ogni pezzo nasce da tante ore di lavoro, più sperimentazioni e numerosi test per un risultato finale a dir poco impeccabile, che permette di affrontare viaggi anche a 50 nodi. 

Si parla di sostenibilità, performance e moda etica nell’interessante talk a tre voci, Sustainable Performance, disponibile sulla piattaforma digitale di Pitti Immagini Uomo (https://uomo.pittimmagine.com/it/news/talk-sustainable-performance-ortensi-napoleone-sirena) che vede presenti Max Sirena – Skipper e Team Director di Luna Rossa Prada Pirelli – Raffaello Napoleone – CEO della manifestazione fiorentina – e Carlo Ortenzi – Fashion Director di Sportweek. 

Usata in tutte le attività del gruppo, da quelle offshore, all’allenamento fino alla gara, la lana Merino è il miglior materiale utilizzabile per il suo essere biodegradabile, riciclabile e non inquinante. La scelta della fibra 100% naturale è, inoltre, un’importante decisione di responsabilità sociale d’impresa in un mondo che, da anni a questa parte, cerca di puntare sempre più in alto in termini di sostenibilità. Componente ormai essenziale dell’uniforme del team, la lana australiana offre una soluzione a ridotto impatto ambientale e permette a Woolmark di arricchire ancor di più la sua vasta rete di collaborazioni internazionali legandosi ad un settore sportivo d’eccellenza. 

L’ente di certificazione internazionale Allergy Standards Limited (ASL) ha riconosciuto ufficialmente i prodotti per la biancheria da letto in lana Merino come asma e allergy friendly, salutari per la pelle specialmente per le persone con l’epidermide più sensibile.

Abbiamo intervistato per voi Max Sirena, che ci ha raccontato la tanta passione e determinazione per il suo lavoro con uno sguardo sempre volto verso un mondo più verde. 



L’utilizzo della lana Merino nelle uniformi del team Luna Rossa Prada Pirelli ha segnato una svolta tecnica incredibile. Ci racconti di come hai vissuto i tuoi momenti più difficili in navigazione senza la tecnologia presente nei nuovi capi?

La realtà è che l’abbigliamento per noi è sinonimo di performance, e lo stesso vale per la barca e gli altri componenti della barca. Per questo motivo anche nell’abbigliamento abbiamo fatto tanto sviluppo, grazie alla collaborazione del R&D di The Woolmark Company e Prada. Questo ci ha permesso, dopo varie ore di laboratorio e in navigazione, di sviluppare un prodotto tecnico di altissimo livello.

Poter avere dei capi con materiale naturale ad alte prestazioni è il massimo che si possa chiedere, per due motivi fondamentali: “enviroment” e “feeling” sulla pelle.

Parliamo di sostenibilità, tematica a te molto a cuore. Cosa ti spaventa e cosa ti rasserena pensando al futuro? Quanto, a tuo avviso, c’è ancora da fare in questo campo?

C’è tantissimo da fare. Se vogliamo trovare un lato positivo, è che il problema siamo noi, quindi possiamo essere anche la soluzione. Il problema è culturale; credo che negli anni ognuno di noi abbia perso di vista gli effetti del nostro modo di vivere sull’ambiente. Siamo distratti da tante cose futili, di apparenza, e questo toglie la nostra attenzione da quello che stiamo causando al nostro pianeta. Non c’è un pianeta B dove andare. È fondamentale iniziare a capire che, solo con il nostro atteggiamento, possiamo cambiare le cose. Siamo privilegiati, viviamo gran parte della nostra vita in mare ed è fondamentale per noi tutelare il nostro ambiente di lavoro. C’è molto da fare da parte di tutti e siamo indispensabili per riuscire in quello che è il problema più importante oggi, l’inquinamento. Con The Woolmark Company e altre aziende, tra cui Prada, stiamo facendo tanto per sensibilizzare il pubblico, ma per primi noi stessi. L’utilizzo di materiali naturali o riciclabili è il primo passo per il nostro futuro.

Oltre che skipper, sei anche Team Director di Luna Rossa Prada Pirelli. Che tipo di leader sei? 

Questo dovremmo chiederlo a chi lavora con me! Detto questo, non sono uno che urla ma, al contrario, cerco di ascoltare tutti per capire quali sono le cose da migliorare. Ovviamente in un gruppo così grande, che punta alla conquista del trofeo sportivo più antico al mondo, dove la tecnologia è padrona, a volte si deve essere fermi e decisi e a volte una mia decisione può non essere condivisa da tutti, ma questo fa parte del mio ruolo. Per me la rock star è il Team stesso, vale a dire tutti i membri, dal primo all’ultimo: vinciamo o perdiamo insieme. Per questo motivo è fondamentale poter contare sull’aiuto del tuo collega. Ognuno di noi è leader per gli altri, la motivazione deve essere alta per tutti e per questo molto del mio tempo lo passo a parlare con i team member, soprattutto per far capire quanto siamo privilegiati a fare il lavoro che amiamo.

Cosa ti aspetti dal match della 36° America’s Cup presented by Prada?

Quando abbiamo lanciato la sfida, siamo partiti con l’idea di provare a scrivere un capitolo importante nella storia della Coppa America e dello sport italiano. Io e tutto il Team vogliamo una sola cosa. Detto questo, ci sono anche gli altri team che vogliono ottenere il nostro stesso risultato, perchiò i prossimi 6 mesi saranno “full on” e dovremo spingere al massimo per poter bere dalla famosa “brocca d’argento”!

Sei un grande amante del mare. Possiamo definirlo come la tua seconda casa? Cosa ti manca di più della Terra quando sei in navigazione? Di cosa non senti, invece, la mancanza? 

Il mare è l’ambiente dove mi sento più a mio agio, più che a terra! Quando ho la possibilità di navigare con la mia famiglia è ogni giorno un’esperienza nuova: i colori e il vento sono sempre diversi. Ogni volta è come se un pittore facesse un quadro diverso guardando lo stesso paesaggio. Il mare ti permette di stare di più con te stesso, insegna a conoscerti meglio, ti dà i tempi che a terra non riusciresti ad avere, è una buona cura per la mente e un’ottima scuola di vita per i figli.

Gucci Garden e il suo Virtual Tour, da Firenze ai nostri schermi

Dallo storico Palazzo della Mercanzia di Firenze, risalente aI 1337 e ospitante tutt’oggi lo spazio della maison, agli schermi dei nostri dispositivi. Il Virtual Tour del Gucci Garden è l’ultimo innovativo progetto del brand che ci porta a scoprire la sua essenza creativa tra ambienti suggestivi, atmosfere magiche, oggetti e creazioni iconiche.

Oltre alla celebrazione di un grande e ricco archivio storico, il viaggio digitale si propone con l’intento di creare una dinamica esperienza interattiva del tutto nuova e a portata di mano, ricca di colore ed arte. 

I visitatori avranno modo di immergersi nell’eclettico universo della griffe fiorentina scoprendone articoli esclusivi tratti dalle sue collezioni, risalenti al 1921 fino a quelle più recenti, ma anche memorabilia e pezzi d’arte contemporanea.

Senza un iter preciso da seguire, la Galleria si estende tra le sale del primo e secondo piano, ogni stanza è diversa dall’altra dove Il parquet e lo stile minimal conferiscono ancora più energia alle creazioni esposte. Gli amanti dello shopping potranno, inoltre, acquistare per la prima volta, via mail o per telefono, i prodotti speciali realizzati esclusivamente per il Garden, cliccando su ogni capo, borsa o accessorio. Oltre alla Boutique, il piano terra si completa con la Gucci Osteria, nata grazie alla collaborazione con lo chef Massimo Bottura.

Il Direttore Creativo Alessandro Michele, progetta lo spazio fiorentino partendo dall’idea di un museo convenzionale e facendolo diventare un luogo vivo, collaborativo e creativo dove esprimere l’estetica e la filosofia del brand, in continua evoluzione. 

La soluzione allo stop della musica live è il Summer Rock Festival di Redemption. Tutta al digitale

La musica non si ferma e continua a farci sognare. Il luxury brand, 100% made in Italy, Redemption lancia il suo primo Summer Rock Festival tramite piattaforma IGTV. Spazio a giovani talenti da tutto il mondo che si esibiranno su un palcoscenico alternativo interamente digitale, rimarcando il forte e solido legame tra fashion e rock’n roll, grandi passioni del Direttore Creativo, Gabriele Moratti, e fonti d’ispirazione delle sue collezioni. 

Niente braccialetti ai polsi, file ai gate d’ingresso, birre con amici vecchi e nuovi tra una canzone e l’altra. La difficile situazione dovuta al diffondersi del Covid-19 ha avuto importanti ripercussioni sull’industria dell’intrattenimento dal vivo, e su tante, tantissime altre realtà. Il nostro approccio al mondo digitale si è modificato ed intensificato nei mesi passati, qualitativamente e quantitativamente. Con il progetto musicale di Redemption viviamo un nuovo tipo d’esperienza, diversa empaticamente rispetto ad un evento live ma senza barriere geografiche e temporali, fresca e moderna con il desiderio di creare continue connessioni sfruttando a pieno il potenziale della rete. 

Il Rock Festival 

Ogni martedì e giovedì del mese di agosto, dalle 20:30,  i follower dell’account Instagram @redemptionofficialpossono seguire le performance degli artisti selezionati. I Mixed Up Everything vi portano sulle calde spiagge australiane a suon di Sweet Child O’ Mind, si va a Londra con Sophie Lloyd e il suo stile rock-metal, a New York con Natasha Hunt Lee e il suo piano, nel Missouri con la bassista e cantautrice Tonina. Spazio anche ai performer come Tori Irons, Monica Valli, i Mint Green, Jessica Andrea e altri ancora.

Redemption è un brand dai tratti autentici, con un occhio volto verso cause etiche e filantropiche e indirizzato a creare un cambiamento positivo in ambito sociale. (Fino al termine di agosto tutti i ricavi dalle vendite online saranno destinati all’emergenza sanitaria in corso supportando, in particolar modo, le cause per i diritti delle donne). Altro tassello del suo DNA è la sostenibilità, caratteristica dei suoi abiti dallo stile audace e grintoso.

Abbiamo avuto il piacere di farci raccontare direttamente da Gabriele Moratti i retroscena del Festival, novità e anticipazioni sui progetti futuri del brand. 

Mi immagino già, quando sarà permesso e possibile, il Redemption Rock Summer Festival come un grande evento live con più stage, abiti grintosi e un sound unico. Ci hai mai pensato?

La musica è parte della mia vita, sarebbe un sogno per me. E’ stato abbastanza complesso mettere in scena questa prima edizione virtuale, abbiamo iniziato quasi quattro mesi a fare a fare scouting degli artisti, alcuni li conoscevo già, altri sono stati una grande e piacevole scoperta. I social ci hanno aiutato molto.

Il rock me è per me un’attitude, prima di essere uno stile o un genere musicale. Sono molto legato alla musica, per me ha un valore in più: quello sociale. Ha avuto un grande impatto nei movimenti giovanili e di cambiamento culturale, dagli anni 50 ad oggi, dalla Guerra del Vietnam all’Apartheid fino al supporto ai movimenti LGBTQ. La musica accompagna la storia.

Ti vedremo nelle vesti di performer durante questo festival? Da appassionato di musica e musicista che consigli daresti ad un giovane artista in questo periodo non facile, anche, per l’industria musicale?

Esattamente, a fine agosto mi esibirò live anch’io. Sono molto contento. 

Può sembrare scontato ma il consiglio che mi sento di dare è di essere sé stessi, avere un’identità che possa lasciare il segno, lavorare sodo e concentrarsi sulle proprie passioni senza perder d’occhio la realtà. 

Viviamo una sorta di appiattimento plurisettoriale, dalla musica alla moda, volto alla velocità e al focus costante sul prodotto. Mi vengono in mente le classifiche musicali di una volta, un giorno al 1° posto Madonna, il giorno dopo i Nirvana, due mondi diversi che permettevano al consumatore di identificarsi, così come gli iconici momenti che ci ha regalato Gianni Versace con il suo stile inconfondibile o la classe e l’eleganza di Ferrè. La forte identità rende qualcosa intramontabile, per lasciare il segno è necessaria. 

Che rapporto hai con la tecnologia?

Ho un rapporto di odio e amore con la tecnologia. Credo che ci possa offrire tantissime possibilità ma spesso e volentieri la usiamo in maniera poco proficua. Ricordo molto bene gli anni Novanta, per me e per la mia generazione l’avvento di internet è stata una rivoluzione dall’alto potenziale, quello di portare la cultura alle masse. Sul piano sociale e ambientale tante questioni, movimenti e attività sono nate e nascono quotidianamente della rete e dal mondo dei social, questo è grandioso e ci permette di fare davvero tanto, pure in ambito filantropico. Allo stesso tempo è vero anche che oggi tecnologia ha massificato la cultura creando una forma-mentis dove apparire conta più che essere. E’ giusto bilanciare i due utilizzi.

Quanto conta il versante digitale per Redemption? Come si approccia?

Un brand di moda al giorno d’oggi deve usare i mezzi digitali per comunicarne il DNA, la bellezza e i suoi valori. E’ una vetrina dall’alto potere, da curare e saper gestire bene. Il periodo che abbiamo vissuto ci ha fatto implementare maggiormente la nostra presenza online per raggiungere il maggior numero di persone possibili e far conoscere Redemption. 

Dalla moda di Parigi al Calendario della Milano moda donna di settembre. Come mai questa scelta? Puoi darci qualche news in anteprima su quello che avremo il piacere di vedere il prossimo mese?

Noi siamo molto fieri di essere italiani, produciamo in Italia e Milano è la mia città natale. Sono molto felice di ritornare in patria. Redemption ha portato, tra presentazioni e show, la bellezza e il savoir-faire del made in Italy all’estero, raggiungendo i suoi traguardi, tanto pubblico internazionale e una buona risposta dalla stampa estera. Non so cosa aspettarmi da Milano ma so bene cosa possiamo offrire. La collezione sarà molto particolare, si inserisce nel nostro piano di sostenibilità, che non vediamo come obiettivo ma come forma mentis e continuo processo di miglioramento. Circa l’80% dei materiali dei capi sono sostenibili ed organici, allo stesso tempo i pezzi sono super glam, sexy e colorati dimostrando che si può essere cool anche facendo scelte responsabili.

Con Isola Design District il Fuorisalone arriva online

Il mondo del design si trova costretto a rimandare una delle tappe più attese di ogni anno da designer, studenti, addetti ai lavori, curiosi, grandi e piccini. Il Salone del Mobile e la Milano Design Week torneranno più sorprendenti e forti di prima il prossimo anno, ne siamo certi, ma diciamocelo, mancherà un po’ a tutti la Milano ancor più caotica del solito in quei caldi giorni di aprile che inaugurano la bella stagione. L’energia che si respira per le vie della città, fuori dalle aree espositive, padiglioni ma anche negozi, piccoli e grandi studi appartiene ormai al capoluogo lombardo, che ospitò il primo Salone negli anni Sessanta.

Le scorse edizioni del Fuorisalone avevano visto il quartiere Isola, uno dei più recenti di Milano (Porta Nuova), una delle aree più gettonate della manifestazione con migliaia di visitatori e designer da tutto il mondo tra sperimentazione, tecnologia e creatività. 

Il team organizzativo del distretto non si è mai arreso e lavora da settimane al processo di digitalizzazione dell’evento, in mente già da tempo vista l’attuale situazione ed emergenza sanitaria. Il programma è davvero interessante e coinvolgente, al centro della scena designer della propria community e brand emergenti ai quali viene dato spazio, dialogo e visibilità tramite il web. Gabrile Cavallaro, Project Manager di Isola Design District, è entusiasta di come il progetto si sia espanso e sia cresciuto nel tempo, da evento di quartiere a luogo internazionale d’incontro che, per quest’anno, avverrà con modalità diverse e del tutto tecnologiche. 

La piattaforma sarà online da metà giugno e verrà lanciata insieme ad una gamma di eventi in live streaming dal 16 al 21 del mese, date nelle quali si sarebbe dovuta tenere quest’anno la manifestazione.

Il sito online – isoladesigndistrict.com – si dividerà in quattro sezioni.

Isola Design Community: selezionati designer e studi di design avranno la possibilità di creare una loro pagina dove poter dialogare, tramite un tool di direct messaging, con futuri clienti, buyer e fan durante tutto l’anno. Una vetrina digitale per creare nuove relazioni. 

Isola Design Magazine: una versione evoluta del precedente blog con contenuti costantemente aggiornati e novità del distretto e sul mondo del design nazionale e internazionale. 

Isola Digital District: l’interfaccia grafica animata vi porterà a spasso tra le vie del quartiere. Basterà cliccare su un edificio o un oggetto per accedere a contenuti, mostre in realtà virtuale, talk ed eventi. I designer, oltre a presentare i propri progetti, potranno vendere online i loro pezzi e organizzare dei veri e propri lanci di prodotto. 

Isola Virtual Locations: qui brand e aziende creeranno le proprie sedi virtuali e organizzare mostre o installazioni in 3D. Gli utenti potranno navigare tra gli ambienti della location, interagire con i pezzi esposti, scoprire contenuti inediti e anche acquistarli. 

L’iniziativa non sostituirà l’evento fisico ma lo arricchirà ancor di più estendendolo con un piano di sviluppo a lungo termine e godendo, inoltre, del supporto di realtà digitali internazionali e partner d’eccezione. Per rimanere aggiornati, conoscere i primi designer, i brand emergenti e tutte le altre novità basterà seguire @isoladesigndistrict su Facebook ed Instagram. 

Lyst Index: i brand e i prodotti più amati

Tra colossi del lusso attenti all’innovazione e al sociale alle new entry che popolano l’universo social. Vince chi si adatta, chi non rimane fermo e sa ascoltare il suo pubblico. Off-White in testa, presenti Valentino, Versace, Burberry, Balenciaga ma anche Asics e Nike

Cosa cercano i consumatori online? Quali sono i pezzi più ricercati e i brand più ambiti? Quanto la realtà che stiamo affrontando crea nuove regole per l’industria della moda? La nuova edizione di Lyst Index risponde a queste e tante altre domande e curiosità. ll report trimestrale, che individua periodicamente marchi e i prodotti fashion più desiderati su scala mondiale, ci propone un’interessante classifica indagando il comportamento di 9 milioni di utenti che acquistano capi e accessori in oltre 12.000 store. L’ultima analisi coinvolge i primi tre mesi del 2020 e vede presenti le conseguenze che l’incombere del Covid 19 ha avuto all’interno del settore e nelle menti di chi acquista.

Hottest Brand – La Top 20 

Con oltre 10 milioni di followers su Instagram e un fatturato di quasi 350 milioni di dollari, Il brand di Virgil Abloh è in assoluto il più ricercato in tutto il mondo. Off-White si piazza stabilmente al top per il 3° trimestre consecutivo, frutto anche del suo importante approccio digitale e al mondo dei giovani, che amano e sostengono il brand e le sue collaborazioni, da Nike a Evian fino ad Ikea. 

Mascherina Off-White

Cresce Balenciaga, il suo recente show per l’edizione autunno-inverno della moda donna di Parigi è stato un determinato connubio tra esperienza, ricerca, arte e stile. Le modelle hanno sfilato sull’acqua in un set cupo ed evocativo, le immagini della passerella francese hanno incuriosito e affascinato la rete come non mai, non solo per gli abiti. Nike al 3° posto, è forse uno dei risultati più interessanti salendo di ben 9 posizioni dalla precedente indagine, le sue iniziative globali e la sua vicinanza a tematiche socialmente rilevanti hanno aumentato in maniera esponenziale le richieste dei consumatori di tute, felpe e sneakers del brand. Gucci, per la prima volta, scende dal podio. L’arrivo di Raf Simon in casa Prada, invece, genera un aumento del 911% delle menzioni sui social per il marchio facendolo salire nel ranking l’azienda.

Nuovo ingresso per Jacquemus, 15° posto, dopo la sua ultima sfilata, tra tante top model e i suoi abiti dai tagli leggeri e voluttuosi, ha visto un incremento di oltre il 1.100% delle menzioni sui social entrando per la prima volta nella classifica Lyst dei 20 brand più cercati online. Spazio anche a Rick Owens e Thom Browne, le altre due new entry.

Prodotti uomo più desiderati

Off-White primo anche qui con la sua mascherina nera riportante il logo a freccia, sold out quasi ovunque. Tanti brand hanno riconvertito i loro stabilimenti per la produzione di strumenti necessari per fronteggiare la pandemia ed hanno effettuato cospicue donazioni volte alle realtà nazionali e internazionali. Questo ha, in discreta parte, influito nelle scelte d’acquisto. Non solo, alcuni hanno pensato di creare delle proprie mascherine brandizzate. Risultato: un’impennata delle ricerche durante il trimestre. Gucci, con la felpa dedicata a Mickey Mouse, si piazza al 3° posto, presenti inoltre VersacePrada, Asics e Nike, che con le sue sneakers dedicate a Kobe Bryant occupa il 4° posto della classifica.

Felpa Gucci

Prodotti donna più desiderati

Bottega Veneta prima con la sua borsa matelassé Cassette, interessante la posizione della shopper di Telfar, 3° posto. Presenti anche brand come AdidasNike con i suoi joggers in pile, New Balance e GanniChanel è in top 10 con l’iconica 2.55 vintage, modello senza tempo tutt’ora ambito e desiderato. Tantissime le ricerche sui siti di second-hand per l’elegante borsa, in particolar modo durante il lockdown. 

Borsa matelassé Cassette Bottega Veneta

Qui per il report completo e le classifiche in dettaglio: https://www.lyst.it/data/the-lyst-index/q120/ 

Fonte: LYST Index 

La carica dello Skate and Surf Film Festival arriva online

Lo Skate and Surf Film Festival non si arrende e riprogramma la manifestazione tramite il mondo digitale, dall’8 al 10 maggio.

La rassegna cinematografica punta riflettori sulla scena surf skate internazionale e propone workshop, pellicole inedite, documentari, mostre e tanta musica insieme allo sport dal vivo.

Stesso concept ma riadattato nei mezzi. Luca Merli, ideatore del festival, ed il suo staff, insieme al main partner Vans, non si arrendono e credono con determinazione nel progetto testimoniando una grande capacità di adattamento e si affidano interamente al mondo virtuale. Ripartire dagli strumenti disponibili in un momento difficile vuol dire anche tener attivo il festival, che vive di una fitta rete di relazioni trasversali. Alcune delle iniziative: Art show, radio streaming, film esclusivi e tanto altro ancora. 

Nasce, quindi, il V-SSFF, V come virtuale e sarà in onda in diretta streaming sul sito di SSFF su Vimeo, Facebook ed anche Instagram. 12-13-14 giugno 2020, queste le date che avrebbero visto svolgersi l’evento al Base di Milano che ricordiamo aver accolto da 9000 persone il primo anno e fino a ben 25.000 durante la scorsa edizione. Un vero successo per appassionati e curiosi che decidono di passare la giornata o un paio d’ore tra sport e cultura.  

Spazio anche alla solidarietà. Il V-SSFF supporta EMERGENCY attraverso il ricavato della vendita delle foto d’autore più belle dei suoi archivi, acquistabili direttamente sul sito insieme alle quali sarà possibile, inoltre, effettuare donazioni. Destinatario il nuovo ospedale da campo di Bergamo per sostenere chi è in prima linea nel fronteggiare l’attuale emergenza sanitaria, come medici, infermieri ed esperti che ne gestiranno il reparto di terapia intensiva e sub-intensiva. Tutti i fotografi hanno accolto con piacere ed entusiasmo l’iniziativa. 

Per ogni altra informazione consultare il sito  WWW.SSFF.IT

La moda sostiene la battaglia contro il Corona Virus

L’industria della moda continua a scendere in campo per fronteggiare la pandemia in corso dando concreto aiuto a strutture ospedaliere, personale medico-infermieristico e a tutti coloro che sono oggi impegnati in prima linea nella battaglia contro il Covid-19.

Nonostante i primi segnali positivi ci abbiano fatto tirare un piccolo sospiro di sollievo, non è ancora il momento di abbassare la guardia e cantar vittoria ma capire come uniti si possa riuscire a vedere la luce in fondo al tunnel. 

Ecco alcune delle iniziative dei grandi della moda (e non solo), simboli di trasparente umanità.

La Camera Nazionale della Moda, grazie al contribuito dei suoi associati, dona 3milioni di euro dando vita al progetto solidale “Italia, we are with you”, aperto a tutte le associazioni di settore e brand. Tramite il Commissario straordinario per l’emergenza e la Protezione Civile verranno donate mascherine chirurgiche, reagenti e indumenti protettivi per tutti gli ospedali che ne avranno necessità a partire da quello creato nell’ex Fiera Milano, aperto recentemente, ed al quale anche Moncler ha contribuito con 10 milioni. “Milano è una città che ha regalato a tutti noi un presente straordinario. Non possiamo e non vogliamo abbandonarla” — queste le parole di Remo Ruffini, Ceo a Ad del Gruppo.

La famiglia Zegna, da sempre vicina a tematiche filantropiche e alla sostenibilità, dona insieme al suo top management 3 milioni di euro alla Protezione Civile Italiana a favore di medici, ricercatori, infermieri, volontari e tutti coloro che stanno lavorando incessantemente per sconfiggere il virus. Non solo, parte delle linee produttive degli impianti del brand, tra Italia e Svizzera, sono state adibite per la produzione di mascherine mediche. Stessa cifra anche per la famiglia Benetton, destinata a quattro ospedali italiani.

We are all in this together”. Con questo chiaro messaggio Gucci, dopo aver accolto l’appello della  Regione Toscana per la produzione di oltre 1 milione di mascherine e camici, chiama all’azione tutta la sua community digitale per intervenire con donazioni a favore del Dipartimento della Protezione Civile, in collaborazione con Intesa San Paolo, ed al fondo solidale a supporto dell’OMS. Il marchio dona, inoltre, un milione di euro per ciascuna delle campagne di crowdfunding.

Giorgio Armani, uno dei primi a muoversi in campo per fronteggiare il virus, continua con le sue donazioni raggiungendo un totale di 2 milioni di euro e sostenendo anche l’ospedale di Bergamo, quello di Piacenza e quello Versilia. In più converte tutti i suoi stabilimenti produttivi italiani nella produzione di camici monouso destinati agli operatori sanitari. 

Sostengo all’ospedale Columbus Covid 2, nuova area all’interno del Policlinico Gemelli di Roma, da parte di Valentino Gravani e Giancarlo Giammetti con la donazione di 1 milione di euro attraverso la loro Fondazione. 

La tutela dei dipendenti

L’incombere del Covid-19 ha scosso gli equilibri interni di tutte le aziende con conseguenti difficoltà, paure e incertezze che toccano da vicino tutti i dipendenti. Chanel, dopo la Francia, decide di non ricorrere alla cassa integrazione per i suoi dipendenti Italiani (circa 1100) affinchè non gravi sui conti pubblici, garantendo loro il 100% del salario. Non solo, la filiale italiana della maison ha destinato 1.3 milioni di euro alla lotta contro il virus.

Donazioni sugli acquisti. Questo il contributo del Gruppo Aeffe. All’interno degli store online di Alberta Ferretti, Moschino e Philosophy di Lorenzo Serafini verrà donato il 15% di ogni transazione  effettuata all’Istituto Clinico Humanitas di Milano e all’AUSL RomagnaDiesel contribuisce allo stesso modo e lancia l’hashtag #Braveactionsforabetterworld.

Il sostegno della moda sul versante internazionale 

Ralph Lauren porta il suo contributo con 10 milioni di dollari per le categorie più deboli e vulnerabili. In più, parte della somma supporterà la raccolta aperta dal Cfda, il Council of Fashion Desingers of America, producendo mascherine e camici.  Anche Mayhoola, il gruppo di cui fanno parte Valentino, Balmain e Pal Zileri, supporta la Spagna nella gestione dell’emergenza sanitaria destinando 1 milione di euro all’ampliamento dell’Hospital Covid-19, struttura costruita in tempi record all’interno della fiera di Madrid. Lvmh donerà 10 milioni di mascherine alla Francia, per un valore di oltre 5 milioni di euro e alcune delle sue fabbriche cosmetiche stanno già producendo gel igienizzanti idoralcolici.

Ristabilire nuove priorità nel quotidiano e contribuire, ognuno a modo proprio, con la consapevolezza che gli sforzi e l’impegno di oggi possano farci ripartire al più presto, con più grinta e forza di prima. E’ questo ciò che possiamo e dobbiamo fare. 

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Gli effetti del coronavirus nel Fashion System

L’industria della moda si ritrova colpita ma non si scoraggia e, nonostante gli evidenti numeri in calo, sembra supportare con determinazione e fiducia il sistema sanitario e anche i suoi dipendenti, dai manager ai designer, tanti a casa in smart working. Collaborare e non arrendersi, mai come ora, sono una concreta via di sopravvivenza.

Dall’evidente presenza del Covid-19 in Europa, durante la Fashion Week di febbraio a Milano, molte cose sono iniziate velocemente a cambiare. Tanti eventi e show cancellati o posticipati. Le Cruise di maggio, da Gucci a San Francisco fino a Prada in Giappone, a Tokyo, sono state annullate mentre Armani posticipa a novembre il defilè di Dubai. Tante le ripercussioni del virus dal punto di vista economico. Ne risente da vicino tutta la filiera produttiva presentando problemi in termini di relazioni con i fornitori, conseguenti ritardi nella realizzazione dei prodotti, chiusure di retails, department stores e outlet nei paesi affetti dal virus (in continuo aggiornamento). 

Vi proponiamo, di seguito, una serie di interessanti approfondimenti sul tema sperando che le criticità che stanno interessando tutto il settore moda, e i tanti altri lesi, possano al più presto venir meno.

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Tattoo d’artista con Luigi Marchini

La storia di Luigi Marchini, classe 1972, è un mix tra genuina umanità e dedizione al suo lavoro, che ama e alimenta giorno dopo giorno con la stessa passione con la quale ha iniziato, oltre trent’anni fa. Dal lavoro con il padre alle lunghe serate passate con l’ago tra le mani sin dall’età di 16 anni fino ai suoi tangibili successi, in Italia ed Europa. 

La sua grande ispirazione arriva dagli intensi ed espressivi scatti di Gian Paolo Barbieri, maestro della fotografia di moda internazionale, con “Thaiti TatoosI e II edizione”, importanti volumi che lo avvicineranno alla cultura polinesiana, che lo sorprendono così tanto da diventare uno dei simboli della sua arte, tra storia e significati legati alle origini e alle credenze del popolo. 

Oltre 40 i premi ricevuti in campo nazionale e internazionale, vinti in categorie come “best in black” e “best tribal”, alcuni orgogliosamente esposti nella sua personale zona tatto dello studio insieme ad oggetti, stampe e tracce concrete del suo affascinante percorso. Una vetrina di vita che rispecchia il suo DNA. 

Il 12,8% della popolazione italiane è tatuata, specialmente gli adulti dai 18 ai 44 anni, in linea con la media europea. Spesso si tende, per scarsa conoscenza e giudizi affrettati, a sottovalutare il tatuaggio polinesiano vedendolo come un disegno geometrico statico, “copiato e incollato” sulla pelle senza conoscerne, tradizioni, principi e valori che, seppur lontani nel tempo, vivono tutt’oggi con un’aurea dal sapore intramontabile su migliaia di corpi in tutto il mondo, al di là delle tendenze del presente. Uno stile coraggioso dai tratti spirituali, profondi, introspettivi ed eterni. 

Offrire un’esperienza unica all’insegna della professionalità. Questo l’obiettivo principale di Luigi che ci spiega quanto importante e fondamentale sia per lui “mettere a proprio agio il cliente e farlo sentire accolto al meglio instaurando con lui un rapporto”. Le linee dei suoi tribali, maniacalmente precise, catturano l’attenzione di un pubblico ben variegato, tra cui personaggi dello spettacolo, cantanti e showgirl come Paola Barale.

Il suo primo studio nel capoluogo lombardo risale al 2004, poco più di dieci anni dopo, nel 2017, nasce Hive Tattoo Art Gallery, gioiellino d’avanguardia 250mq a pochi minuti dal centro di Milano (in via Pirano n.9). Un grande progetto, realizzato in società con Andrea Lanzi. Gli spazi di Via Pirano hanno la magia di far immergere il cliente in un altro mondo. Lo studio si divide in ben otto postazioni tattoo, una zona dedicata ai piercing, una vetrina dove tutti possono vedere la maniacale cura per l’igiene e la pulizia degli strumenti di lavoro usati, un corner dedicato al merchandising e, per finire, una vera e propria Galleria d’arte contemporanea.  

Marchini, con il suo team, seleziona accuratamente proposte di artisti emergenti che vogliono esporre le proprie opere. Il risultato è la nascita di un colorato, divertente e interessante percorso espositivo. 

Amanti o meno dell’arte del tatuaggio, non vi resta che fare un salto nello studio milanese per conoscere più da vicino la storia di Luigi e la tradizione polinesiana che si respira tra colori, forme e suoni al suo interno.

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Brand alert: Suicoke x Batman

Simbolica collaborazione dell’azienda giapponese dai sandali creativi e moderni. E’ il turno di Batman, una vera e propria icona del fumetto che dalla fine degli anni trenta entra in migliaia e migliaia di case, coinvolgendo grandi e piccini. 

Suicoke rivisita il suo modello KAW creando un prodotto fresco in termini di design che mira al diretto rimando con l’universo del pipistrello americano dallo sfondo giallo. La suola Vibram, caratteristica distintiva dei sandali del brand, garantisce comfort e stabilità anche in questa nuova collab, dove l’imponente fascia in nylon riprende il celebre simbolo di Batman. 

Il modello nasce in occasione del suo 80esimo anniversario, si inserisce all’interno di un complesso e affascinante progetto: il Batman’s Universe di Parigi alla Galleria Lafayette, nella zona degli Champs-Élysées. Visitabile fino al 22 di settembre 2019, lo spazio espositivo, oltre il sandalo targato Suicoke, offre ai visitatori (e a tutti i fans) la possibilità acquistare T-Shirt, libri, tazze, bicchieri ma anche pochette, orologi, adesivi, stampe, prodotti per la casa e tanto altro ancora. Amanti o meno del pipistrello supereroe più famoso al mondo, l’esperienza all’interno è un vero e proprio viaggio dove tutto rimanda armoniosamente alla dimensione Batman. Il layout dello store non è altro che il risultato di un grande progetto.

Nato del 2006, Suicoke è famoso per essere un brand fresco, creativo, con una costante attenzione alla cura dei materiali usati e al design dei suoi prodotti. Focus dell’azienda è quello di unire comodità e qualità allo stile moderno, in continua evoluzione, dalle disparate forme e volumi. Caratteristica indiscussa delle calzature è la presenza della suola prodotta da Vibram, azienda italiana leader nel settore e riferimento di base dei sandali giapponesi.

L’azienda ha dinamicamente collaborato con importanti marchi, retailers e designers creando pezzi che non sono passati inosservati nel fashion system. Forme, colori e fantasie, la mission di Sauicoke è quella di far sentire ognuno a proprio agio e abbinare i sandali a look che rispecchiano la nostra persona facendoci stare semplicemente bene. La strada del brand è stata (ed è oggi) in ascesa, dai piccoli accessori prodotti agli inizi, ad una vasta gamma di calzature che hanno acquisito un posto importante in quello che è il mondo del footwear.

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Raw&Co, lusso contemporaneo e atemporale

Un racconto stilistico in cui si celebra un interior design dal carattere unico in chiave atemporale. Questo è lo store milanese Raw&Co, dove l’arredo vintage dei primi del secolo scorso, con escursioni fino agli anni ’70, si mescola alla selezione di complementi, accessori e oggetti contemporanei che hanno un comune denominatore: il fascino, la ricerca, la qualità assoluta e l’esclusività. Quest’accurata selezione segue il gusto délabré sofisticato e i riferimenti culturali delle due anime creative di Raw&Co: l’interior decorator Paolo Badesco e l’architetto e paesaggista Costantino Affuso.

Vi presentiamo un vero e proprio cabinet des curiosiés, segnalato tra i ‘place to be’ di Milano dalla guida Louis Vuitton. Pronti?

La boutique di Raw&Co si trova in Corso Magenta n.10 e si sviluppa su due piani di un suggestivo ed elegante palazzo di fine Ottocento.  Entrare in questi spazi è un’esperienza unica, dove vi sentirete parte di un grande progetto estetico che vi incanterà. Raw, che in inglese significa grezzo, al naturale, crudo, definisce la filosofia del brand.

Troviamo lo stile raw nell’arredo vintage, per lo più proveniente da Francia, Belgio, Regno Unito e Olanda, unito a oggetti, complementi e accessori realizzati da brand, italiani e non, che hanno come comune denominatore eccellenza e savoir faire.

Dalla cucina, intimo ambiente familiare, al salotto fino alla corte interna, colorata e fiorita con un tocco campestre e naturalmente chic, tutto esprime un’eleganza nonchalante. Un iter ordinatamente armonioso che vive dinamicamente grazie al costante supporto tecnico e stilistico dei due proprietari.

Ampia la selezione dei brand presenti, i quali, accostati ai pezzi vintage della collezione Raw&Co, rendono evidente come il patrimonio del progetto sia desideroso nel ricercare sempre qualcosa di inedito. Dai press papier e svuotatasche del newyorkese John Derian, alle ceramiche della maison francese Astier de Villatte Paris, con la quale è stato stretto un importante accordo di esclusiva; spazio alla luce con le lampade in ottone e vetro soffiato di Schwung; si possono inoltre trovare i preziosi piatti di ceramica francese Gian, la carta da parati di Antoinette Poisson, la storica azienda italiana di pelletteria e stampa di carte pregiate Pineider, le cucine taylor made italiane di Homewood, le carte da parati di Wall&Decò, i tappeti in vinile ispirati alle antiche piastrelle del sud Europa dell’azienda israeliana Beja Flor e il lino purissimo dell’azienda belga Libeco.

A questi marchi, durante l’anno, si aggiungono altre aziende con presenze temporary, che offrono sorprese e l’incontro con nuove realtà.

L’esperienza nell’ambito dell’interior design e le numerose collaborazioni con aziende e brand del settore hanno consolidato il ruolo di Raw&Co anche come consulente per la progettazione di interni. Forti dell’esperienza pluridecennale dello Studio di Architettura Paolo Badesco & Partners, i clienti si fanno accompagnare nelle scelte di arredo e anche nel progetto della propria casa.

Per gli orari d’apertura, altre curiosità, eventi in corso/futuri e tutte le informazioni utili, visitare il sito ufficiale https://www.rawmilano.it/chi-siamo/corso-magenta/ senza mancare la pagina instagram @raw_milano.

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ALBINI_next, nuovi orizzonti della sosteniblità

Innovazione, imprenditoria e storia di un’azienda di successo volta ad aprirsi verso nuovi, e sostenibili, orizzonti.

Parliamo di Albini Group, azienda italiana che dal 1876 opera nel settore tessile ed oggi maggior produttrice europea di tessuti per camicia che porta in scena il suo nuovo ALBINI_next, un Think Tank volto a tracciare nuove frontiere avanguardiste e realizzare i nuovi tessuti del futuro. Centro simbolo del nuovo approccio sostenibile dell’azienda bergamasca è la sua nuova sede al Kilometro Rosso di Bergamo, polo privato dell’innovazione in Europa che ospita nei suoi 400.000 mq oltre 60 aziende.

In questo dinamico e stimolante luogo ALBINI_next vuole creare la “Silicon Valley” del tessile, un polo dove le grandi idee diventano concretezza e tangibili innovazioni in termini di business. Oggi la tematica sostenibilità, sia in termini etici che morali, sta prendendo piede in tantissimi e disparati settori come quello tessile. Ci si chiede quali saranno i tessuti di domani, oggi parliamo spesso di tessuti derivati dal cibo o riciclati, a impatto zero. Come si può concretizzare questa rivoluzione? Confronto, innovazione, partnership sono le key-words per tradurre le idee in azioni.

L’8 Luglio, prima dell’inaugurazione ufficiale del nuovo polo Albini, un panel di imprenditori e ricercatori si sono incontrati nello spazio bergamasco dell’innovazione per un costruttivo scambio di idee volto, anche, ad esplicitare come un progetto come questo necessiti una compenetrazione di saperi, abilità, maestranze ed esperienze. Ognuna diversa e singolarmente importante.

Il Presidente del Cotonificio Albini, Stefano Albini, crede fortemente nel ruolo del progetto rivoluzionario e nel suo nuovo spazio, sostiene che “sarà un luogo internazionale, interdisciplinare e aperto alle giovani generazioni, dove creare collaborazioni con partner d’eccellenza”.

Un grande problema dei nostri tempi, così come sottolineato da Carl Lili, Presidente di Swiss Textile, è che “circa il 25% dei capi prodotti ogni anno sono destinati a non esser mai indossati”. E’ quindi fondamentale lavorare sia sulla sostenibilità e sul consumatore finale, sul suo modo di pensare e riflettere in termini di acquisti, più moderati e mirati.

Con Linda Loppa, CEO e fondatore di Linda Loppa Factory, parliamo di nuove generazioni e di come sia necessario creare un “un nuovo modello di business che faccia da ponte tra i giovani talenti e i mezzi economici necessari a realizzare le loro idee.” Quanto sarà disposto il consumatore finale a pagare un premium-price per i prodotti più etici? Per Claudio Antonioli, fondatore di Antonioli Milano e presidente di News Guards Group, oltre che l’innovazione è importante parlare di customer centricity, visione del brand e conferire consapevolezza al cliente che “sarà pronto a pagare un prezzo più elevato per prodotti più sostenibili, probabilmente già con la Generazione Z.”

Parlare d’innovazione non sarebbe possibile senza l’importanza della ricerca e dell’analisi dei dati che porterà, come mette in evidenza il CEO di Herno e Presidente di Confindustria Moda, Claudio Marenzi, “allo sviluppo della consapevolezza e di conseguenza all’innovazione”

E’ d’accordo a queste affermazioni anche Isaac Nichelson, CEO e Co-fondatore di Circular Systems, che dichiara come “rompere le barriere del business tradizionale in una direzione che si basi su

creatività, business plan efficace e sostenibilità” sia la chiave del cambiamento.

Potere delle start-up, motore attivo di idee e innovazione, con Cristiano Spelta, CTO e Co-Fondatore di E-Novia che ci parla delle sue tre regole d’oro per una start-up di successo: “imprenditorialità,

lavoro in team e sensibilità del mercato”. Conclude il talk Fabio Tamburini, Ceo di Cotonificio Albini, che sostiene come “dal filato al capo finito dobbiamo aumentare il valore del prodotto, renderlo più etico e all’avanguardia per essere leader di settore attraverso la trasparenza, la tracciabilità e una migliore qualità della vita”.

Simbolo di un nuovo inizio è stato il momento finale del talk dove Salvatore Majorana ha consegnato a Stefano Albini le chiavi del nuovo spazio, concreto gesto di una propensione a creare qualcosa di grande, insieme con passione.

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In viaggio con Gin Mare

Sole, relax e tempo di qualità. Med Transfer by Gin Mare è un viaggio esperienziale nella cornice di suggestive località mediterranee, dalla Puglia al Salento fino a Barcellona. Fine ultimo del progetto, iniziato in terra pugliese nel mese di giungo e pronto ad espandersi a settembre tra Ischia e Procida, è quello di permettere ai partecipanti di far vivere i quattro pilastri del pregiato distillato spagnolo attraverso un’esperienza coinvolgente e rilassante tra: Climate, Escape, Gastrononomy e Lifestyle. Un viaggio unico, ideale per i fedeli clienti del prodotto e anche per tutti i curiosi che hanno voglia di vivere tre giorni di puro relax coccolati da buon cibo con freschi drink abbinati.

Al format globale di Med Transfer hanno aderito diversi paesi europei come Germania, Spagna, UK e Olanda. Gin Mare non è un semplice distillato ma porta con sè storia, profumi, sapori che lo rendono unico. La sua freschezza aromatizzata ai sapori del mediterraneo è data dal Timo greco, dal Basilico made in italy, dal Rosmarino turco, dagli agrumi spagnoli e dall’Oliva Arbequina, le sue botaniche distintive.

Med Transfer è sicuramente un’iniziativa interessante dove si esplicitano i valori del Brand e rendono Gin Mare, tra un pranzo in barca e un cocktail al calar del sole, molto più di un ottimo distillato.

Abbiamo avuto il piacere, nella splendida Masseria dei Potenti di Manduria – Puglia, di immergerci nell’experience. Con il workshop “Foraging ed erbe Mediterranee” a cura di Valeria Mosca e Stefano Tosoni siamo andati a toccare con mano alcuni degli ingredienti tipici di Gin Mare, scoprendo inoltre tecniche e curiosità sulla disciplina. Tra un cocktail e deliziose specialità locali passiamo ad un altro incontro quello sull’olio d’oliva con: “Olio d’oliva, viaggio fra tradizione, cucina e miscelazione” a cura di Ezio Canetti, brand ambassador di Gin Mare, Savino Muraglia, managin director di “Frantoio Muraglia” e Luciano Matera, patron del ristorante “il Turacciolo”.

Durante l’esperienza è possibile, inoltre, degustare diverse proposte di cocktail unici abbinati ai raffinati piatti che gli chef proporranno per l’occasione.

Giusto un esempio: il Savoir Fresh, a base di Gin Mare, Liquore Salvia e Limone, sciroppo al gusto di vaniglia, succo lime e una foglia di salvia viene abbinato al delicato piatto di Triglie agrumi e lampascioni.

La prossima tappa sarà dal 13 al 15 Settembre tra Ischia e Procida. Con Med Transfer non si rimane mai fermi, è un viaggio nel viaggio, si partirà il venerdì a pranzo da Napoli per poi passare alle splendide isole dell’aricpelago campano.

Sul sito è possibile prenotare il proprio posto a pagamento, visionare il calendario, scoprire di più sull’iniziativa e il programma dettagliato. Attenzione, posti limitati. Non vi resta che rimanere sintonizzati sulle piattaforme social di Gin Mare e Compagnia dei Caraibi, dinamico player che distribuisce e importa sul mercato soft drinks e distlilati tra cui anche il nostro Gin Mediterraneo.

Foto: Tony Castrovilli

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10 camicie per l’estate

Stampe colorate, lino monocolor e le ultime novità dalle fashion week. Abbiamo selezionato per voi le 10 camicie più fresche e cool dell’estate da indossare per un cocktail in spiaggia e on the-road durante le vostre vacanze estive.  Il tutto all’insegna della freschezza per affrontare con stile anche le giornate più calde.

Kapital

Diverse sfumature di arancio si mixano assieme con le estive patchwork di più bandane, ormai un must estivo da un paio di anni a questa parte.

Polo Ralph Lauren

Delicato e intramontabile, il Lino è il tessuto per eccellenza delle stagioni calde e, insieme al celeste pastello, da vita a un connubio di eleganza e classe.

Prada

Per chi non vuole passare inosservato e giocare con le fantasie e i colori. Provocanti e appariscenti, le camicie dell’estate 19’ di Prada sono un inno alla creatività in più, in diversi store del mondo tra cui anche Milano, potrete creare il vostro mix preferito con l’iniziativa made to measure.

Acne studio

Oversize ed elegante, ricca di tenui e pacati colori che richiamano l’Antartico in chiave topografica il tutto all’insegna dei colori pastello. Dalle sfumature del verde ai tocchi di rosso e giallo.

Zegna

In pregiata tela di cotone giallo girasole con stampe nautiche sparse. Maniche corte e collo cubano, senza bottoni e con una zip comoda e pratica.

Canali

Pregiato lino ed elegante tinta color corallo.

Missoni

Uniche ed evergreen, le iconiche stampe multicolore Missoni sono sicuramente delle ottime compagne per la vostra estate, tra il fresco cotone e il rayon.

Msgm

Fantasia mista che richiama le temperature hawaiane e la città, il tutto contornato da vistosi e accessi colori, palme e rondini in volo.

Ambush

100 sfumature di tramonto in una camicia, una magica fantasia della quale è facile innamorarsi.

Lacoste

Azzuro e blu notte sono i colori che Lacoste usa per la sua camicia dai tratti tropicali-notturni. Le diverse e intense tonalità cromatiche, tendenti ai colori forti, la rendono un capo perfetto anche per la sera.

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Brand alert: Prada, ONE-OFF e TheDoubleF

Tra stampe di fulmini e patch di rose grafiche è arrivata la fresca, moderna ed elegante capsule collection di Prada x ONE-oFF e TheDoubleF. 

Folli Follie e G&B, due noti luxury retailer italiani, si uniscono per dar vita alle boutique One-Off, nel cuore di Brescia. Curati nei minimi dettagli per regalare un’esperienza di shopping coinvolgente, contemporanea e alla moda, gli storeospitano la loro prima collaborazione con un brand internazionale: Prada, che apre la fila del ricco calendario di collaborazioni esclusive, svelate nei prossimi mesi e collocate in uno spazio creato ad hoc dal brand, intimo e coinvolgente. Parlare di prodotti esclusivi non è per nulla una retorica dato che i pezzi saranno disponibili solo fisicamente nei negozi One-Off (uomo/donna) bresciani e sull’e-commerce TheDoubleF, piattaforma di shopping online lanciata due anni fa dalla famiglia Galli. 

La collezione, rigorosamente disegnata da Prada, si compone di 15 pezzi dedicati all’uomo e 20 pezzi per il mondo femminile che coprono tutte le categorie merceologiche. Dalle eclettiche camicie, dove il notturno e misterioso nero dello sfondo mette in risalto le dinamiche forme color verde smeraldo, fucsia e rosso alle scarpe, con sneakers e sabot. Presenti, inoltre, comode tote bagborse con catena e cappellini da baseball con i motivi iconici della capsule. Francesco Galli, ceo di Follie Follie, si dichiara: “orgoglioso del lavoro svolto tra il nostro team e quello di Prada” e anticipa che a settembre sarà svelato il prossimo marchio che collaborerà con loro, probabilmente si tratterà di un brand italiano. I pezzi della capsule, in vendita dal 1 al 23 giugno 2019 sono, come ribadito da Galli stesso, una: “rivisitazione in chiave commerciale dei capi della sfilata uomo Fall-Winter 19’ di Prada”.

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Verde e sostenibilità: la Milano Outdoor Week

Dal 22 al 26 maggio 2019 arriva in via Fiori Chiari, nel cuore del capoluogo lombardo, MOW-Milano Outdoor Week. Uno spazio nel cuore di Brera ospiterà, per cinque giorni, un importante evento che dimostra come un’importante via possa essere vista e vissuta attivamente dalla comunità al pari di un terrazzo o giardino di casa. Il progetto nasce dall’unione di design e natura, insieme per il futuro della città.

Lo spazio, messo a disposizione da Robertaebasta, Galleria d’arte antiquaria tra Milano e Londra, ospiterà dei dibattiti nei giorni 22-23-24 alle ore 17:00. I talk sono organizzati dalla rivista Villaegiardini, storico magazine attento e sensibile alla vita nel verde. Le tematiche all’ordine del giorno saranno: la natura, l’arredo urbano e il design, discusse e approfondite da professionisti del verde e dell’architettura. Dai paesaggisti come Emanuele Bortolotti, Flora Vallone, Massimo Semola, Patrizia Pozzi e Roberta Peverelli, agli architetti e desinger come Marc e Paola Sadler, Guido Canali e Giovanna Latis.

L’evento Milano Outdoor Week verrà inaugurato la sera di Giovedì 23 Maggio con un opening speciale, tra un brindisi e buona musica live presso la Galleria Robertaebasta di Via Fiori Chiari 3 al quale sarà possibile accedere previo accredito all’indirizzo presente sul save the date del MOW.

Partner importanti del progetto saranno i vivaisti, le aziende legate ai temi della sostenibilità e i produttori di arredi outdoor. Da Mapei a Unopiù fino a Officine Ciani e Touseè gioielli. Venite a trascorrere piacevoli momenti di realx, svago e informazione catapultati in una realtà green ed eco-friendly tra desing, interessanti dibattiti e una suggestiva location cittadina.

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Delvaux lancia una collaborazione dai tratti magici

Classe, eleganza e surrealismo. Ecco le parole chiave della nuova collaborazione tra la storica, e più antica al mondo, casa di pelletteria belga: Delvaux e La Fondazione Magritte. Due simboli del Belgio insieme per una capsule dal grande fascino che rende omaggio a Renè Magritte, tra i più originali e grandi pittori del 900’, nonché definito il padre del movimento surrealista. 

I suoi celebri capolavori, tra cui: L’Uomo con la Bomboletta, Gli Amanti e La Promessasono armoniosamente vivi più che mai sui pezzi della pelletteria belga: dai portadocumenti da viaggio ai  borselli, dalle borse da lavoro a quelle porta computer. Delvaux, maison fondata nel 1829, sceglie l’arte per la sua prima vera collaborazione in quasi duecento anni di attività. Cappelli, nuvole, chiavi; queste le icone magrittianeche compaiono su quella che è la prima linea del marchio dedicata, anche, al mondo maschile. 


Pezzo cult della collaborazione è la borsa D-OFF che, grazie alle sue dimensioni si adatta a più occasioni, da un giro in centro città ma anche per un viaggio fuoriporta. Manici, interni, fodere e chiusure in pelle richiamanti la serratura simbolo dell’artista; Il brand cura con dedizione i dettagli dei suoi prodotti aprendosi ad un progetto interessante e mantenendo i suoi caratteri distintivi, ogni simbolo presente rimanda a quello successivo in un piacevole gioco vedo-non-vedo. La pelletteria surrealista godrà, inoltre, di diverse scelte cromatiche: dal blu marino all’avorio e dal celeste al nude. 

Due eccellenze belghe con percorsi affascianti e unici che hanno segnato nel tempo due tracce diverse. La Maison di alta pelletteria è fornitrice ufficiale della Corte del Belgio dal 1883 e simbolo di raffinatezza ed eleganza femminile, i suoi archivi sono in costante aggiornamento e presentano oltre 3000 borse. Amica del progetto è la Fondazione Magritte che nasce nel 1998 a Bruxelles come un’organizzazione non-profit con lo scopo di proteggere, diffondere e far vivere (e rivivere) vita, opere e anima del pittore in Belgio e nel mondo.

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Beachwear per l’estate

È innegabile, prima ancora di metterci in forma per la prova costume pensiamo già ai nuovi modelli da acquistare e tra colori, stampe, patch e fantasie anche per questa stagione avremo l’imbarazzo della scelta. Abbiamo selezionato per voi alcune delle migliori proposte per l’estate 2019, dalle stampe iconiche alle più recenti collaborazioni.

All’insegna della semplicità
Dagli scacchi, presenti in diverse varianti di Intimissimi agli shorts mono-color di Ralph Lauren presenti, oltre che nell’iconico hammond blue della casa americana, in rosso, nero e blue navy. E perché no? Anche l’intramontabile fantasia Burberry darà un tocco di stile alle vostre vacanze.

Colore e fantasie
Per chi ha voglia di indossare un po’ di colore ed osare con qualche fantasia ecco gli shorts con vibranti stampe di Missoni e la vegetazione tropicale di Moncler. La novità 100% Made in Italy è Gandhara, che si ispira per agli antichi capolavori artistici della Thailandia.

Flower power
Fiori e piante sono un motivo instancabile e ormai un evergreen di tutte le stagioni estive. Per chi vive di buon umore e vuole portarlo sulle spiagge delle proprie vacanze. Dalle palme di Hartford, ai fiori di Onia.

Logomania
Per chi non vuole passare inosservato ecco una serie di costumi dove Logo-mania è la parola d’ordine anche per l’estate 2019. Dagli accesi colori di Dsqaured2 al total black di Valentino.

Camouflage
Rivisitata, colorata, trasformata. La fantasia militare è diventata ormai un must. Lo stile di Sundek, con le sue linee arancioni, Moncler e le stampe di Tom Ford.

In copertina: Safe Milano SS19

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VITE, RICORDI E TRACCE D’ARTE: QUATTRO CASE D’ARTISTA

Visitare una casa d’artista è un’esperienza immersiva completa, un viaggio nel passato dal sapore eterno. Non solo opere, quadri ma anche oggetti e tracce di vita quotidiana che creano un incontro ravvicinato con chi ha segnato i punti salienti della storia dell’arte diventano, in Europa e nel mondo, un’icona perpetua e indelebile. Ecco per voi una selezione di grandi maestri, dalla Normandia, culla impressionista e città di Claude Monet, ai Paesi Bassi con il surrealista René Magritte, passando per Città del Messico con Frida e per Parigi con le sculture di Rodin.

Il Museo Frida Kahlo – Città del Messico

Viaggio nella tormentata e iconica vita della pittrice messicana nella sua “Casa di Azul”, costruita dal padre di Frida Kahlo (1907-1954, Coyoacàn- Città del Messico) nel 1904. Rosso, giallo, blu, verde. Tra questi colori trascorre parte della sua infanzia, già segnata dall’incombere di problemi di salute, giovinezza e età adulta. Non una vita facile ma pienamente viva e dalla particolarità intramontabile. Presenti, inoltre, rimandi alla sua storia con Diego Rivera (che dopo il decesso della moglie decide di donare la casa al Messico per dar vita a un museo in suo onore) attraverso oggetti e simboli come le ceramiche tradizionali e gli utensili artigianali. Sculture in pietra e burattini di cartapesta, il suo celebre letto a baldacchino e i tipici mobili in legno testimoniano la sua passione, il suo dolore, la voglia di amore fino alla fine, di trasgredire e di esprimersi. Spirito libero e figlia della rivoluzione messicana, è un esempio di storie che segnano le tracce sulla sabbia del tempo e di come il concetto di ARTISTA respiri, senza dubbio, tutt’oggi in lei.

La Casa di Auguste Rodin – Parigi 

Laboratorio, abitazione e studio dello scultore Auguste Rodin (1840-1917) Un po’ spostata dal centro della capitale francese la grande dimora, costruita in stile Luigi XIII, è stata il luogo che ha visto nascere i suoi capolavori e dove visse con la compagna Rose per tutta la sua vita. Considerato come il principale scultore della sua epoca e il progenitore di quella che sarà la scultura moderna. Il corpus di opere presenti è davvero vasto, motivo per il quale è bene pianificare in tempo la vostra visita e conoscere il patrimonio artistico che andrete a vedere per apprezzarne al meglio la sua unicità. L’anima nella scultura e della scultura, le sue oltre 600 opere esposte, tra cui inediti gessetti, evocano il suo amore per l’arte e la sua immisurabile dote. Il Musée Rodin gode di un grande spazio verde all’esterno, il Jardin Rodin è una vera e propria parte integrante del palazzo, tipico dello sitle rococò.

 

La casa di Claude Monet – Giverny

Benvenuti nel paradiso impressionista di Monet (1840-1926) dove visse per 43 anni immerso tra il verde e i suoi laghetti di ninfee, un piccolo villaggio per un grande pittore. Luogo simbolo e fonte ispiratrice delle sue opere: ne riprende le rive dell’Epte, la chiesa di Vernon, i pioppi e i covoni di fieno. Nel cuore del villaggio di Giverny, comune francese nella regione della Normandia, nascono i capolavori impressionisti di Monet che, pianificando la vostra vacanza in Francia, avrete modo sicuramente di vedere. La casa non presenta direttamente le sue opere ma facendo un giro, ad esempio, alla Fondazione Monet e al Musee D’Orsay di Parigi sarà d’obbligo fermarsi davanti i suoi tocchi di pennello.

La casa di Jackson Pollock e Lee Krasner – Long Island

Simbolo del rifugio della coppia americana, segnata da alti e bassi tra alcol e arte. La casa, a meno di due ore di macchina da Manhattan si trova immersa nella natura che avrebbe dovuto allontanare Pollock dai ritmi sfrenati di New York salvandolo dalle sue dipendenze. Più piccola rispetto alle altre case d’artista che abbiamo citato ma profonda per la storia che si racchiude dentro e per tutti gli amanti dell’Action Painting di cui oggi ne è il rappresentante più emblematico. Casa originariamente priva di riscaldamento e acqua che Pollock (1912-1956) ebbe, però, modo successivamente di ristrutturare grazie ai compensi ottenuti dalle sue personali. Punto d’incontro tra artisti, la casa del pittore statunitense (e della moglie che decise di “uscire di scena” per lui) presenta un pavimento in legno ricoperto dalla vernice, la sua vernice che era solito schizzare e versare. La sua tela era il suo campo d’azione, la sua pista dove agire liberamente.

 

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