Il futuro dell’upcycling esiste già e si chiama Revibe

Si chiama Revibe e si muove con la velocità e la stessa energia di una community. Una startup di appena un anno, nata dal coraggio e dall’intraprendenza di 4 giovani italiani che hanno scelto Parigi per costruire la loro vita e un progetto visionario, in piena pandemia. Sono Ettore Maria Carfagnini, Elia Maino, Fabio Diroma e Gabriele Barbieri, che hanno scalato la nuova frontiera del marketplace dedicato ai designer indipendenti che operano nell’ambito della produzione upcycling, ma con il valore aggiunto del supporto concreto e continuo della produzione.

Revibe brand fashion

Una vera conquista in tema di sostenibilità, in un momento storico in cui il livello di sovrapproduzione del settore tessile ha raggiunto il punto di non ritorno e anche i sistemi di produzione rispettosi dell’ambiente non risolvono del tutto il problema. Esiste, infatti, un altro preoccupante aspetto dell’inquinamento prodotto dal sistema moda, che ha a che fare con tessuti non utilizzati, collezioni invendute e guardaroba rinnovati più del necessario, che stanno materialmente intossicando intere località del nostro pianeta e il cui smaltimento causa una produzione di CO2 insostenibile per la Terra. Per questo motivo l’upcycling diventa il sistema di produzione più innovativo, dando nuova vita a tessuti e capi già esistenti, a un costo di produzione ragionevole per i giovani talenti di tutto il mondo che stanno portando una ventata di freschezza ai codici stilistici del fashion system di nuova generazione.

Sostenibilità e rivoluzione estetica in più di 100 brand da tutta Europa

Tanto di cappello, quindi, per i fondatori visionari di Revibe che, in pochi mesi, hanno raggiunto più di 100 brand di ricerca selezionati in più di 12 paesi europei. Un successo destinato a crescere a ritmi sempre più elevati, grazie a un’operazione mirata di servizi integrati che sostengono il marchio dalla creazione, alla commercializzazione, fino alla comunicazione, diventando un vero e proprio punto di riferimento per i creativi dell’upcycling: i veri visionari della moda zero waste del futuro.

Un’attività che mira, tra l’altro, a trovare risposte concrete alle esigenze della Generazione Z, la più sensibile alle cause del cambiamento climatico e la più predisposta e impegnata a trovare una soluzione. Ma non è tutto, la stessa Gen Z è quella che chiede una rivoluzione stilistica in termini di codici estetici e di fluidità di genere. Grazie alla sua selezione di creativi da tutta Europa, e a un programma di collaborazione con le migliori scuole di moda, Revibe offre una risposta qualitativa che fonde il valore artigianale a quello della ricerca di tessuti innovativi e un approccio estetico antagonista e all’avanguardia.

Revibe è promoter di una “Extended producer responsibility”

Revibe, inoltre, è impegnato costantemente nella selezione di aziende che incarnano il concetto di “Extended producer responsibility” (EPR); per i neofiti del tema, si parla sostanzialmente del principio in base al quale “chi inquina paga”, uno schema obbligatorio per tutte le aziende tessili europee. Nello specifico, si tratta di una politica ambientale per la quale il produttore di un bene è responsabile anche per la fase post-consumo, ovvero per la sua gestione una volta diventato rifiuto. Al produttore viene data, quindi, una significativa responsabilità, dal punto di vista finanziario ed etico, per il trattamento e lo smaltimento dei prodotti al termine del loro ciclo di vita.
Rientra, per fare un esempio, in un tema di etica e di responsabilità la scelta di produrre in “pre-order” una determinata categoria di articoli disponibili all’acquisto, ma non ancora pronti per essere spediti, in quanto soggetti a realizzazione e personalizzazione su misura. Un approccio che, oltre a rendere il capo o accessorio assolutamente unico per il consumatore, si pone come soluzione al problema degli stock invenduti.

La community di Revibe tra eventi live e workshop

Essere parte di una vera community è uno degli elementi di forza di una realtà come Revibe, che attraverso workshop dal vivo e attivazioni di vendita al dettaglio in tutta Europa, mette in connessione il consumatore finale con i designer. Un approccio che permette all’utente di essere parte del cambiamento, rafforzando e portando linfa vitale alla mission di Revibe.
I clienti finali sono invitati a unirsi ai designer nella creazione del proprio capo upcycling, rielaborando capi d’abbigliamento vintage e scarti tessili forniti dall’azienda e dai suoi partner.

workshop moda sostenibile 2022
Un workshop organizzato da Revibe

Nell’immagine in apertura, Elia Maino ed Ettore Maria Carfagnini, tra i fondatori di Revibe

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