La primavera a New York sotto il segno della rinascita

Ristoranti e parchi affollati, bar e caffè che brulicano di gente, musicisti che si esibiscono all’aperto. Se non fosse stato per le mascherine, per le quali vigeva ancora l’obbligo, anche all’aperto, camminando per le strade di Soho, in un qualunque weekend di aprile, sarebbe risultato difficile credere di essere ancora nel bel mezzo di una pandemia. 

Da qualche settimana, infatti, a New York si respira un’aria nuova, complice ovviamente l’imponente piano vaccinale, grazie al quale, ad oggi, circa il 40% dei newyorkesi ha ricevuto almeno una dose del vaccino. 

Ristoranti pieni, nella nuova formula “all’Europa”, con servizio prevalentemente all’aperto: una novità introdotta in via sperimentale già la scorsa primavera, estesa poi a tutto il periodo invernale, nonostante le temperature rigide che caratterizzano la Grande Mela nei mesi freddi, ed infine confermata a tempo indeterminato dal sindaco Bill De Blasio, che ha fatto così di necessità virtù. 



Oggi i ristoratori che hanno resistito ai mesi neri del lockdown prima, e a quelli gelidi dell’inverno, poi, sono pronti a prendersi la rivincita, potendo compensare il dimezzamento della capacità interna, con ampie strutture esterne, che nulla hanno da invidiare a quelle tipiche delle principali piazze Europee, da tempo avvezze a pranzi e cene en plein air.     

E così, in questa primavera newyorkese, uno dei settori maggiormente colpiti dalla pandemia, sta diventando invece il simbolo più evidente e concreto della ripartenza post-CoVid. 



Ma a suggerire che la svolta per la città che non dorme mai, potrebbe essere davvero dietro l’angolo, c’è anche il settore immobiliare, come conferma Andrea Pedicini, broker immobiliare, da oltre undici anni a New York: “Nel primo trimestre dell’anno a Manhattan sono stati firmati ben 3.700 nuovi contratti di vendita: è il numero più alto dal 2007, in aumento del 58% rispetto allo stesso trimestre del 2020”. Ad incidere è stato in particolare l’effetto combinato di tre fattori, spiega: “Prezzi in media più bassi del 10-15%, tassi d’interesse ancora contenuti e un diffuso ottimismo derivante da un piano vaccinale concreto ed efficiente”. 

Molto positivi sono anche i dati legati al mercato degli affitti, con un aumento del 90% dei nuovi contratti di locazione registrati a marzo rispetto allo stesso mese del 2020: un incremento in linea con quanto visto anche tra gennaio e febbraio. “Si tratta – continua Pedicini – del segnale più evidente che le persone stanno tornando in città, anche in questo caso attratte da canoni di locazione decisamente vantaggiosi, con prezzi in calo mediamente del 15-20% rispetto a prima della pandemia”.



Dati, questi, che metterebbero a dura prova la tesi dei detrattori di New York, per i quali lo “svuotamento” della città registrato nei mesi del lockdown sarebbe stato definitivo, tanto più se si considera che al momento solo il 10% dei dipendenti che una volta affollavano la città dal lunedì al venerdì, sono effettivamente tornati in ufficio e che i turisti internazionali continuano a latitare a causa del blocco delle frontiere ancora in vigore. 

Ed in questo contesto, cresce anche l’interesse degli investitori italiani per Manhattan e dintorni, nonostante la temporanea impossibilità di potervisi recare di persona: “Dall’estate scorsa – afferma Pedicini, che a New York segue una clientela prevalentemente italiana, composta da imprenditori, manager d’azienda, ma anche attori e atleti professionisti – l’interesse dei nostri connazionali per il settore immobiliare newyorkese è cresciuto significativamente, come spesso accade in queste circostanze. C’è chi sta solo aspettando che le frontiere riaprano, e nel frattempo chiede di essere tenuto al corrente rispetto ai trend di mercato, e chi invece ha addirittura investito in remoto dall’Italia senza nemmeno vedere di persona la proprietà acquistata”.



E così, nella cornice della riapertura totale annunciata pochi giorni fa dal sindaco De Blasio, e prevista per il 1’ luglio, New York sembrerebbe davvero pronta a riaccogliere a braccia aperte i propri turisti, visto anche l’imponente stanziamento approvato dall’ente del turismo newyorkese, che ha destinato la cifra record di 30 milioni di dollari per la campagna “NYC Reawakens” (“New York City si risveglia”), il cui slogan principale è “Wish You Were Here in New York City”, letteralmente: “Vorremmo che fossi qui a New York”.

Photo Credits: Federica Carlet

Consigli di bellezza: LAFCO New York

Fondato nel 1992 da Jon Bresler a New York, il brand LAFCO abbina l’artigianato tradizionale agli ingredienti più puri per creare fragranze per la casa e prodotti per la cura personale. La collezione di lusso di saponi, lozioni, diffusori e candele è composta da oli essenziali di provenienza rigorosa. I prodotti vengono creati a mano utilizzando allo stesso tempo un’antica tecnica di produzione botanica e una tecnologia all’avanguardia. Le fragranze sono pensate per evocare una reazione emotiva e sensoriale. Abbiamo incontrato il fondatore e qui potrete trovare la nostra conversazione: 

Come e quando avete sviluppato e avviato il vostro brand? Quali sono i valori e la filosofia che ci sono dietro?

Il nostro fondatore, Jon Bresler, ha avuto l’idea di creare il brand LAFCO dopo aver lasciato New York City per trasferirsi in Svizzera negli anni ’90. Vivendo in Europa, ha scoperto e si è innamorato delle tradizioni del continente che avevano a che fare con l’aromaterapia e la botanica. La sua passione per il viaggio, unita al nuovo amore per le fragranze e l’artigianato del mondo antico, l’hanno portato a visitare le bellissime città dell’Italia, del Portogallo e della Grecia. E fu proprio lì che ebbe le sue prime esperienze grazie alle quali propose alcuni brand unicamente europei al mercato americano; brand come Santa Maria Novella, Claus Porto e Karres Natural Skin Care, oggi tutti riconoscibili a livello mondiale. Nel 2010 Jon inaugurò la sua prima linea di fragranze, LAFCO New York, basata sulle tradizioni europee, ma con una svolta moderna Newyorkese. 

La nostra idea principale è sempre stata quella di creare una piena ambientazione con gli elementi dello stato d’animo, del profumo e del colore. Disegniamo le nostre fragranze per la casa avendo questi dettagli in mente e poi li associamo con un preciso luogo della casa o un tipo di ambientazione. Per esempio, la nostra candela alla camomilla e lavanda ha un profumo calmante, e il colore del contenitore in vetro è un beige neutro e caldo che evoca l’effetto rilassante di una camera da letto. La fragranza della nostra candela Office, invece, combina note di rosmarino ed eucalipto, entrambe essenze rinvigorenti e rivitalizzanti. Il colore del vetro è un verde vibrante, colore stimolante, che rende questa candela una scelta perfetta per l’ufficio. 

Dato che LAFCO New York affonda le sue radici nella botanica, nelle fragranze naturali e nella skin care e visto che la nostra filosofia è quella di creare dei prodotti che abbiano un buon profumo (e che siano buoni per voi), per noi era molto importante utilizzare gli ingredienti più sicuri e più puliti che avessimo a disposizione. Infatti, creiamo le nostre candele bruciando una miscela di cera di soia, senza petrolio. La fragranza dei nostri diffusori per ambienti non contiene alcol, quindi non solo non è dannosa per voi, ma il profumo dura anche più a lungo. Inoltre, tutto il vetro delle nostre candele è soffiato a bocca, utilizzando le tecniche delle più antiche fabbriche di vetro della Boemia. Ogni pezzo di vetro è una creazione unica come i nostri clienti!

Quali sono i vostri prodotti chiave?

Signature Candle è una nostra creazione originale, ha un tempo di combustione di 90 ore e viene colata qui negli Stati Uniti.

Signature Diffuser è un diffusore a bastoncini per ambienti che ha un design innovativo che gli permette di essere completamente ricaricabile; è un lusso ecologico! Il contenitore in vetro è lavorato artigianalmente e può essere utilizzato per molti anni. 

Hand Care Collection (sapone liquido + crema per le mani + saponetta) viene lavorato artigianalmente in Italia ed in Portogallo. Inoltre, questa collezione utilizza ingredienti naturali, senza solfati, para beni od olio di palma che sono delicati per la vostra pelle così come per l’ambiente. 

Possiamo avere un messaggio di speranza e di supporto per le altre medio-piccole imprese che da New York sono arrivate in Italia? 

Visto che in questo momento gli affari stanno rallentando e ci siamo dovuti fermare tutti insieme a causa dell’invito alla pubblica sicurezza, la nostra speranza è quella di riuscire a ricordare alle persone che nel mondo c’è ancora molta bellezza. Ora più che mai, le persone stanno cercando il loro brand preferito per prendere ispirazione e scappare. Sentiamo che la nostra missione, così come quella di tutti i brand, è di continuare ad essere connessi con i nostri clienti durante questo periodo impegnativo e aggrapparci alle loro idee e alle loro storie. Supereremo questa oscurità insieme e mentre lo faremo, impareremo una lezione preziosa che non rafforzerà solo noi, ma anche le nostre imprese. 

Scegli i tuoi 5 prodotti preferiti e spiega perché lo sono

Feu de Bois 3 Wick Candle: il mio studio di New York City non ha un camino, ma credo che sarà la prossima cosa che metterò. Infatti, amo come le note legnose del cedro e del sandalo si combinano tra di loro per creare l’effetto caloroso del fuoco scoppiettante durante le fredde sere d’inverno. Durante l’estate invece, questa candela mi ricorda i falò della mia infanzia. Mi piace tantissimo e la accendo tutto l’anno.

Amber Signature Candle: L’ambra è sempre stata una fragranza dalla quale sono stato attratto e questa candela cattura perfettamente la sua essenza. Il colore blu intenso del vetro la rende moderna e intramontabile allo stesso tempo.

Sea and Dune Classic Disffuser: il nostro Classic Diffuser ha un nuovo design che abbiamo introdotto solo quest’anno. La piccola taglia del diffusore gli permette di adattarsi anche agli spazi più piccoli, come una stanza per gli ospiti o un armadio. A volte non ho il tempo di accendere una candela e questa è una fantastica soluzione per dare un po’ di profumo alla stanza. La fragranza Sea and Dune ti trasporta in una casa sull’oceano. Portatevela dietro come regalo ovunque voi andiate e vi garantisco che il/la padrone/a di casa vi inviterà ancora e ancora. 

Discovery Trio: è semplicemente stupendo! Se state facendo shopping online, la vera sfida è che non potete sentire la fragranza attraverso il computer. Quante volte vi siete imbattuti in un prodotto online e avete desiderato di poter sentire il suo profumo? Il Discovery Trio è l’idea che abbiamo pensato per voi. Selezionate 3 fragranze di candele a vostra scelta. Ogni campioncino è una mini-candela, così potrete provare il prodotto prima di comprare il pieno formato. È un bellissimo regalo per tutti coloro che hanno difficoltà ad acquistare per gli amici!  

Wick Trimmer + Snuffer: Ho un’ossessione per le candele (chiaramente), quindi capisco quanto sia importante prendersi cura di esse. La mia regola d’oro è che devi tagliare lo stoppino ogni volta che accendi la candela. Altrimenti, nella cera si creeranno dei buchi e il vetro diventerà di un color nero fumo. E non c’è niente di peggio! Il nostro Wick Trimmer + Snuffer è un design ingegnoso che il nostro team ha creato per spegnere la fiamma della candela e tagliare lo stoppino contemporaneamente. Nessun disordine e soprattutto la vostra candela si accenderà perfettamente. 

Dove si possono trovare i vostri prodotti? 

I prodotti LAFCO si possono trovare in molte boutique, hotel e Spa negli Stati Uniti. Inoltre, sono disponibili nei grandi magazzini come Neiman Marcus, Saks Fifth Avenue e Bloomingdales. Ovviamente consegniamo anche in tutto il mondo grazie al nostro negozio e-commerce LAFCO.COM

“Battere il virus con la creatività” 8 domande a Mauro Porcini

Mauro Porcini arriva in PepsiCo nel 2012 come primo Chief Design Officer di sempre. Di origini italiane, vive a New York e oggi condivide con noi la sua esperienza durante l’epidemia di Covid 19.
Mauro è un esperto di design e di global branding, sostenitore del Made in Italy e dello stile italiano. Durante questa pandemia globale gli abbiamo chiesto qual è suo punto di vista, la sua esperienza e un messaggio per aziende e privati.

1.Una fonte d’ispirazione o un riferimento?

Probabilmente per molti posso sembrare abbastanza ovvio, ma prima di tutto i miei genitori. Mi hanno insegnato l’importanza della cultura, della conoscenza e dell’apprendere con curiosità. L’arricchimento culturale dello studio, l’interessamento e la lettura sono i valori più importanti che la mia famiglia mi ha trasmesso. La mia famiglia ha da sempre amato le persone di cultura: insegnanti universitari e personalità televisive che in qualche modo contribuiscono a dare rilevanza ad alcuni aspetti culturali della nostra vita.

Un valore molto importante che mi hanno insegnato è la necessità di essere una brava persona. I miei sono devoti cattolici, molto cristiani, molto religiosi. Mio padre è architetto e pittore, da giovane ero circondato da dipinti nella mia casa. Ciò è stata una grande fonte di ispirazione per me dal punto di vista artistico e, da bambino, ho potuto disegnare molto. E’ stato davvero divertente per me disegnare con lui e imparare tutti i tipi di tecniche. Mia madre invece era innamorata della letteratura, della scrittura e della lettura e adora scrivere poesie con contenuti religiosi.

I miei genitori sono totalmente non tecnologici, ma hanno capito come creare un blog. Pubblicano diversi libri, dipinti, schizzi di poesie. Sono stati d’ispirazione per tutta la mia vita.

 2. La tua definizione personale di design…e come lo hai applicato nelle tue esperienze professionali? 

Il design è completamente incentrato sulle persone. Si tratta di capirne i bisogni e i desideri. Pertanto, comprendere quello che è importante, ciò che è rilevante, ciò che è significativo per le persone e quindi creare soluzioni. Potrebbe essere un prodotto, un servizio, un marchio, un’esperienza: tutte le soluzioni che risolvono quei bisogni e quei desideri e sogni. Questo è ciò che fanno i designer.

Per fare questo, dobbiamo comprendere tre dimensioni. Una è il mondo degli esseri umani, psicologia e antropologia. Semiotica e semantica, quindi comprensione delle persone. La seconda dimensione è il business: come fare branding, distribuzione, come lavorare con i clienti: è importante perché una volta comprese le esigenze dei clienti, devi anche trovare un modo per creare soluzioni che possano essere vendute. La terza dimensione è la tecnologia: quella del prodotto, per fabbricarlo. Il prodotto deve essere realizzabile, vendibile e devi avere le tecnologie giuste per fare tutto questo.
La connessione tra persone, strategie e la tecnologia è la chiave per poter essere un buon designer.

3. Come vivi a New York e come influenza il tuo lavoro? Quali sono gli altri luoghi che ti ispirano o ti rilassano?

Amo profondamente NY, la definisco la capitale delle capitali. Persone da tutto il mondo vengono a New York per fare affari, creare e ispirare. C’è una densità di persone incredibili con grandi idee e un’irresistibile spinta a cambiare il mondo che non puoi trovare in nessun’altra città. Questo la rende una straordinaria “piazza” dove le persone con idee incontrano persone con risorse per renderle possibili.

Avere questa densità di persone con idee, unità ed energia sorprendenti per far accadere le cose è molto stimolante, ma allo stesso tempo potrebbe essere faticoso. Hai sempre il desiderio di essere fuori, unirti e incontrare queste persone che possono ispirarti.

Per compensare questo, ho una casa dove posso fuggire nella natura a 2 ore di distanza dalla città, negli Hamptons. Adoro svegliarmi e vedere cervi nel giardino e sentire il suono del camino scoppiettante. Nella mia vita sono sempre stato in una sorta di sospensione tra due mondi: da un lato una piena energia della città e dall’altra tutta l’energia della natura, li amo entrambe e un equilibrio dei due è ciò con cui mi sento a mio agio.

4. Come stai affrontando la situazione del coronavirus e quali stereotipi o preconcetti vorresti combattere?

(Mauro fa un respiro profondo e sospira, so che si sta preparando per esprimere la sua opinione onesta con molta empatia. Se segui Mauro sul suo account IG, sai già che i suoi post sono spesso pieni di messaggi di coinvolgimento sociale e sensibilità umana. L’impatto del problema del coronavirus, la carenza sanitaria di personale e attrezzature, l’impatto che questa pandemia ha sul nostro paese e sugli altri, è un tema che ha profondamente a cuore).

La situazione del virus Corona è strabiliante in tanti modi diversi. Nessuno se lo aspettava. Nessuno capisce come affrontarlo: è spaventoso e difficile da capire. Il problema è che molte persone stanno sottovalutando l’entità di questa crisi. Come italiano che vive a New York, il mio messaggio è “Sveglia! Questo non è solo qualcosa che sta accadendo in Italia”.

L’Italia ha il secondo sistema sanitario con le migliori prestazioni al mondo, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità. Gli Stati Uniti sono molto indietro: ci sono molti meno letti d’ospedale. I miei pensieri e le mie preghiere vanno a tutte le famiglie e tutti gli individui che sono stati e ne saranno colpiti. Dobbiamo assicurarci di essere al sicuro come individui, famiglie e se abbiamo un team o delle aziende è necessario dare la priorità alla sicurezza di queste persone. Dobbiamo anche trovare modi per mantenere le esigenze aziendali di base, in particolare in settori specifici: sistema sanitario, alimenti e bevande, produzione e consegna, produzione di qualsiasi attrezzatura di sicurezza, nonché informazioni e intrattenimento.

La soluzione è stare a casa. Molti di noi dovranno essere in prima linea nella lotta contro questo virus. Alcuni di noi potrebbero essere in grado di lavorare da remoto, mentre molti altri no.

Nel mio caso sto leggendo più libri che stavo pianificando di leggere e per i quali non ho mai avuto tempo, ho ricominciato a disegnare. Sto anche scrivendo il mio libro. In realtà, scrivo questo libro da anni. Ma ora sono completamente dedicato a questo.

Il mio obiettivo è crescere e diventare migliore come professionista e anche come essere umano. Quindi è così che reagisco a questo virus e come lo sto combattendo.

5. Il tuo messaggio di solidarietà ed energia per superare questo momento

Il mio messaggio di solidarietà è: battere il virus con la creatività. Come ho già detto, stiamo vivendo una tragedia con un bilancio di vittime molto pesante, ma abbiamo anche l’opportunità unica di riavere indietro il tempo nella nostra vita per rallentare, investire su noi stessi e crescere come esseri umani imparando nuove cose. Leggi il più possibile. In breve, fai qualcosa che avresti sempre voluto fare, ma non hai mai avuto il tempo di fare.

Questo è il modo in cui batteremo questo virus a livello emotivo. Ovviamente, dobbiamo ancora combattere ovviamente questo virus in un modo più pratico e contenerlo.

Usiamo la creatività per migliorare noi stessi, per crescere e infine condividerla anche con gli altri per ispirare quante più persone possibile in questo momento di difficoltà.

6. Parliamo del Made in Italy, di cui sei un grande sostenitore, come vedi evolvere il ruolo del designer nelle attività future in un mondo in cui l’interazione fisica sembrano essere sempre meno prevalenti?

Oggi esiste un nuovo materiale con cui i designer possono giocare e con cui hanno bisogno di giocare e sono byte e gigabyte di informazioni che puoi tradurre in tanti modi diversi: video, contenuti digitali.

Come funziona la comunicazione tra dispositivi? Qual è l’interfaccia utente e in che modo i prodotti si connettono tra loro creando dialoghi tra loro? In che modo gli esseri umani si collegano con quei prodotti, dai loro termostati intelligenti alla tecnologia indossabile per i loro smartphone o dispositivi del futuro che interagiranno con la loro casa, i loro vestiti e la loro auto. Studiamo la connessione di tutti questi dispositivi. Anche quando è intangibile progettiamo il modo in cui interagisci con loro e quanto sia facile da usare e intuitivo. Creiamo qualcosa che alla fine della giornata può essere sintetizzato e definito come un’esperienza e quindi c’è una sua componente fisica e c’è anche una sua parte immateriale.

Alla fine, tuttavia, facciamo esattamente quello che stavano facendo i designer del passato. Comprendiamo le persone, i loro bisogni, i loro desideri e creiamo soluzioni che sono significative per loro, dove il materiale non è solo legno metallo o plastica ma anche intangibile come byte e l’esperienza immateriale delle persone con questi contenuti fatti di byte e questi prodotti fisici che alcuni come trasportano, ricevono o inviano i contenuti.

7. Hai viaggiato in tutto il mondo per educare i brand e i loro professionisti sulle migliori pratiche: un consiglio ai marchi in questo momento di stallo e crisi?

La mia raccomandazione a qualsiasi marchio in tutto il mondo in questo momento è quella di essere sensibile ed essere parte della conversazione globale. Di creare un contenuto autentico. Deve essere allineato alla promessa del tuo marchio, a ciò che rappresenti. Deve essere pertinente per il tuo pubblico di destinazione. Partecipa alla conversazione, invia un messaggio specifico che invoca energia e positività o offri soluzioni che possono essere informative o divertenti. Offri valore al tuo pubblico in modo informativo, divertente e autentico possibile, in linea con le tue promesse, il tuo posizionamento e con il tone of voice tipica dei tuoi marchi.

8) Ultimo ma non meno importante, Mauro, parliamo delle tue SCARPE. Hai lasciato temporaneamente New York per rimanere a casa negli Hamptons, per ritirarti e seguire le linee guida dettate dal concetto di “Distanziamento sociale” per combattere la diffusione di questo terribile virus. Le tue amate scarpe (da te e noi) sono ora in quarantena?

Mi mancano le mie scarpe a New York! Ho la mia raccolta di emergenza, sai, qui in America alcune persone hanno raccolte di pomodori e fiori e biscotti e patatine per usarle in caso di catastrofi, io ho quella delle mie scarpe, circa 50 paia. In questo modo, sai, mentre le altre coppie, restano a New York riposando ed essendo al sicuro, godrò altrettanto in sicurezza, godendo di questa raccolta più piccola qui…

Ci scherza, ma Mauro è davvero un amante delle scarpe e ha una collezione di circa 350 scarpe, di cui 50 ora in quarantena con lui, il resto nel suo appartamento a New York.

Vogliamo che Mauro si riunisca presto in sicurezza con le sue amate scarpe in quarantena, curioso di vedere cosa progetterà dopo, e auguriamo a tutti voi di stare al sicuro, riposare e lavorare su un futuro migliore utilizzando la Creatività per sconfiggere il virus!

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Tulemar, un’avventura di lusso nella giungla

Scappare in Paradiso è un istinto naturale per coloro che vivono nell’emisfero settentrionale, specialmente durante i terribili inverni freddi.

Bellezza naturale, lussuose foreste, palme che si distendono per chilometri e onde per i più coraggiosi: questo è ciò che la Costa Rica ha da offrire.
Questo inverno, proprio alla fine della stagione delle piogge, ci siamo allontanati dal nostro hub di New York per visitare l’acclamato miglior hotel di Trip Advisor nel 2019: Tulemar a Quepos, sul lato del Pacifico.

Arrivando all’aeroporto di San Jose, dove purtroppo non si trova molto da fare, siamo stati accolti dal nostro autista privato di Tulemar, inviato dal resort per salvarci dal rumore della Capitale e portarci nella zona di Manuel Antonio, dove si trova Tulemar, uno dei parchi naturali e degli ecosistemi più incredibili.
Dopo circa 3 ore in auto lungo l’unica “strada nazionale” (in Costa Rica c’è un’autostrada nazionale che attraversa tutto il Paese e collega città e paesi importanti come un’aorta principale), abbiamo raggiunto la regione più rigogliosa e turistica di Quepos.

Il verde ovunque, le infinite spiagge e le lussuose foreste pluviali sono sicuramente alcuni dei motivi per cui questa zona deve essere nella tua lista dei desideri.

Ma non è solo questo, poiché c’è ancora da aggiungere che Tulemar, oltre ad essere costruito con grazia all’interno dell’ecosistema con i suoi bungalow e ville private ​​nella giungla, è anche sede, dal 2015, di qualcosa di fantastico: lo Sloth Institute.

La STI è un’organizzazione senza scopo di lucro con la missione di migliorare il benessere e la conservazione dei bradipi selvaggi e in cattività attraverso la ricerca e l’istruzione. Si dedicano inoltre a collaborare con altri programmi di riabilitazione e rilascio di bradipi. Tulemar ospita alcune specie nel suo ambiente protetto lussuoso e tranquillo e offre passeggiate educative agli ospiti e agli altri visitatori, su prenotazione. Abbiamo partecipato al tour ed è stato abbastanza affascinante. I bradipi soccorsi vagano liberamente (ma non per così dire) intorno alla proprietà; alcuni erano visibili anche come ospiti in uno dei Café all’interno della proprietà proprio durante la prima notte del nostro viaggio, quasi come se sapessero che qualcuno era venuto lì per scrivere anche di loro.

L’area di Quepos/Manuel Antonio è una vera e propria delizia per gli amanti della natura. Il parco di Manuel Antonio, che si trova a pochi km dal resort, offre magnifici tour VIP per coloro a cui interessa conoscere meglio gli ecosistemi e il comportamento degli animali che risiedono nel parco. Noi abbiamo fatto una passeggiata di 2 ore nel il parco con una guida specializzata e ne è davvero valsa la pena!

Tulemar è un resort unico nel suo genere con 4 piscine, una spiaggia privata, ville private e bungalow accoglienti, il tutto immerso in una sorta di Jurassic Park: è un ambiente per gli amanti della natura che amano essere coccolati e le avventure di lusso.

Il servizio a Tulemar rientra nel ritmo del luogo e nello stile Pura Vida, tutto è come dovrebbe essere in vacanza: offre da uno staff amichevole che coordina senza problemi le navette per la spiaggia e il ritorno a casa o la consegna per il servizio in camera quelle mattine pigre dove guardare le palme e le scimmie cappuccine sorseggiando un delizioso caffè in una piscina privata è l’unica cosa da fare.

Consigliamo vivamente di organizzare un tour della proprietà con il proprio concierge personale che viene assegnato a ciascun ospite all’arrivo (sì, un concierge personale per il vostro soggiorno, meraviglioso!) e che trascorriate le mattine nella splendida baia privata, una delle gemme del posto, o in una delle piscine quando non state esplorando il parco di Manuel Antonio. Per i tipi più avventurosi, c’è un piccolo sentiero su entrambi i lati della baia che porta alla spiaggia meravigliosamente isolata.

Suggerimenti sulla Costa Rica:

–        “Take it easy”, il tempo è concepito in modo molto diverso rispetto alle nostre affollate capitali

–        I dollari americani sono accettati in negozi e ristoranti, ma assicuratevene prima in quanto alcuni potrebbero non farlo

–        “Pura Vida” significa grazie, ciao, come stai, sei il benvenuto…

–        Stai alla larga da fiumi ed estuari: in Costa Rica i coccodrilli amano passare il tempo lì

–        Noleggia una macchina ed esplora il più possibile

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Food talk: Ettore Bocchia parla della cucina molecolare

È stato definito un rivoluzionario che ha ribaltato l’approccio alla cucina. Eppure Ettore Bocchia, fondatore e autorità massima della cucina molecolare, è una persona dallo charme discreto che riesce a spiegare anche concetti complessi ma in modo semplice e diretto. Dalle sue parole emerge la grande passione per la ricerca dei migliori ingredienti, frutto di lunghi viaggi alla scoperta delle eccellenze produttive. Lo abbiamo incontrato nel suo regno, il ristorante stellato Mistral con vista mozzafiato sul lago di Como. Un posto speciale all’interno del Grand Hotel Villa Serbelloni di Bellagio, una struttura unica per atmosfera e stile, risalente al 1873 quando fu trasformata da casa privata in hotel di lusso.

Quando hai capito saresti diventato uno chef?

Ho iniziato in questo settore a dodici anni e poi a ventisette ho deciso di mettermi a studiare e lavorare duramente per raggiungere determinati risultati

Quali sono state le esperienze per te veramente importanti?

Sicuramente quando ho investito per studiare a quella che è considerata la scuola di cucina più importante al mondo, l’Ecole Lenôtre di Parigi. Lì ho potuto studiare e apprendere l’impostazione francese e alcuni importanti concetti. Ho dedicato molto tempo nelle scuole e in quelli che erano i miei hobby: fare ricerca del prodotto e capire quale era la filosofia dei miei colleghi, anche quelli delle generazioni precedenti alla mia. Per diletto o per studio ho iniziato a viaggiare venticinque anni fa. Ho conosciuto molti colleghi e ho continuato a viaggiare per assaggiare e capire la cucina del mondo.

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Quindi sei sempre stato un viaggiatore curioso?

Sì. Sono stato e sono tuttora una persona curiosa. Per me è importante anche confrontarmi con i giovani. Hanno una prospettiva completamente diversa della cucina, più stilistica. È uno scambio molto interessante e reciproco. Mi fa piacere notare che hanno molta attenzione nei confronti del prodotto, perché un piatto non è mai fine a se stesso e conta la qualità degli ingredienti.

Lo scorso hanno hai festeggiato i cento anni del Grand Hotel Villa Serbelloni. Che cosa avete realizzato per l’occasione?

La proprietà ha richiesto un determinato stile per il menù del centenario: i classici della cucina francese. In determinate cucine si parla ancora questo linguaggio. La cucina francese ha dettato legge per oltre un paio di secoli, dalla fine del 1700 ai primi anni 2000.

Quali piatti consiglieresti a chi mangia per la prima volta al tuo ristorante Mistral?

Sono stato il primo in Italia ad applicare la scienza alla cucina. Consiglierei il menù di cucina molecolare che varia i suoi prodotti seguendo il ciclo delle stagioni. La cucina molecolare ha cambiato il linguaggio culinario.

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Com’è nata l’esigenza di scrivere un libro?

Volevo puntualizzare e rendere noto quelli che sono stati i miei anni di carriera e dove mi trovo in questo preciso momento. L’ho fatto più per me stesso. Non volevo farmi conoscere al grande pubblico, piuttosto certificare quello che ho fatto e come è partito il mio viaggio nella cucina molecolare.

Qual è secondo te il fraintendimento più comunque riguardo alla cucina molecolare?

Si parlava di questa cucina intesa solamente come piatti che prevedono un alto tasso tecnico che è importante, ma non deve sminuire quella che è la qualità del prodotto, il focus di ciò che si mette nel piatto. Non voglio fare una cucina che diventa uno spettacolo fine a se stesso. La cucina molecolare ha rimesso in discussione tutte quelle che erano le preparazioni delle ricette tradizionali.

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Come hai sviluppato le competenze scientifiche che applichi alla tua cucina?

È stato un percorso lento, un passo alla volta, fatto assieme a fisici e chimici, docenti universitari con cui ho studiato i processi di cottura degli alimenti e la loro struttura.

Di quale prodotto sei particolarmente orgoglioso?

La sfida è oggi avere prodotti di eccellenza. Sono molto orgoglioso di avere il fegato grasso d’oca di Aleandro Sousa, un foie gras etico in quanto l’animale non ha un alimentazione forzata, ma si ciba naturalmente. Un ingrediente introvabile e realizzato in quantità limitatissime, che è diventato tra i protagonisti di un piatto signature.

Cosa ne pensi dei numerosi programmi televisivi a tema food?

È stato positivo. Hanno messo una lente di ingrandimento sulla figura dello chef. Un tempo ci si vergognava di fare il cuoco, oggi è un lavoro cui si ambisce ed è molto apprezzato. Tutto questo lo si deve anche alla televisione, che ha reso spettacolare quello che facciamo.

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Stars & The City: Susan Miller si racconta e ci svela il futuro

Uno dei tanti vantaggi di vivere nel costante trambusto di New York è la capacità di entrare in contatto con una moltitudine di esperienze culturali diverse, e con l’ispirazione delle persone che le hanno create. Di recente, ho avuto l’opportunità di incontrare l’astrologa stellare Susan Miller, autrice di fama mondiale ed editorialista per diverse riviste di moda internazionali. Susan è anche la fondatrice del sito web Astrology Zone: creato nel 1995, oggi conta 300 milioni di page views annuali ed è letto con entusiasmo da 11 milioni di persone all’anno. Tutti i lettori attendono con impazienza il primo giorno del mese, quando Susan pubblica in modo molto elegante e divulgativo le sue previsioni astrologiche complete per il mese a venire.

Susan ha suggerito la data del nostro incontro dopo aver consultato il suo calendario astrologico per l’anno (The Year Ahead). Quel giorno c’è stata una congiunzione tra il Sole e Venere, che, come mi ha spiegato, è una data fantastica per ogni tipo di comunicazione e collaborazione.

Non potevo essere più eccitata di avere un’astrologa così rispettata davanti a me, e per di più in una data perfetta per la nostra intervista! Quel giorno ero elettrizzata per i milioni di possibili risposte che avrei potuto ricevere a tutte le mie domande. È un’oratrice meravigliosa e una splendida persona con la quale passare del tempo. Di seguito un’ intervista esclusiva riguardo la sua vita e il suo lavoro oltre che una visione anticipata per i prossimi mesi, che pubblicheremo a ridosso del 2020.

Quindi, ci stavamo chiedendo: quando hai sentito crescere in te questa passione per l’astrologia?

Volevo imparare l’astrologia, ma non avrei mai voluto che qualcuno sapesse che conoscevo questa materia. Pensavo dovesse essere un mio segreto perché  non era accettata. Avevo 14 anni e avevo appena passato un anno intero in ospedale a causa di un terribile intervento chirurgico per correggere un difetto della nascita, ma sfortunatamente ebbi un problema diverso quando mi svegliai: ero paralizzata dal ginocchio in giù. Non avevo nessuna certezza riguardo al fatto che sarei stata in grado di camminare nuovamente. Ho pregato i miei santi protettori, ma avendo solo 14 anni all’epoca volevo sapere se sarei riuscita a camminare di nuovo. Il mio piano era quello di non dire mai a nessuno che conoscevo l’astrologia. Mia madre non voleva insegnarmi niente a riguardo perché aveva paura che avrei studiato troppo poco prima di dare consigli ai miei amici, ma ha ceduto dopo un anno, dopo la mia promessa di studiare per 12 anni e di non leggere le carte a nessuno al di fuori della mia famiglia. La gente pensa di poter imparare l’astrologia in pochi mesi, mentre lei mi ha detto che ci avrei impiegato 12 anni altrimenti non sarei stata abbastanza competente.

Se potessi tornare indietro nel tempo, quale personaggio storico saresti e perché?

SM: Thomas Jefferson!

Afferma così, e con molta passione mi spiega che in quel momento storico nel 1776, anche se si sarebbe dovuta vestire come un uomo, avrebbe voluto far parte dei Padri Fondatori degli Stati Uniti d’America, un gruppo molto coraggioso e disposto a sacrificare le proprie vite per la libertà.

MT: Pensavo che mi avresti risposto Cleopatra magari…

SM: Mi piace l’Egitto! Gli egizi misero l’astrologia sulle loro mappe. Sai cosa sarebbe stato divertente? Cleopatra che si faceva leggere il tema natale.

Raccontaci della tua giornata tipica da astrologa. Facciamo finta che seguiamo Susan per 24 ore a New York. Cosa fai?

Potresti trovare la mia giornata abbastanza normale. Mi sveglio alle 6, e come prima cosa chiamo la banca per assicurarmi che il mio personale abbia ricevuto e incassato i propri assegni. Mentre controllo queste cose con la banca, mi lavo la faccia e applico una maschera. Dopodiché prendo le vitamine, e dopo la doccia metto sieri e le mie creme idratanti. Alle 9 faccio un’intervista internazionale in Europa (se il reporter è in Asia, faccio queste interviste alla mezzanotte dell’orario di New York). Per le 10 sono fuori casa. Prendo una tazza di caffè – magari anche un cornetto – e inizio a scrivere dal coffee shop, può essere che mi fermi anche per tre o quattro ore prima di cambiare location. Rimango sveglia fino alle 2 di notte, non ho bisogno di dormire molto.

Photo courtesy: Il Carlyle, a Rosewood Hotel New York

Lavori da casa o in ufficio?

SM: Ti sembrerà divertente; vado da Dunkin’ Donuts. Tutti mi prendono in giro per questa cosa perché è un negozio strano, arancione e viola con un personale molto amichevole. Starbucks non mi piace, è troppo cupo, preferisco l’atmosfera che c’è da Dunkin’ Donuts. Bevo soltanto una tazza di caffè al giorno.

Quando me ne vado da lì cerco un altro posto in cui lavorare. Scrivo tutto il giorno, perché quando lavoro per il mio sito web, Astrology Zone, ogni segno zodiacale mi richiede almeno 7 ore di tempo. Ariete e Toro sono i primi due segni, quindi potrei impiegare un’intera giornata a scrivere per quei due perché devo fare calcoli e devo memorizzare tutti i vari aspetti del mese.

Qui posso mostrarti…”, dice Susan mentre mi porge una cartella di 40 pagine piena di grafici e calcoli per i passaggi e le eclissi a venire, e mi rivela che avranno un ruolo importante per tutti noi nel mese di dicembre,” il giorno di Natale ad essere precisi. Sarà una fantastica giornata!

Susan mi dice anche che va a Los Angeles una volta al mese, perché è lì che si trovano diversi membri del team che la supporta con il suo sito web.

Quali sono i tuoi posti preferiti in città?

Chiunque venga qui dovrebbe andare ad Ellis Island, è il posto che preferisco da far vedere ai miei amici. Inoltre, adoro vedere il ponte di Brooklyn dalla terrazza del Soho House – è così bello! Se dovessi portare dei bambini a New York, li porterei al Central Park Carousel perché è dove mia madre mi portava quando avevo cinque anni, e anche alla piccola barca tra la 72esima strada e la Fifth Avenue.

New York ha anche così tanti ristoranti ottimi che è praticamente impossibile stabilire quale sia il migliore. Per avere una vista meravigliosa mi piace andare al Top of the Rock – è di gran lunga migliore rispetto alla vista dall’Empire State Building. Un hotel che mi piace molto è il Carlyle, dove vado sempre per bere il thè, che è anche l’hotel dove il Presidente Kennedy e Jackie erano soliti dormire durante i loro soggiorni qui. New York, aggiunge con uno sguardo luminoso, è “attraente” e “nessuna città al mondo è come New York a Natale. L’intera città è illuminata – New York sa come celebrare le festività, inoltre a dicembre nevica spesso. Faccio parte del National Arts Club, e a Natale ti fa sentire come se ti trovassi in una macchina del tempo, tornando indietro fino agli albori della città, davvero affascinante.

Che influenza ha Mercurio retrogrado sulle nostre vite?

Questo aspetto dell’astrologia colpisce tutte le persone in modo uniforme, sebbene influisca un po’ di più su Gemelli e Vergine perché sono segni governati da Mercurio. Mercurio governa l’editoria, la radio ed il mondo digitale, quindi influisce anche su tutte le persone che lavorano in questi settori.

Avrai comunicazioni sbagliate, guasti agli apparecchi, problemi ai software e ai computer. È un momento frustrante. Mercurio in realtà non diventa retrogrado, ma visto dalla Terra sembra tornare indietro rispetto agli altri pianeti. Ed è la proporzione tra i due pianeti, Mercurio diventa retrogrado tre volte l’anno per tre settimane e mezzo. Io viaggio durante Mercurio retrogrado, nonostante Mercurio governi i viaggi – basta essere un po’ più prudenti.

MT: E per tutti gli imprenditori che ci stanno leggendo, tu non firmeresti nessun contratto in quel periodo, giusto?

Non firmare un contratto durante Mercurio retrogrado perché potresti doverlo rifare più tardi: potrebbero esserci cose mancanti, confuse oppure non di tuo gradimento. Controlla gli indirizzi. Una volta andai a Detroit per vedere un’agenzia pubblicitaria e l’indirizzo che avevo era sbagliato, perché nel frattempo si erano spostati dalla parte opposta della città. Anche se devi spedire un pacco o una lettera è importante controllare gli indirizzi, perché Mercurio governa le poste.

“I giorni peggiori per Mercurio retrogrado sono le date di inizio e di fine del retrogrado.” – Susan ci consiglia di stare molto attenti a concederci uno spazio di una settimana prima e dopo questo periodo. Ha una chiara descrizione di Mercurio retrogrado sulla homepage di Astrology Zone. Scorri verso il basso e vedrai un elenco dei suoi pezzi, incluso quello, sul lato sinistro della sua homepage.

Questa domanda è divertente ma cosa pensi che un influencer non dovrebbe fare sui social media durante Mercurio retrogrado?

Oh! Il mio consiglio è quello di non condividere troppo. È come se fosse una scena della fiction “Gossip Girl” – un influencer non dovrebbe condividere troppe cose, perché finirebbe col pentirsi di ciò che ha scritto. Parlare troppo durante Mercurio retrogrado può metterti nei guai.

Sei stata la prima a capire l’importanza di Internet e hai lanciato il tuo sito astrologyzone.com nel 1995. Come si è evoluto il web fino ai giorni nostri?

Internet ora ha più funzionalità. Era il 1995 quando ho iniziato, non c’erano nemmeno i colori – tutto era in bianco e nero e quando guardavi un film, il video era piccolo quanto un francobollo e poco dopo il computer crashava!

Avere un e-commerce era molto difficile agli inizi, Internet permette di scambiare informazioni in tutto il mondo alla velocità della luce, come ad esempio mandare le informazioni dall’Alabama alla Danimarca, poi dall’Alaska al Texas – hai capito cosa intendo. L’e-commerce era una sfida perché, durante questi movimenti, alcune informazioni andavano perse (controllare testo inglese).

Pensavo che gli ingegneri non avrebbero mai risolto questo problema, ma alla fine ci sono riusciti. Ho poi lanciato l’app di Astrology Zone nel 2002 ma ho cambiato gli sviluppatori nel 2012 e l’ho rifatta diverse volte. Il nome ufficiale è “Daily Horoscopes Astrology Zone + More by Susan Miller” (http://apple.co/2gcVDnn  Android.  http://bit.ly/2y7pHaT)

Quando ho iniziato su internet, durante i primi sei anni,  appena facevo un’apparizione alla televisione, i produttori non volevano che lasciassi agli spettatori l’URL del mio sito web, perché credevano che il pubblico non sapesse cosa fosse un URL; allora gli dissi che non lo avrebbero mai saputo se nessuno gliene parlava. Sembrava che il mondo dovesse correre per sempre dietro alla tecnologia.

Come puoi ottenere il meglio dall’astrologia?

L’astrologia può essere uno strumento utile per coloro che sono disposti a cogliere un’opportunità.”È come ottenere opzioni, spetta ai lettori sapere cosa vogliono, riconoscere l’opportunità quando la si vede e agire su di essa quando arriva”.

Cosa ne pensi dell’ascesa dei social media come Instagram?

Mi piace Twitter perché le persone discutono di idee e perché puoi inserire facilmente un link e le foto sono molto più grandi che su Instagram. Instagram non ti consente di pubblicare un link, devi andare ogni volta sul profilo che ti interessa. Ad ogni modo sono su entrambi e il mio nome è lo stesso, @AstrologyZone. Ci sono troppi Susan Miller nel mondo! Il problema su Instagram è che 12 persone fingono di essere me. Inoltre vorrei vedere persone che condividono opinioni e idee, non solo foto con indosso un nuovo cappotto o con in mano una borsa firmata. Adoro la moda, ma per questo preferisco le riviste per tenermi aggiornata. Le riviste scelgono con cura i loro editor, che inseriranno la collezione di un designer tenendo conto di quelle passate in modo che ciascuna collezione attuale differisca dalle altre. Su Instagram, puoi vedere i lavori di Versace o Valentino, ma non puoi ottenere una spiegazione della direzione che il designer ha deciso di prendere quest’anno. Le riviste sono più complete a mio avviso.

Comincio a illuminarmi e cerco quasi un abbraccio quando afferma:

“I redattori sono eccezionali. E voglio il loro consiglio. Grazie.”Susan scrive per Amica in Italia e Vogue (Giappone), W (S. Corea) e Claudia (Brasile), SModa (Spagna), Vogue (Cina), Vogue (Grecia), e spesso scrive storie di copertina per Grazia (Francia) e Elle (Australia) per citarne alcuni. Il suo legame con il mondo della moda è sempre stato forte. Ci racconta che voleva diventare una stilista quando era piccola e vorrebbe lavorare di più con gli stilisti, quindi la nostra prossima domanda è obbligatoria.

Nella moda chi sono i designer e gli stili che ami di più e perché?

Dolce & Gabbana- sospira in soggezione (si può dire che adora il marchio). Valentino, dice con voce determinata. Ho appena visto questo vestito e sto pensando di prenderlo. È rosso, il mio colore preferito. Ha i volant. Adoro i tocchi femminili e Valentino (così come Dolce & Gabbana) comprendono le donne. In America, adoro Oscar De la Renta, anche se i suoi tagli non si allineano perfettamente al mio corpo. Mi piace Akris, il designer svizzero. Ho già detto che adoro Dolce & Gabbana? Tutti quei fiori!

Il tono di Susan si fa più alto, il suo entusiasmo per la moda e il design sta prendendo forma e le sue risposte scorrono con fiducia e passione.

“Adoro i fiori. Adoro tutto ciò che è femminile. Mi piace anche un design leggermente più formale. New York è formale. Los Angeles è molto più informale, anche negli incontri di lavoro, e mi ci vuole un po ‘di tempo per abituarmi ogni volta che vado. ”

Molti brand si sono resi conto del valore di collaborare con la tua esperienza come astrologa. Con quali marchi hai collaborato?

Oh, sono davvero tanti! Dior (borse Lady Dior), Apple, Furla, Veuve Clicquot, Chanel, Guerlain, Clarins, Lancôme, Chopard, Mac Cosmetics, Saks Fifth Avenue, Bloomingdale’s, per citarne alcuni. Conosco molti marchi francesi, ma mi piacerebbe lavorare con altri marchi italiani! Sono per metà italiana. La parte di mio padre è siciliana. (La famiglia materna di Susan è tedesca.) Oltre alla moda il beauty, è ambasciatrice della compagnia di bellezza Fresh, di proprietà di LVMH dal 2015 e dell’edizione Hotel a Miami. Unire l’astrologia nelle collaborazioni con i marchi è un modo unico ed efficace per raggiungere il pubblico e può essere estremamente creativo. Da gennaio a marzo 2020, ad esempio, il flagship store di Bloomingdale a New York City presenterà una boutique di Astrology Zone curata da Susan che offrirà oggetti unici selezionati, dall’abbigliamento maschile  alla gioielleria, dalla tecnologia e al design fino aall’abbigliamento per neonati, insegne e simboli. Queste collaborazioni sono curate in dettaglio da Susan e dai direttori di moda di Bloomingdale. Sono enormi operazioni di branding che possono a volte coinvolgere il talento di 30 persone!

Città preferite?

Amo Kyoto, voglio andare sul Monte Sugarloaf in Brasile, poi vorrei andare in Sicilia e muoio dalla voglia di visitare Milano. Adoro Roma e ho trascorso molto tempo lì. È tempo di vedere Milano!

Cosa non può mancare quando viaggi?

I miei gioielli, creme idratanti e le mie maschere. Adoro La Mer e tutte le maschere di Fresh part di LVMH. Uso anche altri brand ma Fresh ha le maschere più incredibili. Adoro la maschera al tè nero, quella chiamata idratazione alla rosa, la maschera al miele e la maschera Lotus Youth Preserve e la maschera al nettare di vitamina. Sono tutte fantastiche.

Fragranza preferita?

Alien di Thierry Mugler, è tutta a base di fiori. Mi piace anche Bal a Versailles di Jean Desprez, è un profumo meravigliosamente morbido e poudrè con un pizzico di vaniglia. È un profumo francese classico.

Entrando in temi specifici, cosa ci aspetta per tutti per il resto dell’anno? E nel 2020?

Ci sono tante belle novità per tutti i segni!

(Assicurati di seguirci, stiamo pianificando una grande storia e un elegante oroscopo 2020 in collaborazione con Susan, che annunceremo la fine dell’autunno.)

Le migliori date per gli affari nella restante parte del 2019? E per l’amore?

Senza esitazione quasi senza che io sia in grado di completare la frase, afferma dicembre!

SM: Dicembre è fenomenale. Si inizia con il 15 dicembre in Giove, e il trenta in Urano. Un aspetto trigono è pura armonia. Inoltre, segna la data! Adoro il 27 dicembre: Giove si congiunge con il Sole: il giorno più fortunato dell’anno. Non accadrà di nuovo in un segno diverso fino al 2021.

Cosa dovremmo fare in quei giorni fortunati, se potessi darci consigli.

Piantare un seme. Inizia una relazione o un’attività. Fai un viaggio importante se sei un Toro, ad esempio. Cancro? Decidi una relazione e, se sei innamorato, affidati al matrimonio. Ogni segno sarà influenzato in diversi modi. Sto scrivendo un grande libro sull’anno 2020, ma c’è troppo da dire a proposito di questo!

Quale è il segno più elegante?

Leone e Pesci, sebbene la Bilancia sia l’arbitro del gusto. Il Leone vuole fare un grande ingresso, mentre ai Pesci piace mescolare il vintage con i nuovi design in quanto non vogliono apparire come la prossima persona accanto a loro.

Quale il più trendy?

I gemelli, decisamente, e fanno combinazioni fantastiche con gli accessori.

Il più classico?

Capricorno, per esempio la principessa Kate.

Gli Scorpioni amano il nero. A loro piacciono le linee semplici e classiche in modo da poter mescolare e abbinare e sentirsi quasi come se avessero un’uniforme quotidiana a cui non hanno bisogno di passare troppo tempo a pensare.

All’Ariete non piace il frou-frou, predilige linee sottili, sorprendenti ma meravigliosamente tagliate.

I Vergine sono perfezionisti e maniaci dei dettagli. Sanno vestirsi bene e hanno fatto amicizia con il loro sarto.

Pesci e Cancro sono romantici. Sagittari in movimento e richiedono conforto.

I Toro amano le cose classiche fatte di tessuti belli e tattili.

Bilancia è l’arbitro del gusto e ama essere aggiornato sulle ultime tendenze. Acquario, non ha bisogno dell’approvazione sociale, non segue le tendenze, le avvia.

In attesa delle nuove eclissi e del tuo libro per il 2020, possiamo dare delle previsioni brevi ma molto interessanti per i nostri lettori riguardo gli ultimi mesi del 2019? Puoi dare una previsione per ogni segno?

Ariete: puoi aspettarti un’importante svolta nella carriera.

Toro: viaggiare. viaggi a lunga distanza o la decisione di tornare all’università per un diploma avanzato

Gemelli: i Gemelli riceveranno un sacco di soldi e non verranno emessi da uno stipendio ma piuttosto da un bonus, una commissione, una royalty o denaro esterno, come il capitale di rischio.

Cancro: matrimonio! Oppure il cancro può ottenere un aiuto straordinario da un partner commerciale, agente, manager, pubblicista, commercialista e collaborazioni di tipo simile.

Leone: incarichi di lavoro eccellenti e invidiabili avanzano anche in salute e fitness

Vergine: La Vergine ha gli aspetti romantici più belli nel 2020. Se la Vergine vuole un bambino, quest’anno può averne uno. La sua creatività raggiungerà anche nuove vette.

Bilancia: casa e immobiliare brilla per lei.

Scorpione: contratti e fortuna con i clienti a breve distanza. La chiave del successo dello Scorpione sarà nel modo in cui comunicano con gli altri.

Sagittario: il 2020 sarà un anno enorme di ricompensa finanziaria.

Capricorno: questo segno è il favorito del cielo quest’anno e otterrà una cornucopia di chicche. Stanno entrando nel loro anno di smeraldo una volta ogni 12 anni, dove un grande desiderio diventa realtà.

Aquario: riceverà aiuto dai VIP dietro le quinte. Si preparerà per il 2021 quest’anno, il suo anno di smeraldo. Devono iniziare a staccarsi da obblighi o associazioni che non trovano più utili o interessanti. Il 2021 sarà il loro grande anno.

Pesci: amici e gioia dai gruppi a cui appartengono. Ciò include anche il lavoro su un’organizzazione benefica o umanitaria: è qui che risiede la felicità dei Pesci.

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Omaggio a Carlin Dunne, campione della Ducati

“ Tutto era pronto. Dopo settimane di attesa, sessioni di test, frenetiche ore di preparazione,  emozioni, sconforto ed eccitazione, tutte quelle sensazioni che si mescolano e creano l’ebbrezza della competizione, finalmente domenica.

La bandiera a scacchi ha salutato la tua partenza, e tu hai accettato l’invito alla sfida. Gas spalancato, ginocchio a terra, e via, curva dopo curva. Erano 156 in totale, e tu ne hai fatte 155. Perfette, senza alcuna sbavatura, lottando contro il cronometro che, metro dopo metro, stava decretando il tuo successo, quello della squadra che aveva lavorato e sognato con te nei lunghi giorni di preparazione a questa gara. 155 curve su 156, ne mancava una sola. Solo pochi metri e avresti tagliato il traguardo da vincitore, conquistando quell’alloro che ti spetta di diritto, per il quale hai lottato, hai fatto sacrifici, hai dato la vita.

Avresti fatto registrare il nuovo record della gara. Avresti potuto godere del plauso di media e pubblico. Avresti conquistato il posto nell’olimpo e scritto definitivamente il tuo nome nella storia di questa gara. Ben 4 volte avevi concluso da vincitore, ma questa sarebbe stata speciale, assoluta!

Quel maledetto dosso, quella assurda fatalità, quella sorte beffarda e cattiva. Perché ti è stato negato il tuo trionfo? Perchè non abbiamo potuto tutti godere del tuo successo? Perchè…?

Prima di partire, in una delle tante interviste che hai rilasciato, sempre accompagnate da quel sorriso che resterà indelebilmente presente in tutti noi che ti abbiamo conosciuto, al giornalista che ti ha chiesto se puntavi al record, avevi risposto: “Certamente. Ma se la montagna non è d’accordo, il record non si fa…”. Oggi, quelle parole, suonano come una nefasta profezia, ma confermano il grande rispetto che avevi per questa sfida e per questo colosso di granito che, con la tua moto, scalavi e affrontavi, curva dopo curva. Ha vinto la montagna?

No Carlin, hai vinto tu, amico mio. Hai vinto la “Race of Clouds”. Hai vinto la sfida più grande, quella che consacra gli eroi. Il tributo che tutti i partecipanti, i concorrenti, gli avversari più agguerriti, hanno voluto darti a fine gara, è stata la conferma di quanto la Pikes Peak fosse tua e di quanto tu appartenessi a questa gara, a questa montagna che ti aveva conquistato e rapito, di cui oggi – e per sempre, ne farai parte. Adesso ci sei tu in quelle nuvole che ne proteggevano la vetta quando, prima della partenza, guardavi il tanto ambito traguardo. Questa gara è tua. La montagna è tua. La storia è tua. Grazie Carlin, ci mancherai tanto. “

Queste le parole con cui Francesco Rapisarda, direttore della Comunicazione della Ducati saluta il campione Carlin Dunne.

Ci lascia un campione generoso che nello stesso spirito del dare aveva documentato la preparazione alla gara in una serie di video, che rimangono a ricordo della sua grinta e della persona gioiosa e speciale che era.

Questo il suo ultimo video, filmato il giorno precedente alla gara.

Il giorno successivo, il 30 giugno 2019, Carlin ci ha lasciati a pochi metri dal traguardo della Pikes Peak, pronto a stabilire un nuovo record, ci lascia da campione a causa di un dosso, come descritto nelle parole sentite dell’amico e collega della “famiglia” Ducati. Esattamente come un membro di famiglia, Carlin Dunne era amato da tutti. Carlin Dunne correva con il numero 5. Durante l’annuale evento Superbike a Laguna Seca dal 12 al 14 Luglio, la Ducati ha scelto di celebrare il 25mo compleanno della 916 realizzando una versione della Panigale V4.

Nasce cosi’ la Panigale V4 25mo Anniversario 916, unica e realizzata in serie limitata e numerata a sole 500 unita’. Jason Chinnock (CEO della Ducati North America) e da anni amico del campione, ha annunciato la decisione della Ducati di dedicare la numero 5 della serie Panigale V4 in onore a Carlin Dunne. La numero 5 della serie Panigale V4 e’ stata in effetti “ritirata” dal mercato e verra’ messa all’asta per dedicare il ricavato alla raccolta dei fondi per offrire supporto alla madre di Carlin.

Oltre all’asta Ducati ha creato un’iniziativa GoFundme sempre a supporto della madre.

Infine, il 14 Luglio, il Team Aruba.it Racing-Ducati ha corso la Superbike a Laguna Seca con il numero 5 sulla carena delle moto ufficiali di Alvaro Bautista e Chaz Davies e con una livrea speciale ispirata alla moto presentata. Vittorioso sulla sua nuova Panigale V4 R, il giorno stesso Chaz Davies annuncia inoltre la donazione all’asta della tuta di gara sempre in onore di Carlin. E’ una famiglia unita e fedele quella Ducati e dei fans.

Copiose anche le dediche in queste due settimane dalla morte del campione sui social media da parte di fan, amici e appassionati del motociclismo, Carlin Dunne, a soli 36 anni aveva gia’ toccato la vita di migliaia di fan, lasciando un vuoto incolmabile.

Ride in Peace Carlin!

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Il re di Instagram: Gianluca Vacchi

Per chi non sapesse (come fate a non saperlo?) chi è Gianluca Vacchi, vi invitiamo a dare un’occhiata al suo profilo Instagram che vanta ben 13 milioni di followers. Quest’anno a maggio gli è stato dato il GRAND PRIX ai World Bloggers Awards a Cannes. WBA è la prima cerimonia al mondo per i migliori blogger. Gianluca Vacchi era una delle star nominate quest’anno e ha visto il premio più importante.

Appena entra nella lobby del bellissimo Four Season Downtown, capiamo dal suo sorriso contagioso e dalla sua immensa energia che sarà sicuramente un’intervista piacevole e divertente. L’influencer cinquantaduenne è diventato famoso per il suo lifestyle “sempre alla ricerca del sole”, come da lui definito, la sua abilità nell’essere fit e la sua voglia di reinventare se stesso come DJ e produttore musicale. Ha collaborato con Luis Fonsi e Yandel, è comparso nel video di J Balvin “Mi Gente” e solo da pochi anni ha intrapreso una nuova carriera come DJ nei club più famosi in giro per il mondo.

Se fossi un personaggio storico.. chi saresti? e perchè?

GV: Cesare o Attila.

MT: Perché Cesare? e perché Attila?

GV: Perché mi piace pensare in grande e conquistare. Voglio conquistare il mondo e raggiungere obiettivi che mi sono imposto come una consistente misura dei miei talenti. Sto bene con me stesso quando so che sto utilizzando tutti i talenti che mi sono stati donati. Sto bene anche quando so che ho sfruttato al meglio uno dei pilastri fondamentali della mia vita: il tempo. Mi piace pensare che ci dovrebbe anche essere quell’istinto animalesco in ognuno di noi, qualcosa di quasi primitivo.

Mare o montagna? La tua destinazione preferita

GV: Entrambi. Mare e montagna. Ero uno sciatore professionista a Cortina. Sciare è stata la base per creare il mio istinto competitivo. Amo molto anche il sole. Direi che il mio lavoro ora è di “inseguire il sole”. Sto scherzando, ma amo molto entrambi.

MT: Se dovessi scegliere una destinazione oggi, dove andresti?

GV: Non posso stare in un posto dove non c’è mare o sole. Probabilmente sceglierei Los Angeles per il tuo ambiente creativo e per il tempo. Ho una casa a Miami e mi sento appagato quando sono lì. E’ un posto che rispecchia la mia personalità. Vi sono molti latino americani che io adoro.

Parliamo un po’ di moda. Quali sono 3 accessori o capi di cui non puoi fare a meno?

GV: Sicuramente jeans, t-shirt e uno smoking.

La curiosità di molti è: Su cosa si basa realmente la tua carriera?

GV: Sono sicuramente un imprenditore nel cuore. E’ parte del mio DNA. Ho ancora una azienda di cui possiedo le azioni e sono uno dei direttori. Sto pensando a cosa fare tra due o tre anni, ma non so ancora.

Come sta andando la tua carriera da DJ?

GV: Sta andando molto bene.

MT: E’ appena uscito un tuo nuovo singolo giusto?

GV: Si. Produco molto e mi piace essere un direttore musicale, non uso software come fanno molti giovani DJ. Ho molte idee, quindi do il mio tocco alle melodie che uso. Fino ad ora ho suonato in location stupende in giro per il mondo.

Sei considerato una star del web, come influenzano la tua vita i social?

GV: E’ una domanda delicata. Viviamo in un’era in cui c’è una vita reale e una virtuale, poi ci sono persone che separano la loro vita virtuale da quella reale e rappresentano se stessi diversamente in entrambe le vite. Ad esempio, se noi facessimo una foto qui e diciamo che siamo a Sydney, nessuno direbbe nulla. Ci crederebbero. Puoi fare successo solo se la vita reale e la vita virtuale coincidono. Devi mostrare ciò che realmente sei. Non mi sento influenzato, ho sempre vissuto così anche 20 anni fa..

Gianluca Vacchi: eccentrico o estroverso?

GV: Probabilmente entrambi, ma sicuramente anti-borghese. La borghesia tende ad imporre rispettabilità e conformismo come modi di vivere e non supporto questa idea.

Che consiglio daresti a coloro che vogliono avere successo nel mondo dei social media?

GV: Che sia nel mondo dei social media o nella vita reale, se non hai talento, non puoi avere successo. Non devi inventare nulla di speciale per farcela. Credo tu abbia successo sui social quando hai successo nella vita. Essere almeno un po’ anti-conformista è importante, così come lo è sognare in grande. Non vi è successo virtuale se non c’è successo reale.

Quanti tatuaggi hai?

GV: Probabilmente più di 120.

MT: Sono tantissimi. Ci diresti qual è il più importante e perchè?

GV: Sicuramente il ritratto di mio padre. Ogni tatuaggio ha il suo significato ed è collegato a qualcuno o qualcosa di importante nella mia vita. Per esempio uno è il frammento di una lettera scritta da un amico, un altro è il ritratto di mia zia.

Le città o location che sono fonte di ispirazione per te

GV: Sicuramente New York, che è un posto incredibile. Una città elettrica, che ti entra dentro e ti fa sentire vivo. Anche se la amo molto, non riesco a stare molto a NY perché è come se il tempo scivolasse dalle mani. Si muove tutto così velocemente.

Cosa ha in serbo il futuro per Gianluca Vacchi?

GV: Il prossimo step per me è iniziare una terza vita. Nella mia prima vita ho lavorato come imprenditore, nella seconda sono diventato un DJ, nella terza potrei diventare attore. Vedremo. Il segreto sta nell’essere aperto e reinventarsi sempre.

Siamo stati piacevolmente interrotti da un fan che entra nella lobby. Un gentiluomo che lavora nella Borsa di NY che si avvicina e chiede un selfie a Gianluca. Si può leggere felicità nei suoi occhi, la felicità di un fan che incontra il suo idolo dei social media. Ha inoltre confessato di essersi fatto crescere la barba per imitare quella di Gianluca e che ama ballare a ritmo della sua musica. Proprio in quel momento siamo spettatori del potere di essere un influencer. Decidiamo di lasciarci in questo modo e con un sorriso e molto ottimismo, auguriamo a Gianluca Vacchi una terza vita di assoluto successo. (ndr)

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Belize: un paradiso da scoprire

Atolli, templi maya, grotte, acque calde e turchesi…Belize è una destinazione unica nella sua bellezza. Questo piccolo paradiso, situato in America Centrale, confina a nord con lo stato messicano di Quintana Roo, mentre a est si affaccia sul Mar dei Caraibi e sul Golfo dell’Honduras. La lingua ufficiale è l’inglese, ma lo spagnolo è utilizzato dalla maggior parte della popolazione. Abbiamo deciso di esplorare tutta la magia delle due principali isole coralline: Caye Caulker e Ambergris Caye.


Must-dive destination: Caye Caulker

Caye Caulker è raggiungibile in barca o in aereo da Belize City. Ad oggi è ancora una destinazione piuttosto sconosciuta. Questa meta emergente è perfetta per sub e viaggiatori che cercano un’esperienza autentica, lontano dal solito percorso turistico battuto. L’isola vibra lentamente, scandita dal suo motto, “Go slow”, che riflette chiaramente l’atmosfera della città e la natura incontaminata. Per gli appassionati dell’avventura, la barriera corallina è superba e ci sono un sacco di escursioni organizzate dalle imprese locali. Noi abbiamo scelto di immergerci insieme a Frenchie’s, abbiamo programmato le varie immersioni locali e siamo partiti alla scoperta del Blue Hole, uno dei luoghi più emozionanti e “must dive” per i subacquei esperti. Si tratta di una gigantesca dolina marina resa famosa da Jacques Cousteau, che lo dichiarò uno dei primi cinque siti di immersione subacquea nel mondo.      Nascosta dall’incredibile effetto cromatico che abbraccia tutte le tonalità del blu e del verde, sotto la superficie dell’acqua c’è una suggestiva distesa di stalattiti monocromatiche, come una grotta sotterranea, priva di piante acquatiche e vita marina. Infine, a poche miglia dalla remota Blue Hole, Half moon Caye è una splendida gemma, uno smeraldo circondato da un infinito mare di turchese. La fuga perfetta per i sognatori. Al ritorno dal viaggio subacqueo è impossibile non fermarsi presso il molo di Frenchie’s per assaggiare il piatto di curry al cocco con gamberetti dello chef Kareem, il migliore dell’isola. Lo Street Food in Belize e’ diffuso e genuinamente favoloso.

Luxury escape ad Ambergris Caye

Dopo aver fatto il pieno di avventure acquatiche, tra squali e tartarughe e aver goduto i tramonti aromatizzati al rum e giornate piene di sport, è tempo di relax presso la Victoria House di Ambergris Caye, l’isola più grande del Belize e la “Isla Bonita” di Madonna. Entrando nei locali verdi del Victoria House è  inevitabile non sentire un’immediata felicità che solo i tropici possono dare agli amanti del mare. Abbiamo prontamente deciso di accogliere i rituali dell’hotel: la lezione di yoga mattutina e la sessione Spa.    Chiedete a Roxanne, il responsabile, i consigli per gli scrub biologici del corpo con prodotti locali e per i loro pacchetti di massaggi personalizzati. La nostra scelta è stata un trattamento di due ore comprensivo dello scrub per il corpo al caffè, un trattamento energizzante per il ringiovanimento della pelle e un massaggio all’olio di cocco organico locale. Le ville e le casitas del Victoria House Resort and Spa sono gestite da uno staff dedicato. Il resort con fronte oceano è inoltre dotato di un centro di attività acquatiche all’avanguardia con equipaggiamento per i sub, amanti del kayak o dello snorkeling. Le sue suite e le sue casitas con le loro amache maya, che oscillano nella brezza dell’oceano, conferiscono al resort un’atmosfera tranquilla, autentica e levigata.    L’isola stessa è una meravigliosa sorpresa. Ambergris Caye e la sua vibrante città di San Pedro è incantevole, colorata e rinfrescante, con una varietà di diverse sistemazioni possibili. Approfittando del noleggio di golf cart , siamo partiti all’avventura per esplorare le aree incontaminate alla scoperta della bellezza di Secret Beach. Circa quattro miglia a nord della città e tre miglia a ovest, Secret Beach è una delizia per gli amanti delle acque azzurre e trasparenti. Tavoli in legno semisommersi dove pranzare o bere che permettono di rimanere freschi mentre si socializza con le gente del posto. La spiaggia non è toccata dai progresso, solo poche cabanas colorate e niente elettricità. 

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L’ispirazione è potere: Lenny Kravitz per Dom Pérignon

“Quando penso a Dom Pérignon, penso a persone che stanno insieme, che si uniscono. Penso alla comunicazione che permette di avere ispirazione o essere ispirati a fare qualcosa. Non hai bisogno di un’occasione. La vita è l’occasione”, così Lenny Kravitz spiega il concept per il progetto speciale con Dom Pérignon. Da qui è nata l’idea di una mostra dal titolo “Assemblage” e della campagna pubblicitaria che l’artista ha scattato per interpretare la maison. La collaborazione tra Lenny Kravitz e Dom Pérignon è una relazione che dura da circa 10 anni. “Tutto inizia con l’incontro casuale con lo Chef de Cave Richard Geoffroy – spiega Kravitz – che mi ha fatto conoscere i Millesimati della Maison e il saper fare di Hautvillers, un luogo centrale per l’ispirazione di Dom Pérignon. E’ nata un’amicizia e un mutuo scambio che ha ispirato entrambi nelle rispettive discipline. Abbiamo capito che un giorno avremmo potuto fare qualcosa insieme, pur arrivando da diversi background”. Kravitz si rivela così un creativo versatile che spazia dalla musica al design, passando per la fotografia, passione che gli  è stata trasmessa dal padre giornalista per CNBC news, che a 21 anni gli regala la macchina fotografica. La campagna pubblicitaria per Dom Pérignon si focalizza sul tema del potere dell’ispirazione, comune a tutte le espressioni artistiche, e che stimola i creativi a superare i propri limiti e la stessa maison a rinnovarsi con i suoi Millesimati. Da qui è nata l’idea di ricreare e mettere insieme una cerchia di amici e persone eccezionali che si uniscono per la gioia di stare insieme, un gruppo in cui le idee prendono forma e dove immagini di divertimento e celebrazione definiscono l’attimo. “Essere il direttore creativo di Dom Pérignon significa innanzitutto poter costruire progetti fra amici”, ci tiene a sottolineare lo stesso Kravitz che ha organizzato un dinner party nella sua casa di Los Angeles. Tra i personaggi e amici della sua cerchia invitati e catturati dal suo obiettivo sono stati Susan Sarandon, che conquista con il suo sorriso e presenza magnetica, Harvey Keitel, una vera  leggenda del cinema, Abbey Lee Kershaw, attrice in ruoli intensi che si unisce con Zoë Kravitz illuminando il gruppo con la sua eleganza festosa. E ancora Benjamin Millepied, artista che personifica lo spirito contemporaneo della danza, il designer Alexander Wang, fino al Hidetoshi Nakata, famoso calciatore impegnato in progetti filantropici, nonché ambasciatore della tradizione giapponese nel mondo. Racconta ancora Kravitz: “Non conoscevo tutte le persone coinvolte, come ad esempio Harvey Keitel, ma alla fine è stato un incontro di diverse esperienze, un assemblaggio per l’appunto di personalità singolari che si sono unite grazie a Dom Pérignon. Per questo mi ha molto ispirato il libro fotografico che ritrae i personaggi dello Studio 54 del fotografo Ron Galella che ha colto la vita notturna di New York. Così ho scattato di notte con il flash durante un dinner & dance party nella mia casa a Los Angeles, dove tutti gli invitati si sono conosciuti in modo spontaneo, interagendo e condividendo insieme le proprie esperienze, non seguendo un copione.” Con questa mostra, che arriverà prossimamente in Europa, Kravitz festeggia 54 anni con il suo nuovo album Raise Vibrations e un tour in giro per il mondo: un album che esprime la piena maturità artistica di un artista ricco di commistioni culturali e di talento in ambiti anche molto differenti.

 

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BRAND TO WATCH: VICTOR LI DEBUTTA A NEW YORK

Nato negli Stati Uniti e cresciuto in Cina, Victor Li si forma alla Parsons School of Design per lanciare insieme a Claudia Li il proprio brand, che ha recentemente debuttato alla New York Fashion Week. Un progetto in cui si fondono e incontrano oriente e occidente, unitamente a ispirazioni al mondo dell’arte e alle culture con cui il designer è entrato in contatto grazie ai numerosi viaggi in giro per il mondo da New York all’Asia arrivando fino in Italia La collezione presenta un mix di capi dai più formali a look casual, adatti al tempo libero e perfetti per viaggiare. Le linee sono semplici e i dettagli diventano il punto focale su cui si concentra l’attenzione, come ad esempio il fiocco che viene applicato su giacche, trench e camicie, rivisitazione della pochette da taschino. Linee semplici e vestibilità confortevoli per un total look che spazia dal bianco, ai toni del beige e del marrone passando per il rosa e il grigio. Grande attenzione alla scelta dei tessuti più pregiati, selezionati attraverso un’accurata ricerca in Italia, Francia e Giappone.

ritratto VICTOR LI
In occasione della sua presentazione, lo abbiamo incontrato a New York per conoscere meglio il suo percorso

Raccontami un po’ del tuo background. Come è iniziato il tuo amore per la moda maschile?
Sono nato negli USA, ma cresciuto in Cina. Ero molto interessato all’arte e ho iniziato a studiare disegno da bambino. Sapevo che avrei fatto qualcosa di artistico, nella mia carriera futura, ma non sapevo se l’artista o il designer. Sono venuto in America al primo anno di scuola superiore e ho cominciato a focalizzare i miei interessi. Ho frequentato un programma pre-universitario in fashion design alla Parsons e una programma in arte alla Cooper Union, che ha confermato il mio amore per il design. In seguito ho preso il diploma in arte alla Parsons.

Chi è il tuo designer preferito/chi ti ispira?
Miuccia Prada. Per me, Prada è arte indossabile.

3 aggettivi che descrivono il tuo stile come designer.
Sofisticato, unico, abbigliamento per la prossima generazione.

Dove ti vedi tra 5 anni?
Business e design hanno la stessa importanza per me. Spero di creare un movimento culturale, uomini che apprezzano e amano il mio lavoro e spero di continuare a lavorare su questo ad ogni collezione. In cinque anni, speriamo di avere una base di clienti fedeli sparsi per il mondo, che continuano a sceglierci stagione dopo stagione.

Come vedi evolvere la moda maschile?
Io disegno per me, e per coloro che apprezzano la sensazione data da capi di alta qualità, uomini che apprezzano un capo, i suoi dettagli come le nostre stoffe ricercate in Italia e Giappone. Vorrei dare una prospettiva nuova e fresca su ciò che la nuova generazione vuole indossare, oltre lo streetwear quotidiano.

Hai girato il mondo, dove ti senti a casa? Qual è la tua città preferita?
Casa è dove c’è la mia famiglia, ma la mia vita si svolge a New York. La mia città preferita è Tokyo.

Parliamo della collezione: cosa ti ha ispirato e come scegli i materiali?
Dato che era la mia prima collezione, e molto personale, è come se avessi disegnato per me stesso. Viaggio parecchio e volevo che il mio lancio comprendesse dei capi che siano funzionali per quello stile di vita, pezzi che porterei e indosserei durante un viaggio estivo. Abbigliamento pratico, ma un po’ più speciale che tradizionale.

Perché hai scelto New York per il lancio?
Perché sono americano, il brand è di New York, di base in questa in città.

Ci hai detto che il tuo pezzo preferito della collezione è il trench. Da dove hai preso l’ispirazione per disegnarlo?
Per questa stagione abbiamo giocato con dettagli intrecciati e sovrapposizioni. Per me, molti trench hanno un sapore un po’ troppo maturo per i giovani di oggi. Cerco di farne una versione più attuale e divertente.

Se potessi scegliere di vestire una celebrity, chi vorresti?
Timmothee Chalamet.

La moda è…?
Moda è lifestyle. Moda è ciò che scegli di indossare, ciò che decidi di mettere in valigia per un viaggio.

 

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A GAME NIGHT FOR TITLE OF WORK

A New York, in occasione della Men’s Fashion Week, il Council of Fashion Design of America (CDFA), ha organizzato, nel cuore di Tribeca, un evento unico e spettacolare in collaborazione con Cadillac House e Assouline per celebrare l’apertura della settimana della moda maschile e il lancio della nuova collezione di Jonathan Meizler.
Ispirato al libro di Assouline “Poker, The Ultimate Guide”, Jonathan Meizler, designer e fondatore del brand newyorchese, Title of Work, ha lanciato la sua nuova collezione, un po’ sfacciata e allo stesso tempo accattivante, “Dirty Words”. Il designer ha voluto reinventare una notte da casinò e un ambiente pieno di divertimento e sfida con tavoli da poker e black jack, luci e video-installazioni con spavalde Regine di cuori e accattivanti Re di quadri.
All’arrivo gli ospiti sono stati accolti con cocktail e fiches per giocare ai tavoli di poker, con black jack personalizzati, dal set up del tavolo alle carte personalizzate.
Un’esperienza full immersion nella campagna “osare grandemente (dare greatly)” di Cadillac; una collaborazione a tutto tondo con innovatori di tendenza e ispiratori.

www.titleofwork.com

www.cdfa.com

www.cadillac.com

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L’EVENTO COCO CLUB CHANEL A SOHO, NEW YORK

Non è un normale venerdì sera a New York quando Chanel trasforma uno spazio di co-working esclusivamente femminile (il The Wing) a Soho in un favoloso e coinvolgente Coco Club, un esclusivo club per sole donne, inspirato ai tradizionali club per soli uomini. Seguendo l’idea che “ciò che è buono per un uomo è meglio per una donna”, la maison Chanel ha ideato un club pop up che prende come ispirazione il meglio dello stile di vita maschile e lo rende ancora migliore per la donna. Il concept, preso in prestito dal lifestyle maschile, è diventato un evento di lancio nella Grande Mela davvero vincente e pieno di star. Tutto questo per celebrare l’orologio Boyfriend, un favoloso ed elegante orologio disegnato da Chanel con uno stile maschile.
Con le C intrecciate a ogni angolo e frasi motivazionali ispirate dalla leggendaria Gabrielle “Coco” Chanel, il club consiste in un’autentica esperienza full immersion nel mondo Chanel, uno Shangri-La e un angolo di paradiso per gli amanti della moda di lusso del brand iconico, sia uomini che donne.
All’entrata lo staff del check-in ha accolto ogni singolo ospite con una tessera dorata personalizzata da completare con una propria foto scattata in uno spazio squisitamente decorato e una divertente cabina per foto tessere.
Ispirato alla celebre linea Boyfriend di Chanel, l’intero concept dello spazio è un vero tributo allo stile distintivo della leggendaria Coco. Una stanza beauty piena di meravigliosi trucchi Chanel e vaporosi sgabelli di piume su cui essere coccolati, una sala biblioteca riempita di cancelleria decorata con le iniziali di Coco, tavoli da biliardo, da ping pong, un caffè che serve piatti in tema come il club sandwich da ragazze, uno spogliatoio, in cui persino gli asciugamani sono stati specificatamente realizzati nell’intramontabile fantasia in bianco e nero, e un numerologo: sapevate che Coco era affascinata dalla numerologia?
Il piano ovviamente è situato all’iconico numero 5 in un ascensore su Mercer Street.
In sostanza è stato un meraviglioso successo per il lancio e un piacevole ricordo di come la moda e lo stile maschile può ispirare la moda e lo stile femminile, proprio come Coco abbandonerebbe il lungo abito da sera e le piume, retaggio della moda del vecchio secolo, per outfit moderni più comodi, ispirati all’uomo e disegnati in virtù di un’elegante praticità. La creatività al suo punto più alto è una cosa straordinaria da condividere e

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