‘Second Life – Rinascita’, un racconto per immagini dei luoghi abbandonati della Sicilia

Palazzi, chiese, dimore fatiscenti sparse nel territorio siciliano che diventano il palcoscenico di mise-en-scène estemporanee, ispirate da plurime fonti (miti, personaggi biblici, capolavori del cinema, dipinti ottocenteschi…). Oreste Monaco, fotografo e art director catanese, fa un utilizzo metaforico di questi spazi disabitati, fissati su pellicola con l’intento di stimolare una riflessione su due tematiche speculari: lo stato di incuria in cui versano strutture (anche) di grande rilevanza storica e l’abbandono della propria individualità, indotto dai ritmi forsennati, il più delle volte insostenibili, che regolano le nostre vite. «Come questi luoghi sono stati abbandonati a loro stessi, allo stesso modo capita che le parti più belle di noi vengano lasciate nell’ombra», specifica l’artista.

Second life rinascita
Ph. Oreste Monaco

Abbiamo approfittato dell’inaugurazione della mostra Secondo Life – Rinascita, da sabato 30 luglio nei bassi di Palazzo Ducezio, a Noto (dal 2 agosto si sposterà poi, fino al 30 settembre, nella Sala Gagliardi di Palazzo Trigona), per rivolgergli qualche domanda sull’iter produttivo, le influenze e gli obiettivi dell’exhibition. 

“Per quanto sia problematica e complessa, la decadenza è fondamentale, una specie di precondizione”

È previsto per il 30 luglio il vernissage di Second Life – Rinascita, ci racconti la genesi del progetto?

Essenzialmente è nato col mio ritorno in Sicilia, dopo aver vissuto per anni a Milano e poi in Spagna. Durante la pandemia ho deciso di fare ritorno alla mia terra, cominciando a sperimentare, a esplorare i paesi etnei. Un giorno sono andato a vedere la villetta dove sono cresciuto e, sulla strada del ritorno, ho notato una casa abbandonata; entrandovi, ho riflettuto su come sarebbe stato mettersi a nudo in un ambiente che, per quanto scomodo e difficile, trovavo senz’altro suggestivo. Così, insieme a un’amica, ho iniziato a realizzare scatti di nudo all’interno di quest’abitazione fatiscente.
Col tempo ho voluto approfondire due temi affini, l’abbandono degli edifici (nella regione sono davvero tanti, incluse costruzioni di enorme valore, tra cui una chiesa di Noto, in disuso nonostante sia patrimonio dell’umanità) e quello di se stessi, dell’individualità, sacrificata da molti per rincorrere il successo, lontano dalle proprie origini.
Penso che le nostre parti migliori vengano lasciate spesso al buio, proprio come i luoghi disabitati che fotografo; solo noi possiamo riportarvi la luce, seppur nel mio caso in maniera effimera, attraverso set ricreati appositamente per lo shooting, un faro puntato su un argomento per me rilevante, per stimolare una riflessione. Sviluppando il progetto, inoltre, ho capito che mi spronava a ritrovare il contatto con la natura, con valori semplici che però mi fanno star bene.

Second Life Oreste Monaco
Metamorfosi, ph. Oreste Monaco

“Penso che le nostre parti migliori vengano lasciate spesso al buio, proprio come i luoghi disabitati che fotografo”

Individui il fil rouge delle immagini nel «fascino della decadenza», come a voler conferire un’accezione positiva a un termine solitamente sinonimo di abbandono, dissolutezza, sciatteria…

Esattamente, perché ciò che è decadente in precedenza non era tale, ha una storia. È come comprare un oggetto in un mercatino, sebbene sia malandato e scheggiato può raccontarci qualcosa, nasconde dei significati. Il fascino della decadenza si ricollega poi alla voglia che suscita nell’osservatore di superarla, di restaurare una condizione pregressa, come fosse un incipit che sprona al cambiamento.
In fondo accade lo stesso con le persone, possiamo scorgere il bello anche in uomini e donne che dall’esterno ci appaiono in difficoltà, perse. C’è della bellezza in tutto ciò, nel notare la vulnerabilità altrui superando la retorica imposta dai social, che ci inducono a mostrare solo la parte migliore della nostre vite, una finzione che in realtà ci spinge alla tristezza.
Per quanto sia problematica e complessa, la decadenza è fondamentale, una specie di precondizione; abbracciandola, posso comprendere come far risplendere luoghi, menti e persone.

mostra nudo artistico
Medusa, ph. Oreste Monaco

“Second Life – Rinascita è una selezione di storie, delle fiabe se vogliamo”

Riferendoti ai luoghi ritratti parli del valore «terapeutico» associato all’esplorazione degli stessi, di «viaggio introspettivo per riscoprire lati di me». Puoi approfondire questi e altri concetti chiave del lavoro?

Ho avuto un forte rapporto con la natura fin da piccolo, e sono riuscito a mantenerlo. Sentivo puntualmente la necessità di evadere dalle metropoli in cui vivevo, sebbene mi avessero dato tanto e ne percepisca ancora l’attrattiva, al momento sono qui ma in futuro chissà. Ad ogni modo, il contatto con l’ambiente che ci circonda per me era e resta importantissimo, penso ci aiuti a dimenticare, almeno momentaneamente, meccanismi, regole e costrutti sociali alla base della quotidianità, dalla necessità di costruirsi una carriera all’orario lavorativo di 40 ore settimanali.
Vivendo così intensamente la natura, avverto il bisogno di ritagliarmi dei momenti a contatto con essa, fosse solo la pausa pranzo al parco. È una necessità comune a tutti, credo, in quanto esseri umani sentiamo un richiamo ancestrale, innato, eppure finiamo pian piano col perderlo. Gli edifici di cui vado alla ricerca, guarda caso, sono quasi tutti distanti dai centri urbani, abbandonati proprio perché lontani da questi ultimi, dai ritmi che li caratterizzano. Rischiamo di sacrificare il nostro essere per cose che ci auto-imponiamo, scegliendo città affollate e caotiche, complicandoci la vita da soli.

mostra Noto estate 2022
La scala, ph. Oreste Monaco

Mettendo insieme questo corpus fotografico hai potuto visitare numerosi magioni, basiliche, palazzi dismessi dell’entroterra siciliano, ce n’è qualcuno che ti ha particolarmente emozionato?

Li ho scoperti tutti grazie a Carlo Arancio, la mia guida. Il primo amore non si scorda mai e lo condivido con lui, una villa nei pressi di Giarre, con le pareti affrescate. A pensarci bene, tuttavia, il ricordo più significativo è legato forse alla casetta di tre stanze di cui dicevo all’inizio; la decisione di avviare il progetto è scaturita da lì.

“Vorrei arrivare a persone distanti da me, che magari guardando le foto comprendano che certi temi vengono dibattuti da sempre”

Hai appena citato la collaborazione con Carlo Arancio di Sicily in Decay, un excursus visivo su quei «luoghi incantati» che hanno poi attratto anche te. Cosa apprezzi del suo lavoro?

Il coraggio, è continuamente in giro a scoprire questi posti e può essere davvero pericoloso, si può incappare in situazioni al limite, trovando persone che li abitano, giri strani, malintenzionati. Inoltre non si può mai sapere se e quanto siano stabili le strutture, a volte i tetti sono franati, i pavimenti pericolanti… Ci vuole coraggio, poi, per dedicare tutto quel tempo a un progetto di cui non si conosce l’eventuale ritorno economico, un modo di fare che trovo estremamente affascinante, proprio perché contrasta con gli obiettivi che ci si pongono oggi, proiettati al successo, al guadagno.
Mi sono lasciato ispirare da Carlo come da altre persone che vivono qui, decise a inseguire le loro passioni a tutti i costi.

Oreste Monaco
Il palazzo d’oro, ph. Oreste Monaco

“Per me il cristianesimo è una mitologia, al cui interno si possono tuttavia riscontare messaggi positivi”

Soffermandoti sull’universo pittorico ricreato nelle immagini, citi esplicitamente i Preraffaelliti, nell’exhibition sono confluite altre ispirazioni artistiche?

Le ispirazioni sono molteplici, le fotografie con Leona Vegas, per dire, si rifanno a Malèna di Tornatore; ho immaginato una Malèna queer, disprezzata in pubblico e desiderata segretamente. Guardo sicuramente, poi, alla mitologia greco-romana, rappresentando tra gli altri lo scontro tra Perseo e Medusa, che alla fine non avviene, perché il protagonista del mito si imbatte non in una creatura mostruosa, bensì in una bellissima ragazza dai capelli ricci. Dei Preraffaelliti riprendo ad esempio la figura di Lady Lilith, Lilit nell’Antico Testamento, prima moglie di Adamo, ripudiata e scacciata perché rivendicava i suoi stessi diritti, considerata a lungo dalla tradizione post-biblica un demone e, successivamente, riabilitata in quanto simbolo delle lotte femministe.
Un’altra opera riprende L’angelo caduto di Alexandre Cabanel, che diventa un custode chiamato a vegliare su un edificio disabitato.
Second Life – Rinascita è una selezione di storie, delle fiabe se vogliamo; sono ateo, per me il cristianesimo è una mitologia, al cui interno si possono tuttavia riscontare messaggi che, se interpretati e rielaborati, risultano positivi.

mostre fotografiche Sicilia 2022
L’angelo caduto, ph. Oreste Monaco

“È l’occhio a colpire la nostra attenzione, se qualcosa è bello ci spinge ad avvicinarci”

Cosa speri di lasciare ai visitatori di Second Life – Rinascita?

Mi auguro che colgano il significato delle storie, perlomeno di alcune. So di poter contare su amici e conoscenti che capiscono, e apprezzano, il mio lavoro, ma vorrei arrivare a persone anche molto distanti da me, che magari guardando le foto, leggendo le didascalie, comprendano che certi temi vengono dibattuti da sempre; Lilit dimostra come le donne combattano da secoli per affermare i propri diritti, Leona è un simbolo della comunità Lgbtq, storica seppure a lungo nascosta, e così via.
Si tende a etichettare determinate questioni come “mode” del momento, invece sono lì dalla notte dei tempi e, proprio affidandosi a figure realmente esistite, ad episodi storici, si può sperare di trasmetterle a tutti, imitando un po’ la religione, che si appella a esempi antichissimi per estrapolarne verità valide tutt’oggi. Devo sperare che l’estetica sia quella giusta, perché come nella pubblicità (dove ho lavorato a lungo) è l’occhio a colpire la nostra attenzione, se qualcosa è bello ci spinge ad avvicinarci, ad andare in profondità; per questo l’impostazione delle immagini è pittorica, simbolica, quasi didascalica.

Oreste Monaco opere
Lilith e Adamo, ph. Oreste Monaco

Oreste Monaco foto
Luci da palcoscenico, ph. Oreste Monaco

Oreste Monaco mostra
Equinozio d’autunno, ph. Oreste Monaco

Nell’immagine in apertura, Custode, foto di Oreste Monaco

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