Milano Fashion Week donna Autunno Inverno 2024 recap: da Ferragamo a Lorenzo Seghezzi e Yezael

La Milano Fashion Week si è conclusa tra gioie e dolori, lasciando una serie di punti di domanda circa la sua impostazione e rilevanza, che sicuramente porterà a interessanti confronti nei prossimi mesi.

La realtà odierna è sempre più difficile da affrontare e sembra che nuovi immaginari alternativi in cui rintanarsi fatichino a prendere forma. L’ossimoro maggiormente discusso è l’ascesa vertiginosa dei prezzi del lusso in un mondo che punta alla sopravvivenza. Inoltre, sorge un dubbio circa il ruolo effettivo della narrazione all’interno delle presentazioni delle collezioni. In diversi casi, infatti, la loro attenzione sembra essersi spostata sul prodotto anziché sulla storia che solitamente lo accompagna. Una manovra che forse risponde anche alle accuse di scarsa qualità che sui social vengono scagliate sempre più spesso alle maison di lusso, sia da parte di clienti storici, che novelli.

In questo clima di incertezze, poi, rispetto agli scorsi calendari della Milano Fashion Week alcuni brand hanno scelto di non sfilare e di optare per la formula della presentazione. Non sono mancati comunque i debutti di stagione e le proposte più sovversive di marchi emergenti e coraggiosi.

Maison Yoshiki Paris

Cuore italiano: alcuni big della Milano Fashion Week

Marco Rambaldi è il grande rappresentate di quei brand emergenti che, stagione dopo stagione, stanno marciando con successo nel complesso panorama moda italiano. “Memento amori, ricordati che Devi Amare, ricordati il cuore, la notte, la felicità: alcuni l’amore lo fanno per noia, noi invece di professione” recita il comunicato stampa. Amore al centro di tutto, dunque, anche della collaborazione con Vogue Italia per il progetto con il Parlamento Europeo in vista delle elezioni di giugno 2024. I valori democratici, di uguaglianza e di rispetto sono da sempre condivisi e veicolati dal lavoro di Marco Rambaldi. I suoi capi, il suo casting e tutto l’universo del marchio sono da sempre intrisi di messaggi politici chiari e inclusivi.

A questo proposito, la collezione Autunno Inverno 2024 è sembrata una resa dei conti, in qualche modo; un momento per guardarsi indietro e trarre delle conclusioni rispetto ai risultati raggiunti. In passerella, infatti, sono apparse rivisitazioni di pezzi e lavorazioni d’archivio, dove si giocava con il concetto di coprire il corpo per mostrarlo, risaltarlo. Erotismo che libera i corpi di qualunque genere, età, forma ed etnia e li rende potenti strumenti di comunicazione. Le collaborazioni con realtà come Redaelli 1893, D-house laboratorio urbano e Cuoio di Toscana esprimono l’animo italiano del marchio, mentre quelle con UGG e Swarovski ne sottolineano l’apertura internazionale. Una collezione per trasmettere fiducia nel domani che verrà.

Rimanendo in territorio prettamente italiano, Maximilian Davis ha presentato quella che viene definita da molti la sua miglior collezione per Ferragamo realizzata finora. Una serie di look spogliati di una qualsivoglia narrazione, forse non necessaria in quanto puri oggetti del desiderio dall’allure sofisticata e dalla qualità altissima. Con lo sguardo rivolto agli anni ’20, il focus era tutto sul prodotto: dai capispalla e completi in lana agli abiti sfrangiati e trasparenti, la resa era sinonimo di lusso e frutto delle più alte maestranze artigianali italiane. I look giocavano con la monocromia e una palette che si muoveva tra il verde oliva, il mostarda e il nero. Ha fatto un gran ritorno anche il “rosso Ferragamo”, che aveva contraddistinto l’arrivo di Davis alla casa di moda quattro collezioni fa, e che sembra rimanere un suo segno distintivo.

Lo stesso vale per la collezione Autunno Inverno 2024 di Ermanno Scervino, intitolata Fashion Atlas. I capi della donna Scervino si focalizzano sulle forme del corpo femminile, interpretate come espressione di forza. Le silhouette risultano accentuate e potenti grazie all’uso di tessuti tradizionali maschili quali il gessato e le grisaglie in lana, a cui sono stati incorporati elementi sensuali come il corsetto. I materiali sono il cardine su cui ruotano i look, quasi tutti monocromatici e dunque resi interessanti dalla giustapposizione delle texture. Shearling ricamato a mano, corsetteria in satin rosa chiaro e pelle effetto coccodrillo sono alcune delle lavorazioni-espressioni della maestria artigianale toscana scesa in passerella. Sinonimi di lusso italiano, di cui il brand è rinomato portavoce.

Anche da Missoni, uno dei marchi storici protagonisti nella nascita del Made in Italy, la narrazione è stata sostituita da un esercizio di stile. La riga occupa il centro della collezione e si espande a ricoprire tutto ciò che la circonda. La linearità delle righe si ritrova sia nelle silhouette che sui tessuti, viene declinata matericamente nel punto pelliccia e nel tweed Caperdoni. Il bianco e il nero amplificano questo ritorno all’essenziale e il rigore permette l’intrusione solamente di colori primari e terrosi. L’approccio geometrico sembra essere caratteristico della nuova direzione creativa di Filippo Grazioli, che col suo lavoro sta tentando di modernizzare i motivi caratteristici di Missoni.

Donne per le donne: Vivetta, Chiara Boni e Francesca Liberatore

Muovendosi per le stanze di Cavoli a Merenda, suggestivo ristorante situato in un edificio del XVIII secolo nel cuore di Milano, la collezione Autunno Inverno 2024 firmata Vivetta riprende l’esercizio di dualismi caro alla stilista. Compaiono infatti elementi a contrasto nei look, ma accomunati da quel decorativismo romantico di fiocchi e rose che eleva l’ordinario a universo onirico. L’atmosfera regnante era quella cozy di casa, che Vivetta Ponti desiderava trasmettere attraverso i capi: languidi e iper-femminili, maliziosi e un po’ capricciosi, in pieno gusto coquette.

La rosa è il centro da cui si dirama la collezione, fiore sinonimo di bellezza e fragilità, un qualcosa da custodire con cura. Un concetto che però non vuole essere espressione totalizzante della donna Vivetta, anzi. Ben conscia del modo in cui si presenta, la donna narrata nella collezione non si prende sul serio, accessoriandosi di ironia. Da qui i gioielli dalla forma fallica, che si alternano a mise talvolta monastiche. Intrigante, infine, la scelta di far indossare per la prima volta qualche look della collezione anche a dei modelli uomini. 

Chiara Boni celebrava il punk borghese con la sua collezione Autunno Inverno 2024, incarnando lo spirito autentico della moda britannica con irriverenza ed eleganza. La collezione si ispirava a una valigia di ricordi di viaggio, reinterpretando pezzi inediti con il suo stile italiano. Ecco allora che i pattern tartan e scozzesi dominano, creando un’atmosfera cozy e senza tempo nel guardaroba. Motivi sartoriali tradizionali come lo spigato e il Principe di Galles si mescolano con silhouette femminili arricchite da dettagli kilt. Il jersey iconico del brand imita la flanella, mentre il velluto aggiunge raffinatezza. La palette di colori evoca la campagna britannica, spaziando dal bianco invernale ai toni intensi del mirtillo e del blu artico. Ancora, maxi fiori celebrano la bellezza dei giardini britannici. Ad aprire e chiudere la sfilata una modella d’eccezione: Anna Cleveland, figlia della top model e leggenda della storia della moda Pat Cleveland.

Francesca Liberatore ha offerto gratuitamente alcuni biglietti per la sua sfilata della collezione Autunno Inverno 2024 2025, grazie al Patrocinio del Comune di Milano. La sfilata si è tenuta nella sala Verdi del Conservatorio di Milano, presentando un mix di grunge romantico e eleganza. La collaborazione con l’Alpen Symphonie Orchester e la Fondazione Società dei Concerti di Milano ha sottolineato la forza che scaturisce dalle arti congiunte e il valore che possono creare. La Fondazione La Società dei Concerti ha presentato il concept di Swipe Your Stage!, permettendo al pubblico di ammirare i dettagli degli abiti attraverso tablet forniti in dotazione. Liberatore ha affermato: «I miei sono dei test, delle esperienze sconosciute che desidero vivere e far vivere al mio pubblico proprio in funzione di quella creatività che presuppone il nuovo e quindi l’imprevedibilità del risultato finale, che spero sempre possa aggiungere qualcosa alla visione ed emozionalità collettiva».

I debutti di Maison Yoshiki Paris, J Salinas e Custo Barcelona alla Milano Fashion Week

Maison Yoshiki Paris è il nuovo marchio di alta moda di Yoshiki Hayashi, musicista giapponese, ma anche compositore, produttore discografico, regista cinematografico. Dall’universo tradizionale dei kimono legato alla sua attività familiare e al suo marchio Yoshikimono, fondato nel 2011, Yoshiki non è nuovo all’industria della moda. Il suo nuovo brand di lusso ha debuttato alla Milano Fashion Week con una sfilata presso l’Università Bocconi.

Per l’occasione, Yoshiki ha selezionato un team di alto livello proveniente da tutto il mondo, tra cui l’iconica Carlyne Cerf de Dudzeele, Maida Gregori Boina per il casting, i lead artist Odile Gilbert per l’hair styling e Kabuki per il make-up, e Kuki de Salvertes, direttore dello sviluppo del marchio. La collezione, completamente immersa nel nero con rari accenti di rosso, si componeva di 37 outfit in versione total look, comprendenti abbigliamento, accessori e scarpe. L’intenzione dichiarata è quella di dar vita a un brand lifestyle. In questa direzione, infatti, vanno le collaborazioni con il marchio giapponese Grounds per le sneaker e i pezzi di gioielleria ispirati all’hardcore firmati Archived Prototypes.

J Salinas, stilista peruviano, ha fatto il suo debutto alla New York Fashion Week nel 2016 dopo aver completato gli studi in fashion design presso il prestigioso Philadelphia College of Textiles & Science negli Stati Uniti. Questa stagione ha scelto di tornare sulle passerelle presentando la nuova collezione alla Milano Fashion Week. Il suo lavoro è un omaggio all’emporio tessile peruviano, da cui proviene la scelta di collaborare con i comitati di tessitori andini. Tutto ciò ha aggiunto un tocco di sostenibilità e autenticità alla sua produzione, con artigiani locali che hanno realizzato a mano molti dei suoi capi. Tale approccio non solo valorizza le tradizioni artigianali locali, ma crea anche legami significativi tra le comunità.

La collezione Autunno Inverno 2024 di Salinas, chiamata HUAYLARSH, è un tributo ai costumi dei balli tipici della città di Junìn, situata sulla cordigliera centrale del Perù. Le trame e le lavorazioni della collezione si ispirano ai fiori dei costumi tipici della regione andina, e si manifestano attraverso stampe e ricami di lana di alpaca lavorati a mano.

Custo Barcelona torna a sfilare a Milano dopo 15 anni. Il marchio, fondato dai fratelli David and Custo Dalmau a Barcelona negli anni 80, ha presentato l’ultima collezione donna al Museo della Scienza e della Tecnica. Un clash di colori, stampe e tessuti, dove il laminato rimanda chiaramente al passato del brand.

Presentazioni Dentro e Fuori Calendario

Lorenzo Seghezzi e Yezael di Angelo Cruciani sono stati scelti come special guest per l’apertura del nuovo LIVE STORE powered by Sold Out District. Si tratta di un innovativo format retail milanese in Corso Buenos Aires 56, che mira ad aggiungere valore allo shopping district della città. Il negozio è il frutto dell’esperienza di Corrado Alota, fondatore dei negozi Jdc, e Andrea Pezzali di Two Leaders, noti per la gestione del retail. Questo nuovo punto vendita è concepito come un hub vivente di moda, creatività e cultura, con una rotazione settimanale di brand e un’area eventi che offre visibilità a nuovi talenti.

Per l’apertura, il fashion designer Lorenzo Seghezzi ha presentato una serie di look couture realizzati per la cantante BigMama a Sanremo 2024. Noto per la sua maestria nell’arte della corsetteria e la moda su misura, l’orizzonte estetico di Seghezzi si basa su lemmi provocatori ed ironici, atti a mettere in discussione la supremazia bianca, eterosessuale e cisgender caratterizzante il mondo occidentale. Con il proprio lavoro pone inoltre degli interrogativi circa i concetti di machismo e mascolinità tossica troppo spesso associati a quelli di forza e potere. In prima linea nella promozione e difesa dei diritti civili e dell’uguaglianza, Seghezzi è impegnato anche sul fronte della sostenibilità, utilizzando da sempre solo materiali upcycled per le collezioni.

Yezael di Angelo Cruciani è stato il protagonista del secondo opening di LIVE STORE. Con live music di Plastik Doll e una performance artistica, Yezael ha dimostrando il legame tra moda e musica intrinseco al brand, da sempre trasmettitore di messaggi socio-culturali. Recentemente ha curato la performance sanremese della band LA SAD e Donatella Rettore per la notte dei duetti Sanremesi.

Dopo la partecipazione allo scorso Pitti Uomo 105, Borsalino ha presentato la nuova collezione Autunno Inverno 2024 in via della Spiga. Il tema è quello del miraggio nel deserto, con colori che incendiano grafismi inediti e investono forme nuove. Materiali tecnici e lavorazioni innovative riflettono la qualità manifatturiera degli artigiani di Alessandria, guidati dall’head of style Jacopo Politi.

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