PANNALÙ: UN MONDO DI GIOIELLI INCANTATI PER ADDOLCIRE L’ESISTENZA

A dicembre 2022 Pannalù fa il suo ingresso nel mondo del gioiello e dell’accessorio con un immaginario dall’aura fiabesca, un estro morbido e stravagante e un’essenza dolce-amara. Caratteristiche che raccontano l’identità di Susanna Testa, fondatrice e designer del brand, di origini parmensi, ma che vive a Milano, dove coltiva la dedizione per l’illustrazione e la passione per l’insegnamento in Design della Moda al Politecnico. MANINTOWN l’ha intervistata.

«Pannalù è il punto d’incontro di tutto ciò che da sempre anima la mia creatività – spiega la designer – L’amore per l’illustrazione è il mezzo attraverso cui, con gesti terapeutici, do vita ai mondi costruiti nella mia mente, e tramite cui diventano un rifugio per stare bene. Da quando ho iniziato a lavorare nel mondo del gioiello al Politecnico, i miei disegni non potevano più essere bidimensionali, ma dovevano estrudersi in volumi, prendere vita. E dovevano essere fatti non solo per essere guardati, ma perché le persone ci interagissero e giocassero».

Gioielli Pannalù
Gioielli Pannalù

«Fragile è qualcosa che si rompe e che si spezza con più facilità, ma che ha anche la sensibilità di vivere profondamente le proprie emozioni, di esprimersi senza filtri»

Io credo che le persone fragili siano come dei cristalli: senza la possibilità di rompersi non ci sarebbe nemmeno quella di risuonare, riflettere o rifrangere la luce

La tua definizione mi piace molto perché dà una lettura positiva, e in chiave preziosa, di un termine che è connotato negativamente. Fragile è qualcosa che si rompe e che si spezza con più facilità, ma che ha anche la sensibilità di vivere profondamente le proprie emozioni, di esprimersi senza filtri, in modo puro e alle volte disarmato, esponendo ai possibili colpi anche i propri punti di rottura.

Puro e fragile sono parole-concetto fondamentali per il tuo lavoro. L’estetica del tuo brand mi ha ricordato il lavoro di Alice Rohrwacher, anch’esso incentrato su queste idee

Nel mondo di Pannalù è naturale trovare gioielli che crescono sugli alberi, fatine punk che nascono da alterazioni alchemiche del latte, piatti che si baciano, persone che cambiano di identità; e tutto viene presentato senza rumore o scompiglio, un po’ come accade nel realismo magico.

«I riferimenti all’infanzia sono importanti, non tanto per il tema dell’età quanto perché il mondo di Pannalù si fonda sul ritorno all’intuitività, all’ingenuità»

Daydream è la tua prima collezione e presenta un orizzonte che va oltre il mitico, che è archetipico. È come se ci stesse chiedendo: sono i bambini che giocano a fare gli adulti o gli adulti che giocano a fare gli adulti e che si sono dimenticati di essere ancora bambini?

I riferimenti all’infanzia sono importanti, non tanto per il tema dell’età quanto perché il mondo di Pannalù si fonda sul ritorno all’intuitività, all’ingenuità. Il gioiello è il medium d’eccellenza per raccontare una storia che può essere universale, e diventa il mezzo giusto per ritornare a quegli stadi infantili in cui anche a problemi complessi trovano soluzioni semplici. Per questo scelgo sempre forme accoglienti, che regalano una sensazione “cocooning”, che accolgono e che invitano ad una gestualità e ad un gioco che combatta l’ansia del mondo moderno.

«Per me il modo per rimanere aderente a me stessa è paradossalmente quello di non definire in toto, la via per giungere alla concretezza è il dialogo»

C’è sempre una certa tensione tra definizione (che nel tuo caso è il gesto, il disegno) e vaghezza, quando si realizza qualcosa. Il linguaggio traduce ciò che si vuole esprimere o mette in contatto con un’altra realtà, ma può anche creare confusione, far perdere questo contatto…

Per me il modo per rimanere aderente a me stessa è paradossalmente quello di non definire in toto, la via per giungere alla concretezza è il dialogo. Per me questi momenti di confronto e di apertura sono fondamentali.

Le idee partono in modo embrionale da intuizioni. Immagino fino a quando arrivo ad una soluzione progettuale concreta, ma spesso non del tutto definita. Per chiudere i confini delle mie idee mi confronto con persone di cui mi fido, che condividono la mia stessa sensibilità e hanno a cuore l’universo Pannalù, che mi aiutano a definire quello che ho in mente nel modo più preciso possibile

Il brand ha un’anima complessa, e, possiamo dirlo, anche la creatrice. Mi incuriosisce molto la forma dei vostri gioielli

Se il mondo dell’infanzia influenza Pannalù, lo fa attraverso il corpo, il volume e il colore del gioiello. Pannalù è fatto di forme precise, essenziali, spesso simmetriche. Cerco di tenere solo ciò che è necessario nella resa formale, voglio che i miei gioielli comunichino pulizia nella loro semplicità e per esprimermi preferisco limitarmi a pochi elementi ma ben studiati.

Gioielli Pannalù
Gioielli Pannalù

«Sono prodotti che per essere compresi appieno richiedono una lettura più profonda, che va oltre la superficie delle cose»

La scelta di forme che richiamano quelle delle molecole rivela, a mio parere, un intento alchemico. Le persone attratte da Pannalù hanno, in qualche maniera, non solo il desiderio, ma forse la necessità, di trasfigurare la realtà. È così secondo te?

La forza del prodotto sta esattamente qui. La collezione Mimosa Fairy attrae per le forme e i colori che incuriosiscono come fossero caramelle, ma poi, di fatto, cattura quelle persone capaci di guardare oltre il prodotto in sé e di leggere i significati di cui il gioiello si fa portatore. Chi sceglie Pannalù è attratto tanto dall’estetica quanto dal messaggio ed entrambi si fondono nel suo immaginario. Sono prodotti che per essere compresi appieno richiedono una lettura più profonda, che va oltre la superficie delle cose.

Come è arrivata l’ispirazione per le sciarpe Would you dare?

Lo straniamento, per me, è il mezzo per dialogare con la nostra parte più emotiva e inconscia. Ne è un esempio Would you dare?, che “sembra ma non è”. In questo caso parliamo di un prodotto che non ha come unica finalità quella di essere comprato per adornarsi o abbellirsi, ma che diventa uno strumento funzionale: il foulard è un gioco a tutti gli effetti ed è venduto con le sue pedine (disegnate a mano da me, anche loro con il foulard addosso, una storia nella storia).

«Voglio suscitare un effetto sorpresa, mettere qualcosa esattamente dove non ce lo si aspetta, e presentarlo come se fosse normale»

Possiamo definirla una visione a tratti surrealista dell’oggetto?

Quando progetto un nuovo pezzo per Pannalù, un gioiello o qualsiasi altra cosa, mi rifaccio sempre al tema del realismo magico, voglio suscitare un effetto sorpresa, mettere qualcosa esattamente dove non ce lo si aspetta, e presentarlo come se fosse normale.

Daydream Campaign
Daydream Campaign – Pannalù

«Dairy Fairies vogliono proprio essere di supporto per riuscire a superare i momenti più complicati grazie alle proprie risorse, per trasformarli in una fonte di grande soddisfazione personale»

C’è un reel in cui uno dei vostri charm Mimosa Fairy si sdraia sul lettino di uno psicoterapeuta. Anche le fate sono immalinconite e hanno bisogno di terapia?

Il video di Vanilla Mimosa Fairy che va dalla psicologa per poi dare le dimissioni al lavoro è come una fiaba contemporanea, e ci è sembrato un modo semplice e liberatorio per spiegare una situazione diffusa al giorno d’oggi attraverso una metafora. Penso che ognuno di noi arrivi a un momento in cui sente la necessità di dialogare con se stesso e di farsi forza. Le Dairy Fairies vogliono proprio essere di supporto per riuscire a superare i momenti più complicati grazie alle proprie risorse, per trasformarli in una fonte di grande soddisfazione personale. In generale, questo è l’obiettivo di Pannalù.

Paprika, il vostro ultimo lancio, propone gioielli di un rosso acceso e ci trasporta in una realtà bucolica, fuori dal tempo, tra coltivatori che si adornano il capo di accessori sanguigni. Una nuova direzione creativa sembra cercare le proprie radici familiari, o forse dei principi su cui costruire una famiglia

Paprika è sempre parte della famiglia Mimosa, ma la scelta del rosso, saturo e lontano dalle tonalità più pastello, comunica un immaginario diverso dalla purezza degli altri colori. Questo nuovo lancio è l’occasione per raccontare come Pannalù non sia inscrivibile all’interno di un’unica tipologia di persona, di oggetto o di gioiello, ma vuole parlare alla molteplicità e alla diversità, non raccontando solo un mondo etereo, fatato e soffice ma anche irriverente e audace.

«Nel mio design do sempre molta importanza a modularità e componibilità tra i pezzi, siano essi del passato e del futuro»

Ho scoperto un dettaglio molto interessante: le immagini della campagna di Paprika sono AI generated!

Sì, è stato un esperimento bellissimo. Per realizzarle mi sono servita di Midjourney, che è uno strumento text-to-image che usa l’intelligenza artificiale per generare immagini a partire da prompt, quindi descrizioni testuali. Il risultato è sempre una sorpresa! Mi piace molto questa indefinitezza dell’intelligenza artificiale, non sai mai che produrrà. E ogni volta incontri immagini, che poi sono luoghi e persone, nuove; un viaggio che è molto coerente anche con l’elemento di serendipity che caratterizza la poetica di Pannalù.

Concludiamo parlando del futuro: cosa dobbiamo aspettarci da Pannalù nel breve e nel lungo periodo?

Penso che a breve assisterete al lancio di nuovi gioielli che si integreranno alle collezioni precedenti in un rapporto di dialogo ma anche di discontinuità, come ogni nuova cosa che si rispetti. Nel mio design do sempre molta importanza a modularità e componibilità tra i pezzi, siano essi del passato e del futuro. Il grande progetto di Pannalù è poi quello di creare un universo-mondo di accessori e, chi lo sa, forse non solo accessori, che parlino a quelle persone che vogliono sognare ad occhi aperti.

Daydream Campaign
Daydream Campaign – Pannalù

Credits

Photographer Maximilian Mair

Stylist Jim Unterweger

Art Direction Weltschmerz Studio by Carl Von Pfeil and Jim Unterweger

Hair and Make Up Viki Aichner

Models Ellen Larcher and Vincent Lindenmüller
Location Courtesy of Kränzelhof

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