Qui nacque il teatro all’italiana, gioiello che rivoluzionò l’architettura teatrale. Qui debuttò il Macbeth, una delle opere più magniloquenti di Giuseppe Verdi, e qui un giovanissimo Antonio Meucci mise le basi per la sua geniale invenzione, il telefono.
Nei suoi 350 anni di storia, il Teatro della Pergola di Firenze ha scritto molte pagine della vita culturale del Paese, dalla corte dei Medici all’epoca degli smartphone. Oggi fa parte della Fondazione Teatro della Toscana ed è uno dei sette Teatri nazionali italiani e porta avanti la sua missione di essere testimone del tempo presente e motore di inclusione sociale.
La storia del Teatro della Pergola, primo grande teatro all’italiana
Il Teatro della Pergola viene inaugurato nel 1657, nel cuore di Firenze per volontà della corte medicea che aveva individuato nelle arti e nella cultura un modo per esprimere la propria supremazia. Il progetto fu affidato a Ferdinando Tacca che, prima di mettersi all’opera, visitò i teatri del Nord Italia per prendere ispirazione. Il suo studio portò a una nuova forma architettonica: il teatro all’italiana.
Tacca ebbe infatti l’intuizione di realizzare i palchi separati e sovrapposti. Qui la storia dell’architettura si confonde con il gossip: c’è chi suggerisce che l’idea dei palchi sia stata un modo per evitare la litigiosità proverbiale dei fiorentini separando, tramite i palchi, le famiglie rivali.
Il teatro nasce come teatro d’opera, dedicato al genere più nobile dell’epoca, finché nel Novecento non si aprì anche alla prosa e al balletto. A partire dal 1718 La Pergola accolse anche il pubblico pagante. Una vera e propria rivoluzione, spiega Adela Gjata, Centro Studi Teatro della Toscana. Chiunque (avendone i mezzi) poteva entrare, e non solo gli ospiti della corte medicea.
Tra i periodi di massimo splendore c’è sicuramente tutto l’Ottocento, quando ospitò i più grandi compositori dell’epoca. Un successo dovuto anche al prestigio di Alessandro Lanari, considerato il Napoleone degli impresari.
Da Eleonora Duse a Antonio Meucci: i protagonisti del Novecento
Nella sua lunga storia il teatro ha ospitato moltissimi artisti e maestri da Sarah Bernhardt a Giuseppe Verdi, che qui fece debuttare il Macbeth, nel 1847. E poi, ovviamente, le dive. Una su tutte: Eleonora Duse, che nel 1906 si fece costruire un camerino vicino al palcoscenico per non perdere la concentrazione attraversando i corridoi fino al palco. Nacque così il Primo Camerino, ancora esistente.
Ma non tutti gli ospiti celebri erano sul palcoscenico, anzi: lavorò nel teatro anche un giovanissimo Antonio Meucci, passato alla storia come l’inventore dell’antenato del telefono. Proprio dietro alle quinte della Pergola gettò le basi della sua geniale invenzione, installando uno dei primi telefoni acustici.
Fantasmi e spiriti: le leggende del teatro della Pergola
Ogni teatro che si rispetti ha il suo fantasma e La Pergola non fa eccezione. Una delle leggende riguarda un palco nel terzo ordine, ad esempio, che apparteneva a un accademico degli Immobili particolarmente affezionato al teatro. Alcuni lavoratori dissero che dal palco proveniva una luce rossa anche quando a teatro era tutto spento.
Ci sono poi i fantasmi della Sala Ballo 1, gli spiriti due danzatori morti asfissiati dalle esalazioni di monossido usate per scaldarsi: perfino un custode disse di aver percepito le loro presenze.
Guardare al futuro: la nuova stagione del Teatro della Pergola
Oggi l’opera del Teatro della Pergola continua. Si è aperta la nuova stagione teatrale che unisce autori classici e contemporanei. Pasolini per Elio Germano e Teho Teardo, per esempio, o De Filippo per Fausto Russo Alesi a Freud, per arrivare a De André per Neri Marcorè. Il cartellone spazia da Trappola per topi di Agatha Christie con Lodo Guenzi, fino a Ginger & Fred con Monica Guerritore e a La mia vita raccontata male con Claudio Bisio.
Il teatro non è affatto un’arte polverosa, per un pubblico conservatore. Non è distante dalla vita quotidiana, anzi, porta sul palco la materia della vita stessa: le scelte, le passioni, i segreti, le bizzarìe del destino.
Il Teatro della Pergola da sempre si interroga sul senso dello stare insieme attraverso il fare teatro e quindi propone un ampio ventaglio di proposte culturali, con l’intenzione di creare una comunità di spettatori protagonisti e del presente e del futuro della Pergola.
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