Dall’agente 007 a Cody Simpson – Barton Perreira e Versace dedicano due modelli all’uomo Alpha

Quattro occhiali da collezione dedicati agli appassionati dell’affascinante agente segreto della corona inglese 007 e altri tre ad un irresistibile Cody Simpson, nuotatore, cantante e sex symbol indiscusso. Sono l’incarnazione di uomini talentuosi e ispiranti per successo e carisma, e le aziende più autorevoli del settore dell’alta occhialeria, a loro dedica accattivanti capsule, con forme di stagione rinnovate, nelle sfumature e nei materiali più lucenti e leggeri.

In attesa dell’uscita del nuovo capitolo della saga 007 No Time to Die, nelle sale del Regno Unito, in anteprima mondiale il 30 settembre 2021, mediante la Universal Pictures International, Barton Perreira, il luxury brand di occhiali fondato da Bill Barton e Patty Perreira, annuncia il lancio della seconda edizione di questi esclusivi occhiali da sole dedicati all’agente segreto più famoso al mondo.

La 25a pellicola dedicata alla saga di James Bond ha ispirato una partnership tra EON Productions Limited e Barton Perreira da cui è nata BP x 007 che aggiunge quattro nuove varianti colore per l’occhiale da sole Joe, già presente nella precedente capsule collection composta da tre occhiali da sole indossati dai protagonisti del film.

Questa seconda edizione della collaborazione aggiunge una classica montatura rettangolare con finitura lucida in pregiato acetato giapponese.  L’ispirazione alle quattro esclusive location del nuovo film No Time To Die, tra cui Matera in Italia, Port Antonio in Giamaica, Hakadal in Norvegia e El Nido di L’Avana, a Cuba è in pieno stile Barton Perreira che ai luoghi più suggestivi del mondo s’ispira dal 2007 col culto dell’artigianalità e una meticolosa attenzione al dettaglio.

È dedicata al grintoso Cody Simpson, la nuova capsule uomo Versace Eyewear che reinterpreta l’iconica Medusa della Maison, inserita a rilievo, attraverso la tecnica di fusione, creando così una collezione audace per chi vuole riconoscersi in una personalità forte come quella del musicista e nuotatore australiano.

Dalla classica forma pilot con l’iconica Medusa fusa tra i due ponti e integrata nelle aste con lavorazione a giorno. Alla mascherina dal look futuristico con lenti antiriflesso, caratterizzati da un look ricco di sfumature oro e argento, anche nelle lenti specchiate.
La linea si completa con un pilot da vista, dal design sottile a doppio ponte, con aste argento, canna di fucile e nero.

Lyst Index: i brand e i prodotti più amati

Tra colossi del lusso attenti all’innovazione e al sociale alle new entry che popolano l’universo social. Vince chi si adatta, chi non rimane fermo e sa ascoltare il suo pubblico. Off-White in testa, presenti Valentino, Versace, Burberry, Balenciaga ma anche Asics e Nike

Cosa cercano i consumatori online? Quali sono i pezzi più ricercati e i brand più ambiti? Quanto la realtà che stiamo affrontando crea nuove regole per l’industria della moda? La nuova edizione di Lyst Index risponde a queste e tante altre domande e curiosità. ll report trimestrale, che individua periodicamente marchi e i prodotti fashion più desiderati su scala mondiale, ci propone un’interessante classifica indagando il comportamento di 9 milioni di utenti che acquistano capi e accessori in oltre 12.000 store. L’ultima analisi coinvolge i primi tre mesi del 2020 e vede presenti le conseguenze che l’incombere del Covid 19 ha avuto all’interno del settore e nelle menti di chi acquista.

Hottest Brand – La Top 20 

Con oltre 10 milioni di followers su Instagram e un fatturato di quasi 350 milioni di dollari, Il brand di Virgil Abloh è in assoluto il più ricercato in tutto il mondo. Off-White si piazza stabilmente al top per il 3° trimestre consecutivo, frutto anche del suo importante approccio digitale e al mondo dei giovani, che amano e sostengono il brand e le sue collaborazioni, da Nike a Evian fino ad Ikea. 

Mascherina Off-White

Cresce Balenciaga, il suo recente show per l’edizione autunno-inverno della moda donna di Parigi è stato un determinato connubio tra esperienza, ricerca, arte e stile. Le modelle hanno sfilato sull’acqua in un set cupo ed evocativo, le immagini della passerella francese hanno incuriosito e affascinato la rete come non mai, non solo per gli abiti. Nike al 3° posto, è forse uno dei risultati più interessanti salendo di ben 9 posizioni dalla precedente indagine, le sue iniziative globali e la sua vicinanza a tematiche socialmente rilevanti hanno aumentato in maniera esponenziale le richieste dei consumatori di tute, felpe e sneakers del brand. Gucci, per la prima volta, scende dal podio. L’arrivo di Raf Simon in casa Prada, invece, genera un aumento del 911% delle menzioni sui social per il marchio facendolo salire nel ranking l’azienda.

Nuovo ingresso per Jacquemus, 15° posto, dopo la sua ultima sfilata, tra tante top model e i suoi abiti dai tagli leggeri e voluttuosi, ha visto un incremento di oltre il 1.100% delle menzioni sui social entrando per la prima volta nella classifica Lyst dei 20 brand più cercati online. Spazio anche a Rick Owens e Thom Browne, le altre due new entry.

Prodotti uomo più desiderati

Off-White primo anche qui con la sua mascherina nera riportante il logo a freccia, sold out quasi ovunque. Tanti brand hanno riconvertito i loro stabilimenti per la produzione di strumenti necessari per fronteggiare la pandemia ed hanno effettuato cospicue donazioni volte alle realtà nazionali e internazionali. Questo ha, in discreta parte, influito nelle scelte d’acquisto. Non solo, alcuni hanno pensato di creare delle proprie mascherine brandizzate. Risultato: un’impennata delle ricerche durante il trimestre. Gucci, con la felpa dedicata a Mickey Mouse, si piazza al 3° posto, presenti inoltre VersacePrada, Asics e Nike, che con le sue sneakers dedicate a Kobe Bryant occupa il 4° posto della classifica.

Felpa Gucci

Prodotti donna più desiderati

Bottega Veneta prima con la sua borsa matelassé Cassette, interessante la posizione della shopper di Telfar, 3° posto. Presenti anche brand come AdidasNike con i suoi joggers in pile, New Balance e GanniChanel è in top 10 con l’iconica 2.55 vintage, modello senza tempo tutt’ora ambito e desiderato. Tantissime le ricerche sui siti di second-hand per l’elegante borsa, in particolar modo durante il lockdown. 

Borsa matelassé Cassette Bottega Veneta

Qui per il report completo e le classifiche in dettaglio: https://www.lyst.it/data/the-lyst-index/q120/ 

Fonte: LYST Index 

A Milano va in passerella la nuova par condicio

Oltre al danno la beffa. Separati in casa, o come si dice oggi sui social :‘uniti ma distanti’. Perché oggi, con l’aria che tira, si corre su binari paralleli senza toccarsi. Uomini e donne in questa complessa fase storica connotata dall’Alternet e dal 5G, si guardano e si cercano senza toccarsi nel segno di un’effimera intimità virtuale che rivanga il mitizzato ‘Supplizio di Tantalo’.

E se la moda deve essere, come è, lo specchio dei tempi, ovvero in termini più ampollosi l’espressione dello Zeit Geist, non sorprende che a Milano durante l’ultima fashion week femminile i titani della moda abbiano puntato sulla formula coed, legata all’imperante neutralità dei generi e alla fluidità dei sessi esaltata dai corifei del quarto sesso e dei corpi lattiginosi, da Raf Simons a Glen Luchford.

E anche se proprio uno dei primi a rinunciare a una passerella distinta per il menswear, Alessandro Michele, oggi torna sui suoi passi, in molti casi non è dato scindere l’uomo dalla donna in pedana.

Succede da Bottega Veneta, da Missoni, da Versace, ma anche da Extremedy, Boss e Cividini, da Philipp Plein e da Daks, da Pucci e da Emporio Armani, da Tom Ford e da Moncler, da GCDS e da Antonio Marras, da Maison Margiela e da Balenciaga.

Antonio Marras; photo by Valerio Mezzanotti
Antonio Marras; photo by Valerio Mezzanotti
Antonio Marras; photo by Valerio Mezzanotti
Antonio Marras; photo by Valerio Mezzanotti
Antonio Marras; photo by Valerio Mezzanotti
Antonio Marras; photo by Valerio Mezzanotti
Bottega Veneta by Daniel Lee
Bottega Veneta by Daniel Lee
Bottega Veneta by Daniel Lee
Bottega Veneta by Daniel Lee
Bottega Veneta
Bottega Veneta

Chez Versace è un po’ come tornare alle origini della maison della Medusa: fin dal 1978 cioè da quando debuttò alla Permanente di Milano come solista e demiurgo di un nuovo prȇt-à-porter avanguardista, il poliedrico Gianni Versace mandò in pedana simultaneamente mannequin e indossatori con abiti dai tessuti e dalle fogge molto affini che spesso erano segnali di una simbiosi annunciata già all’epoca molto inedita e feconda di soluzioni innovative.

E oggi quando si parla, come nel bel saggio di Eva Cantarella ‘Gli inganni di Pandora’, delle radici della discriminazione di genere, Donatella Versace rilancia la carta delle pari opportunità e di conseguenza plasma una donna ancora più self conscious, e anche ça va sans dire, conturbante, carnale e misteriosa, magnetica e determinata, che occhieggia agli anni’80 con una visione futuribile, dove la glamazon e la dark lady si scambiano i ruoli, instaurando un dialogo serrato.

L’incipit in nero assoluto e drammatico, molto crudele e terribilmente spy chic, stemperato dal verde lime, dal rosso scarlatto, dal giallo sole e dall’argento della metal mesh sommata ai cristalli, prelude a una passerella molto vibrante fra alta moda e tecnologia, fra classico e sporty chic, laddove le spalle marcate ad arco e i fianchi modellati dalle falde a bauletto delle giacche sartoriali definiscono una silhouette flessuosa ma perentoria dall’ineffabile nitore che fa leva sulle gonne mini o al ginocchio terminanti con onde godet o con volant mentre la pelle, grande protagonista del lessico di Versace, trattata in mille modi sublimi compresi i collage che assemblano strisce verticali di pellami preziosi, si alterna ai tessuti maschili reinventati in omaggio al ricchissimo archivio del brand, secondo i codici del bianco e nero e delle loro stilizzate antinomie grafiche.

Il grigio serve come piattaforma cromatica per distillare nuove stampe barocche rivisitate all’insegna di un nuovo dress code in equilibrio fra formale e leisurewear in cui campeggia, rimodulata in mille modi, la V che sta per Versace ma anche per virtù e vittoria. Nel menswear l’abbigliamento di matrice più squisitamente street e sportiva si ibrida con la sartorialità, i pantaloni si fanno ampi e l’uomo di spessore griffato Versace si ammanta di tessuti doppiati che conferiscono tridimensionalità alla figura, e insieme amplificano la maestosità della silhouette slanciandola.

Tagli strategici, gessati iridescenti, stampe esuberanti e nuove contaminazioni materiche condivise dal guardaroba di lui e di lei, si alternano ai ricchi pattern gioiello delle giacche oversize da red carpet, in cui l’immagine corposa del tuxedo da cyber guerriero diventa terreno di ardita sperimentazione stilistica. Da Missoni è di scena un tripudio di cromie sapientemente orchestrate secondo la grammatica delle tavolozze geometriche elaborate un tempo dal talentuoso Ottavio Missoni e oggi rieditate con grazia e gusto pittorico da sua figlia Angela, direttore creativo della maison di Sumirago e depositaria di un heritage davvero ‘Maglifico’, per citare il brillante critico di moda Federico Poletti.

Bottega Veneta
Bottega Veneta
Cividini
Cividini
Cividini
Extremedy
Extremedy
Extremedy
Extremedy
Maison Margiela
Maison Margiela

La collezione maschile, ispirata al Jazz di Miles Davis, è un notevole esercizio di stile dove, come nella tela di un grande artista, tutte le pennellate compongono un quadro armonico e ricco di senso, dove assume rilievo la texture dei coat a vestaglia con intarsi jacquard, dei cardigan in maglia doppiata di pelo, delle camicie nude look da sera intessute da impalpabili patchwork traslate in ragnatele glam, delle trame di lurex e degli chevrons gentili ed euforici che dandificano il quotidiano. Tutto bellissimo e desiderabile.

Tanta maglieria da uomo anche nella sfilata di Cividini che conferma il primato del marchio storico nel knitwear di qualità particolarmente apprezzato dai giapponesi. Piero e Miriam Cividini assemblano una collezione che rimanda agli anni’70 con un retrogusto vintage che si evince dagli accostamenti di velluti e cashmere. Il capo cult della collezione maschile, un vero compendio di tante soluzioni stilistiche in maglia pregiata, è la felpa di cashmere punto Milano con cappuccio di taffetas idrorepellente, senza contare le fodere in bouclé di alpaca e le lavorazioni di maglia tubolare di grande effetto, per reggere le fila dell’eleganza.

“Devo ammettere che Daniel Lee ha una sua visione molto precisa e dimostra in passerella di sapere ciò che vuole”, questo il commento a caldo, conciso e lapidario, di Luca Guadagnino, regista del film ‘Chiamami col tuo nome’ che ha ammirato a Milano le silhouette sottili ed efebiche delineate per Bottega Veneta dal designer press darling Daniel Lee.

L’autunno-inverno 2020 per il visionario direttore creativo del brand di Kering è assolutamente distopico, quasi espressionista, i modelli scelti per interpretare i look della passerella occhieggiano alla legnosa fisicità di Robert Mapplethorpe e di Antonio Ligabue che Elio Germano ha riportato sul grande schermo nel bel film ‘Volevo nascondermi’.

Silhouette spigolose e post industriali, molto Egon Schiele, definiscono una nuova sensibilità creativa che stempera il suo rigorismo sensuale alla Helmut Berger in un mondo di sferzante modernità che è riduttivo imbrigliare nella ormai trita categoria del minimalismo tratteggiando invece una revisione radicale della mascolinità. Cappotti rettilinei molto affilati dal timbro teutonico, mantelle di nappa leggera, trench verde sottobosco e spencer marziali si abbinano a molli pants a vita alta alla ricerca di un nuovo orizzonte stilistico che cita da un lato il brutalismo e dall’altro il plastico verticalismo di Giacometti.

Il key item di stagione è il coat sleeveless in pelle spalmata a macro intreccio mentre le calzature sono stivali gardening oppure hanno la suola rialzata come un piedestallo. Un’estetica che alla forma antepone la sostanza. E c’è tanta sostanza, quella dei sogni di un poeta, da Antonio Marras che stavolta si immerge in un mondo fiabesco che fa pensare a ‘Pinocchio’ di Garrone.

In passerella lo stilista di Alghero manda un garrulo burattinaio e tanti street artist che ibridano le galanterie dei sarti con la vocazione upcycling dei collage dal gusto street che animano i look più blasé arricchiti da un diluvio di cristalli swarovsky.

Dove l’attitudine degagé che trasuda dalle camicie used di lana a quadri rossi e neri di sapore grunge flirta con i capi formali allietati da ricami e divertissement tessili basati sul gioco inside out che disegnano un gentleman picaresco d’altri tempi, scanzonato e sognatore, amante del parka e della giacca in denim.

Missoni Uomo
Missoni Uomo
Missoni Uomo
Versace
Versace
Versace
Versace
Versace
Versace
Versace

Tutta un’altra storia quella raccontata nella sua passerella da kolossal di Philipp Plein, il fashion tycoon internazionale che si è ormai imposto nel gotha della moda grazie al suo uso spregiudicato di ricami, pellicce vere e di pellami sempre più rari in un’ode al bling rock più inverecondo.

Le giacche da caveau spesso anche in versione animalier e i blouson di pelle preziosa ricamatissimi di croci e serpenti gioiello sembrano rubati al set di un video musicale degli anni’80 e ’90 in omaggio a un’estetica plutocratica effetto Goldfinger che trova il suo mantra nella ridondanza e in un’esibizione trionfante in sintonia con un mood disco-glam nostalgico dello Studio 54.

Il culto dell’opulenza degno di un Creso 4.0 che non teme la crisi, trova riscontro nei molti bold look smaglianti di oro e argento e tempestati di borchie e cristalli pensati soprattutto per un nababbo metallaro very posh che adora luccicare. Gli si addicono chocker e sneaker ornate da catene, pantaloni spalmati, stivali alti, piumini a tutta lunghezza, abiti con frange e glitter in oro metallizzato lucido proprio come le macchine, i jet e gli elicotteri che ornano la faraonica scenografia della location della sfilata.

Il mito di Philipp Plein è un James Bond rocckettaro ibridato con Damian Hirst e i pezzi più preziosi del catwalk sono i cappotti di visone rasato interpretati dal modello e top influencer Cameron Dallas, ma anche dai musicisti Tyga e Timbaland.

Il loro profumo, lanciato in occasione della sfilata di Milano, è la nuova fragranza ‘No Limits’ il cui packaging è una carta di credito. Parlando di eccessi impossibile non citare la sfilata di Extremedy, il brand disegnato dalla stilista marocchina Madi Abaida paladina di uno streetwear sartoriale post apocalittico che ha esordito in passerella a Milano con una sfilata ruggente e sopra le righe che inneggia alla libertà creativa con un guardaroba molto audace.

Lo show si apre sulle note provocatorie di ‘Bella ciao’ mentre in passerella la designer svela un menswear grintoso che prevede t -shirt iper grafiche, giacche in pelle con inserti a contrasto e molto accessoriate in una profusione di tasche piazzate, eco-fur, inserti metallici e pantaloni baggy che amplificano uno spirito maschile irriverente e strong che privilegia il nero, il rosso, il bianco e il blu.

E ancora felpe con cappuccio e capospalla rimodellati che esprimono ribellione e forza, diffondendo messaggi forti ed evocativi anche attraverso capi ‘parlanti’ e un’incontenibile energia con uno stile che denota un forte senso di appartenenza, comune finalmente a uomini e donne nel segno forse stavolta di un’autentica parità.

®Riproduzione riservata

San Valentino: i regali beauty

Anche il mondo beauty, per la giornata più sentimentale dell’anno, sfodera il suo lato più romantico con proposte ad hoc. Tra fragranze, skincare e beauty device ecco i regali da scegliere per festeggiare questa ricorrenza speciale con i nostri partner.

GHD

Un’edizione limitata dedicata a ghd platinum+ deep scarlet, la styler con l’innovativa predictive technology che riconosce lo spessore dei capelli e la velocità dello styling. Basta una sola passata per ottenere il finish perfetto su tutti i tipi di capelli.  Oltre a un look super glamour, sarà possibile aggiungere alla styler un messaggio d’amore tramite il servizio di personalizzazione.

GLAMGLOW

Good in Bed è una crema notte al frutto della passione con acidi esfolianti delicati e acido ialuronico che rimpolpa la pelle. Grazie alla tecnologia cationica, la carica positiva della formula viene attratta dalla carica negativa della pelle, attivando la tecnologia che rende la pelle più morbida e soffice, per ritrovarla fresca, profumata e sexy anche al risveglio.

BOBBI BROWN CRUSHED OIL-INFUSED GLOSS 

Un prezioso mix di oli che regala alle labbra idratazione costante, per uno strepitoso effetto volumizzante, amplificato da una brillantezza incredibilmente glossy e supersexy.

GILLETTE SKINGUARD

La nuova tecnologia Skinguard solleva le lame delicatamente per ridurre al minimo il contatto con la pelle sensibile. Il design unico della testina, grazie alle due lame perfettamente distanziate e a bassa forza di taglio, evita di tirare e strappare il pelo, per dire basta alle irritazioni da rasatura.

COMFORT ZONE THE SHAVE ESSENTIALS KIT

Cofanetto rasatura idratante lenitivo che contiene: Skin Regimen Shaving Gel (200 ml) che facilita la rasatura e previene irritazioni da rasoio e arrossamenti. Skin Regimen Hydra Fluid (50 ml) invece idrata e calma la pelle dopo la rasatura. Ideale come dopobarba per tutti i tipi di pelle.

FRANCK BOCLET FREEDOM

Freedom è un’armonia orientale gourmand che si ispira all’atmosfera elettrizzante dei mitici eighties. Si apre con note esperidate e aromatiche di bergamotto, mandarino, basilico e cumino. Nel cuore freedom rivela un animo caraibico con note di rhum, frutto della passione, monoi e fava tonka. Il fondo orientale di vaniglia e muschio bianco dona pienezza e rotondità alla nota patchouli.

MOLINARD LES AMOUREUX DE PEYNET

Una fragranza fresca e frizzante, con note delicatamente speziate di zenzero. Una nuova eau fraîche che unisce tenerezza e romanticismo. Le note esperidate del mandarino, del pompelmo e del bergamotto si aprono su un cuore speziato e vivace per poi lasciare spazio a un’eco legnosa e muschiata.

VERSACE EROS FLAME POUR HOMME

Una fragranza persistente e avvolgente, che riesce ad essere allo stesso tempo virile. Un’ode alla passione e inno alla voluttà dei sensi.

AHAVA AGE CONTROL ALL-IN-ONE EYE CARE

Una cura specifica per il contorno occhi degli uomini progettata per combattere i segni dell’invecchiamento e della stanchezza. Con un solo gesto contrasta i principali inestetismi a cui è soggetta questa parte del viso tra cui gonfiore, occhiaie, secchezza e linee sottili.

SALVATORE FERRAGAMO UOMO SIGNATURE E SIGNORINA MISTERIOSA

Uomo signature rappresenta l’equilibrio perfetto tra mascolinità indomita ed eleganza italiana. È una nuova formulazione, più profonda e più magnetica, che muove un passo verso la temerarietà senza però tradire la sapienza artigianale e la tradizione italiana.
Signorina misteriosa riflette il lato misterioso di una ragazza elegante. È una fragranza audace che libera i segreti di una giovane donna padrona del proprio destino.

SMASHBOX ROSSETTO CREAM TO MATTE

Un rossetto a lunga durata e full coverage, che si stende facilmente e si fissa rapidamente trasformandosi in una vellutata texture matte, senza seccare le labbra. Dura ben 12 ore!

®Riproduzione riservata

E a Miami Gianni Versace creò l’uomo

C’è chi è nato per seguire la corrente e chi invece è nato per rompere gli schemi e abbattere i muri in barba al consenso della comunità.

Gianni Versace apparteneva alla seconda categoria, un sognatore geniale e intellettualmente onnivoro, interprete di una eclatante svolta nel costume, creativo poliedrico e irriverente che ha saputo liberare gli uomini dai vincoli atavici di una divisa borghese asfittica e ormai anacronistica, segnando l’avvento di un nuovo rinascimento teatrale del menswear.

Prima negli anni’80 con il ‘soft suit’, la pelle lavorata e laserata e la maglieria da temerario condottiero, poi negli anni’90 con l’estetica esuberante delle sue stampe solari e opulente e del suo minimalismo sexy e glunge, lo stilista e costumista calabrese, beniamino dei divi e delle rockstar internazionali, ha ammaliato gli uomini creando per loro l’abito di una rivoluzione caleidoscopica che affidava all’egemonia salvifica del colore e ai decori più trasgressivi e originali, spesso mutuati da un’iconografia camp e per i tempi molto evoluta, il nuovo lessico dell’eleganza virile, sempre più ‘wild at hearth’.

Era in incubazione l’identità di un uomo meno macho e più gaudente, un edonista bellissimo e spavaldo che si diverte a stregare le donne con camicie foulard stampate dai mille colori che si spalancano su muscoli turgidi e scultorei, da abbinare a pantaloni jeans couture attillati anch’essi dai colori squillanti o in morbida nappa nera sado-chic, inconfondibile cifra del mondo Versace di ieri e di oggi.

Era il 1992, l’anno delle Colombiadi, e per la collezione maschile della primavera-estate 1993 presentata in estate a Milano Collezioni Uomo con la regia di Sergio Salerni in una memorabile sfilata-kolossal, il fotografo Doug Ordway realizzò degli scatti suggestivi oggi divenuti iconici per presentare e promuovere la nuova immagine maschile bold con cui Gianni Versace, il demiurgo iconoclasta e senza regole paladino di un ‘uomo senza cravatta’, si preparava a lanciare un nuovo sasso nello stagno traendo spunto dalla sua passione per Miami, quel nuovo Eden inesplorato e popolato di creature straordinarie dove lo stilista aveva fatto costruire il suo sontuoso buen retiro nella villa fatale denominata ‘Casa Casuarina’.

Camicie e gonne sarong per lui dalle fantasie sgargianti e dalle tinte tropicali si alternavano in pedana a giubbotti e gilet molto naked da abbinare a sandali da gladiatore e foulard dalle seducenti policromie, per definire un nuovo ‘adonismo’ che affondava le radici nel superamento della cosiddetta ‘grande rinuncia’ in favore di un uomo disinibito e radicale, consapevole dell’eloquente messaggio derivante dalla sua prorompente fisicità.

A Miami a dicembre del 2019 durante la design week Art Basel Miami, la maison della medusa ha riproposto, attualizzandolo con installazioni vivaci in bilico fra moda e design curate dall’eclettica interior designer americana Sasha Bikoff nell’ambito della splendida mostra ‘South beach stories’, quel concept travolgente che per molti gentlemen un po’ azzimati suonò come uno schiaffo: un ceffone coraggioso fatto di colore e sensualità pura, nel segno di una vibrante energia latina.

Una carica rigogliosa che si può ritrovare anche negli arredi presentati dalla mostra ‘South beach stories’ di scena lo scorso dicembre nel Design District di Miami e curata dalla Bikoff che ha già collaborato con Versace per il fuorisalone del 2019.

La mostra di Art Basel Miami ha previsto anche la partecipazione dell’artista talentuoso Andy Dixon. Una esposizione memore dei fasti di una passerella che spettacolarizzava una virilità eccentrica e trionfante.

I top model di quel momento, i più belli, amati e richiesti sulla scena internazionale dei Novanta, Marcus Schenkenberg, Steven Lion, Rick Arango, James Hyde, Brian Buzzini, Gregg Avedon esibirono come opliti di una falange stilosissima, la loro spregiudicata e testosteronica bellezza plastica di muscolosi tritoni associandola a una profusione inusitata e ipervisiva di forme, tessuti, decorazioni e cromie che non aveva e non ha ancora oggi precedenti nell’immaginario collettivo.

Un prezioso volume del marzo 1993 firmato Gianni e Donatella Versace, edito da Leonardo Arte e abbellito dalle opere di Mimmo Paladino e Alighiero Boetti, dalle foto di Bruce Weber, Doug Ordway e David Vance, dallo styling suggestivo di Angelo Azzena e dalle lussureggianti illustrazioni di Thierry Perez e Manuela Brambatti, ricorda a chi quel periodo non lo ha vissuto la portata dinamitarda di quei capi, di quei corpi, di quei volti cesellati ed esaltati da mille virtuosismi coloristici e da tatuaggi campiti come pennellate ad alto tasso erotico su muscoli guizzanti.

Laddove la prestanza fisica divenne il manifesto di un vitalismo ancestrale e paganeggiante, cifra stilistica di una nuova identità maschile aperta oggi molto attuale. Nuovo appuntamento in America: la sfilata cruise coed 2021 che avrà luogo il 16 maggio 2020. Stay tuned.

®Riproduzione riservata

A Milano sfila il maschio tecno-romantico

Nell’arco di un weekend lungo in un calendario sempre più co-ed l’uomo si rilassa e divaga in un romanticismo dal retrogusto hi-tech alla ricerca di una nuova concezione dell’eleganza.

Fantasie psichedeliche alla ‘Ready Player One’ di Spielberg, spunti romantici da love story con tanto di cuori appassionati in un contesto barocco, nuove ibridazioni come il completo gessato e la blusa da dandy ma in lamé lavanda, fisici sempre più efebici alla conquista dei plutocrati sempre più giovani. Le 64 collezioni che hanno animato la kermesse di Milano Moda Uomo, con la benedizione e l’apprezzamento del presidente di CNMI Carlo Capasa, definiscono un nuovo vocabolario che occhieggia allo heritage senza trascurare un nuovo glamour per un uomo sempre più giovane, connesso e tecno-romantico che prenda una posizione nella storia che stiamo vivendo con una distopica accezione della sartoria.

Classico e anticlassico convivono e collidono come da Ermenegildo Zegna Couture dove Alessandro Sartori fa un ottimo lavoro di ricerca sulla ‘divisa’ casual affermando la sovranità di uno stile che non offre fianco a critiche. Lo stilista presenta la sua nuova evoluzione del guardaroba contemporaneo, unendo il concetto di sportswear alla cura per i dettagli e al craftsmanship del mondo Couture. L’atelier si trasforma in un laboratorio, ma conservando l’umanità e il calore artigianale e dando vita a nuove categorie: neologismi sartoriali che derivano dallo scontro armonioso di mondi opposti.

Ermenegildo Zegna Couture
Ermenegildo Zegna Couture

Classico e anticlassico coesistono anche da Miuccia Prada che a Via Fogazzaro fa sfilare una collezione che prende le distanze dagli stereotipi dell’eleganza per estrarre un’idea di stile che sia semplice, elegante e mai strana. Bei cappotti, pull con trecce, bizzarri cappelli da esquimese e fantasie che la stilista non vorrebbe definite ‘psichedeliche’ sfilano fra cubi di plastica cerata e l’atmosfera è sempre creativa e dadaista, la collezione non delude mai per quanto è attuale pur nella sua coerenza con il DNA della maison.

Prada
Prada

Versatile per essenza è l’uomo Versace che reinventa codici come il gessato da manager sdrammatizzandolo con nuovi volumi. E’ un uomo dalla forte personalità che abbina la lana e il lamé, patchwork floreali e nappa lucida come vinile, pelle stampata effetto pitone, con la borsa icon che si porta su fluidi pigiami nel segno di una sensualità ritrovata. E’ un uomo street e couture che è allergico alle regole e non rifiuta di farsi notare.

Versace
Versace

Understatement totale invece per l’uomo di Giorgio Armani che riscopre il piacere di un bel gilet, di giacche colorate di verde e turchese, di completi doppiopetto ringiovaniti e smitizzati e di cappelli estivi come la fedora.

Giorgio Armani
Giorgio Armani

E tecno-romantico è senza dubbio l’uomo di Dolce & Gabbana, principesco e regale sia nella passerella tradizionale che in quella più intima dove sfilano uomini prestanti in intimo accessoriati da una panoplia di borse e gioielli per definire il lessico del ‘Naked King’ come l’hanno chiamato i due stilisti della maison. In passerella al Metropol sfila invece tutto il campionario dell’estetica del duo: il gessato, il pizzo, i bomber ricamati, lo streetstyle, marsine e broccati e tanti messaggi d’amore e di commistione di generi per ampliare sempre di più il concetto di Dolce & Gabbana family.

Dolce&Gabbana
Dolce&Gabbana

Da segnalare il progetto Diesel Red Tag stavolta affidato alla regia creativa di Glenn Martens e l’ascesa di Palm Angels insieme allo sporty chic ispirato al tennis di Plein Sport. Echi tibetani da Wolf Totem, il brand esotico disegnato dallo stilista Colin Jiang che osa il pvc trasparente e i dettagli metallici, capi laserati e grande souplesse per una collezione interessante e multiforme.

®Riproduzione Riservata

VERSUS VERSACE SPRING SUMMER 2018

Versace svela a Londra Versus, la nuova collezione Primavera/Estate 2018 ispirata alla New York degli anni ’90. L’anima della collezione è giovane, affascinante, irriverente e, soprattutto, divertente: costumi da bagno, camicie stampate, pantaloni a zampa, gilet in maglia metallica e capi con motivo scozzese sono un must have per i giovani di oggi.

®Riproduzione Riservata

TRENDS A PORTER

Our suggestions to step into the new season with great style

Photographer| Stefania Paparelli
Stylist| Nicholas Galletti
Stylist Assistant| Alexandre Roy
Grooming| Josefin Gligic
Casting| Eleonora Laureti @simobart casting
Models| Paul Alexandre Haubtmann @ marilyn; Djavan Mandoula @ success; Sacha Celaya @ 16men; Norman Grossklaus @ success
Location| Hotel Particulier 6 rue Tiquetonne

®Riproduzione Riservata

Back in town con il blu

Ormai per tutti è giunto il tempo “dell’arrivederci” al mare, alla spiaggia e al relax per dare un nuovo “benvenuto” alla città con la sua routine e la sua frenesia.

E perché non farlo con un tocco di blu o, anche, di turchese? Il blu, una delle tre cromie primarie insieme al giallo e al rosso, era considerato nell’Antico Egitto il colore dell’introspezione e dell’infinito; ecco perché, per ricominciare alla grande, consiglio di concedervi ancora cinque minuti di vacanza e dare un’occhiata alle novità di stagione declinate nelle mille sfumature di questa nuance.

@Riproduzione Riservata

Torna in auge il grande connubio Versace Bruce Weber

Per la campagna pubblicitaria autunno-inverno 2016-17 la maison della Medusa e Bruce Weber propongono al pubblico social e a tutti i loro fan una grande fashion reunion ispirata alla vita vissuta e al mondo glamour che ruota attorno a Chicago. Si chiama infatti ‘Chicago is my beat’ il video realizzato da Bruce Weber e svelato a Milano pochi giorni fa in occasione della fashion week del menswear milanese. Il video accompagna la presentazione delle foto che chiosano le collezioni di prêt-à-porter Versace uomo e Versace donna per il prossimo inverno. Bruce Weber ha cominciato a collaborare con Gianni Versace per le sue campagne di advertising già intorno al 1983 proprio quando il suo astro e quello della maison cominciavano ad assurgere insieme ai livelli più alti del firmamento della moda per poi collaborare a stretto contatto con Donatella nel 1990. E oggi la bionda stilista musa della maison torna ad arruolare il grande maestro americano, padre dello street casting e di una poetica romantica e sensuale che dal quotidiano vira all’erotismo pop, affidandogli la lettura delle nuove collezioni del marchio di via Gesù. Protagoniste sia del video che degli scatti estemporanei e carichi di languida voluttà dedicati alla nuova anima di Versace sono le modelle Karlie Kloss, Gigi Hadid e Dilone, ritratte in momenti di vita vera che si trasfigurano poi in rappresentazioni oniriche. “Appena ho detto a Donatella di scattare a Chicago lei mi ha semplicemente risposto si, andiamoci subito!” ha dichiarato Bruce Weber. E ha aggiunto: “Donatella è sempre stata un’avventuriera. Non solo mi tratta come un principe ma anche come un membro della famiglia e il sentimento è reciproco. La cosa più importante, dopo tutti questi anni, è che ridiamo sempre quando stiamo insieme”. L’energia e il calore di una vera famiglia pervadono il cortometraggio ‘Chicago is my beat’ animato dalla presenza di persone reali estrapolate dalla vita vera della metropoli come un bodyguard, un cantante e un gruppo di ballerini che affiancano i modelli Charlie Kennedy, Trevor Signorino e Marcus Watts. Per citare Bruce Weber : “Robert Mitchum una volta mi ha detto “appena arrivi in una nuova città, fai sempre amicizia con una bionda”. Quando sono arrivato a Chicago, ho trovato quella bionda in te, Donatella. Volevo visitare questa città insieme a te, per conoscere la sua storia e sentire l’amore e l’armonia della sua musica. Chicago sta attraversando un periodo difficile e ha bisogno di un pò di incoraggiamento- come ne abbiamo bisogno tutti noi una volta ogni tanto. La gentilezza delle sue persone mi ha aiutato a creare queste fotografie e ora posso dire che “Chicago is my beat”. Il direttore creativo della maison Donatella Versace ha così commentato il rinnovamento di questa speciale iniziativa di sodalizio creativo con il grande fotografo: “Bruce Weber è il vero maestro dei nostri tempi. La sua fotografia è profondamente personale e ricca, una riflessione sul mondo come lui lo vede. È stato un piacere entrare ancora una volta in quel mondo per questa campagna Versace. Con questa campagna Bruce mi riconsegna una parte della mia storia”. Le immagini della nuova campagna sono distribuite sia offline che online, tramite i social media e i canali ufficiali di Versace. La campagna sarà accompagnata da una serie di video diretti dal grande Bruce Weber.

it.versace.com

www.bruceweber.com

@Riproduzione Riservata