Henry Lloyd-Hughes Genio british per un inedito Sherlock Holmes

Interview: Rosamaria Coniglio
Photographer  Joseph Sinclair
Stylist         Manny Lago
Grooming    Shamirah Sairally

Fascino e savoir-faire britannico, dotato di grande talento, non solo davanti alla macchina da presa, ma anche sul capo di cricket, a cui dedica parte del suo tempo libero da più di 10 anni. Ha interpretato così bene ruoli drasticamente lontani, al punto che non abbiamo ancora la certezza di quale sia il personaggio che più gli si addice. E forse non lo ha ancora deciso neanche lui, perché quando si parla del suo talento, preferisce non concentrare troppo l’attenzione su stesso. Sarà questa elegante modestia che lo rende così speciale?

Il nostro paese l’ha già apprezzato per la sua interpretazione di Alfred Lyttelton nella serie Netflix “The English game”, ambientata nel tempo in cui il calcio è ai suoi esordi e, tra giochi di potere e colpi bassi, iniziano ad affermarsi i primi giocatori professionisti, non senza polemiche, accese più da interessi di classe che da questioni morali. E se vi consigliamo di non lasciarvi scappare l’occasione di vederlo nei panni di un ricco uomo d’affari che antepone i propri interessi personali davanti a un’apparente solida amicizia e a una moralità utile alla conservazione del potere e di uno status sociale, è la sua interpretazione di Sherlock Holmes la vera notizia. Nella nuovissima serie “The Irregulars” in uscita oggi su Netflix, scoprirete una versione irriverente, brillante e del tutto lontana da tutto quello che avete visto fino ad ora sul detective più famoso al mondo, descritto dalla penna di Tom Bidwell.

Una versione distopica della Londra di Sherlock in cui certezze e valori vengono sostituiti da orribili crimini ed eventi soprannaturali, tocca i nervi scoperti di una società come la nostra, completamente stravolta dalle condizioni dettate da una pandemia che ha investito ogni settore e che da più di un anno ci ha costretti a vivere una nuova realtà.

Protagonisti e vittime allo stesso tempo, di una decadente Londra vittoriana, sono degli adolescenti in difficoltà che vengono manipolati per risolvere i crimini per il sinistro Dottor Watson e il suo misterioso socio in affari.  Bisognerà attendere qualche puntata per scoprire cosa è accaduto a Sherlock Holmes in tutti questi anni. E qui si nasconde la grandezza di questo personaggio che ci svela di sé quello che non abbiamo mai saputo: il prima e il dopo.

Scopriamo il giovane Sherlock brillante e intraprendente, guidato dall’impulso energico della giovinezza e da un’autostima incalcolabile che sarà la sua fortuna, ma probabilmente anche la sua più grande debolezza. E la sua maturità, un uomo svuotato dal suo ego, che ha visto crollare i suoi punti di forza, logorato dal senso di colpa? Dal dolore? lo scoprirete insieme a tutti quegli aspetti di un inedito Sherlock che Henry Lloyd-Hughes riuscirà a trasmettervi nella sua straordinaria interpretazione.

Una chiave psicologica inaspettata, svelata a piccole dosi.
Tracce di elementi personali legati al suo personaggio, attraverso il dono dell’attesa, rendono un atto immorale o un gesto romantico portato all’estremo, una rivelazione che il suo volto non lascia trapelare neanche pochi minuti prima.
E quando gli abbiamo chiesto quanto sia potuto risultare difficile mettere in mostra due lati diversi di una personalità così complessa, dal metodico, spiritoso e sicuro di sé, all’altro distrutto dal dolore e privo di ogni motivazione, la sua risposta ha completamente sorvolato sulla propria interpretazione, spendendo tutte le sue parole sui grandi meriti del costume designer e della makeup artist. Un vero gentleman.
 “Volevamo davvero spingere entrambe le versioni il più lontano possibile. Raccontare il più possibile la storia di chi è assente da 15 anni. Attraverso la fisicità e il look, con la premio Oscar Lucy Sibbick e i costumi di Edward K. Gibbon, è stato un esperimento emozionante, vedere fino a che punto potevamo spingerci pur assicurandoci che sembrasse lo stesso personaggio”.

Credo che il suo fascino risieda nella profondità con cui riesce a entrare in connessione con i suoi personaggi. È lui stesso, infatti, a confermarci che l’aspetto del personaggio di Sherlock che lo ha attratto maggiormente è “La sua vulnerabilità, e il suo ego perforato e rotto”.

Uno scambio intimo e profondo, quello tra Henry e i suoi personaggi. Se la sua grande capacità introspettiva riesce a darci una versione unica del suoi detective, da quello che ci racconta, ogni personaggio entra nel suo universo in modo un po’ speciale. “Dipende sempre da dove ti trova nella tua vita. Incontri un determinato personaggio a una certa età e porti nella tua vita tutto ciò che hai vissuto in quel ruolo. Al momento sto pensando veramente con affetto al mio tempo speso dentro al personaggio di Sherlock, da questo scaturisce qualcosa di molto personale. Ma sono sicuro che quando mi metterò in qualcos’altro, lo amerò allo stesso modo o anche di più”.

Ci sono stati dei momenti divertenti durante le riprese che vuoi raccontarci?
Si! Abbiamo bruciato alcuni dei costumi originali per realizzare i costumi più vecchi di Sherlock. Durante le riprese, la lana bruciata puzzava così tanto che tutti gli altri attori hanno iniziato a lamentarsi. Inoltre, ogni volta che mi mettevo le mani in tasca, si alzavano nuvole di fuliggine, e lasciavo impronte di mani sporche ovunque!

In The  English Game sei uno dei migliori giocatori di calcio di quel periodo. Ma sappiamo che hai una grande passione per il cricket e un marchio con una storia di due generazioni, ispirato proprio a questo sport: N.E. Blake & Co Ti piace dirmelo?
Sicuro. È un grande onore per me continuare la tradizione di famiglia. “Paddy”Padwick era il mio bisnonno e uno sportivo estremamente dotato. Ha trasformato la sua passione in un business con “N.E.Blake  & Co.“, e ho rilanciato il business cercando di riportare un classico look sportivo storico, incentrato principalmente sul cricket. A volte è estenuante gestire un’attività oltre a fare televisione, ma onestamente sono così appassionato di stile e abbigliamento sportivo classico, che non riesco a farne a meno”.

Quanto è stata importante l’attività sportiva per la tua vita?
“Moltissimo, gioco per un club di cricket da 10 anni, il Bloody Lads Cricket Club. Con il Corona Virus, purtroppo, la stagione l’anno scorso è stata ridotta. Non vediamo l’ora di ritornare a giocare regolarmente”.

Considerando che da questo momento non intendiamo più perderti di vista, puoi dirci quali sono i tuoi piani per il futuro sul grande schermo?
“Siamo tutti in attesa di conoscere il futuro di The Irregulars, quindi questa potrebbe essere la mia prossima avventura!”

Hai mai desiderato interpretare un ruolo in particolare? Qualcuno che pensi rifletta la tua personalità o qualcun’altro così distante, da sentirti molto attratto da lui?
Mi piacerebbe fare un musical, o qualcosa di veramente eccentrico come i film di Wes Anderson. Ho adorato il Grand Budapest Hotel così tanto e da sentirmi perfettamente inserito nel suo mondo surreale. Seguito da James Bond, naturalmente.

MIT Parade: occhiali e design, nuovi masterpiece da collezione

Tra le nuove frontiere del lusso c’è l’esigenza di andare al di là dei puri canoni della bellezza, spinti dal desiderio di qualcosa che ci distingua, che ci renda nuovi. Non parliamo solo di stile, ma di elementi che custodiscono una storia più profonda, per concept, materia e luce, da avere un impatto di vera forza e positività sul nostro stato d’animo.

Su questi elementi, si basa lo studio di due fratelli di origini siciliane che hanno fatto della loro ricerca nel campo visivo una vera e propria missione, portando l’energia del sole della loro isola in ogni loro creazione del brand Siens Eye Code. Una vera e propria rivoluzione quella effettuata da Stefano e Roberto Russo, visionari ed eclettici che hanno sovvertito i codici estetici, permeando questi oggetti e chi li indossa, di un carattere magnetico.

Ma in cosa consiste concretamente questa rivoluzione? Nello stabilire un bilanciamento tra l’essere umano e il mondo circostante con la sua energia, attraverso lo studio dei sensi che vengono influenzati, o meglio, resi più forti, più autentici, anche con l’uso di un paio di occhiali fatto di materiali inconsueti, alta tecnologia, arte e artigianato, il tutto funzionale ad ottenere un rapporto esclusivo con l’occhio e quindi la mente con tutte le sue innumerevoli percezioni.

Sono creature di luce, in tutta la loro gamma cromatica, gli elementi della collezione “Here And Now”, attraversando i colori primari dello spettro, fino a raggiungere gli ultravioletti. Il colore viola diviene così inteso come un codice di apertura e connessione tra il fisico e il metafisico, tra il mondo interiore e quello esteriore di chi lo indossa, creando uno stato di balance e armonia.

Here And Now di Siens Eye Code

La perfezione dell’asimmetria è l’elemento che conquista la nostra attenzione, negli occhiali di Emanuele Pugnale. Solo 10 grammi di puro talento creativo, con frontale in acciaio spennellato a mano e naselli sono in titanio e materiale aerospaziale.

Sulla massima copertura punta la mascherina rimeless di Diesel Eyewear, compatta ed elegante, la mascherina in iniettato come le aste in cui è presente il logo. Anima in metallo, design dal fascino rock ma con dettagli per nulla scontati, animati dai codici del design industriale che li proietta verso un nuovo futurismo.

Quando sei un’icona del mondo dell’orologeria come Omega, un logo sul più accattivante degli occhiali non è abbastanza. La precisione è nel Dna dei segnatempo ed esige una cura dei dettagli, tali da rendere quel pezzo riconoscibile fra mille. La ghiera degli orologi accompagna il profilo di questo straordinario esemplare, trasferendo tutta l’anima del brand nella struttura elegante e contemporanea in metallo e iniettato.

Sono passati più di 30 anni da quando il professor Ferdinand Alexander Porsche creò il suo P’8478: il primo occhiale da sole al mondo con lenti intercambiabili. Oggi il suo P’8928, finemente ridisegnato da un nuovo shape, presenta delle lenti performanti, per affrontare ogni condizione di luce. Una simbiosi eccellente tra design e funzionalità, un’attitude sempre fedele al mondo Porsche Design.

Due opposti per i modelli da vista: dalla leggerezza impalpabile di Silhouette con le sue lenti senza montatura, ormai un segno di riconoscimento per il brand, consacrato a questo look che non cede al tempo. Alla montatura spessa, ipercontemporanea di Kime optical, un’imposizione di personalità, severa e sofisticata.

La moda sostiene la battaglia contro il Corona Virus

L’industria della moda continua a scendere in campo per fronteggiare la pandemia in corso dando concreto aiuto a strutture ospedaliere, personale medico-infermieristico e a tutti coloro che sono oggi impegnati in prima linea nella battaglia contro il Covid-19.

Nonostante i primi segnali positivi ci abbiano fatto tirare un piccolo sospiro di sollievo, non è ancora il momento di abbassare la guardia e cantar vittoria ma capire come uniti si possa riuscire a vedere la luce in fondo al tunnel. 

Ecco alcune delle iniziative dei grandi della moda (e non solo), simboli di trasparente umanità.

La Camera Nazionale della Moda, grazie al contribuito dei suoi associati, dona 3milioni di euro dando vita al progetto solidale “Italia, we are with you”, aperto a tutte le associazioni di settore e brand. Tramite il Commissario straordinario per l’emergenza e la Protezione Civile verranno donate mascherine chirurgiche, reagenti e indumenti protettivi per tutti gli ospedali che ne avranno necessità a partire da quello creato nell’ex Fiera Milano, aperto recentemente, ed al quale anche Moncler ha contribuito con 10 milioni. “Milano è una città che ha regalato a tutti noi un presente straordinario. Non possiamo e non vogliamo abbandonarla” — queste le parole di Remo Ruffini, Ceo a Ad del Gruppo.

La famiglia Zegna, da sempre vicina a tematiche filantropiche e alla sostenibilità, dona insieme al suo top management 3 milioni di euro alla Protezione Civile Italiana a favore di medici, ricercatori, infermieri, volontari e tutti coloro che stanno lavorando incessantemente per sconfiggere il virus. Non solo, parte delle linee produttive degli impianti del brand, tra Italia e Svizzera, sono state adibite per la produzione di mascherine mediche. Stessa cifra anche per la famiglia Benetton, destinata a quattro ospedali italiani.

We are all in this together”. Con questo chiaro messaggio Gucci, dopo aver accolto l’appello della  Regione Toscana per la produzione di oltre 1 milione di mascherine e camici, chiama all’azione tutta la sua community digitale per intervenire con donazioni a favore del Dipartimento della Protezione Civile, in collaborazione con Intesa San Paolo, ed al fondo solidale a supporto dell’OMS. Il marchio dona, inoltre, un milione di euro per ciascuna delle campagne di crowdfunding.

Giorgio Armani, uno dei primi a muoversi in campo per fronteggiare il virus, continua con le sue donazioni raggiungendo un totale di 2 milioni di euro e sostenendo anche l’ospedale di Bergamo, quello di Piacenza e quello Versilia. In più converte tutti i suoi stabilimenti produttivi italiani nella produzione di camici monouso destinati agli operatori sanitari. 

Sostengo all’ospedale Columbus Covid 2, nuova area all’interno del Policlinico Gemelli di Roma, da parte di Valentino Gravani e Giancarlo Giammetti con la donazione di 1 milione di euro attraverso la loro Fondazione. 

La tutela dei dipendenti

L’incombere del Covid-19 ha scosso gli equilibri interni di tutte le aziende con conseguenti difficoltà, paure e incertezze che toccano da vicino tutti i dipendenti. Chanel, dopo la Francia, decide di non ricorrere alla cassa integrazione per i suoi dipendenti Italiani (circa 1100) affinchè non gravi sui conti pubblici, garantendo loro il 100% del salario. Non solo, la filiale italiana della maison ha destinato 1.3 milioni di euro alla lotta contro il virus.

Donazioni sugli acquisti. Questo il contributo del Gruppo Aeffe. All’interno degli store online di Alberta Ferretti, Moschino e Philosophy di Lorenzo Serafini verrà donato il 15% di ogni transazione  effettuata all’Istituto Clinico Humanitas di Milano e all’AUSL RomagnaDiesel contribuisce allo stesso modo e lancia l’hashtag #Braveactionsforabetterworld.

Il sostegno della moda sul versante internazionale 

Ralph Lauren porta il suo contributo con 10 milioni di dollari per le categorie più deboli e vulnerabili. In più, parte della somma supporterà la raccolta aperta dal Cfda, il Council of Fashion Desingers of America, producendo mascherine e camici.  Anche Mayhoola, il gruppo di cui fanno parte Valentino, Balmain e Pal Zileri, supporta la Spagna nella gestione dell’emergenza sanitaria destinando 1 milione di euro all’ampliamento dell’Hospital Covid-19, struttura costruita in tempi record all’interno della fiera di Madrid. Lvmh donerà 10 milioni di mascherine alla Francia, per un valore di oltre 5 milioni di euro e alcune delle sue fabbriche cosmetiche stanno già producendo gel igienizzanti idoralcolici.

Ristabilire nuove priorità nel quotidiano e contribuire, ognuno a modo proprio, con la consapevolezza che gli sforzi e l’impegno di oggi possano farci ripartire al più presto, con più grinta e forza di prima. E’ questo ciò che possiamo e dobbiamo fare. 

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Occhiali da vista: le preview per la prossima primavera

Nero, marrone e tartarugato sono i motivi che più si avvicendano sulle proposte eyewear di stagione, perfette per chi desidera avere un look formale e rigoroso, semplice ma anche attuale. Abbiamo sbirciato tra le proposte della prossima stagione, nella gallery i nostri preferiti.

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I “jeans look” da avere adesso

Il jeans non conosce stagione, per questo anche in autunno un look con capi in denim è un must have che non può mancare nei nostri armadi. Ecco una selezione tutta a tema con le ultime novità del momento.

DIESEL

I capi della limited edition Red Tag x Readymade sono una giacca con colletto western, una borsa da viaggio e un cappellino da baseball, ricavati da avanzi di denim. Il tessuto vintage è stato rilavorato e riprodotto in pezzi interamente nuovi.

LEVI’S

Giacca denim chiara Trucker Jacket Levi’s, Red Tab WaterLess® e giacca Denim scura Sherpa Trucker Jacket Levi’s, Red Tab WaterLess®.

ROY ROGER’S

Il Cult Edge Pasadena è un denim stretch che presenta il tipico colore del puro indaco anni 80 con un tono molto scuro ma declinibabile in toni più chiari. La vesitibilità è regolare.

La Jacket Norway è una giacca di manifattura italiana in denim con lavaggio scuro, colletto in shearling e chiusura sul fronte con bottoni logati.

DSQUARED2

Jeans effetto delavè con logo e denim Jumpsuit con logo.

ACNE STUDIOS

Pantaloni cargo in denim lavaggio effetto marmo, con toppe stampate e applicate su tasca laterale e posteriore, e coulisse alla caviglia.

BOGGI MILANO

Il pantalone è in denim stretch, lavaggio scuro, dalla vestibilità slim con chiusura a zip e bottone e con tasche frontali diagonali. La camicia è in denim western dalla vestibilità slim fit con collo chiuso, polso singolo e con dettaglio doppie tasche frontali.

SANDRO

Jeans slim fit slavati con lavorazioni effetto strappato.

TEETOPIA

Il giubbino in jeans con scritte e patch fa parte della capsule collection “Ghiaccio” realizzata in collaborazione con la cantautrice romana Machella.

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FASHION BRANDS IN THE FOOTBALL WORLD: a matter of style and identity

Questione di stile, in campo e fuori.
Le grandi squadre di calcio hanno intrapreso da anni un percorso chiaro, che mette al centro l’immagine come strumento di definizione della propria identità. Così, le differenze che si percepiscono in campo tra le grandi squadre europee si riflettono anche nel loro vestiario ufficiale, curato dai più noti stilisti del fashion system.

La Juventus ha confermato l’unione con Trussardi, nel segno dell’eccellenza italiana, in campo come nella sartoria: divisa formale caratterizzata dall’eleganza rilassata tipica del brand, composta da un completo gessato blu scuro con giacca, cardigan in cashmere e seta molto caldo e idrorepellente.

Anche il Milan sceglie il made in Italy: per il secondo anno i rossoneri vestiranno Diesel, coronando il sogno di Renzo Rosso, fondatore del brand, «I nostri percorsi sono sostanzialmente simili: siamo due grandi player italiani, iconici, affini nello spirito e con una risonanza globale». Dopo la divisa total black proposta nella scorsa stagione, quest’anno Bonucci e compagni indossano un’uniforme ispirata da Herbert Kilpin e dal suo celebre “rosso come il fuoco”. Pattern del tutto nuovo, simile a un camouflage: il CAMO-FIRE, elegante, ma al tempo stesso informale e rock.

La storia dell’Inter, votata all’apertura internazionale, si riflette nella scelta di Brooks Brothers, storica label newyorkese, che veste Icardi e compagni anche in questa stagione. Un abito fedele allo stile del brand, creatore di diversi capi diventati iconici, come la camicia Oxford bianca button-down, che completa l’abito in tessuto birdseye, con giacca monopetto tre bottoni e che presenta una particolare coccarda sul revers. Outfit definito dalla cravatta blu navy in pura seta, con logo dell’Inter ton sur ton all’interno.

Uno dei marchi più presenti nel panorama calcistico è Hugo Boss, da questa stagione partner anche della Roma. Un feeling nato nel nome di carisma e dinamismo, che si traduce nel guardaroba di De Rossi e compagni: spicca il completo blu tre pezzi, abbinato con camicia e cravatta della linea “Create Your Look”. L’attenzione allo stile coinvolge anche i grandi club europei: la migliore lana italiana di Hugo Boss è protagonista anche del completo stagionale del Bayern Monaco, mentre Commune de Paris ha creato una linea per i tifosi del Paris Saint Germain, rivisitando i classici della sua collezione con i colori della squadra.

È questione, in campo e fuori, di classe, identità e stile.

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DA DEISEL il fake è vero più del vero

Se davvero l’imitazione è la più sincera forma di lusinga, l’esperimento messo in atto da DIESEL può definirsi un episodio di auto-adulazione. Canal Street, la via newyorkese simbolo della moda contraffatta, ha assistito nei scorsi giorni, proprio durante la Fashion Week della Grande Mela, alla nascita di un negozio dall’aspetto fasullo, chiamato DEISEL.
Una sorta di esperimento parodistico del marchio stesso, ripreso interamente da un video posizionato all’interno del negozio, che vuole evidenziare, così, la mania globale del volersi accaparrare capi high level a prezzi scontatissimi. Per il brand DEISEL…pardon, DIESEL, è arrivato il momento di celebrare quelli che «fanno grandi acquisti con soli venti dollari in tasca, alla ricerca di un risultato fo**utamente meraviglioso», per dirla alla Macklemore. Un messaggio controcorrente, che incoraggia i consumatori ad allontanarsi dall’oggetto brandizzato che tutti desiderano, e incoraggia a vestirsi come si vuole.
Lo store al numero 419 Broadway, all’angolo con Canal Street, resterà aperto fino al 12 febbraio. Nel caso in cui lo shop oltreoceano sia troppo difficile da raggiungere con così poco preavviso, potete cercare su internet qualcuno che abbia acquistato da DEISEL a pochi soldi ed ora voglia rivendere alcuni dei rari pezzi della limited edition di DIESEL. Altrimenti potete tentare la fortuna sul sito diesel.com, che dal 13 febbraio metterà in vendita l’edizione (molto) limitata della sua fake collection.

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DIESEL ON, IL PRIMO SMARTWATCH TOUCHSCREEN FIRMATO DIESEL

Diesel On ha lanciato nei giorni scorsi il nuovo smartwatch touchscreen firmato Diesel e l’app per smartwatch T-ON-I, con un evento nel Diesel store di San Babila, a cui hanno partecipato oltre 350 persone tra cui Andrea Rosso, Direttore Creativo Licenze Diesel, i rapper Marracash e Gue Pequeno, lo chef Simone Rugiati, il conduttore Federico Russo e molti influencer da tutta Europa. All’interno dello store un enorme smartwatch touchscreen con cui interagire per sperimentare esclusivi effetti speciali, tra cui le condizioni meteo e le notifiche del calendario. Lo smartwatch touchscreen Diesel On è disponibile in cinque modelli full-screen, ognuno compatibile sia con telefoni iOS® che Android™ mentre l’app T-ON-I, lanciata all’inizio di questa settimana, è l’acronimo di Time – Organizing – Notification – Intelligence, e funge da assistente per chiunque indossi l’orologio, comunicando in pieno stile Diesel.

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Diesel e Street Fighter V si fanno guerrieri

Per celebrare il 30esimo anniversario del video gioco Street Fighter, ora Street Fighter V, Diesel e Street Fighter lanciano una limited edition di sneakers maschili, appositamente studiate per i guerrieri d’oggi, urbani e telematici. Cinque sono i modelli, ognuno dedicato a un protagonista della saga, Ryu, Chun Li, Nash, M.Bison, Birdie, con elementi e dettagli esclusivi.

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Gli accessori indispensabili per il rientro

Non c’è granché da dire, il ritorno alla scrivania è difficile per tutti. Il suono fastidioso della sveglia è tornato a tormentare chiunque. Le ferie sono terminate. Ed ecco che torna la routine, allora perché non movimentarla facendosi un piccolo regalo? Un nuovo profumo firmato Issey Miyake, per esempio, vi accompagnerà nella prossima stagione, così come una nuova cartella da ufficio firmata Santoni. Anche un nuovo paio di occhiali può servire per dare un twist al look monotono di tutti i giorni, come quelli Dolce&Gabbana o una bella cravatta, Berluti le propone classiche, ma anche in maglia. Perché non darsi un tono e cambiare anche l’accessorio d’ufficio per eccellenza, la penna, che potrebbe diventare anche un portafortuna oltre che uno strumento utile ed efficace? Noi consigliamo l’eleganza e la qualità firmata Montblanc. Diesel lancia, invece, un orologio dalle mille funzioni e dal design pulito, perfetto per la città e le gite fuori porta, così come lo zainetto Puro che, proposto in nero o colorato, arricchisce il suo design con qualcosa di cui ormai non possiamo fare a meno: il carica batterie. Portachiavi con messaggi di speranza “HOPE” firmato Fendi o musicale da appendere allo zaino di Jamo? Qualsiasi sia la vostra scelta, l’allegria è assicurata. Purtroppo, con il ritorno in città ritorna anche la stagione del vento e della pioggia, noi vi consigliamo di arrivarci preparati, date un’occhiata alla giacca con dettagli a contrasto Cividini, per un autunno tra comfort e tendenza.

denim, denim e ancora denim

jeans sono un vero e proprio passe-partout. Unisex, comodi, resistenti, ma anche molto cool. Certo, dipende da come li si indossa, anche se non esiste un vero e proprio codice di comportamento, dovrete un po’ affidarvi al vostro gusto e alla vostra sensibilità, però una cosa è certa, questa primavera non siate timidi, il denim, soprattutto se in total look, sarà la soluzione per molte occasioni. Dalle diverse tonalità, lavaggi e modelli, stampato, ricamato o sfilacciato, lo abbiamo visto protagonista sulle passerelle di tutto il mondo, da Armani, a Valentino ad Andrea Pompilio, fino a Burberry, Berluti e Cerruti 1881, senza dimenticare Lee, Siviglia, Diesel e Levi’s®.
Un gioco a incastri nelle nuance del blu del quale, tra giubbotti, camicie e accessori, non ci stancheremmo davvero mai.
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Bomber Mania

Ha collaborato Orsola Amadeo

Chi pensa che questo capo d’abbigliamento sia solo adatto ad un pubblico under 25 si dovrà ricredere! Sarà perché, seppur la moda da sempre sembra ossessionata dall’età, più passa il tempo più si va in una direzione in cui gli anta sono in nuovi trenta e così via. E spesso il guardaroba di un adolescente è entrato in quello del proprio genitore, o del fratello maggiore. E noi siamo a favore delle contaminazioni, di stile e non. Per cui ci piace segnalarvi il bomber come capospalla trasversale, adatto anche ai più eleganti.
Iniziamo questo nostro viaggio alla scoperta dei modelli più cool, con il ricordare che il bomber è un capo perfetto per questi primi freddi e per chi ama comunque la vita all’aria aperta.
In tal senso consigliatissimo il modello della collezione Stadium di Le coq sportif, brand che guarda verso il futuro, ispirandosi al proprio passato, e a noi i classici reinterpretati piacciono tanto. La capsule dedicata, come dice il nome stesso, allo Stadio conta anche un bomber verde militare che a noi è piaciuto molto. E non diteci che anche a voi non ricorda gli anni del liceo (o delle elementari) quando primi in classifica erano i Duran Duran!

Meno sportivo e senza la banda elastica in vita, ma chiaramente ispirato ai varsity americani è quello di Ferragamo con le maniche a contrasto in raso. Ammettiamolo, ricorderà i college americani, ma la scelta dei materiali e i colori autunnali, lo rendono un capo elegante. Perché non metterlo sopra al completo per andare in ufficio?

Come dicevamo ci piacciono molto le nuove interpretazioni dei grandi classici, per cui il bomber blu di Esemplare fa davvero per noi. In questo caso l’imbottitura è evidente sul front del capo, quasi una puffy jacket, ma chiaramente da città e non da dopo sci.

Decisamente sporty quello di Superdry In tessuto di nylon imbottito e resistente al freddo, si declina in diversi modelli e colori. Ci piace con l’elastico in vita, dettagli colorati a contrasto, chiusura a zip e cappuccio. Ma c’è anche il modello più sofisticato con inserti in ecopelliccia per fodera interna e colletto.

Rimane fedele all’estetica e al dna del marchio il bomber di Diesel. I dettagli embroidery effetto tattoo, ne rimarcano l’animo rock e street e lo rendono perfetto per i più anticonformisti.

E quando si parla di tatuaggi non si può non citare la collaborazione fra Scott Campbell, noto tattoo artist americano, originario della Louisiana, ma che ora risiede a Brooklyn, e Berluti, per cui Cambpell ha realizzato cinque design originali raffiguranti animali applicati successivamente ad abiti, scarpe ed accessori. Semplici linee che ricordano rune e cuciture che si irradiano formando delle eliche e serpeggiano diventando spirali. E sul back del bomber lo trasformano in un must-have assoluto per la f/w 2016.

Ricorda la cultura punk il modello total black di Cheap Monday. Piacerà ai più giovani, che lo indosseranno con denim stra-vissuti, e agli anticonformisti, che si divertiranno a metterlo con un jeans più basico, magari in blu scuro, a contrasto.

Parlando di reinterpretazioni ci piace molto anche il modello di Burberry, dove sono le righe ad essere in evidenza. E visto che questo tipo di grafica è un trend già da alcune stagioni, e lo sarà anche per le prossime, consigliatissimo a chi cerca un capo sbarazzino, ma non troppo casual.

Ce n’è davvero per tutti i gusti. Per cui questo sarà davvero un autunno in bomber!

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Diesel BAD – la nuova fragranza maschile firmata Diesel

Giovedi 23 giugno 2016, si è tenuta a Parigi una festa per il lancio internazionale di Diesel BAD, la nuova fragranza maschile firmata Diesel, brand pioniere nel mondo del denim e abbigliamento casual. La serata è stata accompagnata da una performance di Tinashe e dj set di Sorriso Kiddy, che hanno perfettamente incorniciato il lancio della nuovo profumo. Creato da Anne Flipo e Carlos Benaim di IFF, Diesel BAD ha un aroma legnoso, coinvolgente ma anche fresco. Destinato ad un uomo cool, “cattivo”, Diesel BAD è un magnete, è vestito di pelle nera e attira qualsiasi cosa e chiunque gli capita attorno, ma si può guardare e non toccare. Una fragranza disarmante, innovativa e provocatoria che rispecchia a pieno il DNA dell’azienda che l’ha creato.