Home design: le tendenze 2023, tra informalità e colpi di genio

Gli ambienti di casa non sono mai stati così fortemente connessi al design. Gli spazi sono sempre più interconnessi alle esigenze di ogni suo abitante: le forme dei divani, ad esempio, riscoprono il piacere dell’essenzialità anni Cinquanta, gli specchi gusto dell’estro.
Il 2023, nel complesso, recupera linee pure che si animano di toni esplosivi: dettagli che faranno dell’intimo spazio domestico un museo privato.

Il nuovo divano firmato Carl Hansen & Søn

L’asimmetria è la chiave estetica scelta da Carl Hansen & Søn per il divano Sideways, disegnato da Rikke Frost. La designer svedese (classe 1973) combina l’heritage tradizionale del marchio e il design di marcata ispirazione industriale ai materiali più svariati, forgiando nei suoi progetti forme iconiche.
Considerato “il prossimo classico della Danimarca”, il sofà dell’azienda scandinava concilia una rigorosa forma estetica alla morbidezza delle sue sedute. L’enfasi, per Sideways, è sulla funzione e l’estetica: è realizzato con un mix di legno di noce e quercia e presenta l’iconico dettaglio in corda di carta intrecciata, che valorizza le differenti texture di stoffa proposte.

Home design 2023
Sideways, Carl Hansen & Søn (ph. dal sito ufficiale del brand)

Lo specchio di design Profilo

È un cavallo al trotto lo specchio di design firmato dal designer Andrew Vianello, fondatore del marchio Profilo. “Frenare mai, correre sempre!”, motto del creativo, diventa così un esclusivo elemento d’arredo, con un cavallo realizzato con intrecci di fili metallici che disegnano l’intera superficie riflettente. La specchiera senza cornice racconta, inoltre, la capacità comunicativa del brand, che muta a seconda della commissione.
Lo specchio “Frenare mai, correre sempre!”, infatti, mette in scena una metamorfosi estetica grazie alla possibilità di montare un qualsiasi Profilo sulla superficie riflettente.

Il nuovo specchio Profilo

Il tavolo modulabile di Manufacture

Si ispira ai cairn, torri e luoghi di sepoltura eretti già nella Preistoria con pietre a incastro, il tavolo modulabile Gem, firmato La Manufacture. Le pietre impilate a secco, qui, si traducono in un tavolo composto da base con elementi arrotondati che ricordano, appunto, sassi levigati dal vento.
A idearlo è il designer Sebastian Herkner, che immagina varie “pietre”, dalle dimensioni e colori differenti, come base di un piano d’appoggio rotondo, particolarmente adatto per essere utilizzato come coffee table.

Home design coffee table
Gem, La Manufacture (ph. courtesy of La Manufacture)

Luna, la lampada del brand tedesco Occhio

Il rigore estetico è la massima espressione di Luna, lampada a sospensione della label tedesca Occhio. Fondato nel 1999 dal pluripremiato lighting designer Axel Meise, il marchio propone una lampada che ricorda il satellite della Terra.
Punto di forza dell’oggetto è Fireball, una fonte luminosa brevettata giustappunto dal brand, che si configura come una piccola sfera di vetro satinato che non abbaglia, al contrario, emette una luce morbida, capace di ricreare un effetto magico. La luce che si indirizza verso l’alto, infine, illumina la luna, regalando un tocco di estro all’insieme.

Home design lampada
Luna, Occhio

Nell’immagine in apertura, la nuova lampada Luna del marchio tedesco Occhio

Entre Amis, essenzialità pura per l’AI 2023-24

A Pitti Uomo 103, kermesse appena conclusasi in quel di Firenze, e poi durante la MFW Men’s, Entre Amis ha presentato la sua collezione uomo autunno/inverno 2023-24, che strizza l’occhio all’essenzialità; linee pure, nette, che definiscono una nuova serie di capi destinati a diventare evergreen del menswear.

Fondato a Napoli nel 2004, da quasi vent’anni il marchio porta avanti la migliore tradizione sartoriale italiana, trovando spazio in mercati internazionali come Giappone, Finlandia, Portogallo, Spagna, Corea del Sud e Svizzera. Diretto, dalla scorsa stagione, dal designer Ivan Tafuro, la nuova proposta Entre Amis, arricchita per l’occasione con nuove categorie (che affiancano il must assoluto del brand, il pantalone), è realizzata seguendo i principi più rigorosi dell’artigianalità.

Entre Amis autunno inverno 2023
Velluto millerighe per il nuovo completo del brand

Il marchio, infatti, adotta le tecniche più antiche della sartoria nostrana, perché il filo conduttore è sempre il tailoring. Ad esso si aggiungono, poi, la ricerca dei tessuti, la cura artigianale, l’attenzione meticolosa ai dettagli.
Tafuro firma una collezione che unisce vintage, sportswear e contemporary. Un esercizio non semplice che permette, però, di abbracciare un più ampio target di clienti.

La novità principale, in questo senso, è rappresentata dalla rivisitazione del completo maschile, che si ispira a uno stile più “workwear”, dall’appeal vintage, tipico delle vecchie uniformi. Per il direttore creativo della griffe, l’obiettivo è quello di “esprimere un’identità attraverso la moda“.

Entre Amis brand
Outfit Entre Amis dalla linea comoda, over

Un nuovo concetto di abito per Entre Amis

Nasce, così, un nuovo concetto di abito, composto da overshirt e pantalone, quest’ultimo realizzato in tre modelli, nelle versioni wide e carrot fit con pinces. La collezione è studiata per essere indossata sia in versione coordinata, sia lasciando al cliente la possibilità di costruire un layering personale.

Anche la proposta dei tessuti incarna l’evoluzione estetica di Entre Amis, combinando codici del passato a soluzioni contemporanee. Si passa perciò dal velluto 500 righe, con uno speciale trattamento di tintura dripping in pezza, al denim black con una stampa camouflage embossed, dall’aspetto jacquard. Tra le novità, per quanto riguarda i materiali, un filato armaturato con stampa flock e una resca tinto filo, che richiama le peculiarità dei capi su misura, dal sapore antico.

Entre Amis pantaloni
Stile workwear dall’estetica vintage


Tra le lavorazioni, di grande valore e complessità, l’agugliatura dégradé manuale, impiegata nella realizzazione di una overshirt, nella versione in denim black e quadro in lana.
La palette cromatica, infine, include i toni dell’off white, navy blue, nero e khaki, ponendo l’accento su due tonalità in particolare, entrambe evocative di Napoli (città in cui il brand affonda le sue radici), ovvero coccio e blu elettrico.

La moda sostenibile non è più un’utopia

Qualche tempo fa avremmo storto il naso nell’associare la moda al termine sostenibile eppure oggi, attraverso tecniche innovative e una maggiore sensibilità al tema, la sostenibilità è una pratica ben assodata.

Una conferma arriva direttamente da Pitti Uomo 103, la kermesse fiorentina appena conclusa. Un’edizione che ha visto un incremento di buyer con quadruplicati, a conferma che le paure economiche e sanitarie della pandemia sono state lasciate alle spalle.

Gli esempi eco-friendly, a Pitti, sono davvero tanti. Vediamo assieme qualche novità esclusiva nel menswear.

La cipolla può tingere un tessuto? Assolutamente sì. Tessuti pregiati possono intingersi di scarti produttivi alimentari: la buccia di cipolla, di noci, semi di melograno e te nero diventano, infatti, tinte naturali ad alte prestazioni. L’idea è del marchio Pintorie che lascia esiccare i semi, per 15 giorni, direttamente sui filati per trasferirne i colori. Il risultato? È un pattern sorprendente.

moda sostenibile
Il tessuto tinto con semi naturali di Pintorie

Oggi scopriamo che anche il denim può essere sostenibile. Tra i tessuti più inquinanti, per poter produrre un paio di jeans si stima sia necessario impiegare almeno 3.800 litri d’acqua. Come sostenuto da un’indagine di AGI, “La produzione del tessuto denim, per la realizzazione dei tanto amati jeans, assorbe circa il 35% di tutta la produzione mondiale di cotone“. Con Pure Denim, però, le cose cambiano, eccome. Il marchio milanese presenta il cupro Bemberg, la fibra rigenerata prodotta dalla giapponese Asahi Kasei. A pelo raso, in origine era utilizzata per fodere e nell’abbigliamento sportivo. Per applicarlo alla moda si utilizza un finissaggio d’indaco a basso impatto ambientale con un risparmio di acqua pari al 95%.

Il cupro di PureDenim

Anche gli accessori sono green, anzi, 100% eco-sostenibili. TBD Eyewear utilizza  lenti bio-based e biodegradabili e le montature sono realizzate in bio-acetato con formulazione a base di cellulosa estratta dalle fibre del cotone e del legno. Persino la custodia è 100% eco-sostenibile. La scatola, infatti, è in cartone riciclato, garantito FSC; la custodia rigida, che conserva e protegge gli occhiali da vista o da sole, è all’esterno in cotone riciclato nel tipico verde TBD Eyewear mentre all’interno è rivestita in PET. Anche il panno in microfibra è in plastica completamente riciclata. Un altro passo gentile verso il mondo 100% ecosostenibile, 100% artigianale. A Pitti Uomo 103, Fabio Attanasio e Andrea Viganò presentano, inoltre, due nuovi modelli: Madras e Tela: esotici, glamour e, soprattutto, eco.

E.Marinella e Barilla, i nuovi francobolli dedicati al Made in Italy

Due eccellenze del nostro Paese, premiate con due francobolli dedicati al Made in Italy. È così che il Governo italiano, con il suo portavoce, il ministro Adolfo Urso, rende tributo a imprenditori che, nel corso della loro vita, hanno contribuito a dare lustro al “fatto a mano in Italia”. Maurizio Marinella, dell’omonimo brand specializzato in cravatte artigianali, e la famiglia Barilla ricevono i francobolli appartenenti alla serie tematica “Le eccellenze del sistema produttivo ed economico”.

Marinella francobollo

Il 6 dicembre del 2022 è stato un giorno di grande emozione per Maurizio Marinella, che racconta: “Siamo molto orgogliosi di non aver mai smesso di tenere strette le redini del marchio di famiglia, che arrivato alla quarta generazione, con mio figlio Alessandro, continua a dare risultati e soddisfazioni, a noi e al nostro team, sempre più elevate. Il francobollo E.Marinella rappresenta un traguardo ineguagliabile, e la dimostrazione di aver svolto correttamente e con tenacia il proprio lavoro”.

Di recente, l’imprenditore partenopeo ha ricevuto un altro ambito premio, nella specifico nella categoria Fashion & Style dei premi voluti da Forbes, ossia i Ceo Italian Awards 2022. Una storia, quella della bottega napoletana inaugurata agli inizi del Novecento (per l’esattezza nel 1914), che trova nuovo slancio grazie agli eredi del fondatore Eugenio, Maurizio, appunto, e Alessandro, che hanno traghettato l’azienda verso un successo di livello internazionale, conquistando mercati extraeuropei come Stati Uniti, Inghilterra e Giappone.

Barilla francobollo
Il francobollo dedicato a Barilla

Doppia celebrazione, invece, per Barilla, che quest’anno spegne ben 145 candeline. All’anniversario si aggiunge, infatti, il riconoscimento del Governo, con un francobollo tematico che elogia il lavoro delle aziende tricolori più virtuose. Fondata a Parma da Pietro Barilla, il marchio ha rifondato le abitudini a degli italiani a tavola, seguendo la tradizione e, al tempo stesso, guardando al futuro con prodotti realizzati da materie prima di altissima qualità.

Nell’immagine in apertura, Maurizio Marinella (a destra) col figlio Alessandro

XMAS FACTORY, The Mall Firenze: lo shopping emozionale

Fino all’8 gennaio 2023, The Mall Firenze celebra le festività natalizie con Xmas Factory, in pieno vintage mood.

L’esclusiva fabbrica fiorentina con decorazioni avvolgenti e atmosfere ovattate conduce in tempi passati che riscoprono il piacere delle feste. A partire dall’ingresso, abeti rossi e frecce segnaletiche ci catapultano in un wunderkammer decorato da caroselli, ghirlande, Schiaccianoci e palle di vetro: un angolo incantato dove rilassarsi, giocare e confezionare gli acquisti con carta da
regalo e sticker ad hoc. A pochi passi si possono ammirare le bellezze di Dream Room, uno spazio infinito e ammaliante, fatto di cascate di sfere argentate, paillettes ed effetti sonori per un’esperienza immersiva e social impareggiabile.

The Mall Luxury Outlets, l’allestimento natalizio nella sede di Firenze

XMAS FAXTORY è anche food. All’interno di The Mall Luxury Outlets, infatti sono state organizzate aree ristoro per un lunch analcolico alla frutta e cannella, ideato per deliziare sia grandi sia piccini.

Il lusso firmato The Mall Luxury Outlets: da Firenze a Sanremo, la destinazione esclusiva per il vostro shopping

The Mall Luxury Outlets non è un semplice polo del lusso a prezzi ragionevoli ma anche un luogo dove si possono scoprire nuove esperienze ed emozioni uniche. Una fuga dalla quotidianità unendo il mondo della bellezza alla scoperta del territorio con il suo fascino attraverso collegamenti via terra ben organizzati.

Le esperienze offerte da The Mall Luxury Outlets sono varie e spaziano da avventure adrenaliniche come un giro in Ferrari o in elicottero seguendo il mare cristallino, alla possibilità di immergersi nel panorama dei colli fiorentini partecipando ad un mini-safari in una delle più importanti fattorie di Firenze.

O ancora: navigare in barca a vela per ammirare la meravigliosa costa ligure prima di dedicarsi allo
shopping, o scoprire insieme a chef esperti i segreti dei manicaretti toscani e liguri grazie a svariate
culinary classes.

L’atmosfera natalizia al The Mall Firenze


Un’ampia gamma di brand e collezioni presentate durante le passate sfilate delle più prestigiose Settimane della Moda internazionali animano lo spazio di The Mall Firenze e The Mall Sanremo. Tra i marchi di lusso troviamo: Alexander McQueen, Balenciaga, Bottega Veneta e Celine. E poi: Dolce&Gabbana, Fendi, Giorgio Armani, Givenchy, Gucci, Roberto Cavalli, Saint Laurent. E ancora: Tom Ford, Valentino e Versace, solo per citarne alcuni.

Le opere di Enrico Dicò in mostra a Milano

È tra gli artisti pop più seguiti del momento, amato da celebrità e nomi di rilievo dell’art world. Enrico Dicò arriva a Milano con un’imperdibile mostra, dedicata alle sue opere più famose.

Dopo Dubai, Miami, Porto Cervo e Roma, le opere dell’artista del fuoco (com’è soprannominato), amato dalle star di Hollywood, approdano nella città lombarda a partire dal prossimo 1 dicembre 2022, e potranno essere ammirate sino al 31 dello stesso mese.
Una galleria temporanea, allestita in corso Garibaldi, cuore pulsante delle attività culturali milanesi, ospiterà dunque gli artwork di un talento di caratura internazionale, ritenuto uno dei massimi esponenti della pop art contemporanea. Basti pensare, del resto, che la sua particolare tecnica di combustione gli è valsa, oltreoceano, la denominazione di The Fire Artist.

Enrico Dicò opere
Un’opera di Dicò raffigurante Gandhi

Enrico Dicò quadri
Enrico Dicò, Popeye

Enrico Dicò artista
Topolino in un’opera di Enrico Dicò

L’arte di Enrico Dicò

La tecnica di Dicò si basa, essenzialmente, sull’accostamento tra stampe, materiali rinvenuti dai contesti urbani ed elementi appartenenti a icone mondiali dell’immaginario neo-pop. Tra i protagonisti delle sue tele si possono infatti annoverare personaggi storici, star hollywoodiane e protagonisti di celebri cartoon, da Gandhi a Popeye passando per Joker, Marilyn Monroe, David Bowie e Albert Einstein. Personalità che, indubbiamente, hanno scritto la storia contemporanea, e vengono da lui rappresentate con una particolare tecnica di combustione di lastre di plexiglas adattate sull’opera. Su di essa sono inserite luci a led in grado di comporre un effetto unico e dinamico di immagini, luci e corrosioni materiche.

Le sue creazioni sono entrate nelle abitazioni di big del cinema, e non solo. A stimare la sua attività artistica sono, tra gli altri, Morgan Freeman, Dustin Hoffman, Lionel Richie, Sylvester Stallone, Penélope Cruz, Javier Bardem, Keanu Reeves. Persino Papa Francesco ha ricevuto, dalle mani dello stesso artista, durante un evento tenutosi in piazza San Pietro, un’interpretazione di Cristo.

Vittorio Sgarbi, una delle voci più autorevoli in tema di critica d’arte in Italia, descrivendo il suo lavoro spiega come l’artista romano “da una parte, rivela una concezione pragmatica dell’arte, per cui quello che conta è l’oggetto che riesci a elaborare, non ciò che agiti attorno a esso, dall’altra conferisce all’atto della bruciatura una connotazione che, pur esente da afflato mistico, è comunque di natura materiale, di spiritualità aggiunta, sovrapposta, verrebbe da dire, aumentata, trasferendo nell’oggetto, così modificato, un’impronta indissolubile della propria personalità”.

La live performance dell’artista a Milano

Durante la serata di inaugurazione della mostra, l’artista si esibirà in una live performance con il fuoco, davanti agli avventori. Per tutto il mese di dicembre sarà possibile, inoltre, immergersi tra le luci e i colori delle opere del Fire Artist e, volendo, acquistare le opere direttamente all’interno della galleria.

Dsquared2 e Honda, la capsule che non ti aspetti

È stata lanciata l’8 novembre, in anteprima a EICMA (Esposizione Internazionale delle due ruote, in programma dall’8 al 13 novembre), l’attesa capsule collection firmata Dsquared2 e Honda: lo streetwear di lusso che incontra le due ruote; il risultato, date le premesse, non può che sorprendere.

Una collab che unisce lo streetwerar “elevato” del marchio milanese e i codici dell’azienda giapponese

La primavera/estate 2023, con questa collab, va a tutto gas. I gemelli Caten firmano una nuova era dell’attitude street del marchio fondato negli anni Novanta a Milano, siglando una collezione limitata con l’azienda automobilistica e ciclistica giapponese.

Un guardaroba anticonvenzionale, quello concepito dalla griffe milanese, che mette in evidenza il logo alato di Honda declinato in rosso o bianco e coppie di strisce che si fasciano attorno alle maniche, ai pantaloni o ai cappelli da baseball. Anche l’immancabile giubbino da motociclista presenta dettagli con le ali rosse, un paio di stripe bianche e verdi e bianche e blu, e la scritta Honda nera su bianco che corre dal polso al gomito su una manica, il logo DSQ2 sull’altra.

Dsquared2 Honda cap
Il cappello da baseball della capsule, declinato anche nelle tonalità del rosso e nero (ph. courtesy of Dsquared2)

Lo stesso motivo è ripreso sulla giacca dallo stile classico, realizzata in suede nei toni della pelle marrone, bianca o nera, con collo tondo con chiusura a borchie e tasca diagonale a vista con zip.

La collezione, inoltre, comprende anche la felpa bianca con cappuccio con ala e scritta Honda rossa, ripetuta su una T-shirt in diversi colori; una canotta bianca; un top in jersey nero dal taglio raglan morbido con maniche in pelle, completamente impreziosite dai loghi Honda e strisce; cappellini da baseball, disponibili in diverse tonalità.

Dsquared2 capsule Honda
Ph. courtesy of Dsquared2

Dsquared2 Honda collezione
Ph. courtesy of Dsquared2

Honda Dsquared2
Ph. courtesy of Dsquared2

Immancabile, infine, il denim, vero caposaldo delle collezioni Dsquared2; lo ritroviamo su una giacca in jeans con zip, su un paio di jeans a gamba dritta e uno short. Tutti i modelli sono realizzati in denim elasticizzato blu con lavaggio vintage o in denim toro nero.

La capsule collection Honda X Dsquared2 sarà disponibile nelle boutique e sul sito del brand italo-canadese, oltre che in selezionati rivenditori internazionali a gennaio 2023.

Nell’immagine in apertura, un baseball cap della collezione Honda x Dsquared2 (ph. courtesy of Dsquared2)

Moda e sostenibilità: l’eccellenza di E.Marinella

Moda e sostenibilità non è solo un’utopia ma impegno profuso per ottenere ottimi risultati nella lotta contro l’inquinamento causato dall’industria del fashion system. È il caso di E.Marinella, il marchio napoletano premiato da Forbes tra le 50 etichette che hanno migliorato la loro performance produttiva grazie ai vari progetti portati avanti, in questo caso, da Alessandro Marinella.

E.Marinella è un’eccellenza del Made in Italy già dal giorno della sua fondazione, nel 1914, per intuizione di Eugenio Marinella. La sartoria, che sorge più precisamente a Riviera di Chiaia (Napoli), crea accessori rigorosamente lavorati a mano, per veri gentleman. Famosissima nel mondo per le sue cravatte in seta, lavorate artigianalmente, la griffe da pochi anni si è estesa anche alla moda donna proponendo, sul mercato, abbigliamento e accessori per lei.

Moda sostenibile. Gli occhiali realizzati per TBD Eyewear

FORBES SUSTAINIBILITY AWARD 2022, E.Marinella scala la classifica

Kon Group e Credit Suisse premiano le 100 imprese italiane che hanno raggiunto i più alti rating esg. e per il secondo Sustainability Award, promosso con la media partnership di Forbes, che ha assegnato l’11 ottobre un riconoscimento anche alle 50 aziende che più hanno migliorato le loro performance. Tra queste c’è anche E.Marinella. A convincere la giuria, l’impegno del marchio italiano nel proseguire la corsa per la sostenibilità. Diversi sono i progetti in questo senso, a partire dalla capsule collection di occhiali realizzata in collaborazione con TBD Eyewear: occhiali sostenibili realizzati in bio-acetato, materiale biodegradabile e riciclabile al 100%.

Le prime cravatte al mondo in fibra di arancio

E ancora, la limited edition in partnership con Orange Fiber, di cravatte, pochettes e foulards,  che ha brevettato e produce il primo tessuto sostenibile di agrumi al mondo. Ma non finisce qui. Il packagingrealizzato con Pplaneta BioD con la scelta di un cellophane in materiale biodegradabile al 100%; un nuovo film di plastica di polipropene della Oben Group, azienda leader nel settore con l’obiettivo di porre rimedio al problema dell’inquinamento da rifiuti non gestiti in un corretto processo di riciclo, con la capacità di biodegradarsi in circa 3 anni dalla sua vita utile. E infine, ma non per ultimo, le collaborazioni con la Croce Rossa Italiana e con Umberto Veronesi per finanziare la ricerca per la prevenzione.

Festival di Hyères, i premi assegnati della 37° edizione

Si è conclusa la 37°edizione del Festival di Hyères, tenutasi dal 13 al 16 ottobre 2022 presso Villa Noailles, nel cuore della Costa Azzurra. Le mostre correlate, invece, saranno visitabili sino al prossimo 27 novembre.

Dal 1986 la rassegna ha promosso e sostenuto i giovani fashion designer internazionale, aprendosi dal 1997 anche a fotografi e videomaker emergenti. Infine, dal 2016, il festival riconosce anche l’impegno dei giovani talenti degli accessori. Riconosciuto come il più antico concorso di moda rivolto ai giovani professionisti, molti sono i soci sostenitori del Festival: da Chanel, le19M, Première Vision, LVMH, Hermès, Mercedes-Benz, American Vintage; Fédération de la Haute Couture et de la Mode, le Défi, Galeries Lafayette, L’Atelier des Matières.

La locandina del Festival di Hyères

Categoria fashion designer: giuria e finalisti

La giuria, composta da Glenn Martens (il presidente), Christa Bösch e Cosima Gadient, Max Colombie, Ursina Gysi, Frederik Heyman; Tiffany Hsu, Ifeanyi Okwuadi, Sevdaliza e Eugénie Trochu hanno premiato con le19M Métiersd’art Prize e il MercedesBenz Sustainability Prize. Il Grand Prix of the Jury Première Vision è andato a Jenny Hytönen; Il 19M Métiersd’art Prize è stato assegnato a Valentin Lessner al quale va anche il MercedesBenz Sustainability Prize. L’Atelier des Matières Prize va a Sini Saavala. Il Public Prize – City of Hyères va a Jenny Hytönen.

Valentin Lessner

Jenny Hytönen (Finlandia) – Moda Unisex;
Alix Habran Jensen (Francia – Danimarca) – Womenswear;
Valentin Lessner (Germania) – Menswear;
Alizée Loubet and Fernando Miró (Francia e Brasile) – Menswear;
Priss Niinikoski (Finlandia) – Womenswear;
Sini Saavala – (Finlandia) – Womenswear;
Antonia Schreiter (Germania) – Moda Unisex;
Lora Sonney (Francia) – Womenswear;
Tim Suessbauer (Germany) – Menswear;
Juha Vehmaanperä (Finlandia – Menswear.

Photography Competition

Per la categoria dedicata alla fotografia, la giuria è stata presieduta da: Pierre Debusschere (il presidente), Matthieu Blazy, Rebecca Cuglietta, Carlijn Jacobs, Alastair McKimm, Pauline de Montferrand, Pieter Mulier, Evelyn Simons, Emma Charrin & Olivier Muller.

Maison CHANEL collabora con il Grand Prix della giuria della fotografia assegnando un contributo di 20.000 euro al vincitore. Bottega Veneta ha scelto di collaborare con il Festival de Hyères per la prima volta quest’anno. La Casa di moda mira a sostenere la creatività in tutte le sue forme, premiando il vincitore del Gran Premio di Fotografia con l’opportunità di collaborare su uno di loro campagne. Tra i premi, Special Mention of the photography Jury è andato alla francese Adeline Care e l’American Vintage Photography Prize a Chiron Duong. Il Public Prize City of Hyères è stato aggiudicato da Rala Choy.

Uno scatto di Chiron Duong

Tra i finalisti:

Axel Auréjac (Francia);
Alex Avgud (Russia);
Christopher Barraja (Francia);
Clara Belleville (Francia);
Adeline Care (Francia);
Rala Choi (Korea);
Chiron Duong (Vietnam);
Emma June Roze (Belgio);
Mathilda Olmi (Svizzera);
Eleonora Strano (Francia – Italia).

Accessory Competition

La competizione dedicata agli accessori è stata presieduta dalla giuria: Aska Yamashita (presidente), Mathieu Bassée, Alexandre Blanc, Eloi Chafaï, Yasmine Eslami, Émilie Hammen, Gianpaolo Pagni, Capucine Huguet. Il Grand Prix of the Accessory Jury è andato a Joshua Cannone; l’Hermès Fashion Accessories Prize è stato portato a casa da Lola Mossino & Indra Eudaric che si aggiudicano anche il Public Prize – City of Hyères.

Un gioiello firmato Lola Mossino & Indra Eudaric

Tra i finalisti:

Mélissa Café (Svizzera) – Mixed, bags;
Joshua Cannone (Francia) – Menswear, bags;
Scylia Chevaux (Francia) – Mixed, leather goods, shoes and jewels;
Adèle Dendaletche (Francia) – Mixed, shoes;
Justine Gévas (Francia) – Womenswear, shoe accessories;
Louise Leï Wang (Svizzera) – Mixed, jewels;
Lee Le Prunennec (Francia) – Mixed, bags;
Lola Mossino & Indra Eudaric (Francia) – Womenswear, jewels;
Bérénice Noël (Francia) – Womenswear, jewels;
Lisa van Wersch (Germania) – Womenswear, bags.

Nell’immagine in copertina, la collezione di Jenny Hytönen, vincitrice del Grand Prix del festival

Milano Wine Week 2022,”il vino con Milano intorno”

Un palinsesto ricco di iniziative per raccontare ad appassionati, opinion leader e operatori del settore internazionali tutte le novità sul vino: la Milano Wine Week 2022 chiude con successo, in attesa della prossima edizione.

Una “non-fiera” dalla vocazione ancora più internazionale, organizzata in una delle città maggiormente rappresentative delle eccellenze del Made in Italy. Gli amanti del vino si sono dati appuntamento nel capoluogo lombardo per una 9 giorni intensa, dedicata alle eccellenze del territorio.
L’edizione 2022 si è caratterizzata per un format dall’approccio fortemente immersivo, che avvicina i consumatori al mondo alle aziende vinicole attraverso varie iniziative, dalle degustazioni ai workshop, dagli eventi speciali alle challenge a tema.

Milano wine week 2022
Un momento della Milano Wine Week

La manifestazione ha coinvolto tutti i centri nevralgici di Milano, a partire da Palazzo Bovara, polo di riferimento nell’ambito business, a cui si affianca il nuovo hub di Palazzo Serbelloni, che ha accolto le principali iniziative rivolte al pubblico dei consumatori, dando vita al nuovo asse portante di Corso Venezia, Wine Street di MWW 2022. Nati come presidi dei consorzi nei più rilevanti quartieri milanesi, sono tornati anche i Wine District, che quest’anno sono stati sei.

Palazzo Serbelloni: un nuovo hub per il grande pubblico

Il palinsesto di MWW 2022 ha coinvolto l’intera città con degustazioni, speciali appuntamenti tematici, concerti e molto altro ancora. Ha accolto nella propria grande corte – trasformata nel Wine Court della kermesse – il MWW Dome, nel quale sono stati ospitati workshop, eventi di intrattenimento, talk, aperitivi. Anche l’Enoteca di Milano Wine Week ha occupato uno spazio della corte, con una grande area dedicata al tasting, dove è stato possibile degustare un’ampia gamma di referenze con il supporto di sommelier ed esperti. Nella corte del Palazzo, inoltre, è stata allestita Casa Mipaaf: una tensostruttura presieduta dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali.

Milano wine eventi
Tavola dei Vignaioli, La Polastra (ph. by Andrea De Gennaro)

“La Milano Wine Week è ormai diventata un appuntamento che si è consolidato negli anni e, allo stesso tempo, in ogni edizione cerca di innovarsi e di sperimentare”, ha affermato il sottosegretario alle Politiche agricole, alimentari e forestali Gian Marco Centinaio. “È un modo diverso per far conoscere e apprezzare ai consumatori il mondo del vino. La principale caratteristica della manifestazione resta il suo stretto legame con tutta la città e il territorio circostante, e in questo senso esprime appieno anche le potenzialità dell’enoturismo. L’Italia del vino è leader a livello mondiale, non solo per quanto riguarda l’aspetto della produzione ma anche per quello qualitativo. Eventi come la MWW sono un’occasione sia per coinvolgere operatori internazionali del settore, sia per valorizzare e promuovere i nostri prodotti di qualità sul mercato italiano”.
Numerosi, come detto, gli eventi, tra cui tre appuntamenti speciali realizzati in collaborazione con altrettanti supporter della settimana del vino: Masottina, Leone Alato e Cuvage.
Sempre Palazzo Serbelloni, poi, ha ospitato il Wine Generation Forum e il convegno Habitat – Wine Sustainability Forum.

I Wine District

I distretti del vino, in quest’occasione, sono stati come anticipato sei, dislocati nei luoghi meneghini di maggior interesse, nello specifico:
– Sempione-Arco della Pace: Consorzio dell’Asti Spumante e Moscato d’Asti DOCG District 
Brera: Consorzio di Tutela Lugana DOC District
Porta Venezia: Medways District
– Navigli: Chianti Lovers District
– Porta Romana: Colli di Parma Wine District
Eustachi-Plinio: Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese

Un unico progetto ha riunito i quartieri iconici di Milano, dove i cittadini sono stati invitati a scoprire una moltitudine di iniziative dedicate, tra installazioni, eventi immersivi e walk around tasting, oltre a una serie di cene con i singoli produttori.

MWW Business

Oltre 50 gli appuntamenti riservati a professionisti dell’Ho.re.ca, buyer e stampa, tenutisi a Palazzo Bovaro; per loro, la Milano Wine Week ha pensato a momenti di formazione, networking e confronto tra player del settore, oltre che masterclass nazionali e internazionali con insider giunti da New York, Houston, Chicago, Toronto, Londra, Shenzhen, Tokyo, Hong Kong, grazie al supporto di ICE-Maeci.

Con gli MWW Awards, giunti alla seconda edizione, sono state invece premiate le migliori selezioni vinicole d’Italia sia nel settore della somministrazione, con il Premio Carta Vini, che in quello della distribuzione con il Premio Wine Retail.

Milano wine week awards
Milano Wine Week Awards 2022 (ph. by Andrea De Gennaro)

I progetti speciali della Milano Wine Week 2022

Tra gli eventi speciali si possono citare, tra gli altri, Wine Escape Room (in collaborazione con Winelivery), Champions Wine, Milano Wine Club, Milano Wine List; e ancora, Romania through grapes and glasses, presentato da Carrefour Romania; Wine Boat del Consorzio Chianti; Wine Bus; Marathon Cantina Urbana; Calici Urbani; i concerti Candlelight.

wine boat Milano 2022
Wine Boat

wine bus Milano
L’interno del Wine Bus

Oltre 300, inoltre, le etichette disponibili per la degustazione dell’evento Wine Cube di Partesa, svoltosi allo Spazio Antologico di via Mecenate.

Wine club Milano 2022
Partesa Wine Cube – Spazio Antologico

Slow Wine, infine, ha presentato la nuova edizione della Guida, dando la possibilità di degustare le etichette selezionate in un grande banco d’assaggio presso Superstudio.

Vocast, l’innovativa tech company si espande in Italia

Una piattaforma al servizio dei brand di lifestyle, moda e beauty: Vocast, la tech company danese che dà sostegno agli imprenditori italiani. Il progetto nasce con uno scopo ben preciso: presentare contenuti digitali e materiali di comunicazione con un taylor made method e un’ interfaccia di design ai partner, ai media e alla stampa.

Jens Hamborg Koefoed

Alla conquista della moda

Fondata nel 2007 a Copenaghen dall’ex giornalista danese Jens Hamborg Koefoed, ben presto si espande a Berlino e Stoccolma e oggi si appresta a conquistare anche il mercato italiano. In continua crescita, attualmente il software è utilizzato da oltre 500 marchi in tutto il mondo, alcuni molto famosi nel fashion system come Versace, Ganni e ancora: WoodWood, Salvatori, ex.it, Samsøe Samsøe, Karakter, HAY, &tradition e Menu.

Il duro lavoro e la perseveranza ripagano di tutti gli sforzi e il risultato ottenuto da Koefoed è evidente: VOCAST è, infatti, partner ufficiale della Copenhagen Fashion Week, della Swedish Fashion Association, del British Fashion Council, del Fashion Council Germany, della Stockholm Furniture and Light Fair e di OsloRunway.

Adesso, il proposito è un altro. Dopo aver constato una crescita organica, dal 2019, pari al 50% (con un traffico mensile stimato a 3.000.0000 di visite), il progetto si propone di rivoluzionare e perfezionare il marketing digitale, offrendo uno strumento di facile consultazione, esteticamente accattivante e in grado di comunicare con un’ unica piattaforma a livello internazionale, attraverso quattro pilastri.

I quattro pilastri che hanno portato al successo VOCAST

-Il digital showroom che abilita i brands a presentare visivamente le proprie collezioni, e dà la possibilità di condividere e far scaricare immagini di campagne, clippings, immagini di lookbook e materiali video.

-Una nuova funzione di invio, che offre ai brands la chance di creare ed inviare press release personalizzate e newsletter in tempi brevissimi.

-Liste di contatti internazionali che includono influencer, editor, giornalisti e altri stakeholder rilevanti per il settore.

-Uno strumento di reach intelligence che analizza e raccoglie i dati su chi stia visitando lo showroom digitale, chi siano i più assidui downloader, da quale parte del mondo provengano, quali file siano le più popolari e quali creino maggior traffico.

Il commento di Jens Hamborg Koefoed

Prima di internet e dei social media, i brand si affidavano ad un piccolo gruppo di editors per il posiziona-mento del loro brand e per comunicarlo ai mercati. Oggi un brand è definito dai suoi contenuti ed utilizza un mix di media tradizionali, social media, influencers e retailers che veicolano lo storytelling del brand. Per questo motivo, il materiale da condividere si è moltiplicato. Questo è uno dei motivi per cui il content marketing è in forte espansione oggi, ed è per questo che i brand si rivolgono a noi per ottenere uno strumento adatto con cui lavorare”, dichiara Jens Hamborg Koefoed – co-founder di VOCAST.

Venice Fashion Week: sostenibilità, moda e mestieri d’arte

Segnate questo appuntamento in agenda: dal 19 al 29 ottobre torna, a Venezia, la Venice Fashion Week, dieci giorni di moda, sostenibilità e mestieri d’arte.

In laguna tornano dunque sfilate, mostre e conferenze, per una kermesse inedita, dal format ricco di eventi e novità. Il focus è, come sempre, sulla moda sostenibile e i mestieri d’arte. Tra le novità Ornamenti, il salone degli accessori di design e artigianali, a Palazzo Sagredo dal 26 al 28 ottobre.

Jacopo Ascari - Illustrazione VFW 2022
Illustrazione di Jacopo Ascari per la VFW 2022

La lunga settimana della moda veneziana mette in risalto la moda e i mestieri d’arte del Veneto, creando un ponte comunicativo (e di crescita professionale) tra gli artigiani del luogo e i designer internazionali.

La laguna, che pullula di artisti di vario genere (molti dei quali riconosciuti a livello internazionale per la perizia nella lavorazione del vetro di Murano), offre un variegato punto di vista su tutte le sue maestranze.

La Serenissima ha un valore universale e un patrimonio inestimabile di tecniche artigianali e talenti, tra antiche tessiture, atelier sartoriali, studi di design, botteghe e laboratori. Organizzata da Venezia da Vivere, la manifestazione nasce in città nel 2013 per promuovere l’artigianato come valore per il futuro del pianeta. 

Venice Fashion Week 2022
Alto Artigianato Venezia (ph. by Marta Formentello)

Venice Fashion Week
Backstage all’Hotel Excelsior de Le Mani Sapienti, VFW 22 (ph. by Marta Formentello)

Venice Fashion Week 2022: continua l’impegno green

L’edizione 2022 torna con un ciclo di workshop che si svilupperanno attraverso le voci di stilisti e artigiani che hanno abbracciato la filosofia green. I partecipanti profondono il massimo impegno nel divulgare l’educazione sostenibile, attraverso dibattiti che affrontano il tema dell’educazione del consumatore, il turismo sostenibile, la formazione dei nuovi artigiani, l’upcyling inteso come creatività e artigianato per il futuro del Pianeta. Viene dato seguito, così, all’approfondimento iniziato nel 2018 con il convegno Make it last, che presentava Venezia come laboratorio per progettare stili di vita sostenibili. Tale impegno era proseguito nel 2019 con il Sustainable Fashion Day organizzato con il Consolato Britannico, Marina Spadafora di Fashion Revolution; l’ambasciatore britannico Jill Morris e gli stilisti Patrick McDowell e Tiziano Guardini

Martina Vidal brand
Jasmin Santanen & Martina Vidal (ph. by @itsmartaeffe)

Ornamenti, la novità della kermesse

Ornamenti, il salone degli accessori di design e artigianali, mette in risalto la sapiente abilità artigianale dei maestri veneti attraverso accessori fatti a mano come borse, cappelli, gioielli, ceramiche, vetro di Murano, occhiali e tessitura. 

La manifestazione è resa possibile dalla partnership del Comune di Venezia, del Tavolo Veneto della Moda (Confindustria, Confartigianato, Confesercenti, Confcommercio e CNA), e dal patrocinio di Michelangelo Foundation, Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte, Confartigianato Italia, Italian Artisan e Camera Buyer. 

A firmare il manifesto ufficiale di Venice Fashion Week 2022, l’illustratore Jacopo Ascari. Venice Fashion Week è partner del premio Chi è Chi del giornalismo e della moda, di Venice Cocktail Week e Venice Photo Lab.

Là fuori venice fashion week
Là Fuori, VFW 22, Hotel Excelsior (ph. by Marta Formentello)

Venice fashion Week 2022
Gaiofatto, VFW 22, Hotel Excelsior (ph. by Rossana Viola)

Havana Club x Burna Boy, il lancio della limited edition

Havana Club x Burna Boy è una nuova limited edition che celebra il potere della cultura e della community. Il brand cubano e il cantautore nigeriano fondono il loro personale heritage in una bottiglia di rum dal print sorprendente, l’Havana Club 7.

L’iconico marchio di rum continua nella sua proficua attività di supporto alle nuove generazioni di artisti, annunciando una collaborazione con Burna Boy, il “gigante africano”, come da titolo del suo quarto album. Seguito solo su Instagram da oltre 11 milioni di follower, l’artista è, probabilmente, il massimo esponente della musica africana attuale, grazie a sonorità crossover che fondono afrobeat, dance hall, reggae, rap e R&B.

Grazie ai suoi testi mai banali, nel 2021 si è aggiudicato anche il premio Best World Music Album ai Grammy Awards.

La bottiglia Havana Club 7 si ispira alla tradizione folkloristica della Nigeria meridionale, celebre nel mondo per il suo costume. Protagonista della decorazione è, infatti, il copricapo decorato con nappe, indossato dalla comunità locale; è realizzato nel tipico Aso Oke, un tessuto intrecciato a mano creato dal popolo Yoruba dell’Africa occidentale, che spesso adorna anche gli abiti indossati per cerimonie celebrative come i matrimoni.

Il “gigante africano” ha colto l’occasione per celebrare le sue origini creando un legame simbolico con Cuba, proprio grazie alla collaborazione con Havana Club. Sulla parte anteriore e centrale della bottiglia si legge la scritta “Burna Boy”, eseguita dall’artista stesso, mentre una corona di foglie di palma avvolge il logo dell’azienda produttrice, tributo all’emblema dell’Unione Africana. Nella parte inferiore dell’etichetta è invece rappresentatala la regione del Rivers State in Nigeria, dove Burna Boy è nato.

Aso Oke tessuto
Il tessuto Aso Oke usato nell’etichetta della bottiglia

Il cortometraggio Fabric of Culture

Per suggellare questa partnership, inoltre, è stato realizzato un cortometraggio che celebra il legame tra il brand e l’autore di singoli di successo quali Like to Party e Last Last. La clip mette in evidenza i valori condivisi di una società e, nello specifico, di una tribù. Fabric of Culture, questo il titolo dello short video, contiene una voce fuori campo dello stesso Burna Boy, che porta il film a un livello superiore. La collaborazione rappresenta, così, qualcosa di più grande, un legame familiare e di amicizia offerto attraverso la bottiglia di rum, portando con sé un vero e proprio messaggio d’amore da parte del cantante africano.

Ci vuole una grande persona per superare le sfide e le tribolazioni di ogni giorno; ma una persona ancora più grande per prendere coscienza che la vita è fatta per essere vissuta”, dice lui, e prosegue: Dal momento che condividiamo la bellezza delle nostre culture, della comunità e delle tradizioni, celebriamolo. Per favore, ricordati che sei un GIGANTE, oggi e per sempre.

La bottiglia di Havana Club x Burna Boy è distribuita in limited edition solo in alcuni paesi selezionati, tra cui Cuba, Germania, Spagna, Grecia, Regno Unito e Irlanda. Sarà disponibile anche in Italia unicamente sul sito e-commerce partner del brand, Drink&Co, dal 15 settembre.

30 anni di L’Eau d’Issey

Trent’anni fa veniva messo in commercio L’Eau d’Issey, il celebre profumo firmato Issey Miyake dalla fragranza acquatica e poetica.

Lanciato nel 1992, dominato da note orientali e inebrianti, si apre con un’ode alla natura che invita a riscoprire l’essenza stessa della vita. Il profumo nasconde un segreto che l’ha reso immortale, una cifra olfattiva essenziale e intramontabile ma, allo stesso tempo, capace di reinventarsi attraverso lo sguardo unico degli artisti con i quali la Maison collabora.

Per festeggiare i primi trent’anni del jus, Issey Miyake affida agli artisti Elisa Valenzuela e Luiz Zerbini il racconto di questa nuova stagione dell’iconico profumo.

La celebre bottiglietta

La storia di L’Eau d’Issey

L’idea di fondo di Issey Miyake era firmare un profumo che potesse creare l’espressione olfattiva di una goccia d’acqua sulla pelle della donna. Per realizzare il suo progetto si rivolge a Jacques Cavallier, tra i nasi profumieri più talentuosi della sua generazione. Cavallier propone, così, una fragranza con un’alta percentuale di Calone, una molecola che incarna tutte le sfaccettature dell’acqua; la freschezza, l’ondeggiare della risacca, la sensazione di bagnato e l’inimitabile profumo di salsedine delle onde che s’infrangono a riva. Sarà utilizzata per la prima volta in un profumo dedicato a lei. Il Calone dona vigore ai petali di rosa, valorizzando l’effluvio di fiori bianchi e arricchiti da accenti verdi.

Anche il flacone rievoca lo zampillare dell’acqua, in un semplice ed elegante vetro satinato. Il tappo argentato che allunga la forma è sormontato da una sfera, omaggio poetico alla luna posizionata sulla punta della Torre Eiffel. Disegnato a mano nell’autentico spirito dell’estetica giapponese Wabi-sabi, secondo la quale la perfezione ha origine dall’imperfezione, il flacone è stato poi decorato dai più grandi artisti in circolazione. L’Eau d’Issey, inoltre, è una fragranza rivisitata da grandi nasi di talento ed è anche un’innovazione tecnica brevettata: IGO, un flacone che contiene un altro flacone nel tappo, per portare con sé la fragranza ovunque si desideri.

Il nuovo progetto beauty di Issey Miyake

In occasione del suo trentesimo anniversario, la casa di moda fondata dall’omonimo designer giapponese lancia Eaux de Matières: una serie di fragranze inedite e fedeli allo spirito originale di L’Eau d’Issey. L’acqua incontra un fiore come la magnolia o un legno come il cedro e il racconto infinito di questa natura sublimata trova una nuova espressione. Elisa Valenzuela e Luiz Zerbini lavorano con originalità al nuovo progetto, proponendo una visione coerente con l’essenza del profumo.

Per i trent’anni di L’Eau d’Issey, Elisa Valenzuela realizza infatti un video dove natura, purezza, fusione e atemporalità, i valori fondamentali della fragranza, si intervallano ad immagini e poesie che raccontano la sua percezione. Le tonalità monocrome e i tagli grafici danno vita a creazioni caratterizzate dal movimento, racchiuso in gif e in video. La sua opera, intitolata The Essence of Things, svela con particolare finezza ogni sfumatura dell’apparente semplicità di L’Eau d’Issey.

L’approccio gioioso e sfavillante di Luiz Zerbini cattura la potenza vegetale di L’Eau d’Issey attraverso una serie di nove monotipi, stampe uniche create per effetto della pressione di foglie, fiori e rami su una superficie di carta inchiostrata. L’artista brasiliano, celebre in tutto il mondo per il suo universo colorato, dinamico e vibrante, ci offre una visione unica di L’Eau d’Issey, in cui l’elemento vegetale sublimato dall’acqua si rivela nella sua natura rigogliosa e accattivante.

Gli anni Novanta ispirano la collezione SS23 Pence 1979

La cultura americana, le metropoli di New York e Miami ispirano la nuova collezione primavera/estate 2023 di Pence 1979, presentata durante la Milano Moda Donna.

La griffe ci porta in America, anzi, nei favolosi anni Novanta americani frementi di novità in campo artistico, che ci consegnano innovazione e cambiamento. Proprio qui, nella patria del cinema e della musica contemporanea, si è sviluppato il casualwear, oggi stile predominante sulle passerelle internazionali.

La spring/summer 2023 firmata da Pence 1979 tra genderless ed eco-friendly

La spring/summer 2023 del marchio propone una moda genderless partendo da capi indossabili all day. Si parte, così, da un tessuto principe, il denim, che si affianca al know-how del brand. La collezione, ad ogni modo, riesce a proporre una vasta scelta di pezzi, concepiti per donne e uomini dallo spirito libero e audace. Ampio uso, inoltre, della gabardina nei chino worker e nei gilet.

Tutto è studiato nei dettagli, a partire dalla placcatura opalescente che, grazie a un particolare lavaggio, ripropone il più amato dei tessuti con nuove declinazioni. Rende infatti brillanti i colori pastello e il bianco nella collezione femminile, per capi pieni di personalità.

Con lo slim dress in seta, da abbinare ad una maxi-giacca di jeans, e il serafino dress, t-shirt di rappresentanza che per questa stagione si lascia indossare come vestito, trovano spazio diverse espressioni di femminilità. I volumi over e lo stile casual-cool richiamano il mondo dell’hip hop newyorkese degli anni ’90 con camicie overshirt e salopette. Le linee sono over, i volumi generosi. Ampio spazio alla logomania e ai pattern hawaiani e jungle. Capo icona della collezione si conferma NOAH, il pantalone combat in ripstop con banda laterale ricamata, che recupera il motif dall’archivio del brand.

Focus, inoltre, sulla linea Natural che si presenta con colori naturali e fit rilassati, che strizzano l’occhio al denim tradizionale e vedono nel fresco lana la tela ideale per un revival di ricami iconici.

Spazio anche alla sperimentazione, ma ecologica. Due, infatti, sono i nuovi lavaggi, implementati nel processo di produzione dei modelli maschili e femminili, che prevedono l’utilizzo di un laser in sostituzione dell’acqua, permettendo di risparmiare su una risorsa tanto preziosa.

La collaborazione del marchio veneto con Burro Studio

In occasione della Milano Fashion Week, Pence 1979 ha stretto un’interessante collaborazione con Burro Studio.

Bradley Zero  Pence 1979 SS 2023
Bradley Zero

Burro Studio è una piattaforma creativa che fornisce servizi di progettazione grafica applicati a branding, interazione, media e spazi.

Special host della serata, Bradley Zero: una delle figure più riconoscibili del panorama odierno del clubbing mondiale, affermatissimo dj, business man, curatore di party e capo di un’etichetta.

Burro Studio Pence 1979

Accademia Costume & Moda di Milano, la sfilata dedicata al knitwear

L’Accademia Costume & Moda chiude la cerimonia di inaugurazione della sua sede di Milano con una sfilata dedicata interamente alla maglieria. Inaugurata ufficialmente nel 2021 in via Fogazzaro 23, la scuola di Alta Formazione impegnata a formare i creativi di domani ha presentato, lo scorso 14 settembre, il Fashion Show Final Work e gli Industry Project degli studenti del Master Accademico di I Livello in Creative Knitwear Design (2020/2021).

Un istituto che interpreta i mutamenti della moda attraverso ricerca, cultura, design e conoscenza del prodotto

Fucina di nuovi talenti della moda sin dalla sua fondazione per mano di Rosana Pistolese nel 1964, l’Accademia di Costume & Moda è stato strumento per molti stilisti di fama internazionale come Alessandro Michele e Frida Giannini. La missione della fondatrice è stata poi nutrita da Fiamma Lanzara, nel ruolo di presidente aeternum, che ha saputo mantenere intatto il DNA dell’istituto, interpretando i mutamenti del settore attraverso la ricerca, la cultura, il design, e il prodotto.

Aprire un nuovo campus, per chi come noi si occupa di formazione dal 1964, è una grande emozione. Accademia Costume & Moda da sempre crede nella formazione dei giovani talenti, mettendoli da subito a contatto con i migliori professionisti e con le aziende che hanno fatto la storia della Moda Italiana e non solo. Milano, capitale del design e della moda, è la città giusta per sviluppare ulteriormente la nostra offerta formativa nell’ambito della Comunicazione e del Management“: questo il pensiero di Furio Francini, Amministratore Delegato di Accademia Costume & Moda.

Un’offerta formativa ricca e variegata

L’offerta formativa di Accademia di Costume e Moda è veramente ricca di corsi ponendosi, così, come punto di riferimento in ambito accademico. Gli studenti potranno scegliere tra: Design della Moda e del Costume; Design degli Accessori; Design dei Tessuti; Design della Maglieria; Comunicazione di Moda e Art Direction; Management della Moda e dello spettacolo, che approccia ora anche nuovi settori con l’introduzione del “Master in Style & Management for the Music Industry” e del “Master di I livello in Fashion Sustainability & Industry Evolution”, in partnership con Salvatore Ferragamo, Bonaudo e Project Officina Creativa.

La cerimonia nella sede meneghina è stata, inoltre, l’occasione per i figli Lupo e Furio di ricordare l’adorata madre Fiamma, scomparsa il 9 novembre del 2020.

Il ricordo della fondatrice Rosana Pistolese

“L’Accademia Costume & Moda nasce dalla visione di una donna, Rosana Pistolese, che ha sempre guardato alla contemporaneità attraverso il ‘Costume’, ovvero la ricerca di nuove espressioni tramite la “conoscenza”, sia essa del passato che sensibilità legate al presente. Dalle sue parole negli anni ’60 (‘La moda per il suo carattere variabile è sempre rimasta un fattore connaturato alla sua stessa essenza. la stessa creazione di moda è infatti di natura mutevole perché è ricerca ed è lo studio di trovare sempre una grazia nuova imprimendole uno stile’), Rosana ha sempre guardato all’Accademia come laboratorio di idee, scambi, al servizio della Moda e dello Spettacolo, la “cultura” ed il “sapere” come prima costruzione del proprio ‘essere’ e della propria ‘creatività’.

A Milano vogliamo portare il nostro approccio alla progettazione, un metodo acquisito negli anni che ci permette di offrire alla nostra comunità una esperienza che non sia solo didattica, ma di crescita personale prima ancora che professionale, una evoluzione che testimoniamo ogni giorno, evolvendo noi con essa.
Un grazie alla Città di Milano, alla Regione, alle Istituzioni tutte, e soprattutto alle oltre 160 aziende che ci supportano quotidianamente nel dare esperienza e competenza alla prossima generazione di addetti. Un pensiero a Fiamma, presidente aeternum, che ci ha lasciato nel 2020, questa sede, questa nuova avventura sono dedicate a te.
I tuoi figli,
Lupo & Furio”
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Burberry Hero Eau de Parfum, la nuova fragranza firmata da Aurélien Guichard

L’atteso nuovo profumo firmato Burberry è arrivato nelle profumerie online e fisiche: Hero Eau de Parfum è una fragranza dalle noti potenti, che risveglia l’eroe che si nasconde in ogni uomo.

Continua la scia di successi della Maison inglese nell’universo beauty; dopo essere rimbalzata sulle riviste del settore per aver annunciato che salterà lo show primavera/estate 2023 in rispetto di Sua Maestà, la Regina Elisabetta II, scomparsa lo scorso 8 settembre all’età di 96 anni, il marchio, icona del british style, continua a far parlare di sé grazie alla nuova fragranza uomo, che è già un trionfo di vendite.

Nelle ultime settimane, infatti, l’etichetta ha lanciato sul mercato Burberry Eau de Parfum, l’ultima interpretazione dell’iconico Burberry Hero.

Burberry Hero Eau de Parfum
Burberry Hero Eau de Parfum, il flacone dallo stile minimale

La campagna pubblicitaria del nuovo profumo maschile Burberry

La campagna dedicata mostra un uomo alla ricerca della libertà e della trasformazione personale, non più trattenuto da preconcetti. Una rappresentazione di libertà, trasformazione e forza maschile.

Una ricerca di sé nel rispetto della maestosità della natura. Diretta da Jonathan Glazer con la fotografia di Mario Sorrenti, la campagna cattura l’enigmatico e avventuroso Adam Driver nell’imponente bellezza della natura. L’energia dell’attore trasmette una passione delicata, espressa dalla presenza del cavallo, creatura sinonimo di forza.

Naso di questa potente fragranza è Aurelien Guichard, firma di innumerevoli profumi di successo per marchi nazionali e internazionali. Il noto perfumer spiega come nasce il nuovo profumo firmato Burberry: “L’ispirazione per Burberry Hero Eau de Parfum deriva dal ricordo che ho della foresta di Landes, dove i pini crescono vicino all’oceano. Il sentore degli aghi di pino, unito a una scia di sabbia calda e spuma di mare, era il bouquet che volevo ricreare. Per me, le resine sensuali e cristallizzate che compongono la fragranza rappresentano il potere di riconnettersi con il proprio istinto naturale“.

Le note di Hero Eau de Parfum

Un trittico di avvolgenti oli di legno di cedro caratterizza il fondo della fragranza, che culmina in un crescendo fresco e luminoso. Una vivace apertura con aghi di pino si fonde con benzoino e incenso, creando un juice di intensa sensualità.

Il flacone è possente e moderno, come il jus che racchiude. La forma angolare reinterpreta in modo astratto lo zoccolo di un cavallo, con l’iconico logo Burberry inciso e il monogramma Thomas Burberry, un riferimento al fondatore della maison.


Cosa vedere a Trieste, ecco perché visitarla

Ecco cosa vedere (e gustare) a Trieste. Vi raccontiamo perché vale la pena trascorrere una vacanza nella città portuale, anche in autunno.

Italo Svevo nacque a Trieste, così come Umberto Saba e Giorgio Strehler. Chi ha tessuto le lodi della della città al confine con la Slovenia è Umberto Eco, che più di chiunque altro ha raccontato il suo paese nativo con viscerale veemenza e poetica. “A Trieste ove son tristezze molte e bellezze di cielo e di contrada, c’è un’erta che si chiama Via del Monte. Incomincia con una sinagoga, e termina ad un chiostro.” Il celeberrimo secondo romanzo di Italo Svevo, Senilità, è ambientato proprio a Trieste.

Spazzato via dalla Bora, l’odore dell’area mercantile offre, ai suoi abitanti e ai viandanti, l’idea della fremente attività portuale: Trieste, con il suo porto, è il luogo nevralgico per gli scambi tra il Mediterraneo e il Nord Europa. Ed è proprio il suo mare ad attrarre centinaia di migliaia di turisti l’anno.

La Barcolana: l’attesissimo appuntamento annuale a Trieste

Attesa dal 1° al 9 ottobre 2022, la Barcolana è la regata di vela tra le più attrattive al mondo. Si tiene ogni anno nel Golfo di Trieste ed è stata fondata nel 1969. Il record di numero di partecipanti è stato raggiunto nel 2018 quando a competere tra loro erano ben 2689 barche, entrando ufficialmente nel Guinness dei Primati.

Giunta alla sua 54° edizione, quest’anno si percorreranno 13 miglia, raggiungendo le tappe di Barcola, Castello di Miramare, Faro della Vittoria, Diga del Porto Vecchio e Piazza dell’Unità dove si concluderà la competizione.

Barcolana Trieste. Ph Gabriele Crozzoli

Cosa vedere a Trieste: i monumenti

Trieste è una città che pullula di attrazioni turistiche, alcune di queste sono a cielo aperto. L’elegante Piazza Unità d’Italia è il salotto bene del centro abitato e si affaccia sul mare. Qui, si possono ammirare gli splendidi edifici del Palazzo del Governo (riccamente decorato da mosaici in vetro di Murano), Palazzo Stratti con il famoso Caffè degli Specchi e il Palazzo Modello, sede del Municipio. In piazza è possibile ammirare anche la Fontana dei Quattro Continenti (Europa, Asia, Africa e America), realizzata tra il 1751 e il 1754 dallo scultore bergamasco Giovanni Battista Mazzoleni.

Il Castello di San Giusto è situato sull’omonimo colle. Si dice che qui si stanziò il primo nucleo abitato di Tergeste. Nel 1468, Federico III ordinò la costruzione di una Casa Fortificata affiancata da una torre. Fu edificata in cima al colle di San Giusto che nel corso dei secoli sarà ampliata con l’aggiunta dei tre lati dell’ordine perimetro triangolare. 

Piazza Unità d’Italia, Trieste

Fontana dei Quattro Continenti in Piazza Unità d’Italia, Trieste

Cosa vedere a Trieste: il Borgo Teresiano

Il Borgo Teresiano è uno dei quartieri più antichi della città, una tappa obbligata per i turisti. È, certamente, il luogo da segnare in agenda tra le cose da vedere a Trieste. A volerlo è Maria Teresa imperatrice d’Austria. Il quartiere fu edificato nel Settecento ed è luogo di dimore storiche signorili, ricavato dall’interramento delle saline. Qui, si può ammirare il Canal Grande di Trieste, specchio d’acqua ancora navigabile. All’interno del quartiere, Maria Teresa fece edificare il Tempio Ortodosso di San Spiridione: una struttura a croce greca sovrastata da una grande cupola e quattro cupolette bizantine; decorata da variopinti mosaici, affreschi e icone ricoperte di preziosi.

Cosa mangiare e bere a Trieste

Non vi diremo dove mangiare ma cosa mangiare a Trieste. Sono diversi i piatti tipici della città. In qualsiasi ristorante voi vi siederete probabilmente vi proporranno, nella loro carta menu, gli gnocchi triestini, gli gnocchi di pane alla triestina; la Jota triestina, i Sardoni in savor (Sardoni in saor), il Gulash triestino, e i cevapcici. Piatti da abbinare al Vitovska: un vitigno autoctono, a bacca bianca, presente in tutta la zona del Carso, sia nel Friuli-Venezia Giulia che nel versante sloveno.

Tempio Ortodosso di San Spiridione

Dove alloggiare a Trieste: il Savoia Excelsior Palace Trieste

Si affaccia su Riva del Mandracchio di fronte al Palazzo dei Congressi e alla stazione marittima e adiacente a un lato di Piazza dell’Unità d’Italia: parliamo del Savoia Excelsior Palace Trieste – Starhotels Collezione. Si tratta di una struttura imponente, inaugurata nel 1911, espressione di maestosità, raffinatezza e di un impareggiabile stile da Grand Hotel di fine ‘800, che rievoca al primo sguardo i fasti mitteleuropei.

Il Palazzo fu noto fin dalla sua inaugurazione come Ocean Liner Hotel, grazie alla sua posizione privilegiata di fronte all’Ocean Terminal. In occasione del primo arrivo a Trieste del Re Vittorio Emanuele III, il 3 novembre 1918, il prefisso Savoia fu aggiunto poi al nome dell’hotel, che divenne quindi definitivamente Savoia Excelsior Palace.

Il progetto del Savoia Excelsior Palace era orientato a renderlo un albergo ideale, secondo gli schemi architettonici di un Grand Hotel di fine Ottocento. Fu frequentato fin dai primi anni da famiglie aristocratiche, artisti, diplomatici e da un’élite turistica internazionale che faceva tappa a Trieste nell’ambito dei Grand Tour europei. Tra gli avventurieri dell’hotel vi era anche l’imperatore Francesco Giuseppe I d’Austria, ospite frequente nei primi anni di apertura. Ultimo sovrano europeo assoluto per diritto divino fino alla sua morte, l’appartamento e il bagno privato nei quali alloggiava sono stati oggi preservati nell’hotel.

Facciata del Savoia Excelsior Palace Trieste – Starhotels Collezione

Il Savoia Excelsior Palace, un rifugio esclusivo a Trieste

Durante la Seconda Guerra Mondiale, un incendio causato da un colpo di cannone, nel 1945 danneggiò gravemente l’Excelsior. Dopo molte vicissitudini nel corso degli anni, nel 2005 il Savoia è stato acquisito dal gruppo Starhotels che ne ha promosso il restauro. Nel 2009, dopo più di tre anni di lavori, il Savoia Excelsior Palace ha riaperto al pubblico. L’hotel manifesta oggi tutto il suo charme da Grand Hotel attraverso numerosi dettagli di pregio. Sono tornati a risplendere gli elementi decorativi delle facciate, la vetrata artistica in stile Belle Époque che illumina lo scalone d’onore e gli affreschi sui soffitti delle sale al piano terra e dell’atrio. Le vetrate sulla grande scalinata sono state riportate di nuovo a grandezza originale. Restaurati, infine, anche 60 pezzi di arredo in stile liberty che enfatizzano ancora di più gli interni di questo magnifico edificio: poltrone, consolle in stile liberty, specchi e cassettoni in palissandro intarsiato con finiture in foglia d’oro e decorazioni in bronzo. Infine, i 6000 pezzi di porcellana creati nel 1912 da Ginori sono attualmente in uso nel ristorante.

La lobby del Savoia Excelsior Palace

L’hotel offre una vasta gamma di servizi ideati per rendere ancora più piacevole e rilassante la permanenza a Trieste, tra cui servizio in camera 24 ore su 24, garage (servizio Valet), connessione Wi-Fi, concierge e palestra. La struttura dispone inoltre di una splendida biblioteca, un ambiente tranquillo e accogliente, finemente arredato con elementi decorativi di design dai colori pastello, fiore all’occhiello del Savoia Excelsior Palace. La luce naturale entra da un soffitto di vetro, illuminando la stanza, luogo perfetto per leggere, rilassarsi e ascoltare musica, ma anche per un incontro informale o un tranquillo aperitivo.

Il ristorante dell’hotel, il Savoy by Eataly propone una cucina tradizionale locale rivisitata. Nel suo menu, lo chef triestino Andrea Stoppari include piatti a base di pesce e prodotti stagionali. La carta dei vini include etichette che privilegiano vitigni autoctoni e piccoli produttori locali.

La Biblioteca del Savoia Excelsior Palace

Guida al doposole perfetto

Qual è il doposole perfetto per dissetare e nutrire la pelle dopo una lunga esposizione al sole? Ecco la guida che vi aiuterà a ritrovare il giusto equilibrio dell’epidermide dopo un’intera giornata al mare, in città, e in montagna, passata all’aria aperta.

La crema doposole è un trattamento importante per la nostra pelle, tanto quanto il solare. Per questo, va scelto con cura in base alle nostre esigenze. Il fluido va acquistato in base alla sua texture e ai suoi ingredienti; nell’estate del 2022 i più venduti sono quelli sostenibili. Aloe vera e burro di karitè sono alla base delle creme doposole grazie alle proprietà lenitive che combattono, in modo naturale, l’invecchiamento cellulare della pelle.

O-Way

Per O-Way, lo scarto è una risorsa tanto da fare, dell’agricosmetica, il suo punto di forza. L’after-sun body balm ha molteplici benefici: nutre e ristruttura la pelle dopo l’esposizione al sole, protegge dai danni al DNA cellulare e ostacola la formazione di radicali liberi. In più, dona sollievo e nutrimento alla pelle e svolge una gradevole azione rinfrescante. Tra gli ingredienti principali: il baobab biologico, la calendula biodinamica a km 0 e il maracuja etico.

guida al doposole perfetto - o-way
Doposole o-way

Natura Bissé

Arriva da Barcellona la soluzione ideale per nutrire la pelle donare un aspetto migliore all’abbronzatura. Il doposole di Natura Bissé, idrata intensamente, previene e ripara i danni causati dalle radiazioni solari, accentua l’abbronzatura e ammorbidisce la pelle. La CC summer solution contiene pura vitamina C, estratto di arancia amara, pura aloe vera organica e vitamina E.

Doposole Natura Bissé

Bionike

Bionike after sun è una crema doposole lenitiva con formula specifica concepita per lenire efficacemente le sensazioni di bruciore e calore dovute ad una eccessiva esposizione al sole.
L’esclusivo PRO-REPAIR Complex aiuta a contrastare i danni del sole, anche dopo l’esposizione, sollecitando i meccanismi naturali di riparazione biologica della cute.
La sua texture fresca e leggera, frutto della combinazione di ingredienti lenitivi e riepitelizzanti (pantenolo, allantoina, acido glicirretico), idrata la pelle e contribuisce a ridurre rapidamente gli arrossamenti. Nickel free, è senza conservanti e privo di profumo.

Doposole Bionike

Grand Hotel Tremezzo: l’icona dell’ospitalità comasca conquista l’America

Centododici anni di storia che si convertono nel successo di una famiglia incline a far sentire a casa i propri ospiti. Grand Hotel Temezzo, ieri come oggi racconta, nel mondo, il saper accogliere all’italiana.

Tremezzo è uno dei borghi del Nord Italia più interessanti e visitati tutto l’anno da turisti italiani e stranieri. Si affaccia sul lago di Como, incorniciato dalle montagne comasche a una latitudine di 225 m sopra il livello del mare. Una piccola cittadina di circa 5000 abitanti che conquista i visitatori non solo per la sua incontaminata natura, ma anche per l’affascinante storia dei suoi palazzi settecenteschi, dimore storiche di personaggi della borghesia internazionale.

Grand Hotel Tremezzo
Relax sul lago di Como

Qui, dove il sole bacia il lago e le sue montagne, Grand Hotel Tremezzo accoglie gli avventori del suo ricco complesso architettonico con un’autentica full immersion, all’insegna di tanti, esclusivi servizi. Non dovrebbe stupire, dunque, lo speciale riconoscimento ottenuto dalla celebre rivista americana Travel + Leisure, che l’ha inserito tra i 100 alberghi più prestigiosi del mondo. La struttura, in particolare, figura al 53° posto tra i “100 Best Hotels in the World”, al 10° posto tra i “15 Best Resorts in Europe” e al quarto gradino del podio tra i “10 Best Resorts in Italy”.

Una piscina immersa nel lago

La classifica è il risultato di un sondaggio condotto tra i lettori del magazine, in cui gli hotel più prestigiosi sono giudicati per il livello di camere e servizi, la location, l’offerta gastronomica e l’unicità dell’esperienza. 

Paolo De Santis, amministratore delegato del Grand Hotel Tremezzo, sottolinea: “Siamo orgogliosi del riconoscimento, ancor di più perché si riferisce all’anno trascorso, difficilissimo per tutta l’hotellerie italiana, in una stagione partita con estrema preoccupazione e lentezza e poi di rinascita. Merito dei nostri collaboratori, cui va il nostro sincero grazie, con lo stimolo a tenere sempre alta la bandiera del nostro amato lago”.

Quello di Travel+Leisure non è l’unico riconoscimento ottenuto quest’anno. Grand Hotel Tremezzo si è anche distinto come “Best Hotel in Europe” nei prestigiosi Condé Nast Traveler Awards Spagna 2022, che assegna i premi ai migliori alberghi del mondo scelti dalla rivista, suddivisi per categoria. 

Le 5 camicie uomo di lino da portare in valigia

Il lino è sicuramente la macro tendenza dell’estate 2022: ma quali sono i modelli camicie uomo di lino da portare in vacanza.

Le giornate afose che stiamo vivendo in questo periodo ci invitano a indossare capi leggeri e morbidi. Il lino, è il tessuto che attenua la sensazione di caldo e in più, è un tessuto duttile e sostenibile, per essere adeguati per ogni occasione, con un occhio attento alla salute del pianeta.

Brunello Cucinelli.

Sembra jeans e invece è un fresco tessuto di lino con finitura traspirante. Brunello Cucinelli propone una camicia dalla vestibilità comoda, con colletto classico. Da portare con pantaloni capri bianchi o bermuda sporty-chic, in mare e in città.

tendenza camicie line uomo 2022 - brunello cuccinelli
Brunello Cuccinelli
Malo

Il lino scelto da Malo infatti è fine, leggero, elegante e confortevole, bello alla vista e al tatto, prodotto con filati di elevata qualità e di assoluto pregio. Soprattutto, il tessuto è ricavato da una coltivazione biologica, che lo rende assolutamente sostenibile. La camicia che vi proponiamo ha uno stile sauvage grazie alla sue tasche safari.

Malo Cachemire
Loewe.

Giovanile, fresca, oversize: anche le maniche hanno una vestibilità over: Loewe presenta Paula’s Ibizia, la camicia in lino da portare alle Baleari e in tutto il resto del mondo. Il colletto classico e la chiusura a bottoni in contrasto sono impreziositi da un ricamo logato, a vista.

Loewe
Bode.

Chi lo ha detto che i fiori stanno bene solo alle donne? Bode presenta la sua camicia floreale, dallo stile vintage. Realizzata in un tessuto pregiato ottenuto dalla combinazione di fibre in cotone e lino, si presenta con silhouette strutturata, colletto classico e chiusura con bottoni. Pregiato ricamo realizzato con la tecnica del punto a croce.

tendenze camicie di lino 2022 - Bode
Bode
Loro Piana.

Immancabile, nella valigia di tutti gli uomini, la camicia di lino con righe verticali. La versione luxury proposta da Loro Piana ha una vestibilità morbida, adatta per qualsiasi occasione: dal party in spiaggia agli eventi più esclusivi.

Loro Piano

“Good clothes, fair pay”, la campagna che chiede dignità per i lavoratori della moda

È giunto il momento di fare quadrato sulla situazione salariale dei lavoratori della moda, che implorano dignità. Sostieni “Good clothes, fair pay”: la campagna per una legislazione sui salari dei lavoratori nel settore moda.

Durerà un anno, sino al 19 luglio 2023, la campagna “Good Clothes, Fair Pay”: l’iniziativa dei cittadini europei (ECI) per chiedere una legislazione sui salari dignitosi per le persone che confezionano i vestiti che indossiamo ogni giorno. Realizzata in collaborazione con Clean Clothes Campaign, per ottenere attenzione dalla Commissione Europea ha bisogno di raggiungere almeno 1 milione di firme. L’iniziativa è guidata da una coalizione di cittadini e supportata da ONG, responsabili politici ed esperti in materia.

dignità lavoratori - Fair Wear Foundation
Fair Wear Foundation

Good clothes, fair pay. L’ECI chiede dignità per i lavoratori. Ecco i punti

L’ECI richiede che le leggi dell’UE chiedano alle aziende che vendono abbigliamento, prodotti tessili e calzature nell’Unione Europea di agire sui salari dignitosi nelle loro catene di approvvigionamento. I marchi e i rivenditori sarebbero legalmente tenuti a valutare i salari nelle proprie catene produttive, mettere in atto piani per colmare il divario tra salario effettivo e salario minimo e rivelare pubblicamente i propri progressi.

Si stima che i lavoratori del settore moda hanno un guadagnano in media il 45% in meno di quanto necessario per provvedere a se stessi e alle loro famiglie. A questo si aggiunge anche un inadeguato orario lavorativo, con turni estenuanti e diritti pressoché violati. Gli attuali salari minimi legali nel settore, stabiliti dai governi nei paesi produttori di abbigliamento, semplicemente non sono sufficienti per vivere.

L’industria moda occupa decine di milioni di lavoratori in tutto il mondo e circa 1,5 milioni vivono nell’UE. La maggior parte di loro non riceve un salario minimo.

Alcune lavoratrici in un'industria dell'est
Alcune lavoratrici dell’industria moda

ECI, inoltre, metti in luce un altro grave grave problema. Allo sfruttamento minorile si aggiunge anche la grave crisi umanitaria sorte quando, a causa del Covid-19, alcune aziende hanno ritirato gli ordini. Di fatto, migliaia di lavoratori hanno perduto il loro salario mensile, rinunciando a cibo, assistenza sanitaria e alloggio.

Firma qui, sostieni la campagna “Good clothes, fair pay”

Situér Milano, il progetto visionario di due giovani imprenditori

Situér Milano è un progetto giovane con base nella città meneghina, fondato da Federica Paoli e Biagio Castellani. Nel suo catalogo, scaffalature componibili e appenderie dall’estetica minimale. Diversi sono i punti di forza del brand tra cui spicca, sicuramente, l’attenzione alla sostenibilità. L’etichetta, infatti, propone una tecnica di curvatura del metallo che esclude la saldatura, eliminando totalmente i fumi da lavorazione a beneficio della salute del pianeta.

Biagio Castellani e Federica Paoli

Situér Milano, a Pitti: cosa ci raccontate di questa nuova esperienza?

È stata un’esperienza che si è presentata all’ultimo momento perché eravamo in fase di allestimento con il Salone del Mobile; poi si è presentata l’occasione di Pitti e non ci abbiamo pensato due volte ad accettare. Per noi è stata una grande opportunità poter partecipare alla fiera perché ci ha dato modo di farci conoscere ai nuovi clienti. I nostri progetti sono, al 90%, rivolti alla moda con gli allestimenti ai negozi o diretti per i brand. Per noi, dunque, è stato un processo naturale avviarci nell’edizione di Pitti.

Sitér Milano, stand a Pitti

Appunto, la moda: come si pone il marchio nei riguardi dell’industria fashion?

Il marchio offre un servizio di arredo per la moda; produciamo arredi dall’estetica minimale, sicuramente di ricerca e design. A partire, ad esempio, dalla nostra particolare piegatura del metallo; è un prodotto minimale che mira a inserirsi in una fascia di mercato che abbraccia quei brand volenterosi di rinnovare il loro allestimento. Offriamo anche il noleggio dei nostri arredi su Milano. Ci sembrava una scelta vincente visto le centinaia di migliaia di eventi che si intercorrono tutto l’anno, in città.

Parlatemi del noleggio: cosa vi chiede il cliente, nello specifico?

Sul nostro sito offriamo la possibilità di acquistare i nostri arredi. Parte del nostro stock nel magazzino la dedichiamo al servizio noleggio: appenderie, panche, espositori. Il cliente ci sceglie soprattutto per eventi di breve durata o per l’allestimento di un pop up store; ci illustra il progetto e decidiamo, insieme, il prodotto e la finitura più adatta al contesto. C’è una sorta di progettazione assieme al cliente.

Chi è il cliente tipo di Situér Milano?

Può essere direttamente il brand o lo showroom ma arriviamo anche agli architetti e ai designer. Questo avviene perché spesso le commissioni dei clienti passano nelle mani dei progettisti che lavorano, appunto, al progetto.

Per voi la personalizzazione è un servizio importante

Sì, questo ci è possibile perché i nostri arredi sono espressione di un’azienda che produce sin dal 1960 scaffalature e arredi industriali. È un po’ nel nostro DNA produrre arredi minimali e componibili e, avendo queste caratteristiche sono versatili e si prestano a essere inseriti in diversi contesti. Questa è la nostra missione.

Qual è il punto di forza del marchio?

Situér significa “situare” che tradotto vuol dire dare la possibilità di inserire i nostri arredi in contesti differenti con, appunto, la personalizzazione richiesta del cliente. Questo, però, preservando la nostra identità. Ci tenevo a sottolineare che tutti i nostri arredi sono in metallo (acciaio e ottone), forgiati con attenzione alla sostenibilità. Abbiamo sviluppato una particolare tecnica di curvatura che facciamo direttamente sui materiali che ci permette di evitare la procedura della saldatura, altamente inquinante. I nostri prodotti non presentano un angolo a 90° ma una piegatura che sembra quasi una curvatura plastica, meno rigida. Abbiamo, così, eliminato il materiale di scarto prodotto nel post saldatura, escludendo i fumi rilasciati durante la lavorazione. Con questa piegatura, inoltre, il processo di produzione si è ridotto, tutto a beneficio della salute del pianeta. In più, il metallo è un materiale 100% riciclabile una volta smaltito.

Montblanc presenta la nuova collezione di pelletteria Extreme 3.0

Durante la Paris Fashion Week, il marchio di pelletteria di lusso Montblanc ha presentato la nuova collezione di accessori in pelle, denominata Extreme 3.0.

Palais Galliera ha accolto il mega evento che ha visto protagonista la nuova collezione del marchio tedesco in orbita al gruppo del lusso Richemont. 3.0 è una linea destinata a coloro che hanno uno stile di vita attivo e dinamico. Caratterizzata da un design inedito, l’uso della pelle si ispira alle rivoluzionarie campagne pubblicitarie della Maison di inizio Novecento che vedeva protagonista attiva Grete Gross: la prima responsabile della pubblicità della griffe che influenzò, con la sua visione avveniristica, il linguaggio visivo dell’azienda negli anni ’20. I suoi elementi grafici razionali, geometrici e pragmatici erano fortemente ispirati allo stile Bauhaus dell’epoca.

Montblanc Extreme 3.0
PARIS, FRANCE – JUNE 22: Emma Roberts, Nicolas Baretzki, Jordan Barrett and Dylan Sprouse attend Montblanc Cocktail : “On The Move” Montblanc Extreme Launch At Palais Galliera at Palais Galliera on June 22, 2022 in Paris, France. (Photo by Julien M. Hekimian/Getty Images For Montblanc)

Mood contemporaneo e sostenibilità

La collezione Extreme è stata pensata per soddisfare le esigenze di chi si sposta quotidianamente, ridefinendo i limiti dell’innovazione tecnica per raggiungere nuove vette in termini di resistenza e prestazioni, unendo la funzionalità con uno stile contemporaneo. La collezione, inoltre, è attenta alla tematica green utilizzando un metodo di concia della pelle a emissioni di CO2 neutre, mentre la fodera è realizzata con fibre riciclate.

Un momento dell’esibizione dell’orchestra techno

Il commento di Marco Tomasetta, direttore artistico di Montblanc sulla collezione Extreme 3.0

Sinonimo di vita in movimento e avventure quotidiane, Extreme è diventata una delle collezioni di pelletteria più iconiche, grazie al design dinamico e sportivo e all’originale trattamento della pelle. Era arrivato il momento di ridefinire il motivo distintivo della collezione attingendo allo straordinario archivio della Maison. Il risultato è un design audace e moderno, reso unico dall’innovazione che da sempre caratterizza la tradizione Montblanc e che allo stesso tempo si adatta allo stile di vita delle nuove generazioni, concentrandosi anche sulla riduzione dell’impatto ambientale”, spiega Marco Tomasetta, Direttore Artistico di Montblanc.

La collezione Extreme 3.0 di Montblanc

Extreme 3.0 è composta da accessori con dimensioni e funzioni differenti, concepiti per accomodare le diverse richieste dei clienti.

Grande pelletteria

Uno zaino grande con 3 scomparti, uno zaino medio con 3 scomparti e uno zaino con chiusura M LOCK 4810, tutti pensati per trasportare e proteggere in sicurezza computer e altri oggetti personali. La sottile borsa portadocumenti è un’elegante compagna per le riunioni di lavoro, mentre la tote bag è più informale e casual. La versatile borsa da viaggio con chiusura M LOCK 4810 è perfetta per brevi viaggi o per la palestra.

Alcuni articoli della collezione Montblanc Extreme 3.0. (Photo by Francois Durand/Getty Images For Montblanc)
Un marsupio in primissimo piano. (Photo by Francois Durand/Getty Images For Montblanc)


Media pelletteria.

Chest bag e Sling Bag dotati di scomparti con cerniera (in nero o verde) possono essere indossati a tracolla. La Envelope Bag con chiusura M LOCK 4810 e la Envelope Bag mini (in nero o verde) sono accessori di tendenza e leggeri, mentre la borsa e la custodia per computer (in nero o verde) sono progettate per proteggere e riporre computer portatili o tablet.


Piccola pelletteria e accessori.

Un portafoglio compatto (in nero o verde), un porta carte di credito da 8 scomparti con cerniera, un porta carte di credito da 6 scomparti e un porta carte di credito con cerniera (in nero o verde), un porta carte di credito da 3 scomparti con tasca, un astuccio portachiavi con 4 scomparti per carte di credito, un astuccio mini con 8 scomparti per carte di credito, un portafoglio con tasca per auricolari wireless, un portachiavi e un astuccio per smartphone, tutti dotati di gancio che permette di abbinarli a borse più grandi. Inoltre, la collezione Montblanc Extreme 3.0 comprende una selezione di cinture con fibbia a placca, con chiusura sportiva M LOCK 4810 al posto della normale fibbia e con fibbia in PVD rotonda o rettangolare.

L’evento a Palais Galliera per la presentazione di Montblanc Extreme 3.0

Il 22 giugno 2022, presso il museo parigino dedicato alla storia della moda internazionale, Montblanc ha presentato la nuova collezione di accessori in pelle dinanzi a un parterre nutrito di invitati.

Cristiano Caccamo
Emma Roberts esibisce una pochette Montblanc Extreme 3.0
Ed Westwick
Un momento del cocktail in Palais Galliera

Gli spettacoli originali, tra danza e musica, e uno speciale DJ set di DJ Pee .Wee (Anderson Paak) hanno intrattenuto, tra gli altri, l’attrice Emma Roberts, il dj Anderson.Paak, la modella Stella Maxwell; gli attori Dylan Sprouse ed Ed Westwick; il modello Jordan Barrett, il modello e attore Jon Kortajarena; gli attori italiani Cristiano Caccamo e Alberto Malanchino insieme a Giacomo Cavalli.

La collezione Montblanc Extreme 3.0 è disponibile da luglio 2022 nelle boutique Montblanc di tutto il mondo e online e sarà protagonista della nuova brand campaign. Per maggiori informazioni visita il sito www.montblanc.com

TBD Eyewear, la nuova collezione di occhiali presentata a Pitti 102

TBD Eyewear, il brand di occhiali da vista e da sole, combinazione perfetta di design italiano e sostenibilità, rafforza ancora una volta impegno e ricerca, puntando a collezioni interamente «green». Tra gli impegni della griffe milanese, fondata da Fabio Attanasio e Andrea Viganò, ci sono anche produzione interamente italiana e estetica genderless.

Fabio Attanasio e Andrea Viganò

La storia del marchio prende forma sull’asse Milano/Cadore dove gli occhiali vengono disegnati e prodotti da artigiani che assemblano ogni parte dell’accessorio, a mano.

A Pitti Uomo edizione 102, giunto al suo sessantesimo anniversario dal suo esordio, Attanasio e Viganò presentano due nuovi modelli di occhiali, che vanno ad aggiungersi alle collezioni continuative precedenti.

Va rafforzandosi l’impegno sostenibile. TBD Eyewear, infatti,  estende la sua anima green non solo alle montature più iconiche (ricordiamo le varianti Earth Bio, Eco Green, Blue Ocean, Eco Black, Eco Transparent, Eco Havana e Eco Dark Tortoise), ma anche al packaging: un altro passo gentile verso il mondo, 100% ecosostenibile, 100% elegante.

La classica confezione verde è in cartone riciclato, garantito FSC; la custodia rigida, che conserva e protegge gli occhiali da vista o da sole, è all’esterno in cotone riciclato, nel tipico verde TBD Eyewear, e all’interno è rivestita in PET. Anche il panno in microfibra è in plastica completamente riciclata.

I nuovi modelli TBD Eyewear

NUOVI MODELLI

TBD Eyewear presenta a Pitti Uomo 102 ben due nuovi modelli, entrambi dal carattere deciso.

Le nuove collezioni di occhiali da sole e da vista TBD Eyewear Cord e Piquet mettono in risalto il design timeless e la cura per il dettaglio tipici dello stile italiano. Gli elementi iconici del brand si mescolano per creare due nuove silhouette eleganti ed unisex, con richiami ad uno stile vintage rivisitato.

Modello CORD
TBD Eyewear 2022
Montatura modello Cord

Come la corda nasce da un insieme di fili naturali intrecciati a mano, così la nuova collezione di occhiali da sole e da vista unisce gli elementi di design distintivi del brand, creando una montatura forte, spessa e squadrata che non perde armonia grazie agli angoli smussati. L’asta, completamente rivisitata in chiave vintage, ha spessori che conferiscono una nuova tridimensionalità all’accessorio. Interamente prodotti a mano in Italia, ancora una volta con materiali sostenibili, i Cord di TBD Eyewear sono disegnati per chi ricerca un’estetica caratterizzante, sia per uomo che per donna.

Saranno 4 le combinazioni proposte:

•   l’iconico Cord Eco Havana con Lenti blu;

•   il deciso Cord Eco Black sia da sole, con Lenti arancioni, che da vista;

•   il delicato Cord Eco Champagne sia da sole, con Lenti verdi, che da vista;

•   Il distintivo Cord Honey con Lenti verdi.

Modello PIQUET
Modello Piquet - TBD Eyewear
Modello Piquet declinato nella versione occhiali da vista e da sole

Il nuovo Piquet di TBD Eyewear si ispira e interpreta il glamour delle montature aviator. Proprio come l’omonimo tessuto intreccia due trame e due orditi per generare la sua forza, il doppio ponte strutturato di questo modello si abbina alla distintiva lente a goccia e alla rinnovata tridimensionalità dell’asta in chiave vintage, regalando alla montatura un’identità definita. Gli occhiali da sole e da vista Piquet sono tutti sostenibili, realizzati in Bio-acetato e vengono prodotti a mano da artigiani italiani. Perfetti per chi vuole esprimere con audacia il proprio stile, sia per uomo sia per donna.

Anche in questo caso la collezione è declinata in 4 abbinamenti:

•   l’elegante Piquet Eco Havana sia da sole, con Lenti verdi, che da vista;

•   il ricercato Piquet Eco Dark Havana con Lenti blu;

•   l’originale Piquet Eco Champagne con Lenti verdi;

•   l’immancabile classico Piquet Black sia da sole, con Lenti grigio scure, che da vista.

Click&Boat, un nuovo modo per vivere la vacanza in mare

Click&Boat è un progetto che ti permette di vivere le tue vacanze lontano dal caos estivo delle città costiere, al largo di un’imbarcazione noleggiata. Sempre più italiani hanno riscoperto il piacere di una vacanza totalmente immersiva, a contatto con la natura.

Lontano dalla routine quotidiana, chi sceglie di noleggiare un natante ha riscoperto il valore di ritrovare se stessi, affrontando i propri limiti; una soluzione che ti permette di staccare completamente dal tran tran cittadino. Infatti, secondo recenti sondaggi, sono proprio gli abitanti delle città interne della nostra Penisola a prediligere la vacanza in barca.

Click&Boat. Capri
Vista sulla scogliera a strapiombo di Capri
Il catamarano Nemo

Da una recente indagine di Solovela.net, emerge che, lo scorso anno, circa il 56% degli italiani ha scelto il
mare come destinazione delle sue vacanze e circa il 40% delle famiglie italiane ha optato per una vacanza
in barca lungo le incredibili coste italiane. La vacanza a bordo di una barca è, infatti, sinonimo di libertà.

A rivolgersi a Click&Boat sono per prima le famiglie. I dati diffusi di recente da Click&Boat confermano il legame stretto con le famiglie: ben il 45% delle prenotazioni sono fatte proprio da loro, la cui un’età media di chi prenota è di 40 anni. Inoltre, le famiglie tendono o a viaggiare da sole o a coinvolgere anche un altro nucleo familiare. Il 45% dei nuclei famigliari sceglie di farsi cullare dalla onde a bordo dei catamarani, imbarcazioni spaziose e confortevoli; il 30% di loro sceglie le maestose ed eleganti barche a vela per partire alla volta di vacanze all’insegna dell’avventura. Il 10%, invece, sceglie le imbarcazioni a motore per raggiungere calette, insenature e spiagge difficilmente raggiungibili da grandi imbarcazioni.

Click&Boat
Interno del catamarano Nemo
La cabina matrimoniale del catamarano Nemo

Il restante 15 % sceglie il noleggio giornaliero, giusto per respirare un po’ di aria pura e libertà!

Diverse sono le destinazioni italiane scelte da chi noleggia le imbarcazioni. Spiccano, fra tutte, Toscana (25%), Sardegna (22%). Navigando sempre a Sud, nel Mediterraneo e verso la Sicilia, il 20% sceglie l’arcipelago delle Isole Egadi, incastonate in splendide acque limpide, ospitano una ricca e variopinta
flora e fauna marina; the last but not the least si posiziona la Campania, con le sue coste suggestive, i
paesini a strapiombo sul mare, i suoi colori, è meta prediletta dal 15 % delle famiglie, cornice perfetta per
una vacanza che unisce mare, buon cibo e cultura.

Click&Boat, il progetto

Jérémy Bismuth e Edouard Gorioux sono le menti dietro la piattaforma di noleggio natanti nata nel 2014. L’idea è quella di rimettere su mare parte di quelle imbarcazioni lasciate ancorate nei pontili. Si stima che i francesi utilizzino le loro imbarcazioni solo 10 giorni l’anno. L’offerta è davvero ampia. Al catamarano, barca a vela e barche a motore sopra citati, si aggiungono gommoni e yacht, tutti con o senza skypper.

Edouard Gorioux (sx) - Jeremy Bismuth (dx)
Edouard Gorioux (sx) – Jeremy Bismuth (dx)

Per la copertina, Credit Jef Folkerts.

Fuorisalone 2022, tre marchi di home decor per arredare casa con stile

Apre i battenti il Fuorisalone 2022: la kermesse più attesa per gli appassionati di home design.

A Milano va in scena il meglio del design nazionale e internazionale dopo due anni di stop forzato causa pandemia.

I quartieri della capitale italiana della moda e del design pullulano di eventi e feste. Si torna a dare voce ad una nuova stagione (o meglio, Rinascimento) dell’home decor.

TOILETPAPER STREET dreamed with ORGANICS by Red Bull 

Via Balzaretti, questo è il primo appuntamento con la Milano Design Week che non dovete perdere assolutamente. Qui, i palazzi storici diventano un’installazione Pop Art a cielo aperto. Il visitatore si troverà dinanzi ad un’opera artistica pubblica, donata alla città. Le facciate degli edifici, infatti, sono state illustrate con alcune celeberrime copertine di TOILETPAPER, la rivista fondata da Maurizio Cattelan e Pierpaolo Ferrari. Il progetto, frutto della collaborazione con ORGANICS by Red Bull, coinvolgerà gli avventori con un street party previsto giovedì, 9 giugno alle 18:30 che sarà ripetuto anche il 10 e l’11.

Toiletpaper, l’installazione al Fuorisalone

La color Therapy di Profilo sbarca da BigApple Design – 5 Vie Milano

Andrew Vianello e il suo (miglior) Profilo tornano alla Milano Design Week colorando BigApple Design con un progetto che assicura benessere “psicofisico”. Vianello, imprenditore camaleontico, propone i suoi profili in una teca di vetro colorata con tonalità che vanno dal rosso spritz, ad un azzurro desideroso di evasione; dal sofisticato nero notturno, ad un verde pieno di speranza, o un giallo colmo di gelosia e molti altri colori. Le cloche, in stile Wunderkammer, riflettono lo stato d’animo dei protagonisti della scultura, quest’ultima realizzata con fili di metallo che s’intrecciano tra loro.

La Color Therapy di Profilo

Le mappe di Frank&Frank fanno tappa a Milano dopo Venezia

Da BigApple Design – 5 Vie Milano, ritrovare la strada non sarà che un gioco da ragazzi grazie alle mappe in pelle laserata firmate Frank&Frank. Per il Fuorisalone 2022, il marchio fondato da Marcella Molinini e Roberto De Gregorio, propone una cartografia dettagliata della città meneghina. La pelle utilizzata non proviene dal circuito industriale e viene lavorata secondo metodo artigianale. Le mappe, vere opere d’Art-Design, interpretano in modo artistico la voglia di viaggiare. E così, mentre catturano l’attenzione dei visitatori della mostra al JW Marriott Venice Resort & Spa in attivo sino al 27 novembre 2022, a Milano Frank&Frank fanno ritrovare la strada in modo del tutto originale.

Fuorisalone 2022 - Frank&Frank, mappa di Milano
Frank&Frank, mappa di Milano

L’erbario di Pictalab e Nicolò Castellini Baldissera

La carta da parati è realizzata in modo artigianale da maestri che affrontano le progettazioni con tecniche differenti. Alla Milano Design Week 2022 la collezione wallpaper è dipinta a mano e creata in collaborazione con l’interior designer Nicolò Castellini Baldissera. Portaluppi’s Herbarium, questo è il nome della collezione, si ispira al progetto che l’architetto Piero Portaluppi realizzò per la dimora storica di Ettore Conti e Gianna Casati. Il team, capeggiato da Orsola Clerici e Chiara Troglio (fondatrici Pictalab) ha lavorato per circa un anno sulla grafica, riproducendo il motivo botanico in vista sulle pareti dell’abitazione. La collezione di wallpaper è raffinata, classica e contemporanea allo stesso tempo.

Portaluppi’s Herbarium

Ca’ del Bosco. Un’opera d’arte che si chiama vino

Il capolavoro di Ca’ del Bosco è il vino della Franciacorta che reca la firma di Maurizio Zanella, imprenditore protagonista del Rinascimento enologico italiano. La sua cantina è immersa in un incantevole castagneto nel bosco; la filosofia aziendale si basa sull’applicazione della tecnologia alla piena espressione delle uve per ottenere i migliori vini possibili.

La Franciacorta è tra le regioni più rappresentative della produzione di Chardonnay, un’uva particolarmente delicata che per essere lavorata al meglio ha bisogno di tecnologie di produzione avanzate.

Il vigneto (ph. Giuseppe La Spada)

Ca’ del Bosco affonda le sue radici negli anni ’60 del Novecento, quando Annamaria Clementi Zanella acquista ad Erbusco, in Franciacorta, una piccola casa in collina, chiamata localmente “Ca’ del Bosc”. Otto anni dopo, il figlio Zanella, attuale presidente della cantina, impianta i filari di vigneto. Sarà proprio Maurizio, di ritorno dalle caves in Champagne, a dare il suo contributo all’avvio del percorso del vino italiano di qualità. Nel 1972 nasce il primo vino bianco e tre anni dopo, il primo rosso.

Maurizio Zanella presidente e fondatore di Ca' Del Bosco
Maurizio Zanella, presidente e fondatore di Ca’ Del Bosco

L’incontro con André Dubois

Un’altra evoluzione dell’azienda vinicola porta il nome dello chef de cave André Dubois (coadiuvato, poi, da Brian Larky, laureato all’Università di Davis in California), che porta in azienda un rigore e una perizia notevoli.

Con la vendemmia del 1976 si producono i primi tre vini ottenuti con Metodo Classico: il Brut, il Dosage Zéro e il Rosé, che vedranno la luce tra il 1978 e il 1979. Con la vendemmia del 1978 inizia la produzione del Crémant, che uscirà sul mercato nel 1980. A 18 anni, Maurizio Zanella realizza la prima cantina a 11 metri di profondità, così come aveva visto fare in Francia.

VC Dosage Zéro 2017 (1)
VC Dosage Zéro 2017
Cuvée Prestige Edizione 44

Controcorrente, innalza drasticamente la densità dei ceppi per ettaro, impiegando diversi sistemi di allevamento ed effettuando il diradamento dei grappoli.

Dal 1985 l’enologo di Ca’ del Bosco è Stefano Capelli, diplomato all’Istituto di Conegliano. Grazie a lui sono state brevettate alcune attrezzature innovative. Anche la cantina evolve, a partire dalla sua superficie che da 10.000 mq passa a 20.000 mq.

Ca’ del Bosco diventa, così, una struttura dotata della tecnologia più avanzata, al fine di ridurre al minimo i trattamenti sul vino, esaltando le caratteristiche di un’eccellente materia prima e interferendo il meno possibile con gli agenti esterni.

I vini

La produzione di vini firmata Ca’ del Bosco permette di degustare un perlage pregiato e dalle note variegate. In questa congiunzione vanno a intrecciarsi diversi elementi che fanno di una bottiglia, un capolavoro: sicuramente il buon sole e ottime botti per la maturazione del vino; la tecnologia, in tutto questo, fa la sua parte. La scelta delle uve, più di tutto, è il risultato del successo firmato dall’azienda vinicola.

Cuvée Prestige, Cuvée Prestige Rosé, Vintage Collection Brut, Vintage Collection Dosage Zéro Noir; Vintage Collection Dosage Zéro; Vintage Collection Satèn, Cuvée Annamaria Clementi, Cuvée Annamaria Clementi Rosé, Curtefranca Bianco, Curtefranca Rosso; Chardonnay, Pinéro, Maurizio Zanella, Carmenero. Queste sono le etichette e le specialità di vini Franciacorta offerte dall’azienda.

Le uve (che durante la raccolta sono riposte in una cassa di legno da 16 kg per evitare che gli acini si schiaccino) vengono vinificate attraverso il metodo Ca’ del Bosco, direttamente in azienda. Tutti gli ettari di vite (244,47, per l’esattezza) sono lavorati da mani esperte secondo agricoltura biologica. La maturazione degli acini viene monitorata attentamente, vigna per vigna, settimana per settimana. Il nettare ottenuto, poi, sarà imbottigliato in sede con marcatura univoca, su ogni bottiglia; ognuna di essa è tracciabile; ha un nome, un numero. Una storia. Una vita, tutta sua.

Per Ca’ del Bosco, infine, biologico significa anche ridurre la quantità di solfiti in ogni bottiglia che diventano meno di 50 milligrammi/litro: un quarto rispetto alla soglia massima consentita dalla legge.

L’eco-sostenibilità di Situér Milano al Salone del Mobile

Situér Milano, il marchio milanese dal codice estetico minimale, sarà protagonista al Salone del Mobile di Milano, atteso dal 7 al 12 giugno 2022. L’etichetta è stata fondata in seguito ad un’intuizione: piegare il metallo anziché saldarlo. In Toscana nasce l’inconfondibile curvatura protetta da brevetto e che realizza le celeberrime scaffalature.

Il prodotto proposto da Situér vanta un’ispirazione industriale, minimale ed è modulabile.

La label, che vede tra le sue figure chiave Biagio Castellani e Federica Paoli, forgia l’acciaio con l’iconica piegatura a “C” con attenzione alla sostenibilità. Ciò è permesso dalla tecnica di lavorazione che rifiuta la saldatura (altamente inquinante) a favore della piegatura. Ne limita le emissioni di Co2, permette di risparmiare i consumi energetici; riduce il materiale di scarto e accorcia considerevolmente la durata del ciclo produttivo.

Lampada in ottone
Situér Milano – LG-02 pouf ottone

Al salone del Mobile di Milano, il marchio propone la nuova collezione LG – 22 che nasce dall’incontro tra i due giovani designer Federica Poli e Biagio Castellani – fondatori del marchio Situér – e Lorenzo Guzzini, architetto e fondatore dello studio-atelier a Milano.
Ogni elemento presentato esprime la volontà̀ di creare oggetti semplici e densi di significato. Il metallo, sempre senza saldature grazie alla piegatura Situér, resta l’attore principale e per la prima volta, si accosta a materiali naturali come vetro e legno o a tessuti tecnologici ed ecosostenibili.

FEDEZ – J-AX insieme per LOVE MI: il concerto gratuito a Milano per una giusta causa

Ritornano più uniti che mai i due rapper milanesi. LOVE MI è una dichiarazione d’amore alla città di Milano ma soprattutto un evento solidale che intratterrà il pubblico con live music, la sera del 28 giugno (a partire dalle ore 18.30) in piazza Duomo a Milano. E con l’occasione, vedremo assieme dopo anni di lungo silenzio, Fedez e J-Ax sullo stesso palco.

Patrocinato dal Comune di Milano, lo spettacolo è stato voluto fortemente da Federico Lucia che torna finalmente sul palco, dopo aver annunciato la malattia che lo ha colpito di recente.

I fondi raccolti grazie al numero solidale che verrà attivato appositamente saranno donati dalla Fondazione Fedez E.T.S. a TOG – TOGETHER TO G. La Onlus diventata un centro di eccellenza nella riabilitazione dei bambini affetti da patologie neurologiche complesse; in particolare Paralisi Cerebrali Infantile e Sindromi Genetiche con Ritardo mentale. Onlus che la Fondazione Fedez E.T.S. ha supportato anche in passato. L’evento è curato da DOOM ENTERTAINMENT e prodotta da da VIVO CONCERTI. Il concerto è stato reso possibile anche grazie al sostegno degli sponsor: MARTINI, YAMAMAY e Carpisa.

Sul palco si alterneranno le voci più ascoltate della musica italiana attuale nonché grandi amici e sostenitori di Federico: Ariete; Beba, Cara, Dargen D’Amico, Frada, Ghali, J-AX; Miles, MYDRAMA, M¥SS KETA, Nitro, Paky, PAULO, Rhove, Rosa Chemical, Rose Villain, Mara Sattei, Shiva, Tananai, Tedua. L’evento è

Il commento di Fedez e J-AX.

Questa iniziativa è un’occasione dalla duplice valenza: da una parte un concerto gratuito che permette a tutte le persone di poter fruire di un vero e proprio festival musicale e dall’altra partecipare collettivamente a un’iniziativa benefica per un progetto, il nuovo centro TOG, che sarà un fiore all’occhiello per la nostra città.” Dichiara Fedez e aggiunge “Sono felicissimo di aver dedicato le mie energie a questa iniziativa e dopo questa esperienza mi impegnerò a fare sempre di più”.

Sono felice di poter dare il mio contributo ad una causa così importante a favore dei bambini affetti da patologie neurologiche molto complesse. Attraverso la musica del grande concerto che faremo a scopo benefico, la mia Milano, che ha sempre dimostrato di essere un’eccellenza in tutto, ci permette ancora una volta di essere migliori e di far parte di un bellissimo progetto a favore di chi ha bisogno. Il significato di quel giorno che vivremo insieme – conclude J-Ax – non sarà solo fatto di canzonette ma di vivere con gioia quel palco nella speranza di regalare a questi bambini un futuro migliore”.

Come partecipare a LOVE MI

Tutti sono chiamati a partecipare all’evento. Il concerto, infatti, sarà trasmesso in diretta alle 19:00 su Italia 1 (partner ufficiale di LOVE MI) e in streaming su Mediaset Infinity.

Apre il ristorante Volta del Fuenti nella magnifica cornice della Costiera Amalfitana

New opening in Costiera Amalfitana, a Vietri sul Mare, con il ristorante fine dining Volta del Fuenti, guidato dall’Executive Chef Michele De Blasio, all’interno della splendida cornice del Giardino del Fuenti.

Volta del Fuenti. La proposta culinaria

Si affaccia sul Golfo di Salerno e vanta una vista fatta di giardini pensili e mediterraneità. Il nuovo ristorante, aperto anche a piccoli e grandi eventi, offre una cucina di tradizione partenopea in chiave contemporanea. L’originalità dell’offerta è nella stagionalità. De Blasio, infatti, porta sui fornelli i migliori ingredienti che offrono le varie stagioni; si reca personalmente dai produttori per assicurarsi l’alto pregio delle materie prime che cucina attraverso lunghe preparazioni per esaltare gli aromi e i sapori.

Michele de Blasio - chef volta del fluenti
Lo chef Michele De Blasio

Nel motto “l’originalità si riflette nel ritorno alle origini”, lo chef propone piatti originali che si ispirano anche alla cultura culinaria molecolare. Per ogni pietanza raggiunge l’equilibrio, frutto di uno studio certosino sugli ingredienti e materie prime, per sperimentare nuove idee.

Giardini del Fluenti, il nuovo progetto ambizioso

A firmare il progetto sono i fratelli Alessandra e Pier Luigi De Flammineis, che rappresentano la terza generazione di imprenditori che gestiscono Giardini del Fluenti

Giardini del Fluenti
Giardini del Fuenti
Giardini Fuenti
Un altro angolo del giardino

“All’indomani di due anni molto complicati per tutti, siamo orgogliosi di inaugurare il nostro ristorante Volta – sottolineano Alessandra e Pier Luigi De Flammineis – un luogo dove Michele potrà dare libero sfogo alla sua genialità e che consentirà a noi di mettere un altro tassello al nostro ‘puzzle’ di riqualificazione dell’intera area e valorizzazione di questo lato della Costiera Amalfitana”. 

Il ristorante rappresenta un piano ambizioso per i giovani imprenditori. L’obiettivo della proprietà è completare il progetto di riqualificazione dell’intera area. Un progetto di design elegante che rispecchierà lo stile sofisticato e autentico che contraddistingue Giardini del Fuenti.

Volta del Fluenti
Il porticciolo
Giardini del Fuente beach
Giardini del Fuente beach

“Dall’esperienza del passato, – spiegano i proprietari Alessandra e Pier Luigi De Flammineis – nasce la volontà della terza generazione di trarre una lezione e di guardare al futuro, continuando a investire, promuovere e valorizzare il territorio, ma soprattutto con un forte senso di rispetto verso questa terra meravigliosa.”

Milano Moda Uomo 2022, tutti gli eventi

Tutto pronto per la prossima edizione della Milano Moda Uomo 2022. La kermesse meneghina andrà in scena dal 17 al 21 giugno grazie al supporto del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, di ICE Agenzia e del Comune di Milano. Partner ufficiali di CNMI, per questa edizione, saranno KiaMastercard, Scalapay, Wella Professionals,YKK Italia, Class Editori (media partner) e il wine partner Franciacorta. Scopriamo tutti gli eventi.

Iniziamo a render noto che questa sarà l’edizione dei graditi rientri.

Milano Fashion Week Men’s Collection. Il rientro, tra gli altri, di Gucci, Moschino e Versace

Dopo un momentaneo addio alle tradizionali sfilate a causa della pandemia, infatti, tornano a sfilare MoschinoVersaceMarcelo Burlon County of Milan (che festeggerà il 10° anniversario della fondazione del brand con un evento speciale), Plein Sports e Billionaire. Tra i ritorni si segnalano anche Gucci (che presenterà la sua collezione lunedì 20 giugno) CornelianiLuca Larenza Pal Zileri.

Campagna Ufficiale della Milano Moda Uomo 2022
Campagna Ufficiale della Milano Moda Uomo di giugno 2022

I numeri della Milano Moda Uomo di giugno 2022

Si partirà da Kiton e Dsquared2 (con la prima sfilata in presenza), che inaugurano il primo di una serie di cinque giorni dedicati al prêt-à-porter maschile.

In calendario 25 sfilate, 24 presentazioni, 3 presentazioni su appuntamento, 5 contenuti digitali 9 eventi per un totale di 66 appuntamenti di cui 61 fisici. A chiudere il calendario delle sfilate fisiche sarà Zegna con uno show all’Oasi Zegna lunedì 20 giugno alle 19:00. Martedì 21 giugno sarà dedicato ai contenuti digitali sulla piattaforma di CNMI.

Il debutto della new generation

Durante la Milano Fashion Week di giugno, dedicata alla moda uomo, ci sarà il debutto in passerella dei marchi Lessico Familiare|Gianmarco Porru, Altea, Sease; il brand inglese Charles Jeffrey Loverboy, invece, ha scelto un format digitale per il suo esordio. Inoltre, CNMI annuncia che la sfilata del progetto Milano Moda Graduate, di cui YKK Italia è Main Partner, aprirà la Milano Fashion Week di settembre con un ricco parterre di giovani stilisti selezionati da CNMI insieme a una giuria tecnica composta da Beppe Angiolini, titolare dei negozi Sugar in Arezzo e presidente onorario di Camera Italiana Moda Buyer, con delega marketing e comunicazione; Gianluca Cantaro, critico, giornalista di moda e creativo; Sara Sozzani Maino, Head of Special Projects Vogue Italia e International Brand Ambassador Camera Nazionale della Moda Italiana; Veronica Trezzi, Marketing & Communication at YKK Italia; e Sabine Bourgeau, Product Innovation Team Coordinator at YKK Italia.

Il commento di Carlo Capasa, Presidente di Camera Nazionale della Moda Italiana

“Quella che ci aspetta è una Fashion Week che vede tanti grandi ritorni e molti nuovi arrivi, a dimostrazione del fatto che Milano continua a essere una capitale della moda viva e appealing per un pubblico internazionale”, dichiara Carlo Capasa, presidente di CNMI. “Stiamo vivendo un momento di difficoltà dovuto alla guerra e alla pandemia che sta colpendo nuovamente la Cina, è importante che la moda continui a dare un messaggio di positività e di speranza, rispondendo alle istanze del tempo attuale con una particolare attenzione alla sostenibilità, inclusione e supportando le nuove generazioni”.

“Sono certa che questa edizione sarà segnata da un grande fervore” – il commento di Alessia Cappello

Dopo il lungo e difficile periodo di emergenza pandemica, sono certa che questa edizione sarà segnata da un grande fervore – sottolinea l’assessora allo Sviluppo economico, con delega a Moda e Design, Alessia CappelloLo dimostrano il ritorno in presenza a Milano di grandi nomi della moda e anche, come già per le scorse edizioni, il debutto di molti giovani promettenti. Desidero sottolineare poi come ci sia sempre, da parte di questa manifestazione e di Camera della Moda in generale, una spiccata attenzione ai temi importanti del presente, dalla sostenibilità ambientale all’inclusione. Quando parliamo di fare sistema, intendiamo anche questo: mettere insieme le energie, attivare il dialogo, partecipare alla crescita di questa città e del Paese, anche attraverso progetti mirati e concreti in grado di rispondere alle questioni sociali su cui ciascuno, a proprio modo, deve e può dare un contributo”.

Il commento di Carlo Ferro, Presidente di Agenzia ICE

Vogliamo dare tutto il nostro supporto al settore della moda con la consapevolezza delle nuove sfide verso digitale e sostenibilità e la preoccupazione per gli eventi in corso” – afferma Carlo Ferro, presidente di ICE Agenzia – “In un quadro geopolitico del commercio internazionale che è in fase di ridefinizione, ICE Agenzia è ancor più vicina ai settori produttivi. Abbiamo destinato uno stanziamento di 15 milioni di euro per accompagnare la diversificazione su mercati alternativi a Russia Bielorussia e, purtroppo, Ucraina.

E stiamo accelerando nell’esecuzione delle 19 nuove azioni verso digitale e sostenibilità. Sulle vetrine online del Made in Italy sono presenti 744 PMI dei settori della moda che hanno aderito alle nostre iniziative di e-commerce. E da giugno sarà operativo il nuovo servizio di supporto alle imprese della moda e dell’agroalimentare per la tracciabilità dell’origine dei prodotti attraverso tutti gli stadi della catena del valore: un nuovo strumento digitale non solo per la tutela del brand ma soprattutto per il marketing della sostenibilità.

Azioni e nuovi strumenti che, con il MAECI, abbiamo messo in campo in tempi record per una pubblica amministrazione. Voglio, infine, ringraziare CNMI, della quale ICE è proud partner, per aver reso la Milano Fashion Week uno degli eventi più iconici della moda nel mondo e averlo adattato in chiave digitale per rispondere alle sfide di questi anni. Finalmente sarà un evento di incontro e socialità per l’industria della moda e per la città di Milano”.

Gli eventi da segnare in agenda durante la Milano Moda Uomo 2022

Lunedì 20 giugno, dalle ore 16:00 alle 21:30, si terrà il Festival Franciacorta presso il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci. Durante la serata si potranno degustare i vini di 46 cantine della Franciacorta.

Il 18 giugno, Scalapay organizzerà una cena esclusiva con i principali KOL che s’incontreranno sulla terrazza di CNMI.

Crediti campagna pubblicitaria

Ph. – Gaia Bonamoni

Styling – Matteo Greco

Hairstyling – Wella Professionals

Location – Orto Botanico di Brera

I modelli hanno indossato le creazioni di Federico CinaÇanakuMagliano e 44 Label Group.

Giuditta Vasile, intervista al nuovo volto del cinema italiano

Attrice teatrale prima, televisiva e cinematografica, poi. La palermitana Giuditta Vasile si divide tra cinema e televisione impersonando ruoli di grande carattere. Diplomatasi presso l’Accademia del Cinema Renoir di Roma, ha all’attivo diversi sceneggiati da co-protagonista ma nel suo futuro sogna la regia. La sua prima sceneggiatura vede protagonista una bambina di quattro anni e narra una storia d’amore e conflitto, tra padre e figlia.

Quando hai iniziato a provare interesse per la recitazione?

Avevo 15 anni quando feci un corso di recitazione in un teatro di Palermo. In seguito, a Roma ho conosciuto la mia coach, Gisela Burinato, che mi segue tutt’ora quando voglio esercitarmi. Grazie a lei ho capito che da grande avrei voluto fare l’attrice. Da ragazzina, quindi, mi sono divisa tra il liceo della mia città e i corsi che frequentavo nel fine settimana, nella capitale. Dopo la maturità mi sono trasferita definitivamente a Roma. Ho debuttato a teatro e solo nel 2020 mi sono avvicinata alla televisione e al cinema.

Giuditta Vasile
Giuditta Vasile

Due anni fa ti sei diplomata in sceneggiatura presso l’Accademia del Cinema Renoir di Roma. All’attività di attrice, quindi, hai affiancato quella di sceneggiatrice e a breve sarà lanciato il tuo primo cortometraggio: cosa ci racconti di questa nuova avventura?

Ho scritto questo cortometraggio anni fa ma è grazie all’Accademia del Cinema Renoir che ho affinato la tecnica di scrittura e quindi ho potuto proporre il mio sceneggiato ai produttori, che hanno subito creduto nella mia opera. Le riprese sono iniziate lo scorso febbraio.

Cosa ci puoi raccontare, nel dettaglio, di questa tua opera prima, Nica?

Racconta di un rapporto difficile tra un padre e una figlia. È una storia di abbandono e di amore. Il corto dura circa 7 minuti. Stare dall’altro lato mi ha ha dato molto. Ci tengo particolarmente alla direzione attoriale e spero di essere stata all’altezza. La protagonista del mio cortometraggio è una bambina di quattro anni e lavorare con lei è stata una gioia quotidiana perché, prima di girare, ho lavorato con lei un mese e ogni giorno mi ha dato dei nuovi input.

È autobiografico?

Diciamo che è un’autobiografia romanzata.

Cosa ci racconti, invece, di Koza Nostra, diretto da Giovanni Dota?

È il mio primo film per il cinema; sicuramente è stata una forte emozione poter partecipare a questo progetto. Con tutto il cast abbiamo creato un rapporto unico, posso dire che siamo realmente una famiglia.

Cosa ci racconti del personaggio, Francesca Laganà?

Innanzitutto, devo dire che questo film tratta tematiche profonde ma con leggerezza. Francesca è una ragazza fragile, costretta a costruirsi una corazza. Divide la casa con i due fratelli dopo essere rimasta orfana di madre mentre il padre è rinchiuso in carcere. Una volta libero, Francesca cerca il suo benestare ma con scarso successo.

Cosa ti accomuna, caratterialmente, al personaggio di Francesca?

Chi mi conosce appena crede che io sia una ragazza dura. Come Francesca, però, uso uno scudo immaginario per difendermi.

L'attrice Giuditta Vasile
L’attrice Giuditta Vasile in posa per Chiara Giardini

Durante la tua breve carriera hai lavorato anche con il regista Beppe Fiorello per la pellicola Stranizza d’amuri.

Beppe ha creduto molto in me sia come attrice sia come persona. Mi ha lasciato totalmente libera di entrare nel ruolo senza nessun giudizio; è stato un maestro a lasciarmi totalmente carta bianca per costruire il mio personaggio. Il titolo riprende una celebre canzone di Franco Battiato e tratta di un fatto di cronaca avvenuto negli anni Ottanta; narra di un omicidio omosessuale accaduto a Giarre nell’81. In questa pellicola recito il ruolo di Isabella, la sorella di uno dei protagonisti.

Qual è l’attrice da cui trai ispirazione?

A livello attoriale sicuramente Valeria Golino perché attraverso le sue molteplici attività rappresenta una personalità forte ed è, per me, un esempio assoluto.

Quali sono le sfumature del tuo recitare?

Sono un’attrice istintiva, molto di pancia. Non mi ritengo un’attrice tecnica, vado molto per istinto e sull’improvvisazione seguendo, comunque, la sceneggiatura.

Ti vedremo in TV, in questi mesi?

Il 9 giugno, sui canali Mediaset, uscirà in televisione L’Ora – Inchiostro contro piombo: una serie diretta da Piero Messina, Ciro D’Emilio e Stefano Lorenzi. Lo reputo il mio vero debutto televisivo.

Credits

Talent Giuditta Vasile

Photographer Chiara Giardini

Styling Giulia Astolfi

Hair e make-up Francesca Giulini per Cotril

Location Wallnut Studio

I brand eco-sostenibili da tenere d’occhio

La moda eco corre a passo spedito e i marchi aderiscono, in massa, alla sua missione: ma quali sono i nuovi brand eco-sostenibili da seguire?

Riciclo, attenzione alle materie prime utilizzate, basso impatto ambientale con il minor spreco di acqua ed energia: la moda eco-friendly è essenziale per il pianeta, per “curare” una salute precaria causata da anni di abusi. Con la moda green, si stimola il consumo consapevole e si riducono gli sprechi: diversi sono i vantaggi che si delineano e sono proprio i giovani talenti della moda a farsi portavoce di questa evoluzione verde.

In Italia, Paolo Bray fonda nel 2008 la The World Sustainability Organization (WSO): un’organizzazione che promuove la certificazione di prodotti e servizi sostenibili, per sostenere la moda circolare. Di recente ha anche aperto un suo temporaneo showroom, in attività durante la settimana della moda milanese.

Tra i marchi supportati: Carolina Bartolini, Crina, Dona Rufina e Rico Bracco dal Brasile; CQ Corporate Fashion GmbH dalla Svizzera; Elemente Clemente dalla Germania; Kazo dall’India; KW Manufacturing dalla Tunisia; e Miclott dalla Colombia.

Dona Rufina

Dona Rufina è un marchio fondato dalla designer Luciana Bulcão. Il team è composto da donne locali e mira a preservare e valorizzare la tradizione culturale della Pampa brasiliana e a proteggere l’ambiente. La label produce borse, scarpe e accessori, usando materiali naturali come la lana trasformata in feltro, che ha inoltre proprietà antinfiammatorie ed è biodegradabile.

Rico Bracco

Per il brand brasiliano il protagonista è il lino che compone collezioni sostenibili e genderless. A monte ci sono capi sartoriali, realizzati con tecniche innovative d’avanguardia. Rico Bracco difende e valorizza i lavoratori locali, sostenendo agricoltori, falegnami, sarte, ricamatrici e artigiani.

Crina

Il nome non trae in inganno: i gioielli Crina sono ottenuti attraverso il pelo del cavallo. Nel processo di realizzazione dei prodotti tecniche manuali di intreccio della guasqueria mescolano, alla sua materia prima principale, pietre, pelle e altri elementi dell’universo della gioielleria. Istinto e forza sono le caratteristiche peculiari del cavallo che, oggi, si tramutano in un gioiello dal forte design.

Kazo

Un brand certamente folkloristico, che si ispira al fascino delle donne indiane offrendo un prodotto nato da vecchie tradizioni dell’est, che guarda alla donna contemporanea.
Fondatore e Amministratore Delegato è Deepak Aggarwal, che ha aperto il primo Kazo Store nel 2007 a Delhi.

Carolina Bortolini

Carolina Bortolini cerca, attraverso la moda, di valorizzare la bellezza e rafforzare la personalità di ciascuna donna. Il suo marchio, dal fascino versatile, è stato fondato nel 2016; inizialmente propone abiti da cerimonia, poi lancia Botânica: una linea slow fashion, a basso impatto ambientale che utilizza tinture naturali; successivamente arriva Blanca: una linea di divise premium e su misura per gli operatori sanitari.

Elemente Clemente, tra i brand eco-sostenibili che guardano al passato per scrivere il futuro della moda

La storia di Elemente Clemente, fondato da Clemens Dörr, affonda le radici nel passato, da un dettaglio: le borse di lino in uso durante la Prima guerra mondiale. All’età di quattordici anni inizia a interessarsi delle tematiche sostenibili grazie anche alla figura dello zio che, in Baviera, è un consulente agricolo del Partito dei Verdi. Il suo brand, pertanto, sviluppa collezioni green nel pieno rispetto della salute del pianeta.

KW Manufacturing

KW Manufacturing è una fabbrica di cucito creata nel 2011 da Dany Lallemand, Clemens Dorr e Attila Kaman. Situata in Tunisia, sono 300 le persone impiegate che lavorano su tre linee di produzione: una automatica, una sala taglio manuale e una sala stampa tessuti. L’azienda produce più di un milione di articoli all’anno, esportandoli in Germania, Francia e Italia. Tra i clienti: grandi marchi di moda e brand di tessuti tecnici operanti nei settori dei giocattoli per bambini e dell’automotive. L’azienda offre taglio, cucito, tintura, trattamenti speciali, approvvigionamento dei materiali e accessori, ricamo, serigrafia e molto altro.

Miclott

Miclott è tra i brand eco-sostenibili che meglio raccontano la società contemporanea; trasgressivo, con silhouette, texture e materiali che comunicano un nuova visione della mascolinità. Juan Miclott presenta la sua prima collezione nel 2019, basandola su colori primari che valorizzano tessuti di alta qualità e, soprattutto, sostenibili. La filosofia della label è “vivere il presente”, lasciandosi alle spalle le angosce su un futuro incerto.

CQ Corporate Fashion GmbH

CQ Corporate Fashion GmbH (2015), conosciuta prima come Chiquet Corporate Fashion Design (1998), è stata fondata da Sophie Chiquet (che vanta esperienze lavorative in Dior, Hermès, Escada e Laurèl), a Zurigo. La CQ Corporate Fashion GmbH è specializzata nella consulenza personale per aziende che vogliono convertire la loro identità/filosofia aziendale in chiave contemporanea e individuale. I suoi clienti spaziano dal mondo della moda alla ristorazione, sino alla sanità, al mondo dell’aviazione e del settore alberghiero.

Il Bar Basso firma una collab con Highsnobiety e omaggia il Negroni Sbagliato

Sull’asse Milano/Berlino si gioca una nuova collab di moda giovane. Bar Basso, storica insegna milanese, collabora infatti con Highsnobiety, pioniere dei media, che a partire dal 2005 ha formato la cultura giovanile attraverso la proliferazione dello streetwear fino ad occasionali incursioni nel mondo del lusso. L’azienda è stata fondata nel 2005 dal CEO David Fischer e conta uffici dislocati in tutto il mondo da New York sino a Los Angeles, Londra, Hong Kong, Sydney, Tokyo e Milano.

Pop Bar Basso
Il pop-up Bar Basso di Berlino

Bar Basso, un’istituzione per milanesi e non

Il Bar Basso non è una semplice insegna nel cuore di Milano ma il cuore pulsante di una generazione che continua a crescere attraverso nuove ideologie. Un moto frenetico che insinua un manifesto corrente che vede protagonisti fashion, arte e design. Il noto bar, per chi non lo sapesse, è stato l’inventore del Negroni Sbagliato; inoltre, sin dalla sua apertura avvenuta nel 1947, ha introdotto per il pubblico milanese il concetto di aperitivo esportato, poi, in tutto lo Stivale. Tra i cinquecento drink proposti, si annovera anche il celeberrimo gelato/cocktail “Mangia e Bevi” con gelato di crema e nocciola con liquore, celebre dall’inizio degli anni Sessanta.

Il Negroni Sbagliato del Bar Basso
Il Negroni Sbagliato del Bar Basso

Dopo anni di frequentazioni del bar, Highsnobiety presenta queste nuove co-collezioni di apparel,
accessori e prodotti di lifestyle con il proposito di portare lo spirito di questo iconico bar ad un’audience internazionale.

Il mood della collezione

La collezione mette in risalto non solo l’immagine cosmopolita di Bar Basso e Highsnobiety ma anche i loghi, importanti per sentirsi partecipi dell’immagine elitaria dei protagonisti. Il progetto, infatti, mette fortemente in risalto i loghi di Highsnobiety e Bar Basso, assieme al marchio “Sbagliato” (in riferimento al Negroni) che appare sul bicchiere, oltre ad una serie di utensili da bar che includono tovaglioli,
apribottiglie e il classico bicchierone. La collezione presenta hoodies, t-shirt a manica corta e lunga,
berretti.

bar basso collaborazione
Bar Basso, la collezione con Highsnobiety
bar basso highsnobiety
Bar Basso, la collezione genderless di felpe

I commenti

Sono entrato in contatto con Highsnobiety attraverso un amico comune la scorsa estate. Conoscevo già l’azienda sia per il suo magazine che per le collaborazioni con i più importanti marchi dell’industria della moda, e sono rimasto colpito quando mi hanno parlato di una loro partnership con uno dei più importanti caffè parigini. Infatti, sono sempre attratto da nuove esperienze e da contatti con le nuove generazioni. Ecco perché non vedo l’ora di scoprire il pop-up di Kudamm durante il Reference Festival… e la collezione mi piace da morire!” racconta Maurizio Stocchetto, titolare del Bar Basso.

A fargli eco, Herbert Hoffmann, direttore creativo e dell’e-commerce di Highsnobiety che racconta: “Siamo stati a Milano per la fashion week per anni interi e il Bar Basso è sempre al centro di tutto. Il locale è imbevuto con la cultura dell’arte e del design della città. Inoltre, è anche il posto dove incontrare gente divertente, sia del settore che della Milano più vivace. Il loro drink iconico, ‘Sbagliato’, è conosciuto in tutto il mondo e raccontando questa storia e mettendo a punto la collezione, vogliamo rendere omaggio alla tradizione e al loro straordinario senso dell’ospitalità”.

E-P Summit 2022, la nuova edizione attesa a maggio

Moda e digitale: qual è il loro rapporto? La discussione è in programma nell’e-P Summit 2022

Alla stazione Leopolda di Firenze, dal 4 al 5 maggio 2022, si discuterà del rapporto tra la moda e il mondo digitale. L’appuntamento è con E-P Summit 2022: Shaping the digital future of Fashion.

È un forte legame quello tra moda e digital. A sperimentarlo sono stati, per primi, gli influencer; poi, causa pandemia, il rapporto fisico con buyer e clienti (a partire dalle sfilate) si è spostato sulle piattaforme digitali, con presentazioni sui maggiori social network delle griffe. Tra il 2021 e il 2022, infine, il Metaverso è entrato prepotentemente nelle abitudini di alcune case di moda. Gli addetti ai lavori, così, creano la prima Metaverso Fashion Week al quale partecipano Dolce & Gabbana, Etro, Giuseppe Zanotti, DundasThe Fabricant, Tommy HilfigerPaco RabanneElie SaabCavalliNicholas Kirkwood. Il mondo digitale, però, non è da intendersi come il risultato finale di ciò che è fruibile a tutti; oltre all’artigianalità, infatti, si fa sempre più interessante l’ausilio delle tecnologie: questa nuova direzione, dunque, obbliga una ben più attenta riflessione.

Il direttore scientifico del Summit è Rinaldo Rinaldi, docente del Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università di Firenze, che da molti anni lavora sul rapporto tra i grandi brand della moda e del lusso e le ICT (Information and Communication Technologies) per la transizione digitale dell’intera filiera.

Ritratto di Rinaldo Rinaldi, presidente di e-P Summit 2022
Ritratto di Rinaldo Rinaldi

E-P Summit 2022, il tema dei talks

Il nuovo appuntamento dell’e-P Summit 2022 sarà dedicato al confronto tra aziende, ai team e a tutti coloro che hanno interesse nel conoscere tutti gli strumenti digitali a disposizione delle imprese, a partire dai software e hardware per migliorare le prestazioni del proprio progetto.

“Il formato del Summit spiega Rinaldi – mette insieme elementi di convegnistica con l’organizzazione fieristica. Sono le aziende della moda a presentare le proprie esperienze davanti ai fornitori di soluzioni e strumenti di innovazione digitale; i quali hanno poi la possibilità di presentare i propri servizi e prodotti nella sezione espositiva e nelle fasi di networking. Per analogia, parlerei di una logica discorsiva più che una direttamente commerciale, anche se poi è proprio l’approfondimento consentito e stimolato dal confronto che pone le premesse e facilita un successivo rapporto economico più centrato ed efficace. È evidente come il credito di Pitti Immagine nel mondo della moda internazionale e il suo approccio trasversale, che unisce cultura ed economia, siano in questo caso elementi ancor più decisivi per il successo di questo evento”.

Il ricco programma

Un summit un ricco di presentazioni e interventi live al quale si avvicenderanno ospiti autorevoli che animeranno gli spazi della Stazione Leopolda e saranno amplificati in digitale su Pitti Connect. I temi al centro dei due giorni di confronto e dibattito saranno, tra gli altri: lo sviluppo digitale dei processi creativi e produttivi alla base delle nuove collezioni, con particolare attenzione alla manifattura artigianale; le nuove supply chains; la transizione digitale a sostegno dell’ecologia e dell’economia circolare; l’integrazione tra la distribuzione tradizionale e i canali dell’e-commerce; le strategie per i social media; i modelli di ingaggio e analisi dei clienti consumatori; l’Internet of Things; Intelligenza Artificiale e Machine Learning; utilizzo e protezione Big Data e il Cloud; la Blockchain; il Metaverso e la creazione, lo scambio e la fruizione dei NFT.

e-P Summit 2022
e-P Summit 2022, la locandina

Il commento di Claudio Marenzi, presidente di Pitti Immagine

“I profondi cambiamenti tecnologici ed economici globali in corso da tempo e l’accelerazione che ad essi è venuta negli ultimi due anni dalla crisi pandemica – aggiunge Claudio Marenzi – hanno fatto emergere modelli di business in cui la componente digitale è sempre più determinante. È questo che ci ha spinto a dare nuova forza a e-P Summit. Metteremo la nostra esperienza, anche di comunicazione e promozione, e le competenze della direzione scientifica al servizio del sistema delle imprese; fiduciosi nel fatto che il risultato finale sarà maggiore della somma degli addendi”.

Annunciati i primi partner: Accenture e Google Cloud

Google Cloud e Accenture sono i primi due player internazionali coinvolti in qualità di partner nel definire i temi e le azioni del progetto e-P Summit.

Accenture

Accenture è un’azienda globale di servizi professionali con capacità avanzate in campo digitale, nel cloud e nella security. Combinando un’esperienza unica e competenze specialistiche in più di 40 settori industriali, fornisce servizi in ambito Strategy & Consulting, Interactive, Technology e Operations. Accenture abbraccia la potenza del cambiamento per creare valore e successo condiviso per i clienti, le persone, gli azionisti, i partner e le comunità.

Google Cloud

La società tra i leader mondiali nella tecnologia cloud che fornisce alle aziende servizi e soluzioni di analisi dati e intelligenza artificiale basati su un’infrastruttura innovativa e scalabile. Google Cloud supporta le aziende del fashion nel loro processo di digitalizzazione attraverso la comprensione, gestione e analisi dei dati e l’abilitazione di soluzioni di intelligenza artificiale in grado di innovare i processi aziendali e unire sempre più il mondo fisico a quello digitale.

Le aziende protagoniste di e-P Summit 2022

Tra le aziende che hanno già confermato la loro partecipazione all’evento ci sono: 3rand Up Solutions, Assyst, Besight, Dyna Brains, Hyphen – Group, Joor, Lectra, Ot Consulting, Prisma Tech, Remira, S3k, Sedapta, Sopra Steria, Tesisquare, Vistex e Wuerth Phoenix.

Il team che affiancherà Rinaldo Rinaldi

Rinaldo Rinaldi è affiancato nella selezione dei temi e dei contenuti dell’evento da un Comitato Scientifico composto da docenti universitari, esperti e dirigenti di alto livello delle imprese di settore. Ne fanno parte: Alfonso Cinque, BIT Chief of Strategy and Technology (CTO)/Global BIT Corporate and Retail Solutions Director, Gucci; Marco Coianiz, Chief Information Officer, Golden Goose; Gregorio De Nardi, Operations Director, Acqua di Parma; Antonio Farini, Group CIO, Group CEO CRM, Group CEO digital division & e-commerce, Max Mara; Andrea Gandolfi, IT industrial director, Prada Group; Gabriele Gianello, Head Of Digital, OTB; Luca Isidori, ICT Manager, Peuterey; Mirco Lucchetta, ICT Associate Director EMEA and HQ, Safilo; Luca Malacarne, Chief Information Officer, Stella McCartney; Luigi Marzetti, Supply Chain Manager, Stella McCartney; Davide Nebbia, Chief Information and Digital Officer, Moleskine; Massimo Olivetti, Head of Business & Omnichannel Innovation, Missoni; Simone Pacciarini, Chief Innovation Officer, Armani; Gianluca Pancanti, Production & Purchasing Planning LG&SLG, Christian Dior; Emanuele Peron, Chief Information Officer, Marzotto.

E ancora, Andrea Pertici, Chief Information Officer, Gucci; Alessandro Ponti, Chief Information Officer, Paul & Shark; Fabio Pratesi, IT Manager, Celine, Leonardo Raineri, Innovation Manager, Miroglio;Roberto Raspini, Chief Information Officer, Emilio Pucci Srl (LVMH Group); Marco Ruffa, Digital Transformation Director, Pinko; Giovanni Sartori, Director of Applications and IT Solutions, Moncler; Andrea Sbisà, IT Director, Stefano Ricci; Cristiano Simonetto, Group Digital trasformation, Chief Information Officer and E-commerce director, Tod’s; Giulia Staffieri, Chief Digital, Golden Goose; Giulia Valle, IT manager, Herno; Tommaso Vanni – Kering, Senior Manager – Fashion & Luxury, Accenture; Andrea Veroni, Chief Information Officer, Liu Jo; Giacomo Viglietta, Head of IT, Philip Plein; Adriano Voglino, Chief Information Officer, Bottega Veneta.

Per registrarsi e partecipare a e-P Summit, per tutti i dettagli sulle aziende protagoniste e l’agenda delle presentazioni e degli eventi consulta epsummit.pittimmagine.com

Giornata della Terra 2022, l’impegno della moda per un futuro sostenibile

Il 22 aprile 2022 ricorre la Giornata della Terra: un giorno commemorativo per sensibilizzare le persone sulla salute precaria del pianeta, sul degrado provocato dall’uomo, sempre meno rispettoso dell’ambiente.

L’Earth Day è ritenuta la più grande manifestazione ambientale in assoluto, fortemente voluta dal senatore statunitense Gaylord Nelson nel 1970 in seguito ad alcune manifestazioni di protesta innescate da alcuni studenti contro la guerra in Vietnam. Sentimento di aspra insofferenza che venne nutrito, un anno prima, dall’incendio di una piattaforma petrolifera al largo di Santa Barbara, in California. “Se non sei parte della soluzione, sei parte del problema“: questo slogan fu il manifesto della dimostrazione, che aprì alla stagione di manifestazioni future.

La moda, che è la seconda industria più inquinante al mondo dopo il settore petrolifero, da qualche anno si è portata avanti sul progetto green che vede, con il Fashion Pact, diversi marchi di moda firmatari per attuare le prime misure per arginare l’eccessivo abuso delle materie prime (cotone in primis) e contenere le emissioni di CO2 sprigionate nell’aria. Un primo passo su una lunga corsa per un futuro migliore. I primi a sottoscrivere il “patto” sono stati Kering, Armani Group, Adidas, Hermès, Nike, Prada, Salvatore Ferragamo, Stella McCartney, Farfetch, Ermenegildo Zegna, Diesel, Adidas, Lacoste, Moncler, Mango (qui tutta la lista).

Blauer Usa celebra la Giornata della Terra con una capsule eco!

Blauer Usa, brand sportswear Made in Italy, lancia una capsule di piumini sia per uomo che per donna con imbottitura leggera ed ecologica Repreve, ricavata dal riciclo delle bottiglie di plastica per un uso ecosostenibile. Il primo step sulla sostenibilità è proprio il recycling, attraverso questa operazione, infatti, si riducono gli sprechi e si dà una nuova vita ai rifiuti.

Giubbino con imbottitura ecologica

La tote bag di THEMOIRè

THEMOIRè, brand conosciuto per la sua attenzione all’ambiente nella vita di tutti i giorni e nella produzione delle sue collezioni, in occasione della Giornata Mondiale della Terra presenta il nuovo modello ARIA, dal greco αήρ, ninfa strettamente legata ai concetti di vento, luce e cielo, caratterizzato da pieghe verticali che ricoprono tutto il corpo della borsa, ispirate dalle foreste di canne di bambù.
In questa occasione, ARIA viene prodotta in un PU a base d’acqua – materiale vegan e completamente cruelty free, dall’aspetto liscio e soffice al tatto – con una fodera in fibra di bambù approvata dagli standard FSC (Forest Stewardship Council).
Per l’occasione è stata creata una special box tutta ispirata al bambù, per sensibilizzare a preservare la Natura e le specie che ne fanno parte.  

Il bambù è una pianta a rapidissima crescita che si auto-rigenera dalle sue radici, la sola sul pianeta che può crescere anche di un metro al giorno. Il bambù inoltre purifica l’aria fino al 30% in più rispetto a qualsiasi altra pianta e può tollerare condizioni estreme, basti pensare che è stato il primo esemplare a rinverdire dopo l’esplosione atomica di Hiroshima. 

THEMOIRè arricchisce la sua foresta con la piantumazione di nuovi esemplari di Bambusa vulgaris in collaborazione con Trees for Tribals India di Tree Nation, progetto che incoraggia la partecipazione delle comunità del luogo a percorsi di sviluppo sostenibile e gestione delle risorse naturali per risanare i paesaggi degradati e sviluppare l’economia locale. 

La tote bag eco-sostenibile

Frau

Chi ha detto che una calzatura sostenibile non sia fashion? Frau è da sempre attento al tema della sostenibilità. Oltre ad aver lanciato la capsule collection eco da uomo, nella nuova collezione donna Spring Summer 22 ha inserito materiali sempre più green. Una collezione di tendenza con una palette colori che abbraccia i toni della natura, avorio, sabbia e cuoio, fino all’exploit delle nuance pastello, fil rouge della linea calzature e accessori. L’attenzione ai dettagli e al mix di materiali si traduce in modelli che cavalcano i trend stilistici del momento. 

Mocassino Frau

Dior collabora con l’ONG Parley for the Oceans

Per Kim Jones, attuale direttore creativo di Dior Homme, l’Earth Day è una partnership con l’ONG newyorkese Parley for the Oceans per la realizzazione di una capsule collection dedicata all’abbigliamento mare per uomo. La collezione comprende sneakers logate, sandali, polo, borse da mare e parka. L’obiettivo è proteggere gli oceani, nel segno del motto “Parley Air: evita, intervieni e ridisegna”.

Questa prima collaborazione offre una selezione di pezzi rispettosi dell’ambiente, e incarna il desiderio della maison di orientarsi verso un futuro più innovativo e sostenibile per la moda”, dichiara la griffe parigina in un comunicato ufficiale, presentando la capsule come “una celebrazione unica della natura”.

Dior x Parley

Vilebrequin

Il marchio di beachwear di lusso per la primavera/estate 2022 collabora con The Woolmark Company lanciando il suo primo costume in lana Merino, dando una svolta sartoriale all’intera collezione. La collaborazione unisce 50 anni di know-how Vilebrequin (pensate che per realizzare un bermuda occorrono, in media, 32 passaggi), all’attenzione green di The Woolmark Company. La lana è l’eco-fibra per eccellenza, è 100% naturale, biodegradabile e completamente rinnovabile, in più è molto resistente e ciò permette di essere indossata più a lungo.

Bermuda in lana Merino di Vilebrequin

CDLP

Questa stagione, insieme ai colori neutri del nero, bianco e blu navy, Cdlp propone un’aggiunta di tinte gioiello come il blu zaffiro, il verde giada, il fucsia profondo, l’ultravioletto e il color menta. Tutti i costumi da bagno sono realizzati in Econyl, una speciale fibra di nylon di origine italiana rigenerata dai rifiuti oceanici e dalle discariche, e presentati con una Swim Bag composta da materiali di scarto a dimostrazione di un impegno costante da parte del brand verso la tutela dell’ambiente.

CDLP

Trend alert: gli occhiali dell’estate 2022

Quali sono le tendenze per gli occhiali da sole e da vista dell’estate 2022? Lo scoprirete attraverso la nostra selezione.

Sostenibilità, design, cura nei dettagli: questi sono gli essenziali per i sunglasses della prossima stagione estiva. Da portare in città, al mare o in montagna: per nascondere lo sguardo da occhi indiscreti e, soprattutto, per proteggere gli occhi dai raggi UVA.

TBD Eyewear

Genderless, sostenibili e Made in Italy: queste le caratteristiche degli occhiali da vista e da sole TBD Eyewear, un progetto conscious di alto design pensato a Milano e realizzato artigianalmente in Cadore. Produzione etica, interamente italiana, design ultra moderno, riconoscibile. Le montature ecologiche in bio-acetato, grazie alla loro formulazione a base di cellulosa estratta dalle fibre del cotone e del legno, risultano prive di sostanze chimiche tossiche, per essere biodegradabili e riciclabili al 100%. Il marchio italiano fondato da Fabio Attanasio e Andrea Viganò, inoltre, estende la sua produzione green non solo alle montature più iconiche (Earth Bio, Eco Green, Blue Ocean, Eco Black, Eco Transparent, Eco Havana e Eco Dark Tortoise), ma anche al packaging: un altro passo gentile verso il mondo, 100% ecosostenibile, 100% elegante.

La confezione è realizzata  in cartone riciclato, garantito FSC; la custodia rigida, che conserva e protegge gli occhiali da vista o da sole, è all’esterno in cotone riciclato, nel tipico verde TBDE, e all’interno è rivestita in plastica PET. Anche il panno in microfibra è in plastica completamente riciclata.

TBD Eyewear

Rodenstock

La nuove collezione SUN primavera/estate 2022 esprime tutto il know-how dell’azienda. Occhiali dal design contemporaneo e lenti Sun Protect di alta qualità, che forniscono una protezione UV4000 ottimale in ogni situazione. I modelli da uomo, R1443 e R1444, sono dei veri e propri evergreen da indossare. Gli occhiali hanno uno stile senza tempo che conferma una forte classicità maschile, dalla forte identità.

Un modello della collezione SUN di Rodenstock

Woo Class

Sono scolpiti nel legno gli occhiali da sole realizzati a Firenze da Jochen Andreas Zeh. La prerogativa è realizzare pezzi lavorati completamente a mano, su richiesta del cliente. L’autenticità del marchio è inconfutabile: i sunglasses sono “cuciti” su misura come un abito di Alta Moda: 100% Made in Italy – 100% anallergici – 100% No VOC (Volatile Organic Compounds).

Woo Class

Silhouette

Alta raffinatezza per la collezione Purist di Silhouette. Gli occhiali creano un effetto mozzafiato se visti di lato grazie alle linee sottili, pulite e dinamiche. Dall’alto il design cambia per creare un effetto emozionante e giocoso grazie a superfici concave e convesse, che lavorano insieme a formare un insieme armonioso. Roland Keplinger, Direttore Design di Silhouette, spiega: “La caratteristica principale delle montature Purist è il modo in cui la linea minimalista si trasforma in una forma precisa e fluida ogni volta che le vedi da diverse angolazioni.” Questa collezione si rivolge a persone sofisticate in grado di apprezzare l’estetica e il design. Apparentemente semplici, c’è molto da scoprire nei dettagli dei modelli Purist, ad esempio nella sofisticata cerniera integrata.

Silhouette

Ray-Ban

Tornano gli iconici Ray-Ban Wayfarer, gli occhiali che hanno fatto la storia della griffe assieme agli evergreen aviator. Montatura minimalista in acetato che, con il modello ribattezzato New Wayfarer, diventa ancora più slim, con forme più ammorbidite. Diverse le tipologie di lenti, tra cui: cristallo verde, lenti a doppia sfumatura, G-15 polarizzate e lenti a specchio. Tutte garantiscono una protezione anti UV 400.

Ray-Ban

Gli ombrelli su misura di Francesco Maglia: stile da oltre 160 anni

Tre secoli di successi per un heritage rimasto immutato nel tempo. Gli ombrelli da uomo su misura, firmati da Francesco Maglia, sono stati i parapioggia più apprezzati dai gentlemen milanesi e di tutto lo Stivale; oggi, rievocano il passato evolvendo l’estetica, per vivere la contemporaneità con uno stile di altri tempi.

È il 1850 quando Francesco Maglia inizia a lavorare, come garzone, in un’azienda in provincia di Brescia. La sua verve imprenditoriale, però, lo spingerà ad acquisire la G Comini & Co., quando era poco più che diciottenne.

Una parte della collezioni di ombrelli

Inizia, così, un peregrinare nel nord Italia, da Pavia a Milano dove, nel 1876, apre la sua attività in Corso Genova, rimasta sede principale fino al 2001. Durante il secondo conflitto mondiale, tra il 1942 al 1943, a causa dei bombardamenti sulla città di Milano l’azienda fu costretta a trasferirsi altrove, per poi ritornare definitivamente.

La quinta generazione

Oggi, siamo alla quinta generazione e Giorgio Maglia dirige l’azienda insieme al figlio Francesco. Francesco Maglia, 31 anni, rappresentante della sesta generazione, è fiero di poter tramandare la passione e la cura per la realizzazione di ogni processo produttivo che riecheggia nei racconti di famiglia. Dopo aver studiato Giurisprudenza si trasferisce a Londra dove inizia a lavorare in un negozio di ombrelli, familiarizzando con la clientela. Una volta ritornato nella sua terra di origine, assieme a due soci apre a Cernobbio, nella perla del lago di Como, un nuovo indirizzo per lo shopping vendendo accessori artigianali di alta qualità, ottenendo ottimi risultati, con una chiusura del negozio pre-Covid importante.

A luglio del 2019 prende in mano le redini dell’azienda di famiglia dove sviluppa un nuovo progetto di e-commerce presentando, nel 2020, il primo negozio web in assoluto, che gli permetterà di raggiungere una clientela internazionale: dalla Nuova Zelanda alle Filippine sino all’Alaska.

Gli ombrelli Francesco Maglia

Gli ombrelli sono realizzati totalmente a mano rispettando i criteri di sostenibilità; il 90% del tessuto viene realizzato dalla famiglia e prodotto da un’azienda comasca che, attraverso la tecnica della resinatura, lo rende impermeabile. Il campionario è composto da oltre 400 modelli, molti dei quali di ispirazione storica. Francesco Maglia, inoltre, offre il servizio di personalizzazione, per esprimere liberamente il proprio stile.

L’ottone è il materiale principale e fondamentale nella realizzazione di un ombrello su misura grazie alla sua estrema resistenza, mentre l’utilizzo della plastica è completamente assente.
La bottega Francesco Maglia si trova in Via Ripamonti 194 a Milano, dove è possibile fissare un appuntamento per realizzare un ombrello su misura e vivere un’esperienza più unica che rara e
riscoprire i “vecchi mestieri” di una volta.

Ombrelli da borsa

Berluti Fall 2022, l’eleganza di Marcello Mastroianni e l’estro di Andy Warhol

È dedicata all’eleganza di Marcello Mastroianni e alla creatività pop di Andy Warhol, la collezione Berluti Fall 2022.

Eleganza, sartorialità, nuovi dettagli glamour che costruiscono una nuova immagine dello storico brand nato per progettare scarpe di lusso e oggi giunto alla sua decima collezione ready-to-wear; un’evoluzione che porta il nome di Kris Van Assche e che passerà il testimone al successore (del quale non si ha ancora nome certo), visto l’addio alla griffe dell’ex Dior, nell’aprile del 2021.

L’ispirazione

Elegante, audace e leggendario senza compromessi, Marcello Mastroianni incarna una versione moderna del marchio: un equilibrio totalmente naturale e senza sforzo tra disinvoltura e brio casual che è parte integrante dei valori fondamentali di Berluti. Cliente della casa di moda, da sempre, l’attore italiano è stato attratto dal know-how e dalla creatività nella lavorazione della pelle. La sua personalità genuina e intuitiva ha cambiato per sempre le idee delle persone sullo stile, rendendolo una vera icona.”

D’altro canto, Andy Warhol, “è da sempre un’icona dell’eleganza contemporanea e moderna. Indissolubilmente legato a Berluti – non solo è stato un cliente per decenni, ma ha anche ispirato Olga Berluti nella creazione di un iconico mocassino che avrebbe poi portato il suo nome – l’artista americano incarna l’inimitabile creatività che è l’essenza stessa di Berluti.

La collezione autunno/inverno 2022-23 del marchio, in orbita al gruppo del lusso francese LVMH, vede protagonista la giacca double face realizzata in lana e cachemire, nell’atelier Arnys. Il modello è un diretto discendente della giacca Forestière realizzata per la prima volta per Le Corbusier, nel 1947.

Focus sugli scarponi da trekking con una mezza tomaia gommata, creati in collaborazione con Vibram: azienda italiana la cui sede storica si trova ad Albizzate, in provincia di Varese, che produce suole di gomma per calzature, destinate al mondo outdoor.

World Sustainability Organization: la ONG italiana che certifica la sostenibilità delle aziende

Una ONG italiana certifica le aziende e i prodotti eco-sostenibili tramite i programmi (e le rispettive etichette) Friend of the SeaFriend of the Earth. La World Sustainability Organization (WSO) è stata fondata al fine di conservare e tutelare l’ambiente attraverso piani mirati. Tra i progetti di maggior interesse, quelli legati alla moda: settore da sempre sotto l’occhio del ciclone quando si sviluppa la tematica green.

WSO ha, infatti, promosso la certificazione di Moda Sostenibile per tutte quelle aziende che hanno dimostrato di rispettare i criteri di sostenibilità come: adeguata protezione di fauna e flora; corretto smaltimento dei rifiuti, responsabilità sociale. Durante la passata settimana della moda milanese di settembre (emb), la ONG ha rilasciato la certificazione a otto aziende virtuose: Dona Rufina (che ha introdotto il feltro nella produzione al posto della pelle e dei materiali sintetici); Eneas Neto, KF Branding, Olé Rendeiras, Natural Cotton Color, Helena Pontes, Libertees e Rico Bracco.

Parallelamente alla World Sustainability Organization nasce la WSO Models Academy Agency (emb): una piattaforma che tutela i diritti di modelle e modelli. L’Accademia si assicura che questi vengano trattati in maniera dignitosa e tutelati come lavoratori. Parte dei proventi, inoltre, va a supportare le campagne ambientali dell’organizzazione. 

Antonio Marras disegna i costumi di scena dell’Edipo re

Antonio Marras torna a teatro con Edipo Re, Una favola nera: la tragedia greca scritta dal drammaturgo Sofocle, oggi raccontata con un linguaggio contemporaneo.

Antonio Marras

L’opera teatrale, in scena al Teatro Elfo Puccini di Milano sino al 14 aprile 2022, è stata tradotta e adattata da Ferdinando Bruni e Francesco Frongia che curano anche regia e allestimento.

La scenografia è una retorica su un classico della tragedia greca, che si inserisce nel ciclo tebano perché ambientata nella città di Tebe. Una storia contorta di uccisioni e incesti. Edipo, infatti, scopre di aver ucciso il padre quando era poco più che un ragazzino. Diventato adulto, intreccia una relazione con la madre, generando figli.

Alcuni bozzetti di Edipo re

Questa storia racconta la fragilità dell’essere umano; Edipo, infatti, era amato dal suo popolo, ma quando esso scoprirà la verità sul regnante, una serie di contestazioni lo renderanno un essere fragile.

Lo spettacolo è un viaggio visionario e musicale in compagnia di Edipo, “colui che sogna i sogni profondi”. Con sguardo contemporaneo provano a reinventare il rito della tragedia. In un ambiente ligneo, dominato da colori chiari e disseminato di sabbia, sassi e carta, quattro attori danno corpo e voce a tutti i personaggi. Ferdinando Bruni e tre attori ‘under 35’ di grande talento trasformano e moltiplicano le loro sembianze grazie alle preziose maschere di Elena Rossi e ai  costumi materici di Antonio Marras, che diventano essi stessi presenze scenografiche ora mostruose, ora splendenti.

Personaggi, oggetti e segni “allontanano il racconto da ogni realismo per avvicinarlo a una dimensione sciamanica e onirica, capace di emozionare e di parlare all’inconscio”.

Costume di scena

La mostra

Una mostra allestita nel foyer dell’Elfo Puccini introduce lo spettatore alle atmosfere dello spettacolo: VESTIRE IL MITO – Disegni e studi preparatori di Antonio Marras per Edipo Re.

“Papà non fare il broccolo”, torna la beneficenza di E.Marinella per la festa del papà

Fino al 19 marzo Citrus, società benefit attenta alla sostenibilità e alla sensibilizzazione del consumatore nei confronti di una cultura alimentare più consapevole, torna a proporre i suoi broccoli incravattati dai mini-modelli “trés chic” di E.Marinella, per la festa del papà. L’impegno è sostenere il progetto dedicato alla salute degli uomini con “SAM – Salute Al Maschile” di Fondazione Umberto Veronesi; per ogni broccolo acquistato, infatti, parte del ricavato della vendita sarà destinato da Citrus (www.citrusitalia.it) alla ricerca scientifica sui tumori tipicamente maschili, ossia quello alla prostata, testicolo e vescica.

Festa del papa. E.Marinella

La storica sartoria partenopea dialoga ancora una volta con Citrus l’Orto Italiano per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla prevenzione dei tumori che colpiscono l’area genitale maschile; si stima che solo in Italia ci siano 44.000 nuovi casi l’anno.

Marianna Palella e Alessandro Marinella

Il broccolo si veste di glamour. Due giovani imprenditori lavorano sinergicamente, per il terzo anno consecutivo, nel portare avanti (e con decisione) un progetto che sta a cuore a milioni di italiani. Marianna Palella e Alessandro Marinella, di recente inserito da Forbes Italia tra i 100 giovani leader del futuro, rinnovano il loro impegno vestendo i broccoli con la cravatta firmata E.Marinella.

Una dimostrazione tangibile – afferma Marianna, founder e ceo di Citrus, che da anni si impegna a cambiare lo storytelling dell’ortofrutta in Italia – che il legame tra agrifood e fashion è non solo possibile, ma vincente”.

A farle eco, l’imprenditore campano Alessandro Marinella che con grande ironia, commenta “broccoliamo con stile, gli effetti benefici saranno fruttuosi per tutti!”.

Ogni mini cravatta rappresenta un simpatico oggetto da utilizzare come portachiavi, segnalibro o semplicemente da collezionare. Un’originale idea regalo per ricordare ai papà e a tutti gli uomini di prendersi cura della propria salute.

I broccoli saranno distribuiti attraverso le reti di supermercati di tutta Italia aderenti all’iniziativa.

Maison Margiela x Reebok, la collab di sneakers più attesa del 2022

Maison Margiela x Reebok, l’attesa collezione di sneakers è arrivata.

Cinque modelli, di cui le Classic Leather Memory Of e Club C Memory Of: ovvero le nuovissime scarpe da ginnastica concepite attraverso un continuo dialogo creativo tra le griffe più apprezzate dalla new generation. Il colosso americano della moda sportswear, Reebok, incontra il glam dell’Haute Couture parigina per una collezione di sneakers dall’estetica fortissima. John Galliano interpreta una serie di classici Reebok attraverso il concetto distintivo di Maison Margiela che si sviluppa attraverso il dogma della decostruzione.

I codici illusori e spesso figurativi della pratica creativa della maison si applicano ai tradizionali modelli di sneakers firmate Reebok; la tecnica mette la nostra percezione visiva per calzature che rimodellano lo stile dedicato alla moda di strada.

Diventa visibile una fodera in feltro normalmente nascosta alla vista, portando in primo piano la costruzione autentica della sneaker. Allo stesso modo, la scarpa è stata spogliata del suo tallone protettivo per svelare alcuni dettagli in essa nascosti.

Attraverso la tecnica del decortiqué – il termine utilizzato da Maison Margiela che indica il taglio di un capo per rivelare la struttura che lo tiene insieme – la parte superiore della linguetta del tallone appare sbucciata.

La Classic Leather Memory Of è realizzata in pelle premium e presenta suola in EVA; la Club C Memory Of presenta ogni elemento in pelle premium decostruita, con alcuni segni tracciati dall’artigiano calzolaio messi in evidenza. Il logo Reebok è tagliato a metà e fuso con quello della Maison Margiela.

Le Maison Margiela x Reebok Classic Leather Memory Of e Club C Memory Of saranno disponibili dal 25 marzo in selezionati negozi Maison Margiela e su maisonmargiela.com e reebok.com, con un prezzo consigliato al pubblico di € 350.

Burberry, in passerella sfila Mahmood

L’artista italiano vola a Londra sulla passerella della collezione Burberry autunno/inverno 2022-23 e con lui, volti noti della new generation.

Riccardo Tisci punta sulle nuove generazioni per l’era 3.0 del marchio britannico. Il cantante italiano Mahmood, fresco di vittoria a Sanremo 2022 con l’hit Brividi cantata in duetto con Blanco, divide la pedana con il puglie Richard Riakporhe, il regista Jared Buckheister e con il musicista Andrew Vvarholla.

Mahmood sfila per Burberry
Montgomery profilato e gonna check

Lo stilista tarantino rielabora il pantalone rendendo la vita esasperatamente alta, a cingere quasi il petto, per una foggia che riserva sia alla donna (a simulare una jumpsuit) sia all’uomo.

La collezione co-ed rende omaggio alle radici della griffe, fondata nel 1856 a Basingstoke dal ventunenne Thomas Burberry. Ieri come oggi, l’etichetta continua a sostenere il british style attraverso il trench in gabardine di cotone nel classico check ma dalla silhouette più sfrontata. “Volevo che questa collezione trasmettesse quell’intensità di sentimento e celebrasse non solo l’incontro, ma la città in cui ci ritroviamo oggi, la città in cui Burberry è cresciuto e ha fondato una famiglia“, dichiara Tisci.

L’abito trapuntato
L’asimmetria della gonna

E così è stato. Le radici punk della griffe riaffiorano nello sfarzo esagerato dei look. Tornano a farci sognare gli anni Settanta del punk londinese con abiti audaci, duri. Il trench si plissetta, il trapuntato della giacca equestre crea abiti e gonne tagliate a sbieco, ampie e asimmetriche.

Anche il logo del Cavaliere Equestre, realizzato nel 1901, viene valorizzato a testimonianza che questa collezione dà un valore simbolico alla storia dell’etichetta.

Rosana Auqué, i dipinti che diventano tappeti di lusso

I dipinti della pittrice di origini italo-colombiana, Rosana Auqué, presto diventeranno tappeti dal design moderno. Definita artista neo-impressionista, Rosana concentra la sua ispirazione nella natura, tanto da definirsi grata ad essa. Ad affascinarla è la musicalità delle onde che si infrangono sulla battigia e il calore sprigionato dalla sabbia. Il legame con le città di Santa Marta (Colombia) e di Napoli, è forte: tutto diventa un piacevole contraddittorio artistico che si trasforma in poetica visiva.

Ritratto di Rosana Auqué

Nelle sue collezioni, inoltre, è evidente anche il legame con il cielo: “In ogni dipinto creo un mondo unico che deve essere esplorato, compreso ed espresso. L’arte è il mio linguaggio, il mio modo di comunicare. Sono affascinata dal cielo, penso che sia inaspettato e in costante cambiamento“.

Il Giardino del Carmine, 2022 – Acrylic and Gold on canvas, 150×100 cm
La gracia de la Luz, 2022 – Gold and Acrylic on canvas – Diámetro 70cm

Le sue collezioni private sono state esposte sia in Italia sia in Colombia, a confermare quanto la sua creatività abbia conquistato i critici di tutto il mondo.

Rosana esplora l’arte da quando era poco più che un’adolescente e da allora non ha smesso mai di esplorare nuove tecniche e, dunque, reinventarsi. L’influenza di più correnti, però, si plasma armoniosamente, coabitando naturalmente. La sua dote artistica risente delle influenze rinascimentali e dell’arte contemporanea con gli artisti Claude Monet (impressionismo) e Gustave Klimt (Art Nouveau).

Un altro dettaglio non trascurato dall’artista è l’equilibrio tra colore e forma, perché la libertà cromatica è caratteristica del folklore colombiano

Todo está escrito en el Cielo – 2022 – Gold and Acrylic on canvas – 170x70cm

Trasferire i suoi cieli su una collezione di tappeti non è un esercizio fuori dalla sua portata. La Auqué, infatti, ha conseguito un Master all’Istituto Marangoni focalizzato sulla moda (milanese di adozione, il suo studio si trova nella centralissima Brera). Il design, dunque, sarà un terreno tutto da esplorare, in attesa di un’importante mostra che si terrà prossimamente a Milano.

Rosana mentre dipinge

Qui l’intervista completa all’artista

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Instagram

rosanaauque.com

Il meglio della Milano Fashion Week 2022-23

La Milano Fashion Week autunno/inverno 2022-23 si è appena conclusa lasciando il testimone alle sfilate parigine. Nella capitale della moda italiana ha prevalso lo stile anni Ottanta e Novanta, a confermare quanto le tendenze passate siano degli evergreen da cui tutti gli stilisti attingeranno sempre. Tornano i corsetti e la canottiera diventa un must have di stagione. E nel mix and match di tessuti e stili, c’è chi affronta anche tematiche importanti come la guerra in Ucraina, scegliendo la via del silenzio.

Alla Milano fashion Week, Prada porta in passerella la canottiera

Ne è la prova il duo Miuccia e Raf Simons per Prada. La sessantottina della moda italiana, assieme allo stilista belga ex Dior e Calvin Klein, puntano sulla canottiera per alleggerire un progetto improntato sulla dualità donna/uomo. Lo show, andato in scena nella Fondazione della griffe, dialoga con il pubblico, giocando sulle tematiche gender fluid, prevalenti nel fashion biz. Le silhouette sono due: over e small. Le gonne fascianti, nel quale incastonati nelle trame troviamo effetti luce meravigliosi, sono abilmente abbinate a over coat dalle spalle segnate, decorati con elementi in pelliccia sintetica che ritornano dopo il successo ottenuto con la collezione uomo.


Kaia Gerber in Prada AI 22/23 (Photo: Imaxtree)

Alessandro Michele, la bellezza è stata una scialuppa meravigliosa

“La bellezza è più forte della guerra”. Questo è il commento post sfilata di Alessandro Michele per Gucci. Negli ultimi giorni abbiamo assistito a dibattiti di chi asseriva che la settimana della moda, almeno in Italia, doveva fare un passo indietro con l’annullamento delle sfilate, per rispetto al popolo ucraino in piena emergenza con il conflitto che si sta consumando nel Paese. Ai microfoni di Fabio Fazio a Che tempo che fa, lo stilista romano ha però puntualizzato la decisione di andare avanti con lo show, sebbene la sera prima avesse avuto qualche dubbio sulla presentazione. “È stato molto complesso e complicato, quasi infastidito…l’idea di fare un lavoro apparente così distante dalla guerra…” Dal suo ingresso in Gucci, Alessandro si è fatto portavoce di un messaggio potente, inclusivo. La sua estetica vintage è dissacratoria ma, come sua ammissione, è una pratica religiosa. “La bellezza – dice – è stata la scialuppa che si è trasformata in una prateria meravigliosa.”

La collezione autunno/inverno 2022-23 di Gucci, nata in collaborazione con Adidas, strizza l’occhio alle nuove generazioni. Nella maniera con il quale Michele ci ha abituati, il mix di capi è un caposaldo del progetto. Adidas x Gucci, o meglio, Exquisite Gucci, gioca con il mix and match (e un tocco fetish), con un gioco di styling estremo. Ci sono tailleur dai colori accesi, l’abito da sera (e da sposa) che diventa un vestito sportivo, e un cappotto Penny Lane in jacquard che farà tendenza l’inverno prossimo.


Gucci, collezione autunno/inverno 2022-23

La modella Bella Hadid, apre e chiude la sfilata Fendi autunno/inverno 2022-23 presentata nell’ultima edizione della Milano Fashion Week. Kim Jones disegna la fisionomia di una donna prepotentemente sensuale, plasmando la sua creatività con quella studiata negli archivi della Maison romana, con i lavori di Silvia Venturini Fendi, Delfina Delettrez e Karl Lagerfeld del quale, in memoria, vanno tutte le sue creazioni in pelliccia. Gli abiti lingerie si alternano a corsetti (abbinati a pencil skirt leziose) che sono i leit motiv della sfilata assieme alla baschina; e ancora, playsuit in pelle, pellicce e giacche in tweed.


Bella Hadid in Fendi

Il silenzio di Giorgio Armani in rispetto della crisi umanitaria in Ucraina

Infine, Giorgio Armani. Il Re della moda ha dato grande lezione di educazione e rispetto nel proporre una sfilata senza colonna sonora in rispetto della crisi umanitaria che tutto il mondo (e in primis il popolo ucraino) sta vivendo a causa della pandemia.

Il signor Armani ha scelto di non usare musica alla sfilata Giorgio Armani Autunno Inverno 2022-23 come segno di rispetto per la tragedia che si sta svolgendo in Ucraina.” È lo stesso Giorgio Armani, che con emozione, commenta: “La cosa migliore è dare il segnale che non vogliamo festeggiare perché qualcosa intorno a noi ci disturba moltoCosì ho detto: non voglio musica, le ragazze erano emozionate più che per qualsiasi musica, erano davvero comprese e i capi ne hanno guadagnato al 100%“. 

L’incedere delle modelle, in passerella, è scandito dal rumore dei tacchi sul pavimento. Le silhouette sono fluide e allungate, severe nei toni del blu oceano. I tagli delle giacche sono rigorosi. Armani si ispira all’Art Déco per gli effetti luci sulla superficie delle sue creazioni.


Collezione Giorgio Armani autunno/inverno 2022-23

Web Eyewear diventa partner ufficiale di Alfa Romeo F1

Il marchio di occhiali WEB EYEWEAR diventa partner ufficiale di Alfa Romeo F1 Team Orlen. La griffe e il team del marchio automobilistico hanno siglato una partnership pluriennale che, a partire dal 2022, li vedrà impegnati nel campionato mondiale di Formula 1.

WEB EYEWEAR scende in pista, dopo essersi ispirata ai modelli di occhiali indossati dagli aviatori negli anni Trenta. La velocità, dunque, resta uno dei punti cardine dell’etichetta che, con Alfa Romeo, tenterà di conquistare il podio più alto della F1.

Dal 2008, il marchio è nel board Marcolin, leader nel settore degli occhiali di lusso. L’obiettivo del brand è puntare con incisività al mercato internazionale, valorizzando la propria immagine attraverso un nuovo look e una produzione caratterizzata da tecniche all’avanguardia e materiali di straordinaria qualità.

“L’ambizione di WEB EYEWEAR è quella di creare un nuovo capitolo della propria storia, credibile e coerente con l’eredità del brand, ma che sappia guardare al futuro in uno scenario globale” – dichiara Fabrizio Curci, Marcolin CEO & General Manager – “La partnership con Alfa Romeo F1 Team ORLEN rappresenta certamente un valore aggiunto significativo a questo percorso. Siamo entusiasti di entrare nel mondo della Formula Uno a fianco di un marchio così importante”.


Guanyu Zhou wearing WEB EYEWEAR

Attesa anche la capsule collection

Frédéric Vasseur, Team Principal di Alfa Romeo F1 Team ORLEN, aggiunge: “È con grande piacere che iniziamo questo percorso accanto a WEB EYEWEAR. La loro attenzione allo stile è un mix di eleganza italiana e precisione svizzera in perfetta armonia con il nostro team. Il loro è un marchio prestigioso che siamo orgogliosi di avere con noi sulla scena mondiale e siamo entusiasti di sviluppare una collezione speciale insieme. Non vediamo l’ora di presentarla ai nostri fan nel corso della stagione”.

La partnership tra WEB EYEWEAR e Alfa Romeo F1 Team ORLEN porterà la nuova immagine della label di occhialeria sulla vettura C42 del team, sui caschi e sulle tute dei piloti Valtteri Bottas a Guanyu Zhou. A questi, si aggiunge anche il lancio di una capsule collection disponibile dal secondo semestre 2022. La linea sarà caratterizzata da un design grintoso, con dettagli esclusivi su modelli di occhiali da sole e da vista, nati dalla passione per lo sport e da una grande ricerca tecnologica.

In copertina, Valtteri Bottas con gli occhiali WEB EYEWEAR.

Le co-lab moda e le limited edition 2022 da scoprire e collezionare

Vi segnaliamo le co-lab moda più interessanti dei primi mesi del 2022.

Nomi altisonanti del jet set internazionali e grandi marchi del lusso uniscono le forze per creare collaborazioni sempre più attraenti per la clientela. Una novità estetica che convince il mercato e che spinge i marchi di moda a chiedere sempre di più, e con tenacia, le partnership esterne.

È il caso della collaborazione tra HandPicked e Ignazio Moser. “Moser Project” è una capsule collection di 5 tasche in denim limited edition che unisce il gusto di Moser con la sartorialità del marchio. Al centro del progetto c’è l’eleganza e l’italianità; un lavoro a quattro mani che ha visto frugare nell’archivio storico dell’etichetta per creare una nuova identità per un marchio che da 35 anni propone denim di lusso. La capsule è composta da 7 pantaloni (effetto used e strappati), uno per ogni giorno della settimana, pensati per i cultori del denim. Le tele denim sono ricercate e riciclate. La salpa, elemento distintivo fortemente caratterizzante, è stata studiata e realizzata con il ricamo a mano HP; essa dialoga con l’incisione a fuoco “Moser Project” unendo, così, le due anime della collezione.

“L’intesa tra Ignazio Moser e HandPicked è stata immediata: abbiamo individuato in lui, e lui in noi, il partner ideale per realizzare una capsule collection all’insegna della ricerca, della passione e della creatività, in cui sperimentare, attingendo all’expertise e al DNA di Giada insieme al gusto raffinato di Ignazio Moser. Un’esperienza che si è concretizzata in capi vissuti e da vivere, pensati e modellati sulla personalità di quanti saranno senz’altro ‘catturati’; un viaggio che conserva elementi fondamentali di durevolezza, sostenibilità e modernità”, spiega Franco Catania, CEO di Giada Spa.

“Dare vita a questo progetto insieme al team di HandPicked è stato un grande onore, una bellissima occasione per mettermi in gioco e scoprire con mano una realtà italiana d’eccezione come quella di Giada”, dichiara Ignazio Moser, “la capsule mi rispecchia al 100%, è il denim perfetto, che indosserei in qualsiasi occasione”.


HandPicked e Ignazio Moser, l’adv

Per i 50 anni del marchio, Porche Design propone una collezione limitata di 1972 pezzi (quanto gli anni dal suo debutto sul mercato) composta da due tra i più iconici modelli del brand, il P’8478 e la variante Aviator quadrata P’8928. Il leggendario P’8478, primo occhiale da sole al mondo con un meccanismo di lenti intercambiabili, è ormai culto e simbolo della storia di Porsche Design. In pochissimi secondi è possibile cambiare le lenti in base alle esigenze dettate dal tipo di illuminazione esterna. Ad interpretare la filosofia di Porsche Design, ancora una volta Patrick Dempsey, ambassador del brand. L’attore di Grey’s Anatomy interpreta perfettamente l’esclusiva eleganza firmata Porche Design.


Patrick Dempsey per Porche Design

Fendi per Arena

È tra le co-lab più attese del 2022 e finalmente è arrivata nelle boutique più esclusive della casa di moda romana. L’Alta Moda incontra lo sportswear per una collaborazione che mixa il savoir-faire della griffe a dettagli estetici tipici della moda di strada. L’accessorio cult sono, senza dubbio, gli occhiali da sole The One con lenti specchiate in policarbonato realizzate grazie all’esperienza nel settore di Thélios, marchio di proprietà del gruppo LVMH. L’esclusivo kit da nuoto in edizione limitata comprende anche una cuffia in lycra con logo monogramma della maison. Perché il nuoto non è stato mai così glamour.


Fendi per Arena

In copertina, Moser Project, la limited edition tra HandPicked e Ignazio Moser

Ennio Capasa alla riconquista della moda con Capasa Milano

Dopo diversi anni di silenzio, per l’esattezza sei, Ennio Capasa torna sulle scene della moda nazionale con la label Capasa Milano: una piccola start-up a conduzione familiare che debutterà durante la Milano Fashion Week, il prossimo 22 febbraio 2022.

Il giorno 0 di Ennio Capasa nella moda ha inizio nel 1987 quando fonda, assieme al fratello Carlo (attuale Presidente di Camera Nazionale della Moda Italiana), il marchio CoSTUME NATIONAL. Il successo del brand non tarda ad arrivare, forte anche dell’esperienza dei genitori nel campo della vendita al dettaglio di marchi di lusso. L’estetica della griffe è la trasposizione dell’esperienza di Ennio nell’atelier di Yohji Yamamoto, con il quale collabora durante il suo soggiorno a Tokyo.


Ritratto di Ennio Capasa

L’etichetta dimostra, sin dai suoi esordi, di essere particolarmente influenzata da un minimalismo metropolitano, adottando linee pulite, over, “delimitate” dall’uso supremo del colore con una palette nobile dominata dal bianco, dal nero e dal blu. Avendo avuto un buon riscontro all’estero, nel 1991 Ennio con la sua crew presenta la sua collezione a Parigi e inaugura, da lì a poco, le boutique di Milano, Roma, Parigi, New York e Los Angeles.

Nel 2010, l’azienda annuncia l’ingresso del gruppo giappo-cinese SEQUEDGE come azionista minoritario con l’obiettivo di espandere il marchio e quindi, la rete commerciale. Di fatto, però, la partnership si rivela una scelta azzardata visto che il 15 marzo 2016 sarà diffusa una nota che annuncia l’addio dei fratelli Capasa: “È con emozioni contrastanti che concludiamo lo straordinario ciclo creativo di questa maison unica, con l’augurio che il futuro possa riservare al brand altrettanti successi. Quanto a noi continueremo a seguire la nostra passione in nuove iniziative creative“, recita il testo diffuso dall’ufficio stampa.

Capasa Milano

Il marchio Capasa Milano, che sarà presentato con uno show evento presso il Teatro Arcimboldi di Milano, prevede una serie di capi continuativi al quale verranno alternate limited edition che saranno vendute online. Ennio continuerà a essere fedele alla sua estetica, contando di sviluppare collezioni fluide che si ispirano agli anni Novanta e che saranno realizzate secondo le regole eco-friendly. A sostenere la label, anche la sorella Rita che, trasferitasi a New York ormai da tempo, darà un tocco di internazionalità al progetto di famiglia.

Tendenza sporty: i brand da tenere sott’occhio

La parola sporty non è solo una tendenza sulle ricerche Google: la generazione X e i Millennials pretendono di vestire comodamente per sentirsi liberi di muoversi. Negli ultimi tempi, complici anche le campagne di sensibilizzazione sulle tematiche green, sia uomini sia donne al comfort chiedono di vestire con filati pregiati che in termini di sostenibilità assicurano lunga vita al capo.

Valvola, SEASE e AlphaTauri, i marchi sporty da osservare attentamente

Per venire incontro alle esigenze dei compratori, i brand hanno puntato sullo streetwear di lusso, come nel caso di Valvola: azienda marchigiana che crea un ponte tra streetwear e high end fashion, dando vita ad un total look aggiornato ed innovativo, grazie alla nuova partnership con DAL TRADING. La collezione autunno/inverno 2022-23, presentata durante l’ultima edizione di Pitti Uomo, «prende spunto dalla strada, da un sapiente mix di materiali che definiscono la nuova immagine VALVOLA. I colori bianco e nero creano una cornice essenziale dove si alternano colori sofisticati che ne completano il quadro», come racconta Raffaele Speranza, amministratore della nuova licenziataria.


Bomber della Collezione Valvola autunno/inverno 2022-23
Bomber della Collezione Valvola autunno/inverno 2022-23

SEASE: SEA come mare, EASE come liberare, liberarsi; questo è il mantra del marchio di moda sporty che non rinuncia al tailoring. Quella di SEASE è un’attitudine alla libertà, ovunque noi siamo: che sia il mare, la campagna, la città o la montagna. Differenti stili (Urban, Sailing o Skiing) e un unico fil rouge: l’attenzione riservata ai tessuti che sono performanti, resistenti e, soprattutto, ecosostenibili. L’azienda, infatti, ogni giorno esprime il suo impegno a sostenere il benessere del pianeta contenendo le emissioni di anidride carbonica durante il processo di realizzazione del capo. Oltre al riciclo delle materie prime, inoltre, SEASE conta molto sull’innovazione con l’utilizzo di materiali vegetali per il confezionamento della giacca tecnica come lo spray top.


Una giacca adatta per un’uscita in barca. SEASE

AlphaTauri (il nome si ispira alla stella più luminosa della costellazione del Toro, Alpha Tauri), è un marchio di moda indipendente fondato da Red Bull. Innovazione, tecnologia pioneristica, design e sostenibilità sono dettagli non trascurati dall’etichetta. Dagli energy drinks agli store di tutto il mondo, il passo è stato breve. AlphaTauri applica le nuove tecnologie alla moda per soddisfare le esigenze di un mercato che chiede di vestire comodo e con tessuti eco-sostenibili. I capi sono realizzati con la tecnologia TAUROBRAN® che consente la permeabilità delle stoffe, adattandosi a ogni situazione climatica.


AlphaTauri

Department Five colab North Sails. Dall’unione di due brand nasce una collaborazione che condivide integrità e valori. Nasce, così, Department Five loves North Sails: la colab che vede il brand italiano reinterpretare un capo iconico del marchio leggendario nel mondo della vela. Protagonista è la giacca Sailor, simbolo per eccellenza di North Sails che viene rimodulata attraverso i codici estetici di Department Five e dell’evergreen MA-1, da sempre tra i capi più amati del marchio. Department Five ha nel proprio DNA la ricerca e lo studio, tra cui spicca la passione per i bomber jacket di aviatori e marinai americani.
Dall’incontro di queste due icone, nasce quindi il nuovo modello realizzato sia per uomo sia per donna. Disponibile in verde militare o blu navy, con interno arancione a contrasto, il giubbotto ha un regular fit per lui e si presenta invece in chiave oversize per lei. Il nylon utilizzato è certificato GOTS e soddisfa le esigenze di ridotto impatto ambientale.

Department Five colab North Sails

ACBC. Con la collezione Evergreen primavera/estate 2022 il marchio italiano di prodotti sostenibili e prima B Corp italiana del mondo delle calzature, segna un altro punto a favore della sostenibilità. La nuova sneakers, dall’estetica grintosa, è stata concepita utilizzando materiali green e innovativi. La tomaia della scarpa da ginnastica è infatti realizzata in GrapeBase, un materiale a tecnologia made in Italy ad alto contenuto di materie prime riciclate e vegetali. Protagonista è la biomassa vegetale derivata dagli scarti dell’industria vinicola italiana che comprende bucce d’uva, raspi e semi.

ACBC

In apertura, un look della collezione SEASE

Alaïa Avant Alaïa, l’incredibile esibizione a Parigi

Alaïa Avant Alaïa è l’esposizione inedita organizzata a Parigi dalla Fondazione che lo stilista tunisino ha creato qualche anno prima della sua morte. Il percorso espositivo esplora l’archivio della griffe tra immagini, bozzetti e capolavori dell’Haute Couture e del prêt-à-porter.

Dress to kill: lo stilista tunisino è considerato il maestro della sensualità; i suoi abiti erano talmente sexy che gli addetti ai lavori (e i suoi compratori) si soffermano sulla sensualità della modella piuttosto che sulla struttura dei capi e dei tagli in obliquo, che saranno la sua firma lungo tutta la carriera. Il suo motto è: “They old you tight and show you off” (“ti stringo bene bene e ti metto in vista”).


Ph. Stéphane Aït Ouarab

Lo scultore della moda fissa il suo talento nel lycra stretch, lavorando una silhouette che lascia ampia libertà di movimento sebbene stringa i fianchi e le cosce. Il segreto è tutto nel taglio. Le sue cuciture a forma di spirale allungano le gambe e alzano il sedere; stringono la vita e sostengono il seno. Per ottenere una grande performance, Alaïa studia e seziona le creazioni di Madeleine Vionnet e Balenciaga: due mostri sacri della sartoria.



A formarlo sarà anche il suo apprendistato nell’atelier di Guy Laroche, dove arriva carico di sogni e prospettive future dopo aver cucito gli abiti per la sorella Hafida e per l’amica Latifa Ben Abdallah.
Il jet set internazionale non impiegherà molto tempo a credere in lui. Infatti, prima ancora di fondare la sua casa di moda (1981), Azzedine cuce gli abiti per Greta Garbo, per l’attrice francese Arletty e per la poetessa Louise de Vilmorin. E ancora: Bettina, Rosemarie Le Quellec, Lison Bonfils, Claude Brouet, Nicole Crassat, Dominique Miceli, Melka Tréanton, Carlyne Cerf de Dudzeele e Carla Sozzani; tutte affascinate dal suo abito con zip che tanto piace alle francesi. Successivamente le sue creazioni saranno indossate da Tina Turner e dalla modella e cantante giamaicana Grace Jones che fa, del vestito jersey-stretch, la sua uniforme. Storico è lo scatto che ritrae lo stilista assieme alla modella Naomi Campbell; a lui, infatti, va il merito di aver contributo al successo della Venere Nera, credendo nelle sue potenzialità quando era solo una quindicenne.



Il suo talento si nutre anche di grande figure che lo affiancano lungo tutta la sua carriera: indispensabile è, infatti, l’amicizia con l’artista Christoph von Weyhe che incontra nel 1959 e con cui condivide la passione per l’arte e per i viaggi.

Azzedine morirà a Parigi all’età di 77 anni, il 17 Novembre 2017.

La mostra Alaïa Avant Alaïa, curata da Olivier Saillard, si concluderà il prossimo 23 ottobre 2022.

Tiziano Guardini: l’eco-designer e il genderless tra identità e recupero

L’eco-designer Tiziano Guardini torna con un progetto che narra, attraverso il recupero, la ritrovata identità che nega ogni connotazione di genere.



Tiziano, sin dal suo debutto nel mondo della moda, ha creduto nella sostenibilità, facendosi capostipite di un progresso significativo del settore, sempre più accorto sulla salute del pianeta. Le sue collezioni sono state definite ECouture, termine coniato per la prima volta per descrivere un progetto che della natura fa la sua primaria fonte di ispirazione. Non a caso, Tiziano è riuscito a trasformare le radici e le cortecce degli alberi in abiti superlativi, da esposizione. La natura, dunque, è il punto di partenza per l’evoluzione del lusso, che fa della circolarità la sua peculiare norma. Romano, classe 1980, dopo la laurea in economia, intraprende un percorso di studi presso l’Accademia Koefia di Roma, conseguendo il titolo di Fashion Designer.



Il suo debutto nella moda avviene nel 2012, quando presenta una giacca realizzata con aghi di pino durante l’edizione limited/unlimited. Nello stesso anno è tra i partecipanti alla Vogue Fashion Night Out a Roma e sfila con una sua creazione nella storica Trinità dei Monti. Negli anni, partecipa a diverse manifestazioni che lo consacrano tra i nuovi designer da tenere d’occhio. Eventi nazionali e internazionali (nel marzo del 2016 vince il Bronze Hempel Fashion Award a Pechino) che gli permetteranno di essere notato dal premio Oscar Milena Canonero per la realizzazione dello spettacolo Cum Grande Humilitate presso il Duomo di Milano (qui tutti gli eventi e i premi vinti da Tiziano).





Genderless: tra identità e recupero

Ci troviamo a Cassano D’Adda nell’ex canapificio, un tempo faro per le aziende di moda degli anni 70 e 80. È qui che lo shooting ha inizio. Un luogo un tempo funzionale e oggi sfortunatamente in disuso. Negli scatti del progetto diventa, così, un rudimento del futuro dove, appunto, tutto acquista senso attraverso la sostenibilità e il genderless. Tutto è così ben calibrato. Anche gli abiti scelti per il progetto danno un continuum con tutto l’impianto artistico.




Il cappotto diventa quindi la mappa da seguire per raggiungere la visione dove uomo e natura vivranno finalmente in armonia. La collezione firmata Tiziano Guardini mira alla sostenibilità e all’innovazione, perché consapevole di dove viviamo. Grazie alla collaborazione dell’illustratore Luigi Ciuffreda, i capispalla raccontano i paesaggi e la visione personale e augurale di Tiziano Guardini stesso. Protagonista degli scatti è il fotografo Alessandro Zambon, impegnato a ricreare un set dove il passato dialoga con il presente. Passato che si assapora anche negli scatti in pellicola ma che guardano ad un futuro quasi spaziale, un giardino dorato ecosostenibile, con il cappotto total gold lavorato interamente a mano. Il presente è raccontato con dovizia dallo styling di Vins Coscia che abbina i capi nella consapevolezza che, oggi, dare un’etichetta alle cose e alle persone è deleterio per le nuove generazioni. I capispalla diventano così anche dei manifesti, da sfoggiare come armature colorate per essere “semplicemente” liberi.



Credits:
Model @anotherdavide
Photographer @alezambon
Styling @vinsc
Grooming @gianpaolodefrancesco
Special thanks @tizianoguardini
@luigiciuffreda @studioremediarelations @redsoxappeal

Sfilate Uomo 2022-23, il meglio delle collezioni di Milano, tra classico e streetwear di lusso

Parola d’ordine streetwear. A Milano, le sfilate uomo 2022-23 continuano a coniugare comodità al tailoring tradizionale. Questa è la tendenza per la prossima stagione invernale che mette d’accordo tutti gli stilisti. In passerella una successione di volumi over, spesso indefiniti, con sovrapposizioni esagerate ma che danno il senso di unicità al periodo di confusione che anche la moda sta attraversando, a causa della pandemia in corso.

K-Way presenta la sua collezione fall/winter 2022-23 al Talent Garden di Milano con un segno identitario, grafico, distintivo. La collezione R&D concentra design, ricerca tessile e innovazione tecnica. La silhouette over flette su lunghezze abbreviate e compattate. È un gioco di sovrapposizioni che suggerisce libertà. L’assenza di mezze misure e dettagli in metallo dall’aspetto futuristico sono il fil rouge della linea che accentua i volumi attraverso rombi e jacquard, che intarsiano maglioni dal sapore anni Cinquanta. I tessuti sono naturali, come le lane COVER e STORM SYSTEM di Loro Piana, oppure sono realizzati con processi di produzione sostenibili, come AMIABLE, nato dal riciclo di scarti di nylon, o RECALL.


Rombo intarsiato per K-Way

Lusso estremo per Brett Johnson, lo stilista africano che sceglie la vetrina di Milano per il lancio della nuova linea. Indubbia la bellezza dei capi proposti per la collezione autunno/inverno 2022-23, realizzati con tessuti di altissimo pregio come il cachemire. La palette di colori è sofisticata con tendenze alle sfumature del sottobosco. Per linee educate alla tradizione sartoriale con un tocco di modernità.


Si ispira all’Art Decò la collezione presentata a Milano da Canali con l’obiettivo di far ritrovare la voglia di vestire con gusto, eleganza e ricercatezza. Quello di Canali è un gentiluomo moderno che indossa linee sobrie ispirate agli anni Trenta. Ogni capo è stato concepito per essere indossato durante ogni occasione della giornata. Il gessato riscopre una nuova modernità attraverso silhouette che ci accompagnano lungo un viaggio nel tempo sino agli anni Trenta. I dettagli fanno la differenza. Le asole degli ampi revers, infatti, sono realizzate a mano con fili di seta a sostenere l’impegno sartoriale del marchio. Tornano in passerella i completi spezzati, cappotti vestaglia in morbido cachemire, peacot con collo a goccia e parka in pregiato mélange alpaca-cashmere. Anche gli accessori sono lussuosi come le slip-on in velluto e i beatles con suola carrarmato.


Canali, maglione collo a goccia

Tradizione è la parola chiave per Santoni, che per la collezione autunno/inverno 2022-23 rimane fedele al suo heritage classico. L’uomo Santoni indossa calzature moderne, dall’estetica vintage, calzate anche dagli sportivi che amano distinguersi per gusto. I volumi sono audaci, formali, caratterizzati da accenti sporty e hi-tech. I dettagli fanno la differenza. La gomma arancio accende i booties, le sneakers esprimono l’attitude effortless dell’uomo moderno. Non mancano, inoltre, i modelli dallo spiccato spirito outwear caratterizzati da materiali puffed e high-tech, con elementi shearling. Pregiati i pellami utilizzati, come i vitelli, il suede morbido, il nabuk e i tessuti in nylon e lana.


La suola in gomma arancione di Santoni

Durante le sfilate uomo autunno/inverno 2022-23, Han Kjøbenhavn presenta il suo short movie titolato Sculpting Darkness; lo stilista si affida al fotografo e regista danese Casper Sejersen, per un corto dal gusto noir. I contrasti, come evidente, sono netti. Linee dritte e silhouette aderenti sono elegantemente combinati con forme voluminose che enfatizzano la direzione creativa voluta da Jannik Wikkelsø Davidsen. La pelliccia ecologica e la pelle dominano la collezione, con dettagli in titanio realizzati in 3D. La palette di colori è tenue, ma improntata ai toni scuri che dominano la collezione. “Il buio evoca emozioni. E poi si tratta di dare forma a queste emozioni in oggetti affascinanti e interessanti”, dice Jannik Wikkelsø Davidsen.


Han Kjøbenhavn

In apertura, un look della collezione K-Way autunno/inverno 2022-23

Valentino Open for a Change, le sneakers green

Maison Valentino è sempre più attenta alle tematiche green, come dimostra il nuovo progetto Open for a Change, che trasforma la Open e la Rockstud Untitled in sneakers sostenibili. Le scarpe sono prodotte nel laboratorio interno italiano e realizzate con materiali riciclati e materiali bio-based. Le scarpe da ginnastica, inoltre, vantano l’LCA (acronimo di Analisi del ciclo di vita); una nuova metodologia che quantifica l’impatto di un prodotto sull’ambiente, per tutto il suo ciclo vitale.

ADV Open for a change di Valentino

Un esempio sono l’eco-pelle in viscosa e poliuretano ottenuto dai polioli derivati dal mais. Questi materiali sono utilizzati nella tomaia di entrambi i modelli e parte della banda laterale della Open sneaker. Il modello Rockstud, invece, presenta gli stud in nylon 100% riciclato e i lacci in poliestere riciclato. Anche il packaging è interamente eco-sostenibile grazie alla sua custodia realizzata in cotone e carta riciclata, quest’ultima proveniente da foreste gestite secondo criteri responsabili.

Un progetto meritevole quello di Valentino, che per presentare Open for a Change ha organizzato un’installazione temporanea all’interno delle vetrine di Rombaut, store che vanta una vista mozzafiato sulla Torre Eiffel.

I modelli, al debutto con la collezione primavera/estate 2022, sono disponibili in due varianti di colore e presentano un logo verde stampato in digitale.

BY FAR x Mimi Cuttrell, la speciale co-lab

Il marchio di moda BY FAR firma un’importante collaborazione con Mimi Cuttrell, la stylist di moda da 485 mila follower su Instagram. La speciale collezione è un’esclusiva di Net-a-porter, acquistabile dal 7 gennaio 2022.

L’estetica minimale di BY FAR – marchio fondato nel 2016 da Valentina Ignatova, Sabina Gyosheva e Denitsa Bumbarova – incontra lo stile contemporaneo di Mimi, apprezzata stylist di celebs come Ariana Grande, Gigi Hadid, Normani e Madelyn Cline. E il risultato è una collezione sofisticata, da red carpet.

Glamour vitaminico

Una partnership che richiama, inoltre, l’approccio artigianale del marchio in piena sintonia con l’estetica ricercata della stylist che nella sua patria, l’America, è diventata una vera guru di stile.

Ho sempre amato BY FAR come marchio; insieme abbiamo abbiamo collaborato in innumerevoli occasioni, con i miei clienti. E’ stato un privilegio lavorare con loro in questa collaborazione“, afferma Cuttrell.

La collezione BY FAR x Mimi Cuttrell

La speciale collezione gioca tra nuove texture e colori audaci, introducendo nove esclusive silhouette, tra cui due modelli di borse dalla linea evergreen. Focus anche sui tacchi scultura, codice estetico predominante della cosmopolita etichetta. La loro forma accattivante impreziosiscono slingback, stivali, sandali e décolleté, confezionati in nappa semi verniciata.

All’essenzialità della linea, però, si aggiunge anche un tocco glamour dei cristalli che arricchiscono alcuni pezzi dedicati alla sera che sfilano, nella notte, con tocchi metallici gold e silver.

La mia preferita in assoluto della collezione BY FAR x Mimi è la pump da 99 mm. Mia madre indossava sempre capi eleganti e vintage. Ho ereditato da lei quell’amore per l’abbigliamento senza tempo e ne ho tratto ispirazione. Amo la sua versatilità classica. Volevo che questa collezione fosse comoda, indossabile e chic”, continua Mimi Cuttrell.

Borsa con cristalli e sandali con tacco scultura

Ci piace essere motivati ​​da un altro tipo di energia e con Mimi è stato così naturale poiché condividiamo tutti gli stessi valori ed estetica: una passione comune per l’artigianato e un forte senso di ciò che le donne bramano“, sostiene Valentina Ignatova, co-fondatrice di BY FAR. E termina, dicendo: Il nostro approccio al design e alla qualità si fonde con la prospettiva senza precedenti di Mimi identificare le tendenze e promuovere la fiducia.

Creative by Nature, si conclude la mostra di MANINTOWN a Pitti Uomo 101

Dare uno spazio ai brand artigianali, sostenibili e Made in Italy, nel contesto internazionale di Pitti Uomo edizione 101: con Creative by Nature, MANINTOWN torna a parlare dei fashion maker che mettono il saper fare italiano al centro della loro filosofia.

La speciale esibizione si è tenuta all’interno di una location unica nel suo genere, durante Pitti Uomo 101: la Serra fredda dell’Orto Botanico Giardino dei Semplici”; oasi creata dai Medici come giardino di piante medicinali (i Semplici) nel 1545, è fra gli Orti più antichi al mondo.

In esposizione i fashion maker che hanno dimostrato abilità nel coniugare le tradizioni della manifattura italiana con nuove tecnologie e twist fashion attento alla sostenibilità. Alcune di queste realtà, infatti, sono fondate sul concetto del riciclo e riutilizzo creativo. In esibizione, le creazioni di Artichoke Bags, BGBL Bouncing Bags, De Marquet, Je Suis Vintage, Mani del Sud, Sabelle Atelier, The Scius Concept, Yekaterina Ivankova e Xacus.

Conosciamo i partecipanti di Creative by Nature.

Artichoke

Artichoke è un marchio fondato nel 2017 da Lorenzo Scotto che parte dallo zaino per definire l’estetica del suo brand. Golfista per professione, Lorenzo concepisce una linea di zaini leggeri e resistenti in materiale riciclato che semplifica le valigie da viaggio, da sempre o troppo piccole o troppo pesanti.

De Marquet

De Marquet è il nome della mia bisnonna, un’aristocratica viennese e rappresenta per me perfettamente la tradizione familiare di tramandarsi da una generazione all’altra oggetti dal valore speciale”, dichiara Raffaella Iten Metzger, founder e volto del brand svizzero nato nel 2016. Forte design e funzionalità sono le chiavi che portano al successo le borse del marchio De Marquet che si avvale di artigiani toscani per la realizzazioni delle bag. Il quid in più è la cover intercambiabile che permette a chi possiede una borsa del brand, di poterla adeguare in base al look.

Mani del Sud

Con Mani del Sud, i papillon non sono accessori maschili datati ma veri dettagli glamour. Raffaele Stella Brienza lavora artigianalmente le sue creazioni ispirandosi ai luoghi della sua infanzia nel quale riaffiorano, melanconici, i ricordi in Basilicata. Dettagli unici, realizzati con tessuti pregiati che danno vita a un’eleganza contemporanea che unisce tradizione italiana a visioni future.

The Scius Concept

Nasce a Firenze, il marchio The Scius Concept, fondato da Nicolò Biagini di Casaletto. L’etichetta produce Furlane completamente Made in Italy. Le slipper lussuose e legate alla tradizione fiorentina sono realizzate a mano e con materiali ecosostenibili.

Xacus

Xacus è, per antonomasia, il marchio di camice per uomo e donna più apprezzato dalle nuove generazioni e non solo. Una realtà che vanta una storia con solide fondamenta e che ha inizio nel 1956, quando Alberto Xoccato, visionario artigiano veneto, fonda Xacus: acronimo di Xoccato Alberto Camiceria Uomo San Vito di Leguzzano, un piccolo atelier industriale attivo all’interno della soffitta di casa. Uno stile raffinato che si esprime attraverso cura nei dettagli e linee semplici ma riconoscibili.

Je Suis Vintage

Je Suis Vintage è un progetto ideato dai due giovani imprenditori partenopei Antonio Pignatiello e Giuseppe D’Urso che punta su un concetto di moda eco-sostenibile ed etica. L’upcycled è uno dei principi cardini del marchio che, attraverso il recupero di scampoli di tessuto, crea pezzi unici, dallo stile contemporaneo.

Sabelle Atelier

Sabelle Atelier nasce dalla passione e amicizia di Sabina Giangreco e Letizia Tomacelli, che fondono il marchio sotto il segno dell’etica del riuso. Sartorialità e creatività sono principi fondamentali dell’etichetta che recupera vecchie pellicce per dar loro una nuova vita. Suggestioni etniche, folk e accessori di valore, sono gli strumenti che Sabelle usa per arricchire e rimodernare ogni pelliccia.

BGBL

BGBL nasce nel 2018 come brand di borse influenzato dallo sport. Principio cardine del marchio è il riciclo e un mix and match di pelle di alta qualità e materiali recuperati da società sportive, come palloni e divise. Proprio in occasione della mostra Creative by Nature BGBL ha collaborato con l’artista pop londinese Endless per una borsa all’insegna della street art e del basket.
L’artista ha personalizzato il modello B-one di BGBL. Il ricavato della vendita della borsa che l’artista ha personalizzato, verrà donato in beneficenza per supportare le attività legate al basket in questo periodo di pandemia.

Infine, Yekaterina Ivankova, il marchio fondato dall’eponima stilista nata in Kazakhstan che si è trasferita in Italia nel 2000. Alla base del suo brand, la passione per l’arte contemporanea che trasferisce nelle sue creazioni che ridanno vigore ai capi vintage. “I nostri pezzi sono e saranno sempre unici: ognuno di loro è frutto di un processo di recupero e restyling e ha una storia da raccontare irripetibile. La sostenibilità per noi è il valore fondamentale, dalla a alla z. Non a caso che dalla scorsa stagione abbiamo deciso di eliminare anche l’etichetta, uno dei pochi oggetti che nella nostra collezione era necessario produrre. Vogliamo andare avanti mettendo al centro sempre di più il pianeta, dimostrando che si possono fare abiti veramente di grande appeal moda e che qualsiasi pezzo vecchio, accantonato e apparentemente non riutilizzabile può invece diventare un must”.

Il commento del curatore della mostra, Federico Poletti

Federico Poletti, curatore della mostra ed editor in chief di MANINTOWN, commenta: “Con il percorso Creative by Nature vogliamo dare visibilità sia ad aziende più strutturate, sia a marchi di ricerca, tutti accomunati da un DNA artigianale in cui la tradizione è rivisitata in chiave contemporanea con un occhio attento alla sostenibilità. Un progetto che si sposa perfettamente con lo spirito e il rispetto verso la Natura che i visitatori potranno scoprire visitando l’Orto Botanico e le sue meraviglie. Un segnale di incoraggiamento in un momento complesso a livello mondiale. Un monito a non perdere di vista i valori fondanti del nostro Made in Italy, supportando la nuova generazioni di talenti che stanno investendo con energia e nuove idee nelle
loro start up e imprese responsabili
”.

Trafficanti d’Arte Wear: dal tatuaggio allo streetwear

Brand alert: Trafficanti d’Arte Wear, l’arte dell’inchiostro su pelle diventa un brand da indossare

Da un’idea di Marco Galdo e Stefania Salis nasce Trafficanti d’Arte Wear: il marchio contemporaneo che osserva la moda di strada reinventandola in streetwear ricercato.

Un tatuatore di fama internazionale e una stilista di successo fondano le loro idee per l’idealizzazione di una griffe dedicata alla Generazione Z. Marco e Stefania traggono ispirazione da due mondi paralleli: l’Occidente e l’Oriente. Lo sprint del baseball americano, dal 1903 lo sport a stelle e strisce per antonomasia, si fonde con le linee sinuose dei templi orientali con le loro proporzioni articolate e lo sfarzo dell’oro che li dipingono.

L’oro, infatti, è il fil rouge delle collezioni che si susseguono nell’ordine del fatto a mano, con capi realizzati rispettando l’unicità. Le origini sarde di Stefania , fondatrice del marchio Habiruwear, contribuiscono al valore del fatto a mano. Un background giovane per un brand fondato solo nel 2020 e che ha conquistato il mercato nazionale e internazionale.

Lo stile unico e d’avanguardia del marchio nasce nella retro bottega di Marco Gualdo, un vero artista del tatuaggio e fondatore dell’eponimo studio Trafficanti d’Arte. Marco è tra i primi artisti a portare lo stile tribale moderno in Italia, reinventandolo attraverso la tecnica del Dotwork. Il metodo ricorda il puntinismo francese sviluppatosi attorno al 1885 e si concentra sull’accostamento di differenti figure geometriche. Lo stile dell’etichetta italiana, pertanto, trova terreno fertile in questa contaminazione estetica.

Lo stile

I tatuaggi diventano serigrafie su tessuti tecnici per la giacca evergreen Ky-Khor declinato per lui e lei; e ancora teddy bomber, le felpe con fili laminati gold e silver, le stampe animalier e le macchie di colore. Lo stile del Trafficante contemporaneo è minimalista e unisex, forte e deciso: frutto di un intenso lavoro di ricerca che non scende a compromessi.

VISITA IL SITO

Che cosa mettere in valigia per un viaggio senza sorprese

Quali sono gli errori più comuni di chi è sempre in viaggio? Sono innumerevoli ma in questo prontuario vi diremo di cosa non potrete mai fare a meno. Preparare la valigia non è sempre semplice soprattutto con il grande freddo invernale. Capita spesso, infatti, di trovarsi impreparati negli imprevisti che possono pregiudicare il buon esito delle ferie. Il consiglio è di prepararsi una lista degli essenziali da avere sempre con sé. Ad esempio, con il grande freddo è importante idratare bene il viso per evitare che la pelle soffra delle repentine escursioni termiche della giornata.

Nel kit di sopravvivenza non può mancare, dunque, una crema per il viso di Erbolario. Karitè Crema Viso Nutriente, questo è il suo nome, grazie alle sue proprietà dona una pelle tonica e idratata a lungo. Come ingrediente principale ha il burro di Karité dalle virtù nutrienti, protettive ed elasticizzanti. In formula anche il to- complesso antiossidante da corteccia di Magnolia e l’estratto di Boswellia con funzione lenitiva. Ideale anche per le pelli più delicate.



Un’altra insidia è il peso del trolley che influenza la scelta di cosa portare in vacanza. Viste le regole ferree disciplinate dalle compagnie aeree, il consiglio è acquistare una bilancia pesa valigie digitale di Trabo per dire definitivamente addio al peso del trolley.



Non può mancare, inoltre, un caricabatteria portatile per smartphone. Durante le ferie, infatti, il cellulare è il dispositivo più utilizzato perché consente di essere sempre connessi con il mondo. Il Cellularline FreePower Slim 10000 universale è tra i più sottili sul mercato, solo 19 mm. E’ provvisto inoltre di sistema di carica veloce simultanea e di controllo del surriscaldamento che consente di ricaricare i tuoi dispositivi in totale comodità e sicurezza.



Immancabile, inoltre, Area STERIL UV BOX: lo sterilizzatore a raggi UV con base di ricarica wireless universale per smartphone e dispositivi come smartwatch, fitness tracker ma anche piccoli oggetti. Lo sterilizzatore sfrutta la luce Ultravioletta che modifica il DNA o l’RNA dei microorganismi impedendo loro di riprodursi o di essere pericolosi. Per viaggiare in tutta sicurezza durante la pandemia.



Infine, indispensabile è la bottiglia termica in acciaio inossidabile Clima, firmata 24Bottles che mantiene le tue bevande calde per 12 ore e fredde per 24 ore.


Arthur Arbesser X Baldinini, l’esclusiva capsule collection debutta a Pitti Uomo 2022

Tradizione e modernità nella prossima edizione di Pitti Uomo 2022 con la speciale collaborazione tra la storica griffe Baldinini e il designer viennese Arthur Arbesser.

Il ballerino della moda (così venne definito da Giorgio Armani durante i sette anni nel team creativo del gorgeous del fashion biz Made in Italy) raccoglie il testimone dell’azienda di calzature e accessori uomo, impegnata a evolvere la sua estetica e il suo mercato.

Il twist contemporaneo della collezione Arthur Arbesser X Baldinini si compone da cinque modelli maschili e altrettanti femminili che sovvertono lo storico heritage della griffe con mocassini, stringate, tronchetti d’ispirazione texana decorati da grafismi black & white e boots dalle fantasie optical.



La partnership sarà celebrata con un evento che si terrà nella meravigliosa cornice di Fortezza del Basso, il prossimo 11 gennaio 2022, a Firenze.

Il concept dello stand 1 presso le Costruzioni Lorenesi, luogo dell’evento, richiamerà le stampe vivide delle calzature, ricalcando l’atmosfera di uno studio fotografico, a conferma dell’immagine sempre più “inside fashion” di Baldinini.

Dopo lo scenario pandemico, rinnovarsi è diventata una necessità per l’azienda. Questa si è concretizzata in una strategia finalizzata sia a uno sviluppo sul territorio internazionale, avente come fulcro Pitti Uomo, sia a un’immagine più fresca e contemporanea, rafforzata dalla partnership con Arthur Arbesser. Ci aspettiamo un futuro costellato di nuovi progetti che consolideranno questa direzione”, ha detto Christian Prazzoli, AD Baldinini.
 La rivoluzione del marchio non passa esclusivamente dalla neonata partnership con lo stilista austriaco che nel 2013 ha debuttato alla Milano Fashion Week con la sue eponima collezione uomo, ma anche dal rifacimento del logo, in linea con la visione internazionale.



A incalzare l’AD Baldinini è sttao lo stesso Arbesser, che commenta: “Ho iniziato questo progetto con grande entusiasmo e curiosità. Volevo trovare un equilibrio tra l’energia del colore e della grafica che mi caratterizzano e l’eleganza delle collezioni Baldinini. Avevo come solida base l’expertise per cui l’azienda riminese è famosa a livello mondiale. È stato un processo naturale quindi traslare il nostro know how nelle stampe su un progetto che va di pari passo all’abbigliamento, come può essere, appunto, la calzatura”, ha commentato Arthur Arbesser, alla guida del brand omonimo.  

Dior Homme, a Londra si scende ‘Sulla strada’ con Jack Kerouac

Culture e sottoculture giocano un ruolo da protagonista nella collezione Dior Homme  fall/winter 2022 firmata da Kim Jones. Lo stilista inglese torna Sulla strada proponendo un progetto inclusivo e artisticamente complesso.

“Le uniche persone che esistono per me sono i pazzi, i pazzi di voglia di vivere, di parole, di salvezza, i pazzi del tutto e subito, quelli che non sbadigliano mai e non dicono mai banalità ma bruciano, bruciano, bruciano come favolosi fuochi d’artificio gialli che esplodono simili a ragni sopra le stelle e nel mezzo si vede scoppiare la luce…”. È un passo del celeberrimo romanzo firmato dallo scrittore, poeta e pittore americano Jack Kerouac, padre del movimento Beat degli anni ‘50.

Lungo la passerella fatta allestire all’interno dell’Olympia London sfilano cinquanta look che uniscono alla naturalezza della gioventù una storia che segue un filo conduttore ben più preciso; perché il passato non si dimentica. La pedana, che per l’occasione diventa un dattiloscritto digitale, unisce la storia della griffe francese alla Beat Generation attraverso una data ben precisa: il 1957. Quell’anno, infatti, il 24enne Yves Saint Laurent, nel fiore della sua carriera artistica, disegna una collezione ispirata alla Beat; contemporaneamente, sugli scaffali delle librerie di tutto il mondo, arriva On the road: il libro autobiografico di Jack Kerouac.


Ph. Isidore Montag/Gorunway.com


Kim Jones dedica questa collezione alle nuove generazioni di uomini che si affacciano nella società così come negli anni Cinquanta i giovani rivoluzionari, coraggiosamente, si facevano portavoce di un unico slogan: droga, sesso e alcol. Contrariamente alla sfacciataggine dell’epoca, però, il progetto creativo di Dior Uomo autunno/inverno 2022 è politicamente corretto ma non muta nella sua sovversione libertina.


Ph. Isidore Montag/Gorunway.com


Il pubblico che ha assistito alla sfilata (celebrities, addetti ai lavori e giovani studenti) si è relazionato con una collezione ibrida, dove diversi stili ed epoche ostentano una concordanza estetica. Un pasticcio? L’eleganza dei cappotti in tweed si abbina a maglioni e berretti Fair Isle; le cravatte che puzzano di naftalina per la loro essenza vintage trovano spazio in un guardaroba composto da camicie disegnate da strisce di glitter e Toile de Jouy, scarponi da hiking, t-shirt serigrafate, shorts, jeans comodi e pullover: in un pasticcio, ritorno a dire, dove il forzatamente vintage (o Beat), vuole parlare alle nuove generazioni in un linguaggio tutto da svecchiare.


Ph. Isidore Montag/Gorunway.com


Per l’immagine in apertura, credits: ph. by Brett Lloyd

Anima Autentica, ecco come scoprire le meraviglie di Reggio Calabria

Anima Autentica è un claim che racconta la crescente esposizione al mondo della città Metropolitana di Reggio Calabria: centro nevralgico del turismo calabrese. Una città che si affaccia forte e orgogliosa sul mare, nel quale oggi emergono tesori rimasti nascosti a lungo tempo e che reclamano attenzione.

Nella splendida cornice di Duomo 21 a Milano, lo scorso 29 febbraio 2021 si è dibattuta un’importante campagna marketing sulla centralità di Reggio Calabria, sempre più protagonista del flusso turistico che interessa il sud Italia. La serata, insomma, è stata l’occasione per esibire le meraviglie di una città che fiorisce. A presenziare all’evento, il Vice Sindaco metropolitano Carmelo Versace, il Consigliere metropolitano Delegato alle attività produttive Domenico Mantegna, il Consigliere metropolitano Delegato alla cultura Filippo Quartuccio, il Vicedirettore generale e dirigente del settore Sviluppo Economico della Città Metropolitana, Giuseppina Attanasio.



Riveliamo l’unica Anima della nostra Città Metropolitana”, afferma il Vice-Sindaco metropolitano Carmelo Versace “perché le differenze, le peculiarità e le specificità di ciascuna parte del territorio, meravigliose singolarmente, insieme divengono straordinarie. La campagna promozionale che prende avvio in questi giorni è l’apice di una strategia di marketing sulla quale lavoriamo da diversi mesi, per definire e tracciare un nuovo percorso nel quale ogni elemento contribuisca a dare un’immagine unica e positiva del nostro territorio”. Il Vice- Sindaco sottolinea che: “Sono immense le potenzialità in ambito turistico, grazie alla ricchezza in termini culturali e naturalistici. Oggi inauguriamo una stagione nella quale l’attenzione alla narrazione del territorio in ogni suo aspetto e nella giusta prospettiva, sarà centrale nella nostra politica di sviluppo e crescita, per restituire una corretta proiezione dell’immensità del patrimonio che la Metrocity custodisce e il giusto ruolo di centralità nell’ambito del Mediterraneo. Siamo pronti a nuove sfide, orgogliosi della nostra storia e della nostra umanità e ripartiamo da questo per presentare la Destinazione Turistica Città metropolitana di Reggio Calabria”.



Perché Reggio Calabria ha un potenziale che se ben sfruttato potrà portare risultati entusiasmanti in brevissimo tempo?  È un racconto in video a esporci le incredibili meraviglie di una città metropolitana che sente l’esigenza di esibire, al resto del mondo, l’immagine rassicurante di sé; la sua cultura culinaria e vinicola, i suoi paesaggi sconfinati, i suoi sapori e i colori decisi di una natura che il resto del pianeta ci invidia.

 Anima Autentica non è solo una semplice campagna marketing ma un impegno profuso nei mesi da chi crede fortemente nel suo sviluppo, con interventi che si prodigano a valorizzare il tessuto socio-economico di Reggio Calabria, incrementando i flussi turistici, massimizzando la visibilità anche in relazione alle attività fieristiche e, non di meno, supportando lo sviluppo economico del territorio.

Le opere di Banksy in Milano Centrale con la mostra The World of Banksy

Le sue opere sono messaggi ben precisi, che colpiscono subito il segno. Una complessa visione artistica, con l’obiettivo di smuovere la coscienza della società comporanea, spesso figlia del male. In questa ottica, in Centrale Milano arrivano le opere del discusso artista inglese Banksy, con la mostra The World of Banksy – The Immersive Experience” presso Galleria dei Mosaici, lato IV Novembre, sino al 27 febbraio 2022.

Dopo le fortunate esibizioni itineranti nelle principali capitali europee di Parigi, Bruxelles, Barcellona e Praga, e nella cosmopolita Dubai, Banksy fa tappa in stazione, tra il viavai di pendolari e turisti in un contesto urbano identitario, razionale e storico. La forza delle sue opere, dissacrante e diretta, giunge ancora una volta tra la gente; sono 130 (di cui 30 le nuove opere), quelle in esposizione in “The World of Banksy – The Immersive Experience”: i visitatori della mostra potranno vedere, per la primissima volta, “Ozone Angel”, “Steve Jobs” “Napoleon” e “Waiting In Vain”, che vanno ad aggiungersi a lavori e murales realizzati da giovani artisti anonimi di tutta Europa. 



Il mondo di Banksy, che mira a denunciare le malefatte dei politicanti e delle cattive abitudini della società, sempre più dipendente dal consumismo, invita lo spettatore a riflettere sulle dinamiche scoscese, o meglio sugli atteggiamenti da umanoide che la gente assume soggiogata dal potere.

Dopo l’esordio nella sua Bistrol, la street art di Banksy ha raggiunto milioni di persone nel mondo. Nonostante la sua notorietà, l’artista è stato condannato da una fazione di critici che lo hanno definito un sottoprodotto del populismo estetico. Eppure, nel 2018 il suo dipinto autodistruttosi dopo essere stato battuto all’asta per oltre un milione di sterline in un’asta di Sotheby’s a Londra, ha raggiunto le copertine dei maggiori quotidiani internazionali, innescando un meccanismo mai collaudato prima. La popolarità dell’artista corre in parallelo con il successo delle sue opere.



La mostra, che presto potrebbe far tappa in altre stazioni italiane, esibisce anche Flower Thrower” e “Girl with Balloon: due opere che meglio rappresentano l’arte denuncia dell’artista inglese.

I biglietti sono acquistabili sul sito ufficiale della mostra theworldofbanksy.it o su www.happyticket.it www.ticketone.it e  www.vivaticket.com

Date e orari

STAZIONE di MILANO CENTRALE

Galleria dei Mosaici, lato IV Novembre

dal 3 dicembre 2021 al 27 febbraio 2022

da Martedì a Venerdì: dalle 11 alle 20 (ultimo ingresso ore 19)

Sabato e Domenica: dalle 10 alle 20 (ultimo ingresso ore 19)

Chiuso il Lunedì

Aperture straordinarie: Lunedì 6 Dicembre 2021, Lunedì 20 Dicembre, 2021, Lunedì 27 Dicembre 2021, Lunedì 3 Gennaio 2022.

Chiusure straordinarie: Venerdì 24 Dicembre 2021, Sabato 25 Dicembre 2021, Venerdì 31 Dicembre 2021

Prezzo

Dal martedì al venerdì: 14.50€ – ridotto da 7€ a 10€ – minori di 6 anni ingresso gratuito

Fine settimana e festivi: 16.50€ – ridotto da 8€ a 12€ – minori di 6 anni ingresso gratuito

Week-end natalizio in montagna o in città? Ecco le idee regalo per lui

Comodità e praticità anche nella valigia preparata per un lungo fine settimana in montagna o in città. Se non hai ancora le idee chiare su cosa regalare a Natale, sfoglia la nostra gallery sui capi outdoor di tendenza per l’inverno 2021/2022. Il trend predominante della stagione in corso è sicuramente l’outdoor che ha dominato la scelta dei look maschili. Se un tempo il tessuto tecnico era riservato esclusivamente per uso agonistico, oggi è tra i più richiesti per le sue altissime performance in tenuta e in tempo.



Il marchio Add propone un parka in tessuto tecnico impermeabile dall’aspetto opaco con imbottitura in piumino multitasche. Il capo spalla è composto da due elementi: uno con  stampa digitale e l’altro con trapuntatura orizzontale. Entrambi dotati di cappuccio fisso, possono essere indossati separatamente oppure insieme per una maggiore tenuta termica.



Sembra una giacca sartoriale, invece è un caldo piumino con quattro tasche. La jacket Field, la proposta di Colmar per questa stagione, è un evergreen nel guardaroba maschile. Realizzata in tessuto monoelastico anti-piuma e imbottita in piuma naturale, questa giacca da uomo è sportiva e comoda allo stesso tempo. Un capo versatile, da indossare in qualsiasi momento della giornata.



La superficie della giacca firmata Outhere ha un particolare effetto vitreo grazie al suo spazzolato con uno smalto superiore. Le maxi zip in dettaglio, la sfumatura della tinta e il cappuccio, la rendono adatta per un dopo scii in baita.



Il prezioso velluto a coste della giacca multitasche Field, firmata MCS, rende omaggio al tradizionale modello militare con comode e ampie tasche a soffietto davanti e cerniere in metallo con finitura in prezioso oro anticato. Il caldo giubotto è interamente imbottito con ovatta pressata e presenta una comoda apertura con zip e bottoni.



La giacca unisex Titan 3 di Arena, realizzata in collaborazione con il marchio milanese di streetwear Dolly Noire, ha una stampa ispirata ai disegni tecnici di una navicella spaziale, e prende il nome dal vettore utilizzato per il programma spaziale Voyager. Confezionata in 100% poliestere riciclato nel pieno rispetto dell’ambiente, presenta un cappuccio con coulisse e due tasche con zip. Il numero ’89’ stampato sul retro si riferisce all’avvistamento di Nettuno da parte della Voyager 2 nel 1989.



Furrerunner 55, il nuovo orologio di Garmin, segna il tempo e registra, monitora e analizza i dati relativi alle proprie prestazioni. Un orologio completo che diventa un vero coach durante gli allenamenti. Infatti, potrai farti aiutare dal programma di allenamento Garmin Coach con vere e proprie tabelle direttamente sul running watch e Garmin ConnectTM, per prepararsi in modo adeguato a correre le distanze di 5, 10 o 21 chilometri.

Questo smartwatch con GPS integrato consente di monitorare le proprie statistiche e proseguire obiettivi di fitness. Puoi controllare tempo, distanza, andatura e velocità; inoltre, indica la frequenza cardiaca al polso e altre funzioni che ti consentono di monitorare il tuo stato di salute e benessere generale. Ulteriore punto di forza è la batteria: la sua autonomia dura sino a due settimane con tutto il vantaggio di non doversi preoccupare di ricaricarlo spesso.

Triennale di Milano rende omaggio a Giovanni Gastel con un doppio appuntamento

Sono due le mostre ospitate da Triennale di Milano per omaggiare uno tra i più influenti fotografi dei nostri tempi, Giovanni Gastel. Dal 1 dicembre 2021 al 13 marzo 2022 sarà possibile visitare The People I Like – in collaborazione con il MAXXI Museo Nazionale delle arti del XXI secolo – e I gioielli della fantasia – in collaborazione on il Museo di Fotografia Contemporanea.



Sentimento, purezza, minimalismo ed eleganza: la fotografia di Giovanni Gastel, che tanto amava la ritrattistica, è arte che rimarrà lungo i tempi. L’artista del bianco e nero su diapositiva, durante la sua lunga carriera ha catturato espressioni uniche e naturali, privando i suoi scatti di artifizi manipolatori. Un mestiere che impara in un seminterrato qualunque, in una Milano sempre più aperta ad accogliere nuove mentalità artistiche.Il successo di Gastel arriva durante il boom del Made in Italy; il fotografo non perderà certo l’occasione per esibire i suoi lavori nelle maggiori redazioni italiane, lavorando per “Annabella”, “Mondo Uomo” e “Mondo Donna”. Sviluppa campagne pubblicitarie per le più prestigiose case di moda italiane tra cui Versace, Missoni, Tod’s, Trussardi, Krizia e molte altre. La sua fotografia sarà ammirata anche dalle più importanti griffe parigine come Dior, Nina Ricci, Guerlain.



Il suo nome è talmente altisonante che ben presto sarà affiancato a mostri sacri del settore come: Oliviero Toscani, Giampaolo Barbieri, Ferdinando Scianna e di leggende internazionali come Helmut Newton, Richard Avedon, Annie Leibovitz, Mario Testino e Jürgen Teller.

Giovanni Gastel è stato un sofisticato ritrattista del mondo. Non solo visi, ma corpi, mode, gioielli, tessuti, ambienti. Con un sorriso, faceva sembrare facile il gesto infallibile e preciso di un grande fotografo. Il suo lavoro si è intrecciato più e più volte con i percorsi di Triennale, cui aveva regalato idee, progetti e ispirazioni. Con queste due mostre la nostra istituzione rende il primo doveroso omaggio a questo genio generoso e scanzonato che Milano e l’arte hanno perso, troppo presto”, ha dichiarato Stefano Boeri, presidente di Triennale Milano.



The Peolple I Like a cura di Uberto Frigerio con allestimento di Lissoni Associati, presenta oltre 200 ritratti di personaggiche hanno avuto l’onore di posare davanti al suo obiettivo: pose, volti, legami con la moda e con l’arte nella sua totalità.Tra i personaggi ritratti: Barack Obama, Marco Pannella, Forattini, Ettore Sottsass, Germano Celant, Mimmo Jodice, Fiorello, Zucchero, Tiziano Ferro, Vasco Rossi, Roberto Bolle, Bebe Vio, Bianca Balti, Luciana Littizzetto, Franca Sozzani, Miriam Leone, Monica Bellucci, Mara Venier, Carolina Crescentini. I ritratti hanno lo scopo di indagare sul valore interiore del soggetto; la luce teatrale, il chiaroscuro dei suoi bianco e nero, spettacolarizzano la fisionomia del protagonista, cogliendone i tratti della sua anima. Nella parte finale del percorso espositivo trovano spazio 80 immagini della serie dei colli neri, dei ritratti ai margini della spiritualità dell’anima.



In parallelo, Triennale di Milano ospita la mostra I gioielli della fantasia, realizzata in collaborazione con il Museo di Fotografia Contemporanea. Il legame tra Giovanni e il gioiello viene celebrato con 20 immagini di un più ampio progetto commissionato all’autore da Daniel Swarovski Corporation nel 1991 per l’omonimo libro, tradotto in quattro lingue, e la mostra di gioielli del XX secolo, entrambi curati da Deanna Farneti Cera.

Le fotografie in mostra sono state donate da Lanfranco Colombo a Regione Lombardia e sono conservate presso il Museo di Fotografia Contemporanea. I Partner Istituzionali Eni e Lavazza, l’Institutional Media Partner Clear Channel e il Technical Partner ATM sostengono Triennale Milano anche per questo progetto espositivo.

Fondazione Sozzani, in arrivo l’attesissima mostra World Press Photo 2021

Fondazione Sozzani ospita, dal prossimo 5 dicembre sino a domenica 8 gennaio 2022, la mostra World Press Photo 2021 dedicata a uno dei più prestigiosi premi di giornalismo visivo mondiale. Giunto alla sua 64° edizione, l’evento riconosce al fotogiornalista vincitore la capacità di sviluppare un progetto di forte rilevanza giornalistica o scatti che abbiano immortalato momenti di straordinaria importanza storica.

Per questa edizione sono state esaminate ben 74.470 fotografie scattate da 4.315 fotografi provenienti da 130 Paesi. I fotografi premiati sono stati 45 e 8 sono le diverse categorie suddivise tra “Foto dell’anno” e “Storia dell’anno” in Attualità, Notizie Generali, Spot News, Ambiente, Progetti a lungo termine, Natura, Sport e Ritratti.



Il concorso internazionale ha già decretato i suoi vincitori. A vincere i due premi più importanti, il “World Press Photo Story of the Year” e il “World Press Photo of the Year” sono stati: Mads Nissen che ha vinto la “Foto dell’anno” con The First Embrace  (l’immagine immortala un’anziana abbracciata per la prima volta dopo cinque mesi attraverso una tenda di plastica durante la pandemia da Coronavirus) e l’italiano Antonio Faccilongo che ha ricevuto il premio “Storia dell’anno”.

La giuria, presieduta da NayanTara Gurung Kakshapati (fondatrice e direttrice della piattaforma photo.circle in Nepal), ha visto impegnati Ahmed Najm di Metrography Agency, prima agenzia fotografica Irachena; Andrei Polikanov, visual director del giornale online russo “Takie Dela”; Kathy Moran, vicedirettrice della fotografia del “National Geographic” (USA); Kevin WY Lee, fotografo e direttore creativo di Singapore; Mulugeta Ayene, fotografo etiope; Pilar Olivares, fotografa peruviana dell’agenzia Reuters. A causa della pandemia, la valutazione si è svolta online.

Gli scatti vincitori

Mads Nissen, Danimarca. World Press Photo of the Year – Primo premio. La fotografia immortala una donna abbracciata da un’infermiera dopo cinque mesi di cure in ospedale. Un’immagine che racconta la solitudine di quei lunghi giorni trascorsi a lottare tra la vita e la morte, rincuorati dal sostegno di un sanitario.



Antonio Faccilongo, Italia. World Press Story of the Year – Primo premio. Lo scatto è la storia in diapositiva di una donna che attende il proprio marito dopo una lunga detenzione in un carcere israeliano. Nella camera da letto dove la donna conserva ancora i beni affettivi dell’uomo, il tempo sembra sospeso. Iman Nafi è il palestinese che detiene il triste primato per la detenzione più lunga nelle carceri israeliane.



 Maya Alleruzzo, Stati Uniti. Attualità – Secondo premio. Layla Taloo posa per un ritratto nella propria casa a Sharya, in Iraq, il 9 settembre 2019, con il velo integrale e l’abaya che ha indossato come schiava di militanti dello Stato Islamico per due anni e mezzo.



Ralph Pace, Stati Uniti. Ambiente – Primo premio. Un leone marino si avvicina pericolosamente ad una mascherina sanitaria presso il sito di immersione Breakwater a Monterey, California, USA, il 19 novembre 2020.



Ami Vitale, Stati Uniti. Natura – primo premio. Protagonista dello scatto è una giraffa di Rothschildche  viene tratta in salvo grazie a una chiatta su misura dall’isola allagata di Longichoro, sul lago Baringo, nel Kenya occidentale, il 3 dicembre 2020.



Luis Tato, Spagna. Natura – terzo premio Storie. In primo piano l’agricoltore Echom Ekiru immortalato in un campo di mais a fare i conti con i danni recati dal passaggio delle locuste del deserto, a Kalemngorok, contea di Turkana, in Kenya, il 3 giugno 2020.



Roland Schmid, Switzerland. General News – Secondo premio, Storie. Josephina di Arbon, svizzera, e Josef di Singen am Hohentwiel, tedesco, sono una coppia da 30 anni. Ora gli innamorati si incontrano tre volte alla settimana al confine chiuso tra Kreuzlingen, in Svizzera, e Costanza in Germania, per potersi almeno vedere. 30 marzo 2020.



Nadia Buzhan, Bielorussia. Spot News – Secondo premio. La donna impugna un mazzo di fiori davanti a una porta, non una qualsiasi. Olga Sieviaryniec, infatti, aspetta il marito Paval fuori da un centro di detenzione in via Akrestsin, Minsk, Bielorussia, il 22 luglio 2020.



Alisa Martynova, Russia. Ritratti – Secondo premio, Storie. Il protagonista dello scatto che immortala un viso in penombra è Christ, nato in Gabon e giunto in Italia per studiare economia all’università, a Firenze, in Italia, il 13 giugno 2020.



Fereshteh Eslahi, Iran. Sport – Terzo premio, Storie. Saeed e la moglie Maedeh tornano a casa dopo aver visto l’allenamento di motocross a Gachsaran, in Iran, l’11 dicembre 2020. Maedeh è un motociclista.



Lorenzo Tugnoli, Italia. Spot News – Primo premio, Storie. La foto immortala un momento concitato nel quale i vigili del fuoco tentano di spegnere il vasto incendio scatenatosi all’interno dei i magazzini a Beirutt, Lebanon, il 4 agosto 2020, dopo un’intensa esplosione nel porto. Dieci vigili del fuoco sono rimasti uccisi.



Gabriele Galimberti, Italia. Ritratto – primo premio, Storie. Torrell Jasper (35) posa con le sue armi da fuoco nel cortile della sua casa a Schriever, Louisiana, USA, il 14 aprile 2019. Ex marine statunitense, ha imparato a sparare da suo padre da bambino.


Cover: Tatiana Nikitina

Imàgo e Salon, un incontro d’autore all’Hotel Hassler

Il 26 novembre, all’interno dell’hotel Hassler di Roma (di proprietà del General Manager Roberto Wirth), il ristorante Imàgo ospita un evento unico: l’incontro tra le pregiate bollicine di Salon e l’arte culinaria dello chef stellato Andrea Antonini.

Una serata che si annuncia indimenticabile, quella che si terrà nel ristorante Imàgo all’interno dell’esclusivo Hotel Hassler, che si  affaccia sulle meravigliose Trinità dei Monti e Piazza di Spagna. Lo champagne Blanc de Blanc, molto apprezzato dalla critica enogastronomica internazionale, incontra la cucina eclettica dell’Executive Chef Andrea Antonini, una stella Michelin nonché vincitore del riconoscimento Miglior giovane talento per Identità Golose 2021. 

“Sono molto fiero che una prestigiosissima casa di Champagne come Salon abbia scelto Imàgo come location di questo bellissimo evento, riconoscendo il grande impegno che, giorno per giorno, impieghiamo per ricercare l’eccellenza assoluta nella proposta gastronomica e nell’accoglienza dei nostri ospiti”, racconta Roberto Wirth, proprietario e general manager dell’Hotel Hassler.



La storia centenaria di Salon ci porta nella Francia del 1905, anno di fondazione della casa vinicola per volontà dell’imprenditore Eugène-Aimé Salon. La crescita del brand è lenta ma ben consolidata: è nel 1920 che la casa vinicola promuove le sue bollicine nel mondo, esportanto il sapore intenso del suo Blanc de Blanc, oltre confine. I grappoli d’uva maturano ne “Il giardino del Salon” che si estende per un ettaro di terra e in altri diciannove piccoli appezzamenti a Le Mesnil-sur-Oger selezionati da Eugène-Aimé all’inizio del XX secolo. L’esclusività dello champagne Salon è raccontato dalle annate prodotte: solo 37 nel XX secolo.

Le prelibatezze dai sapori mediterranei, cucinate da chef Antonini, saranno accompagnate da due bottiglie del 2004, due bottiglie del 2006, due bottiglie del 2007 e una magnum del 2008. A guidare la degustazione sarà l’head sommelier Alessio Bricoli dell’Hotel Hassler che abbinerà le bollicine a un menù ricco di sapori. 

S’inizierà con un Crudo misto di mare per continuare con un Carciofo e animelle, si passerà agli Scampi e cime di rapa in raviolo, Riso acido con spugnole nocciole e fegatini di pollo e cacao e Pollo alla cacciatora, per finire con un omaggio alla Francia con una Tarte Tatin e camomilla.

“Siamo stati contattati dal sig. Ceretto per conto di Didier Dupont per organizzare una degustazione dei suoi vini con i miei piatti. – rivela lo chef Antonini – Sono stato onorato di sapere che avrebbe avuto il piacere di gustarli nella loro autenticità, senza alcuna modifica. Questa richiesta mi ha riempito d’orgoglio. Ho scelto, dunque, tra i piatti del menu attuale di Imàgo, quelli più adatti a esaltare le caratteristiche organolettiche degli champagne”.

Palais Galliera celebra Alber Elbaz con una retrospettiva unica nel suo genere

Love Brings Love, The Alber Elbaz Tribute Show: la celebrazione a uno dei più influenti designer contemporanei, che ci ha lasciato in eredità un’estetica equilibrata, innovativa e tradizionale. La mostra, dal format innovativo, andrà in scena dal 5 marzo al 10 luglio 2022, presso Palais Galliera.


Prima che morisse, Alber Elbaz fonda la sua fattoria di creativi, soprannominata  AZ Factory. Lo scopo primario è quello di porsi a istituzione per i nuovi creativi, dando loro una vetrina sul mondo. La sua morte, avvenuta il 24 aprile 2021, lascia nello sconforto l’intero fashion biz perché durante la sua carriera, lo stilista di origini marocchine ha arricchito gli archivi della moda anziché sottrarre stile e innovazione. Ed è proprio questo il motivo che spinge, quarantasei creativi di fama internazionale, a rendergli omaggio.


Love Brings Love (questo era il motto di Alber) è un collettivo di designer e marchi di moda che hanno prestato la loro arte per realizzare un’esposizione unica nel suo genere. Ognuno di loro, infatti, è stato chiamato a disegnare abiti fluidi con lunghi strascichi, abiti corti con balze o grandi fiocchi, abiti stampati con disegni e ritratti di Alber Elbaz. Gli stilisti interpretano, così, lo stile gentile dello stilista dall’aspetto minuto, che in Yves Saint Laurent prima e in Lanvin dopo, ha vestito con vigore il jet set internazionale.


Questa mostra, unica nel suo genere, ricreerà lo spettacolo tenutosi il 5 ottobre scorso in onore di Elbaz, immergendo i suoi visitatori nell’esperienza completa della passerella, gli effetti, la musica e le luci che hanno reso la serata un momento indimenticabile della storia della moda.


L’esposizione, resa possibile grazie alla partecipazione di AZ FACTORY e al supporto di RICHEMONT, è organizzata da Alexandre Samson: curatore delle collezioni di haute couture e design contemporaneo del Palais Galliera, assistito da Juliette Chaussat.


L’elenco degli stilisti e delle griffe che hanno partecipato al progetto:

ALAÏA, Pieter Mulier / ALEXANDER MCQUEEN, Sarah Burton / AZ FACTORY, Alber Elbaz / BALENCIAGA,  Demna Gvasalia / BALMAIN, Olivier Rousteing / BOTTEGA VENETA, Daniel Lee / BURBERRY, Riccardo  Tisci / CASABLANCA, Charaf Tajer / CHLOE, Gabriela Hearst / CHRISTIAN DIOR, Maria Grazia Chiuri / CHRISTOPHER JOHN ROGERS, Christopher John Rogers / COMME DES GARÇONS, Rei Kawakubo / DRIES  VAN NOTEN, Dries Van Noten / FENDI, Kim Jones / GIAMBATTISTA VALLI, Giambattista Valli / GIORGIO ARMANI,  Giorgio Armani / GIVENCHY, Matthew M. Williams / GUCCI, Alessandro Michele / GUO PEI, Guo Pei / HERMES,  Nadège Vanhée-Cybulski / IRIS VAN HERPEN x ADOBE, Iris Van Herpen / JEAN PAUL  GAULTIER, Jean Paul Gaultier / LANVIN, Bruno Sialelli / LOEWE, Jonathan Anderson / LOUIS VUITTON,  Nicolas Ghesquière / MAISON MARGIELA, John Galliano / OFF-WHITE, Virgil Abloh / RAF SIMONS, Raf  Simons / RALPH LAUREN, Ralph Lauren / RICK OWENS, Rick Owens / ROSIE ASSOULIN, Rosie Assoulin /  SACAI, Chitose Abe / SAINT LAURENT, Anthony Vaccarello / SCHIAPARELLI, Daniel Roseberry / SIMONE ROCHA,  Simone Rocha / STELLA MCCARTNEY, Stella McCartney / THEBE MAGUGU, Thebe Magugu / THOM BROWNE,  Thom Browne / TOMO KOIZUMI, Tomo Koizumi / VALENTINO, Pierpaolo Piccioli / VERSACE, Donatella Versace  / VETEMENTS, Guram Gvasalia / VIKTOR & ROLF, Viktor Horsting & Rolf Snoeren / VIVIENNE WESTWOOD,  Vivienne Westwood & Andreas Kronthaler / WALES BONNER, Grace Wales Bonner / Y/PROJECT, Glenn Martens.

Boiler Room e Valentino, la moda incontra la musica con una live performance dedicata ai giovani talenti

Bree Runway, Ichon, Claire Laffut, Woo e Blanco sono i nuovi artisti della seconda live performance che vede protagonista Maison Valentino e la trasmissione musicale online Boiler Room, dopo l’avvincente debutto di dicembre 2020. Ciò conferma che la contaminazione tra musica e moda è sempre più in fermento e che la scena musicale internazionale pullula di nuovi volti e voci su cui puntare.

Valentino, così, gioca un ruolo fondamentale nella promozione dei giovani talenti, ricoprendo il ruolo di stylist. Tutti gli artisti, infatti, indossano la collezione Valentino ACT, la linea uomo autunno/inverno 2021-22 (disegnata da Pierpaolo Piccioli per Valentino) e la linea di make-up della griffe.



Ogni cantante (tra cui Blanco, il cantautore italiano che risponde al nome Riccardo Fabbriconi) si esibisce in una struttura in continua evoluzione e ultraterrena, creata in 3D dall’artista Masha Batsii.

Conosciamo gli artisti.

Bree Runway, all’anagrafe Brenda Wireko Mensa ha lo stesso temperamento e carisma di artiste internazionali del calibro di Lil Kim e Missy Elliott, con la quale ha avuto modo di collaborare. La cantante inglese è tra le rapper più stimate del panorama R&B mondiale tanto da annoverare, tra le sue ammiratrici, l’ex first lady statunitense, Michelle Obama.

Il cantante Ichon, che ha ottenuto un forte successo con lo straordinario LP “Pour de Vrai”, è tra gli artisti più promettenti del panorama musicale francese. Diverse sono le sue collaborazioni con rapper influenti come Hamza e Myth Syzer. Nel suo curriculum sono stati annotati anche i suoi lavori con le griffe Maison Margiela, Pigalle e Weston.

Il rapper sudcoreano Woo Won-Jae è diventato famoso nel 2017 dopo la sua apparizione nel popolare

spettacolo hip-hop, Show Me The Money. La sua partecipazione lo porta a firma un contratto discografico con AOMG di Jay Park. Woo Won-Jae è tra i giovani artisti hip-hop più rispettati della scena musicale sudcoreana ed è un esempio per la Gen Z per antonomasia: abbraccia le sue lotte, affronta i suoi demoni e rimane fiducioso per il futuro.

Claire Laffut, tra i nomi della scena musicale pop di ultima generazione da tenere sott’occhio, incarna perfettamente il ruolo della popstar 3.0. Immagine calameontica, la cantante dalla voce naturale e fresca s’ispira alla cantautrice e compositrice Lizzy Mercier Descloux. “Canto, racconta, perché mi sembra di trovare la verità nelle note, nelle melodie e nelle parole. Mi fa sentire bene”. Dopo il suo primo EP Mojo (autunno 2018) e i singoli composti subito dopo, Claire Laffut ha fatto strada nella musica, partecipando a diversi eventi.

Tra i nomi che partecipano all’iniziativa di maison Valentino e Boiler Room c’è anche l’italiano Blanco, classe 2003. Dopo essere stato notato da Eclectic Music, ha pubblicato sotto l’etichetta Island Records, molti singoli, come “Notti In Bianco” e “LA CANZONE NOSTRA” con Mace e Salmo, che è stato certificato triplo disco di platino. Nel febbraio 2021 pubblica il singolo “Paraocchi” e dopo il brano “Tutti Muoiono” feat. Madame; il 17 giugno dello stesso anno l’artista lancia il nuovo singolo “Mi Fai Impazzire” con Sfera Ebbasta. La canzone ottiene un forte successo, raggiungendo il primo posto nella Top 50 di Spotify con più di 20 milioni di stream.

David Gandy, il re delle passerelle lancia la sua prima linea di moda leisure-wear

A 41 anni, David Gandy lancia la sua linea moda leasure: semplicemente David Gandy Wellwear.  L’icona sexy britannica, protagonista decennale di passere internazionali e testimonial di Dolce & Gabbana, lancia la sua eponima etichetta che volge lo sguardo anche al wellness.

Una carriera seminata di cover dei più importanti fashion magazine internazionali, ultime uscite di spettacolari fashion show e una serie di campagne global del brand che l’ha portato alla luce grazie a uno spot girato su un gommoncino bianco al largo dei faraglioni di Capri. Correva l’anno 2007 e nessuno ancora può dimenticare quella voce fuori campo che risuona sensuale “light Blue” Dolce & Gabbana tra due ideali di bellezza aspirazionale come quella di un’eterea Bianca Balti e la perfezione plastica di David Gandy.
Un legame che suggella la complicità tra la griffe italiana e David – il cui valore ricalca quello di un top brand – con una raccolta fotografica “David Gandy by Dolce & Gabbana – The male icon” firmato, tra gli altri, dai maestri Mario Testino, Steven Klein, Giampaolo Sgura e Mariano Vivanco.



David, allontanatosi gradualmente dalle passerelle ed essersi dedicato a svariate operazioni imprenditoriali legate al mondo del beachwear alla sua dichiarata passione per le auto di lusso, oggi torna da protagonista nel fashion biz con un nuovo progetto, dedicato al tempo, a quello che ognuno di noi dovrebbe concedersi quotidianamente. La collezione David Gandy Wellwear racconta la sua idea di stile unisex, attraverso una capsule collection di 20 pezzi dal tono intimo e rilassante: t-shirt, polo, felpe (alcune con cappuccio), joggers, capispalla, pigiami, abbigliamento di lusso e accessori fatti di tessuti innovativi, ultracomfort, antiodore, antibatterici e agli estratti di aloe vera. La palette di colori è monocromatica, con sfumature del nero, bianco, blu, grigio marna e kaki.

L’abbigliamento può avere un grande impatto sulla fiducia in noi stessi; quindi, ho voluto creare una gamma che aiuti le persone a sentirsi rilassate e sicure, come nella propria pelle” ha dichichiarato l’imprenditore. David Gandy Wellwear, infatti, si compone nella sofficità dei tessuti effetto second skin. La nuova frontiera del vestire non cura l’estetica tanto quanto la comodità. La collezione, dunque, è stata realizzata secondo il principio della cura e delle linee, sottolineata da un utilizzo pregiato delle materie prime. DGW, infatti, è confezionata con cotone Pima, il lyocell e il modal che avvolgono la pelle lasciando libertà di movimento, durante il tempo libero così come tra le mura domestiche.

I luoghi della moda: quando una sfilata diventa spettacolo

Il 12 febbraio del 1951 il Made in Italy sfila per la prima volta dinanzi a un pubblico, nella meravigliosa Villa Torrigiani di Firenze: una fortezza immersa in un giardino inglese, con una torre che mira alla perfezione. A organizzare l’evento è l’imprenditore italiano Giovanni Battista Giorgini, un visionario che rivoluziona totalmente il rapporto tra stilista, stampa e cliente.

Nel corso degli anni, il fashion biz nutre l’esigenza di spettacolarizzare gli eventi, attraverso un effetto speciale d’eccezione: la location da sogno, in un mix di arte e cinema, che trasporta il fruitore in giro per il mondo, invadendo spazi storici o contemporanei, in Italia e all’estero.



Nel 2007, per celebrare il 45° anno di attività che segna anche l’addio alle scene, Valentino Garavani sfila nel complesso monumentale di Santo Spirito in Sassia, dopo aver inaugurato una retrospettiva all’Ara Pacis. Admirari che con la sua certa nobiltà visiva, saluta l’ultimo imperatore della moda italiana.

La Maison Chanel, che con Kaiser Karl Lagerfeld ha messo in scena il meglio delle rappresentazioni legate al fashion show, è la capostipite di una tendenza sempre più in ascesa. Dalla consueta sfilata al Grand Palais, dove un transatlantico arenato diventa lo sfondo per la collezione cruise 2019 della griffe, allo show nei luoghi del cinema italiano, Cinecittà; non manca, inoltre, l’approdo all’Havana il 3 maggio del 2016 con la cruise 2017, con il primo show concesso, dai tempi della rivoluzione del 1959 al Paseo del Prado.



A Parigi il legame con la cultura è indissolubile, a testimonianza che la moda non è snobbata ma, anzi, ne è patrimonio nazionale, Louis Vuitton porta lo spettattore nei maggiori luoghi di culto dell’arte contemporanea, i musei, con i suoi eventi itineranti. Il 28 maggio del 2016 presenta la sua collezione futuristica, firmata da Nicolas Ghesquière, sullo scivolo rosso del Museo d’Arte Contemporanea Niterói di Rio de Janiero; ultima, in ordine di tempo, è la sfilata al Passage Richelieu del Louvre.

Christian Dior, sotto la direzione artistica dell’italiana Maria Grazia Chiuri, ha viaggiato in lungo e largo per il globo. Dopo l’evento tenutosi a Marrakech, nel palazzo cinquecentesco di El Badi e in un deserto illuminato da torce, la griffe fa scalo a Lecce con una Cruise 2021, presentata nella storica cornice di piazza Duomo, tra luminarie e Tarantismo.
Il legame indissolubile con il deserto, ancora, porta Yves Saint Laurent a presentare la sua collezione primavera/estate 2021 tra le dune del Marocco: Antony Vaccarello sfrutta il divieto di sfilare in presenza a causa delle misure di sicurezza adottate per contrastare la pandemia, per realizzare uno short movie destinato a rimanere nel ricordo di tutti.

La moda, così, cerca di disfarsi dall’involucro sacro degli spazi ordinari, interfacciandosi con i luoghi d’interesse pubblico. In Italia, però, diversamente che in Francia, c’è una sorta di resilienza nel valicare i confini della comfort zone aziendale, che porta i protagonisti della moda Made In Italy a scegliere, spesso, head quarter e luoghi della tradizione come cornice per i loro show, fatta eccezione per la maestosa e indimenticabile sfilata del 2019 che Dolce & Gabbana hanno orchestrato nell’incantevole cornice della Valle dei Templi ad Agrigento: un omaggio alla Sicilia della Magna Grecia, i cui abiti come sculture riprendevano i fregi e dell’architettura classica tra tulle impalpabile e foglia d’oro sapientemente elaborati in chiave couture, interpretati da 150 top model regine di ogni generazione, da Marpessa Hennink a Bianca Balti incoronate da copricapi fedelmente riprodotti con i dettagli cari ai fasti dell’antica Grecia.

Alessandro Gherardi presenta la nuova linea Casual per la collezione uomo inverno 2021

Casual è il nome della nuova linea uomo autunno/inverno 2021-22 firmata Alessandro Gherardi. Il marchio italiano, conosciuto in tutto il mondo per le sue camicie dal taglio sartoriale, per la stagione invernale propone, ai suoi clienti, una modernizzazione dell’heritage storico dell’azienda.

I nuovi modelli riflettono lo spirito intraprendente del giovane contemporaneo, sempre pronto a nuove conquiste. E per lanciarsi nelle sfide quotidiane, indossa camicie dal fit comodo con il consueto touch esclusivo. L’originale camicia è presentata nella variante Texana, botton down large e base semi classica, al quale si aggiungono due soluzioni over: vere e proprie giacche realizzate in gabardine di cotone pesante e le varianti in denim, flanella, misto lana effetto flanella tinta in capo con la tecnica “tintura in lana old light“.

Da anni, Alessandro Gherardi è il punto di riferimento per uomini esigenti. Sempre alla ricerca della “camicia più bella”, Alessandro ha una vocazione per le camicie che per sua stessa ammisione è “un amore senza fine. Una passione senza eguali”.

Quella dell’etichetta è un’immagine elitaria, creata dopo anni di esperienza nel settore camiceria che ha consentito il lancio di un marchio dalle basi solide e impostate sul dogma del Made in Italy. Un’azienda a conduzione familiare che fa, dell’artigianato e delle tecnologie d’avanguardia, il suo pilastro. Un’innovazione che permette di ottenere nuovi lavaggi alla moda come lo “stome wash” e il “dirty soft 2 – tintura al thé”.

Gli esclusivi chelsea boots di Scarosso sono firmati da Nick Wooster

Nick Wooster, celeberrimo consulente di moda newyorkese, firma l’ultimo modello di chelsea boots del brand Scarosso.

Nascono nella Londra dell’Ottocento e nel corso dei secoli sono stati calzati da intere generazioni di uomini. Nel Novecento, ancora in voga in tutta Inghilterra, saranno i Beatles a esportarli nel mondo. Per John Lennon e Paul McCartney diverranno u caposaldo della loro uniforme, contribuendo al successo di quest’iconici stivali disegnati per la prima volta da J. Sparkes-Hall (il calzolaio della regina Vittoria) che si ispirò ai jodhpur, le calzature indossate dai coloni britannici, in India. Fu proprio la regnante a essere la prima sostenitrice di questi innovativi stivali realizzati in gomma vulcanizzata, calzandoli durante il suo tempo libero. Non è un caso, dunque, che da oltre duecento anni i Chelsea Boots (o Beatles) sono un accessorio immancabile nel guardaroba maschile e femminile.

Il loro vanto è certamente la versatilità. Testimoni, infatti, le infinite diapositive che vedono protagonisti i Beatles, questi boots possono essere abbinati sia con smoking sia con look più casual.

Gli stivali disegnati da Nick Wooster per Scarosso hanno una vestibilità più contemporanea e di grande impatto visivo. Tutti i modelli realizzati dall’image consultant di New York hanno un gambale alto e sfilato che entra in contrasto con la punta tonda. Caratteristica accattivante è la suola premium carrarmato Vibram dal volume over che ritroviamo anche nel guardolo. La pelle a effetto spazzolato la ritroviamo tinta di una palette di colore decisa: dal nero al marrone con suola ton sur ton ai color block del bianco e del verde bottiglia con contrasto cromatico nero sulla suola e sugli elastici laterali. Non manca, infine, il pattern effetto animalier con stampa leopardata e cavallino, di gran effetto. La capsule collection del marchio italiano è stata realizzata da maestri artigiani in Italia, confermado l’impegno di Scarosso nel proporre, ai propri clienti, scarpe di assoluta esclusività.

“Quando penso ai Chelsea Boot, penso all’eroe non celebrato delle calzature – afferma Nick Wooster- Sono facili da indossare e da togliere come un mocassino – l’iconico Fred ad esempio, un modello dalla linea minimale, risulta essere ingannevolmente semplice e classico. La mia svolta su questo must have è stata pensare ai colori del mio guardaroba che si sarebbero prestati a uno stivale davvero ben fatto. La tavolozza che abbiamo inventato funziona con qualsiasi cosa tu voglia indossare: nero, bianco, marrone cioccolato, verde cacciatore e leopardo. Sono stato sempre un sostenitore del seriale, quando trovi qualcosa che ti piace e fa per te, lo devi sviluppare in serie.”

Breitling presenta al 61° Salone Nautico di Genova il nuovo Endurance Pro

Breitling, l’orologio dalla personalità vincente, rilancia la sua #SQUADONAMISSION composta da veterani del team della casa svizzera e new entry leader del mondo dello sport d’azione, conquistando il 61° Salone Nautico di Genova, con un segnatempo di massima precisione, tecnologico e performante, che è stato presentato all’interno del Breitling Theatre in occasione dell’evento annuale più atteso di Genova. Il claim esplora, attraverso nuovi e potenti volti, il suo focus dedicato a donne e uomini dinamici che sposano la filosofia inclusiva del marchio fondato nel 1884 da Léon Breitling.

Ospite d’eccezione è il ciclista pluripremiato Vincenzo Nibali, testimonial della Champions Squad di Breitling insieme alla sciatrice alpina Federica Brignone e al pilota motociclisico Tony Cairoli. Nibali ha raccontato la sua esperienza insieme alla Triathlon Squad di Breitling, capitanata da Jan Frodeno, che ha partecipato per due anni di fila alla Coronation Double Century, il principale evento sudafricano di ciclismo endurance su strada a sostegno di Qhubeka, un’organizzazione benefica mondiale che fornisce biciclette a persone delle comunità africane con limitate possibilità di trasporto. La prossima edizione della Coronation Double Century si svolgerà a Swellendam il prossimo 27 novembre.

Altra ospite della serata è stata Elisa Balsamo, classe 1998. Campionessa di ciclismo su strada Under 23, assieme ai colleghi sportivi Mattia Guadagnini, Valerio Lata, Gianluca Facchetti e Nicolò Bulega con l’hashtag #beintheaction ha sposato i valori del brand che invita i giovani a seguire con tenacia i propri obiettivi.

Vincenzo Nibali
Elisa Balsamo

Il Salone Nautico è stata, inoltre, l’occasione per ribadire il costante impegno del marchio nella salvaguardia della salute dell’ambiente. Un’attività in cui crede fermamente anche il surfista Roberto D’Amico, brand ambassador, che ha incarnato perfettamente la mission sostenibile di Breitling, raccontando gli ultimi progetti a sostegno della tutela del mare, in particolar modo con il format Roby Clean Up che da anni s’impegna a pulire le spiagge dei nostri litorali, insieme a un altro progetto in fase embrionale per liberare gli atolli delle Maldive da questa pericolosa minaccia. Breitling, da tempo, si impegna a collaborare con enti e associazioni che svolgono attività etiche nei riguardi dell’ambiente come Ocean Conservancy, un’organizzazione che da quasi cinquant’anni si batte per la salvaguardia degli oceani; alla creazione delle Breitling Squad che presentano una marcata sensibilità ambientale. Inoltre, grazie alla partnership con Outerknown, marchio di abbigliamento “etico” che fa capo proprio al membro della Surfer Squad, Kelly Slater, vengono realizzati cinturini eco-sostenibili in Econyl, come i nuovi ed eleganti astucci per gli orologi, che sono realizzati grazie con l’utilizzo di plastica riciclata.

Roberto D’Amico

Lo squad di Breitling fa, infine, rotta verso sud, in Sardegna, con lo SWANK Rally che vede protagonisti: Irene Saderini, blogger e content creator, Marco Aurelio Fontana, campione di mountain bike e Gian Maria Gabbiani, pilota automobilistico, imprenditore e personaggio televisivo che ha gareggiato anche in Offshore e ha raccontato sul palcoscenico di Breitling il suo legame con il Brand, la sua passione per il mondo dei motori e i suoi successi sportivi.
A loro e a tutti i giovani dinamici e tenaci, l’etichetta svizzera dedica il nuovo cronografo Endurance Pro. Dotato di un movimento SuperQuartz™ termocompensato, è l’orologio “athleisure” per eccellenza della gamma Professional di Breitling.

Gian Maria Gabbiani

Emporio Armani, i quarant’anni dell’aquilotto che parla alle nuove generazioni

Emporio Armani compie quarant’anni: un traguardo raggiunto osservando una generazione in continuo cambiamento. L’aquilotto sfila in Armani Teatro con un power dressing che promette una primavera/estate 2022 al passo con una leggerezza che continua a essere simbolo di uno stile di vita piuttosto che una tendenza. Un esercizio che nell’immediatezza espone, in vetrina, una cura nei dettagli maniacale; un potente messaggio che pone una questione primaria: nelle collezioni del Re della moda italiana, il buon gusto non va mai in vacanza. Secondo Oscar Wilde, che per anni diresse la rivista di moda femminile The Woman’s World, “O si è un’opera d’arte o la si indossa”, un mantra per l’algido stilista piacentino che ha fatto del rigore estetico, la sua firma.

Lo show, che si apre con una serie di highlight della collezione, presenta una co-ed ben equilibrata. Donna e uomo sfilano insieme proponendo una spring/summer 2022 all’insegna di capi iconici come la giacca destrutturata, i pantaloni con pinces e ancora casacche e parka dal taglio esotico. Nonostante le differenze tra il guardaroba maschile e quello femminile, il costante dialogo tra due universi differenti si fa sempre più serrato. Nel deserto immaginario di Emporio Armani, le contaminazioni esotiche compiono un lungo percorso nella contemporaneità.

“I primi 40 anni di Emporio Armani” vengono celebrati da un prodotto editoriale – niente di più prezioso – un numero speciale di Emporio Armani Magazine, diretto come i precedenti numeri da Rosanna Armani. Accompagnato da un doppio CD contenente brani musicali dalle sonorità
lounge e clubbing selezionati con la collaborazione di DJ Ravin
. La relativa versione in vinile, con nove tracce e prodotta in edizione limitata, riporta sulla superficie l’immagine della copertina del magazine ed è in vendita da settembre nei punti vendita Emporio Armani delle principali città d’Europa e a seguire nel resto del mondo.

Gorgeous George – così fu definito sulle pagine della rivista americana Time – ebbe il merito di introdurre elementi maschili, nel guardaroba femminile. Negli anni Ottanta, dopo aver detto addio agli studi in medicina e in seguito una lunga gavetta come vetrinista a La Rinascente iniziata negli anni Sessanta, a quarant’anni debutta nel prêt-à-porter con il suo eponimo marchio. Armani è simbolo di una rivoluzione estetica che libera l’uomo dalla corazza del completo borghese e, in un certo senso, capta l’idea geniale del collega francese Yves Saint Laurent, ridisegnando l’archetipo femminile. E se per Yves, sono Betty Catroux e Ines de la Fressage, le sue muse, il re del Made in Italy si ispira alle borghesi e alle imprenditrici milanesi.

Le sue doti, indiscutibili, furono notate da Nino Cerruti nel ’65, che lo assume come stilista per la sua ditta di confezioni, Hitman. Perfezionista qual era, inizia a lavorare sui potenziali del tessuto riuscendo a realizzare modelli che permettessero di rispiarmare tessuto. Riduce ilo quantitativo di bottoni sulla giacca e destruttura il suo interno. Ideologicamente, l’evoluzione della giacca si propone nel blazer di velluto nero, nel caban andino e nella giacca a spalla tonda. Sette anni dopo, e grazie all’incontro di Sergio Galeotti (un aspirante architetto viareggino e compratore di modelli), Armani apre il suo ufficio di consulenza in Corso Venezia, a Milano. Ci vorranno due anni, nel ’73, prima che lo stilista piacentino possa cedere alle lusinghe di Galeotti. Quest’ultimo organizza la struttura societaria, Armani produrrà solo idea: con l’accordo con Gft, il ready-to wear entra nella fabbrica sotto la cura dello stilista.

Nell’81, Giorgio lancia la linea Emporio Armani. L’aquilotto spicca il volo quattro decenni fa, quando Giorgio Armani intuisce che i giovanni dell’epoca nutrono la necessità di crearsi un’immagine solida, attraverto un abbigliamento curato e lontano dall’estetica hipphy che aveva predominato l’ultimo ventennio del Novecento. Si va, dunque, a delinearsi il profilo del boomers e dello yuppy (young urban professional) che indossa la giacca e la cravatta con disinvoltura. Promotore del power-look è Armani, sostenuto dai colleghi Hugo Boss e Ralph Lauren. Lo stile dello stilista italiano, un mix tra Miami Vice e American Gigolò, conquista le strade e il pragmatismo dei ricchi che indossavano le sue creazioni affermando, di fatto, il potere del denaro e contribuendo a far crescere la fama di The King in tutto il mondo. Da lì a poco, avrebbe affermato: Quello che propongo in passerella è esattamente il prodotto che i miei clienti trovano nei negozi. La moda è sostanza, non serve esagerare. Ho sempre rifiutato l’omologazione alle cosiddette tendenze e sono rimasto me stesso, anche se ogni stagione procedo per piccoli aggiornamenti di stile.

 Le donne non hanno più bisogno di armature per vincere le loro battaglie nelle stanze dei bottoni e per questo ho alleggerito la giacca per conferirle una nuova dolcezza”. Armonia ed equilibrio che trasferirà dalla prima collezione alla giovane Emporio Armani, che con un’astuta azione di marketing riesce a conquistare un target ben lontano dal suo principale mercato, i vent’enni. Nello stesso anno, dopo le critiche ricevute per la collezione ispirata da antichi costumi giapponesi visti nel film Kurosawa, Armani decide di non sfilare per una stagione. Una ribellione che gli permetterà di posare sulla copertina del Time. Una mossa intelligente e ben pensata poiché il fatturato, nell’82, triplica.

Nell’83, il pret a porter Giorgio Armani sarà ribattezzato Borgonuovo 21, la strada nel quale è ubicato il palazzo acquistato dagli eredi di Franco Marinotti. Alla morte di Galeotti, avvenuta nell’85, Armani rimane solo ma ricostruisce l’immagine della sua donna intruducendo, un anno più tardi, gli abiti da sera. Inizia a collezionare diversi riconoscimenti come i tre premi Occhio d’Oro, per la migliore collezione della stagione.

Gli anni Novanta incedono nel nome del blazer che, man mano, diventa sempre più slim. Si riduce la silhouette e si avvia un processo di contaminazione come nel ’94, quando Giorgio mixa tessuti pregiati allo stile casual. La sua palette, generalmente dati toni freddi, diventra vibrante ispirandosi alla tavolozza colori di Matisse. Nel ’97, il sophisticated grege, conosciuto come Greige, diventa la tonalità eletta del designer: il grigio si mischia al beige per un risultato, appunto, sofisticato.

Negli anni 2000, l’autorevolezza del designer piacentino non conosce mutazioni. L’immagine del suo marchio, glamour e forte, continua a conquistare i mercati americani e asiatici. La donna Armani entra nel terzo millennio con garbo, forza e fascino e si addolcisce con elementi iper femminili con il tulle che diventa eletto per l’ispirazione autunno/inverno 2001-02 che disegna un defilé per un “balletto che è l’apoteosi dell’eleganza”.

Negli anni, Giorgio Armani ha prodotto diverse collezioni: Armani Privé, Giorgio Armani, Emporio Armani, Armani Collezioni, AJ, Armani Jeans, A/X Armani Exchange, Armani Junior, Armani Teen, Armani Baby e Armani Casa, con un aggiornamento odierno alle 3 linee vincenti Emporio Armani, Giorgio Armani e AX Armani Exchange.
Visonario com’è, The King crede fortemente nell’influenza che l’arte ha nella moda. Condizionato da tale pensiero, nell’aprile 2015, in via Bergognone a Milano, inaugura il suo Armani/Silos: uno spazio espositivo dove alle esposizioni, si alternano gli show delle sue sfilate. All’interno del suo museo, il 26 settembre 2020, lo stilista fa entrare le telecamere della TV per registare il docu-film che sarà trasmesso su LA7. Il documentario racconta la storia dello stilista con la voce narrante delle persone che gli sono stati accanto lungo la sua fortunata carriera: da Pierfrancesco Favino, a Cate Blanchette e Juliette Binoche, sue muse non solo per l’Alta Moda ma anche per la linea beauty del marchio.  

Ed è proprio nell’headquarter dello stilista, in via Bergognone, che sarà possibile, fino al 6 febbraio 2022, vedere la mostra THE WAY WE ARE, curata personalmente da Giorgio Armani, che ripercorre senza nostalgie, quattro decenni di un brand all’avanguardia e trasversale.
Un vero e proprio manifesto da vivere e da percorrere. Un manifesto senza tempo, che scavalca e unisce le decadi. Accade ora, e prende vita attraverso l’esperienza sempre unica di chi visita la mostra.
Ho immaginato Emporio Armani come una linea con cui sperimentare, catturando le nuove tendenze e proponendo una moda democratica – ha dichiarato il designer – un contenitore nel quale ciascuno può trovare qualcosa e farlo proprio, interpretandolo in modo personale. Oggi rappresenta la declinazione trasversale e dinamica del mio concetto di stile e non ha perso lo spirito iniziale di individualità e aggregazione, di ricerca e libertà come quei “valori ai quali ho voluto dare risalto con questa mostra, perché da sempre Emporio è un marchio fortemente ancorato alla contemporaneità, che riflette l’energia e la vitalità delle metropoli, cogliendone il ritmo e proponendo un’esperienza fatta di abiti, accessori e idee”.

Golosa curiositàIl 40° anniversario dal debutto sul mercato di Emporio Armani è stato celebrato anche da Gusto 17 con un’iconica Limited Edition di Stecchi Gelato: un concept di gelati artigianali gourmet, realizzati con ingredienti naturali. Pragonista assoluto della limited edition è il Greige, un colore di sfondo, discreto e sofisticato, che Giorgio ha ottenuto dalla combinazione tra il grigio e il beige. La linea di stecchi artigianali è caratterizzata da un ripieno di gelato al Pistacchio salato di Sicilia ricoperto da una cover di pregiato cioccolato bianco lavorato con polvere di carbone vegetale derivato dal cocco: il risultato è un’elegante copertura bi-color realizzata artigianalmente e solo con ingredienti naturali, disponibile in tre diversi accoppiamenti di nuances greige. Puro, delicato, armoniosamente avvolgente, la cover al cioccolato punta sulle note di miele e di vaniglia e annunciano il sapore vellutato del latte fresco e del pistacchio leggermente salato che seduce occhi e palato.

Ecoalf sceglie Clan Upstairs per il lancio della linea premium Ecoalf 1.0

Ecoalf, azienda spagnola leader nella produzione sostenibile, lancia la nuova linea premium Ecoalf 1.0 e per il suo debutto sceglie la vetrina del concept store Clan Upstairs, situato in zona Brera, a Milano.

Una collezione dalla forte personalità, in linea con l’estetica del marchio Made in Spain, fondato nel 2009 da Javier Goyeneche. Un progetto che si traduce in una missione ben precisa: realizzare capi dal mood contemporaneo (e indossabili da più generazioni), sostenendo il processo di salvaguardia del pianeta. È il caso della collezione autunno/inverno 2021-22, realizzata risparmiando 1440 milioni di litri d’acqua. Inoltre, la Fondazione Ecoalf, fondata nel 2015, per celebrare la giornata mondiale degli oceani (con cadenza annuale fissata all’8 giugno dal 1992) ha realizzato un docu-film e una mostra digitale per documentare l’impegno di oltre 3000 pescatori che ogni anno recuperano tonnellate di rifiuti dai fondali marini, attraverso il programma Upcycling the Oceans.

Numeri impressionanti, quelli ottenuti dall’imprenditore Javier Goyeneche che, negli ultimi anni, con la sua azienda ha sviluppato più di 400 tessuti riciclati, riciclando più di 250 milioni di bottiglie plastiche, 80 tonnellate di reti da pesca scartate, pneumatici usati, migliaia di tonnellate di cotone e lana post-industriale, risparmiando oltre 63 milioni di litri di acqua nella collezione di cotone riciclato.

Ecoalf 1.0 è il risultato di oltre dieci anni di ricerca e determinazione, un sogno diventato realtà. Quando nel 2009 ho fondato Ecoalf volevo creare pezzi senza tempo per far sì che diventassero capi base nel guardaroba di ognuno di noi, creati con materiali riciclati e a basso impatto, ma di alta qualità. Ecoalf 1.0 è tutto questo. In Clan Upstairs abbiamo trovato il giusto partner per offrire il nostro lifestyle sostenibile ad una clientela sofisticata e attenta, uno store dove poter esprimere il nostro enorme potenziale”, sostiene Javier Goyeneche, Fondatore e Presidente Ecoalf.

A sostenere l’entusiasmo di Goyeneche, il fondatore di Clan Upstairs che conclude:  “Visionando la linea Ecoalf 1.0 ho subito percepito una forte personalità stilistica e una perfomance nei tessuti. L’ispirazione creativa è coerente con quello che i clienti ricercano: pezzi essenziali, realizzati con cura e che indossati “non fanno male”. Il perfetto pensiero per credere nella partnership”.

Per tutta la durata della Milano Fashion Week, che si concluderà il 27 settembre 2021, all’interno dello store sarà possibile visionare una parte della mostra fotografica organizzata da Ecoalf per il progetto Upcycling The Oceans con otto ritratti in bianco e nero, che vedono protagonisti i pescatori che si sono impegnati nel recuperare i rifiuti dai fondali marini degli oceani e del mar Mediterraneo.

YATAY, le scarpe 100% vegane presenta le Irori Rhino

Etica e sostenibilità sono le parole chiave per il marchio di sneaker YATAY: il brand di sneaker fondato da Umberto De Marco nel 2018, 100% Made in Italy e rispettoso dell’ambiente. Un progetto etico non solo sulla carta: l’etichetta, infatti, s’impegna a tutelare il rinoceronte dal rischio estinzione e, per farlo, si affida all’associazione Care for Wilde che con i suoi 28 mila ettari di superficie, nella  riserva naturale di Barberton a Mpumalanga, in Sudafrica, tutela i pochi esemplari rimasti in vita. Se ne contano, infatti, solo 3200 in tutto il mondo, tutelati in micro aree asiatiche e africane. Del rinoceronte di Giava, ad esempio, ne rimangono solo 60 esemplari e rischiano l’estinzione; stessa sorte per la specie indiana e di sumatra.

La capsule collection, si chiama Irori Rhino, e non a caso presenta un pattern che ricorda la pelle di rinoceronte. Per ogni paia acquistate, YATAY e la NGO Car for Wilde si impegna a sostenere il primo mese di adozione del rinoceronte con l’auspicio che l’impegno dell’acquirente possa proseguire nei mesi successivi assicurando, così, massima protezione dell’esemplare.

L’impegno di YATAY continua all’insegna della sostenibilità, attraverso l’utilizzo di materiali bio, con la premessa di far del bene alla salute del pianeta, sempre più minacciata dalla pressante produzione che vede, sul banco degli imputati, il fast fashion. Solo l’1% dei capi dismessi, infatti, sono realmente riciclati. Un numero esiguo nonostante le campagne di sensibilizzazione ampiamente registrate negli ultimi anni che si scontrano contro una produzione massccia che vede, ai vertice di questa assurda piramide, la moda low cost. Sotto accusa, ancora una volta, i marchi della moda low cost e le catene d’abbigliamento attinenti che coadiuvano ad un’abitudine d’acquisto malata, dei frutori della moda a basso prezzo. Entro il 2050 la moda dovrà rispettare gli impegni presi con il Fashion Pact, firmato a Parigi e che vede firmatari oltre 200 brands tra cui le italiane Gruppo Prada, Calzedonia e Salvatore Ferragamo (solo per citarne alcuni).

La collezione autunno/inverno 2021-22 di YATAY presenta inattese combinazioni di materiali bio-based e riciclati, provenienti da fonti qualificate con tecnologie all’avanguardia, e nuove texture, dettagli, finiture e colori. Un piccolo passo per una moda realmente eco-friendly. La Irori Rhino, il modello di scarpe da ginnastica ispirato dalle iconiche Irori, presenta una doppia che mixa texture differenti come il corn leather “martellato” ed “eco-suede” alla Dinamica®, la microfibra made-in-Italy vegana realizzata con fibre di poliestere riciclate provenienti da bottiglie di plastica e T-shirt, attraverso un ciclo produttivo all’acqua senza l’utilizzo di solventi. La palette di colore è ricca di sfumature che vanno dall’almond milk al caramel love, liuk e violet mango. 

Saucony Originals celebra i suoi 30 anni con un mega evento durante la Milano Design Week

A trent’anni dal lancio dell’iconica sneaker Shadow 6000, Saucony Originals celebra il suo anniversario con un mega evento nella capitale della moda italiana, durante la Milano Design Week.

È il 1991 quando la griffe lancia sul mercato il celeberrimo modello Shadow 6000, calzato da runner professionisti e dilettanti di tutto il mondo; a trent’anni da quello storico giorno, Saucony Originals si regala un evento stellare a Milano per rendere omaggio a un vero evergreen dell’etichetta statunitense, fondata nel 1898. Una serata organizzata per suggellare il forte legame tra il marchio e i suoi clienti. Gli ospiti nazionali e internazionali, per un totale di 250 presenze, sono stati intrattenuti dalla live performance del duo di DJ Polly & Pamy, DJ Shablo e il rapper – disco di platino – Ernia, protagonista della campagna AI 21 del brand. EricsOne, autore del murale Saucony Originals di 80 mq nel Brera Design District, ha offerto agli ospiti un live painting session di una inedita opera d’arte a tema Shadow 6000.

La collezione autunno/inverno 2021-22, firmata Saucony Originals, vede l’impegno di quattro giovani protagonisti del panorama musicale e culturale internazionale, chiamati a raccontare le loro storie individuali attraverso le Shadow 6000. Presentata ufficialmente il 6 settembre in occasione dell’evento milanese durante la Design Week, Shadow 6000 OG sceglie materiali premium e una nuova mescola PWRRUN per l’intersuola che la rende ancora più leggera e morbida.

“Siamo davvero entusiasti di celebrare la riapertura di questa travolgente città e il 30° anniversario della nostra iconica Shadow 6000. Saucony Originals crede molto nella self-expression e nell’individualità ed è stato importante per noi celebrare il ritorno alo stare insieme e il riaccendersi dell’industria creativa. Siamo orgogliosi di aver collaborato con un giovane di grande talento come EricsOne per il murale inaugurato il 4 settembre all’apertura della settimana del design e per l’inedita opera d’arte che ha creato dal vivo durante l’evento. È un artista autentico, unico e incarna tutto ciò che Saucony Originals rappresenta. La Milano Design Week ha davvero superato le nostre aspettative e good vibes sono state percepite da tutti, sia nel Brera Design District sia dai partecipanti all’evento”, ha commentato Claudia Lunati, Direttore Marketing Globale di Saucony Originals.

Lunae Lumen, alla Milano Design Week la video installazione di Felice Limosani

Felice Limosani, protagonista alla Milano Design Week con la video installazione Lunae Lumen: un’esperienza visuale unica nel suo genere, che attrae e affascina il visitatore. Limosani, che da anni è sotto i riflettori dell’arte contemporanea, presenta una videoarte dalla durata di 5.05 minuti, che contiene la voce narrante (ed evocativa) del Maestro Beatrice Venezi, direttore d’orchestra tra le donne leader del futuro secondo Forbes, e accompagnata da una esecuzione inedita di Clair de Lune, una delle più belle suite per pianoforte scritte da Claude Debussy. L’artista, con base a Firenze, opera con lo status giuridico di Società Benefit per creare inediti modelli di valorizzazione del patrimonio culturale, anche a supporto di contesti sociali e della sostenibilità ambientale. Le sue opere, create su commissione, sono state esposte al Louvre di Parigi, al Miami Art Basel, al The White Chapel Gallery di Londra, a Palazzo Strozzi, Palazzo Vecchio e Accademia di Firenze. E ancora all’ Accademia di Francia a Roma, al Duomo di Milano, alla Triennale di Milano e al Padiglione Mies Van der Rohe Barcellona.

Lunae Lumen è un progetto itinerante. La video installazione, infatti, è stata presentata per la primissima volta lo scorso giugno a Firenze per poi proseguire il suo viaggio a Porto Rotondo, Forte dei Marmi e Cortina d’Ampezzo. La peculiarità di Lunae Lumen è la corrente artistica dal quale prende forma, un nuovo linguaggio espressivo e ibrido che si inscrive nella Digital Humanities, dove la tecnologia più avanzata dialoga con le discipline umanistiche.

Tra le iniziative della Milano Design Week, Philip Morris Italia presenta anche IQOS CLUB, uno spazio presso l’Opificio 31 dedicato a tutti i membri della comunità IQOS e aperto ai visitatori fumatori adulti interessati. L’evento  vanta un allestimento immersivo in cui confluiscono elementi di design e tecnologia. Nello stesso spazio sarà anche possibile apprezzare e gustare le “opere culinarie” preparate dallo Chef stellato Felice Lo Basso del Felix Lo Basso Home & Restaurant di Milano.

Salvatore Ferragamo, il debutto degli occhiali da sole etici

Salvatore Ferragamo lancia, sul mercato, la prima linea di occhiali da sole donna realizzati con materiale a basso impatto ambientale. Responsible Eyewear Collection, questo è il nome della collezione, debutta con due modelli declinati in sette colori caratterizzati da una montatura in Acetate Renew™ e da lenti BioRay; materiali riciclati e rinnovabili dalla qualità impareggiabile, che vantano un minor impatto sul pianeta.

Ferragamo è il primo marchio a lanciare sul mercato Acetate Renew™: un tipo di acetato che deriva da una miscela di plastica a base biologica, ricavata da polpa di legno proveniente da fonti sostenibili e da materiali riciclati recuperati da processi industriali. Le lenti sfumate BioRay sono invece realizzate in plastica a base biologica derivata dall’olio di ricino. Le plastiche a base biologica sono realizzate con materiali vegetali rinnovabili e riducono l’uso di petrolio non biodegradabile. Questa esclusiva novità è stata resa possibile grazie all’accordo tra l’azienda Eastman, che dal 1920 produce materiali d’avanguardia e Marchon, produttore e distributore di occhiali da sole.

Gli occhiali della linea Responsible Eyewear Collection, presentati in una speciale custodia sostenibile realizzata in tessuto misto lino e cotone biodegradabili, presentano una montatura oversize ma assolutamente leggera. I primi modelli disponibili, con forma cat eye over e arrotondata, con particolari dettagli a Gancini e logo della griffe, o dalla forma rettangolare e silhouette oversize con aste decorate stampa motivo Gancini e il classico logo Ferragamo dipinti in oro e oro rosa metalizzato, con effetto smaltato. Gli occhiali da vista, che saranno lanciati in un secondo momento, completeranno la prima linea sostenibile del marchio italiano, da sempre attento alle tematiche ambientali.

La griffe, infatti, ha recentemente lanciato, in occasione della Giornata della Terra 2021, la Earth Top Handle bag e l’orologio F-80 Skeleton Sustainable. E ancora, il debutto della piattaforma Sustainable Thinking, accessibile dal sito ufficiale della griffe, salvatoreferragamo.com e che approfondisce tematiche sostenibili, sviluppandole a 360°.

La 28a Athens Xclusive Designers Week, il volto nuovo del design greco

Per il secondo anno consecutivo, la 28a Athens Xclusive Designers Week, sceglie il format digital per presentare al mondo il meglio della moda greca. I sette episodi sono stati lanciati sul sito LIFO.gr e sul canale Youtube AXDW axdweek. Sette fashion film che raccontano tendenze legate indissolubilmente alle origini della moda ellenica ma che guardano prepotentemente al futuro, vestendo nuove generazioni di uomini e donne sempre più dinamici.

Gli short film, diretti da Christos Theologos e Costas Dimas, ci conducono in tutte le fasi dello spettacolo, dal backstage sino alla sfilata, con interviste esclusive ai protagonisti dei fashion show.

SETTE EPISODI PER SETTE DESIGNER; spazi unici, in certi casi periferici e lontani dal lusso ostentato di certi siti, che fanno da cornici a collezioni dal forte appeal contemporaneo ma che risentono dell’influenza passata dove il peplo prende forma e oggi viene sintetizzato su capi minimali con goffrature strategiche sui fianchi e jumpsuit military-chic, come nel marchio MiRo. Nell’età di Pericle, dove tutto luccica d’oro, Valtodoros Escape apre lo show con capi gold e iperfemminili, lasciando il passo, poi, in un intervallarsi di asimmetrie e ruches e una ricca palette di colori e midi dress leziosi.

Gender fluid è la collezione firmata dal brand Ordoulidis che punta tutto sulla camicia oversize, giocando su tagli moderni che simulano grandi casacche e felpe.

La Resort 2022 di Valtadoros Voyage, invece, tra tagli a sbieco e volant, è la chiara rappresentazione della femminilità dal gusto ellenico. Sprigiona quel desiderio di evasione che ci pervade in estate, inducendoci a vestire con capi dalla femminilità colta che non sente la necessità di esibire.

Mix di trasgressione e leziosità per il brand Deux Hommes che mette in mostra capi ibridi, serious per certi versi, trasgressivi per altri. Il lungo si intervalla al corto, l’asimmetria alla regolarità dei tagli, le trasparenze alleggeriscono l’impianto del progetto.

Fresca e femminile è la collezione firmata da Aesteth dove protaginista è la grafica. C’è tutto il bello della Grecia, delle sue tradizioni con i segni desunti dal folklore ellenico. Tra animalier e foglie di banano, il marchio presenta una linea da indossare tutto il giorno, dove il lusso sta nella fitta plissettatura e nei ricami.

Lak, invece, veste le nuove generazioni di uomini e donne con capi altamente streetwear. La felpa diventa uno stile di vita, lo richiedono gli sportivi e coloro che scelgono di indossare capi comodi e rilassanti.

Il comfort è anche la prerogativa di Parthenis (in cover), che alle pieghe e alle coste dei suoi tessuti abbina vestitini attillati, crop top, bluse e pantaloni comodi; e tra la moda uomo e donna non esiste margine di differenza estetica. Un inno di libertà definito a chiare lettere con il termine ἐλευθερία sulle lunge tshirt oversize unisex.

Irene Aggelopoulos, infine, ha presentato la sua nuova collezione haute couture “Kiss the wind” P/E ’21 ispirati a piume e trame di seta. La sfilata di Irene Angelopoulos si è svolta nell’iconico zona del vecchio aeroporto, con un meraviglioso concetto boho che ricordava lo stile inglese delle villeggiature in campagna.

Ogni stagione, l’Athens Fashion Week sostiene campagne di pubblica utilità e ONG. Questo stagione, AXDW riconoscendo la necessità della donazione di sangue e in occasione del Giornata Internazionale del Donatore di Sangue, ha organizzato una donazione volontaria di sangue presso la propria sede in collaborazione con l’ONG Bloode e un ospedale. L’iniziativa è stata condivisa ampiamente dalla comunità.

Golden Goose e Cory Juneau: una partnership che vale una medaglia

Golden Goose firma una partnership con il campione statunitense di skateboard, Cory Juneau, medaglia di bronzo alle Olimpiadi di Tokyo 2020.Il marchio della stella debutta anch’esso alle Olimpiadi, per la prima volta, come per lo skateboard: dal 2021 ufficialmente disciplina olimpica. Sull’asse Stati Uniti/Giappone si gioca una partita importante, dove un accordo vale più di una stretta collaborazione tra l’uomo del momento (Cory) e un’etichetta che ha scalato i vertici dello streetwear in brevissimo tempo. La moda scende in campo con lo sport evidenziando come le co-lab stiano prendendo sempre più piede nell’industria della moda, dal prêt-à-porter all’Haute Couture.

Con Juneau, Golden Goose porta a Tokyo l’american style con le iconiche BALL STAR Pro, presto sul sito www.goldengoose.com nell’edizione limitata dedicata allo skate. Le sneakers, dall’effetto used, recano la scritta customizzata “Dreamer from Venice”, areografata imitando l’inchiostro della penna: una moda molto seguita negli anni Novanta dalle giovani generazioni di skaters.Per celebrare questo straordinario risultato, infatti, il 6 settembre durante la Mostra del Cinema di Venezia Golden Goose ridarà vita all’iconica skate bowl dello storico brand Bastard nella Laguna di Venezia per una performance esclusiva con Cory Juneau e un gruppo selezionato di skaters.

È una sensazione incredibile che non dimenticherò mai per il resto della mia vita. Lo skateboard è la mia famiglia e ne sono grato. Grazie a tutti coloro che mi hanno supportato e aiutato nella mia carriera. Questo è solo l’inizio. Emozionato per quello che mi riserverà il futuro” afferma Juneau.

 “Quando abbiamo incontrato Cory, abbiamo capito subito che rispecchiava perfettamente i valori alla base della Golden Family. Un ragazzo solare, umile e dinamico pronto ad affrontare la sua più grande sfida. Siamo estremamente orgogliosi della sua vittoria a Tokyo 2020 e di condividere con lui in questo traguardo eccezionale per la sua carriera. Every dream begins with a Dreamer” afferma Silvio Campara.

L’isola di Capri, cornice suggestiva dell’evento benefico LuisaViaRoma per UNICEF

Glamour sotto le stelle nella gettonatissima isola campana. Per la quarta edizione consecutiva, il lusso incontra la beneficenza in una parata di stelle tra celebrity internazionali, filantropi e ospiti di fama mondiale che hanno contribuito, con la loro generosità, alla raccolta di 5 milioni di euro a sostegno di UNICEF, da anni al fianco dei bambini più vulnerabili.
Ad accogliere gli ospiti della serata, nell’incantevole scenografia della Certosa di San Giacomo di Capri,  Andrea Panconesi, CEO di LuisaViaRoma, Paolo Rozera, Direttore generale dell’UNICEF Italia, e Tommaso Chiabra, Fundraising Chairman dell’UNICEF Italia.

“Negli anni, la nostra partnership con l’UNICEF è sempre stata incentrata sull’obiettivo comune di aiutare i bambini vulnerabili. Le sfide globali dello scorso anno hanno rafforzato il nostro impegno in tal senso. Noi, come azienda, dobbiamo sensibilizzare le persone sull’entità di questi problemi sociali, cercando di generare un impatto positivo. Sono onorato di contribuire a questo sforzo collettivo per sostenere questa causa vitale.” – Andrea Panconesi, CEO di LuisaViaRoma.

“Ringraziamo profondamente LuisaViaRoma per questo evento speciale e straordinario. Sono sicuro che, insieme, salveremo sempre più bambini in tutto il mondo. Un anno fa, al Gala del 2020, eravamo nel bel mezzo della pandemia e il nostro obiettivo era proteggere tutti i bambini dagli effetti del COVID-19. Abbiamo alle spalle un anno di duro lavoro per mantenere quella promessa, un anno che ha visto l’UNICEF più impegnato che mai nell’affrontare l’emergenza attraverso il progetto COVAX, che mira a distribuire 2 miliardi di dosi di vaccini nei paesi a basso e medio reddito. Per questo, ci tengo a ringraziare Andrea Panconesi e tutte le persone coinvolte in questo evento per il loro prezioso contributo nel tentativo di creare un futuro migliore per i bambini.” – Paolo Rozera, Direttore generale UNICEF Italia.

”Sono davvero orgoglioso di collaborare con l’UNICEF anche quest’anno. Quando è iniziata quest’avventura, quattro anni fa, non avrei mai pensato che avremmo raggiunto questi risultati e che avremmo costruito una collaborazione così preziosa con un partner come LUISAVIAROMA. Sono molto orgoglioso di quello che abbiamo realizzato tutti insieme, anche durante questa incredibile serata, e voglio ringraziare l’UNICEF per avermi accolto nella sua famiglia e avermi fatto scoprire ogni aspetto del suo instancabile lavoro a sostegno dei bambini. Soltanto unendo le forze possiamo fare la differenza.” – Tommaso Chiabra, Fundraising Chairman UNICEF.

La Certosa di San Giacomo è la struttura più antica dell’isola. Eretta nel 1371 dal conte Giacomo Arcucci su terreno donato dalla regina Giovanna I D’Angio, negli anni ha cambiato la sua destinazione d’uso: da convento a prigione sino a diventare un complesso scolastico affacciato sul mare. Una divisione in chiostri (Grande e Piccolo) e arcate a tutto sesto di denominazione classica, che ne fanno anche meta di pellegrinaggio per travel blogger al pari dei celeberrimi faraglioni.

Nomi altisonanti del jet set internazionale, hanno dimostrato sensibilità alla causa sposata dalla boutique fiorentina; tra gli ospiti: Orlando Bloom, Vanessa Hudgens, Maria Bakalova, Heidi e Leni Klum, Natasha Poly, Emily Ratajkowski, Nicky Hilton Rothschild, Sydney Sweeney, Olivia Culpo, Sabrina Elba, Tina Kunakey, Cindy Bruna, Jon Kortajarena, Frida Aasen, Lais Ribeiro, Dylan Penn, Eiza González, Nat Kelley Karolina Kurkova.
Ognuno di loro ha contribuito alla riuscita dell’evento che ha visto andare all’asta l’auto
da corsa Cooper Formula Junior del 1961 di Steve McQueen; un raro orologio “Astronomia” di Jacob & Co.; inestimabili opere di artisti del calibro di Andy Warhol, Alex Israel Richard Orlinski;  un taccuino con gli schizzi di Pablo Picasso; il pianoforte Yamaha con cui si è esibito John Legend durante l’evento; una settimana a bordo del nuovo super yacht di 74m Synthesis di Amel e un portfolio di 10 immagini iconiche di Capri e dellaCostiera Amalfitanascattate da Slim AArons, e molto altro.

La serata è stata allietata dalla promessa italiana della musica pop, Madame, protagonista assoluta della passata edizione del Festival di Sanremo con il brano “Voce”. A concludere la serata, la live performance di due artisti di caratura internazionale: il cantante, vincitore dei Grammy 2021 John Legend e la collega Katy Perry, impegnati in un duetto sulle note di Moon River. 

Durante la serata, gli invitati hanno assistito a una straordinaria performance artistica, Franchise Freedom dello Studio DRIFT, uno spettacolo mozzafiato con centinaia di droni in volo sopra la Certosa.

Torna Floating Cinema – Unknown Waters, il cinema all’aperto della laguna veneta

Cinema sotto lo stelle nella cornice suggestiva della laguna veneta. Torna la seconda edizione di Floating Cinema – Unknown Waters: 12 serate, dal 20 agosto al 4 settembre 2021 nel quale, la cultura, diventa occasione collettiva di esporsi al pubblico in tutte le sue forme. Il progetto fa parte di 1600 Venezia / 421-2021, una serie di eventi che celebrano il 1600° anniversario dalla sua fondazione che coincide nella data 25 marzo 421.

Nelle secche alle spalle della Giudecca (vicino al Rio de Sant’Eufemia), dove un tempo l’immaginazione dei locali era così fervida tanto da ravvisare gli spettri di streghe, demoni e fate, si alterneranno proiezioni, performance e presentazioni su una piattaforma galleggiante situata al centro della laguna; così Venezia,  che continua a essere metà tra le più gettonate di questa estate 2021, propone un’alternativa alle tante occasioni di svago in città, agli avventori del luogo e ai tanti turisti che villeggiano in laguna. La programmazione potrà essere seguita dalle proprie imbarcazioni o su una chiatta progettata per chi non fosse provvisto di un natante, nel pieno rispetto delle normative vigenti anti Covid-19.

Quella di The Floating Cinema – Unknown Waters è una vera e propria sfida che va a indagare sui nuovi metodi di fruizione culturale. Un approccio alla divulgazione del sapere del tutto avveniristico che va a fondersi alle esigenze del fruitore, sempre più accorto alle nuove dinamiche sociali e culturali. Un’impeccabile organizzazione che mette in relazione l’uomo con il fragile ecosistema lagunare e che si presenta al pubblico con la pretesa lodevole di catalizzare la sperimentazione in un luogo dove pullula l’arte lungo i secoli.

Il tema della seconda edizione del festival è il viaggio inteso non solo come l’esplorazione di terre sconosciute o degli abissi marini ma anche scoperta delle relazioni tra le culture. Venezia è, nottetempo, crocevia di etnie differenti, mercanti d’arte provenienti da più parti del mondo; grandi artisti internazionali, tra il Nuovo e Vecchio Mondo,che  hanno transitato tra le sue acque, le sue calle, contribuendo ad arricchirla di nuovi usi e costumi e rendendola, così, cosmpolita agli occhi del pianeta.

The Floating Cinema – Unknown Waters è un progetto ideato da Edoardo Aruta e Paolo Rosso e presentato da Microclima, in collaborazione con Ocean Space / TBA21 − Academy, Pentagram Stiftung, Palazzo Grassi – Punta della Dogana – Pinault Collection, In Between Art Film Foundation e Lamyland – Owenscorp.

“Cinema Galleggiante” ha anche beneficiato dei contributi di numerose istituzioni. Gli enti che sono tornati a partecipare all’edizione 2021 sono: About, ALMA ZEVI, Awai, Casa Capra, Collezione Peggy Guggenheim, DH Office, Fondazione Querini Stampalia, Museo Fortuny – Fondazione Musei Civici di Venezia, Galleria Michela Rizzo, Università Iuav di Venezia e Spazio Punch.

A questi si aggiugono per la prima volta: a.topos, bruno, Centro Studi e Documentazione della Cultura Armena, EMERGENCY ONG ONLUS, Festival delle Arti Giudecca e Sacca Fisola, Fondazione Giancarlo Ligabue, Humboldt Books, il Provvisorio – Centro Civico Zitelle, Lago Film Fest, Rete Cinema in Laguna, Libreria MarcoPolo, Libreria Mare di Carta, OCIO – Osservatorio Civico per la casa e la residenzialità, RI-PRESE memorykeepers, Science Gallery Venice, Spiazzi, Università degli Studi di Udine.

A supportare la kemesse anche partner internazionali: Air de Paris, Art for the world, Arthub, Kunsthalle Zürich, The Museum of Modern Art – MoMA, redhero-Bodhi Dharma Foundation e The Brooklyn Rail.
Il Floating Cinema è sostenuto anche da ALMA ZEVI, DH Office e Fondazione Giancarlo Ligabue.
Durante tutte le serate, inoltre, sarà attivo anche un servizio catering per chi avesse esigenze di ristorarsi. Il servizio è a cura di TOCIA! cucina e comunità: piattaforma interdisciplinare fondata dallo chef Marco Bravetti che, dialogando con i temi attorno ai quali si svilupperà ogni serata, coinvolgerà altri chef che operano nel territorio lagunare per realizzare un esperimento di cucina collettiva e comunitaria, dedicato al tema della sostenibilità.

Per maggiori informazioni su Floating Cinema – Unknown Waters visita il sito  www.cinemagalleggiante.it.

#MitParade: quattro accessori eco-sostenibili per un’estate cool ed etica

Sostenere il pianeta con acquisti consapevoli è la nuova frontiera del lusso, soprattutto quando si parla di moda.

Il futuro dell’industria tessile è sempre più eco-friendly. La sfida del luxury fashion, nel suo impegno per un’innovazione responsabile, sta portando risultati ogni giorno più significativi: dalla produzione di tessuti organici che hanno una funzione antibatterica, a quella di abiti e accessori che ben si accordano alle tematiche ambientaliste, secondo i principi dell’upcycling, del riciclo e dell’utilizzo di materie prime realizzate nel pieno rispetto dell’uomo e del pianeta.
Così, gli stilisti interagiscono con le richieste del consumatore che nel 92% degli italiani intervistati, secondo l’ultimo sondaggio di Trustpilot e LondonResearch, boicotterebbero un marchio non etico.

Nel frattempo, le tendenze dell’estate 2021 spingono l’acceleratore sull’activewear eco-sostenibile come per Fila Eyewear che annuncia i primi occhiali da sole etici, con la collezione Green Power. La linea, composta dai modelli SFI085 e SFI086, combina materiali bio e colori unisex per occhiali da sole dal design audace grazia alla logomania Fila in rilievo sulle aste. La montatura biologica è stata realizzata con plastica riciclata proveniente da paglia o coltura di foraggio, senza DEP o BPA. Ciò ha permesso di ridurre notevolmente l’emissione di anidride carbonica nell’ambiente, pur mantenendo standard qualititativi d’eccellenza. Cavalcando l’ottica green, anche l’astuccio è realizzato in plastica totalmente riciclata.

Fila Eyewear

Per gli amanti dello stile ma che non rinunciano alla comodità durante tutto il corso della giornata, anche Piquadro continua il suo percorso etico presentando una serie di nuovi prodotti realizzati con materiale ecologico. PQ Modular, questa è la linea creata dall’etichetta fondata da Marco Palmieri nel 1988, è perfetta sia nel contesto urbano sia per la vita dinamica in vacanza. Leggera e performante, è amica dell’ambiente perché realizzata in poliestere ecologico 100% ottenuto da bottiglie di PET riciclato. Questo materiale, inoltre, è stato trattato con Viral OFF: una nuova tecnologia che impedisce ai virus di attecchire alle fibre tessili entro due ore dal loro contatto. Insomma, lo stile Piquadro, che fa dell’economia circolare il suo massimo impegno per un futuro migliore, ci protegge anche dal Covid.

E se è vero che il mantra dell’estate 2021 è il comfort assoluto anche se indossato ai piedi, i sandali infradito dal brand di moda pioniere della salvaguardia dell’ambiente Ecoalf, sono la scelta giusta per essere cool e “cento per cento sostenibili”. Queste calzature, infatti, sono realizzateutilizzando le alghe marine, permettendo di risparmiare ben 1.8 milioni di litri d’acqua che potrà essere utilizzata per irrigare i campi o, ancora, per fini sanitari.

YOUCARE, la rivoluzionaria tecnologia indossabile firmata AccYouRate

La tecnologia al servizio della moda e della salute. Questo è il percorso innovativo a cui si è dedicata la ricerca AccYouRate, gruppo di aziende Made in Italy che all’ultima edizione di Pitti Immagine Uomo ha presentato l’innovativo indumento in grado di rilevare i parametri vitali. YOUCARE, la prima tecnologia indossabile e completamente tessile, è in grado di trasmettere un ampio numero di parametri bio-vitali dell’individuo e di schedarli, in modo intelligente, attraverso le più moderne reti di telecomunicazione a una centralina miniaturizzata che registra i dati e li ritrasmette su smartwatch e smartphone.




Tutto questo è possibile, dopo anni di ricerca che hanno portato allo sviluppo di una t-shirt, priva di parti metalliche, nella quale sono stati serigrafati dei sensori polimerici impercettibili che, attraverso la tecnologia bluetooth, comunicano con i vostri device, rilevando frequenza cardiaca, sforzo muscolare, analisi degli atti respiratori, delle componenti del sudore e temperatura corporea. Un vero punto di svolta nel settore dell’industria tessile che gli è valsa il brevetto e la certificazione a livello internazionale di Medical Device.
La t-shirt YOUCARE nasce in collaborazione con l’Università di Bologna e l’Università di Cagliari con la premessa di rivoluzionare l’abbigliamento sportswear con un’ampia gamma di capi “intelligenti”, capaci di orientare i comportamenti degli utenti, aumentandone il benessere individuale.




“È un’invenzione che cambierà la qualità di vita e la capacità di assistenza e consapevolezza della propria salute da parte dei cittadini” – ha affermato Francesco Rocca, Presidente nazionale della Croce Rossa Italiana e Presidente della Federazione Internazionale delle Società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa.

YOUCARE, presentato di recente a Pitti 100 e al Mobile World Congress 2021 di Barcellona, può essere definito, dunque, un salvavita per gli sportivi e non solo, comportandosi come un “vero” elettrocardiogramma. Un dispositivo, inoltre, che aiuta a valutare il nostro stato di salute e permettere, dunque, di prevenire seri danni per la salute.

TBD Eyewear: a Pitti 100 arrivano gli occhiali eco

TBD Eyewear, marchio Made in Italy di occhiali di lusso fondato dagli imprenditori Fabio Attanasio e Andrea Viganò presenta, in occasione di Pitti 100, la collezione Lino & Orange – Econews.
Una linea che include ricerca e valore artigianale, per un glamour che convice l’esteta uomo e donna. Nel concetto ormai ben collaudato della sostenibilità, l’etichetta italiana svilluppa, per intero, il processo del lavoro “fatto a mano” andando a coinvolgere una filiera di produzione attiva nel nostro Paese. Le lastre in acetato, così come le cerniere montate a mano e le viti sono prodotte da una piccola azienda veneta, su stampi recuperati dagli anni ’30.


A Pitti Uomo, che taglia il traguardo delle cento edizioni, TBD Eyewear presenta la collezione Lino & Orange – Econews, che conferma quanto già proposto per l’estate 2021. Il progetto della linea primavera/estate 2022 ripropone le lenti arancioni abbinate alla montatura eco-sostenibile nera dei modelli Donegal, Lino, Welt e la montatura Dark Tortoise del modello Denim: per un’allure dal carattere smaliziato ed accattivante.




Fabio e Andrea propongono modelli dalla silhouette pulita, caratterizzata da forme rotonde e classiche, particolarmente unisex; gli occhiali sono leggeri, a tutto vantaggio della comodità. Peculiarità che hanno permesso, al marchio, di ricevere il premio “RisingStar”nel settore Fashion in occasione del “Save the Brand 2019”.

Ma scopriamo i nuovi modelli per la spring/summer 2022. Nel padiglione di Pitti Uomo 100, TBD Eyewear presenta LINO, un modello iconico che prende il nome dal tessuto grezzo, tanto apprezzato in estate.
Robusto e squadrato, è relizzato in materiale biodegradabile e riciclabile al 100%. Saranno quattro i colori sostenibili proposti: Trasparent, Black, Havana e Dark Tortoise. Ad affiancare LINO, le nuove proposte Welt, Donegal, Twill, Panama, Oxford e Denim, interamente rispettosi dell’ambiente.




Infine, per la loro passione sartoriale, Attanasio e Viganò lanciano sul mercato i timeless legati all’Alta Sartoria titolando, i modelli, con i nomi di alcuni capi, stampe e tessuti che hanno segnato le tendenze di epoche diverse: Tartan, Twill, Blazer, Lapel, Cran, Pleat, Shetland, Ulster, Vicuña e Cran Kids.

La moda uomo primavera/estate 2022: la creatività come propulsione della rinascita

La moda uomo riparte con uno slancio creativo inatteso: la primavera/estate 2022 segna una ripresa che tutti attendavamo già da tempo e a beneficiarne sarà lo stile, tra capi oversize, linee pure e destrutturate. Nel mix & match proposto dai designer, inoltre, non mancherà la fluidità che si traduce in giochi di ruoli che si affermano attraverso capi dall’allure femminile, come indicatori di una società che cambia aspetto, senza identificarsi nel genere.

Nei laboratori degli stilisti, dunque, si avverte quest’ondata di positività che è stata trasmessa sulle passerelle. È chiaro, dunque, che il principale intento dei creativi nostrani sia stato proporre tendenze che spingano l’uomo a ritrovare la sua libertà, esprimendola attraverso il suo guardaroba.



Una “stagione” della moda che mette sotto la lente d’ingrandimento anche il valore artigianale con il ritorno della lavorazione a maglia e la riconferma dell’upcycling che registra un aumento esponenziale di adepti nel fashion biz.

Ancora una volta, quindi, il valore della rinascita passa prima dalla consapevolezza di una tradizione che ha ancora un peso. Se la prossima primavera/estate 2022 sarà all’insegna dell’evasione, dovremmo dire grazie ad un abbigliamento casual che non dimentica, però, la sua storia con un’heritage (quello italiano) che fonda le sue radici nella cultura del bello e della preziosità.



Non è un caso, dunque, che il marchio di menswear Magliano abbia codificato il ritorno alla normalità attraverso un attento recupero del passato, mixando moda uomo e donna, per una fluidità che diventa un caposaldo dei trend futuri.
All’uomo della prossima stagione bella, dunque, si chiede un atteggiamento positivo nei confronti del suo presente, attraverso capi comodi e dalla leggerezza impalpabile; con quelle stampe decise, di tigri e rose, che fanno emergere i quattro fluidi umorali: Melanconico, Sanguigno, Flemmatico, Collerico, tanto cari ad Ippocrate.

Per Magliano, le giacche dal taglio classico, i pantaloni con pinces in evidenza, la guayabera (una camicia in tessuto naturale con quattro tasche sul davanti) e le t-shirt sono prerogativa per un 2022 tra casual e sartorialità.

La luna brilla su Firenze con la video installazione “Lunae Lumen” dell’artista Felice Limosani

Dal 29 giugno al 10 luglio 2021, nella magnifica cornice barocca della città di Firenze sarà possibile visionare l’ultima installazione multimediale dell’artista toscano, Felice Limosani, dal titolo “Lunae Lumen”. Un’opera che racconta il processo creativo di un autore tra i più influenti della Digital Humanities italiana. “La luce della Luna” è un vero e proprio spettacolo visuale, leggero e sognante, reso più viscerale ed evocativo attraverso la narrazione inconfondibile del Maestro d’orchestra, Beatrice Venezi.
Il luogo deputato della mostra, al quale si può accedere su prenotazione scrivendo a [email protected], è l’IQOS Boutique in Via della Vigna Nuova 48/R. Il distaccamento italiano di Philip Morris, compagnia statunitense attiva nell’industria del tabacco dal 1847, si rende promotore di questo appuntamento continuando, così, a sostenere l’arte. Diverse, infatti, sono state le iniziative volte a
sostenere e promuovere i pionieri della scena artistica italiana tra cui: game changers, artisti e pensatori appartenenti a discipline diverse.

Felice Limosani, Credits: Massimo Listri


Con “Lunae Lumen”, Philip Morris sostiene la Digital Humanities, in altre parole l’interazione tra discipline umanistiche e informatica. Già diffusa nel mondo dagli anni ’40, la digital computing sbarca in Italia solo nei primi anni del 2000 trovando terreno fertile nei poli univeristari di Bologna e Siena. Le prerogative di questa disciplina sono la ricerca, l’analisi e la divulgazione di un determinato argomento, su base informatica.


Questa, se applicata all’arte, produce risultati sorprendenti andando a modificare, nei suoi geni, l’atto creativo di un’opera d’arte.
Promotore in Italia è Felice Limosani, esperto di avanguardie espressive nonché di linguaggi moderni. Nelle sue opere è sorprendente lo studio sul pensiero umano. Le sue creazioni, alcune su commissione, sono state esposte al Louvre Parigi, Miami Art Basel, The White Chapel Gallery Londra, Comune di Milano Veneranda Fabbrica del Duomo, Palazzo Strozzi, Palazzo Vecchio e Accademia di Firenze, Accademia di Francia Roma, Triennale di Milano e Padiglione Mies Van der Rohe Barcellona.

Vìen: la collezione uomo primavera/estate 2022. La musica che mixa casual e sartorialità

Vincenzo Palazzo, fondatore del marchio Vìen, mi racconta la sua incredibile storia, in una calda giornata di giugno. Ironizziamo molto sulle nostre origini e sul divario, incredibile, che separa la musica italiana da quella inglese contaminata, negli anni Ottanta e Novanta, da quel che rimaneva della straordinaria stagione della Swinging London.

La sua collezione uomo primavera/estate 2022, che è presentata in digitale durante la Milano Moda Uomo il 22 giugno, si ispira proprio alla musica, sua primaria fonte di ispirazione. Passione ereditata dalla sua famiglia allargata, composta anche da zie e cugine, che ascoltavano l’Hacid House e il rock, negli ultimi decenni del Novecento.

Giacca Vìen dal taglio sartoriale realizzata in denim blu
Abito lungo della collezione donna Vìen presentato alla Milano Fashion Week
La felpa Vìen multicolore che abbina casual e glamour
Completo kaki corto alla sfilata Vìen della collezione primavera/estate 2022
Smanicato in denim su camicia bianca sulla passerella Vìen della Milano Fashion Week

In Puglia conosce Elena, il suo braccio destro. A lei, affida la modellistica mentre lui, schizza gli abiti. La prima collezione del marchio nasce a sei mani con l’aiuto di una sarta pugliese, che traccia le linee dei cartamodelli a mano. Come si faceva una volta ma lontano dai laboratori di lusso.

Quello con Elena è un sodalizio vincente che continua dal 2017. Da quando Vìen, insomma, debutta sulla scena glamour e conquista la fashion week milanese.

Anche per questa sessione di presentazioni, causa limitate libertà attuate per fronteggiare la pandemia da Covid-19 in corso, Vìen presenta il suo progetto in digitale. A corredo della collezione, il video che Vincenzo esibisce durante MFW si ispira, per le suggestioni psichedeliche e i riferimenti, al “Twenty-Four Hour Party People”: film documentario di Michael Winterbottom del 2002, che racconta la Manchester di quegli anni. L’intero progetto è stato girato nel tempio delle discoteche milanesi, I Magazzini Generali, e la colonna sonora del video è stata stampata in vinile su edizioni Vìen e distribuita come invito a vedere il video in remoto sul sito di Camera Moda.

Completo grigio chiaro della collezione Vìen Primavera/estate 2022
Collezione Primavera/Estate 2022 Vìen: Completo fantasia in bianco e nero con camicia abbinata
Abito e caposcala per lei in fantasia bianco e nero alla sfilata Vìen della Milano Fashion Week
Completo sartoriale classico realizzato da Vìen in denim blu

Vincenzo, a cosa si ispira la collezione uomo primavera/estate 2022?

Un eco di ricordo della mia gioventù. La scena Baggy di Manchester è stata l’apripista del trip hop con band come Stone Rose. L’inghilterra da sempre ha influenzato l’arte, la musica e anche la moda. È stata madre delle maggiori rivoluzioni culturali della nostra era come la Swinging London, il punk e anche il baggy. Manchester è diventata la discoteca moderna con il celeberrimo club “The Haçienda” e Vièn, sin dal suo giorno zero, si è sempre lasciata ispirare dalla musica”. 

Qual è il punto di forza del marchio?

Vìen è un brand che fa della contaminazione stilistica il suo punto di forza. Sartorialità e moda casual coabitano assieme per un mix culturale che di base convince sia donne sia uomini. 

Chi è l’uomo che veste Vìen?

L’uomo che veste Vìen è moderno, ma ha la capacità di proiettarsi nel futuro. Allo studente, imprenditore o semplice impiegato riconosco anche l’abilità di riconoscersi nelle mode del passato. 

Qual è il mood della collezione?

La collezione uomo spring/summer 2022 presenta una varietà di capi; i pantaloni modello cargo (in gabardine) con pinces non sormontate da cintura si mixano a felpe intarsiate con jersey e denim. La grisaglia in fresco lana, dal taglio classico, è abbinata al jersey d’ispirazione psichedelica. Le silhouette si sovrappongono e creano look che si adattano per essere indossati senza alcun genere.

#Mitparade – La moda uomo diventa un videogame

Fashion gaming attitude: lo storytelling della moda uomo entra nell’universo virtuale. Sempre più griffe scelgono il videogioco per raccontare le nuove dinamiche sociali, videogame progettati per una community che per diletto sceglie una nuova dimensione per identificarsi.
Il fashion system, sempre più influenzato dal digitale, promuove il gaming come nuova frontiera della comunicazione, per un approccio d’avanguardia che per le collezioni 2021 di Gucci, Onitsuka Tiger, TAG Heuer e Guess si traduce in capi e accessori dal mood casual, tutti da collezionare.

Per Guess, la summer games 2021 rende omaggio allo skateboard che proprio quest’anno si esibisce per la prima volta alle Olimpiadi di Tokyo 2020. Un debutto che per Nicolai Marciano, direttore creativo del marchio ed erede del fondatore Paul Marciano, diventa un pretesto per rinfrescare la classica grafica Guess. La collezione, concepita per lui e lei, è composta da quarantotto stili, tra abbigliamento e accessori lifestyle. La linea uomo offre una vasta gamma di t-shirt e magliette a maniche lunghe e corte, a righe o a tinta unita.
E ancora felpe, pantaloncini, tute, l’immancabile giacca jeans e il bomber in raso. Per la donna, invece, Guess concepisce una linea femminile e casual allo stesso tempo, rimanendo fedele all’heritage del marchio. Tra le proposte, abiti in cotone leggero, top crop, body, pantaloni da motociclista, gilet e pantaloncini in denim.
Il comun denominatore della collezione sono la grafica originale e l’old style. E lo streetwear torna prepotentemente anche negli accessori con il trend dei cappelli da camionista e da pescatore.
La Guess Original Summer Games è stata scattata dal fotografo di skate di fama mondiale, Atiba Jefferson. Tra i protagonisti dell’ADV, i pattinatori di spicco Alex Midler, Boo Johnson, Zach Saraceno, Ish Cepeda, Briana King, Dayana Young e Nico Hiraga di Illegal Civ che ha recentemente recitato nel film sullo skate, North Hollywood.

Onitsuka Tiger, invece, approda nel mondo avveniristico dell’eSport, realizzando le divise ufficiali dell’evento indetto da Intel e denominato Intel World Open. Durante il periodo della kermesse, il designer giapponese collabora con l’attore e cantante nipponico, Tomohisa Yamashita per la realizzazione di TOMO’S GAME ROOM: video da trasmettere su Youtube e che sostiene una società senza confini. La capsule collection è composta da sei capi: dalle tute alle t-shirt, t-shirt manica lunga e altri capi di abbigliamento fino alle scarpe con i colori simbolo di Street Fighter V – Champion edition e Rocket League, che sono i giochi di questa competizione. Le divise ufficiali create dal brand propongono nuovi stili negli esports.

E con la collaborazione tra TAG Heuer e Nintendo torna prepotentemente alla ribalta Super Mario, l’unico eroe che ha messo d’accordo diverse generazioni e milioni di appassionati di videogame. L’intrepido ometto con i baffi e la tuta da meccanico, prende a rivivere sullo smartwatch di lusso che coniuga tecnologia, eleganza e sport e che cambia interfaccia a seconda dei progressi dell’utente che lo indossa. L’interattività del TAG Heuer Connected, infatti, incoraggia a praticare movimento promuovendo, così, uno stile di vita sano. Le animazioni che appaiono sullo schermo prendono la forma di oggetti famosi di Super Mario: a ore tre il Super Fungo che fa crescere Mario, a ore sei il Tubo che gli permette di viaggiare velocemente e a ore nove si accende la Super Stella che lo rende invincibile! Quando viene raggiunto il 100% dell’obiettivo di passi giornaliero, Mario si arrampica sull’Asta della Bandiera, un’altra caratteristica iconica del videogioco.

«L’ispirazione per questa collaborazione è nata dal desiderio di portare nuova energia grazie al mondo dei videogiochi alla nostra nuova applicazione wellness e subito ci è venuto in mente Super Mario», afferma Frédéric Arnault, CEO di TAG Heuer. «Non è solo il suo fascino internazionale e intergenerazionale ad averci convinto. Mario è il personaggio superattivo per eccellenza, che si affida alla sua perseveranza e alla sua tenacia per uscire da ogni situazione. Il nuovo quadrante dà vita a questo personaggio iconico e incoraggia gli utenti a fare squadra con Mario per mettersi in gioco ed essere più attivi. Il TAG Heuer Connected è un compagno ideale per una vita connessa e il migliore amico di ogni persona dinamica. Con questo smartwatch Super Mario in edizione limitata, chi lo indossa può dare un tocco di divertimento e originalità alle sue attività e al suo wellness.»

Infine, Alessandro Michele per Gucci collabora con la New Horizons player community. Con la maison fiorentina, il gaming si veste di lusso con il lancio dell’Isola GG per la promozione del profumo Gucci Guilty. La collaborazione con Animal Crossing, che vede impegnati LexPlay, KangGaming e Canton.Crossing, spinge Michele nell’incoraggiare progetti virtuali con un videogame supportato dall’hashtag #ForeverGuilty e che succede a Gucci Arcade e Gucci Surf. I visitatori sono trasportati nel fantastico mondo di Gucci, occupato da animali fantastici che abitano l’eden di Alessandro. Il videogame vede protagonista, inoltre, il volto della campagna pubblicitaria del celebre profumo, il premio Oscar, Jared Leto. L’attore guida, virtualmente, gli utenti della community Gucci dove viene data loro la possibilità di scoprire le essenze che compongono le profumazioni, presenziare a una sfilata di moda e scattare foto come veri paparazzi.

La moda uomo della primavera/estate 2022 aggiorna i suoi codici per un guardaroba maschile etico e versatile

Tra casual e sartorialità, la moda uomo che vedremo la prossima primavera estate 2022 riformula le chiavi di lettura del classico maschile, che si esprime attraverso un linguaggio aggiornato e contaminato da forme provenienti dal mondo dell’informale, con dettagli sartoriali che strizzano l’occhio alle tendenze dello streetwear.

La lunga astinenza da socialità e occasioni formali ha contribuito alla creazione di nuovi codici stilistici, più versatili, ma anche preziosi e destinati a durare nel tempo. Un’attenta rivalutazione del guardaroba maschile che diventa sì, più casual ma non lascia al caso i valori artigianali che distinguono l’alta manifattura di un capo sartoriale.

Sulle passerelle milanesi, per la primavera/estate 2022, il tema centrale è la fluidità che diventa un impegno sociale da parte degli stilisti. Il corso (o meglio, il ricorso) della moda ci ricorda che il fashion system vive di circolarità: tutto torna ma sotto un altro aspetto, forse più moderno, sicuramente più appropriato alle esigenze attuali.



La moda uomo della primavera/estate 2022 diventa luogo d’evasione. Comodità, leggerezza, piglio glamour anche per lui: se c’è un filo conduttore che accomuna la nuova proposta maschile nella capitale italiana della moda è proprio la ricercatezza delle forme e l’uso di tessuti di assoluto pregio. Nel filone “meno acquisiti, più etica”, i brand si sono adattati alle esigenze del cliente proponendo, in passerella, capi destinati a durare nel tempo. Secondo il report di Trustpilot, infatti, quattro consumatori su cinque sono influenzati da scelte etiche che coinvolgono, quindi, anche l’esclusività delle materie prime utilizzate.

Sotto quest’ottica, i marchi di moda uomo come KNT e Brett Johnson hanno accomodato le esigenze del consumatore proponendo collezioni che riflettono sulle tematiche etiche attraverso capi casual ma dall’allure sartoriale, che diverranno un evergreen per gli anni futuri.

Il marchio KNT (acronimo di Kiton New Textures), riscrive l’estetica maschile con la collezione primavera/estate 2022 puntando, essenzialmente, sul capo ibrido tra tagli sartoriali e silhouette streetwear.

Nato nel 2018 da un’idea dei gemelli Mariano e Walter De Matteis, il brand ridefinisce un nuovo concetto di moda direzionale, con un approccio prevalentemente casual. L’uomo che veste KNT, infatti, non concentra il suo stile nel dogma dei trend ma concepisce una sua forte identità. La sartoria del marchio si caratterizza, inoltre, di pantaloni classici con i dettagli easy-on delle coulisse, per una vestibilità comoda ma dall’influenza deluxe. La cultura street, infatti, suggerisce nuove volumetrie, sicuramente più ampie, ma l’attenzione alle materie prime utilizzate risulta ancorata nella concezione estetica di KNT che fa della casa madre Kiton, la sua fonte di ispirazione.

Gli anni Settanta sono il focus della collezione primavera/estate 2022, ben descritti dall’abbondanza delle felpe in cotone pregiato e dagli impermeabili e giubbini realizzati in luxury nylon. Tra le fibre pregiate, anche il cachemire che produce una serie di maglie leggere e lussuose.

Portofino, invece, ispira la spring/summer 2022 firmata da Brett Johnson; insomma: i colori, i profumi, la bellezza delle sue insenature e la magia totale che sprigiona questo luogo. Un lusso italiano che è valorizzato da una collezione sartoriale.



In quest’ottica, dunque, un ruolo fondamente viene giocato dalle preziose materie prime utilizzate, che riverberano su un progetto creativo che dà valore all’esclusività. Il focus principale della collezione si trova nei dettagli che si traducono, a loro volta, in una lavorazione classica che realizza la field jacket, gli harrington parka, i car coat e i blazer semifoderati: veri e propri capolavori della sartoria. Unicità valorizzata anche da una palette di colori rassicurante che sfoggia i toni del bianco, il blu, il verde tropicale, il marrone, il miele e il cammello.

Indumenti unici, confezionati con tessuti di eccellente qualità e lavorati con tecniche di avanguardia. La proposta tessile comprende il cashmere suede, la pelle tinta a immersione a mano, il baby cashmere, il cotone sea island, il seersucker di seta e il jersey di cotone cashmere. Tutti i materiali sono naturali, anche quando hanno un aspetto tecnico. I capi idrorepellenti e resistenti al vento sono realizzati con mischie di seta e impalpabile tropical wool.

“Profilo” di Andrew Vianello è un filo di metallo che si trasforma in una storia

Profilo nasce in un momento di nostalgia quando, lontano dalla sua famiglia e ispirato probabilmente dalle luci ad intermittenza che decorano Parigi nel periodo natalizio, Andrew Vianello inizia a tracciare con dei fili di acciaio, i profili delle persone che porta nel cuore.

Veneto di nascita e milanese di adozione, prima di diventare uno tra i più promettenti designer cantemporanei, Andrew coltiva la sua passione per la scenografia trasferendosi nel capoluogo lombardo dove frequenterà la Nuova Accademia di Belle Arti (Naba). Il teatro, che da sempre lo affascina, a un certo punto della sua carriera diventa la tana sicura dal quale fuggire e l’intuito, guarnito da un guizzo di genio, lo porta fino a Parigi. Nella capitale della moda, Vianello inizia a lavorare il metallo: un passatempo ritagliato fuori la sua occupazione ufficiale che determina la nascita del marchio di home design che, dal suo giorno 0, racconta storie in 2D e 3D.

Profilo, qual è l’illuminazione cha ha dato il via a questo progetto?

Oddio, quasi sorrido. Se vi racconto tutto quello che mi é successo lavorativamente l’anno precedente alla nascita di Profilo dovrei scrivere una commedia cinematografica.
L’illuminazione più decisiva, me l’ha dato un periodo di lavoro a Paris dove seguivo un progetto di interior design. Era il 2015.
Gia sapevo lavorare il metallo, e divertendomi a disegnare i profili di amici e parenti nei momenti liberi, mi ero detto che unendo la capacità di ritrarre i volti umani alla lavorazione del filo di metallo, poteva nascere un progetto di oggetti esclusivi che non fossero né pezzi d’arte dal costo esagerato, né gadget e neanche oggetti seriali. Mi affascinava l’idea di rendere veloce e facile, l’idea di proporre questa interpretazione della ritrattistica, all’interno di realtà commerciali, quali negozi, department stores e concept stores.

Un successo inaspettato che ha aperto le porte de Le Bon Marché: come hai gestito questa notorietà?

Preferirei parlare di visibilità e non di notorietà. Credo fortemente nel valore del lavoro e del sacrificio ma bisogna stare molto attenti a non usurare il brand e posizionarlo nei contesti commerciali giusti. La fortuna è anche una dominante influente, ma il successo è frutto di un idea e da come sai venderla e da come ti proponi. Ovvio il contesto aiuta, Le Bon Marché mi ha permesso di presentare le collezioni ad un pubblico esclusivo, soprattutto internazionale. Per primo, ha saputo sviluppare una “storia” tramite delle vetrine eccezionali, pubblicazioni nei loro cataloghi ma soprattutto ha saputo creare dei pop up store unici e studiati ad hoc per il brand.

Tra i tuoi clienti varie celebritrà: chi è il compratore ideale di Profilo?

Premetto che i clienti quando pagano sono tutti uguali, però ammetto che Profilo ha avuto un notevole ritorno di famiglie nobili, re e principesse, pure dei Paesi arabi. Star della moda, e personaggi della televisione e della politica. Per privacy non posso fare i nomi, qualcuno ha ringraziato pubblicamente su Instagram, qualcun altro mi ha pure telefonato per ringraziare. Ma rispetto sempre la privacy dei miei clienti, Profilo è un marchio che tocca il privato e gli affetti e la gestione delle vendite deve essere molto riservata e ben gestita.

Qual è il punto di forza del marchio e soprattutto, qual è il mercato principale del brand?

Il punto di forza è la personalizzazione. Noi offriamo la personalizzazione più esasperata. Abbiamo a che fare con la bellezza delle persone ma soprattutto con delle foto che raccontano dei momenti di vita privati. Il mercato è molto ampio, chiunque può acquistare una scultura Profilo per se stesso, per un caro, per un animale, per la famiglia. Ma da qualche mese presentiamo collezioni di automobili, yacht.

Dal 2D al 3D il passo è stato breve: quale sarà la nuova sfida di Profilo?

La nuova sfida di Profilo è allargare il mercato e far crescere sempre di più il brand. Tutto sta andando nella giusta direzione e in questo momento delicato stiamo ottendo grandissimi successi. Il mio slogan “frenare mai, correre sempre” lo continuo a ripetere di continuo ai miei collaboratori e ai miei rivenditori. Bisogna essere coraggiosi e osare. Il pubblico ha bisogno di energia ed ottimismo, ma soprattutto ha voglia di acquistare prodotti sempre più esclusivi ed unici creati ad hoc e venduti con grande maestria.

L’ultima collezione è dedicata al mare e alla vela: raccontaci del progetto

Sono affascinato dalla velocità, da sempre. La nuova collezione si chiama Km/h Profilo. Dopo auto e moto, presentiamo un servizio su misura dedicato al mondo delle barche e yacht. L’amore non è solo per sé stessi, un animale o una persona. Ma anche per il proprio mezzo. Che sia una bici o uno yacht da sogno.
Sempre divertendomi con il mio slogan “frenare mai, correre sempre”.

Who the Bær, l’imperdibile mostra in Fondazione Prada

Fondazione Prada presenta la mostra “Who the Bær” di Simon Fujiwara a Milano dal 29 aprile al 27 settembre 2021.

Simon Fujiwara è un’artista contemporaneo con base a Dublino. Nato nel 1982 vicino a Londra da madre Inglese e padre giapponese, è tra i massimi esponenti della corrente artistica contemporanea. A sostenere la sua arte è Fondazione Prada con un’esposizione composta da disegni, collage, sculture e animazioni; una mostra per lo più realizzata in cartone e materiali riciclabili, come un gigantesco labirinto che accoglie il visitatore.

SIMON FUJIWARA. WHO THE BÆR. Foto Andrea Rossetti

Organizzata al piano terra del Podium di Fondazione Prada, Simon Fujiwara presenta la sua mostra presentando, al pubblico, Who the Bær, un originale personaggio dei cartoni animati gender-fluid che non ha ancora sviluppato una sua personalità e che potrà essere, in qualche modo, interpretato da chi lo osserva. Questo simpatico personaggio, dunque, intende muovere la creatività di ognuno di noi; può essere un’icona libera, senza una precisa identità: può incarnare un essere inanimato oppure un umano a tutti gli effetti.

PH. Andrea Rossetti

Le avventure di Who the Bær sono rappresentate attraverso un grande labirinto realizzato, appunto, con cartone riciclato per confermare il sostegno, dell’artista, alla sostenibilità.

La mostra “Who the Bær” è accompagnata da una pubblicazione della collana dei Quaderni di Fondazione Prada che include anche una conversazione con l’artista.

Alaïa and Balenciaga – Sculptors of Form, la mostra

Due mostri sacri della moda in una mostra che racconta tutto il meraviglioso mondo che si è cela dietro ogni loro creazione: La scultura della forma è molto più che un’esposizione. Fino al 21 aprile 2021,  Fondazione Azzedine Alaïa ospita una retrospettiva su Azzedine Alaia e Cristobal Balenciaga, tra gli architetti della moda (assieme a Gianfranco Ferré) che hanno scritto un capitolo straordinario del fashion system internazionale. Scopriamo la mostra Alaïa and Balenciaga – Sculptors of Form.

Alaïa and Balenciaga – Sculptors of Form.

La nuova mostra invita i visitatori a scoprire una serie di nuovi cappotti, completi e abiti, sia da giorno sia da sera, le cui forme e architetture accomunano i due maestri. 

BALENCIAGA, HAUTE COUTURE 1961 PH. STÉPHANE AÏT OUARAB

Temi essenziali del lavoro dei due couturier, appunto il folklore gitano e spagnolo, sono espressi in pizzo bianco da uno e in pelle traforata dall’altro. L’abito “Gitane”, famoso tra le creazioni di Alaïa, è esposto per la prima volta nella galleria della Fondazione. Entrambi abili sia nella sartoria sia nella morbida sartoria, Alaïa e Balenciaga, attraverso i lavori presentati, confermano la loro grande maestria in tutti gli aspetti della tecnica e del taglio.

ALAÏA, COLLEZIONE PRIMAVERA-ESTATE 2016, COLLEZIONE AUTUNNO-INVERNO 2015 PH. SYLVIE DELPECH

Altri nuovi abiti, in chiffon e pizzo nero, più leggeri di delicati fazzoletti, sono esposti per la prima volta per essere ammirati dai visitatori. Altrove nella mostra, i cappotti e le giacche, esempi di rigore osservato, ci ricordano quanto fossero unici i due couturier ai loro tempi e continuino ad essere così senza tempo ancora oggi.

DA SINISTRA A DESTRA: BALENCIAGA, HAUTE COUTURE 1938,1940 – ALAÏA, AUTUNNO-INVERNO COUTURE 1986 PH. STÉPHANE AÏT OUARAB

Nella scenografia poetica, immaginata da Kris Ruhs, i disegni iconici sono presentati lungo nuovi percorsi, mentre altri nuovi disegni vengono ad unirsi a loro, e alcuni scompaiono completamente per creare nel loro insieme una mostra completamente nuova da scoprire.

Hugo Comte, l’atteso Future Nostalgia

Come raccontarsi attraverso un book fotografico senza titolo o testo descrittivo. Se il tuo nome risponde a Hugo Comte, tutto questo è possibile. Il fotografo delle star internazionali si racconta con Future Nostalgia, una raccolta di immagini prive di didascalia perché la fotografia ha il merito di esprimere emozioni più istantanee rispetto la parola.

Con questo libro ho voluto creare un oggetto simbolo dei miei primi tre anni di lavoro. In quel periodo percepivo che le persone stavano costruendo una sorta di identità attorno alla mia persona, e volevo creare un oggetto che riunisse tutti queste idee.”

Hugo Comte - Future Nostalgia
Ritratto di Dua Lipa firmato da Hugo Comte

Realizzato a quattro mani assieme all’Art Director David McKelvey, la prima monografia dell’artista include ritratti di giovani ma già affermate professioniste. Si potranno sfogliare, infatti, scatti di Dua Lipa, Bella Hadid, Anok Yai, Ana Jorge e Cara Taylor ma le immagini includono molte più personalità rispetto a quelle citate.

Hugo Comte - Bella Hadid
Una sconvolgente e sensuale Bella Hadid
Cara Taylor by Hugo Comte

Il libro sarà diviso in tre sezioni; prima parte è “qualcosa di molto cinematografico, che sembra quasi reale,” la seconda, invece, come “qualcosa di più neutro, dove il mio processo è quasi inesistente”; la terza, l’ultima, come “qualcosa di più surrealista in cui esplora archetipi come il concetto dell’eroe o la versione più mistica e magica della figura delle donne e del loro intelletto. […] Lego queste tre parti del mio lavoro attraverso diversi medium,” aggiunge, “come still life, dipinti e CGI,” conclude.

Borse e guanti da uomo, la tendenza uomo 2021-22

Le ultime sfilate dedicate alla moda uomo ci consegnano due tendenze che rubano la scena al guardaroba femminile: via libera a borse e guanti da uomo secondo Fendi e Prada.

Il guardaroba maschile è per narcisisti. Questa è la nuova estetica concepita dagli stilisti nostrani che immaginano il nuovo dandy del futuro. Via libera, allora, ad accessori diventati, nell’immaginario collettivo, unisex. La borsa è declinata anche per l’uomo con modelli ampi e, talvolta, anche pochette.

Il bauletto Fendi

Per Fendi è un bauletto in pelle rigida e strutturata. Comoda per portare con sé tutto il necessario per la vita di tutti i giorni, a lavoro e durante il tempo libero. Un modello da avere assolutamente per un mix tra tailoring e streetwear che convince.

Borsa a mano capiente tonalità fluo

Prada, dal canto suo, gioca con il gender-fluid con una collezione di borse che strizzano l’occhio al guardaroba femminile. All’iconico marsupio in nylon propone borse capienti dai colori fluo, da portare a mano. Miuccia e Raf Simons, inoltre, disegnano un paio di guanti in pelle che ha, incorporato, una tasca chiusa con cerniera per portare, con sé, tutto l’essenziale.

Moda Uomo 2021: quali saranno i trend?

Le sfilate uomo ci danno spunti per le tendenze del prossimo autunno/inverno 2021-22. Presentate in format digitale a causa della pandemia in corso che ha chiuso le porte alle kermesse dal vivo, le presentazioni uomo hanno, comunque, fornito idea di come vestiranno gli uomini per la prossima stagione fredda.

Già con Pitti Uomo, Brunello Cucinelli ci ha dato alcuni spunti. Spazio per linee comode, rilassate. L’uomo veste con leggerezza i tessuti più pregiati come il cachemire nei toni naturali. Nel suo headquarter a Solomeo, dice: “Non volevo tirare fuori cose già fatte” ha spiegato “ma immaginare gli abiti che indosseremo quando l’emergenza sarà alle nostre spalle“.

Un look firmato Brunello Cucinelli

Per Fendi, la collezione fall/winter 2021-22 gioca un ruolo strategico con i colori fluo. Silvia Venturini Fendi concepisce una collezione nel nome dello streetwear senza dimenticare il tailoring classico della griffe. C’è un miscuglio intelligente di tessuti tecnici con quelli naturali; linee pure con l’uso di strutture più complesse. Il classico gioca con il moderno e il risultato è convincente.

Blu elettrico per Fendi

Il rosa, invece, è il colore che predilige Prada. Miuccia sdogana il colore che più identifica la moda femminile donando un’allure inaspettata alla moda maschile. La prossima stagione fredda, infatti, è all’insegna del romanticismo come sostenuto da co-direttore creativo Raf Simons. La collezione si presenta con una serie di capi iconici rivistati. Via libera per un abbigliamento comodo che vede protagonista le sovrapposizioni.

Il rosa di Prada

Alle case di moda storiche, infine, si affiancano le nuove realità dell’abbigliamento maschile con Sunnei al timone. La casa di moda fondata da Loris Messina e Simone Rizzo sperimentano una moda gender-fluid con una serie di capi che sembrano giocare con il futuro. Imbottiture e lunghezze over per un look che farà tendenza per il prossimo autunno/inverno 2021-22.

Sunnei autunno/inverno 2021-22

La skincare fai da te uomo, un rituale di bellezza

Occorre per forza acquistare cosmetici per curare la pelle? Assolutamente no. I rimedi fai da te aiutano a mantenere giovane l’epidermide e noi ti diamo alcuni consigli per realizzare a casa la tua skin care. Perché la vanità è anche uomo.

Ognuno di noi spende, in media, centinaia di euro per la cura della pelle. Alcune indagini hanno evidenziato che l’uomo, nel 2020 ha speso molto di più in cosmesi rispetto la donna. È evidente quanto le abitudini stiano cambiando nel corso dei tempo. I narcisi spendono, in media, molto di più rispetto le loro compagne. La popolazione maschile italiana, ad esempio, ha speso circa 250 milioni di euro in prodotti cosmetici specifici e il dato è destinato ad aumentare negli anni. Con esattezza, l’uomo è attenta agli inci prediligendo la cosmetica naturale.

Prendersi cura della propria pelle, però, non significa sborsare centinaia di euro l’anno: ci sono alcuni rimedi naturali che ti permettono di ottenere un ottimo risultato, tra le mura domestiche, per la pulizia del viso.

Partendo dal presupposto che la pelle dell’uomo rispetto a quella delle donne è più resistente grazie alla presenza di maggior collagene e di una secrezione sebacea più marcata, procedere con la pulizia del viso è fondamentale per evitare la comparsa degli antiestetici punti neri.

La prima cosa da fare, dunque, è aprire i pori attraverso l’azione del vapore; in questo caso si utilizzerà acqua e bicarbonato di sodio. Nel caso di pelle grasse si consiglia di aggiungere curcuma, the verde oppure cannella. Un ottimo emolliente è la camomilla, in fusione in acqua bollette che avrete versate in una bacinella. Occorrerà, poi, avere un panno pulito, chinare la testa a pochi centimetri dal contenitore e far passare qualche minuto.

Il prossimo step è lo scrub ottenuto con zucchero, olio di oliva o miele che potrete mescolare con una goccia di olio essenziale per ottenere un buon profumo.

Infine, dopo aver pulito la pelle si passa con una crema idratante ma prima, però, sarebbe opportuno applicare un tonico astringente per chiudere i pori.

Il caban, un capo senza tempo

La storia del caban ha origini lontane. Grande protagonista della moda uomo, domina la scena di ogni stagione.

Originariamente era un capo per uso militare. Definito anche peacot, ha una linea comoda, realizzato essenzialmente in panno blu per onorare le origini militari. Nel tempo, però, si arricchirà di nuovi dettagli e verrà declinato in differenti colori. Esso, infatti, affonda le sue radici nel campo navale, in un periodo che viene inscritto dal XVII al XVIII secolo d.C.

Steve McQueen in “Quelli di San Pablo

L’etimologia della parola, è chiara. Caban deriva da Cab ovvero, carrozza. Molti attribuiscono l’uso del cappotto ai cocchieri dei Reali d’Inghilterra contribuendo, in modo decisivo, alla sua diffusione. Prenderà largo uso nella Royal Navy nel XIX secolo d.C. come uniforme dei sottoufficiali. Successivamente verrà adottato come uniforme nella marina statunitense prendendo il nome di Colani o Kulani.

La struttura del caban

Il caban è realizzato con tessuto naturale, principalmente la lana. Poi, verrà declinato in diversi materiali, a seconda dell’evoluzione nel campo tessile. Il taglio corto, che arriva al livello dei fianchi, è una scelta ben definita: il capospalla, infatti, doveva agevolare i movimenti dei marinai. Il caban o peacot si riconosce dalla chiusura a doppiopetto con, appunto, una doppia fila di quattro bottoni. Ai fianchi, immancabili le tasche, realizzate per proteggere le mani dal freddo.

Jack Nicholson – Ultima Corvé

Questo fortunatissimo capospalla, che non teme il correre del tempo, è stato tra i protagonisti del cinema internazionale; lo indossarono Spencer Tracy in “Capitani coraggiosi”, Gregory Peck in “Moby Dick”, Steve McQueen in “Quelli di San Pablo” e Jack Nicholson in “L’ultima corvè”.