Sesto appuntamento con la rubrica beauty di Manintown, a cura di Claudio Furini.
#1 Beauty editorial: Ibere Nakamura
Il modello brasiliano di origini giapponesi Ibere Nakamura (che vanta nel proprio curriculum campagne ed editoriali per nomi del calibro di Giorgio Armani, Dolce&Gabbana, New Era, GQ Brazil) presta volto e corpo allo shooting realizzato per Manintown da Federico Ghiani, in cui il make-up marcato riflette scelte di look altrettanto audaci, tra camicie e completi dai toni vividi, bluse stampate, biker jacket cosparse di borchie.














Credits
Model Ibere Nakamura @WW MGMT
Photographer Federico Ghiani
Ph. assistant Alessandra Alba
Stylist Luigi Gaballo
Stylist assistant Fabio Valtolina
Beauty editor and Hair Stylist Claudio Furini
Make-up Vania Cesarato using Caia Cosmetics
Nail artist Le Unghie Di Giò
Videomaker & backstage Jessica Casella
Studio MENoUNO Studios
#2 Step by step
Nelle immagini e video seguenti, i passaggi per replicare trucco e nail art dell’editoriale.









#3 Male in make-up
Cosa significa oggi essere uomo e quali sono i canoni della bellezza maschile? Domande alle quali rispondere è diventato improvvisamente sempre più difficile: di pari passo con una nuova consapevolezza per quanto riguarda il corpo delle donne e il concetto di femminilità, è arrivata anche la messa in discussione della verità inviolabili sull’essere maschio. Una vera e propria liberazione totale, che elimina vincoli e confini culturalmente molto radicati e propone una nuova identità e pure una nuova estetica. Il genere oggi è qualcosa di morbido e fluido: si “ruba” gli uni dagli altri creando qualcosa di nuovo ed estremamente interessante, sempre diverso e inaspettato. E dunque in questo contesto senza catene, ecco l’uomo che ha accesso al mondo del makeup: truccarsi non è più prerogativa femminile oppure delle personalità di rottura, di spettacolo o delle drag queen, ma è per tutti. Nessuno è escluso dallo sperimentare con colori e texture.

Modelli, artisti e influencer, ma anche ragazzi comuni iniziano a osare, lasciando qualcuno stupito o indignato, tracciando la strada di una libertà riscoperta. Complice di questa vera e propria rivoluzione sono stati assolutamente i social, che hanno reso possibile a una pluralità di voci altrimenti inascoltate di farsi sentire e raggiungere milioni di persone in tutto il mondo. Oggi nell’olimpo dei beauty guru troviamo tantissimi uomini, makeup artist o beauty lover, che hanno utilizzato il proprio viso come una tela per ispirare e incoraggiare chi come loro amava il mondo del makeup. Personaggi che si sono fatti i pionieri di un nuovo modo di intendere la bellezza, che oggi è più inclusiva che mai come dimostrano campagne e prodotti sempre più trasversali e che si rivolgono a un pubblico anche maschile.

Il merito va sicuramente alle community, soprattutto di giovanissimi, che hanno sostenuto fin dall’inizio quelle che oggi sono delle vere e proprie star. Jeffree Star è stato uno dei primi a sfondare nel mondo del makeup grazie alla propria passione, arrivando a creare un proprio brand, di fatto aprendo la strada a quelli dopo di lui. Poi abbiamo James Charles, Patrick Starrr, Manny Mua, per citare i più famosi, punto di riferimento per tutte le beauty e media personality. Per non parlare dei makeup artist uomini sempre più rilevanti: se il capostipite dei mua star è stato Kevyn Aucoin negli anni ‘90 (vero e proprio genio compianto), oggi abbiamo su tutti Patrick Ta, Mario Dedivanovic e Hindash.

Ma se gli Stati Uniti e anche la Gran Bretagna, dove il più celebre è Wayne Goss, sono decisamente a buon punto per quanto riguarda diversità e accettazione, a che punto siamo in Italia? L’uomo che si trucca è compreso anche da queste parti? Ebbene, qualcosa sta cambiando, più lentamente, ma succede. Anche noi abbiamo i nostri beauty creator, con sempre più seguito a sostenerli. I makeup artist più famosi sono sicuramente MrDaniel (avete presente il signature look di Elodie?) e Manuele Mameli, il fidatissimo collaboratore di Chiara Ferragni, per quanto invece riguarda i social tra YouTube, Instagram e TikTok spiccano Alessandro Orati, Luca Esposito (Liquorsbeauty), Andrea Cimatti, Christian Filippi (Damn.tee) per citare quelli più seguiti, ma basta dare una rapida occhiata per notare come siano sempre di più i ragazzi che seguono il loro esempio e inseguono la propria passione.

Il significato che ha il lavoro e l’impegno di questi ragazzi è soltanto l’ennesima conferma di come il mondo della bellezza non sia esclusivamente qualcosa di frivolo, ma un diritto a tutti gli effetti. Attraverso la cosmetica ci prendiamo cura di noi stessi, esaltiamo i nostri punti forti, ci sentiamo più sicuri e sveliamo chi siamo: poterlo fare è una possibilità che tutti devono avere, indipendentemente dal genere. L’inclusività di cui tanto sentiamo parlare significa proprio questo: lasciare che ciascuno si esprima come desidera, che i pregiudizi vengano abbattuti e che un uomo, un maschio, un ragazzo possa indossare il rossetto e sentirsi libero. E bellissimo.
Testo Carlotta Tosoni
#4 Grammy Awards 2022

I Grammy Awards 2022 sono stati decisamente più tranquilli rispetto agli Oscar: red carpet e cerimonia sono filati lisci e i premi sono stati assegnati senza particolari scossoni. Olivia Rodrigo ha portato a casa ben tre award, ovvero quelli come Best New Artist, Best Pop Solo Performance e Best Pop Vocal Album, a dimostrazione di come il suo esordio sulla scena musicale abbia lasciato il segno. Jon Batiste, musicista jazz, ha vinto come miglior album con We Are, ispirato al movimento Black Lives Matter, e per il miglior video con Freedom, mentre i Silk Sonic, duo composto da Bruno Mars e Anderson Paak, si sono visti assegnare il premio per la miglior canzone per Leave the Door Open: impossibile non averla sentita come sottofondo di reel e TikTok! Il Best Pop Duo/Group Performance l’hanno vinto Doja Cat e SZA per Kiss Me More (altro tormentone social) e sempre a proposito di coppie, Tony Bennett e Lady Gaga con Love for Sale hanno vinto il Best Traditional Pop Vocal Album. I premi rock sono stati dominati dai Foo Fighters, assenti: il loro batterista Taylor Hawkins recentemente scomparso è stato omaggiato in maniera molto sentita nel corso della cerimonia.


Per quanto riguarda il look, a differenza degli Oscar abbiamo visto le celebrity sicuramente osare di più con scelte più audaci e cool, fornendoci in ispirazioni molto interessanti. La stilista che ha dominato con le proprie creazioni e la propria presenza è stata Donatella Versace: il momento in cui è salita sul palco per placare la finta discussione tra Dua Lipa e Megan Thee Stallion vestite allo stesso modo, citando un siparietto molto simile di 24 anni fa tra Mariah Carey e Whitney Houston agli MTV Awards, è già diventato iconico. Donatella dopo aver esclamato in italiano «basta ragazze!» ha tolto loro il drappo che fungeva da gonna, rivelando due look simili ma diversi fra loro. Tolte le due spille, anzi le Versace Safety Pin Dress, la cantante inglese è rimasta con un minidress mentre la rapper americana con una gonna lunga con maxi spacco, entrambe su pantaloni aderentissimi effetto pelle, davvero sexy.
Dua Lipa è ormai da tempo una degli artisti più fedeli alla maison, infatti, per il red carpet ha scelto proprio un Versace vintage indossato in passato da Cindy Crawford semplicemente meraviglioso. Sempre Versace ha vestito la vincitrice Doja Cat, che in particolare per il red carpet ha scelto un abito con bustino sagomato e gonna trasparente in un verde acqua pastello davvero meraviglioso che la illuminava, così come la misteriosa ed elegantissima cantante svedese Snoh Aalegra, che con il suo Atelier Versace creato su misura per lei ha letteralmente incantato tutti. Il tessuto argento metallico ha dato forma a un corpino strutturato senza spalline e a delicati drappi sui fianchi, rendendo così la cantante una sorta di divinità contemporanea.


Se Megan Thee Stallion per il red carpet ha scelto l’animalier sfacciato di Roberto Cavalli, Lady Gaga ha puntato tutto sul glamour d’altri tempi con un Armani Privé bianco e nero assolutamente da diva, semplice ma molto ricercato. E sempre di semplicità si parla ma in questo caso ancora più essenziale con l’abito Saint Laurent indossato da Hailey Bieber: un tubino di seta bianca, morbido e modellato. ha avvolto la modella, che ha abbinato gioielli sottili in oro e capelli raccolti in una morbida treccia. Con lei ovviamente il marito Justin, in total look Balenciaga composto da un completo decisamente oversize e anfibi maxi. Il suo è stato uno di quelli più interessanti per quanto riguarda gli uomini che hanno partecipato ai Grammy.


Tra gli altri, da citare sicuramente quello di Jared Leto, che ovviamente non poteva che vestire Gucci: sotto al cappotto nero texturizzato in simil pelliccia, semplici pantaloni eleganti dal taglio stretto, stivaletti bianchi e soprattutto un favoloso top trasparente con ampia scollatura ricamato con perline, che ha saputo esaltare al massimo la bellezza ambigua dell’attore. Non si può che definire cool anche Lil Nas X, che ama sempre giocare e sperimentare con gli abiti e in questo caso ha scelto Balmain: la giacca corta strutturata, i pantaloni leggermente a zampa e le scarpe con suola maxi total white erano as usual riccamente ricamati con perline e decori, comprese tre farfalle colorate, che hanno conferito ancora più personalità all’insieme. I gioielli in oro bianco e diamanti hanno completato il look di un artista decisamente all’avanguardia, come racconta anche il makeup che ha scelto per l’occasione: una base perfezionata e sugli occhi solo punti luce realizzati con un ombretto azzurro opaco, molto di tendenza.


Testo Carlotta Tosoni