Mandarina Duck: in viaggio per le capitali della moda con il nuovo zaino Utility

Un viaggio reale e virtuale dentro e intorno al mondo della moda. Parte da qui, anzi, riparte da qui, da questo innovativo progetto che mescola web ed heritage, design e innovazione, la riconferma di Mandarina Duck come brand iconico made in Italy. Cinque zaini nuovi di zecca, otto blogger globe trotter e altrettante fashion week di caratura internazionale i protagonisti di questa nuova avventura del brand dell’anatra gialla. Dietro cifre e personaggi, la felice intuizione di Giovanni Bonatti, ceo del marchio da dicembre 2015, che ha ideato lo Utility Regeneration Project: la rivisitazione, a quasi quarant’anni di distanza, dello storico zaino Utility, lanciato nel 1977, attraverso il tratto sicuro dello stilista Denis Frison, direttore creativo del marchio. Queste nuove versioni sono protagoniste di un fashion journey attraverso le capitali della moda compiuto dagli influencer prescelti e il risultato è un video-diario di viaggio in progress che chiunque può seguire online, sul sito dedicato al Regeneration Project. Il tour è partito da Firenze e, più precisamente dalla 90esima edizione di Pitti Immagine Uomo di giugno 2016, con K.E. Guerre; Fredrik Risvik ha fatto tappa a Milano Moda Uomo; Fabrizio Oriani è stato al menswear di Parigi, mentre Paola Turani ha viaggiato fino a Berlino. A New York ci va Gianni Fontana, invece Copenaghen è la tappa di Laura Noltemeyer e Stoccolma quella di Frank Gallucci. Alla London Fashion Week di settembre sbarcherà Asena Saribatur.
MANINTOWN ha incontrato Giovanni Bonatti per conoscere a fondo il progetto e le novità di Mandarina.

Qual è lo spirito di questo progetto?

Riportare Mandarina Duck al posto che gli compete. È stato uno dei brand più iconici degli anni ’90 assieme alla Coca Cola, agli Swatch e alla 500. Per me, rilanciare il marchio, vuol dire ripartire dal prodotto più significativo, lo zaino Utility, proposto nel 1977 e adesso rivisitato in chiave contemporanea. Le persone hanno di Mandarina un bellissimo ricordo, come di un amico che le ha accompagnate per tanto tempo e ora si è scolorito. Per questo motivo vogliamo rigenerarci, per far riscoprire al consumatore questo legame affettivo.

 Com’è il nuovo zaino Utility?

Risponde alle esigenze dell’uomo di oggi e asseconda le necessità della tecnologia moderna. È organizzato in modo da accompagnare durante tutta la giornata, con un contenuto funzionale, ma non a discapito dell’eleganza. Le nuove cinque versioni sono tutte unisex, con tessuti, materiali e colorazioni completamente rinnovati. Abbiamo voluto che fosse un prodotto multifunzionale, con la bellezza intrinseca dell’Italian design. La scelta dei nomi giapponesi (uno dei modelli si chiama Kyoto ndr.), invece, è stata dettata dal fatto che il Giappone, con i suoi grandi spostamenti quotidiani, ci rappresenta bene.

Perché è stato scelto Denis Frison come stilista e direttore creativo?

Ho voluto un designer che non provenisse dal mondo degli accessori. Denis ha una grande passione per forme e materiali e una grande esperienza nei capispalla. Ha lavorato con Henry Cotton’s e, attualmente, sta lanciando la sua linea e aprendo un monomarca a Los Angeles.

Come è nato questo link tra Mandarina, gli web influencer e le fashion week internazionali?

Mandarina ha sempre cercato l’avanguardia, anche nella comunicazione. Penso che sia giusto usare i sistemi più moderni per raccontare il nostro mondo.

Con quale criterio sono stati scelti gli influencer?

È stata una ricerca dettata dalla multiculturalità. Abbiamo voluto e selezionato uomini e donne più o meno giovani e di differenti Paesi, per dimostrare la trasversalità del nuovo prodotto e per trasmettere un messaggio globale. Poi, zaino e viaggiatore si sono scelti vicendevolmente, a riprova di quanto il brand rappresenti al meglio le diverse esigenze della persona.

Qual è il consumatore tipo di Mandarina Duck?

Più che di uomini e donne si può parlare di individui e cittadini cosmopoliti. Mandarina accompagna le persone nella loro globalità e targhettizza questa tipologia di persone. È più un attitude che un semplice marchio di accessori.

In quale direzione si stanno orientando i progetti di diffusione del marchio?

Attualmente siamo maggiormente presenti in Cina e Corea, meno in Europa. L’obiettivo della distribuzione è quello di tornare a essere presenti nei migliori multimarca del mondo. Abbiamo cominciato con LUISAVIAROMA a Firenze, durante il Pitti Uomo.

www.mandarinaduck.com

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