NFT e cryptoarte sbarcano a Sanremo

La mania dilagante degli NFT (Non-Fungible Token, i certificati di autenticità digitale creati tramite la tecnologia blockchain) investe ormai gli ambiti più disparati e, grazie a Highsnob, ha raggiunto anche Sanremo. Infatti Michele Matera – questo il vero nome del rapper originario di Avellino, che alla 72esima edizione del Festival ha portato il brano Abbi cura di te, in coppia con Hu, uno dei nomi più quotati della scena rap contemporanea, autore di due album e più di trenta titoli (comprese hit da milioni di ascolti come Harley Quinn, La tocco piano e Wannabe), è attivo anche nel campo della cosiddetta cryptoarte, sotto lo pseudonimo di Eskalator, ed ha già esposto le proprie opere nella mostra di riferimento per questa particolare branca artistica, in rapidissima ascesa, ossia 2121 Crypto Art is Now, ospitata fino a pochi giorni fa dal Museo della Permanente di Milano.

Highsnob indossa il medaglione con l’opera XXX

Oltre a distinguersi sul palco dell’Ariston per la ricercatezza degli outfit dal gusto sartoriale firmati Zegna (ha vestito capi della collezione Winter 22 del marchio per tutte le cinque serate della kermesse, con uno styling ad hoc curato da Michele Previsani), Highsnob ha unito le forze con Mirai Labs, prima piattaforma marketplace green al mondo, arricchendo i suoi look con una vera e propria opera d’arte NFT da lui appositamente creata, inserita in un medaglione dorato. Un pezzo il cui valore va oltre il contenuto artistico in senso stretto, perché XXX (questo il titolo dell’artwork) attiverà la community internazionale di Mirai attraverso una serie di azioni green collegate, che mirano alla salvaguardia dell’ambiente naturale.




Con questa inedita collab, dunque, Highsnob non solo è il primo cantante a portare al Festival la cryptoarte degli NFT, ma partecipa anche direttamente al progetto ecologico di Mirai per la creazione di un marketplace capace di sostenere aziende e iniziative green, utilizzando una parte dei ricavi per piantare foreste, pulire i mari e permettere alla flora e alla fauna del pianeta di rigenerarsi, utilizzando la potentissima leva delle cryptovalute (maggiori informazioni su XXX sono disponibili qui).

Del resto, le nuove generazioni di musicisti e artisti in generale sembrano decisamente sensibili al fascino delle sperimentazioni artsy che mixano creatività e tecnologia, basti pensare al trionfatore (in tandem con Blanco) di Sanremo 2022 Mahmood, che qualche mese fa aveva deciso di declinare in versione digitale i personaggi del suo secondo disco Ghettolimpo, rivolgendosi alla Lettergram (società che ha curato la grafica dell’album) e poi ad Art Rights e AmaZix per trasformare Inuyasha, Rapide, Dorado, Klan e altri alter ego immaginari ch comparivano nei video dei brani in vere e proprie opere formato NFT, ovviamente in serie limitata, vendute su un sito dedicato.


NFT della cover di Ghettolimpo di Mahmood

NFT di uno degli avatar di Ghettolimpo di Mahmood

Il 72esimo Festival della canzone italiana, oltre che per il record di ascolti, il Fantasanremo e il connubio tra moda e musica, sarà dunque ricordato anche per il debutto, sul palcoscenico nazionalpopolare par excellence, di una nuova forma d’arte al confine tra reale e virtuale, destinata a ritagliarsi spazi sempre maggiori nell’odierna società iperdigitalizzata.

DART porta la prima esposizione di criptoarte al Museo della Permanente di Milano

In cover FABIO GIAMPIETRO, Metamorphosis – The Eye

Stiamo assistendo nel concreto agli effetti di una vera transizione digitale che si riflette in maniera rapida e decisiva su tutti i settori del nostro universo, a cui attribuiamo un valore, dal mondo dell’arte ai beni di lusso.  Metaverso e NFT sono i temi che hanno monopolizzato il dibattito culturale dell’era post pandemica o inter-pandemica – visto che ci siamo ancora dentro –  rivoluzionando definitivamente gli equilibri del collezionismo e del rapporto tra gli stakeholder del mondo dell’arte, complice la vendita della casa d’aste Christie’s di un’opera di Beeple “Everydays: the first 5000 days” per 69,3 milioni di dollari nel Marzo 2021, stabilendo un record assoluto per un’opera d’arte digitale e rendendo Mike Winkelmann (vero nome di Beeple) il terzo artista vivente più costoso mai andato all’asta.

Siamo nell’era dell’arte NFT – non fungible token – che certifica proprietà e autenticità di un’opera scritta su Blockchain.
La prima esposizione di arte collettiva NFT in Italia viene ospitata dal Museo della Permanente di Milano (aperta al pubblico fino al 6 febbraio 2022), da sempre adibito all’arte tradizionale, grazie all’ambizioso progetto curato da DART (Dynamic Art Museum) ideato da Piergiulio Lanza e realizzato insieme all’Arch. Riccardo Manfrin che hanno permesso la creazione del primo catalogo di criptoarte al mondo, facendola entrare nel circuito ufficiale della storia dell’arte.

La mostra 2121

La mostra, intitolata “2121” è stata creata grazie alla collaborazione di WRONG THEORY e di Alessandro Brunello (Co-Founder & Co-CEO dell’ExchangeBibipom.com), Alan Tonetti (Founder & CEO di TaoDust) e Serena Tabacchi, curatrice della collezione «Dystopian Vision» e direttrice del MoCDA, Museum of Contemporary Digital Art. .

L’esposizione prende vita in un percorso espositivo basato sull’interazione tra essere umano e opera digitale che in alcuni casi si tratta di una digitalizzazione dell’opera fisica. La mostra vede i principali esponenti del movimento Blue Chip (artisti già affermati nel settore degli NFT) e OG (acronimo per Old Guy, utilizzato per identificare i pionieri del campo degli NFT).
Una Tratto importante della Crypto Art, è che spesso gli artisti stessi si dedicano al collezionismo di opere NFT.
Una corrente che vede gli artisti connessi a livello globale alla continua ricerca di nuove sperimentazioni creative da condividere e collezionare.

Gli artisti in esposizione presso la mostra 2121 curata da DART

Tra gli artisti italiani Federico Clapis, Alessandro Bavari, Alessio De Vecchi, Andrea Chiampo, Mattia Giordano; Fabio Giampietro, Giovanni Motta, Davide Petraroli, Annibale Siconolfi, Andrea Bonaceto. E ancora tra i più acclamati e conosciuti artisti a livello mondiale: Aeforia, Lucas Aguirre, Alotta Money; Alpha Centauri Kid, Alessandro Bavari, Bakaarts, Billelis, Bored Ape Yacht Club, Gary Cartlidge, Coldie, Crypto Punks, Etienne Crauss, Mattia Cuttini, Dangiuz; Diewiththemostlikes, Donnoh, Dotpigeon, Jesse Draxler, Jan Hakon Erichsen, Eskalator, Frenetik Void Giant Swan, Mattia Giordano, Gmunk, Raf Grasseetti; Grebenshyo, Hackatao, Nate Hill, Janne, Jarvin, Trevor Jones; Matt Kane, Raphael Lacoste, Lushsux, Tim Maxwell, Neurocolor, Rare Pepe, Oveck Reyes, Robness, Sinclair, Six N. Five, Skygolpe, Fabiano Speziari, Thomas Strokes Iii, Toomuchlag; Pindar Van Arman, Vexx, Jonathan Wolfe, Xcopy, Xsullo, Ondrej Zunka, Sarah Zucke.

Piattaforme NFT e smart contract

I market place più noti dove è possibile introdursi nel mercato d’arte degli NFT e sono SuperRare, OpenSea, CryptoPunks, Nonfingible. Il valore delle opere acquistate sale molto più rapidamente rispetto al mercato tradizionale e – udite udite – per la prima volta gli artisti, all’interno di queste piattaforme, concludono le loro vendite ai collezionisti attraverso smart contract che vanno a stipulare in maniera assolutamente autonoma, andando a sostituire l’intermediario: una vera rivoluzione dal punto di vista dell’indipendenza dell’artista. Inoltre, a ogni suo passaggio di mano dopo la prima vendita, l’artista continua a percepire una percentuale, un diritto d’autore che vale per l’eternità.