Scandinavian Manifesto, la moda nordeuropea a Pitti Uomo

La scena della moda nordica trova nuovamente spazio a Pitti Uomo nella sezione espositiva Scandinavian Manifesto, una delle principali e più consolidate collaborazioni internazionali del salone fiorentino. Il progetto è frutto di un lavoro sinergico portato avanti con Revolver Copenhagen, piattaforma di riferimento per i brand scandinavi, così da dare risalto ai designer di nuova generazione.
Viene proposta una selezione di marchi provenienti da Danimarca, Svezia e Norvegia, con l’obiettivo di presentarli al meglio, consentendo ai visitatori, giornalisti o buyer che siano, di comprendere appieno come lo stile di vita e la cultura del Nord Europa influenzino – e arricchiscano – la scena locale del menswear.

Alle Costruzioni Lorenesi verranno esposte le novità firmate Another Aspect, Adnym, Berner Khul, Les Deux, Norse Projects, Won Hundred, Rue De Tokyo, Past Tense, Han Kjøbenhavn e Forét studio.

La moda etica e sostenibile dei marchi nordeuropei

L’attenzione al pianeta, che passa attraverso una moda etica e sostenibile, è oggi fondamentale e la griffe danese Another Aspect lavora tenacemente su prodotti timeless. Dando corpo all’idea di creare pezzi senza tempo, in materiali responsabili e parte di un universo ispirazionale, che risultino longevi sia nell’estetica che in termini qualitativi, l’obiettivo principale è aiutare i clienti a comprare meglio e, soprattutto, meno. La parola chiave, dunque, è eliminare il superfluo, proponendo un guardaroba curato con la massima precisione, composto da una selezione di capi senza stagione, che possano durare teoricamente per sempre e consentano vari modi di utilizzo in base alle diverse esigenze, considerando l’attività, la personalità e – ovviamente – l’ambiente.

Minimalismo e proposte nel segno dello stile timeless

Adnym, label svedese fondata nel 2016, realizza le proprie collezioni combinando sagome e colorway d’ispirazione mediorientale (si guarda in particolare a Beirut) con un’estetica nordica, minimalista. Vengono impiegati materiali pregevoli e tagli moderni, che generano attenzione, stimolano la curiosità, premiano l’intelligenza e favoriscono un legame emotivo tra consumatore e marchio. Non si scende a compromessi su qualità e tessuti, contrastando fortemente l’approccio del fast fashion e la frenesia sempre più presente nella società contemporanea, con lo sguardo rivolto alle generazioni future.
Lo scopo è raggiungere persone che vogliano indossare capi che rafforzino il proprio io, piuttosto che diventare ciò che indossano, e proprio per questo è un brand “no logo”, che valorizza il consumatore nella sua integrità.

Scandinavian Pitti Uomo
Fredrik Persson e Stefan Soderberg di Adnym

Nasce invece a Copenaghen, nel 2019, Berner Kühl, che prende le mosse dal desiderio di educare i giovani sulla bontà del prodotto, con lo scopo di ridefinire codici e connotazioni di un fashion system in continuo cambiamento (non sempre in meglio, purtroppo). Si scoprono così nuove modalità di creazione, imperniate su ritmi più lenti e scelte sensate, il più possibile corrette.
Dall’approvvigionamento dei materiali alla scelta dei fornitori, fino alla spedizione finale, si studiano soluzioni sostenibili, per offrire qualcosa di concreto, che la gente possa indossare per gli anni a venire, non solo per l’ennesima, fugace stagione influenzata dai trend.

L’inclusività e il senso di appartenenza di Les Deux

Altra etichetta danese presente a Pitti Uomo 104 è Les Deux, lanciata nel 2011 da due amici, un rifugiato politico del Congo e un prep boy scandinavo. Come suggerisce il nome (“i due” in francese, ndr), l’approccio è dualistico, sia per quanto riguarda il design, sia nella mentalità, un vero e proprio clash stilistico che abbraccia gli universi contrastanti dei fondatori. Il traguardo è proporre abiti che diano un senso di appartenenza a chi li sceglie, guardando non solo all’aspetto ma anche all’inclusione.

Col programma Legacy, infatti, il brand vuole contribuire a guidare il cambiamento nelle comunità, unendo progetti diversi, come la costruzione di scuole per i rifugiati siriani in Medio Oriente e iniziative sociali per i giovani svantaggiati del Paese.

Scandinavian Pitti 104
Les Deux

Lo streetwear nobilitato di Norse Projects, l’artigianalità green di Won Hundrer

Proviene dalla Danimarca un altro dei protagonisti di quest’edizione di Scandinavian Manifesto, Norse Projects, basato a Copenaghen, che unisce lo streetwear al workwear tradizionale, passando per la moda high-end. Nato per volontà di Tobia Sloth, Anton Juul e Mikkel Grønnebæk come una catena di negozi di skateboard, sul modello dei colossi HUF e Supreme, il guardaroba proposto ambisce a plasmare un’estetica street dal tocco europeo, elegante e ricercata.

Won Hundred, espressione del founder Nikolaj Nielsen, affonda le proprie radici nell’artigianalità, concentrandosi sulla produzione di capi di fattura impeccabile. Attraverso partnership durature e il supporto attivo dei suoi produttori, il brand è determinato a garantire che il proprio abbigliamento sia di qualità e che l’acquisto avvenga nel modo più responsabile possibile. La produzione di denim, per esempio, è affidata a partner italiani di fiducia, che ricorrono esclusivamente a cotone biologico.

Il ready-to-wear verte su uno stile versatile eppure sofisticato, proposto a un prezzo accessibile, con l’intenzione di allungare al massimo la durata di abiti e accessori, prestando grande attenzione al design e alla vestibilità degli stessi, prescindendo da età o sesso.
«Siamo consapevoli del fatto che l’industria tessile e della moda debba affrontare molte sfide in termini di etica e responsabilità sociale d’impresa», spiega Nielsen, che puntualizza: «La nostra convinzione è che la dimensione delle aziende non dovrebbe mai rappresentare una scusa per non praticare politiche responsabili e sostenibili».

L’incontro tra estetica orientale e occidentale nelle collezioni di Rue de Tokyo

Le influenze orientali sono frequenti nello scandi style, Rue De Tokyo ne è l’esempio lampante. Disegnato a Parigi, sviluppato in Giappone e con sede a Copenaghen (come suggerisce il nome), coniuga l’estetica orientale e quella occidentale in collezioni disinvolte, raffinate e senza tempo. Mutuando dal paese del Sol Levante l’impareggiabile attenzione per i dettagli e attingendo al classicismo parigino, valorizza un’attitudine artistica e una concezione edonistica della bellezza.

Non mancano, poi, gli esordienti: è il caso di Past Tense, al debutto a Pitti, che vede alla direzione creativa Victor Lindh e a quella aziendale Adrien Forray. La filosofia del duo è incentrata sull’espressione di sé e sulla pregevolezza degli abiti, peculiarità da ottenere attraverso un costante processo di miglioramento e facendo leva sul miglior artigianato; si possono anche inseguire le novità, ma rallentando e prendendo spunto dal passato, puntando a confezionare prodotti di lusso, con un linguaggio di stile unico, moderno.

Conosciuta per la sua creatività audace, la griffe Han Kjøbenhavn firma collezioni innovative e spettacolari, che abbattono ogni distanza coi consumatori per diventare emotivamente inclusive. Il prêt-à-porter uomo e donna della casa danese è contraddistinto da forme scultoree, pensate per potenziare il corpo, e contrasti, con forme organiche sfidate da elementi “brutali”, per definire look sui generis e una reale diversità. L’approccio fa della trasparenza e della responsabilità i suoi pilastri, impegnandosi a soddisfare gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite con strategie efficaci, misurabili e basate sulla scienza.

Armonia, equilibrio e benessere, i valori che accomunano le proposte dei brand scandinavi

Lo dimostra Forét studio (dal termine francese che indica la foresta, ndr), che nasce dall’amore incondizionato per la natura e fa del ritmo slow un mantra, focalizzandosi sul cambiamento verso un futuro più responsabile, che passa dal razionalizzare e controllare attentamente ogni aspetto dell’attività. Forét crea così un guardaroba contemporaneo caratterizzato da varietà e versatilità, in cui i ricordi d’infanzia assumono nuove forme, esprimendo un senso di nostalgia e funzionalità.

Analizzando le proposte dei brand menzionati, risulta evidente come la moda scandinava sia in grado di trasmettere desideri e certezze emozionali, che mirano al benessere quotidiano, all’armonia e all’equilibrio. Il loro stile è influenzato dalle caratteristiche intrinseche del contesto in cui questo prende vita, dal freddo e dal silenzio della parte settentrionale del Vecchio Continente, dove dominano atmosfere rarefatte e suggestive; uno stile minimal nell’aspetto e sostenibile nell’insieme, che sebbene venga talvolta definito asettico, poiché ripulito dal superfluo, in realtà può essere riassunto in una sola parola: “essenziale”.

Nell’immagine in apertura, un look firmato Les Deux, uno dei brand scandinavi presenti all’edizione 104 di Pitti Uomo

FacebookLinkedInTwitterPinterest

© Riproduzione riservata