Da ‘Mare fuori’ all’omnichannel, la strategia (vincente) di Antony Morato

In sedici anni di storia dalla fondazione, Antony Morato non ha mai arrestato la sua corsa: lo stile, la comunicazione, la brand awareness, la strategia sono state sempre centrali e in continua evoluzione per renderlo quello che è oggi, un solido marchio specializzato nel total look maschile, da oltre 74 milioni di euro di fatturato, vetrine worldwide (che quest’anno si arricchiranno con dieci nuovi store) e progetti di successo, come quello con la serie tv del momento Mare fuori, in cui i look firmati Antony Morato sono stati i testimoni tangibili del goal della griffe: dare carattere a chi li indossa.
Il CEO Lello Caldarelli racconta a MANINTOWN novità, strategie e obiettivi del brand.

Antony Morato brand
Lello Caldarelli, CEO di Antony Morato

Nuova edizione di Pitti Uomo e novità nelluniverso Antony Morato, quali sono quelle della prossima stagione in termini di stile?

Pitti Uomo è sempre stato per noi un grande alleato e siamo felici di presentare di nuovo la nostra prossima collezione a Firenze. La Spring/Summer 2024, come di consueto, trae ispirazione da un viaggio nello spazio e nel tempo. Ci rivolgiamo ad un uomo sfaccettato, i cui bisogni cambiano durante il giorno, stiamo  notando un rinnovato interesse per il mondo del formal in senso ampio e vivendo un periodo di ritorno alla socialità, alla voglia di viaggiare. Non c’è secondo me una novità in termini di stile, piuttosto una riscoperta di alcuni capi del guardaroba maschile, che trovano inedite modalità di utilizzo ed  occasioni d’uso.

“La Spring/Summer 2024 di Antony Morato, come di consueto, trae ispirazione da un viaggio nello spazio e nel tempo”

Dal punto di vista organizzativo e business, invece, qual è in questo momento la direzione del marchio e su cosa si concentra la vostra strategia?

Durante la pandemia abbiamo rivisto le nostre strategie e riorganizzato le operation. La nostra azienda è sempre stata digital-oriented ma, a partire dal 2020, le necessità del momento hanno portato all’accelerazione del processo di digitalizzazione. Posso dire che l’azienda, oggi, è più in salute che nel 2019. Il nostro obiettivo a lungo termine è far sì che il marchio assuma sempre più rilevanza per i nostri clienti attuali e risulti sempre più appealing per i nuovi; per raggiungere questo obiettivo, vogliamo migliorare ogni attività aziendale.

Quali sono stati i risultati in termini di business nel 2022?

Abbiamo chiuso il 2022 con una crescita del +19% e un fatturato di 74,2 milioni di euro. Anche il 2023 è cominciato bene, il quarter ha segnato un + 10% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, confermando una crescita double digit per il quinto trimestre consecutivo.
Le strategie commerciali attuate fino ad oggi hanno giocato un ruolo determinante per la crescita di tutti e tre i canali di vendita; il 2022 è stato anche l’anno di ripartenza effettiva per il canale fisico, abbiamo dato avvio a un processo di rinnovamento delle boutique che, nei prossimi anni, vedrà la ristrutturazione di tutti i punti vendita, allineati al nuovo concept del flagship milanese. Inoltre, per il 2023, puntiamo ad aprire 10 nuovi store.

“Il nostro obiettivo a lungo termine è far sì che il marchio assuma sempre più rilevanza per i nostri clienti attuali e risulti sempre più appealing per i nuovi”

Antony Morato pe 2024
Antony Morato Spring/Summer 2024

Quali sono i canali di vendita e i mercati più performanti?

Siamo un’azienda che ha sempre creduto nel mix di retail, wholesale e online. Ciascun canale per noi è funzionale a un preciso scopo commerciale, abbiamo trovato la nostra misura e le strategie ci stanno premiando, perché performano tutti bene. Quanto ai mercati, i principali restano Italia e Spagna, ma stiamo ottenendo grande riscontri dal sud America, in Colombia apriremo il terzo store nel giro di un anno.

Nella serie più vista del momento, Mare fuori, alcuni dei protagonisti indossano capi Antony Morato, com’è nato questo deal e com’è stata questa esperienza?

È iniziato tutto in maniera molto naturale, lavoriamo con tantissime produzioni del cinema e della tv, con Mare fuori avevamo iniziato a collaborare sin dalla prima stagione, prima del boom attuale. Siamo stati fortunati ad esserci trovati insieme a loro nel momento in cui la serie è esplosa; ringraziamo molto le costumiste, che hanno scelto di caratterizzare i protagonisti attraverso i nostri capi. C’è un lavoro molto minuzioso nella fase di scelta e selezione dei capi, siamo felici che abbiano trovato nella nostra collezione quello che cercavano per poter esaltare le singole personalità e identificarle attraverso un proprio stile.

La connessione della moda con le serie distribuite sulle grandi piattaforme di streaming è sempre più solida.. Pensate a nuovi progetti analoghi?

Abbiamo sempre portato avanti questa attività e continueremo a farlo. La potenza che hanno oggi le serie è imparagonabile a qualche anno fa. Per un brand è non solo un’occasione di grande visibilità, ma anche un modo per creare una connessione con i clienti, beneficiando di quella che spontaneamente si crea tra i protagonisti e gli spettatori.

“Per Mare fuori c’è un lavoro molto minuzioso nella fase di scelta e selezione dei capi, siamo felici che abbiano trovato nella nostra collezione quello che cercavano”

Come e in cosa crede che il brand sia evoluto e continui ad evolvere dalla sua fondazione ad oggi, passando per la digitalizzazione, le-commerce, il periodo pandemico…

È innegabile che il periodo della pandemia sia stato complicato per tutti, abbiamo dovuto necessariamente stoppare alcune attività e questo ci ha dato la possibilità di avere il tempo di poter ripensare alla strategia, a 360 gradi. Abbiamo rivisto l’azienda da un punto di vista organizzativo, abbiamo ottimizzato i processi e gli investimenti, abbiamo accelerato il processo di digitalizzazione e ci siamo concentrati sul capire cosa chiedeva il mercato in quel momento. Siamo riusciti a fare un lavoro di immagine sul nostro prodotto, che lo ha reso ben riconoscibile, e stiamo lavorando in termini di comunicazione per far sì che l’immagine del marchio evochi quella di un uomo con un carattere forte e aperto alle diversità.

Lapertura dell’hub logistico in provincia di Piacenza ha fatto la differenza nello sviluppo del business?

Assolutamente sì, è stato un passo importante per il percorso di innovazione di Antony Morato. Siamo passati da un modello di totale outsourcing a una progressiva internalizzazione delle operazioni, fino ad arrivare, oggi, a una gestione completamente in-house. Questo processo evolutivo guiderà l’azienda verso la gestione delle attività in ottica omnichannel, arrivando all’unificazione di tutti i servizi logistici per tutti i canali (retail, wholesale ed e-commerce) e per tutti i mercati, permettendoci di gestire un quantitativo sempre maggiore di ordini con una maggiore facilità, di offrire il migliore servizio ai nostri clienti B2C e B2B e, dunque, di accrescere le potenzialità di vendita. Abbiamo scelto di collocare questo hub all’interno del polo logistico di Piacenza, strategicamente posizionato in Europa, per facilitare ancor più le attività logistiche della label, che ha una quota export pari al 70% del business.

“Oggi la gestione di Antony Morato è completamente in-house, un processo evolutivo che guiderà l’azienda verso la gestione delle attività in ottica omnichannel” 

Quali sono i prossimi step di Antony Morato? 

Stiamo continuando a perseguire una strategia di rafforzamento della brand image attraverso campagne di comunicazione dalla forte identità visiva e, in merito al business, l’evoluzione naturale della griffe continuerà ad essere la visione internazionale e cosmopolita, con l’obiettivo di continuare a rafforzare la nostra presenza sui mercati core e di valutare il possibile ingresso in nuovi mercati.

Nell’immagine in apertura, un outfit della collezione Antony Morato S/S 2024

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