Cibo dal mondo, quando la cucina ci fa viaggiare

Viviamo in un mondo ormai globalizzato, in cui merci e persone si spostano senza problemi su tutta la superficie terrestre e fanno viaggiare non solo l’economia, ma anche la cultura dei propri paesi. In una nazione attenta al cibo come l’Italia, ed esposta per natura a influenze culturali da più parti del mondo, è naturale che a interessare di più sia proprio l’aspetto culinario delle varie culture. Alcuni tradizionali cibi di varie nazioni, bisogna ammettere, si sono imposte a livello globale proprio per via di alcuni fattori tra cui la grande rappresentatività che fanno del loro Paese e la grande qualità e particolarità che sono in grado di incarnare.

Non è un caso, dunque, che gli italiani – soprattutto giovani e interessati ad allargare i propri orizzonti culturali con contaminazioni da tutto il mondo – abbiano pian piano volto i propri sguardi alle cucine del resto del mondo, e il fatto di cimentarsi nella preparazione di alcune specialità, è diventato di gran moda, fungendo da base fondante di molte serate in compagnia tra amici. C’è da dire che a dare ulteriore spinta a questa ondata di avventure culinarie è stata la nostra rete di distribuzione di supermercati, che, vista questa crescente attenzione verso l’estero, si è dotata di prodotti specifici, adatti a preparare pietanze straniere– esempi a tal proposito si possono ritrovare nell’anteprima del volantino Eurospin della prossima settimana

Ma quali sono allora queste culture che tanto ci appassionano? Andiamo a vederne due, le più considerate.

IL GIAPPONE

Che il Giappone sarebbe stato il primo a essere citato, era abbastanza scontato. Dobbiamo rilevare che oggigiorno quella giapponese è la cucina più diffusa al mondo. La straordinaria varietà dei piatti, l’incredibile qualità dei prodotti– soprattutto ittici, per via delle acque da cui il Paese è circondato, foriere di meravigliose specie di crostacei e di innumerevoli specie di pesci, spesso introvabili alle nostre latitudini – hanno reso quella giapponese la cultura culinaria più apprezzata a livello globale (superando, secondo alcuni recenti studi, quella italiana). Col tempo sono sorti ovunque ristoranti che offrono i migliori cibi di questa tradizione, sui quali regna incontrastato il sushi.

Per la verità, bisogna dire che in Europa e Stati Uniti siamo spesso abituati a confondere i concetti di sushisashimi. Nel primo caso si tratta di palline di riso con all’interno – o all’esterno – pesce crudo, avocado e altri ingredienti variabili. Con sashimi si intendono invece le tipiche fettine di pesce crudo da mangiare da sole, senza altri condimenti (a eccezione della salsa di soia e, per i più arditi, del wasabi, cioè una pianta tipica giapponese la cui radice tritata risulta estremamente piccante).

Al fianco dei famosi sushi e sashimi, la cucina giapponese offre anche una serie di zuppe, a capo delle quali possiamo citare il Ramen, e molti tagli particolari di carne, apprezzatissima anche nei nostri supermercati.

L’INDIA

La tradizione indiana ha impiegato più tempo di quella giapponese a imporsi anche nel nostro mercato, forse per via di un diffuso e atavico scetticismo verso la qualità e l’igiene che quelle zone del mondo esprimono. Tuttavia, col tempo e con una serie di ristoranti che da qualche anno hanno fatto da apripista a questa cucina, ci siamo accorti che in realtà è molto valida. Lo sappiamo tutti, a regnare nella cultura culinaria indiana sono le spezie, che danno un tocco inconfondibile a tutti i piatti. Su tutte, regna il famoso curry, usato in molti modi ma reso celebre dal tipico pollo al curry, accompagnato da riso basmati. Per qualche motivo questi sapori e questi profumi esotici fanno inevitabilmente viaggiare la mente verso quei paesaggi tipici indiani densi di atmosfere magiche accentuate dalla bellezza e particolarità dell’architettura moghul, rendendo dunque la cucina indiana estremamente affascinante e sempre più diffusa.

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