Fashion highlights: aprile

Tom Ford presenta la sua collezione d’addio, nel frattempo ecco il suo successore

Tom Ford è senza dubbio uno dei designer che hanno maggiormente contribuito all’evoluzione della moda contemporanea, in grado di influenzare lo stile internazionale attraverso una visione cinematografica della moda, dal forte tratto glamour e, allo stesso tempo, dalla raffinatezza senza tempo. La notizia del suo ritiro chiude quindi un’era, ma prima di andare, ecco un ultimo saluto. Cinque mesi dopo aver venduto il brand a Estée Lauder per 2,8 miliardi di dollari, Ford ha lanciato infatti su Instagram la “collezione finale” della linea che porta il suo nome.

Pensata per l’autunno-inverno 2023, l’Archive Collection rivisita alcuni dei capi iconici disegnati dallo stilista texano negli ultimi 13 anni. È una lettera d’addio autocelebrativa, una rievocazione delle pietre miliari raggiunte dal direttore creativo, esposte come in mostra. In una campagna fotografata da Steven Klein, modelle come Joan Smalls, Karen Elson, Karlie Kloss e Amber Valletta, che hanno lavorato con lui dal debutto dell’etichetta nel 2010, posano all’interno di maxi teche con led, come fossero dentro le vetrine di un negozio. Il tutto raccontato sfruttando appieno un gusto cinematografico unico nel suo genere, non a caso Ford è l’unico designer al mondo ad aver visto un suo film (come regista, non da costumista) nominato all’Oscar.

Lui vive ormai a Los Angeles, magari in futuro lo vedremo maggiormente impegnato con l’industria di Hollywood? Nel frattempo Estée Lauder ha già annunciato un nuovo CEO e presidente, Guillaume Jesel, mentre Peter Hawkings, già responsabile del menswear, diventerà il direttore creativo della griffe. Fingers crossed!

Prada celebra la mostra di Francesco Vezzoli Vita Dulcis

Francesco Vezzoli mostra 2023
La mostra Vita Dulcis a Palazzo delle Esposizioni, a Roma (ph. courtesy of Prada)

Continua il sodalizio tra Francesco Vezzoli e Prada. Il 20 aprile 2023, la casa di moda milanese ha organizzato un evento esclusivo al Palazzo delle Esposizioni di Roma in onore dell’artista e della sua nuova mostra Vita Dulcis, on show dal 22 aprile al 27 agosto 2023. Curata dallo stesso Vezzoli insieme a Stéphane Verger, l‘exhibition esplora la produzione più recente dell’autore bresciano attraverso un percorso inedito che fonde arte contemporanea, archeologia e cinema, dove reperti archeologici, raramente mostrati al pubblico, sono in conversazione sia con artwork creati da Vezzoli che con film ispirati all’antica Roma, come Cabiria, del 1914, primo kolossal italiano sceneggiato nientemeno che da Gabriele D’Annunzio, o Satyricon di Fellini.

Inoltre, sono esposte una serie di opere del progetto 24 Hours Museum, concepito da Vezzoli con Prada nel 2012, nel quale l’intera mostra – un’interpretazione di sculture di stampo classico che alludono a diverse dive contemporanee – è stata aperta al pubblico per, appunto, una sola giornata all’interno dello storico Palais d’Iéna di Parigi. All’inaugurazione della rassegna erano presenti i registi Baz Luhrmann e Luca Guadagnino, le attrici Isabella Ferrari, Anna Foglietto e Valeria Golino, il duo di designer di Formafantasma, il rapper Mahmood, l’architetto Stefano Boeri e molti altri ancora.

Addio a Mary Quant, la stilista che inventò la minigonna

Mary Quant
Mary Quant nel 1965 (ph. Keystone/Getty Images)

Segna un lutto nel mondo della moda la scomparsa a 93 anni della stilista Mary Quant, entrata nella storia per avere inventato negli anni 60 la minigonna. Il suo nome e il suo volto sono, probabilmente, meno noti al grande pubblico di quelli di colleghi più “illustri”, ma la sua influenza nella storia del fashion, del costume e, in ultima analisi, dell’emancipazione femminile non ha avuto uguali nel secolo scorso. Paladina della ribellione che la sua generazione stava avviando nella Swinging London, lanciò la moda più famosa di quel decennio: un abito con la gonna a metà coscia, un modello decisamente infantile, ispirato alle divise scolastiche e alle linee dei Twenties, da indossare con calze collant anche colorate.

La minigonna liberava il corpo femminile dai rigidi dettami stilistici dei couturier dell’epoca, permettendo alle ragazze di differenziarsi dall’abbigliamento adulto delle madri. Non aveva implicazioni erotiche, comunicava semmai la voglia di non avvilire il corpo con indumenti “punitivi”, non pensati davvero per esso, e di esprimere attraverso i colori la propria voglia di vivere. Come simbolo di questa moda, Dame Quant scelse una shampista diciassettenne dai capelli corti, magrissima, appena 45 chili di forme androgine, una certa Lesley Hornby, conosciuta come Twiggy (ovvero stecchino), che divenne poi una delle modelle più famose al mondo, precorritrice delle top model degli anni Ottanta e Novanta.

Si è detto spesso che l’impatto di Quant nella moda e nella società sia stato tale da poter essere paragonato a quello dei Beatles sulla musica pop, di certo, in entrambi i casi, i creativi menzionati hanno saputo cogliere lo Zeitgeist, quello spirito culturale che definisce un’epoca, declinandolo a modo loro nel proprio ambito artistico.

Twiggy minigonna
Twiggy a King’s Road nel 1966 (ph. by Stan Meagher/Getty Images)

La moda alla Milano Design Week

Armani/Casa Milano Design Week
Armani/Casa a Palazzo Orsini

Anche quest’anno, moda e design si sono incontrati per il Fuorisalone alla Milano Design Week 2023, con un ricchissimo calendario di eventi. Sono state ben 30 le realtà fashion inserite nel calendario ufficiale, con oltre 56 appuntamenti, gran parte dei quali aperti al pubblico, confermando la natura democratica di una kermesse che sin dagli esordi si pone l’obiettivo di andare oltre gli addetti ai lavori, per coinvolgere in maniera attiva tutta la città e il pubblico.

Insomma, non c’è occasione migliore per una visita del capoluogo lombardo di quella della settimana del design, in scena dal 17 al 23 aprile, giorni in cui Milano è diventata la capitale internazionale del settore, tra presentazioni in palazzi nobiliari di solito inaccessibili (tra cui Palazzo Orsini, residenza e quartier generale di Giorgio Armani, che ha presentato qui la linea home del marchio) e installazioni immersive, come quella svelata a Brera per la collaborazione tra Dior e Philippe Starck.

Tante e interessanti le collaborazioni tra importanti firme del design e griffe, come quella tra Gaetano Pesce e Bottega Veneta, svelata nella boutique della maison in via Montenapoleone. Non a caso, Camera Nazionale della Moda Italiana ha supportato le iniziative dedicate al design e le home collection dei brand col programma parallelo Milano Moda Design. “Milano si conferma centro della creatività e della progettualità, capace di richiamare un pubblico internazionale per assistere alle manifestazioni della città, che sintetizzano i più alti valori del Made in Italy”, afferma Carlo Capasa, presidente della Camera, che sottolinea: ”La moda e il design italiani, che si incontrano in questa manifestazione, hanno un ruolo fondamentale nella definizione della cultura visuale contemporanea e nella definizione di un lifestyle innovativo e responsabile, coerente con le istanze del nostro tempo”.

Gaetano Pesce Bottega Veneta
Gaetano Pesce x Bottega Veneta

LuisaViaRoma a Pitti con l’evento Runway Icons

LuisaViaRoma Pitti
La sfilata di LuisaViaRoma a Pitti Uomo 96

Il prossimo 14 giugno, in occasione di Pitti Uomo 104, LuisaViaRoma organizzerà a Firenze una monumentale sfilata, cui seguirà una cena esclusiva e un party. Dopo il successo del primo show, organizzato nel 2019 in collaborazione con Carine Roitfeld, il celebre multibrand fiorentino ha annunciato di voler mettere in scena l’evento Runway Icons, sempre nella splendida cornice di piazzale Michelangelo e alla presenza di 2mila ospiti, che si concluderà con una speciale performance musicale di un artista a sorpresa.

Il défilé illustrerà l’iter della moda e dello stile mondiale attraverso i decenni, instaurando un dialogo visivo tra passato, presente e futuro: protagonisti outfit di oltre 50 brand internazionali, tra realtà emergenti e affermate; a indossarli saranno i volti più influenti dell’industria fashion, selezionati in collaborazione con British Vogue e il suo direttore Edward Enninful.

Per celebrare l’evento, LuisaViaRoma organizzerà inoltre una serie di attivazioni nella sua città, che coinvolgeranno anche l’iconico store nel centro del capoluogo toscano. “Questo incredibile evento, pensato per essere altamente inclusivo dal momento che si apriranno le porte a 2mila invitati, desidera mostrare un approccio più autentico al business: rispettoso del passato, focalizzato sul presente e proiettato nel futuro“, commenta a riguardo Andrea Panconesi, presidente della boutique, che prosegue: “Firenze, il luogo in cui tutto è iniziato, giocherà un ruolo cruciale, offrendo agli ospiti un momento indimenticabile in una location d’eccezione, dove svelare l’espressione più alta della moda e del lusso“.

Junk – Armadi pieni, la docuserie sul terribile impatto del fast fashion

Junk - Armadi pieni

Ormai da tanti anni si discute di moda sostenibile, ma qualcosa nel mondo sta veramente cambiando? Cerca di capirlo e raccontarlo Junk – Armadi pieni, nuova docuserie in sei puntate sui costi sociali e ambientali dell’eccessivo consumo di abbigliamento, disponibile dal 4 aprile con le prime due puntate sul canale YouTube di Sky Italia, on demand su Sky e NOW. Co-prodotta da Will Media e Sky, Junk – Armadi Pieni mostra le storie e le immagini delle persone e degli ecosistemi che subiscono direttamente l’impatto negativo dell’eccessivo consumo di abiti. Host e co-autore è Matteo Ward, imprenditore, divulgatore e attivista, che ha curato la ricerca dei contenuti scientifici della serie, scritta e diretta da Olmo Parenti e Matteo Keffer di A Thing By.

Ogni puntata, girata in un paese diverso, approfondisce i temi e le problematiche specifiche del luogo: ad esempio in Cile e Ghana, discariche tessili del mondo, viene affrontato il tema degli scarti, mentre in Indonesia si scopre come la produzione di fibre artificiali stia annientando la biodiversità. Ancora, in Bangladesh viene mostrato cosa è cambiato – e cosa no – a dieci anni dal Rana Plaza, la più grande tragedia mai avvenuta in una fabbrica tessile, con oltre 1100 vittime. Il viaggio prosegue in India, dove una richiesta sempre maggiore ha stravolto la cultura della coltivazione del cotone, per concludersi in Italia, dove problemi a noi vicini sono meno visibili di altri.
Il titolo in questione è parte della partnership che vede Will e Sky collaborare per la creazione di nuovi contenuti digitali, che raccontino i principali trend relativi ai cambiamenti contemporanei, dalla cultura all’ambiente.

FacebookLinkedInTwitterPinterest

© Riproduzione riservata