Javier Goyeneche – 10 anni di Ecoalf e un nuovo modello di business 100% sostenibile

È stata presentata ieri a Milano la nuova collezione Ecoalf 1.0
Capi essenziali e un design classico e senza tempo, per entrare nel nostro guardaroba e durare nel tempo. Questa collezione, oltre ad essere stata prodotta in maniera 100% sostenibile, in filato del mare – Ocean Yarn – derivato dalle bottiglie di plastica riciclate raccolte dai fondali marini, è il punto di partenza per uno stile di vita veramente sostenibile.
La sua silouette è impeccabile e ogni dettaglio è rifinito con una cura scrupolosa, da renderli esclusivi ed eterni, per essere indossati negli anni futuri ed essere mixati con pochi capi stagionali in più.

Per un uso più etico del guardaroba in cui la qualità si sostituisce alla quantità.
Materiali riciclati e una riduzione d’acqua e di emissioni di CO2 sempre maggiore sono alcuni dei principi che stanno alla base della produzione di Ecoalf, insieme a una ricerca sempre più accurata che mira a ottenere fibre vegetali all’avanguardia, per un maggiore rispetto della natura tutta, animali compresi. Come il Kapok, una fibra morbida e setosa, ricavata dalla cellulosa naturale estratta dalla frutta essiccata dell’albero da cui prende il nome.

“La linea 1.0 è la realizzazione di un sogno. Quando ho creato Ecoalf nel 2009 questa era la qualità, l’estetica e l’innovazione che volevo che ogni prodotto avesse. Ci sono voluti 10 anni di ricerca e determinazione, ma questa linea per me è un grande traguardo.”
Queste le parole di Javier Goyeneche, fondatore di Ecoalf e pioniere di una moda 100% ecosostenibile, a cui abbiamo quale strada bisogna percorrere per creare un sistema di produzione completamente sostenibile che sia in grado di creare un cambiamento.  

È necessario pensare a un nuovo modello di business che già dal design consenta di rispettare il sistema di produzione circolare, fino alla distribuzione e al riutilizzo dei materiali, in un ciclo che può essere infinito. Ma per fare questo bisogna cambiare il modello attuale, riducendo i cicli di sovrapproduzione, da cui il mercato è sommerso, e concentrare le collezioni più sulla qualità che sulla quantità.

Sottolinea, inoltre, quanto siano dannose per l’ambiente le campagne sul Black Friday, nemico indiscusso del pianeta, in cui vengono acquistate quantità enormi di capi di cui non abbiamo veramente bisogno e che finiscono per generare materiale di scarto difficile da smaltire, per non parlare delle emissioni di CO2 e materiale inquinante causati dal numero elevatissimo di spedizioni e imballaggio.

Il tuo impegno costante ha contribuito a creare consapevolezza nel consumatore, ma anche nelle aziende più giovani che si affacciano al mondo della moda con un approccio più sostenibile. Abbiamo parlato di materiali recuperati dalla pulizia dei mari o delle sempre più innovative fibre vegetali. Si riesce ad essere sostenibili anche nell’uso dei colori?

Assolutamente si. Un esempio è la capsule collection creata in collaborazione con la top model Blanca Padilla, composta da 8 pezzi unisex in cotone organico, colorata con tinture ricavate da piante, radici o frutta. L’aspetto affascinante è che ogni colore, essendo 100% organico, non è mai identico su ogni capo.

La linea Premium 1.0 apre le porte alla vera innovazione nel sistema produttivo, ma pone soprattutto le basi per un mercato 100% sostenibile, basato su regole etiche ben definite e sull’utilizzo di materiali completamente sostenibili. Un esempio? Il trench oversize Mos in cotone riciclato risparmia 1.466 litri di acqua e riduce le emissioni di CO2 di ben 5kg.

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