Cinecult: Spiderman: homecoming di Jon Watts

Grandi poteri esigono grandi responsabilità: ne sa qualcosa Peter Parker, l’uomo ragno animato da una ‘determinazione entusiasmante’ ma che sembra non farne una giusta. Eroe di quartiere che pare un ninja con la sua tuta calzamaglia a effetto e le sue strampalate ragnatele, il nuovo superuomo della Marvel è alle prese con dei criminali che trafficano in armi illegali per distruggere i supereroi e le loro attrezzature.
Questo il plot di ‘Spiderman: Homecoming’ diretto da Jon Watts e distribuito da Warner Bros. Entertainment Italia.
Il giovane Peter Parker / Spider-Man (Tom Holland), reduce da un clamoroso debutto in Captain America: Civil War, entra nell’Universo Cinematografico Marvel in Spider-Man: Homecoming. Acclamato in tutto il mondo, Spider-Man è il personaggio dei fumetti più popolare della storia e il fiore all’occhiello della Marvel Comics. Ora, ‘torna a casa’ in un film dai toni nuovi, divertente e fresco, prodotto dai Marvel Studios, che per la prima volta porta il Peter Parker dei fumetti sul grande schermo al fianco degli eroi del Marvel Cinematic Universe. Entusiasta della sua esperienza con gli Avengers, Peter torna a casa, dove vive con la zia May (Marisa Tomei), sotto l’occhio vigile del suo nuovo mentore Tony Stark (Robert Downey, Jr. e Iron Man). Peter cerca di tornare alla sua routine quotidiana, distratto dal pensiero di dover dimostrare di valere di più dell’amichevole Spider-Man di quartiere, ma quando l’Avvoltoio (Michael Keaton) appare come un nuovo cattivo, tutto ciò a cui Peter tiene maggiormente viene minacciato.
È arrivato il momento di dimostrare di essere un eroe. Ha appena 15 anni ma deve tirar fuori il meglio di sé in scene eclatanti come quella nell’obelisco di Washington o quella davvero spettacolare girata su un battello. Il giovane supereroe prende sul serio i suoi poteri: “Spiderman non è mica una carnevalata” e con il suo cuore tenero vorrebbe fidanzarsi con la figlia del suo più acerrimo nemico. Tuttavia anche se all’inizio è uno stagista ansioso di andare in missione e riesce a fermare un autobus a mani nude, alla fine come dice Robert Downey, Jr, è un eroe springsteeniano della classe operaia. Divertenti le riprese in diretta con video girati a braccio che animano la prima parte del film.
Fra intrattenimento di livello, romanticismo scanzonato e alto quoziente di umorismo non si rischia davvero di annoiarsi.

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