Models to follow: Marcello Thiam

Videomaker, pilota di droni, project manager di The Drop, con cui si dedica allo scouting e promozione di talent che gravitano attorno al design, alla musica, all’arte; quella del modello è solo una delle voci che infittiscono la biografia di Marcello Thiam, ragazzone (è alto quasi due metri) che colpisce per la spigliatezza dei modi e la convinzione nelle proprie idee.

Manintown models to follow
Tank top Sloggi, denim pants Palace x Evisu, shorts Ecko, underwear Supreme, belt, jewels and watch talent’s own

Dreadlock e barbetta incolta, trasmette la sicurezza di chi è riuscito a fare di una presunta “diversità” il tratto saliente del suo lavoro, il perno di una pratica creativa che abbraccia con entusiasmo ambiti più o meno affini, attraverso cui tentare di «esprimere un punto di vista unico in quanto risultato di un certo vissuto, di un percorso».

Da quanto fai il modello e come ti sei avvicinato a questo mondo?

Da due anni, mi ci sono avvicinato mosso da un interesse personale; ho sempre avvertito la necessità di crearmi outfit “giusti”, efficaci, riservando una cura maniacale alla scelta di cosa indossare, capi tecnici piuttosto che firmati dai grandi nomi del settore, così da combinare performance e contenuto fashion. Tramite l’Accademia di Belle Arti di Roma, poi, ho sfilato ad AltaRoma, in precedenza avevo partecipato a campagne per Nike e Diadora. Quest’anno, inoltre, sono stato invitato come guest all’ultimo show di Missoni, insieme a Haroun Fall.

Quali traguardi ti sei fissato nel modelling?

Vorrei contribuire a rimuovere una visione della moda un po’ antiquata, che resiste soprattutto a Roma (per Milano vale un altro discorso). Per questo collaboro con gli studenti dell’Accademia alla realizzazione di progetti e concept inediti, alternativi. Dall’anno scorso, ad esempio, curo con altre persone The Drop, evento itinerante che mira a supportare i giovani talenti.

“ho sempre avvertito la necessità di crearmi outfit ‘giusti’, efficaci”

models to follow Manintown
Tank top Sloggi, denim pants Palace x Evisu, shorts Ecko, sneakers Air Jordan, bandana A Bathing Ape, jewels and watch talent’s own

L’hai appena menzionato, sei il project manager di un progetto che«hal’obiettivo di fornire uno spazio di libera espressione a designer e artisti»; vuoi spiegarci nel dettaglio di cosa si tratta?

È stato avviato nel 2021, dopo il picco della pandemia, in un momento in cui sentivamo la necessità di vivacizzare il panorama socioculturale capitolino con qualcosa di diverso. Per fortuna siamo stati compresi e aiutati da altre realtà che stavano già prendendo piede in città, hanno colto subito la lungimiranza dell’iniziativa, la nostra volontà di impegnarci nella promozione di talent emergenti. The Drop è nato così, fondamentalmente è una serata nella quale tutto ruota intorno a un designer, collezione o performance, ogni volta però cambiamo location, mood, tipo di musica ecc. per adeguarci al progetto specifico, dandogli il massimo dello spazio – e della valorizzazione.

Manintown fashion shooting 2022
Jacket Supreme, denim pants Palace x Evisu, shorts Ecko, durag A Bathing Ape, sneakers Air Jordan, jewels and watch talent’s own

Citavi Haroun Fall, sul tuo Instagram compare in effetti parecchie volte, che rapporto avete?

È il mio coinquilino, un grandissimo amico. Mi ha suggerito lui di intraprendere una carriera in quest’ambito, del resto se in precedenza volti e misure unconventional non godevano di molta considerazione, ora si è diffusa una certa insofferenza per tutto ciò che veniva reputato “conforme”. È un mondo che attrae entrambi, ci sproniamo a vicenda, proviamo a esprimerci su più piani restando fedeli alle nostre idee, lasciandoci coinvolgere dalle tendenze ma portando avanti, in parallelo, una ricerca personale.
Inoltre essendo italo-senegalesi abbiamo background abbastanza simili, possiamo capire le difficoltà incontrate da persone black che operano in industrie come quelle della moda o dello spettacolo, confrontandoci sull’argomento. Haroun è un artista a tuttotondo, cerco come lui di dedicarmi a molteplici attività, dal videomaking al pilotaggio dei droni, all’organizzazione di eventi, provando a esprimere un punto di vista unico in quanto risultato di un certo vissuto, di un percorso.

“Sentivamo la necessità di vivacizzare il panorama socioculturale capitolino con qualcosa di diverso”

Altra passione che traspare dal feed IG è quella per il basket

Provo un grande interesse per questo sport, sarà che non mi sono mai ritrovato nel calcio né in altre discipline praticate abitualmente in Italia. Nel basket, invece, colgo connessioni stimolanti, ad esempio con l’industria fashion: le stelle dell’NBA, penso su tutti a LeBron James, ormai sono delle vere icone di stile, seguite e ammirate ovunque. Diciamo che, nel complesso, mi trasmette degli ideali culturali, estetici ed espressivi, è qualcosa di più di una semplice competizione sportiva.

La pallacanestro influenza anche il tuo modo di vestire?

Sicuramente nel mio stile riscontro elementi black e americani, più di tipo musicale che sportivo però. Ammetto di essere un profano in materia di musica italiana, mia madre mi faceva ascoltare jazzisti e brani sudamericani, mio padre giganti come Bob Marley, James Brown, Fela Kuti, Tupac… Sono cresciuto immedesimandomi in una realtà che non mi rispecchiava, capendo che avrei potuto trovare personalità cui ispirarmi per altre vie, attraverso canzoni, film, viaggi. Tutto ciò ha inevitabilmente condizionato il mio stile e ciò che faccio – e vorrei fare – nei lavori da modello.

Manintown fashion editorial 2022
Tank top Sloggi, denim pants Palace x Evisu, shorts Ecko, sneakers Air Jordan, bandana A Bathing Ape, jewels and watch talent’s own

Restando sul tuo stile, come vesti solitamente? Opti per una divisa quotidiana o vari il più possibile?

Nella vita quotidiana prediligo abiti sfruttabili appieno, con molte tasche (facendo il videomaker devo portarmi dietro caricatori, card, attrezzi…), la componente utility è fondamentale.
Poi presto attenzione all’aspetto della sostenibilità, che comporta fibre naturali, materiali preferibilmente riciclati, finissaggi non tossici… Sono caratteristiche che controllo, prima di acquistare voglio informarmi sul paese di provenienza di un capo, oppure sul modo in cui è stato confezionato.

“Credo che i settori creativi siano tutti collegati, è fondamentale seguirli, conoscerli a fondo”

Marchi o stilisti da inserire in una personale lista dei desideri?

Senz’altro Kanye West, poi sarebbe stato un sogno collaborare con Virgil Abloh, per Off-White o Louis Vuitton. È stato un mito, ha reso accessibile determinati mondi a persone che prima ne erano totalmente escluse, e lo sarebbero ancora se non ci fossero stati lui o Ye; hanno integrato la cultura black nel proprio lavoro, attuando una rivoluzione dall’interno.

Su quali progetti stai lavorando al momento? Pensando al futuro, invece, cosa ti auspichi?

Attualmente sto lavorando con Silverback, brand che ha debuttato di recente nel mercato nostrano. Si focalizza sul basket 3×3, incluso dal 2020 nelle Olimpiadi ma ancora poco conosciuto qui.
Oltre a proporre collezioni streetwear, alla Supreme per capirsi, hanno allestito una struttura mastodontica ad Ancona. Vogliono fare le cose in grande, collaborando con preparatori atletici, tattoo artist, studi di design, mettendo insieme ambiti differenti. È un po’ ciò che mi ripropongo io, credo che i settori creativi siano collegati, è fondamentale seguirli, conoscerli a fondo, così da stabilire il maggior numero possibile di relazioni, umane e professionali.

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Credits

Model Marcello Thiam

Photographer & art director Dario Tucci

Nell’immagine in apertura, Marcello indossa giacca Supreme, canotta Sloggi, jeans Palace x Evisu, shorts Ecko, durag A Bathing Ape, sneakers Air Jordan, gioielli e orologio talent’s own

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