Gabriele Esposito: «iniziare a capire la vera essenza della vita»

Figlio Italiano, adottato dall’arte, innamorato della danza: Gabriele Esposito, classe 1997, si racconta in un flusso di idee continuo, con tanto di spirito lungimirante. “La moda ha sempre avuto la grande forza di essere d’impatto, e forse la gente dopo tutto questo avrà bisogno di leggerezza e trasparenza.” 

Un po’ come Penelope nell’Iliade Troiana, il sogno gli reca conforto, echeggiando passioni che mirano al di là dell’ideale fashion, ma che puntano a superare la contingenza dell’ordinario. 

Stigmi, critiche e schemi: Gabriele li varca. Anzi, data l’attuale contaminazione che sta sfasando il mondo, ci narra i giudizi e pareri sul futuro del settore creativo a ridosso della sue due più grandi passioni: la danza e la moda. 

Passioni che si respirano sui suoi profili social, con l’intento di illustrare intrecci tutti da scoprire.

Di che cosa si occupa la tua professione? 

Io sono un ballerino. In più, da un anno a questa parte, ho iniziato a lavorare nel mondo della moda, come digital talent. 

Come vedi il futuro del mondo della moda e dell’ambito creativo post-epidemia? 

Penso che in generale per tutti i settori sarà difficile rialzarsi, proprio perché questa epidemia ha portato allo sgretolamento di molti settori, e soprattutto quando si parla dell’ambito artistico, è sempre e purtroppo messo in secondo piano, anche se forse siamo quelli che costantemente cercano di mutare, e soprattutto la moda con il passare degli anni ha avuto una metamorfosi in base al momento storico, politico e sociale. Io voglio essere positivo. 

Con l’avvento dei social, in particolar modo nel corso di questo periodo di instabilità economica e sociale, a tuo parere quale sarà lo scenario che cambierà maggiormente da ora in poi? 

Cambieranno molte cose secondo me, la gente ha bisogno di realtà, mescolata a quel pizzico di magia e immaginazione, quella che penso tutti noi in questo momento vogliamo, chi non sogna, di riuscire ed avere quanto meno una vita simile a quella che conduceva prima, l’essere umano ha bisogno avere la propria routine, immagina se da un giorno all’altro questa non si possa più condurre, saremmo tutti spiazzati ed è quello che è successo ora. Quindi cambierà secondo me anche il modo di comunicare. 

Quali sono le mosse che secondo te il sistema moda deve attuare per accingersi a un’etica di miglior impatto? 

Diciamo che secondo me la moda ha sempre avuto la grande forza di essere d’impatto, forse la gente dopo tutto questo avrà bisogno di leggerezza e trasparenza, sicuramente non sarà semplice, ma questo settore ha sempre avuto un capacità di comunicazione eccezionale, anche grazie alle fantastiche persone che ci lavorano, certo dovranno reinventarsi nuovamente, ma un artista non vede l’ora di “fare la muta.” 

A tuo parere, verso che rotta si sta orientando il settore creativo? E cosa punta a raggiungere in questi tempi? 

Dalla parte creativa, secondo me, c’è a chi questa situazione può aiuterà tanto, è vero che per creare si ha sempre bisogno di stimoli, ricerca, viaggi, persone, però tutta questa situazione può aiutare a capire realmente quali sono le nostre capacità, senza flussi esterni. Quindi questo grande uragano potrà portare alla realizzazione di materiale veramente fantastico. 

Cosa ti spaventa di più appena cesserà l’epoca Covid-19? 

Non cosa mi spaventa di più, è una situazione così strana e che secondo me farà cambiare tanto le nostre abitudini, soprattutto all’inizio, quindi non saprei. La cosa che varierà sarà l’approccio con le persone, tutti avremo un cambiamento drastico, anche quello che prima era un semplice abbraccio avrà un valore diverso da quello di prima, quindi non è tanto la paura, ma sarà quasi strano quello che per noi prima era la normalità. 

Come cambierà il tuo lavoro dopo l’epidemia? 

Il mio lavoro cambierà sicuramente, anche se sono sempre pro ai cambiamenti, non so cosa mi aspetta perché secondo me, finché non si potrà ritornare ad una vita quasi normale, nessuno saprà. 

Riflessioni conclusive? 

La conclusione è che adesso abbiamo tutti tanto tempo da investire su noi stessi e che invece di buttarci giù, possiamo spendere per sperimentare e studiarci. Non è facile, lo so, chi di noi non ha avuto un momento di down in questa quarantena, ci sta e forse ci fa anche bene, rigenerare tanta energia che magari spendevamo in cose inutili, così da canalizzare ora, nelle cose essenziali, in tutto quello che ci piace. 

Abbiamo la fortuna di poterci chiudere tutti nel nostro fantastico mondo, magari scoprirne di più, e iniziare a capire che bisogna essere un po più leggeri nella vita e non crearci degli enormi castelli. 

Instagram: @gabesposito

Photo courtesy of Alessia Tamburro (@alessiatamburro)

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