Dharma Mangia Woods, l’empatia come chiave della recitazione

L’attrice Dharma Mangia Woods debutta oggi, su Netflix, nel suo primo ruolo inaspettatamente (per lei) comico, e lo fa in grande stile, in una commedia brillante che la vede al fianco di Angela Finocchiaro e Christian De Sica, Natale a tutti i costi.
In questo film vedremo il suo lato più nascosto, quello che fa vedere solo agli amici, ma ci promette che vedendo la pellicola si ride, tanto, proprio come hanno fatto loro durante le riprese, sia sul set che fuori.

Non posso non chiederti da dove arriva il tuo cognome.

In realtà il mio è un doppio cognome, Mangia (italiano) è quello di mia madre, Woods invece è quello di mio padre, che è australiano.
Sono nata a Roma ma cresciuta in un paesino vicino al lago di Bracciano, diciamo che ho sempre fatto avanti e indietro per gli studi, fino a trasferirmi definitivamente nella capitale.

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Quando hai deciso di fare l’attrice?

Quand’ero molto piccola, leggevo un libro e mi ritrovavo a vivere la mia vita come uno dei personaggi; sinceramente, non mi spiegavo perché empatizzassi tanto con i personaggi.
Anche mia madre non si capacitava, era confusa dal mio comportamento, solo più tardi avrei capito che era una cosa positiva per questo mestiere, entrare così naturalmente nei panni di qualcun altro.
È stato tutto molto fluido, forse è stato dopo la maturità, quando ho iniziato a cercare scuole di recitazione, che ho capito che si stava concretizzando ciò che desideravo.

“La cosa che mi piace di più di questo mestiere è che, dal primo ciak allo stop, smetto di esistere, è come liberarsi da tutto ciò che mi appartiene”

So che ti sei formata col metodo Strasberg, lo ritieni ancora attuale?

Il method acting è un sistema molto complesso, con cui sono entrata in contatto sin dalla prima scuola che ho frequentato. Tendenzialmente i metodi si evolvono con l’attore, quindi risulta applicabile in molteplici situazioni, io stessa a volte lo applico senza rendermene conto.

Cosa ti piace di più e cosa di meno di questa professione?

La cosa che mi piace di più è che, dal primo ciak allo stop, o da quando entro in scena a quando esco, smetto di esistere, è come liberarsi di tutto ciò che mi appartiene, dei miei pensieri e problemi, è un vero senso di liberazione.
A piacermi di meno, soprattutto per me che sono all’inizio, è il fatto di non avere certezze, il problema che mi spaventa maggiormente è proprio avere o non avere una quotidianità.

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Sta per uscire a giorni Natale a tutti i costi, si ride guardandolo?

Questo è il tema, ovviamente, io ho riso tantissimo, è una commedia davvero carina e giusta per il periodo natalizio, personalmente l’ho trovata molto umana.
Tutti i personaggi presentano dei lati oscuri e giudicabili dalla società, con questi figli apparentemente così stronzi, anche perché c’è di mezzo un’eredità milionaria, ma tutto rientra sempre nelle dinamiche familiari. Per me è stato strano rivedermi, perché il lato comico che esce nel personaggio del film non è così evidente in me, anzi, lo tengo nascosto solo per la mia cerchia di amici.

Natale a tutti i costi è una commedia davvero carina e giusta per il periodo natalizio, l’ho trovata molto umana”

Possiamo considerarlo un cinepanettone, nell’accezione più positiva del termine?

Credo che Christian (De Sica, ndr) abbia dato una spiegazione assai valida, nel senso che i cinepanettoni erano più delle farse, con personaggi che agivano come vere e proprie maschere, ma hanno fatto la storia del nostro cinema, creando un vero e proprio filone, cosa non semplice. Natale a tutti i costi ha rappresentato un’autentica svolta, la mia prima commedia con De Sica come padre e Angela Finocchiaro come madre, ho avuto solo che da imparare, non mi sembrava vero.

Come vivi il Natale, personalmente?

Se mi offrissero di andare alle Hawaii ci penserei un attimo… In realtà non è vero, perché sono molto legata alla mia famiglia, tutti i natali li trascorriamo più o meno alla stessa maniera. Da Roma torno a Manziana, dove vive mia mamma, mio fratello rientra dall’Olanda e mio cugino dalla Toscana, insomma è davvero un ritrovarsi. A Natale, come in estate, faccio un po’ un recap, che porta una certa ansia ma, al tempo stesso, tanta gioia.

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Credits

Talent Dharma Mangia Woods

Photographer Davide Musto

Stylist Stefania Sciortino

Ph. assistant Valentina Ciampaglia

Stylist assistant Giulia LaFace

Make-up Eleonora Mantovani @Simone Belly Agency

Nell’immagine in apertura, Dharma Mangia Woods indossa total look Alberta Ferretti, gioielli Bernard Delettrez

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