Dietro le quinte della prima digital fashion week italiana: Fabio Quaranta

Gli stakeholder del Made in Italy raccontano il proprio approccio alla digitalizzazione della Settimana della moda  

Production & interview Alessia Caliendo

Ph Matteo Galvanone

Fabio Quaranta è direttore creativo del marchio omonimo nonché docente e course leader nel corso di laurea magistrale in arti visive e moda all’Università Iuav di Venezia.

Precedentemente vincitore del “WHO’S ON NEXT?” Uomo ha recentemente debuttato a Milano Moda Uomo.

Parlaci del progetto visivo ideato per la prima Digital Fashion week Made in Italy e quali sono state le fasi di produzione.

Io parto sempre dalla musica ed anche questa volta ho scelto di affiancarmi ad un artista per raccontare la mia visione stilistica. Si tratta di Vipra Sativa con il quale, ai fini progettuali, ho deciso di affrontare un viaggio fisico ma anche metafisico durante il lockdown. Abbiamo, infatti, re-inventato l’idea di sfilata in una transumanza animista ambientata in un tempo immaginario, Presenturo, che sfida il concetto di tempo lineare. 

Pensi che tale rivoluzione digitale ,che ha reso la presentazione delle collezioni assolutamente mainstream, esplorando e promuovendo nuovi linguaggi visivi degni del più rivoluzionario film festival, possa segnare la fine degli eventi fisici?

Assolutamente no. Si tornerà all’esclusività dell’evento così come era in principio mentre la digitalizzazione condurrà sempre più verso l’inclusività.

Quanto è cambiato il tuo mindset professionale Post Covid?

Non particolarmente. Adesso faccio più attenzione a certi dettagli che prima mi sfuggivano. Il Covid è stata un’opportunità per passare ad uno step successivo nell’evoluzione dell’intero Sistema Moda.

Come ha reagito la tua vena creativa nell’immaginare un uomo post pandemico?

L’uomo post pandemico ha meno limiti ed si dà maggiori possibilità. Il mio progetto multidisciplinare URANIA vede unirsi moda, arte e musica in un nuovo mondo immaginario che sfida il linguaggio e le abitudini con cui la moda codifica se stessa. Le collezioni sono percepite come edizioni, non vi è fisicità nè stagionalità, non vi è distinzione di genere né tantomeno di classe. Le proposte vengono lanciate quando sono pronte grazie a presentazioni itineranti al fine di unire tutte le edizioni e creare un unico immaginario. Fabio Quaranta promuove progetti paralleli e senza tempo.

Se dovessi fare proiezioni per la prossima stagione quale sarebbe lo scenario in termini di comunicazione e vendita del prodotto?

Previsioni? Si tratta del punto più dolente di questo momento in cui l’unica complessità è l’incertezza. Ma sappiamo tutti che i momenti di incertezza stimolano la creatività. Aspetteremo.

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