Pitti Uomo 103: la moda sociale di Martine Rose e il debutto in passerella di Jan-Jan Van Essche

Pitti Immagine Uomo giunge alla sua edizione numero 103 e sceglie due designer dalle personalità indipendenti e tendenzialmente opposte, per dare vita a due passerelle che fanno da trait d’union tra il brand mix della fiera, legato alla tradizione artigianale, e quel lavoro di ricerca e sperimentazione estetica e concettuale che mira all’evoluzione del menswear contemporaneo. Due archetipi della moda che utilizzano percorsi e linguaggi differenti, con la stessa ambizione, quella di reincarnarsi in un nuovo concetto evoluto di stile, che raggiunge forme e soluzioni possibili tra i padiglioni della storica Fortezza da Basso.

Jan-Jan Van Essche fashion
Jan-Jan Van Essche (ph. by Wannes Cré/courtesy of Pitti Immagine)

Martine Rose, la designer anglo giamaicana – che ha riscosso il consenso del pubblico e degli stakeholder del settore grazie alla sua cifra underground ispirata al proprio heritage culturale – presenterà in anteprima la collezione Autunno-Inverno 2023/2024 della sua label, con un evento speciale a Firenze, nella Loggia del Porcellino.

La versione di Martine Rose: uno sguardo lucido sul contesto multiculturale urbano

Possiamo dire che la sua buona stella fu Demna Gvasalia, quando, da poco alla direzione creativa di Balenciaga, la scelse nel 2015 per lavorare insieme a lui alla sua prima collezione menswear del brand, che fu la SS 2017. Lei che ha esposto i loghi in primo piano come simbolo esasperato di una società consumistica e priva di originalità. Lei che, di contro, dà voce alla personalità della gente che popola la strada e definisce la direzione della sua cifra stilistica unica e riconoscibile, stravolgendo prima e ricostruendo successivamente attraverso forme, volumi e mix di materiali che affondano le loro radici all’interno di strati culturali diametralmente opposti, aprendo la strada a un’estetica inedita e rivoluzionaria.

Questa è la sua essenza e allo stesso tempo la sua forza, che le ha permesso di costruire il successo del suo marchio e ottenere la fiducia di brand e designer che a lei si sono affidati per la sua visione sempre autentica, coerente e originale. Da Nike a Napapijri – collaborazione iniziata lo stesso anno della celebre sfilata del suo marchio dentro il mercato di Tottenham, fino alla recente con Tommy Hilfiger, solo per citarne alcune. Il contesto subculturale è alla base dell’urgenza comunicativa della stilista che, attraverso le sue collezioni, induce il pubblico a riflettere su contenuti di carattere sociale e culturale, offrendo la sua interpretazione della moda che rappresenta sempre di più un importante contributo per l’evoluzione del costume e assume, ogni stagione, i tratti di un saggio dal carattere antropologico.

Martine Rose SS 2023
Martine Rose S/S 2023 (ph. courtesy of Pitti Immagine)

Prima sfilata per Jan-Jan Van Essche

Altro ospite d’eccezione di Pitti Immagine Uomo – sfilerà nel complesso di Santa Maria Novella – è il designer nato ad Anversa, laureatosi nel 2003 alla Royal Academy of Fine Arts della città belga, sostenitore di uno stile no-gender e iper-comfort, che porta la sua idea di moda a una condizione di estrema libertà, sia intellettuale che meramente estetica.
Dalla ricerca dei materiali all’uso di tecniche artigianali rubate alla tradizione antica, la sua visione, come una missione, lo conduce a coltivare un’attenzione per i suoi capi che si trova ad un punto d’incontro tra pregio e purezza.

Jan-Jan Van Essche collection
Jan-Jan Van Essche F/W 2022-23 (ph. courtesy of Pitti Immagine)

La sua COLLECTION#1 del 2010, Yukkuri (in giapponese “take it easy” o “step by step”), è il preludio di una poetica, la sua, che ancora oggi lascia alle forme libertà d’interpretazione, affidando al corpo e alla personalità dell’individuo il lusso e la libertà di modellare l’abito, caricandolo di un significato ancora più profondo, mai predefinito.
“Jan-Jan Van Essche è una figura appartata e tuttavia emblematica della moda maschile contemporanea, tanto che probabilmente lui sarebbe il primo a ritenere superflua qualsiasi affermazione sulla distinzione di genere, vuoi per ribadirla o vuoi per decretarne il superamento”, dichiara Lapo Cianchi, Direttore Comunicazione & Eventi Speciali di Pitti Immagine.“L’interesse è piuttosto nel generare ogni volta una versione diversa del medesimo modello di eleganza e naturalezza e nel trasmettere un’idea di libertà”.

Nell’immagine in apertura, un ritratto di Jan-Jan Van Essche (ph. by Wannes Cré/courtesy of Pitti Immagine)

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