#mitparade tutti pazzi per lo shearling

Il ritorno dello shearling è come una colonna sonora di grande successo, ripescata dalle hit degli anni 70.
Ispirazione Brokeback Mountain, la pellicola ambientata tra le montagne Rocciose il cui stile, definito dalla costume designer Marit Allen, è rimasto un punto di riferimento per quei look dedicati all’immaginario del fascino maschile, wild e dallo stile libero.
Dettato dalle passerelle, all’unanimità, per combattere le temperature invernali di una stagione alle porte, viene reinterpretato dai grandi nomi del classico per look bon ton di città.

Alcune in versioni eco, vestono accessori e capispalla, come i sandali Birkenstock, famosi per la loro produzione sostenibile costituita da materie prime naturali rinnovabili e le iconiche Superga, brand torinese che non perde occasione per adattarsi ai trend da più di un secolo.
Le giacche si aprono a universi più disparati: dai modelli che meglio riflettono il loro ambiente ideale d’origine, tra boschi e paesaggi di montagna, proposta da MCS (anche in cover), a quella rivisitata in chiave metropolitana, dalle forme più sciancrate e pregiate al tatto, con un’attenzione particolare a dettagli su collo e polsini. Da portare, queste ultime, non solo coi jeans, il sacro graal dello stile country, ma anche con pantaloni di velluto spesso e lane dai pesi più leggeri.

Tra bomber, giubbini e ampi revers a lancia, questo grande cult si declina in tutte le versioni maschili per avvolgere ogni uomo nel massimo rispetto del suo stile. Con camice check, maglie sovrapposte, jeans lazy, camperos d’alta manifattura e un’abbottonatura da montgomery è la fedelissima interpretazione di Dsquared2 dei look impeccabili di Jake Gyllenhaal e Heath Ledger.
Chiave minimal urban con pantaloni di pelle, anfibi e una versione super luxury e asciutta di una giacca con cappuccio sulla passerella di Salvatore Ferragamo.
Pelle pregiatissima riconoscibile al tatto con candido collo a contrasto e logo aziendale, l’elegante versione di Louis Vuitton, che si prende cura dell’uomo metropolitano disegnando per lui una comfort zone, curata nel dettaglio con l’impeccabile half boot e la borsa in cocco.
Eleganza e cura dei materiali anche nel montone di Corneliani, questa volta proposto in versione testa di moro, revers sciallato, pantalone a sigaretta dal taglio super classico e mocassino in camoscio come la tradizione del Made in Italy impone.

A BEARD IS A BEARD

Photographer: Matteo Engolli
Stylist: 3
Grooming: Matteo Bartolini @Freelancer Agency
Stylist’s assistants: Anastasia Mariani and Fabiana Guigli
Thanks to Cristina Florence Galati
Models: Luca Maurino @Boom Milano, Giulio Lotti @Elite Models, Ludwig @Crew Models, Simone D’Angelo @Brave Models

Special Thanks for the location to Stefano terzuolo and GUM, Corso Italia 46 Milano.

®All Rights Reserved

PEOPLE WE LIKE: THOMAZ DE OLIVEIRA

Photographer: Alisson Marks 
Stylist: 3 
Stylist assistant: Cristina Florence Galati and Emanuela Cinti
Grooming: Gianluca Casu
Model: Thomaz De Oliveira @I Love Models Management

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ELEGANCE IN THE POOL: FABIO SCOZZOLI

Photographer Alisson Marks
Stylist 3
Stylist assistant Cristina Florence Galati and Emanuela Cinti
Grooming Gianluca Casu

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SPRING SUGGESTIONS OF STYLE

I nostri nuovi suggerimenti di stile per la stagione calda. All’insegna del tempo libero.

Think pink! Anche con un look sportivo un tocco di rosa illumina la primavera e l’estate!

Un’idea da copiare: mescolare righe e micropattern, così come diversi toni del blu!

La borsa perfetta per l’estate: maxi! Per accompagnarvi nelle tante avventure che vi attendono: dal mare alla montagna.

Dare to mix and match! Mondi e colori diversi possono trovare twist inaspettati nel vostro guardaroba.

Altro colore vincente di questa stagione calda: orange is the new black!

Siate spiritosi sempre, anche nel look: è il passe-partout per una estate spensierata.

Photographer: Alisson Marks
Stylist:: 3
Stylist assistant: Cristina Florence Galati and Emanuela Cinti
Grooming: Gianluca Casu
Model: Matteo Festuccia

®Riproduzione Riservata

FOCUS ON: BROWN

Il marrone (che si ottiene dalla miscela di giallo, rosso e blu) è il colore strettamente connesso alla Madre Terra, ed è imprescindibilmente legato alle sue varie espressioni. Le accezioni oggettive del colore sono collegate ad un’idea di personificazione della natura cordiale e ricettiva, e di conseguenza a concetti di fecondità e crescita. Il marrone si connette alla terra che elargisce frutti e questo concetto ha, certamente, anche un flavour erotico. Questi cenni di psicologia del colore lasciano comprendere che il brown, top trend della moda maschile di questo autunno, condurrà l’uomo contemporaneo in sensazionali e ancestrali avventure. Declinato in varie tonalità, ecco una lista di items e accessori maroon e come indossarli.

Bertoni1949

Borsone in vitello francese, marrone scuro. Fodera in cotone navy. Tracolla in tessuto ton sur ton. Metallerie personalizzate in palladio.  Il compagno di viaggio ideale per un weekend romantico in qualche capitale europea che si prepara al clima festivo, da accompagnare ad un outfit rigorosamente loose-chic.

Coach1941 

Scarpa Trooper high-top, in pelle, personalizzata con una linguetta in shearling, lacci spessi e dettaglio sfrangiato con borchie in tonalità a contrasto.
“A little party never killed nobody!” cantava nel 2013, Fergie, pop-star americana. Le sneakers ideali per scatenarsi in pista, nei locali di prestigiose località sciistiche. Focus sull’accessorio: da abbinare a un look senza stampe e formale.

Corneliani

Cappotto maxi, doppio petto, 6 bottoni in cashmere melange marron glacé, revers a lancia, martingala, manica e giro tasca a pattina. Il capospalla per il day-time in città. Per destreggiarsi dal business meeting fino all’aperitivo. Da abbinare a una maglia dolcevita, per un’eleganza senza tempo.

Marni

Oggi Sneakers in tessuto tecnico marrone, con suola in gomma.
L’accessorio must-have per l’uomo, che non rinuncia al compromesso tra comfort, praticità e moda. Per non passare inosservati a un vernissage: da mixare con abbigliamento tattile e materico.

Moncler

Maglione girocollo in lana. Una divertente reinterpretazione del classico wool sweater natalizio, da abbinare a scarponcini in pelle e pantaloni scuri.

Salvatore Ferragamo

Maglione in Kashmir con intreccio. Un classico timeless per romantiche cene con la dolce metà, davanti al camino nelle fredde serate autunnali. Da abbinare a pantaloni sartoriali nei toni scuri.

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TOMMASO RINALDI, LO STILE DI UN CAMPIONE OLIMPIONICO

Il grande pubblico lo conosce forse più per la sua apparizione alla trasmissione “Si può fare!”, dove si è classificato terzo cimentandosi in prove ben lontane dal suo ambito quotidiano; i più attenti e amanti dello sport lo ricordano come uno dei protagonisti delle Olimpiadi a Londra nel 2012, come tuffatore della squadra italiana, con un palmares che ha compreso in passato anche medaglie importanti in campionati europei.Tommaso Rinaldi, classe 1991, in una pausa dai suoi impegni con la Marina Militare, si è prestato a posare per noi e a raccontarci un po’ il suo mondo, in attesa di rivederlo non a Rio, ma alle successive Olimpiadi in Cina.

Come ti sei avvicinato al mondo dei tuffi?
Porto avanti una tradizione familiare, essendo mio padre un tuffatore a sua volta. Quindi mi sono avvicinato a questo sport sin da piccolo.

Come è stata la tua esperienza televisiva?
Partecipare alla trasmissione di Rai 1, presentata da Carlo Conti, è stato molto divertente.
Ho conosciuto persone fantastiche ed ho avuto modo di mettermi alla prova in discipline lontane dal mio mondo.

Il momento più emozionante della tua carriera?
Direi quando al termine della gara alle Olimpiadi c’è stato l’abbraccio con mio padre, che è anche il mio allenatore. In quella occasione ci siamo tolti tutti e due una grande soddisfazione.

Quali sono i tuoi progetti futuri?
I miei programmi sono tutti concentrati sulla car- riera sportiva, finché il fisico e la mente lo permetteranno.
Ho fame di altre soddisfazioni!

Photography | Francesco Menicucci
Stylist | 3
Stylist’s assistant|Riccardo Terzo
Grooming | Alice Taglietti
Model | Tommaso Rinaldi
Thanks Brave Models


@Riproduzione Riservata

IL LATO GENTLEMAN DI CHEF RUBIO

Cover Natural Gentleman shirt & tie | Gabriele Pasini vest

Chef Rubio al secolo Gabriele Rubini (classe 1983) non è solo il protagonista e fenomeno televisivo di UNTI E BISUNTI in onda su DMAX, ma un uomo eclettico per cultura e interessi. Gabriele è un accanito lettore e viaggiatore, ama i libri intrisi di poesia e visioni oniriche: lo hanno formato autori come Murakami, ma anche Frey, Palahniuk e Welsh. La sua educazione inizia al liceo classico, in un ambiente multiculturale ricco di sub-culture tra punk e metallari. Vive la sua adolescenza tra musica, studio, sport e moltissima lettura. Lo sport arriva per motivi terapeutici in seguito a una brutta scoliosi. Sceglie il rugby, dopo aver tentato di praticare senza costanza judo, scherma e basket. Ricorda i primi tempi, in cui il rugby rappresentava per lui “fatica, sforzo, freddo e botte”, che si trasforma lentamente in qualcosa di cui non riuscirà più a fare a meno. “Dalla diffidenza alla dipendenza”, afferma lui stesso.
Tratto distintivo di Chef Rubio è senza dubbio l’ironia dai toni sarcastici e un carisma capace di coinvolgere le persone nei territori e nelle situazioni più differenti. Recentemente si è fatto ritrarre dalla fotografa Alessia Leporati a petto nudo con un agnellino sulle spalle. Una foto bucolica che nelle intenzioni voleva celebrare il carisma di Rubio come un pastore che guida le sue greggi di followers. Da qui si è innescata una reazione a catena tra giornali e web, tra polemiche e commenti entusiastici. Il risultato? Rubio è così immortalato nella sua versione statuetta da presepe nelle vesti di pastore. E commenta il maestro Marco Ferrigno, caposcuola nell’arte della terracotta partenopea e tra i più produttivi nel trasformare in pastori i personaggi della politica e dello spettacolo: “Con una posa così naturalmente presepiale mi è sembrato inevitabile un riconoscimento a Rubio che con il suo programma ha saputo dare la giusta evidenza alla tradizione culinaria che vive proprio qui, nei vicoli del nostro centro storico di Napoli, a San Gregorio Armeno”.
Rubio si conferma un instancabile viaggiatore e insaziabile ricercatore di sapori e tradizioni culinarie, superando confini e schemi. Col suo programma Unti e Bisunti, dai toni spesso irriverenti, è riuscito a lanciare un messaggio in cui il food è anche curiosità verso quello che ci circonda, una cultura accessibile a tutti, specchio di una società e non fenomeno elitario.

In esclusiva per MANINTOWN vi mostriamo il lato “gentleman” di Chef Rubio, anche attraverso le immagini del servizio diretto da Peter Cardona in cui lo vedrete in una versione inedita.

Com’è stata la tua adolescenza?

Ero un normalissimo ragazzo che affrontava gli studi del liceo classico e sono cresciuto in un ambiente con diverse etnie come metallari, punk o quelle che chiamano zecche a Roma. La musica è sempre stata presente durante l’arco del liceo e lo studio era sì presente, ma non era per me fondamentale.

La tua passione per lo sport?

In realtà è nata per fini terapeutici e di salute, poiché avendo avuto la scoliosi a dieci anni ho iniziato a praticare rugby, judo, scherma e basket. Poi iniziato il rugby non ho più smesso.

Come sei arrivato al mondo del food?

Ho fatto diverse esperienze come gourmand, viaggiando in Europa e in particolare nel Regno Unito. Tutti interessi un po’ sopiti perché pensavo alla carriera nel rugby. Poi col tempo è diventata una materia di studio e solo dopo un lavoro, grazie a un incastro di molteplici situazioni. Poi il fatto di poterlo raccontare con un programma è stata un’ulteriore occasione che mi ha confermato la necessità di mostrare un paese o un popolo senza prescindere dalla cultura di strada e dalla cucina povera.

Tra le città che hai visitato in quale vivresti?

Dal 2012 ho girato dodici nazioni prima dell’avventura televisiva, tra cui India, Cina, Corea, Giappone, Libano, Turchia, Israele. Tutte esperienze molto interessanti, anche sono molto affezionato all’Oriente e Tokyo è la città dove vivrei tranquillamente.

Com’è andata quest’ultima annata di “Unti e Bisunti”?

E’ stata la serie più seguita e la più complessa, sicuramente diversa dalla prima e dalla seconda. Nella progettazione del programma anch’io sono parte attiva, visto che comunque parla del sottoscritto e contribuisco all’ideazione dei contenuti.

Come scegli le città da visitare e in quali hai avuto più soddisfazioni?

Purtroppo non sempre posso scegliere perché ci sono delle esigenze di produzione, anche se il mio sogno sarebbe stato di andare all’estero per raccontare diverse città e realtà. Sicuramente Girona e la Costa Brava non erano tra le mie mete preferite, ma una volta lì ho scoperto una realtà fantastica. Non si finisce mai di imparare e di conseguenza si hanno a volte dei preconcetti di partenza quando invece poi si rivelano super interessanti.

La tua ironia ha suscitato polemica nella rete e tra i vegani.

Questa ira vegana non è mai esistita, è stato solo un titolo ripreso da alcune testate giornalistiche e da commenti che hanno criticato gli scatti in modo poco ortodosso. Così ho risposto a tono…di conseguenza si è scatenata una rivolta dei fan vegani, quando invece sono il primo ad avere amici vegani.

Nelle foto pastorali che hanno suscitato tanto scalpore ci sono immagini rurali legati al territorio di Parma, in cui tra l’altro ho vissuto e mi sembrava giusto rendere omaggio alla città.

Se apro il tuo guardaroba?

Troverai soprattutto magliette, shorts, infradito…da aprile a ottobre preferisco stare a piedi nudi, poi se il meteo rema contro mi metto pure le scarpe!

E l’eleganza….

L’ultima ricorrenza in cui mi sono vestito formale è stata a un matrimonio di un mio amico. Per questa e altre occasione scelgo sempre un abito su misura.

Il messaggio che vorresti lanciare col tuo programma?

Amare e rispettare il prossimo, rendere partecipe le persone che si hanno attorno e che tutto quello che eravamo e siamo stati non può essere dimenticato per un futuro migliore, ma ci deve essere una connessione tra passato e futuro che faccia vivere il presente nel miglior modo possibile. Il cibo è un fil rouge attorno cui ruotano temi sociologici e antropologici, ma traspare solo a chi vuole vuole approfondire il tema.

Photo | Roberta Krasnig
Style | Peter Cardona
Grooming | Veronica Caboni
Special Thanks | Lanificio Roma

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